#sagra della polenta
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tuttalamiavitarb · 10 months ago
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20 anni fa
Esattamente 20 anni fa , era aprile anche allora, ero stato in questa uggiossima città tra Galles ed Inghilterra.
Allora l economia tirava il PIL cresceva, l Europa univa, jef besos mendicava, il mondo era felice, io almeno ero felice.
Le aziende prese dall' euro entusiasmo si fondevano.
E tutto tronfio mi sono fatto Virgilio coi colleghi, conosco il posto, so tutto io.ci penso io. Sperando che il mondo avesse congelato tutto in attesa del mio ritorno.
Quindi con la squadra ci siamo piazzati nello stesso hotel dove avevo soggiornato allora, era carino e di fronte c'era questo centro commerciale con un sacco di posti per mangiare.
Capisco la brexit, il COVID, le guerre ,leman Brothers, i sub prime.
Ma come stracazzo abbiamo fatto a sfasciare tutto in 20 anni?
Che in Italia vada tutto a rotoli lo diamo per scontato , ma scoprire che il mondo intero vada a ramengo è di una delusione sconfortante.
L hotel si è trasformato in peggio, metà sono monolocali con bagno e cucina (sporca). L altra metà è in stile indiano, e secondo me è una versione evoluta dei nostri centri massaggi cinesi.
Il centro commerciale avrà 8 negozi aperti su 60. Tutto in preda all incuria, ci sono molti senza tetto.
Nel frattempo nei classici capannoncini rossi all inglese sono sorte altre attività un pub, un centro di ritiro per auto vendute on line, un negozio di cinesi , uguale ai nostri e un parco di gonfiabili per bambini.
C è un po' di vita, anche se gli inglesi hanno sempre un aria molto trasandata.
Mi siedo su un tavolo di quelli da sagra della polenta, una ragazza , una signora attacca bottone con noi
Da dove venite ? Come qua?
Veniamo da un posto uggioso come questo, solo con più sole
Siamo qua x la fabbrica, gliela indico con un cenno.
La riaprite? Era tutto più bello quando c'era lavoro alla fabbrica, piu soldi, meno sporco.
Rifletto se dirle la verità e cioè che siamo venuti a controllare che non ci fosse niente di valore da lasciare, poi la venderanno ad un fondo, che come tutti i fondi di investimento, licenzierà tutti, svenderà tutto e farà qualche speculazione immobiliare.
Invece rispondo "i Hope"
Parliamo del più e del meno dei suoi 2 figli da due compagni diversi, di jonshon, di calcio.
Quando scopre quanti anni ho rimane sorpresa , mi aveva fatto uno sconto di 15 anni.
Mi alzo per prendere una bevuta,quando torno lei è sparita
Anche stasera si tromba domani.
Che mondo di merda
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giardinoweb · 1 year ago
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La Sagra del Chiodo di Maiale
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A Quercia di Aulla, in provincia di Massa-Carrara, si svolge la 37a Edizione della Sagra del Chiodo di Maiale. Piatto tipico della Lunigiana, il chiodo di maiale non è altro che l’impasto usato per la preparazione delle salsicce cotto nei tradizionali testi di terracotta. La Sagra è nata per recuperare e rilanciare questo piatto tipico ma oltre al Chiodo è possibile gustare anche altre specialità, come: tagliatelle, polenta ai funghi, testaroli al pesto, salsicce e salumi, formaggi e dolci secchi tipici (come la ricciolina e le crostate) il tutto accompagnato da ottimi vini bianchi e rossi.     Read the full article
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A Pettorano sul Gizio per treno storico, tutto esaurito
Pettorano Sul Gizio (L’Aquila) nel circuito della ferrovia dei Parchi. La tappa speciale di questa domenica ha fatto registrare il tutto esaurito. Si tratta di una prima assoluta dopo le esperienze realizzate negli anni scorsi in coincidenza con la sagra della polenta. Una locomotiva a vapore, carrozze cento porte anni Trenta e biglietti a ruba. Il convoglio è partito alle 8.45 da Sulmona e ha…
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personal-reporter · 1 year ago
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Sagra del Peperone 2023 a Frassineto Po
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Da giovedì 24 a domenica 27 agosto Frassineto Po, proporrà la 50esima edizione della Sagra del Peperone, per quattro giorni di festa e appuntamenti.   Domenica 27 agosto dalle 10.30 alle 20 sarà da non perdere San Satiro Agri Food, fiera eno-gastronomica per riscoprire i prodotti della terra e i valori artigiani, alle 17.30 è previsto lo storico rovesciamento della polenta. Il nome di Frassineto Po è attestato, sin dal X secolo, con le forme di Fraxinetus, “Fraxenetus”, Fraxanetus” e “Frassianetus, che indica un luogo piantato, dove determinati alberi crescono in abbondanza. Le sue origini risalgono al periodo medievale e appartenne all’episcopato di Vercelli, come è attestato da due documenti, del 999 e del 1207, firmati dagli imperatori Ottone III e Corrado I, che ne confermano il possesso ai vescovi. In seguito venne contemporaneamente ceduta in feudo alla famiglia dei Rossi e a quella dei Cane di Casale. Un diploma di Enrico VI del 1187 mostra che il monastero di Rivalta ebbe possedimenti nella zona. Nel 1335 arrivarono i marchesi del Monferrato, a cui l’imperatore Carlo IV assegnò i territori di Frassineto. Circa quarant’anni più tardi questi possedimenti entrarono a far parte del dominio milanese di Galeazzo Visconti, mentre nel 1446 furono i Gonzaga di Mantova a diventare signori del borgo. I secoli furono i  testimoni del suo passaggio, con titolo comitale, a varie famiglie locali, tra cui quella degli Ardizi, dei Natta Callori e dei Mosso Pallavicino di Morano. Nel 1859 le sponde del Po furono teatro del primo scontro della seconda guerra di indipendenza combattuta fra austriaci e piemontesi. Le vestigia del passato di Frassineto Po sono di notevole interesse storico e architettonico, come la quattrocentesca parrocchiale di Sant’Ambrogio, fatta costruire dal marchese Bonifacio III del Monferrato e caratterizzata da una facciata neoclassica realizzata durante un’opera di ampliamento del 1820 che  presenta, al suo interno, un altare e un tabernacolo in legno scolpito dello scultore Ambrogio Volpi, vissuto nel XVII secolo, e due tele di Guglielmo Caccia. Molto interessanti risultano anche una casa porticata e il palazzo dei duchi di Mantova, entrambi di origine seicentesca. Read the full article
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i-am-a-polpetta · 3 years ago
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PRONTA PER LA SAGRA DELLA POLENTA <3
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crazy-so-na-sega · 3 years ago
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-------------il genio!----------
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io so 'na sega sulla sagra della polenta rencocciata...che faccio lascio?--;-)
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forgottenbones · 4 years ago
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Ve la prendete sempre coi napoletani che difendono la pizza ma andate a leggere la sagra dei sentimenti offesi sotto l'articolo di V1ce che parla male della polenta
— Graceless (@unnomenuovo) March 19, 2021
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freedomtripitaly · 5 years ago
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Il piccolo comune di Orvinio è situato in provincia di Rieti, sulle pendici di un colle a 840 metri s.l.m.. Orvinio è inserito nel Parco dei Monti Lucretili ed è menzionato tra i Borghi Più Belli D’Italia, un riconoscimento che si è guadagnato grazie al suo fascino, alle sue casette arroccate ed ai suoi romantici vicoli. Conta oggi poco circa 400 abitanti e le sue origini sono databili nel periodo in cui i siculi conquistarono la Sabina. Il borgo rietino fu centro di grande fama e prestigio ed era conosciuto nel Medioevo come Canemorto, un toponimo che la leggenda attribuisce al nome che i soldati di Carlo Magno avrebbero dato ai saraceni qui uccisi in battaglia nell’817: “cani morti”, appunto. Dopo essere stata per secoli sotto il dominio dei monaci Benedettini di Santa Maria del Piano, diviene nel XVI secolo feudo di nobili famiglie come gli Orsini, i Muti ed i Borghese, per entrare poi a far parte dello Stato Pontificio nell’800. Un luogo dalle vicende storiche movimentate, che conserva oggi l’eleganza di un centro medievale ed i ritmi assolutamente lenti di un tempo. È l’ideale per un weekend di charme, tra strette viuzze e antichi castelli. Cosa fare e cosa vedere nel borgo di Orvinio Orvinio è una gemma del Lazio tutta da scoprire che conserva nel perimetro dei suoi limitati confini incantevoli chiese e solenni palazzi fortificati. Tra le cose da vedere a Orvinio, c’è la Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, costruita nella seconda metà del XVI nella zona più sopraelevata del borgo, e famosa per custodire al suo interno preziose opere del pittore secentesco Vincenzo Manenti, a cui Orvinio ha dato i natali, e del padre Ascanio anch’esso nato tra le mura dell’antica Canemorto. Nel centro storico della città si trova anche la Chiesa di San Giacomo, eretta invece nel 1612 per volere di Giacomo Muti, barone dell’epoca, ed anch’essa scrigno di prestigiosi dipinti del Manenti. Il centro di Orvinio conserva alcuni tratti visibili della cinta muraria che un tempo la cingeva, e passeggiando tra le strade del nucleo residenziale si possono ammirare splendidi esempi di abitazioni di epoca rinascimentale. Attrazione principale di Orvinio è però il suo Castello, che difende la città fin dall’anno Mille e che ancora oggi mantiene fascino e arcaico carisma. La struttura oggi visibile è frutto di numerosi rimaneggiamenti ordinati dai diversi proprietari che hanno posseduto il castello, tra cui gli Orsini, che nel corso del Cinquecento lo ampliarono notevolmente. Le sue mura di cinta occupano gran parte del centro storico, e le sue stanze sono oggi spesso utilizzate per cerimonie e principeschi soggiorni, per gentile concessione dei marchesi Malvezzi-Campeggi, attuali proprietari. Durante la bella stagione Orvinio diventa base perfetta per emozionanti escursioni a piedi, in sella ad una mountain bike oppure a cavallo tra i sentieri del Parco dei Monti Lucretili. La riserva naturale è un paradiso incontaminato disseminato di boschi di castagni e faggi, grotte ed altri siti di interesse geologico. Uno dei trekking più interessanti porta da Orvinio lungo i sentieri boschivi circostanti alla ricerca della Chiesa di S. Maria in Piano, per finire ad ammirare poi la suggestiva cascata sul vicino Rio Petescia, caratterizzata da acque incredibilmente cristalline. Oltre che per aver dato i natali a celebri pittori come Vincenzo Manenti, Orvinio è anche stata culla di altri grandi ingegni, come l’incisore settecentesco Girolamo Frezza ed il romanziere Virgilio Brocchi. Le mura del borgo trasudano insomma arte e cultura da ogni singolo mattone. Cosa mangiare a Orvinio Un tour di Orvinio che si rispetti non può non includere un assaggio dei suoi sapori più genuini. Come spesso accade nei territori più autentici, al buon cibo sono dedicate a Orvinio numerose sagre gastronomiche che riempiono ogni anno il paese di gusti e profumi imperdibili. Il polentone ad esempio è la polenta locale a cui è dedicato un festival con ben due appuntamenti annuali, a gennaio e ad agosto, mentre il cecamariti è un tipo di pasta tradizionale fatta in casa, la cui sagra va in scena nel mese di giugno. Ad ottobre invece si tiene Enorvinio, una grande manifestazione dedicata ai migliori vini ed alle più particolari birre, con focus sia sui prodotti del territorio sia alle eccellenze delle altre regioni italiane. Alle degustazioni alcoliche si uniscono proposte dalla migliore gastronomia locale, comprendente tra le altre prelibatezze sagne all’aglione o ai porcini e specialità alla brace, ed un ricco palinsesto di concerti ed esposizioni di manufatti artigianali. @123rf https://ift.tt/31gC7ts Cosa vedere nel borgo di Orvinio Il piccolo comune di Orvinio è situato in provincia di Rieti, sulle pendici di un colle a 840 metri s.l.m.. Orvinio è inserito nel Parco dei Monti Lucretili ed è menzionato tra i Borghi Più Belli D’Italia, un riconoscimento che si è guadagnato grazie al suo fascino, alle sue casette arroccate ed ai suoi romantici vicoli. Conta oggi poco circa 400 abitanti e le sue origini sono databili nel periodo in cui i siculi conquistarono la Sabina. Il borgo rietino fu centro di grande fama e prestigio ed era conosciuto nel Medioevo come Canemorto, un toponimo che la leggenda attribuisce al nome che i soldati di Carlo Magno avrebbero dato ai saraceni qui uccisi in battaglia nell’817: “cani morti”, appunto. Dopo essere stata per secoli sotto il dominio dei monaci Benedettini di Santa Maria del Piano, diviene nel XVI secolo feudo di nobili famiglie come gli Orsini, i Muti ed i Borghese, per entrare poi a far parte dello Stato Pontificio nell’800. Un luogo dalle vicende storiche movimentate, che conserva oggi l’eleganza di un centro medievale ed i ritmi assolutamente lenti di un tempo. È l’ideale per un weekend di charme, tra strette viuzze e antichi castelli. Cosa fare e cosa vedere nel borgo di Orvinio Orvinio è una gemma del Lazio tutta da scoprire che conserva nel perimetro dei suoi limitati confini incantevoli chiese e solenni palazzi fortificati. Tra le cose da vedere a Orvinio, c’è la Chiesa di Santa Maria dei Raccomandati, costruita nella seconda metà del XVI nella zona più sopraelevata del borgo, e famosa per custodire al suo interno preziose opere del pittore secentesco Vincenzo Manenti, a cui Orvinio ha dato i natali, e del padre Ascanio anch’esso nato tra le mura dell’antica Canemorto. Nel centro storico della città si trova anche la Chiesa di San Giacomo, eretta invece nel 1612 per volere di Giacomo Muti, barone dell’epoca, ed anch’essa scrigno di prestigiosi dipinti del Manenti. Il centro di Orvinio conserva alcuni tratti visibili della cinta muraria che un tempo la cingeva, e passeggiando tra le strade del nucleo residenziale si possono ammirare splendidi esempi di abitazioni di epoca rinascimentale. Attrazione principale di Orvinio è però il suo Castello, che difende la città fin dall’anno Mille e che ancora oggi mantiene fascino e arcaico carisma. La struttura oggi visibile è frutto di numerosi rimaneggiamenti ordinati dai diversi proprietari che hanno posseduto il castello, tra cui gli Orsini, che nel corso del Cinquecento lo ampliarono notevolmente. Le sue mura di cinta occupano gran parte del centro storico, e le sue stanze sono oggi spesso utilizzate per cerimonie e principeschi soggiorni, per gentile concessione dei marchesi Malvezzi-Campeggi, attuali proprietari. Durante la bella stagione Orvinio diventa base perfetta per emozionanti escursioni a piedi, in sella ad una mountain bike oppure a cavallo tra i sentieri del Parco dei Monti Lucretili. La riserva naturale è un paradiso incontaminato disseminato di boschi di castagni e faggi, grotte ed altri siti di interesse geologico. Uno dei trekking più interessanti porta da Orvinio lungo i sentieri boschivi circostanti alla ricerca della Chiesa di S. Maria in Piano, per finire ad ammirare poi la suggestiva cascata sul vicino Rio Petescia, caratterizzata da acque incredibilmente cristalline. Oltre che per aver dato i natali a celebri pittori come Vincenzo Manenti, Orvinio è anche stata culla di altri grandi ingegni, come l’incisore settecentesco Girolamo Frezza ed il romanziere Virgilio Brocchi. Le mura del borgo trasudano insomma arte e cultura da ogni singolo mattone. Cosa mangiare a Orvinio Un tour di Orvinio che si rispetti non può non includere un assaggio dei suoi sapori più genuini. Come spesso accade nei territori più autentici, al buon cibo sono dedicate a Orvinio numerose sagre gastronomiche che riempiono ogni anno il paese di gusti e profumi imperdibili. Il polentone ad esempio è la polenta locale a cui è dedicato un festival con ben due appuntamenti annuali, a gennaio e ad agosto, mentre il cecamariti è un tipo di pasta tradizionale fatta in casa, la cui sagra va in scena nel mese di giugno. Ad ottobre invece si tiene Enorvinio, una grande manifestazione dedicata ai migliori vini ed alle più particolari birre, con focus sia sui prodotti del territorio sia alle eccellenze delle altre regioni italiane. Alle degustazioni alcoliche si uniscono proposte dalla migliore gastronomia locale, comprendente tra le altre prelibatezze sagne all’aglione o ai porcini e specialità alla brace, ed un ricco palinsesto di concerti ed esposizioni di manufatti artigianali. @123rf Il borgo medievale di Orvinio, nel Lazio, è tutto da visitare, scoprendo il centro storico, l’affascinante castello e assaggiando i prodotti enogastronomici.
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qdmnotizie-blog · 6 years ago
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Un  calendario eventi ricco di appuntamenti tra mercatini e buoni sapori 
  CASTELBELLINO, 2 dicembre 2018 – Conto alla rovescia per le iniziative di “Castelbellino – il Paese dell’Albero” che quest’anno triplica le date e raddoppia le location.
Sono quasi un centinaio le bancarelle pronte ad invadere Castelbellino per il tradizionale appuntamento con i Mercatini Natalizi che si svolgeranno l’8 e 9 nella frazione di Stazione e il 16 dicembre nel capoluogo. La kermesse organizzata dalla Pro loco in collaborazione con la Banda musicale e il Circolo I Maggio ed il patrocinio del Comune, quest’anno vede anche un’altra novità: l’8 e il 9, nel centro abitato di Stazione, ci sarà anche la prima edizione della Sagra della Polenta e della Cresciola di Polenta con le specialità gastronomiche ottenute tramite l’impiego di prodotti locali, a chilometro zero, disponibili dalle ore 11 negli appositi stand.  Per tutti gli amanti dei sapori della cucina tradizionale, sarà possibile usufruire delle sale di ristorazione riscaldate e al coperto, con possibilità di cibo da asporto.
Il calendario degli eventi si apre proprio durante il giorno dell’Immacolata, con la Festa per l’Accensione dell’albero ed i Mercatini Natalizi, a partire dalle 9, con l’apertura dei mercatini hobbistici aventi a tema il Natale e degli stand gastronomici, il concerto con musica natalizia per zampogne (ore 11.30), animazione itinerante della banda di Castelbellino (ore 16) , eventi all’esterno del Palasport dalle ore 15,30 con Marameo nel Paese dell’Albero,  spazio dedicato ai bambini con giochi, laboratori e intrattenimento. Alle ore 18, il corteo della banda e delle zampogne traghetterà il pubblico verso il Palasport per la cerimonia d��accensione del grande Albero luminoso con i fuochi d’artificio. L’ora X scatterà alle 18.30 quando il grande abete verde, disteso lungo il fianco della collina del paese, illuminerà la vallata portando con sé la magia dell’atmosfera natalizia. Costituito da 73 neon perimetrali e realizzato con un dislivello di quota, dalla punta al fondovalle, di 134 metri, l’Albero si sviluppa lungo il versante per 434 metri con una superficie di 21360 metri quadri e 7000 metri di cavi di alimentazione.
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Il 9 dicembre tornano i Mercatini Natalizi e gli stand della Sagra della Polenta e della Cresciola di polenta per il bis a Castelbellino Stazione, con apertura dalle 9 alle 22. La giornata sarà allietata dal raduno delle bande nel paese dell’albero, con animazione itinerante e musica natalizia della banda musicale Chiaravalle e gruppo majorettes insieme a L’Esina di Moie. Dalle 15,30, all’esterno del Palasport, tornano anche gli intrattenimenti dedicati a i più piccoli con Marameo nel Paese dell’Albero.
Il 16 dicembre la festa si sposterà nel centro storico di Castelbellino, nel capoluogo, per l’evento Il Mercatino dei Sogni e il Villaggio di Natale. Tornano le bancarelle, dislocate lungo le vie e le piazze del borgo, insieme agli stand dai sapori tipici. Si inizierà alle 9 con l’apertura del mercatino. Alle ore 11, pranzo insieme nelle sale al coperto con i piatti tipici invernali, dalle tagliatelle alla polenta, dalle spuntature alle cresciole di polenta, dolcetti, castagne e vin brulé. Dalle ore 15, le vie di Castelbellino si trasformeranno ne “Il borgo di Babbo Natale” con tanto di Ufficio Postale, truccabimbi, slitta, gonfiabili, spettacoli di magia, fuoco e giocoleria. Ci sarà anche un certo itinerante con musica natalizia per zampogne. Mercatini e stand resteranno aperti fino alle 22. Si potrà raggiungere in paese esclusivamente e facilmente usufruendo del bus navetta nelle fermate dell’area residenziale “I tigli” di Castelbellino a Stazione e al bivio di Pianello Vallesina.
Le manifestazioni di “Castelbellino, il paese dell’Albero” sono ad ingresso libero.
CASTELBELLINO / IL NATALE ALLE PORTE, COUNTDOWN PER IL PAESE DELL’ALBERO Un  calendario eventi ricco di appuntamenti tra mercatini e buoni sapori  CASTELBELLINO, 2 dicembre 2018 - Conto alla rovescia per le iniziative di "
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telecalyfornia · 6 years ago
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Un lampo di totale incoscienza in queste ore di tranquilla provincialità mi spinge a mettere piede alla rinomata Sagra del Loertis, che come ogni anno scuote dolcemente gli animi degli abitanti di questo squallido comune dell’hinterland bresciano, una volta costituito da ampie distese di campi ora sostituite da un pattern coloratissimo di palazzine popolari vista strada. Il loertis non è altro che il luppolo comune dice Google. 
M al mio fianco, con la faccia stanca di chi si dedica ai lavori pesanti del settore secondario caro alle vallate operose e silenziose a nord della città, viene probabilmente scambiato per il mio partner. Dopotutto che rapporto ci dovrebbe essere tra due coetanei di sesso opposto che si aggirano tra stand di cucito e polenta ai ferri?
L’incontro con S, cugina di mia madre riscopertasi lesbica dopo il matrimonio e la nascita del figlio Tony, ora timido trapboy, mi fa riprendere coscienza dello scenario in cui mi trovo catapultata. 
Sfreccio verso il quartiere notturno più libertario della città. Ad accogliermi, oltre ai Negroni, lo sguardo insistente di un paio di arrapati over 60 sicuramente giovani dentro e l’umorismo grezzo del proletariato from the bassa. Sono principalmente divertita dall’approccio che quest’ultima categoria tiene nei confronti della figa emancipata.
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ask-venet-kens-blog · 6 years ago
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Venetkens & Sagre HC 1/?
(( L’ispirazione funziona in modo strano, non trovate? Ho millemila ask che aspettano una risposta e non riesco a produrre nulla di interessante; però per scrivere HC inutili e non richiesti sui veneti alle sagre è sempre pronta a sopperire ;) Buona lettura.
Le sagre per le 7 province venete sono come una festa comandata. Se potessero non ne perderebbero nemmeno una. Generalmente preferiscono prendervi parte tutti insieme.
E’ tradizione per loro fare almeno una sagra/fiera al mese ma d’estate il numero di sagre da loro frequentate sale esponenzialemente.
Ognuno di loro ha una predilezione per piatti specifici che variano dalle specialità tipiche di certe sagre ai più tipici piatti da sagra. - Venezia preferisce le specialità di pesce, come il fritto misto, ma in particolar modo il bisat (anguilla) in umido. - Vicenza ha una spiccata predilezione per il baccalà, gli va bene cucinato in qualsiasi modo. - Padova invece ordina sempre le specialità a base di pollo o galletto. - Verona preferisce i primi, come gli gnocchi ai quattro formaggi. - Rovigo è un’amante della classicissima polenta e costa. - Belluno è sempre indeciso fra Luganega (salsiccia) o formaggio cotto, di contorno i funghi sono un must. - Treviso  è quello che più spesso cambia ordinazione, tende ad ordinare quello che gli altri non hanno preso. Ama sperimentare nuovi gusti. Ma le trippe sono il suo punto debole.
Le 2 fette di polenta che vengono di default con il piatto non sono mai abbastanza per loro quindi ordinano sempre uno sproposito di porzioni supplementari.
Padova e Verona partecipano alla Pesca di Beneficenza spendendo come minimo 10€ a testa. A fine serata confrontano il loro “bottino” di cianfrusaglie e le barattano fra di loro (ma anche con le altre province). Quest’ultima usanza l’ha iniziata Venezia una delle volte in cui ad aver contribuito alla pesca è stato lui.
Amano assistere ai concerti e ballare sulla pista. Essendo dispari qualcuno, a turno, rimane sempre senza compagno. Le coppie vengono estratte a sorte prima della sagra e niente vieta a qualcuno di trovarsi un partner in loco o di fare a cambio.
Questo è quanto la mia mente ha partorito fino ad ora. Sono solo delle HC abbastanza sciocche ma spero comunque di aver fatto qualcosa di interessante!! ))
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tarditardi · 6 years ago
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Rientro difficile? A fine agosto ad Angone (BS), ottimo cibo e musica per scatenarsi... pure trance con Liuck & Molla
Non sono molti gli eventi che diventano una tradizione radicata, ovvero riescono a far parte delle abitudini di una zona. Appartiene senz'altro a ristratta questa cerchia la Sagra dell'Anatra di Angone, una bella frazione del comune di Darfo Boario (BS), nella media Valle Camonica. Quest'anno la manifestazione prende vita come sempre a fine agosto, dal 23 al 26 e giunge addirittura alla trentatreesima edizione.
La Sagra dell'Anatra di Angone abbina come di consueto il piacere del buon cibo a quello del divertimento. In cucina, come da tradizione, il piatto principe è l'anatra nella ricetta tradizionale del paese, ma non mancano neppure tanti altri gustosi piatti della cucina camuna. Giovedì 23 agosto lo stand gastronomico apre alle 19 e l'anatra non sarà servita. Da venerdì 24 a domenica 26, quando si potrà gustare l'anatra ripiena, lo stand apre già alle 18.30 e oltre all'anatra si possono gustare anche specialità come verza e polenta di mais.
La sagra, tra l'altro, si svolge interamente al coperto, e gli spettacoli prendono vita in una nuova struttura dedicata.
Per quel che riguarda la musica ed il divertimento, ogni sera va in scena un ricco programma musicale in grado di accontentare i gusti di tutti: giovedì 23 agosto sul palco c'è "Il Re degli Ignoranti", un tribute show ad Adriano Celentano. Venerdì 24 prima, dalle 21, si esibisce l'orchestra Giacomo & Sara, poi dalle 23.30 prende vita il dj set di The Porters (commercial & dance music). La sera dopo, sabato 25 agosto, alle 21 suonano i Mirage (cover band di musica italiana), mentre dalle 23.30 sul palco prende vita il dj set di Liuck e Molla, specializzati in musica trance accompagnato da un light show. Domenica 26 invece si trascorre il pomeriggio nel Borgo, prende vita il quarto torneo dell'Anatra di Bala Creela, mentre dalle 20.30 si balla con l'orchestra di Luca e Allison. Dalle 22 Estrazione della lotteria.
La Sagra dell'Anatra di Angone è una manifestazione ecologica: bicchieri, piatti, vaschette ed altri recipienti sono in amido di mais e cellulosa, ovvero interamente compostabili.
23 - 26/8 33esima Sagra dell'Anatra di Angone (Darfo - BS)
Blog Ufficiale http://gsangone.wordpress.com
https://www.facebook.com/majalanedra/
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baccoperbaccoit · 3 years ago
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53a Edizione SAGRA DEL CINGHIALE #suvereto LI #valdicornia 5-8 Dicembre 2021 #sagradelcinghialesuvereto #sagreintoscana ❤️ #baccoperbaccoitalia #Viaggiatoridelgusto ➡️ #ViaggiareinToscana #sagre Nei giorni 5 e 8 dicembre a Suvereto (LI) si terrà la 53ª edizione della storica Sagra del Cinghiale. L'incantevole borgo medievale della Val di Cornia sarà così di nuovo teatro di un evento che coinvolge tutto il paese con eventi di ogni tipo. La sagra punta in primo luogo alla valorizzazione dei prodotti tipici e della gastronomia locale, in particolare le squisitezze a base di cinghiale. Non manca anche però di perseguire il secondo fine della promozione delle tradizioni del territorio, facendo di momenti come il Corteo Storico per le vie del borgo medievale uno degli appuntamenti di maggior interesse e coinvolgimento. Il corteo, la cui tradizione è stata ripresa negli anni '70, nasce come celebrazione della concessione alla comunità di Suvereto, da parte del Conte Palatino “Ildebrandino VIII” Aldobrandeschi di Sovana, della “Charta Libertatis”, risalente al 1201. Al centro della manifestazione c'è comunque il cinghiale, con le sue pregiate carni. Per le vie del paese saranno presenti vari punti ristoro, ognuno dedicato ad un diverso aspetto gastronomico. Tra questi domina la Grande Cappa, simbolo della sagra, che con la sua griglia cuocerà le specialità classiche come bistecca, rostinciana e polenta arrosto. ➡️ fonte : sagretoscane. com #BpBItalia #bpbtoscana #enoturismo #enogastronomia #weekenddelgusto #cucinatipica #ricettedibacco #dicembre #buongiorno #goodmorning #goedemorgen #gutenmorgen #bondia #bonjour #dobrojutro #bomdia #buenosdias https://www.instagram.com/p/CXFwrWfoe10/?utm_medium=tumblr
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comitatogrottazzolina · 6 years ago
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25 e 26 agosto in arrivo un altro appuntamento da non perdere...vi aspettiamo alla Sagra della Polenta, non mancate! (presso Grottazzolina)
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personal-reporter · 2 years ago
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Si accendono i paioli a San Donato Milanese
È tempo di festa e di ottimi piatti caldi a San Donato Milanese (Milano). Piazza della Pieve ospiterà due weekend (27/28/29 gennaio e 3/4/5 febbraio) all’insegna del cibo genuino e del divertimento con l’avvento della Sagra della Polenta e l’allestimento di mercatini e giostre. (more…) “”
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sangha-scaramuccia · 4 years ago
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Le ultime di Scaramuccia
Nelle ultime uscite di Scaramuccia, poco raccontate, tra l’Abetone di camminate e le Marche di arrampicata abbiamo vissuto giornate serene e divertenti anche se in questi periodi la sensazione è quasi quella di rubare, col passare del tempo ci si rilassa e ci si ritrova. Permane l'attenzione e il vivere con maggiore pienezza e consapevolezza il trascorrere dei cammini e la verticalità della roccia, un assaporare profondo che resta nitido nel ricordo con il colore dei boschi e l’umido della pioggia appena finita.
Magico Abetone che ci ha visti apprezzare i suoi sentieri tra magnifici alberi, sottoboschi muschiosi pieni di felci e funghi, allegri torrenti da attraversare e costeggiare fino alle vette appena spolverate dalla prima neve e poi ci ha visti sfacchinare sulle sue piste da sci risalendole a piedi manco ci dovessimo allenare per le olimpiadi! Ma ci ha visti anche con i piedi sotto il tavolino intraprendere battaglie contro crostoni ai porcini, polenta ai porcini, tagliata ai porcini… sorbetto alla pera fatto in casa.
Nelle Marche a Piobbico il fine settimana successivo inizia con un sabato piovoso durante il quale prendiamo intanto possesso del luogo in cui dormiremo e mangeremo, ci entusiasma per la location che si svolge su più costruzioni rigorosamente in pietra e distanziate tra loro da prati verdissimi, vicini al birrificio di famiglia. L'agriturismo è sistemato nei pressi di un sentiero che minaccia di dipanarsi per ore tra le colline marchigiane attraversando ameni paesini e che i camminatori ammirano vogliosi tanto da pensare di utilizzarlo per le uscite. Ma come dice Doc: “prima vediamo come si mangia”. Intanto la giornata trascorre un po’ oziosa fintanto che il Maestro decide che la pioggia smetterà e sotto la pioggia ci avviamo alle pareti del Fosso dell’Eremo. Qualche vietta la si fa tra l'umido delle rocce e lo scorrere del fiume… Rientrando visto che è presto per mangiare, una camminata dopo la pioggia per chi non ha arrampicato ci sta proprio bene.
E anche se la cena se la cava e il dopo cena è piacevole nel grande stanzone con il camino a terra, le castagne e il vino... la colazione ci fa mettere la croce. Anche se cucinando da soli... La domenica ci ripaga dell'attesa e al settore alto di Rio Vitoschio c'è la sagra del 6a e dintorni e finchè non si vede la fine non si scende mentre le guide si danno un po' prima per qualche tiro più serio in riva al fiume.
Ci rivediamo il sabato per la camminata insieme al Monte Nuria e camminando e chiacchierando con Teresa ci tornano in mente le parole del Maestro sul notiziario a proposito della quota che si paga per queste uscite - 5 euri - e che invece di un aumento come sarebbe stato logico, il Maestro dice che non la vuole più.
E com’è? Forse che come in questo momento strano della storia umana abbiamo capito che possiamo fare a meno di tante cose, così il Maestro che lo sa, ce lo vuole far vedere. Sperimentatore ed esempio vivente del togliere e alleggerire per viaggiare più leggeri si dimostra e ci dimostra continuamente…. Basta stare attenti! Esiste un'altra scuola così?
Intanto siamo in vetta e il più piccolo trionfa orgoglioso con le guance rosse. Il Sole ci bacia e il panino ci consola della salita e ci prepara alla discesa, con le corse sui prati verticali, per chi non ha male alle ginocchia, e i sentieri nei boschi ricoperti di foglie che invitano a scivolare.
Domenica a Ferentillo ci concediamo l'ultima riunione di famiglia alle Mummie per arrampicare sulle vie placcose e tecniche che sogneremo per un po’ passeggiando con il cane intorno casa. Sul greto del fiume sorseggiando le birrette progettiamo Sperlonga per il fine settimana. Ce la faremo?
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