#riempiamo stanze
Explore tagged Tumblr posts
mjljmj · 2 years ago
Text
Decorazione d'interni
Interno giorno, senza giorno.Nessuno in cucina.La luce rallenta tra queste pareti. Scriviamo il soggetto di un film,riempiamo le stanze di oggetti di scena. In salotto c’è il cane,nella vasca da bagnoLucilla, che piange. Fosco, in corridoio,aspetta una telefonata.Si stende per terra, si alza, risponde. In cucina ritornano tutti,per cena, senza dire una parola. Francesca BoccalettoPh MLM
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
solocanzoninelleorecchie · 2 years ago
Text
argini inutili e riempiamo stanze, quando mi fissi, io immerso in apnea.
1 note · View note
vogliadiscriverepensieri · 5 years ago
Text
“Qua sono le quattro cerco un tuo abbraccio cerco un contatto scrivi sui post-it il nome di un altro stammi distante ti sto distante riempiamo le stanze con un silenzio assordante roma scompare e riappare”
Post It- DANDY TURNER
6 notes · View notes
waitthetimeyouneed · 5 years ago
Text
I meccanismi del cuore
Abbiamo tutti bisogno di qualcuno che ci ami. Per quanto sia difficile da  ammettere perché siamo convinti di essere autosufficienti dal punto di vista sentimentale, abbiamo tutti bisogno di essere accettati semplicemente per quello che siamo: esseri fragili, volubili, danneggiati irrimediabilmente dal tempo e dalle persone che ci toccano. Non siamo esseri puri. Per quanto, il nostro senso di autoconservazione sia sviluppato, se incontriamo qualcuno che sappia oltrepassare il muro eretto per proteggerci dal mondo, ci riscopriamo essere forti e resistenti quanto un petalo di fiore. Dobbiamo stare attenti, dobbiamo salvaguardarci. Eppure, dobbiamo anche saperci fidare, saper affidarci a qualcuno che abbia la dolcezza e l’intelletto di accarezzarci il cuore con i guanti bianchi. Il cuore umano è un meccanismo sensibile, gli ingranaggi sono fragili e vanno maneggiati con cura, vanno costantemente oliati e riparati. E’ come il nostro orologio da taschino, personale. Scandisce la nostra vita, le nostre emozioni, a volte aumentano i battiti, altre ancora diminuiscono, ogni tanto s’inceppa e talvolta si ferma quando ci sentiamo profondamente capiti e amati. A volte i meccanismi s’incastrano tra di loro e si rompono. Così, i pezzi schizzano in ogni parte del petto e vanno ad trafiggere la carne, facendola sanguinare. Succede quando la dolcezza altrui non è stata abbastanza e la porta del cofanetto che custodiva il nostro mondo personale è stata forzata. Allora diventiamo insensibili, apatici. La consideriamo una benedizione, tale sofferenza, così possiamo chiudere una volta per tutte, gli altri fuori dalla nostra vita, perché se non proviamo non possiamo essere feriti e non possiamo ferire, ma quanto può giovarci, rimanere incolumi e indifferenti alle cose e alle persone? Ci dimostriamo così ancora più facili da colpire, rischiando così un corto circuito. Ci proteggiamo, allora. Costruiamo muri. Ereggiamo castelli. Riempiamo fossati e ci buttiamo dentro alligatori. Ci segreghiamo nelle nostre stanze in attesa che qualcosa succeda. In attesa che qualcuno arrivi con un defibrillatore e ci rimetta in moto il nostro povero cuore, ammattito e senza fiato, che ha deciso di non funzionare perché la sofferenza è stata troppa. In attesa che un medico arrivi con la pinzetta a togliere le schegge dell’incidente avvenuto perché noi ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti del tutto, alcune erano troppo radicate in fondo e abbiamo avuto paura di rimuoverle. Non ci sentivamo pronti. E nonostante tutto, non ci sentiamo ancora pronti ad affrontare il mondo. Ci viene facile restare dentro il nostro nascondiglio segreto, dove nessuno ci può toccare e nessuno ci può ferire. Dovremo provarci, però. Dovremo lasciarci abbracciare. Quanta potenza ha il contatto. Ci fa sentire protetti, amati, rassicurati, curati. Un abbraccio sincero può rasserenare gli animi più inquieti, una carezza al volto può sciogliere il gelo che ha invaso il nostro cuore, un bacio sincero può far mettere a posto e far ripartire gli ingranaggi arrugginiti. Con un solo contatto. Come una presa nella corrente. Non vogliamo farcene una ragione, non vogliamo sentir discussioni, non vogliamo darcene atto ma abbiamo tutti bisogno di qualcuno che ci ami, esattamente, per come siamo. Pezzi incongruenti di un puzzle dall'immagine nascosta che cercano un un altro pezzo che possa incastrarsi con loro.
Se solo avessimo il coraggio di farlo...
6 notes · View notes
imcubo · 5 years ago
Text
alle volte il ricordo di certe persone proprio non ne vuol sapere di sparire, di uscire dalle stanze della nostra mente.
proviamo a lasciare porte e finestre aperte, sperando che la corrente li spinga fuori, ma al massimo ne arruffa un po' i capelli.
facciamo entrare nuove persone, ma nemmeno loro riescono comunque ad aiutarci a fargli trovare la via per l'uscio. allora proviamo a farne entrare tante tutte insieme e far una gran cagnara, immaginiamo che questo possa farli voler uscire ma quando la festa finisce e rassettiamo questi ricordi sono ancora lì.
riempiamo ogni angolo di cose, vecchie e nuove, finché a malapena c'è spazio per i nostri stessi pensieri, eppure lì nascosti ci sono ancora e li sentiamo chiamarci o ne vediamo l'ombra.
possiamo anche provare a non entrar più tra quelle stanze, decidendo di uscire e star fuori o di visitarne altre più nascoste e vecchie. non serve, ché tanto quando torniamo ce li ritroviamo lì come se nulla fosse.
ci possiamo agitare, urlare e far caciara, provar a spaventarli e farli scappare, ma questi ricordi restano indifferenti seduti in un angolo o passeggiando tra i nostri pensieri.
anche se buttiam giù tutto per ricostruire da capo, questi ricordi son già ad aspettarci, come se fossero oramai parte di noi.
e allora nulla, ci si deve convivere, magari provando ad ignorarli oppure cercando di capire se tanto valesse accettarli questi ricordi e le persone di cui sono ombra.
#me
20 notes · View notes
natashal3yon5n6e · 6 years ago
Text
Tumblr media
qua sono le quattro
cerco un tuo abbraccio
cerco un contatto
scrivi sui post-it il nome di un altro
stammi distante
ti sto distante
riempiamo le stanze con un silenzio assordante
##
io non so stare senza di te
ti scrivo mille scuse sopra i post-it
combatto da quattro anni con i miei mostri
ma tu me li soffochi
0 notes
corvidcantina · 6 years ago
Text
Di Dickens ho letto A Christmas Carol in inglese e Oliver Twist in italiano. Mi sono piaciuti molto entrambi ma ho apprezzato di più A Christmas Carol perché alcune frasi mi sono rimaste impresse (soprattutto - e scusa se mi dilungo ma è stupenda - "There are some upon this Earth of yours who lay claim they know us and who do their deeds of passion, pride, ill-will, hatred, envy, bigotry and selfishness in our name, who are as strange to us and all our kith and kin, as though they had never lived. Remember that, and charge their doings on themselves, not us."
Adesso arriviamo al dunque. Inizio col dire che io ti amo quando scrivi perché ti vengono in mente tutti i plot-twistoni bellissimi e li sai far incastrare perfettamente tra loro e niente, ti amo tantissimo. Ora, riempiamo i buchi (prima che l'ultima frase la legga Samuele e si faccia Domande™: non in quel senso fra):
Cinque Giornate!au? La butto lì eh, così a casissimo. Che sti austriaci stanno in mezzo alle scatole e Milano vuole liberarsi
E plot twist Elettra lo conosce pure il tedesco ma lascia che se i rivoluzionari sentono qualcosa che sembra interessante sia Ermal a tradurlo. Non perché così lui e Fabrizio stanno vicini vicini mentre traduce così Fabrizio può sentire e organizzare, eh, che cosa mi dici dici mai
Il tipo non meglio identificato io direi che ancora non ha un'identità perché non mi viene in mente nessuno ed Elettra merita il meglio. È deciso che è un tipo?
MA quello che so è che stava cercando di entrare in camera di Elettra (perché sticazzi della guarda reale, si vive una volta sola e tutte cose) ma è inciampato e ha rotto una tegola
Però boh è tipo un amico de La Strana Coppia e quindi cue Fabrizio che fa finta di paccarsi Cristina ("A zozzoni!!!" si sentirebbe in sottofondo se fossimo a Roma ma siamo a Milano)
Su "barricate e casini vari" mi viene in mente solo una battuta tristissima su "AUX BARRICADES!" but then again, siamo a Milano (abbiate pietà del mio francese) e quindi rien ne va plus MA possiamo fare che tipo le guardie austriache ad una certa li beccano che stanno dalla parte sbagliata e tirano i Cugini Aristocratici ™ via dalla scena. Cue casini a casa, Elettra segregata, Ermal che manca poco che lo mandano via (ma poi si limitano a rinchiuderlo con Elettra (non nella stessa stanza, sia mai) perché lei Urla e Urla e Urla e per calmarla la obbligano a prendere ancora le lezioni che stava allegramente balzando per andare a fare la rivoluzione - sempre senza lasciarla uscire, ma almeno parla con qualcuno) (qualcuno che non sia l'amica che l'ha venduta alle guardie) (perché non l'avrebbero vista, dato che stava sui tetti) (that is, se non avessero ricevuto una soffiata). Cue Fabrizio e Cristina che si chiedono dove cacchio siano finiti sti due. Male al cuore, casini, cose
Finché non sono gli ultimi momenti della rivoluzione e nel casino generale boh tipo li liberano dalle stanze? Cue bacio finale tutti felici e contenti
Ci hai creduto? E invece sticazzi! Eh no fra (mi hanno contagiato, sto diventando sadica), non li liberano per un cazzo. Perché i nostri ribelli eroi salgono sulla torre più alta, prendono a spallate la porta finché non si apre, e... ...si affacciano su una stanza vuota.
Vi prego ditemi che non sono l'unica che ha pensato al rifacimento de La Libertà che guida il popolo con Cristina e Fabrizio
(Ovviamente Lo So™ che non c'entra nulla come periodo storico, e Lo So™ che Fabrizio nel ruolo di sostituto di Delacroix borghese non ci sta per nulla,,, ma mi piaceva l'idea da un punto di vista puramente figurativo)
24 notes · View notes