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ARCHEOSCOPERTE / Ritrovato al largo di Brucoli il rimorchiatore Curzola, affondato 90 anni fa
#ARCHEOLOGIA #SCOPERTE / Ritrovato al largo di #Brucoli il rimorchiatore #Curzola, affondato 90 anni fa Il naufragio avvenne il 12 marzo 1935 e costò la vita a 18 uomini Foto e video su @StorieArcheo @sopmare #RegioneSiciliana #Soprintendenzadelmare
A quasi 90 anni dalla sua scomparsa è stato ritrovato il relitto del rimorchiatore “Curzola”, del quale si erano perse le tracce al largo delle coste di Brucoli, nel Siracusano, il 12 marzo del 1935. Causa del naufragio furono verosimilmente le avverse condizioni meteo o una collisione con una nave ignota. A bordo del rimorchiatore un equipaggio composto da 18 uomini, 3 sottufficiali e 15…
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#archeologia#archeologia subacquea#Brucoli#Regione Siciliana#relitti#rimorchiatore Curzola#scoperte#Sicilia#Siracusa#Soprintendenza del Mare
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Cadere in acqua in inverno è già una condanna a morte. Se poi quando ti salvano ti riportano nell'inferno da cui sei partito...
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Il rimorchiatore va incontro alla tempesta
I.S.A.
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La locomotiva faceva ciuf ciuf
La storia più o meno è questa. Più di 50 anni fa, una locomotiva a vapore di manovra veniva avviata dal deposito (Campasso) sito in zona Nervia, levante di Ventimiglia, verso la stazione della città di confine. Ci fu subito dopo da fare una fermata. I due addetti ne approfittarono per scendere dal mezzo e mettersi a chiaccherare con colleghi operai impegnati ai binari. Senonché, la vaporiera lemme lemme iniziò a muoversi verso ponente. Si diffuse il panico. Qualcuno, più pronto di altri, ricorse ad un telefono da campo di servizio. Quel rimorchiatore di treni venne così deviato dagli scambisti su di un binario morto, dotato di soffici respingenti, su cui si accomodò il piccolo mostro. C’era una foto dove compariva uno di quei distratti macchinisti. Non più da me ritrovata, talvolta sono ricorso ad uno scatto d’archivio, allorquando volevo rammentare questo episodio in qualche blog. Grande il mio stupore a scoprire riprodotta in grande un’immagine similare (probabilmente in quel lontano giorno qualcuno si cautelò facendo più pose) a quella che cercavo sulla attuale recinzione dell’ex Campasso.
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La storia più o meno è questa. Più di 50 anni fa, una locomotiva a vapore di manovra veniva avviata dal deposito (Campasso) sito in zona Nervia, levante di Ventimiglia, verso la stazione della città di confine. Ci fu subito dopo da fare una fermata. I due addetti ne approfittarono per scendere dal mezzo e mettersi a chiaccherare con colleghi operai impegnati ai binari. Senonché, la vaporiera lemme lemme iniziò a muoversi verso ponente. Si diffuse il panico. Qualcuno, più pronto di altri, ricorse ad un telefono da campo di servizio. Quel rimorchiatore di treni venne così deviato dagli scambisti su di un binario morto, dotato di soffici respingenti, su cui si accomodò il piccolo mostro. C'era una foto dove compariva uno di quei distratti macchinisti. Non più da me ritrovata, talvolta sono ricorso ad uno scatto d'archivio. Grande il mio stupore a ritrovare immagine similare a quella che cercavo sulla attuale recinzione dell'ex Campasso. Adriano Maini.
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A Cuba un gruppo navale russo con sottomarino a propulsione nucleare A Cuba il Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie ha comunicato che è atteso nei prossimi giorni un gruppo navale russo formato dal sottomarino a propulsione nucleare Kazan e da altre tre navi russe, tra cui la fregata lanciamissili Admiral Gorshkov, una petroliera ed un rimorchiatore/nave di salvataggio. Le unità della Marina Russa saranno nel porto della Havana, la capitale cubana dal 12 al 17 giugno prossimi. Né il sottomarino Kazan né le altre unità russa avranno a bordo armamenti nucleari ha specificato il portavoce del Ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie cubane. La visita russa nell’isola caraibica avviene in un momento
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Livorno: cerimonia per il 33° anniversario della tragedia della Moby Prince
Livorno: cerimonia per il 33° anniversario della tragedia della Moby Prince "In questi cinque anni ho dovuto ascoltare insieme a voi pronunciamenti di giudici di varie procure che anziché chiarire il quadro lo hanno complicato all'inverosimile e seguire i lavori di due commissioni parlamentari, piuttosto inconcludente la prima, indubbiamente proficua la seconda. Ora è partito il lavoro della terza commissione parlamentare, i cui componenti hanno immediatamente mostrato una grande voglia di dare un contributo concreto alla ricerca della verità. Gli auguriamo buon lavoro e invitiamo a concentrare la loro attenzione partendo dai dati significativi raccolti e delineate dai loro predecessori. In questo modo non ripartiremo ancora da zero e nessuno potrà ricacciarci nel baratro dell'incertezza, delle verità che non arriva mai e della giustizia che ci sfugge dalle mani anno dopo anno". Nel segno del dolore che non passa, ma anche della speranza per il lavoro della nuova commissione parlamentare appena insediata, l'intervento del sindaco Luca Salvetti, durante la cerimonia che a 33 anni dalla terribile notte del 10 aprile 1991, ha visto riuniti nella Sala Consiliare di Palazzo Comunale di Livorno ancora una volta i familiari delle vittime della più grande tragedia della marineria civile italiana, quella del Moby Prince, le associazioni che lottano per la verità e per la giustizia, i sindaci delle città che hanno avuto vittime, autorità. E' il momento centrale di una giornata piena di eventi per non dimenticare, partita con la deposizione di una corona presso il Monumento in ricordo delle Vittime, proseguita con una messa in Cattedrale. Dopo l'iniziativa in Comune il corteo per le vie del centro con il momento culminate del lancio delle rose in mare all'andana degli anelli, dove si trova la lapide con i nomi, delle vittime del Moby Prince. Tornando alla cerimonie in Comune, tra gli interventi in Sala Consiliare, introdotti dal presidente del Consiglio Comunale Pietro Caruso, proprio quello dell'onorevole Pietro Pittalis, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince e rappresentante ufficiale del Presidente della Camera dei Deputati, che ha promesso il massimo impegno. Intervenuti quindi Antonio Mazzeo Presidente del Consiglio Regione Toscana, Nicola Rosetti presidente dell'associazione 140 Moby Prince che ha ricordato con grande affetto Loris Rispoli, oggi per via di una grave malattia lontano dalla battaglia attiva ma per decenni sempre in prima linea, poi il vicepresidente Sergio Romboni. Quindi hanno parlato Daniele Atanasio Sisca sindaco di Santa Sofia D'Epiro, Zoello Forni presidente Nazionale ANMIL, Stefano di Bartolomeo presidente territoriale Anmil. Quindi è stato proiettato un video messaggio del Ministro Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare delegato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Nello Musumeci, sono stati letti una lettera del Presidente del Senato e un messaggio del Senatore Manfredi Potenti. Per chi è interessato a rivedere la cerimonia qui il link al video. Qui l'intervento del sindaco Luca Salvetti: "Per 28 anni della mia vita ho pensato al 10 aprile e alla tragedia del Moby prince solo ed esclusivamente in una maniera. Una chiamata improvvisa al telefono, una corsa al porto, un microfono in mano e la necessità di raccontare da giovane cronista una storia che segnerà definitivamente la mia vita professionale. Mi muovo basandomi sull'istinto. La mia cronaca in presa diretta fa un certo effetto, è un misto di frasi slegate, alcune senza senso, frutto dell'incertezza generale su cosa realmente fosse accaduto e dell'incertezza personale. Nel cuore della notte ci è consentito di salire su un rimorchiatore per uscire in mare a fare alcune riprese, il tragitto è breve: dopo poco cominciamo a scorgere il fuoco intorno all'Agip Abruzzo, la petroliera sta bruciando, il greggio fuoriuscito brucia, sembra di entrare in un girone infernale. Fiamme alte, equipaggio salvo, rischi ambientali, queste sono le notazioni sul taccuino. Il comandante del rimorchiatore ci dice: "Se volete vedere il traghetto dobbiamo andare a sud". Percorriamo qualche miglio, è buio, dall'oscurità quasi all'improvviso sbuca la sagoma del Moby Prince, lo scafo è completamente annerito, gli oblò sono dei puntini arancioni, all'interno sta bruciando tutto. Gli ultimi cinque anni invece li ho vissuti da Sindaco di Livorno a rappresentare una comunità che è arrabbiata e delusa. Cinque anni dove sono successe un infinità di cose. La pandemia prima di tutto che ci ha costretti a non potersi abbracciare e a non poter condividere emozioni e sensazioni nella maniera più naturale. Quel 10 aprile lo ricordo per quella camminata in solitario dal comune al porto con al fianco Loris Rispoli e con rose in mano che distribuiamo a quelle poche persone che possono stare in strada. Poi la malattia di Loris rispoli che cambia totalmente il modo con cui tutti riescono ad approcciarsi all'anniversario della strage del Moby. Loris è il simbolo di un percorso straordinario di lotta ed impegno in questa vicenda maledetta, Loris ci manca come ci manca la sua tempra da combattente. Ci manca anche Angelo Chessa che abbiamo perso l'11 giugno del 2022 Insieme al fratello Luchino ha combattuto per anni in Parlamento e nelle aule dei tribunali per fare luce sulla tragedia che costò la vita al padre comandante del Moby Tra le molte cose che sono accadute in questi anni c'è anche la scelta di consegnare la Livornina d'oro, massima onorificenza cittadina, all'associazione 140, un modo per dire ad alta voce e con passaggi estremamente significativi che tutti noi non abbiamo intenzione di dimenticare né ora né mai la consegno a Nicola Rossetti un'altra persona straordinaria che ho imparato a conoscere in tutte le sue sfaccettature e nel suo spessore umano. Abbiamo poi fatto il massimo per costruire giornate ed eventi per ricordare e per spingere con forza chi di dovere a lavorare per delineare i contorni della verità e far ripartire il cammino verso la giustizia. Docufilm, presentazione di libri, interviste e tanto altro per tenere alta l'attenzione anche al di fuori della giornata del 10 aprile. In questi cinque anni ho dovuto poi ascoltare insieme a voi pronunciamenti di giudici di varie procure che anziché chiarire il quadro lo hanno complicato all'inverosimile e seguire i lavori di due commissioni parlamentari, piuttosto inconcludente la prima, indubbiamente proficua la seconda. Ora è partito il lavoro della terza commissione i cui componenti hanno immediatamente mostrato una grande voglia di dare un contributo concreto alla ricerca della verità. Gli auguriamo buon lavoro e invitiamo a concentrare la loro attenzione partendo dai dati significativi raccolti e delineate dai loro predecessori. In questo modo non ripartiremo ancora da zero e nessuno potrà ricacciarci nel baratro dell'incertezza, delle verità che non arriva mai e della giustizia che ci sfugge dalle mani anno dopo anno". ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Grecia, in salvo 100 migranti al largo della costa meridionale
In Grecia sono stati tratti in salvo 100 migranti trovati su una nave in difficoltà al largo della costa meridionale del Paese. Lo ha riferito la guardia costiera ellenica, secondo cui i migranti sono stati prelevati dalla loro imbarcazione da un rimorchiatore a cui era stato ordinato di recarsi nella zona, e da lì trasportati in sicurezza nel villaggio sud-orientale di Monemvasia. Non sono stati…
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Aliens 1 – Aliens Defiance 1
Zula Hendricks della Weyland-Yutani Synthetics, Colonial Marine di Prima Classe dovrà combattere oltre agli alieni anche i demoni del suo passato. Quando scoprirà una specie aliena sul relitto di un rimorchiatore, dovrà mettere a dura prova la sua forza e la sua lealtà per poter sopravvivere, in un lungo viaggio attraverso lo spazio. Contiene: Aliens Defiance #1-2
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Partito dall’Istituto Nautico “Artiglio” di Viareggio, il progetto di educazione ambientale “NauticinBlu”, promosso da Marevivo e che forma i futuri esperti del mare, è giunto ormai alla sua settima edizione, con il consolidato supporto di MSC Foundation del Gruppo MSC. L’obiettivo è quello di integrare e rafforzare le conoscenze di studenti e studentesse degli istituti nautici sul complesso rapporto fra crescita economica, transizione ecologica e mantenimento degli equilibri naturali: è fondamentale, oggi più che mai, investire nel potenziale di questi ragazzi e ragazze come principali sostenitori e fautori del cambiamento, perché saranno loro i futuri operatori del mare. A questo proposito, le scuole coinvolte nel progetto ospiteranno la mostra di Marevivo Only One: One Planet, One Ocean, One Health, realizzata in collaborazione con la Marina Militare Italiana e la Fondazione Anton Dohrn; un percorso didattico su pannelli che illustra i punti fondamentali di una efficace transizione ecologica e spiega come è possibile attuarla. Quest’anno, “NauticinBlu” coinvolgerà venti istituti nautici italiani e approderà nelle scuole di Portogallo, Spagna e Grecia. In particolare, all’Istituto Nautico “Artiglio” studenti e studentesse saranno impegnati in una full immersion nei temi del mare, con lezioni frontali e laboratori didattici su tematiche quali l’importanza della transizione ecologica e il ruolo di mari e oceani per la salute del Pianeta, la tutela della biodiversità, con un focus sul Mar Mediterraneo, con interventi di Paolo Ercolini, biologo ARPAT, e della Capitaneria di Porto di Viareggio. A conclusione delle attività, si svolgeranno una pulizia della spiaggia della Lecciona insieme alla Delegazione Marevivo Toscana e una visita guidata al rimorchiatore d’altura, presso il Porto di Livorno, condotta dal personale del consorzio antinquinamento Castalia e dal Prof. Maurizio De Pirro. L’impegno di Marevivo, e della partnership con MSC Foundation per questo progetto, è quello di fornire alla nuova Generazione Z gli strumenti necessari per essere artefici del cambiamento, diventando l’esempio dell’innovazione culturale necessaria a rendere il presente più equo e il futuro più sostenibile. Ad oggi, i giovanissimi coinvolti hanno bonificato un totale di novanta spiagge in Italia e raccolto circa quattromila kg di plastica e altri rifiuti. «Un evento importante che mette al centro le buone pratiche e soprattutto rende protagonisti gli studenti di una scuola importante come il Nautico di Viareggio: la parte più giovane della nostra città che vive di mare e che deve, a maggior ragione, rispettarlo. Ringrazio Marevivo, fondazione sempre più attiva sul nostro territorio, e tutti i ragazzi che parteciperanno agli incontri», ha dichiarato Giorgio Del Ghingaro, Sindaco di Viareggio, presente all’evento. «La Blue Economy si basa sulla sostenibilità marina e richiede una solida base di conoscenze e competenze. In questo contesto, è proprio l'educazione a giocare un ruolo cruciale», ha dichiarato Marina Gridelli, Responsabile Delegazione Marevivo Toscana. «Per affrontare le sfide ecologiche in corso e prepararsi per un futuro sostenibile, è essenziale che le nostre scuole siano il terreno in cui germogliano le conoscenze per gestire responsabilmente i nostri oceani». «MSC e Marevivo collaborano dal 2015 per promuovere l’educazione di bambini e ragazzi alla salvaguardia del mare», spiega Daniela Picco, Direttore Esecutivo della Fondazione MSC. «Abbiamo contribuito alla realizzazione del programma “NauticinBlu” e lo sosteniamo perché crediamo fermamente che questi studenti saranno i futuri campioni dei nostri mari e del Pianeta Blu. Il progetto rientra nel nostro impegno di collaborare tutti insieme per un futuro sostenibile».
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Naufragio nel Mediterraneo, si rovescia un gommone: annegano 61 migranti. Nell’area presente la Ocean Viking, costretta ad allontanarsi
L’imbarcazione partita dalla Libia era stata avvistata da due velivoli Frontex. I 25 superstiti riportati in Libia da un rimorchiatore
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6 dic 2023 17:13
“SONO MERDE, LI DISINTEGRIAMO” – LA FAIDA DEI "BUONI": LUCA CASARINI E LA SUA BANDA FECERO FUORI DALLA ONG CECILIA STRADA E IL MARITO MASO NOTARIANNI PERCHÉ VOLEVANO TRASPARENZA SUI CONTI - NELLE CARTE DELL’INCHIESTA PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA IN CUI SONO IMPUTATI LUCA CASARINI E ALTRI 5 SODALI, EMERGE COME L’EX TUTA BIANCA VENNE CONTESTATO ALL’INTERNO DI "MEDITERRANEA" PER I SOLDI INCASSATI DALLE NAVI DA CUI SCARICAVA I MIGRANTI - LA FIGLIA DI GINO STRADA E IL MARITO RIBATTEZZATI “ROSA E OLINDO” – AI SUOI CRITICI CASARINI DICEVA: “GLI DIAMO SUI DENTI A OGNI CAGATA” -
Giacomo Amadori per “la Verità” - Estratti
Anche i «buoni» nel loro piccolo si incazzano. E fanno le faide. Nelle carte dell’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in cui sono imputati Luca Casarini, il sodale Giuseppe Caccia e altri quattro, emerge come la banda no global abbia epurato dal direttivo dell’associazione Mediterranea tutti quelli che avevano dubbi sulla gestione delle donazioni.
Come il cuculo, Casarini si è candidato a entrare nel politburo (tra l’altro rivendicando i 4 anni e 7 mesi di condanne definitive) della Ong e poi, una volta entrato nel nido, è riuscito a scalzare chi voleva controllare i maneggi dell’ex leader delle Tute bianche e dei suoi presunti complici. E da Mediterranea sono volati fuori, tra gli altri, Cecilia Strada, figlia di Gino, fondatore di Emergency, e il marito della donna Tommaso Ferdinando Nogara Notarianni, detto «Maso».
I due sono stati sentiti dagli inquirenti «in quanto dall’attività tecnica erano stati rilevati forti contrasti in ordine alla trasparenza dei costi sostenuti dalla Mare Jonio non riportati alla associazione» e «dalle dichiarazioni acquisite sono emersi rilevanti elementi investigativi che hanno corroborato ulteriormente il quadro indiziario, che non lasciano dubbi sulla poca chiarezza posta in essere dal duo Caccia-Casarini nei confronti dell’associazione Mediterranea».
Per le Fiamme gialle «costoro, con le loro decisioni e iniziative, hanno fatto sì che si affermasse il loro ruolo all’interno della predetta associazione portando come conseguenza le dimissioni dei membri del vecchio direttivo e l’elezione di uno nuovo con soggetti scelti ad “hoc” che perseguissero, senza ostacolare, le loro decisioni».
Gli investigatori annotano anche che Donatella Albini, ex medico di bordo della Mare Jonio, pure lei dimissionaria, «ha riferito che, a seguito di una riunione nel mese di ottobre 2020 del Consiglio direttivo dell’associazione, “furono sollevati problemi di trasparenza proprio in ordine alle modalità di impiego delle risorse raccolte da Mediterranea. In quella occasione erano presenti Erasmo Palazzotto (parlamentare di Leu), Maso Notarianni, Alessandra Sciurba (portavoce di Mediterranea, ndr) e Cecilia Strada».
La Albini avrebbe anche riferito di una riunione del Consiglio di indirizzo di Mediterranea di fine novembre 2020, «nell’ambito della quale una tale Letizia Terna, laureata in filosofia, sollevò perplessità in ordine alla trasparenza dei bilanci» e chiese «chiarimenti sui rapporti tra Mediterranea e Idra», ovvero la compagnia di navigazione di proprietà di Caccia che possiede il rimorchiatore Mare Jonio utilizzato dall’associazione. «In quella occasione fui pubblicamente accusata da Luca Casarini di aver predisposto o indotto l’intervento di Letizia su quell’argomento. Molti appartenenti di Mediterranea a seguito di quelle accuse hanno preso le distanze nei miei confronti» avrebbe affermato la dottoressa.
Le tensioni interne, secondo quanto riportato nell’informativa finale della Guardia di finanza, esplodono nel momento della decisione di andare a recuperare 27 migranti sul mercantile Maersk Etienne, un’operazione che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata compiuta a fine di lucro per liberare la nave da quel carico ingombrante che impediva la prosecuzione della navigazione. Per questo lavoro Casarini & C. avrebbero intascato 125.000 euro e successivamente, come rappresentanti della Idra social shipping, avrebbero trattato con altre compagnie armatoriali per offrire lo stesso servizio.
(…)
La notizia della giovane incinta si rivelerà falsa, ma pazienza. Cecilia Strada nella chat del gruppo direttivo di Mediterranea, dopo le comunicazioni di Metz esterna «i propri timori e dubbi per l’operazione in corso»: «Immagino che i responsabili abbiano valutato pro e possibili contro di questa azione e deciso di conseguenza, d’altronde l’intenzione di andare verso la Maersk era già stata ventilata ieri e non ho considerazioni da aggiungere».
Metz non fa un plissé: «La possibilità era effettivamente stata» prospettata «anche ieri.
[…] Adesso però c’è una richiesta formale di verifica condizioni medico-sanitarie da parte della nostra equipe, a bordo abbiamo dottoressa e paramedico e una risposta altrettanto formale va data».
Ma il paramedico, F.G., in realtà ha come unica esperienza quella di aver guidato le ambulanze e allora la Strada, che sente puzza di bruciato, consiglia: «Per la comunicazione pubblica: suggerisco di verificare con Fabrizio come si chiama la sua figura, perché a quanto ne so in Italia non esiste la figura del “paramedico” come, invece, è precisamente normata in altri Stati; penso che se ci vogliamo riferire a chi presta soccorso sulle ambulanze, in Italia sia definita “soccorritore”, ma sicuramente Fabrizio sa meglio di me come chiamarsi».
Caccia è molto arrabbiato sia con la Strada che con la Albini, la dottoressa colpevole di avere sollevato dei dubbi sulle capacità professionali della neolaureata Agnese Colpani, (…)
A scaldare ancora di più gli animi è una comunicazione di Casarini condivisa con il gruppo dirigente di Mediterranea che la Strada commenta in questi termini: «Ho riletto, per la terza volta, la mail odierna di Luca. Raramente ho visto una mail così densa di offese, screditamento degli altri, insinuazioni; e pure cose che non so da dove gli derivino - come il fatto che qualcuno “fin dall’inizio” avrebbe insinuato che lui lo faceva per soldi […]
«E quindi? Conclusioni?
Andate fuori dai coglioni o no?».
Metz al telefono rimarca il ruolo di comando di Caccia e Casarini: «Le decisioni sulla nave e su chi la governa e su chi la faccia partire sono prese da Beppe e Luca». Nella faida i loro nemici sono destinati a uscire sconfitti.
L’ex presidente vaticina che «circa 10 persone del direttivo attuale usciranno da “Mediterranea”» e che «alcuni di loro tra i quali Alessandra (Sciurba, ndr), Cecilia, Maso, Palazzotto, avrebbero gettato fango su Luca e Beppe e che il loro intervento in assemblea sarà di protesta e causerà la loro fuoriuscita».
La Strada e Notarianni sono soprannominati dalla «banda» Rosa e Olindo, come i due assassini di Erba, e insultati in modo feroce. Per un suo intervento Maso, il 24 settembre 2020, viene definito un «merdoso sciacallo» e pure «brutta merda infame», uno che dà «pugnalate alle spalle di chi già sta gestendo una situazione difficile».
In chat Caccia e Casarini commentano gli interventi di un direttivo. Casarini inizia: «Nervosetti». Caccia replica: «Io non risponderei alla Strada». Poi Casarini se la prende con chi non si è esposto abbastanza al loro fianco: «Si è sprecato il signor dirigo tutto io. Ma stavolta gli diamo sui denti a ogni cagata. Come sempre Sandrone (Metz, ndr) non ha capito una mazza… ah ah ah». Caccia: «Infatti bisogna non fargliene passare una. E archiviare foto di tutte le porcherie. Perché se voleranno gli stracci faremo un bel dossier con tutte le infamie (e i silenzi di chi doveva fermarle)».
Casarini: «Certo. Ma vedrai che li disintegriamo. Perché questi non fanno politica, ma solo trame da miserabili. E sul piano umano sono delle merde». Insomma chi oggi ci accusa di dossieraggio era pronto a raccogliere prove contro i nemici. Ma proseguiamo nell’edificante lettura. Caccia è soddisfatto della piega che ha preso il dibattito: «Buona mail di Meco, Ada e Giuliana. Proposto ordine del giorno che non nomina nemmeno Idra. Adesso basterebbe che don Mattia e Arestivo si dicessero d’accordo con loro». Casarini condivide.
L’ex no global manda una missiva che entusiasma Caccia: «Ottima mail fratellone.
Ti lovvo, come dicono i nostri ragazzi. E poi, per fortuna, un po’ lo siamo rimasti».
Casarini: «Grazie fratello. Aqui no se rinde nadie!». Qui non ci si arrende, celebre frase di Che Guevara. Caccia chiede di non rispondere all’ex portavoce, Sciurba. E Casarini concorda: «Non ci penso nemmeno. Conferma quello che ho scritto: le vittime sono tra noi, non in Libia». Se il riferimento fosse ai tanto vituperati lager per migranti, sarebbe sconcertante. Ma Casarini, in passato, si è distinto per i commenti sprezzanti nei confronti degli extracomunitari. Come quando, in una manifestazione, gridò «metti ‘sti cazzo di migranti davanti». Figurine da usare, più che persone da tutelare.
Casarini riprende il discorso: «Ora vedrai che la merda la farà Maso e lì salta il palco». E conclude: «Vediamo se completiamo l’opera e facciamo Emergency 2 il remake. Se se ne va anche quel pezzo di merda». Caccia si vanta di aver preparato «una rispostina di Sandrone sui rendiconti», lasciando intendere che Metz sia eterodiretto nei suoi interventi. Casarini chiede: «Hai visto Cecilia?». Replica di Caccia: «Non capisco se c’è una strategia o dementi incattiviti in libertà». Casarini propende per la seconda che ha detto: «Dementi in libertà». Caccia: «Elegantissima la rivendicazione dei 60k raccolti. Noi che cosa dovremmo scrivere?
E, comunque, se se ne va davvero, sparerà merda nel ventilatore». Casarini: «Beh, con il suo curriculum viene facile ributtargliela in faccia. In tema di uscita da associazioni non la batte nessuno. Ora dobbiamo riallacciare i rapporti con Gino». Ossia Gino Strada, che sarebbe mancato di lì a pochi mesi. Vuoi vedere che i nostri capitani coraggiosi non portano neppure troppo bene.
Passano alcuni giorni e Caccia osserva: «Questi non mollano affatto e vogliono trasformare il 10 (il consiglio del 10 ottobre 2020, ndr) nel vomito dei loro rancori. Vedrai che trappola che ci fanno, se noi non la prepariamo bene». Casarini risponde: «Dobbiamo pregare bene certo. Ma intanto si stanno mangiando la merda». «Pregare?» lo interroga Caccia. «Preparare» si corregge Casarini. «Ormai vado in automatico». Il 6 ottobre Caccia riassume un intervento della Strada: «Con velenoso rancore sino all’ultimo minuto… ma questa è la storia che racconterà: noi due (Caccia e Casarini, ndr) volevamo solo dei prestanome e lei non c’è stata».
Casarini non ha dubbi: «Sarà seppellita dall’oblio. Questo è il suo terrore. Ieri telefonata di Cecilia a Leon, quasi piangendo, “chiudiamola qua, Maso non si ricandida, vi prego di non fargli niente, etc…”». Il 9 ottobre, alla vigilia dell’assemblea che dovrà eleggere il nuovo direttivo, Casarini definisce i rivali «morti che (…) La Strada e il marito sono fuori dal direttivo. Casarini è incoronato responsabile del rapporto con i garanti e della comunicazione. Caccia, in veste di invitato permanente, è promosso coordinatore operativo. Il terzo socio, Metz, rappresentante di Idra. La battaglia è vinta. La guerra non ancora.
Oggi parte l’udienza preliminare che vede Caccia e Casarini imputati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Reato aggravato dal profitto ricavato nella vicenda Maersk. Forse Cecilia Strada non aveva tutti i torti a sospettare di Casarini & C.
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#Migranti, sbarchi senza sosta: in 500 arrivati nella notte a #Crotone #news #tfnews #cronaca #interno #calabria #11marzo #italia
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Migranti, la Guardia costiera ha soccorso più di 1.200 persone nelle ultime ore
DIRETTA TV Emergenza immigrazione 11 Marzo 2023 Nella notte tra venerdì e sabato sono sbarcate al porto di Crotone 487 persone migranti, soccorse dalla Guardia costiera. I minorenni erano quaranta. I migranti sono arrivati a bordo di un peschereccio, trainato da un rimorchiatore. 12 CONDIVISIONI Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su Emergenza immigrazione ATTIVA GLI…
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Rivolta dei migranti su una barca di soccorso, la Finanza sale a bordo e placa animi
Rivolta dei migranti su una barca di soccorso, la Finanza sale a bordo e placa animi
Read More Su un rimorchiatore, che aveva a bordo 230 migranti soccorsi in mare, è scoppiata una rivolta poi sedata dalla Guardia di finanza. The post Rivolta dei migranti su una barca di soccorso, la Finanza sale a bordo e placa animi appeared first on BlogSicilia – Ultime notizie dalla Sicilia. Siracusa, barca, finanza, rivolta, siracusa, soccorsoSu un rimorchiatore, che aveva a bordo 230…
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