#riproducono
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“Le specie superiori si riproducono a ritmi più lenti… cos'è una tigre? La manifestazione fisica dell'esuberanza della vita, una creatura di puro eccesso… I darwiniani osano dire che il principio della vita è la sopravvivenza, se così fosse la vita si sarebbe fermata agli organismi unicellulari”
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
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Gli amministratori della Community possono ora promuovere i membri a moderatori. I moderatori possono cancellare i messaggi e la funzione è ancora in fase di sviluppo, quindi può cambiare nelle prossime settimane!
Abbiamo aggiornato l'endpoint dell'API dei post del blog (EN) così da aggiungere opzioni per specificare un ordine e un orario "dopo", a complemento dell'attuale opzione che consente di mostrare i post "prima" di un determinato orario. Se si utilizza l'opzione "prima" e per impostazione predefinita, i post vengono ordinati in ordine cronologico inverso, ovvero decrescente. Con "after" e "sort = asc", invece, puoi ordinare i post dal più vecchio al più recente, a partire da un certo orario.
🛠 Correzioni
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Alcune attività provenienti dalle Community, come le menzioni nei post e nei commenti, e presto anche gli inviti, ora sono incluse nel totale di attività non lette.
🚧 In corso
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🌱 In arrivo
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Salve Kon.
Oggi ho portato dal veterinario un gatto che vive da quando è nato a casa mia. Da abusivo, così come la mamma e la nonna. Vivo praticamente in campagna, i gatti vanno e vengono. E si riproducono. Vado al dunque: ha perso l’uso delle zampe posteriori, la coda è spezzata, gli sfinteri rilasciati. L’ho trovato così qualche giorno fa, ha senz’altro beccato una ruotata da qualche stronzo che andava a manetta. Non ha praticamente speranze di recuperare l’uso delle zampe, dalla lastra che il veterinario ha fatto si vede la vertebra spezzata. In più non ha reagito agli stimoli fatti con la pinza sui polpastrelli. Il micio (Apu per la cronaca) mangia e beve, ma sempre dalla lastra si vede la vescica gonfia, pipì e popó escono per caduta, non sente gli stimoli. Ha solo due anni, è giovane, e fino a qualche giorno fa, è vissuto libero di andare e fare quello che voleva. Non lo vedo proprio con un pannolino su un carrellino. Credo di avere già preso una decisione in merito a cosa fare, ma ho un enorme dubbio, misto a magone: è giusto/ corretto che sia io a decidere sull’esistenza di Apu?
Terribile dilemma e ancora più terribile proporlo qua su tumblr, dove il gatto è l'animale guida di una buona percentuale di utentə.
Andrò subito al punto (non è vero)...
Tu hai già preso una decisione.
E non mi riferisco a eutanasia sì/eutanasia no ma al fatto che, per quanto selvatici e 'di campagna', hai comunque deciso di intrecciare la tua vita con la loro e dal quel momento sei diventata responsabile della loro vita, in tutte le accezioni.
In natura, senza nessuno che lo nutra, Apu sopravvivrebbe pochissimi giorni e sì, essere responsabile di un essere vivente significa anche decidere quando lui non può farlo.
La paraplegia è una condizione molto seria che richiede attenzione e cure costanti, con un rischio nemmeno troppo remoto di blocco intestinale o vescica neurologica, rischio sempre più consistente man mano che il gatto invecchia.
Salutalo con amore e fa' che nel tuo dolore per la sua perdita crescano cose luminose per chi rimane.
<3
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Ah beh, allora sarebbe selezione naturale: i più defi non si riproducono e lasciano ecospazi ai più svegli, tutt' appuost' allora. Grazie cattocommie in duplice cupio dissolvi, sia come catto che come commie, rilanciatori asettici e catatonici di "studi" del caz e pure antireligiosi.
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Quattro di Bastoni
"La sofferta Forza della Liberazione".
Ci sono Dolori "troppo grandi" per Cuori "troppo sensibili".
E' questo che ci è stato raccontato.
Ma non è propriamente "vero".
Nessuno nasce con un Cuore "malato" o "difettoso". Tutte le Anime incarnate giungono su questo Piano di Coscienza con un potenziale d'Amore infinito.
Poi c'è l'Umano.
E l'Umano è complesso, è sofferente, è piegato dal Corpo di Dolore collettivo e dagli schemi ereditati di disfunzione familiare.
Ma non si tratta di "sfortuna". Non si tratta di "vizio di forma".
E' ciò che è.
L'insieme di due alberi genealogici "malati", genera figli a loro volta "malati". Fino a che un componente assume il ruolo di "osservatore della Verità" e inizia a guarire se stesso.
Non gli Altri. Se stesso.
E non è certo perché "il Destino è crudele" che crescono e si riproducono generazioni "sofferenti" e "violente".
Ogni figlio eredità il "dramma irrisolto" dei genitori. Tutto o in parte.
E poi fa quello che può, con quello che ha.
Come tutti.
Spesso ci si ammala irrimediabilmente di "mancato Amore", di "Amore fallato", di "Amore tossico", di "Amore disperato e morboso". Che Amore non è, ma che così è stato manifestato ed interpretato all'interno del sistema Familiare. Spesso nella totale inconsapevolezza del Sistema stesso.
E questo "surrogato velenoso di affettività distorta" poi non passa inosservato dal sistema emozionale e psichico. Si instaura e crea "malattia".
La Malattia Mentale e le Dipendenze Patologiche non rappresentano una persona "debole".
Sono la rappresentazione di tutti i tentativi precedenti di resistere alla devastante efferatezza del Corpo di Dolore, di fronteggiare la "perdita di senso interiore", di opporsi all'ineluttabilità del Destino di Morte in Vita.
Si esprime inizialmente attraverso la "Forza della Verità Interiore", la ribellione, per poi giungere alla "resa mai resa".
E, delusione dopo delusione, giorno dopo giorno, nell'amplificarsi sempre più violento della sofferenza e dell'insofferenza verso il Dolore e il Mondo delle Relazioni, si spezza quella sottile linea che separa la Mente lucida e presente dalla "perdita di controllo e di senso".
Ed è sottile per tutti. Nessuno escluso.
Ed in quelle condizioni di "assenza di controllo" sul nostro Corpo Emotivo, non siamo più "padroni" di nulla. Siamo annientati e incatenati ad un Piano Sensoriale che non risponde più, che non è più nostro. Con il Cuore che gronda di disperazione e sconfitta.
E' così che l'Umano abdica alla dignità e integrità di se stesso.
Non attraverso un atto di fragilità o di leggerezza, ma con troppi atti di "forza e resistenza" tutti accavallati assieme.
Le Patologie psichiatriche, le Dipendenze patologiche, i Disturbi di Personalità, le Malattie del Corpo, sono "atti di resistenza alla Menzogna".
"Io non voglio essere questo". "Io mi dissocio dalla bugia, dall'ipocrisia, dalla finzione e preferisco morire piuttosto che piegarmi al Sistema".
Il movimento di ribellione iniziale si disperde poi nel ruolo imperituro e irreversibile della Vittima.
L'individuo "fallato" viene stigmatizzato, emarginato e sputato dal Sistema perché non più in grado di "produrre" o "essere funzionale" alla famiglia. Anche se, a ben guardare, il suo ruolo diviene centrale nel benedire, confermare e suggellare la compattezza del nucleo originale.
Ed è così. Esiste un "patto di disfunzione" nelle famiglie: ci sono dei ruoli che mantengono immutato e imperituro, oltre che intoccabile, il sistema tossico originale: c'è sempre un patriarca o una matriarca gelido e autoritario, un sottoposto che obbedisce pedissequamente agli ordini, un parente affetto da disturbi mentali, handicap fisici o dipendenza patologica (alcol, droghe, gioco, sesso, shopping), un componente spirituale/religioso/ alternativo, un esule, un arricchito, un "regolare", un parente suicida.
Tutti contribuiscono a mantenere e foraggiare l'intricata rete di vittime e carnefici, il cui collante diventano la sofferenza, il controllo e l'attaccamento.
Il "dramma familiare", se irrisolto, si eredita e si "paga".
Esso diviene funzionale a mantenere "schiavi" i discendenti, a "compattarli" intorno alle Ferite genitoriali, a "pagare debiti emotivi" per generazioni e generazioni.
I figli crescono "malati di Dolore", prigionieri silenti e violenti, deresponsabilizzati e non capaci di maturare autonomia, connessione con se stessi, indipendenza affettiva ed emotiva.
E muoiono dentro. In mille modi diversi: c'è chi spegne i sentimenti, chi diventa autolesivo, chi invece si identifica con l'abusante e aggredisce l'Altro, con odio e rancore.
E tutto nella totale complicità del Sistema. Che avvalla questo "gioco al massacro", poiché funzionale a rendere inermi, depresse, malate e manipolabili intere popolazioni.
E' ora di aprire gli occhi.
D togliere l'ipocrisia dal Cuore.
Siamo stati tutti complici. Nessuno escluso. Abbiamo foraggiato il sistema del Dolore, della Vittima, della Povertà emozionale e materiale. Avevamo un ruolo definito e preciso.
Fosse anche quello del Ribelle. Che poi muore e si sacrifica per tutti. Ma, di fatto, non libera nessuno.
E' ora di Responsabilità Personale.
Di discernimento. Di conoscenza profonda di noi stessi. Di presa di Coscienza.
Umana, prima che Spirituale.
L'Irrisolto oggi è "mortale".
Pesa. E "vibra".
Vibra in modo assordante e tuonante dentro ciascuno di noi.
A breve "l'amplificazione" e "la percezione fisica" delle frequenze di vibrazione saranno dieci volte superiore a quella di inizio Gennaio.
Siamo alla resa dei conti.
I macigni ancora custoditi nelle viscere, esploderanno di fronte ad una tale potenza magnetica.
E se sono troppo "grossi", il Corpo non li reggerà più. Le macerie si disperderanno negli organi. E daranno luogo a "malattia".
Pulite il vostro Corpo Emozionale. Radicate a terra la vostra Umana Forza. Siate presenti a voi stessi. Modulate i pensieri.
Siate piena espressione del Discernimento e della Lucidità.
Stiamo per "dissolverci".
Ma non si passa con le zavorre ancora piantate lungo la schiena o sedimentate dentro l'apparato digerente.
Si passa senza il Passato.
Liberi.
Senza piagnistei, vittimismi, rancori, manipolazioni emotive, conflitti, giudizi, vendette irrisolte, lutti, attaccamenti, dipendenze affettive, narcisismi, onnipotenze, invischiamenti, perversioni, debiti o crediti.
Si passa nudi e crudi.
Con il Cuore Puro e Cristallino che batte dentro al petto e con la Spada lucente e integra tra le mani.
Non c'è altro modo.
Lungo i prossimi passi non ci si ferma a trascinare o "salvare" nessuno, non si indottrina l'Altro, non si condanna chi non vuole o non può. Non si obbliga, non si fa proseliti e non si giudica.
Non ci si disperde nel "senso di onnipotenza", nel "senso di ingiustizia", nel "delirio di visione".
Non si cade nella trappola dell'aspettativa del "migliore o peggiore", della tanto enfatizzata "illusione infantile di risoluzione magica".
Si resta connessi con la Verità di se stessi e con la Verità dell'Altro.
Presenti, immobili, concentrati e fieri.
Pronti a lasciarsi travolgere anche da residue ondate di Dolore e di Insofferenza, da possibili proiezioni di panico e attaccamento.
Si resta.
E si integra l'ultimo pezzetto. Umanamente. Non Spiritualmente.
Forza, allora! Ci siamo.
Fa ancora un po' male. Ma ci siamo.
Mirtilla Esmeralda
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Italian postcard. In English it says "Bologna, Civic museum of the first and second Risorgimento - Six daggers with damask decorations which reproduce some masonic symbols among those ones used by the dekka death society of noble family of Castelbolognese."
A kinda weird translation (what the heck's a dekka?) of the original "Museo Civico del I e II Risorgimento - Sei pugnali con fregi damaschinati che riproducono alcuni simboli massonici frammisti a quelli usati dalla Società della Morte esistita in Romagna, appartenuti ad un membro di nobile famiglia di Castelbolognese."
Pretty daggers though! I think most are German, definitely the one with the wavy / flaming blade, and the second one may be French.
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I bnkr44 si riproducono per scissione
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La camera oblunga
È a digiuno che comincio le mie battaglie più feroci, lo stomaco vuoto mi rende più leggero e veloce, la fame mi rende ferino.
Ci sono altri come me, alcuni cercano coraggio in fondo ad un bicchiere, altri pregano, la realtà è che non abbiamo scampo.
Siamo vittime delle nostre stesse decisioni, possiamo solamente incolpare noi stessi per essere qui, ma molti, come spesso accade devono fare cadere le colpe su altri, ma questo non li salverà.
Io non giudico nessuno, la natura umana agisce così, facciamo quello che siamo programmati per eseguire.
Una angusta e traballante camionetta ci trasporta nel luogo della nostra punizione, la tensione comincia a salire ,qualcuno cede di schianto e scoppia in lacrime, qualcuno lo consola, i soliti meccanismi umani.
la mia anima avvolta dalle fiamme urla inferocita, ma trattengo la bestia. non perderò il controllo, oggi non darò spettacolo per nessuno.
Mi hanno legato saldamente ad una sedia, gli altri sono nella mia stessa situazione, sono seduto a circa metà di questa camera oblunga, posso scorgere un centinaio di teste rivolte nella mia stessa direzione, quanti altri siano alle mie spalle non mi è dato saperlo.
Al centro della parete che mi è dato vedere c'è la porta dietro la quale il nostro aguzzino sta già muovendo chi sa quali strane manopole, al centro della porta uno stilizzato simbolo in acciaio che sembra richiamare un timone.
Dei figuranti in maschera cominciano una strana liturgia, una specie di danza che dovrebbe darci coraggio, che dovrebbe aiutarci nei momenti peggiori, delle icone raffigurate davanti ai miei occhi riproducono i movimenti principali di quella strana danza.
La tortura comincia, la camera comincia a scuotersi violentemente, le luci lampeggiano, la stanza pare allungarsi, la porta del bastardo si allontana, la struttura in qualche modo si sta spaghettificando, le luci si abbassano, il peso della testa aumenta e sembra potermi fracassare le vertebre, vorrei urlare, ma la pressione mi toglie il respiro, la mente come impazzita cerca disperatamente una via di fuga...ma qui non esistono vie di fuga.
Gli scossoni mi tolgono di senno, le icone raffigurate di fronte a me prendono vita e mi urlano "scappa!", ma dove? Il mio destino è già segnato.
Il tizio ai comandi ci regala un po' di tregua, ma noi guerrieri siamo già stremati, ma non cederemo, siamo già pronti alla prossima scarica "fai del tuo peggio bastardo".
C'è una cosa che mi sorprende, come fanno gli altri a rimanere così calmi? Come fanno a leggere e ad ascoltare musica? Non si rendono conto che rischiamo la vita? Ma non ho tempo per questo. il volo durerà altre 2 ore e siamo solamente alla partenza.
Normalmente per calmarmi comincerei a camminare in su e giù per il corridoio ripetendo forsennatamente "moriremo tutti", ma oggi no, oggi la popa dorme attaccata al mio braccio, ritraggo gli artigli, oggi è bello volare.
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L'amico del post di prima, dopo esserci dati la buonanotte, mi gira un video di Mahmood che va in giro per la città di notte a regalare telefoni oro che riproducono la sua canzone
...
Quest'uomo è uno spaccino DAJEEEE
#sanremo#sanremo 2024#mahmood#o come diavolo si scrive il suo nome non mi va di googlarlo accettatelo
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è devastante trascorrere intere giornate in solitudine e guardare il soffitto mentre i pensieri corrono così veloci da lasciarmi indietro, chiedermi più e più volte cosa ci sia di tanto sbagliato in me, perché niente va come vorrei, chi mi piacerebbe essere, cosa mi piacerebbe fare, perché non ho più interessi, perché sono la persona che sono. mi devasta la consapevolezza che la mia stessa mente mi stia remando contro, che mi convinca di non essere abbastanza, di essere sbagliata. quando ogni rapporto che provi ad instaurare va in frantumi, anche in tempi piuttosto brevi, smetti di vedere gli errori delle persone con cui ti relazioni perché inizi a dare per scontato di essere te il problema, di essere tu quella sbagliata. questo è uno dei miei pensieri più frequenti da un mese a questa parte, proprio perché ho visto il rapporto con una persona che ritenevo importante andare in frantumi, svuotarsi e lasciare dentro di me il suo vuoto. la chiusura di quel rapporto mi ha distrutta totalmente, forse anche perché è avvenuta in concomitanza di altri eventi piuttosto spiacevoli, e non sono stata io a voler chiudere, ha deciso l’altra persona, che fino a qualche giorno prima professava il suo amore per me. la rottura in sé non è stata colpa mia, ma non posso fare a meno di chiedermi se la decisione di chiudere i rapporti sia stata causata in qualche modo da me, se ho sbagliato qualcosa, se non sono stata abbastanza per la persona che avevo al mio fianco. anzi, queste cose me le sono chieste i primi due giorni seguenti la rottura, dal terzo giorno ho iniziato a dare per scontato che sia stata colpa mia, perché se tutti se ne vanno, il problema devo essere io, non ci sono altre spiegazioni. e allora mi chiedo: cos’ho di sbagliato? cos’è che spinge gli altri ad andarsene? non sono abbastanza, lo pensavo già da bambina. non sono abbastanza e non lo sarò mai. forse dovrei smettere di chiedermi cosa ci sia di sbagliato in me ed accettare il fatto di non dover cercare qualcosa di sbagliato in me, perché sono tutta sbagliata. non ci dormo la notte, perché a questi pensieri se ne aggiungono altri mille, e da quei mille ne nascono altri cento, e quei cento si riproducono, e alla fine non trovo un attimo di tempo per chiudere gli occhi e simulare la morte come una persona normale. odio la mia mente, sarebbe bellissimo se si potesse spegnere il pensiero, solo per qualche ora, solo per avere qualche breve ma intenso istante di tranquillità
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questo è il periodo dell’anno in cui le batterie degli i-phone riproducono la bomba atomica di oppenheimer
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[...] Il turbocapitalismo imperialista americano finito nelle mani di un narcisista patologico di quasi ottant’anni che si crede pure Mussolini. Egocentrismo, demenza senile e fascistume. Un cocktail micidiale. Trump continua a scorreggiare decreti esecutivi a raffica, come se potesse decidere tutto lui. Calpestando parlamento e istituzioni e storia democratica con la stessa flemma con cui gioca a golf. Non ha ancora finito il trasloco ed ordina e si rimangia guerre commerciali come se fossero gli hamburger di plastica di cui è ghiotto. Molti elettori del trumpazzo già ammainano le bandiere MAGA e si scusano sui social beccandosi in cambio caterve di insulti. Chi fosse del resto il palazzinaro newyorkese si sapeva fin troppo bene, quello che ha sorpreso un po’ tutti è la furia. Si crede Mussolini al picco. Già, il fascismo è tornato anche se in forme nuove, più soft e consone ai tempi. A dimostrazione di come il fascismo non sia un’idea politica, ma una predisposizione d’animo. Prepotenza, arroganza, sopraffazione contro qualche capo espiatorio. Egoismo che si fa politica che si fa sistema. Un capo supremo, dei gerarchi leccapiedi attorno e delle masse imbesuite di propaganda sotto ai balconi oggi social. E a dimostrazione di come la seconda guerra mondiale non sia servita come del resto nessuna guerra. Il fascismo è tornato nel cuore della superpotenza americana, i nostri liberatori, i leader del mondo democratico. Neofascismo in salsa capitalista. Comanda chi ha le tasche piene di soldi e non chi ha il cuore pieno di idee e di valori. Oligarchi che hanno convinto le masse che i colpevoli dei loro problemi sono quei quattro poveracci costretti ad emigrare per sopravvivere e non invece loro, i ricconi che si son presi tutti i soldi e tutto il potere. Un manicomio. Anche le opposizioni sono disorientate. Biden ha entrambi i piedi nella fossa mentre i tromboni perbenisti woke non sanno se ridere o se piangere e nel dubbio non si schiodano dalle poltrone. Come da noi. Tutti in attesa del punto di rottura, di quando la minaccia nera globale costringerà le ammuffite tecnocrazie a rivoluzionarsi dando vita ad un fronte democratico di opposizione espressione dalla nuova società civile anch’essa globale. Quella di Trump e Musk non è democrazia. E quello statunitense non è capitalismo accettabile e sostenibile. E non c’è tempo da perdere. I Marines si stanno preparando per sbarcare a Panama mentre i pinguini della Groenlandia si stanno riarmando fino ai denti. Gaza diventerà un resort turistico per garantire ai sionisti un meritato riposo mentre la serafica leadership cinese durerà per secoli a venire. Pare addirittura che la Russia abbia vinto al guerra in Ucraina e detti le condizioni. Roba da non credere. Qualcuno comincia a temere che le chiappe bianche siano alla vigilia di un karma coloniale epocale. Coi nativi americani del sud e del nord che si riprenderanno le loro terre e con esse una interpretazione dell’esistenza molto più saggia. Ma la minoranza bianca non verrà rilegata in riserve a mangiare cibo spazzatura e scrollare i bei tempi che furono, ma integrata civilmente ed aiutata ad evolvere. Un destino simile al Vecchio Continente dove i bianchi non si riproducono più e varranno rimpiazzati dai migranti che si ostinano a sbarcare in cerca di futuro. Ma anche da noi la minoranza bianca non ha nulla da temere, verrà trattata con umanità ed integrata nella nuova società multiculturale globale. Verrà aiutata ad alzare la testa in modo da vedere oltre il proprio orticello e sbarazzarsi per sempre di deleteri rigurgiti come quello fascista. Sta già succedendo, è solo questione di tempo. E come ogni passo storico, ci fortificherà.
Trumpazzo - di Tommaso Merlo
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Preparare gli scatoloni del trasloco essere tipo:
aspettativa: ahah tanto sono un maschietto basic, possiedo tre oggetti in tutto, servirà mezz'ora
realtà: ho riempito due scatole di soli pantaloni, da dove vengono tutti questi pantaloni, io non possiedo così tanti pantaloni, molti non li ho mai visti prima, non è che si riproducono per gemmazione?, perché gli scatoloni si riempiono e l'armadio è pieno uguale cristiddio
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TUTTI I SOFTWARE DEL MONDO DIVENTANO DISPONIBILI
È entrato in funzione ed è disponibile a tutti il primo archivio che raccoglie e rende accessibile gratuitamente il codice sorgente di tutti i software pubblicamente disponibili al mondo.
L’iniziativa no-profit è il frutto di una collaborazione internazionale promossa da INRIA, l’istituto francese per la ricerca sull’informatica e l’automazione, in cooperazione con l’UNESCO e con l’italiana Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA che ospita il primo mirror istituzionale europeo di Software Heritage. L’obiettivo di questa biblioteca digitale è di conservare un patrimonio espressione dell’ingegno, dell’intelligenza e della cultura del mondo moderno, per renderlo accessibile e condivisibile a chiunque e per permettere lo scambio di pratiche e di soluzioni che risolvono problemi matematici e riproducono modelli di sistemi complessi che alimentano il procedere della scienza e della tecnologia. Si può, per esempio, accedere al codice che guidò il computer di bordo di Apollo11 che 50 anni fa portò l’uomo sulla luna o TAUmus, uno dei primi software al mondo per la computer music, realizzato negli anni Settanta dai ricercatori del Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico di Pisa.
Il Centro ENEA di Bologna ospita una replica dell’intero archivio che conta oggi oltre 17 miliardi di programmi sorgente. Questa miniera di codici e algoritmi darà la possibilità di studiarli e analizzarli, sviluppando metodi per ricavarne informazioni e nuova conoscenza. L’iniziativa si inserisce nel contesto che vede l’arrivo al Tecnopolo Bolognese del Centro Dati Meteo Europeo e di Leonardo, supercomputer tra i primi cinque al mondo.
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Fonte: ENEA; foto di Markus Spiske
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...benissimo, adesso sto "emo soft con la faccia da ( ◕_◕) che può evocare le 1337 armate anali dei morti manco si facesse di Deathweed di terraria rollata con Richiamo Del Posseduto durante una battaglia" me lo immagino che (almeno nella dub italiana) scroscia 6969 bestemmioni al secondo²
Ho detto a mia sorella che Nico Di Angelo è veneto. Adesso sta leggendo La Casa di Ade ad alta voce e legge tutti i dialoghi di Nico con accento veneto. Per essere precisi, come Thomas Hungry, ma non solo.
#tumblr italia#percy jackson#NON E#ESPONETE NICO DI ANGELO DUB ITA A ZEROCALCARE#(DIRÀ CHE I SUOI NEMICI SI RIPRODUCONO CON CANIDI)
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Fante di Denari
"La Rivoluzione interiore si rende scelta di Cammino"
Le persone "rotte" non sono "cattive".
Attuano comportamenti sofferenti e devianti. Provocano all'Altro ferite che loro stessi vivono come pulsanti dentro di loro. Abdicano alla pietà interiore.
Non riescono a gestire e contenere la loro parte malata e "distruggono fuori per non morire dentro".
Oppure compiono comportamenti autolesivi. Si fanno del male. Si fissano dentro schemi cristallizzati di personalità disturbata. Pur di non arrecare danno all'Altro. Pur di non ucciderlo, annientarlo, porre fine alla sua scomoda esistenza.
Non riescono a "non essere la malattia stessa". Sono identificati con essa. Non c'è più differenziazione tra trauma e identità, tra dolore e azione.
Queste persone necessitano di una profonda presa in carico terapeutica, di spazi di contenimento, di percorsi riabilitativi e di tanta tanta consapevolezza e gestione della loro parte umana.
E' difficile provare a suonare con uno strumento rotto tra le mani.
Occorre davvero restaurare e fortificare processi sani a compensazione della parte fratturata.
E' una parte della popolazione a vivere questa penosa e sofferente condizione. Ed è sempre più numerosa. Ma non rappresenta "tutti gli esseri umani".
C'è poi una parte delle persone che credono di essere "rotte", ma non lo sono. Vivono in contesti "rotti" ma preservano una parte di profonda salute interiore. Semplicemente non sanno di averla conservata. Continuano a sentirsi "sbagliati" e credono di essere loro la parte fratturata e debole del contesto.
Non sono in grado di suonare. Non sanno come si impugna uno strumento, come lo si accorda. Non sanno leggere uno spartito, ma riescono a sentire il flusso della musica e la riproducono ad orecchio.
Si perdono nell'impotenza, nella disistima. Sono immaturi dal punto di vista emozionale. Non sanno da dove iniziare la loro "rivoluzione interiore". Hanno paura di fallire. Non ci provano nemmeno. Ed il violino resta nella sua polverosa custodia per anni.
Il presupposto di crescita ed evoluzione per loro è concreto.
La possibilità di guarigione traumatica e di ripristino delle funzioni umane di base è per loro una possibilità realizzabile. Ma passa attraverso un atto di volontà perentorio che, quando si verifica, avvia a valanga una serie di scelte di cambiamento di portata mai vista.
Nella persona "rotta" si può altrettanto verificare questo processo di "elevazione umana" e spesso si possono raggiungere condizioni di "immensa esistenza artistica", ma è raro. Perché la "parte rotta" funziona da "deterrente" e respinge il progresso funzionale della parte emotiva e psichica, portando la patologia a funzionare da elastico di ricaduta nel conflitto interiore.
Le relazioni "sane" possono instaurarsi solo tra persone "sane".
L'Amore si sviluppa e cresce solo nell'Armonia e nell'equilibrio interiore. Altrimenti non è Amore: può essere dipendenza, ossessione, possesso, punizione.
Sembra banale. Ma non lo è.
Definire la Sanità Mentale e Spirituale è un arduo compito.
E pochi hanno potuto all'oggi sperimentare l'originale e autentica "salute di sistema emotivo, psichico" nelle proprie relazioni familiari o sociali, di parentela, d'amore o di amicizia. E anche con loro stessi.
Ma non è impossibile.
La capacità di raggiungere quell'Equilibrio interiore così armonioso e potente, oggi si profila più nitida all'orizzonte.
Tante persone compiono viaggi interiori veloci, efficaci, mirati.
Iniziano a conoscersi, comprendersi, studiarsi, sperimentarsi nel "sano". Iniziano a prendere coscienza dei loro comportamenti di disfunzione, delle proiezioni distorte, delle eredità familiari.
Si nutrono di repentine intuizioni, proteggono in autonomia il loro campo energetico quando viene impropriamente invaso, chiedono "scusa e permesso", riaccolgono la loro parte affettiva ed emotiva all'interno della quotidianità, si affidano alla loro parte connessa, si aprono a nuove modalità di esistenza, di condivisione, di collaborazione.
Non temono il "tradimento" o l'abbandono.
Tradimento e possesso, costrutti arcaici che esistono oramai solo nella ferita della "vecchia scuola", non sono "la realtà dell'Amore".
Nessuno tradisce o abbandona qualcuno. Perché noi non possediamo nessuno e nessuno possiede noi.
Se ancora sentiamo la necessità di relazionarci intimamente con persone "rotte", dobbiamo seriamente iniziare a chiederci perché lo stiamo facendo. Perché abbiamo ancora bisogno di questo costrutto?
Se siamo terapeuti per professione e mandato, allora è naturale che entriamo in contatto con la realtà delle persone "rotte" e possiamo realmente essere un aiuto per la loro crescita.
Ma se non siamo all'interno di un contesto terapeutico, allora dobbiamo davvero chiederci cosa "stiamo facendo" o "sperando".
Le persone "rotte" non entrano nel nostro "campo di relazione privato", non possono. Se non esiste ancora un "gancio", un bisogno irrisolto, una proiezione alla coazione.
Perché il "campo di relazione privato" è un luogo di profonda intimità e sacralità, è un campo di Grazia, di Bellezza, di Armonia, di Realizzazione, di Identificazione sana con il nostro Dono.
Entra solo chi sta bene con se stesso e chi ha imparato a prendersi cura delle proprie emozioni, del proprio Cuore, della propria affettività.
Questi sono tempi straordinari per le Guarigioni. Tutto l'Universo è un enorme Diapason di trasformazione sonora. Cospira per rompere le credenze e le illusioni, per moltiplicare le intuizioni, per sorreggere percorsi terapeutici e di riabilitazione emotiva.
Ma il lavoro è nostro. La volontà di cambiamento è pura scelta personale.
La perseveranza, l'aderenza al programma, la costanza, la disciplina, la tenacia, sono tutte funzioni a carico dell'Umano.
Non illudetevi di aggiustare ciò che è "rotto" dentro gli Altri.
Proseguite per la vostra Strada e prendetevi carico della vostra Crescita.
Non abbiamo potere sull'Altro. E' una presunzione che non possiamo più permetterci.
Non siamo più nella posizione di perseverare nella disfunzione.
Non se vogliamo davvero maturare la responsabilità del nostro Dono interiore.
Le opportunità di questo periodo sono immense. Ma ora tocca a noi scegliere il nostro massimo Bene.
E' compito nostro. Solo nostro.
E siamo già nella seconda parte di Gennaio ... quante straordinarie ed eccezionali Verità scopriremo ancora!
Fuori, tutto sta per cambiare ... e dentro c'è grande fermento ... lo sentite?
Forza allora ... da adesso in poi si lavora per salti quantici!
Mirtilla Esmeralda
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