#ricciarda begiojoso
Explore tagged Tumblr posts
Text
ÉCOUTES ET SILENCES
Forse non tutti sanno, io per primo naturalmente, che Roland Barthes oltre ad essere stato uno tra i più celebri e stimati semiologi al mondo, saggista, critico letterario, fu anche compositore e non si sa bene fino a che punto non abbia pensato di diventarlo seriamente. Certamente la musica, arte a-semantica per eccellenza, giocò un ruolo fondamentale nella sua vita intellettuale (e non solo intellettuale). A testimoniarlo sono anche le parole di Jean Starobinski, altro mostro sacro della cultura francese del dopoguerra, che nell’orazione funebre in sua memoria ebbe a dire che “la sua anima segreta era musicale”. Tutto ciò per raccontarvi di una esperienza sui generis, e davvero ghiotta, che mi è capitato di vivere, o meglio ascoltare, (oserei dire tra i primi al mondo), l’esecuzione di alcuni brani per pianoforte scritti da Roland Barthes che, detto per inciso, fu uno dei miti intellettuali della mia gioventù e che ancora lo è. L’occasione si è presentata sabato scorso nel ridotto dei palchi “Arturo Toscanini” al Teatro alla Scala. A “farlo accadere”, è stata una raffinatissima ricerca di Ricciarda Belgioiojoso musicologa, pianista, animatrice culturale (tra le altre cose co-direttrice della manifestazione milanese Piano City) che, nell’ambito di Bookcity Milano, ha presentato un dottissimo studio intitolato “Écoutes et Silences”, il cui sottotitolo “Intinéraires musicaux et contrepoints littéraires”, allude anche all’opera di un raffinato autore francese, Henri Michaux, le cui poesie furono messe in musica da Jean-Pierre Leguay. Il saggio è il frutto di una appassionata (e anche passionale) ricerca di Ricciarda Belgiojoso negli archivi delle Biblioteque National de France (BNF) che, oltre che a conservare numerosi manoscritti di Barthes, in una misteriosa scatoletta conservava anche queste preziose partiture per piano. Il volume edito da Nino Aragno in lingua francese, oltre alla affascinante indagine condotta da Ricciarda Belgiojoso, propone anche un apparato illustrativo di tali spartiti, la qual cosa trattandosi di un indagatore di segni, significati e significanti, non è cosa da poco. Naturalmente, come ha anche raccontato Carlo Ossola nella conversazione con l’autrice del saggio, la musica ascoltata è cosa diversa dalla scrittura musicale e l’una non vive senza l’altra: era quindi necessario dare un corporeità fisica alla scrittura musicale, necessità assolta con grande disponibilità dal Maestro Michele Gamba, che oltre a presentare al pubblico numerosi brani di Barthes, ne ha dato una approfondita spiegazione tecnica e anche una valutazione generale. Si è trattato di pezzi brevi accompagnati anche da fraseggi comparativi con altri compositori, richiamati dal Maestro Gamba per assonanze melodiche e armoniche. Inoltre il volume contiene anche una conversazione dell’autrice con il pianista Bruno Canino, intitolata “Relectures” e incentrata sul complesso paradigma scrittura-ascolto. Un volume da gustare e da scoprire, un embrione di “concerto” che è stato emozionante ascoltare.
0 notes