#regno lombardo veneto
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dreamconsumer · 10 months ago
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Emperor Franz Joseph of Austria, by Giuseppe Sogni.
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piusolbiate · 1 year ago
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C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO
 Un evento che intende onorare un momento storico decisivo per l'evoluzione economico-sociale del nostro paese "...un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore della Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici"  (Pasolini P.D., Memorie storiche della famiglia Ponti, Galeati, Imola 1876)
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Il Comune di Solbiate Olona e la Commissione Biblioteca organizzano in collaborazione con il Gruppo Anziani Solbiatesi ...C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO... 23 Agosto 1823: inizia la storia di un avventura cotoniera che trasformerà la vita di un paese 21-22 ottobre 2023: Solbiate olona celebra il Bicentenario di fondazione del Cotonificio "Andrea Ponti" PROGRAMMA Sabato 21 Ottobre ore 16 presso il Centro Anziani di Solbiate Olona  Inaugurazione della mostra documentaria allestita da Aldo Tronconi Presentazione del percorso narrativo "Storia di una industria e di un Paese" a cura di Ivan vaghi, Antonello Colombo, Annamaria Tomasini Domenica 22 Ottobre presso il Centro Socio-culturale di Solbiate Olona Vernissage della collettiva di pittori locali "Spazi e uomini di una industria cotoniera" Proiezione Video "Il Cotonificio di Solbiate 1823-2023" di Filippo D'Angelo con le interviste agli ex lavoratori ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA Domenica 22 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 da Lunedì 23 a Venerdì 26 ottobre dalle ore 15:00 alle ore 18:00 Sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 NOTE Il 23 agosto 1823 è una data importante per Solbiate Olona: "Si è principiato a lavorare il Cottone a Solbiate" scriveva il contabile della sede di Gallarate del Cotonificio di Solbiate. L'opificio sorse sull'area dei due mulini ad opera di Andrea Ponti, già industriale a Gallarate. La fabbrica occupò sin dall'inizio 153 operai di cui 12 donne. Ben presto la filatura si sviluppò: Cesare Cantù in "Illustrazione italiana del Lombardo-Veneto" del 1854 all'art. Solbiate Olona scrive: "Rimarchevole è la filatura della ditta Ponti, la più vasta che esista in lombardia e che occupa oltre 400 persone. Essa è illuminata a gas e contiene molti telai meccanici ed una vasta tintoria". Nel 1890 per interessamento di Andrea Ponti, la popolazione aumentata a 620 abitanti ebbe i primi servizi sociali: l'asilo e la scuola elementare fino alla terza classe. La lenta trasformazione del paese da eminentemente agricolo ad agricolo-industriale continuò. La popolazione aumentò sensibilmente tanto che nel 1913 a Solbiate gli abitanti erano 2350. Nel 2014 alla guida del Cotonificio ci furono uomini di grande valore come Federico ed Alfredo Tobler che sostituirono ettore Ponti, divenuto Senatore del regno: già da quel periodo i prodotti marca Gallo furono molto apprezzati. "In occasione del Centenario del Cotonificio fu iniziata la costruzione delle case operaie e donato al Comune il terreno per un nuovo e più grande Cimitero. Fu l'inizio di un periodo d'oro per il paese che, unico nella zona, aveva strade asfaltate, un centro sportivo ricreativo (il dopo-lavoro) con campi da tennis, gioco delle bocce, pista per corse, sala da ballo". (tratto da "Socio-Storia di Solbiate Olona", a cura delle insegnanti Sandra Sartori Colombo e Gianna Limido Bellancini delle classi 3^B e 3^C, Anno scolastico 1975/76)
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abr · 2 years ago
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Ri-referendum indipendentista scozzese
La signora Nicola Sturgeon, primo ministro scozzese, vorrebbe si ritornasse a votare per l'indipendenza del Nord dal Regno Unito il prossimo ottobre. Un primo referendum non vinse nel 2014.
Siamo sempre molto coinvolti dall'indipendenza dei popoli, a maggior ragione quando avviene per via pacifica democratica ma in questo caso siamo perplessi: la richiesta scozzese é una mera reazione alla Brexit, trionfo di vero indipendentismo. Pare che i politicanti scozzesi bramino tornare nelle sgrinfie di padroni ben più centralizzatori di quelli che hanno ora.
Sia come sia, fatti loro. Per come conosciamo quei posti e nel nome dell'indipendentismo senza se e ma, ci permettiamo di suggerire alla Sturgeon un trucco poco localista per una vittoria a mani basse: sottoporre il quesito sull'indipendenza scozzese anche agli inglesi, far votare pure i vicini da cui separarsi. Sarebbe un trionfo, un epico FOERA DAI BALL, un plebiscitario " 'a morti de fame tojeteve de torno" di proporzioni bulgare.
(in Italì purtroppo è tutto rovesciato. Qui vige la mentalità della vecchia carampana cornuta che chiagne e disprezza il marito Lombardo Veneto, un grezzo tutto lavoro sempre in giro; ma non lo molla, lo asfissia tenendoselo stretto in regime di 41bis).
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reginadeinisseni · 1 year ago
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Piccolo Mondo Antico FILM COMPLETO di Mario Soldati con Alida Valli, ...
Piccolo mondo antico (romanzo)Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Piccolo mondo antico
Frontespizio di
Piccolo mondo antico
, 13ma edizione, 1896
Autore
Antonio Fogazzaro
1ª ed. originale
1895
Genere
romanzo
Sottogenereclassico
Lingua originale
italiano
Ambientazione
Regno Lombardo-Veneto
,
anni 1850
Protagonisti
Franco Maironi
CoprotagonistiLuisa Rigey
Antagonisti
Marchesa Maironi
Altri personaggiPietro Ribera, Maria Maironi
Seguito da
Piccolo mondo moderno
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Manuale
Piccolo mondo antico è un romanzo scritto da Antonio Fogazzaro nel 1895.
Generalmente considerato il suo capolavoro, è il quarto dei suoi romanzi; ne seguiranno altri tre, con il seguito della vicenda: Piccolo mondo moderno, Il santo, Leila.
Il racconto è diviso in tre parti, così suddivise:
sei capitoli nella prima parte
tredici capitoli nella seconda parte
due capitoli nella terza parte.
Oltre alla trasposizione cinematografica di Mario Soldati del 1941, è stato uno dei primi romanzi italiani adattato in sceneggiato televisivo (vedi Piccolo mondo antico, regia di Silverio Blasi, 1957). Della fiction televisiva sono stati realizzati poi due remake nel 1983 e nel 2001.
Indice
1Ambientazione
2Trama
3Personaggi
4Edizioni
5Altri progetti
6Collegamenti esterni
Ambientazione[modifica | modifica wikitesto]
Il racconto è ambientato in Valsolda, una località in provincia di Como, posta sulle sponde del lago di Lugano, un luogo in cui Fogazzaro trascorse parte della sua vita. Molti passaggi del romanzo sono quindi autobiografici, a cominciare dalla descrizione della casa dello zio Piero ad Oria, che in realtà è quella materna dello scrittore, per finire con quelle dei personaggi, molti dei quali sono stati ispirati da figure veramente esistite, non necessariamente in quel periodo.
Chiaro il periodo storico nel quale si sviluppa la vicenda, cioè la seconda metà dell'Ottocento, sullo sfondo della lotta dei patrioti del Lombardo-Veneto contro il dominio austriaco. La vicenda prende piede nel 1850, quando non si sono ancora spenti gli echi delle rivolte del 1848 e della loro repressione, e si conclude nel febbraio 1859, alla vigilia della seconda guerra di indipendenza che darà il via al compimento dell'unità d'Italia.
Dai riferimenti temporali è possibile stabilire che la storia si sviluppa in un arco temporale di circa dieci anni, dalla cena del risotto e tartufi in casa della Marchesa alla morte dello zio Piero. Vi sono però dei salti temporali; per esempio lo scrittore, dopo aver narrato il matrimonio di Franco e Luisa, introduce la loro figlia, Maria, che ha già tre anni.
Lo sfondo storico è sempre presente e si trovano quindi notevoli contrasti fra liberali e "austriacanti", come in effetti doveva essere nella realtà. D'altra parte anche il contesto sociale è molto ben centrato nelle descrizioni dei personaggi, dei loro pensieri e delle loro preoccupazioni.
Trama[modifica | modifica wikitesto]
Il romanzo si apre con la descrizione di una cena in casa della Marchesa Orsola Maironi, durante la quale il nipote Franco mostra il suo temperamento acceso, polemizzando con foga contro chi difende il governo austriaco. Luisa Rigey è una popolana valsoldese che abita a Castello. I due giovani si innamorano, ma la nonna di Franco è contraria all'unione, a causa della condizione plebea di Luisa. Per questo minaccia il nipote di non lasciargli l'eredità se deciderà di sposarla. Il ragazzo, di animo forte, idealista (scrive poesie e musiche), reagisce ai divieti della Marchesa con orgoglio: aiutato da alcuni uomini fidati, tra cui lo zio di Luisa, Piero, impiegato del governo austriaco, organizza un matrimonio in segreto, con la benedizione della madre di Luisa, Teresa Rigey, ammalata e prossima alla morte.
Venuta a sapere del matrimonio, la nonna disereda il nipote. Tuttavia il professor Gilardoni svela a Franco che non è vero che suo nonno sia morto senza lasciare testamento: gli mostra infatti una copia autentica del documento nel quale Franco è nominato erede universale. La Marchesa, a suo tempo, aveva creduto di distruggere tutte le copie ed è ignara dell'esistenza di quest'ultima. Franco però non se la sente di intentare una causa contro la potente nonna e prega il professore di distruggere il testamento, senza rivelare l'accaduto a Luisa.
Il matrimonio nei primi tempi procede bene, nonostante le difficoltà economiche: i giovani possono contare sull'aiuto dello zio Piero, nella cui casa di vacanza vanno a vivere. Nel 1852 nasce loro una bambina, Maria, che sarà soprannominata "Ombretta", perché così si chiama l'eroina di una arietta d'opera (tratta da La pietra del paragone di Gioachino Rossini) che lo zio le canta spesso.
Dopo una perquisizione della loro casa, Franco viene arrestato dalla polizia austriaca, ma è subito rilasciato, in quanto si è trattato di un'azione puramente intimidatoria. In effetti, durante la perquisizione non si trova nulla di compromettente, se non alcune monete del governo provvisorio di Lombardia (1849) e uno scudo di Carlo Alberto, oltre al fodero di una sciabola della famiglia Ribera, risalente al periodo napoleonico. Tuttavia questo materiale è sufficiente per un'incriminazione: su richiesta della nonna, Franco non subisce conseguenze, mentre lo zio Piero viene licenziato dal governo in quanto funzionario infedele all'Austria.
Il licenziamento dello zio causa un peggioramento delle condizioni economiche; ciò è fonte di preoccupazioni tra gli sposi, i quali ogni tanto si trovano in disaccordo in virtù del loro carattere diverso: passionale, idealista e tendenzialmente ottimista quello di Franco, più riflessivo e cupo quello di Luisa, che è credente e fiduciosa nella giustizia divina anche se sempre meno convinta della sua fede in Dio. Ella vorrebbe che il marito si impegnasse maggiormente nel mettere in pratica le proprie idee "liberali", mentre Franco ritiene che il suo dovere primario sia quello di rimanere accanto alla famiglia.
Questi lievi contrasti sono destinati ad accrescersi allorché il professor Gilardoni, che si reca dalla Marchesa mostrandole la copia del testamento che non ha distrutto, contrariamente al volere di Franco, svela a Luisa dell'esistenza di questo documento: Luisa vorrebbe servirsi del testamento, mentre Franco è contrario, ritenendolo disonorevole per la nonna.
Per mostrare a Luisa il suo attaccamento alla famiglia ma anche il suo amore per l'Italia, Franco nel 1855 parte per Torino, dove trova lavoro in un giornale ed entra in stretto contatto con gruppi di patrioti. In autunno una tragedia colpisce duramente la coppia: la figlioletta Maria "Ombretta" annega nel lago. La morte della bimba, avvenuta quando Luisa non è in casa perché corsa ad affrontare a muso duro la Marchesa, rischia di spezzare il legame tra i due. Luisa si ritiene responsabile, appare fuori di sé, sembra non riconoscere Franco, tornato precipitosamente da Torino. Luisa non sembra più amarlo, presa solo dal ricordo della sua Ombretta: si reca anche tre volte al giorno al cimitero, perde definitivamente la fede in Dio e chiede al professor Gilardoni (che nel frattempo si è sposato) di fare delle sedute spiritiche per evocare lo spirito della bimba.
Franco dal canto suo, benché molto addolorato, non comprende appieno il silenzio della moglie, il distacco da lui e si prepara a tornare a Torino, anche perché è ormai ricercato dalla polizia austriaca. Nel frattempo la Marchesa, avendo sognato Maria Ombretta che la incolpa della propria morte e pentita per la tentata distruzione del testamento, fa sapere al nipote di volerlo risarcire. Ma Franco rifiuta ogni riconciliazione quando si accorge che la nonna non è mossa da generosità verso lui, ma dalla paura della dannazione eterna e dunque mira soprattutto a salvare se stessa.
La lontananza tra Franco e Luisa dura vari anni, anche perché Franco è braccato dalla polizia austriaca, in quanto considerato un pericoloso patriota. I due si rivedono infine nel febbraio 1859 all'Isola Bella, sul lago Maggiore quando Franco, arruolato nell'esercito piemontese, si prepara a partire per la guerra contro l'Austria (sarà la seconda guerra d'indipendenza, nella quale il Regno di Sardegna avrà come alleata la Francia). Luisa però è stata a lungo indecisa se incontrare il marito: dopo quasi quattro anni è ancora sconvolta dalla morte della figlia e crede che nel suo cuore non possa esistere spazio per l'amore. Ma lo zio le rimprovera il suo atteggiamento assurdo e la sprona a pensare ad un'altra Ombretta. Luisa, sebbene scandalizzata da queste parole, capisce che è suo dovere andare da Franco. Anche lo zio, ormai malato, partecipa all'incontro, volendo rivedere il nipote forse per l'ultima volta.
Sul lago Maggiore, la freddezza di Luisa contrasta con l'amore di Franco e il suo entusiasmo patriottico; la presenza dello zio, inoltre, rende il ragazzo felice. Passeggiando, gli sposi rievocano i bei momenti dell'inizio del loro amore e Franco riesce a fare sentire alla moglie l'autenticità del suo sentimento. Luisa allora, come tornata di colpo alla realtà, si rende conto di amarlo ancora e di non poter essere fredda con un uomo che forse presto morirà in battaglia (cosa che succederà, come si scoprirà in Piccolo mondo moderno). I due passano la notte assieme e al mattino si salutano: Franco parte per raggiungere il suo reggimento, cantando con i suoi commilitoni, mentre Luisa, commossa, sente cominciare in sé una nuova vita. Più tardi lo zio, dopo aver assistito alla riconciliazione tra i due, muore serenamente ammirando il paesaggio del lago Maggiore.
Personaggi[modifica | modifica wikitesto]
Franco MaironiÈ di famiglia nobile e vive con sua nonna, la Marchesa Maironi, in una villa sul
lago di Lugano
. Di lui si descrivono solo il fisico alto e magro, i capelli fulvi e gli occhi chiari, ma si sa che è di idee liberali, molto religioso e facile all'ira ma disposto al perdono; infatti nonostante i torti subiti dalla nonna, avrà sempre grande rispetto per lei.Franco, pur non sopportando i suoi pari rango, ne ha comunque i vizi, se è vero che per anni, nonostante le ristrettezze economiche, vive di
musica
, di
poesia
e di
giardinaggio
invece di trovarsi un impiego che gli permetta l'indipendenza dallo zio della moglie.Quando la situazione diventa insostenibile, solo allora si cercherà un impiego a
Torino
.Luisa Rigey (moglie di Franco)Luisa non è nobile, ciononostante finché il padre è stato in vita ha potuto condurre una vita dignitosa. Dopo la morte del genitore, lei e la madre (cagionevole di salute) verranno mantenute dallo zio Piero.Anche di Luisa non abbiamo una precisa descrizione fisica, ma sappiamo che è di carattere deciso con un forte senso della giustizia.Cresciuta fra contrasti religiosi (il padre
ateo
e la madre molto devota), Luisa ha una concezione molto personale della religione, tanto che è praticante solo per convenienza.Forse proprio a causa di questa scarsità di fede, non saprà affrontare con la forza di Franco la morte della figlioletta Maria, e ne uscirà così provata da rasentare la pazzia.Solo all'ultimo tornerà a provare dei sentimenti positivi nei confronti del marito.Piero Ribera (zio di Luisa)È un uomo ultrasessantenne, impiegato di un
governo
che serve senza troppi rimorsi, in quanto ciò che fa è utile soprattutto per la sua patria.Mantiene la sorella e la nipote, e, dopo il
matrimonio
, anche Franco. È di animo buono e aiuta in tutto ciò che può senza chiedere niente in cambio. Sopporta anche i cambiamenti apportati da Franco nella sua casa di Oria.Morirà serenamente su una panchina dell'
Isola Bella
.Maria Maironi (figlia di Franco e Luisa)Spesso erroneamente conosciuta come Ombretta (in realtà Ombretta è il personaggio di una canzoncina che lo zio Piero le cantava spesso), ha vita breve ma la sua presenza è molto importante nel contesto del romanzo. Rappresenta l'unica gioia dello zio Piero e l'unica ragione di vita per Luisa, dopo la partenza di Franco per il Piemonte.Morirà affogata nel lago a causa della distrazione della sua bambinaia e soprattutto a causa della assenza da casa di Luisa, andata ad incontrare la Marchesa per gridarle in faccia il suo disprezzo. Di questo Luisa non saprà mai darsi pace.Pur non avendo mai avuto incontri con la Marchesa, riuscirà a far breccia nel duro cuore della nobile solo dopo la disgrazia.Marchesa Orsola Maironi (nonna di Franco)La nobile è austriacante per convinzione, a differenza di altri personaggi che frequentano la sua casa che lo sono per convenienza. Fredda, impassibile e di carattere duro, dopo che Franco si è sposato contro la sua volontà, con le sue oscure trame renderà la vita dura al nipote e alla sua famiglia.Emerge la sua voglia di vendetta e solo alla fine del romanzo pare disposta a porgere un ramoscello d'ulivo al nipote, ma non per serio pentimento, quanto per la paura della morte e del giudizio divino.
Questi sono i personaggi principali, ma dietro ad essi si muovono tante altre figure molto caratteristiche, che rappresentano appieno la vita valsoldese di quei tempi. Tra i tanti, i più significativi sono: il sior Zacomo, Giacomo Puttini, celibatario di Albogasio che sarà testimone di nozze di Franco e Luisa e poi protagonista di tante esilaranti scene. C'è poi il Pasotti, soprannominato “Tartufo”, impiegato del governo a riposo, austriacante: sarà il confidente della Marchesa e intermediario nei rapporti fra Franco e la nonna, senza peraltro mai piegare Franco al suo volere (o meglio al volere della Marchesa). Infine il professor Gilardoni, amico di Franco anche se molto più vecchio, depositario di un documento che sarà fonte di grattacapi per lui e di litigi fra Franco e Luisa. Dopo la morte di Maria, si darà da fare, con Luisa, in sedute spiritiche per richiamare lo spirito della bambina con grande disappunto dello zio Piero
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personal-reporter · 1 year ago
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I grandi marchi: Cariplo
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Uno delle banche simbolo della Lombardia del Novecento, che ha vissuto mille vite… La Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, nota poi come Cariplo,  venne fondata nel 1823, grazie ad un’intuizione del conte Giovanni Pietro Porro, con lo scopo di favorire la formazione del risparmio familiare nell'area lombarda. Durante la seconda metà del secolo XIX il Regno d'Italia divenne una realtà e l'istituto allargò il suo campo d’ intervento verso il finanziamento delle attività rurali, imprenditoriali e commerciali. Agli inizi del Novecento, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde raggiunse una notevole solidità, che la rese presto un punto di riferimento irrinunciabile per le aziende alle prese con la grave crisi della Grande Guerra, grazie alla spiccata sensibilità sociale che è ancora oggi parte del suo patrimonio ideale e operativo. Nel secondo dopoguerra, la Cariplo fu tra i protagonisti della ricostruzione di Milano. Gli anni Cinquanta, quelli del boom economico italiano, videro accrescere l'impegno della banca nel credito a medio termine, soprattutto a favore delle imprese di minori dimensioni, grazie anche alla fondazione di Mediocredito Lombardo. A partire dagli anni Sessanta, l'istituto di fatto era una banca commerciale e nel ventennio successivo ci fu la grande espansione territoriale di Cariplo in ambito nazionale ed internazionale. Nel 1991 un'importante ristrutturazione portò all'incorporazione della controllata IBI e al conferimento da parte dell'Ente Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde dell'azienda bancaria in una nuova società per azioni, che fu denominata Cariplo SpA. In seguito l'ente assunse la denominazione di Fondazione Cariplo e persegui scopi di interesse pubblico e di utilità e solidarietà sociale. Nel 1997 il presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, e il presidente di Banco Ambrosiano Veneto, Giovanni Bazoli, firmarono un accordo per l'integrazione tra Cariplo e Ambroveneto che porto alla nascita di Banca Intesa e nel gennaio 1998, la Fondazione Cariplo completò definitivamente il processo di separazione da Cariplo Spa, avviando un importante progetto industriale di sviluppo. Oggi la Fondazione, Cariplo grazie ai proventi derivanti dall’operazione, fa  parte delle prime dieci fondazioni al mondo per patrimonio e, in seguito alla fusione BancaIntesa - San Paolo IMI, è tra i principali azionisti di uno dei gruppi bancari più importanti in Europa. Read the full article
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Milano: Palazzo Marino e le iniziative per il 175° anniversario delle Cinque Giornate di Milano, celebrazione a partire dalle 10 del 18 marzo.
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Milano: Palazzo Marino e le iniziative per il 175° anniversario delle Cinque Giornate di Milano, celebrazione a partire dalle 10 del 18 marzo.  Dal 18 al 22 marzo Milano celebrerà il 175° anniversario delle storiche Cinque Giornate che videro la popolazione milanese, oppressa dalla dominazione austriaca, insorgere con le armi contro le truppe comandate dal Maresciallo Radetzky. Il Governo provvisorio della città e la libertà durarono solo qualche mese. Nell’agosto dello stesso anno gli austriaci ripresero Milano, ma il coraggio e il valoroso sacrificio di molti uomini e donne non fu vano né dimenticato. Le Cinque Giornate di Milano furono il preludio dei moti risorgimentali e delle Guerre di indipendenza che portarono alla definitiva liberazione della città e all’unione dei territori del Lombardo-Veneto al Regno d’Italia. La Vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo, consegnerà il “Primo Tricolore” nelle mani degli allievi della Scuola Militare Teullié che lo custodiranno per tutte le Cinque Giornate e lo restituiranno sabato 25 marzo in occasione del loro giuramento all’Arco della Pace. Da sabato 18 marzo a mercoledì 22, grazie a numerose iniziative di carattere culturale, sarà possibile rivivere lo spirito che mosse quelle indimenticabili giornate: il Tricolore sventolerà dall’alto della guglia maggiore del Duomo accanto alla Madonnina e ci saranno eventi, visite guidate e passeggiate storiche tra il Monumento cittadino Dal 18 al 22 marzo, grazie al contributo di GAM - Galleria d’Arte Moderna, i Volontari del Servizio Civile in forza presso il Cimitero Monumentale e agli allievi della Scuola Militare Teulié, accoglieranno i visitatori al Monumento alla Cinque Giornate di Milano (piazza Cinque Giornate) e alla Cripta dei caduti  con un racconto storico e artistico del monumento posto in piazza Cinque Giornate, opera di Giuseppe Grandi e della piazza progettata per ospitarla. Le visite guidate al monumento saranno da domenica 19 marzo a mercoledì 22, in due turni: alle ore 11 e alle ore 15. La partecipazione è gratuita fino a esaurimento posti con la prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected]. Il punto di ritrovo è presso il cancello di entrata al monumento. Per informazioni è possibile telefonare allo 02.88441274, dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 16. La cripta sottostante al monumento sarà aperta alle visite (solo dieci persone per volta): il 18 marzo e dal 20 al 22 marzo, dalle ore 10 alle ore 17; il 19 marzo dalle ore 14.30 alle ore 17. L’istituto delle Civiche Raccolte Storiche di Palazzo Moriggia|Museo del Risorgimento del Comune di Milano propone due appuntamenti presso il Museo del Risorgimento e un tour guidato a tema al Museo e nel quartiere di Brera. La visita guidata alla sezione del Museo è dedicata alle Cinque Giornate con un approccio storico-artistico, segue tour alla scoperta dei luoghi del quartiere Brera rappresentati nei quadri del Museo del Risorgimento o interessati dalle vicende delle Cinque Giornate. L'evento si terrà sabato 18 marzo alle 15 con ritrovo al Museo del Risorgimento. La visita al terminerà alle 15.45 e inizierà il tour del quartiere Brera che si concluderà alla fermata Lanza della linea M2 per una durata complessiva di due ore. L’evento è gratuito fino ad esaurimento posti, prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] entro le ore 12 di domani, venerdì 17 marzo. Saranno raccontati alcuni dipinti del Museo del Risorgimento che illustrano la storia della Cinque Giornate di Milano con taglio storico inquadrando questo evento nel contesto più ampio delle esperienze rivoluzionarie dell’epoca. L'evento sarà martedì 21 marzo 2023, dalle ore 13 alle 13.30 al  Museo del Risorgimento. Partecipazione ed ingresso sono gratuiti sino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] entro le ore 12 del 20 marzo. Visita guidata per conoscere il Museo del Risorgimento e il suo patrimonio in un confronto tra passato e presente che aiuta i visitatori e le visitatrici a riflettere su giustizia, libertà, pace, guerra, democrazia. La visita si terrà mercoledì 22 marzo, ore 14.30 al museo del Risorgimento. Partecipazione e ingresso sono gratuiti sino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected] entro le ore 12 del 21 marzo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tradizioni-barcellona · 2 years ago
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SABATO 18 FEBBRAIO 2023 - ♦️ SANTA GELTRUDE COMENSOLI♦️ Geltrude Comensoli, al secolo Caterina (Bienno, 18 gennaio 1847 – Bergamo, 18 febbraio 1903), è stata una religiosa italiana, proclamata santa nel 2009 da papa Benedetto XVI. Caterina Comensoli nacque a Bienno, in Val Camonica, allora sotto il Regno Lombardo-Veneto. Crebbe in una famiglia con dieci fratelli e sorelle, della quale sopravvissero solo tre femmine: Bartolomea, Cristina e, appunto, Caterina. Il padre Carlo era "fucinaro" presso l'industrie ferrose locali, la madre Anna Maria Milesi era sarta. Ricevette la prima Comunione precocemente a soli sei anni e nel 1867 entrò nella Compagnia di Sant'Angela Merici. Il 15 dicembre 1882 decise di fondare, con Francesco Spinelli, l'istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento (da cui ebbe origine anche quello delle Suore Sacramentine) e di prendere il nome di suor Geltrude. Il 1º novembre 1894 aprì una casa di suore a Castelnuovo Bocca d'Adda e negli stessi anni a Lavagna, in provincia di Lodi. Morì il 18 febbraio 1903 a Bergamo. Papa Giovanni Paolo II la beatificò il 1º ottobre 1989. Il 26 aprile 2009 fu canonizzata da papa Benedetto XVI durante una solenne celebrazione in Piazza San Pietro. La memoria liturgica ricorre il 18 febbraio. Da Il Santo del Giorno Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia ♦️ Sicilia Terra di Tradizioni #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CozSJEVo7Wf/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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siciliatv · 3 years ago
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Amministrative Favara 2021, ecco l'elenco degli scrutatori sorteggiati
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Ce lo avete chiesto in tantissimi. Ecco l'elenco degli scrutatori di Favara sorteggiati nella seduta del 28/09/2021 per l' Elezione del Sindaco e dei Consiglieri Comunali del 10 e 11 ottobre 2021. Si tratta di 175 nominativi. Ogni seggio sarà occupato dal Presidente, da un segretario e da 5 scrutatori individuati nell'elenco che segue. 1 AIRO' 'FARULLA SALVATORE 06/05/1982 AGRIGENTO (AG) CORSO VITTORIO VENETO, 82 2 AIRO' FARULLA MARIA ASSUNTA cgt. MIGNEMI 10/11/1953 FAVARA (AG) VICOLO PITRE' GIUSEPPE, 9 3 ALAIMO ANTONIO 14/11/1966 FAVARA (AG) VIA TOGLIATTI PALMIRO, 25 4 ALAIMO RITA cgt. MORREALE 04/10/1968 FAVARA (AG) VIA MONTECITORIO, 6 5 ALBA LUCIA 20/04/1994 AGRIGENTO (AG) LARGO SAN NICOLO', 30 6 ALBA PAOLA cgt. CRAPANZANO 25/02/1973 AGRIGENTO (AG) VIA PANDORA, 15 7 ALBA VALERY 19/05/2003 AGRIGENTO (AG) VIA GERMI PIETRO, 3 8 ALONGE ANTONIO 09/12/1972 FAVARA (AG) VIALE BERLINGUER ENRICO, 82 9 AMATO GINA cgt. TRAGNA 16/07/1985 SANTO STEFANO QUISQUINA (AG) VIA FAVA GIUSEPPE, 3 10 ARCADIPANE ROSA cgt. DI 11/11/1968 RIBEIRAO PRETO - BRASILE VIA SAN FELICE, 8 11 ARGENTO ALESSANDRA cgt. AVANZATO 07/11/1975 FAVARA (AG) VIA DIODORO SICULO, 5 12 ARGENTO MANUELA MARIA ROSA cgt. COLLURA 18/09/1991 AGRIGENTO (AG) VIA LI CAUSI G., 36 13 ARGENTO MARIA cgt. MARIA 20/03/1975 FAVARA (AG) VIA CALLEA CAPITANO, 80 14 ARNONE ANGELA cgt. MORREALE 13/12/1964 STOKE ON TRENT - REGNO UNITO VIA PAOLO VI, 9 15 ARNONE ANTONIO 18/05/1992 AGRIGENTO (AG) VIA CALLEA CAPITANO, 90 16 ATTARDO GIUSEPPE 01/08/1981 AGRIGENTO (AG) VIA TASSO TORQUATO, 16 17 ATTARDO PAOLA cgt. PALUMBO 03/09/1984 AGRIGENTO (AG) VIA LA LOGGIA ENRICO, 8 18 AVENIA DEBORAH 25/02/1996 AGRIGENTO (AG) VIA BARI, 48 19 BACCHI ANTONINO 14/09/2003 AGRIGENTO (AG) VIA BRODOLINI GIACOMO, 1 20 BALDARELLI SETTIMIO 20/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA GRACCHI FRATELLI, 44 21 BARRACO GIUSY 01/10/1995 AGRIGENTO (AG) VIALE CHE GUEVARA ERNESTO, 90 22 BELLAVIA GIUSEPPINA cgt. SORCE 22/05/1953 FAVARA (AG) VIALE MORO ALDO, 22 23 BELLAVIA VANESSA cgt. CONTINO 23/07/1986 BUCAREST - ROMANIA VICOLO MASCAGNI PIETRO, 24 24 BELLO SELENE 01/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA SINESIO GIUSEPPE ONOREVOLE, 9 25 BELLUZZO IGNAZIA 24/02/1991 VOELKLINGEN - GERMANIA VICOLO TERAMO, 16 26 BENNARDO FILIPPO 23/02/1972 CASTELVETRANO (TP) C.DA FONTANA DEGLI ANGELI, 0 27 BIONDINO ERIK 30/07/1995 LICATA (AG) VIA GRECIA, 21 28 BISACCIA CARMELO 03/08/1991 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 3 29 BONGIORNO MARTINA 10/11/1998 AGRIGENTO (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 36 30 BONGIORNO VINCENZO 28/05/1963 FAVARA (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 36 31 BOSCO MARIA 21/09/1957 FAVARA (AG) VIA LA PORTA LUIGI, 1 32 BOSCO PIETRO 26/01/1962 AGRIGENTO (AG) VIALE MORO ALDO, 114 33 BRUCCOLERI CALOGERO 23/01/1961 FAVARA (AG) VIA FERRARI ENZO, 20 34 BRUCCOLERI GASPARE 31/08/2002 AGRIGENTO (AG) VIA MONTANA, 13 P.1 35 BRUCCOLERI STEFANA cgt. ATTARDO 03/03/1964 FAVARA (AG) VIA DA VINCI LEONARDO, 32 36 CAMMILLERI CARMELO 26/03/1970 ETTERBEEK - BELGIO VIALE CHE GUEVARA ERNESTO, 50 37 CAPRARO ELOISA 30/09/2000 AGRIGENTO (AG) Via Del Monaco Mario, 3 38 CARAMANNO CARMELISA 16/11/1997 AGRIGENTO (AG) VIA BRANCATI GUIDO, 26 39 CARAMANNO GABRIELE 15/10/2000 AGRIGENTO (AG) VIALE MORO ALDO, 255 40 CARAMANNO GIORGIA 08/01/2001 AGRIGENTO (AG) VIA BARI, 30 41 CARUANA LUCIA 29/09/1994 AGRIGENTO (AG) VIA BANDIERA FRATELLI, 59 42 CASERTA GIOVANNI 23/03/1975 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANELLA TOMMASO, 55 P.1 43 CASTELLANA TANIA 26/07/2001 AGRIGENTO (AG) VIA PITTONI VALENTINO, 4 44 CASTRONOVO ANGELA cgt. MARTURANA 31/07/1966 PABU' - FRANCIA VIA GIOVANNI XXIII, 16 45 CASTRONOVO CATERINA 01/04/1972 FAVARA (AG) VIA MACERATA, 43 46 CAVALERI ROSARIA cgt. MILIA 06/04/1975 AGRIGENTO (AG) VIA MONTANA, 23 47 CHIANETTA ANTONINO 24/01/1957 FAVARA (AG) VIA BANDIERA FRATELLI, 44 48 CHIANETTA GAETANA cgt. VOLPE 14/04/1968 FAVARA (AG) C.LE DEL PO', 5 49 CHIANETTA GIOVANNI 24/03/1992 AGRIGENTO (AG) VIA BUOZZI BRUNO, 22 50 CHIANETTA MARTINA 29/01/2000 AGRIGENTO (AG) VIA PANDORA, 39 51 CHIANETTA VALENTINA 14/02/1997 AGRIGENTO (AG) VIA BUOZZI BRUNO, 22 52 CIBELLA ANTONELLA cgt. D'ANNA 20/01/1978 AGRIGENTO (AG) VIA MATERA, 13 53 COGNATA MARIAELENA cgt. MARCHICA 14/10/1988 AGRIGENTO (AG) VIA ASCARI ALBERTO, 8 54 COLLURA ANTONIO 22/10/1964 STOKE ON TRENT - REGNO UNITO VIALE STATI UNITI, 82 55 COLLURA VINCENZO 06/09/1996 AGRIGENTO (AG) VIALE STATI UNITI, 82 56 COMPARETTO GIUSEPPE 13/07/1986 AGRIGENTO (AG) VIA ZAMBITO SOLDATO, 7 57 CONTINO CARMELA 18/11/1953 FAVARA (AG) VIA SESSA CESARE, 14 58 COSTA ANGELA cgt. TUTTOLOMONDO 08/07/1962 FAVARA (AG) VIA VOLTA ALESSANDRO, 47 59 COSTANZA CALOGERO 09/02/1997 MUSSOMELI (CL) C.DA SAN BENEDETTO, 0 60 COSTANZA FABIO 02/10/1987 AGRIGENTO (AG) VIA VICO GIOVANNI BATTISTA, 16 61 CRAPANZANO ANNA cgt. SORCE 10/02/1969 FAVARA (AG) VIA SCHUBERT FRANZ, 18 62 CRAPANZANO DARIO 30/12/1998 AGRIGENTO (AG) VIA PATTI GIOACCHINO, 6 63 CRAPANZANO TANIA cgt. RUSSELLO 25/03/1989 AGRIGENTO (AG) VIA GIOTTO DI BONDONE, 42 64 CRISCENZO GIOVANNI 10/10/1988 AGRIGENTO (AG) VIA VITA PIETRO, 24 65 CUCCHIARA LUCA 01/06/1982 AGRIGENTO (AG) VIA CRISPI FRANCESCO, 99 66 CUMBO VENERE cgt. SORCE 08/02/1982 AGRIGENTO (AG) CORSO VITTORIO VENETO, 228 67 CUSUMANO ARCANGELA cgt. GELO 15/11/1968 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 68 D'ANNA CARMELISA cgt. PATTI 10/04/1991 AGRIGENTO (AG) VIA ALETRI PAOLO, 3 69 D'ANNA SALVATORE ANTONIO 30/05/2002 PALERMO (PA) VIA MATERA, 13 70 DALLI CARDILLO MARIA cgt. CANINO 10/05/1968 FAVARA (AG) VIA MATTARELLA P. SANTI, 74 71 DI GLORIA ROSA cgt. FALLEA 16/03/1965 FAVARA (AG) VIA DELLA COLLINA, 2 72 DI NOLFO LIBERTINO 16/04/1988 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 80 73 DI NOLFO ROSARIA 11/06/1992 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 80 74 FAILLA CALOGERO 06/10/1991 AGRIGENTO (AG) VIA CICERONE MARCO TULLIO, 6 75 FALLEA ALESSIA 04/04/2000 AGRIGENTO (AG) VIA SANTO STEFANO, 21 76 FANARA ANTONIO 23/11/1966 FAVARA (AG) VIALE BERLINGUER ENRICO, 27 77 FANARA LUIGI 15/04/1983 AGRIGENTO (AG) VIA FINLANDIA, 6 78 FANARA ROSARIA cgt. SIMONE 06/12/1978 FAVARA (AG) VIA DUSE ELEONORA, 9 P.2 79 FARRUGGIA GIUSEPPE 25/03/1972 FAVARA (AG) VIA MENDOLA BENEFICENZA, 35 80 FERRARO SALVATORE 11/05/1979 AGRIGENTO (AG) VIA GOLDONI CARLO, 5 81 FRADELLA STEFANO 04/07/1996 PALERMO (PA) VIA COLAJANNI NAPOLEONE, 46 82 GALLO AFFLITTO GERLANDO 25/05/1985 AGRIGENTO (AG) VIA MONTECITORIO, 6 P.1 83 GELO SIGNORINO CALOGERO 08/02/1991 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 84 GELO SIGNORINO EMANUELE 11/08/1989 AGRIGENTO (AG) VIA PORTELLA, 4 85 GIBELLA ROSARIO PIO 26/02/2001 CANICATTI' (AG) VIA NOBEL ALFREDO, 2 86 GROVA CLARISSA 07/12/1995 AGRIGENTO (AG) VIA MAROTTA SOLDATO, 39 87 IPPOLITO GIUSEPPE 10/03/1993 AGRIGENTO (AG) VIA CATANIA, 36 88 LA MANNA GIUSEPPE 20/10/1983 GENOVA (GE) VIA SANT'ONOFRIO, 7 89 LA ROCCA MARIOLINA cgt. MOSCATO 01/05/1968 FAVARA (AG) VIA CECOSLOVACCHIA, 32 90 LENTINI GIOSUE' 28/08/1954 FAVARA (AG) VIA CATANIA, 51 91 LICATA ONOFRIO 12/06/1991 AGRIGENTO (AG) VIA ROSMINI ANTONIO, 51 92 LICATA RAIMONDO 08/01/1979 CATANIA (CT) VIA SANT'ANSELMO, 24 93 LOMBARDO GIUSEPPE ANGELO 22/02/1988 AGRIGENTO (AG) VIA ALICATA MARIO, 5 94 LUPARELLO ANTONIO 26/09/1970 HEILBRONN-SONTHEIM - GERMANIAVIA OLANDA, 36 95 MAGLIO LAURA cgt. SORCE 17/03/1978 AGRIGENTO (AG) VIA CLEMENTE GIUSEPPE, 5 96 MANGANELLA TIZIANA 31/01/1992 AGRIGENTO (AG) VIA PASOLINI PIER PAOLO, 2 97 MANIGLIA SALVATORE 15/09/1999 AGRIGENTO (AG) VIA DEI TULIPANI, 9 98 MARCHICA VERONICA 26/07/2000 AGRIGENTO (AG) VIA MAZZA CAPORALE, 22 99 MARIA ANGELO 21/03/1969 FAVARA (AG) VIA CELLINI BENVENUTO, 40 100 MAROTTA ROSA cgt. DI 09/08/1967 FAVARA (AG) VIA MEDI ENRICO, 12 101 MENDOLIA CALELLA SALVATORE 21/04/1997 AGRIGENTO (AG) VIA CATONE MARCO PORCIO, 18 102 MENDOLIA GIUSEPPE 24/02/1985 AGRIGENTO (AG) VIA PRAMPOLINI, 57 103 MICCICHE' ILENIA 12/07/1995 AGRIGENTO (AG) VIA CARTESIO RENATO, 27 104 MILIA NADIA 27/12/1982 AGRIGENTO (AG) VIA DEI MILLE, 112 105 MILIOTI GIUSEPPE 21/08/1999 AGRIGENTO (AG) VIA FIRENZE, 30 106 MINIO FRANCESCO 24/05/1972 AGRIGENTO (AG) VIALE ALAURIA SERGENTE, 26 107 MONTAPERTO EMILY MARIA 26/09/2001 AGRIGENTO (AG) VIA MALAPARTE CURZIO, 2 108 MORREALE EVELYN 26/09/1995 AGRIGENTO (AG) VIA PAOLO VI, 9 109 MORREALE LUCIA cgt. MOSCATO 23/06/1976 CASTROFILIPPO (AG) VIA ITALIA, 65 110 MORREALESE GIOVANNI 18/03/1996 AGRIGENTO (AG) VICOLO OTTO MARZO, 15 111 MOSCATO ROSALIA 22/06/1985 LIEGI - BELGIO VIA RUSSIA, 70 112 MOSCATO ROSARIO 20/09/1992 LIEGI - BELGIO VIA RUSSIA, 70 113 MOSCATO STEFANINO 01/07/1981 AGRIGENTO (AG) VIA CATONE MARCO PORCIO, 14 114 NAVARRA GIOVANNI 02/04/1992 PALERMO (PA) VIA DON MINZONI, 16 115 NICOTRA MARCO 02/01/1992 MANTOVA (MN) VIA SARDEGNA, 31 116 NOBILE STEFANO 09/08/1967 FAVARA (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 19 117 NONA GIUSY 20/09/2000 MONS - BELGIO VIA VICO GIOVANNI BATTISTA, 5 118 PALUMBO CALOGERO 20/09/1990 AGRIGENTO (AG) VIA GERMANIA, 12 119 PALUMBO GIUSEPPA cgt. CASTRONOVO 20/09/1971 AGRIGENTO (AG) VIA DELLE SCIENZE, 3 120 PALUMBO SELENIA 11/07/1986 AGRIGENTO (AG) VIA GERMANIA, 12 121 PASSAMONTI NUNZIO 26/02/1976 GELA (CL) VIA MONSU' DESIDERIO, 13 122 PATTI GIUSEPPE 30/05/1971 FAVARA (AG) VIA LANFRANCA GAETANO, 2 123 PIAZZA CALOGERO DOMENICO 04/07/1995 PALERMO (PA) VIA SETTI CARRARO EMANUELA, 19 124 PICONE MARIA cgt. BAIO 01/04/1965 GROTTE (AG) VIA LA RUSSA ANTONIO, 4 125 PIRRONE ANTONIO 06/08/1995 AGRIGENTO (AG) VIA SAN BARTOLOMEO, 31 126 PISCOPO CARMELO 04/12/1991 PALERMO (PA) VIA CRISPI FRANCESCO, 99 127 PITRUZZELLA ANTONIO 27/06/1982 AGRIGENTO (AG) VIA OLANDA, 54 128 PITRUZZELLA CATERINA cgt. CUSUMANO 06/10/1975 FAVARA (AG) VIA SANTA GEMMA GALGANI, 3 129 PRESTI ANGELA cgt. VALENTI 26/05/1990 AGRIGENTO (AG) VIA AOSTA, 27 130 PRESTI SIMONA cgt. SUTERA SARDO 10/05/1994 AGRIGENTO (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 38 131 PRIOLO MARIA 04/08/1973 AGRIGENTO (AG) VIA QUATTRO NOVEMBRE, 44 P.2 132 PULLARA MELISSA cgt. BENNARDO 05/03/1987 AGRIGENTO (AG) VICOLO ARNO, 2 P.3 133 QUARANTA ANGELA ved. ZAGARELLA 10/05/1976 WOIPPY - FRANCIA VIA RUSSO GIUSEPPE TEN.COL., 77 134 RIZZO BENEDETTA cgt. CAVALERI 20/01/1952 FAVARA (AG) VIA GRAMSCI ANTONIO, 35 135 RIZZUTO VALERIA 18/07/1982 AGRIGENTO (AG) VIA GRACCHI FRATELLI, 58 136 RUSSELLO ANTONIO 05/08/2000 AGRIGENTO (AG) VIA SAFFI AURELIO, 19 137 RUSSELLO FRANCESCO 24/05/1962 QUAREGNON - BELGIO VIA GIOBERTI VINCENZO, 39 138 RUSSOTTO GIUSEPPA cgt. LO 16/05/1960 LICATA (AG) VIA MAZZA CAPORALE, 79 139 SALVAGGIO DIEGO 11/09/1962 FAVARA (AG) C.LE MUSCO, 7 140 SAMMARCO MARIA ASSUNTA PIA 18/07/2003 CANICATTI' (AG) VIA DALLA CHIESA C.A.GENERALE, 6 141 SANFILIPPO CALOGERO 09/05/1958 FAVARA (AG) VIA LA LOGGIA ENRICO, 8 142 SCIARA GABRIELE 14/10/1996 AGRIGENTO (AG) VIALE LA TORRE PIO, 39 P.1 143 SCIARA MELCHIORRE 18/02/1955 FAVARA (AG) VIA LAZIO, 8 144 SCIUME' ELINA 16/02/1993 GOETTINGEN - GERMANIA VIA GOLDONI CARLO, 5 145 SCIUME' MELISSA 11/03/1995 AGRIGENTO (AG) VIA DELLE PETUNIE, 16 146 SGARITO SALVATORE 21/04/1992 AGRIGENTO (AG) VIA MENFI, 6 147 SIGNORINO GELO GIACOMO 02/10/1992 AGRIGENTO (AG) VIA CAVALCANTI GUIDO, 2 148 SORCE GIOVANNA cgt. VELLA 24/06/1978 AGRIGENTO (AG) VIA KENNEDY J.F., 86 P.2 149 STUTO GIUSEPPINA cgt. CASTRONOVO 14/06/1970 FAVARA (AG) VIA LUSSEMBURGO, 2 150 SUTERA SARDO ALESSANDRO 15/04/1977 AGRIGENTO (AG) VIA NAPOLI, 35 151 SUTERA SARDO GIOVANNI 29/11/1990 AGRIGENTO (AG) VIA FONTANA DEGLI ANGELI, 38 152 SUTERA SARDO GIUSEPPINA cgt. BUNONE 20/12/1979 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANELLA TOMMASO, 77 153 SUTERA SARDO SALVATORE 28/07/1962 BRIEY - FRANCIA VIA OLANDA, 16 154 TABONE GETA OTILIA 22/04/1995 ROMAN - ROMANIA VIA ALBERTI LEON BATTISTA, 46 155 TERRASI GIUSEPPE 22/02/1963 FAVARA (AG) VIA PANDORA, 43 156 TERRASI MANUELA 23/04/2003 PALERMO (PA) VIA BASILE EMANUELE CAPITANO, 19 157 TINAGLIA ALFONSO GABRIELE 11/08/2000 AGRIGENTO (AG) VIA DIAZ ARMANDO, 4 158 TRUPIA CALOGERO 19/02/1997 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 26 159 TRUPIA GABRIELE 02/06/1997 AGRIGENTO (AG) VIA NUORO, 12 160 VALENTI ANTONINO 04/08/1993 CANICATTI' (AG) VIA GIOVANNI XXIII, 36 161 VALENTI DANIELANGELA 15/05/1996 AGRIGENTO (AG) VIA PRAMPOLINI, 1 162 VALENTI IGNAZIO 29/06/2003 AGRIGENTO (AG) VIA DELLA REPUBBLICA, 6 163 VELLA ANTONIO 20/08/1965 AGRIGENTO (AG) VIA AOSTA, 16 164 VELLA CROCE cgt. CATALANO 12/12/1967 FAVARA (AG) PIAZZA DON G. ALBERIONE, 3 165 VETRO MARIA cgt. COSTANZA 09/08/1973 FAVARA (AG) VIA MODIGLIANI AMEDEO, 29 166 VETRO ROSETTA cgt. INDELICATO 16/09/1964 FAVARA (AG) VIALE LA TORRE PIO, 1 167 VINCIGUERRA PATRICE 07/10/1975 SAINT AVOLD - FRANCIA VIA DEI TULIPANI, 19 168 VITA ADRIANA 26/08/1993 AGRIGENTO (AG) VIA SANTI.PIETRO E PAOLO, 8 169 VITA BIAGIO 23/06/1967 FAVARA (AG) VIA SPAGNA, 23 170 VITA SALVATORE 19/06/1996 AGRIGENTO (AG) VIA CAMPANINI CARLO, 6 171 VULLO CARMELO 05/10/1961 FAVARA (AG) VIA TEMPIO DI ERCOLE, 12 172 ZAMBITO MARSALA GIUSEPPE 11/01/1991 AGRIGENTO (AG) VIA GORIZIA, 37 173 ZAMBITO ROSA cgt. MONTALBANO 05/01/1980 AGRIGENTO (AG) VIA GIOBERTI VINCENZO, 53 174 ZAMBITO VALERIA cgt. PULLARA 07/10/1986 AGRIGENTO (AG) VIA LIGABUE ANTONIO, 2 175 ZICARI MARIA cgt. FRANCOLINO 03/11/1964 AGRIGENTO (AG) VIA BORIS GIULIANO, 2 Read the full article
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love-nessuno · 4 years ago
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lezioni de venesian.
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Due tra le parole venete più diffuse e usate vengono dall’austriaco. Spriss e schei, infatti, il famoso aperitivo e il modo di chiamare i soldi, che dà anche il titolo a un noto libro di Gian Antonio Stella, vengono dal verbo “spritzen”, spruzzare, e dal sostantivo “Scheidemünze”, che era la moneta imposta dagli austroungarici di Checco Beppe (l’imperatore Francesco Giuseppe) ai tempi del regno lombardo-veneto (münze significa moneta). La parola si pronuncia “shaidemiunze” ma a Venezia, leggendola come si scrive, diventava “skei de” (cioè letteralmente soldi di) munze. E così lo skeo è diventato il soldo. “Münze” poi è diventato “mona”.
Nel parlare comune la moneta di Checco Beppe veniva poi chiamata “schei dei mona”. “Mona” è una parola di origine incerta che in veneto indica l’organo sessuale femminile, ma anche la ragazza in generale, ma anche una persona particolarmente stupida o ingenua e credulona, oltre che una tipica imprecazione assimilabile all’italiano “ma va a quel paese” (“ma va in mona”). La legge dell’epoca, in mancanza di bancomat e carte di credito, imponeva che chi avesse in tasca meno di 5 Scheidemünze venisse arrestato per vagabondaggio. E così si è creato un ulteriore modo di dire “avere in scarsea sinque schei de mona”, (in alcune zone zinque) “avere in tasca cinque monete”, soglia minima per non essere considerato un “poro can”.
aggiungo, perchè non riportato. i 5 schei, in scarsea, in tasca. indicava che in quelli anni si doveva avere sempre 5 soldi in tasca,altrimenti se erano meno si veniva arrestati come chiedenti l’elemosina. 
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blogitalianissimo · 6 years ago
Note
Durante il regno Lombardo-Veneto,Lombardia e Veneto stavano assieme?
È canon l’unione politica, quindi in questo senso sì. Se invece parli di una relazione vera e propria tra di loro come “individui”: su questo punto non mi esprimo e lo lascio a vostra discrezione.
nb. ovviamente lo stesso discorso si applica anche ad altre unioni politiche come il “Regno di Sardegna”, “Regno delle due Sicilie” ecc.
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iannozzigiuseppe · 2 years ago
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L'ultima messa del gastaldo. «Il primo caso del commissario Rotario» - Diego Lavaroni - Gaspari Editore
L’ultima messa del gastaldo. «Il primo caso del commissario Rotario» – Diego Lavaroni – Gaspari Editore
L’ultima messa del gastaldo «Il primo caso del commissario Rotario» Diego Lavaroni Gaspari Editore La Notte di Natale del 1843, dopo la messa di mezzanotte, a Buttrio fu assassinato Girolamo Zecchini, gastaldo del conte d’Attimis Maniago. Il Commissario distrettuale del Regno Lombardo-Veneto affidò le indagini al capitano della gendarmeria Valerio Rotario. Furono analizzate la pista massonica,…
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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L’ultima messa del gastaldo di Diego Lavaroni
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Tante piste per il capitano Rotario L’ultima messa del gastaldo di Diego Lavaroni edito da Gaspari è un avvincente giallo storico ambientato a metà ‘800.  La Notte di Natale del 1843, dopo la messa di mezzanotte, a Buttrio fu assassinato Girolamo Zecchini, gastaldo del conte d’Attimis Maniago. Il Commissario distrettuale del Regno Lombardo-Veneto affidò le indagini al capitano della gendarmeria Valerio Rotario. Furono analizzate la pista massonica, quella della vendetta passionale, ma anche della rappresaglia politica, date le frequentazioni della vittima con gli ambienti risorgimentali, ambienti eretici e vicende di stregoneria. Ma il capitano Rotario disponeva di risorse intuitive, grandi riserve di logica e di una notevole dose di pragmatismo e riuscì a districare il ginepraio; ma la soluzione del caso lasciò nel suo animo una insostenibile amarezza. Diego Lavaroni, autore del libro, psicologo, psicoterapeuta ha scritto diversi saggi e di volumi, si occupa di studi e ricerche in ambito psicologico e delle tradizioni popolari. Per la Gaspari ha pubblicato Il covo delle ultime streghe (2020) e Voci popolari della Resistenza (2021). L’ultima messa del gastaldo di Diego Lavaroni è un romanzo ricco di colpi di scena che conduce il capitano Rotario a battere diverse piste. Nell’intervista, l’autore del libro ci racconterà qualcosa in più, svelandoci anche una sorta di legame familiare che lo ha spinto a scrivere questa affascinante storia. L’ultima messa del gastaldo di Diego Lavaroni L’ultima messa del gastaldo è il suo nuovo romanzo, un giallo storico ambientato nella metà dell’ ‘800. Perché ha scelto questo periodo? C’è stato un elemento, un fatto che l’ha colpita particolarmente? Il gastaldo Girolamo Zecchini è stato assassinato proprio la notte di Natale del 1843, dopo essere uscito dalla messa di mezzanotte e dunque è stato l’evento stesso a impormi l’analisi e l’approfondimento di quel periodo che, peraltro, è trascurato dalla storiografia e ignorato dalla letteratura.  Dell’assassinio me ne parlò, quando ero ancora un ragazzo, mio nonno Emilio che non andò al di là di qualche congettura probabilmente alimentata dalla voce popolare. In ogni caso, allora, la polizia non riuscì a risolvere il caso individuando il colpevole o i colpevoli. Avevo quindi un debito affettivo nei confronti del nonno e uno più distaccato nei confronti del gastaldo. Un altro motivo di interesse è il fatto che cento anni prima un altro gastaldo, sempre al servizio dei conti d’Attimis Maniago, era stato il protagonista della torbida vicenda di stregoneria e massoneria che ho descritto nel «Covo delle ultime streghe». Al capitano della gendarmeria Valerio Rotario tocca risolvere il caso dell’omicidio del gastaldo del conte d’Attimis Maniago. Qual è la caratterista principale del capitano? Ci sono tratti peculiari, magari insoliti, che ci può anticipare? La personalità del capitano Rotario rispecchia la considerazione che la gente comune nutriva dei confronti degli austriaci, considerati più efficienti e forse anche meno rapinosi, dei governanti ‘Serenissimi’ che li avevano preceduti. Se l’élite borghese e intellettuale anelava alla lotta risorgimentale, il popolo semplice, costituito in gran parte da contadini poveri e in grande misura analfabeti, qui, al confine orientale non disprezzava l’organizzata struttura amministrativa, modellata su quella della contigua monarchia asburgica.  Il capitano Rotario interpreta dunque questa percezione popolare che peraltro è ancora radicata nel sentire friulano. In ogni caso, io ho immaginato che fosse il personaggio che ognuno di noi vorrebbe essere e che pretendiamo dai rappresentanti della giustizia: un uomo perbene, rigoroso, indifferente al potere e alle lusinghe dei potenti. Poiché queste sono terre multietniche e plurilingue, ho anche immaginato che si trattasse di un personaggio (autenticamente mitteleuropeo) consapevole della complessità delle interazioni tra le diverse etnie. I personaggi che caratterizzano L’ultima messa del gastaldo sono realmente esistiti oppure sono frutto della sua fantasia? Come ho detto, il gastaldo è realmente esistito, come del resto i vari personaggi che ho inserito nella vicenda. Gli unici però a essere documentati oltre al gastaldo, sono don Sebastiano Venier, il prete che ha svolto la funzione la notte di Natale, il conte d’Attimis Maniago e il conte Bartolini. Gli altri attori hanno fatto sicuramente parte di quel mondo, ma li ho reinventati, non disponendo di altri materiali. Per la ricostruzione dell’ambiente mi sono avvalso di testi e di documenti che trattano da varie prospettive quel periodo del regno Lombardo-Veneto, in questi luoghi, ma ho attinto anche alle testimonianze di persone vissute nel Novecento che conservavano memoria dei racconti ascoltati dalle voci delle generazioni che li avevano preceduti. Diego Lavaroni insieme allo scrittore Paolo Maurensig (foto concessa gentilmente dall'autore) Lei è uno psicologo appassionato di tradizioni popolari. In merito a quest’ultimo ambito, c’è un aspetto che la attira particolarmente? Non so il legame con la morte, con il cibo, le superstizioni ecc? L’interesse per le tradizioni popolari è sicuramente legato al bisogno di comprendere il processo di cambiamento psicologico dell’essere umano, nei passaggi generazionali. Come si è evoluto il pensiero? (ammesso che si sia evoluto); quali sono le connessioni con le visioni dei nostri progenitori e com’è cambiata la nostra sensibilità sotto la spinta degli straordinari cambiamenti tecnologici esplosi in un arco di tempo brevissimo? (rispetto al lento e millenario percorso di cambiamento); siamo sempre gli stessi, dal punto di vista psicologico, o ci siamo trasformati in esseri umani diversi? Sono interrogativi che mi hanno sempre affascinato e che mi stimolano a esplorare le strutture psicologiche di comunità vissute in culture e periodi diversi. Mi sono soffermato in particolare sul gioco popolare, quel complesso di attività ludiche che si è dissolto sostanzialmente negli anni Cinquanta del Novecento e che è stato sopraffatto dalle strabilianti irruzioni degli eroi fantastici dei videogiochi. Quando si accinge a scrivere un nuovo romanzo, qual è la parte dell’intero processo che la affascina di più? Navigando nel mondo delle tradizioni popolari, ma anche in quello molto intricato della vita quotidiana, capita spesso di incontrare personaggi avvincenti, protagonisti di vicende suggestive o di storie minime, ma che ci mettono nelle condizioni di osservare il mondo da prospettive inconsuete, meno formali.  Sono questi personaggi che di solito ispirano una storia (sono molto più numerose quelle inedite) e che inducono ad analizzare la trama delle relazioni, le pulsioni motivazionali che danno vita alle rappresentazioni incomparabili degli esseri umani. Un aspetto affascinante è sicuramente quello che induce a cogliere le tortuose dinamiche che ordiscono la trama delle storie personali, talora senza che i protagonisti della storia ne abbiano una autentica consapevolezza. Read the full article
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perilleonedisanmarco · 6 years ago
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Accade oggi (19 ottobre1866):
Il Veneto e il Friuli vengono ceduti dall'Austria alla Francia, che poi li riconsegnerà all'Italia, nelle mani di Luigi Michiel e Edoardo de Betta, rappresentanti di Venezia e Verona. Dopo la firma, mentre rimbomba salve d'artiglieria, Michiel fa innalzare il tricolore in Piazza San Marco, chiedendo poi l'ingresso delle truppe italiane a Venezia.
Due giorni dopo, tra il 21 e il 22 ottobre, si terrà il plebiscito che decreterà il loro ingresso ufficiale nel neonato Regno d'Italia.
Il Lombardo-Veneto (o meglio, quel che ne restava) cessa ufficialmente di esistere.
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alemicheli76 · 3 years ago
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Il blog presenta "Un segreto tra noi" di Mariangela Camocardi, Dri editore. Da non perdere!
Il blog presenta “Un segreto tra noi” di Mariangela Camocardi, Dri editore. Da non perdere!
Sinossi:Un visconte scorbutico.Una cognata bisbetica.Un mistero da risolvere…Regno Lombardo-Veneto. 1848.Emma Savoldi è disposta a tutto pur di scoprire la verità sulla morte dell’amata sorella.Il Visconte Alexander Lippi Monzani non sa di essere il principale sospettato della prematura scomparsa della moglie Loretta. Freddo e scontroso, tiene lontano chiunque, ma per qualche motivo non riesce a…
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personal-reporter · 2 years ago
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Milano da romantica a scapigliata: in mostra al Castello di Novara
Milano da romantica a scapigliata: in mostra al Castello di Novara
Decenni turbolenti nei quali Milano ha visto la caduta del Regno napoleonico d’Italia, la costituzione del Regno Lombardo Veneto e la seconda dominazione austriaca, le prime rivolte popolari e le guerre d’indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione. (more…)
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makeabruzzofregnoagain · 6 years ago
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"《Ma vi ha una specie d'acqua fredda nitrosa, com'è in Penne città dei Vestini, in Cutilio, ed in altri somiglianti luoghi: codesta purga con delle bevute, e passando per gl'intestini scema la gonfiezza delle scrofole*(lesioni cutanee).》
*Nota 1: Quest'acqua minerale con qualità purgative e deostruenti, indicata qui da Vitruvio era già da tempo immemorabile scomparsa dalla superficie della terra, né era nota l'epoca di tale sconvolgimento. Non riuscirà senza interesse il qui riportare la relazione della sua accidentale comparsa fattasi recentemente.《Ai primi d'Agosto dell'anno 1827 le lunghe e dirotte piogge cadute nel distretto della città di Penne, nell'Abruzzo Ulteriore, discoprirono, nella valle sottoposta alla collina della lunghezza di palmi 17 e della larghezza di 12, somigliante assai ad una cameretta di Pompei, ove riunivansi le acque che sgorgavano da quattro forami aperti nel muro di Settentrionale ed Orientale. Il passo presente di Vitruvio, la esistenza di una lapide antica incastrata nelle pareti esterne della Chiesa di S. Panfilo nella città di Penne, che indicava l'acqua Ventina et Viria, la vista dei gas che si sviluppavano dalle acque rinvenute, e la freschezza che, bevute, lasciavan nella gola, tutti questi particolari la fecer ben presto riconoscere per l'antica acqua nitrosa, lodata dal latino scrittore.
Pulito quel locale, ne furono istituite varie analisi chimiche, per togliere ogn'incertezza nei risultati. Fu perciò invitato il valente Chimico sig. Covelli, il quale, dopo fatte le analisi, ha pubblicato il Rapporto dei primi suoi lavori analitici sull'acqua Ventina di Penne eseguiti sopra luogo. Altre operazioni furono però eseguite in Napoli per conoscere appieno la composizione e gli elementi delle sostanze fisse dell'acqua: la quale viene indicata come limpida e senza colore; non ha sapore insensibile, ma, bevutane mediocre quantità, sentesi sul palato un sapore appena nauseoso della soluzione allungata del nitro. Non tramanda alcun odore; il suo peso specifico è di 1,00144; ed i limiti della sua temperatura nella stagione estiva sono fra il 10° e il 14° R.》
Dai saggi praticati coi descritti metodi si può conchiudere che quest'acqua minerale contiene i seguenti principj: ossigeno (vestigia), azoto, acido carbonico libero e combinato, solforico, idrocolorico, nitrico, silico, calce, magnesia, ferro, soda, jodo (vestigia). Le combinazioni che hanno luogo fra questi cinque acidi e le quattro basi, formano una serie di composti che danno all'acqua Ventina una particolare e non comune composizione... Intanto, dice il sig. Covelli, abbiamo favorevoli presagi, che la chimica composizione di codest'acqua offre alla medicina. La sua benefica influenza che ha esercitato ed esercita tuttavia sulle affezioni morbose di vario genere non è dubbiosa. Un gran numero di malattie ostinate ed inveterate hanno ceduto, e centinaja di infermi ritornati allo stato di perfetta salute accrescono ovunque la fama di quest'acqua minerale felicemente rinvenuta, ed attirano nella città di Penne un concorso sorprendente di malati non solo dagli Abruzzi, e dalle altre provincie del Regno di Napoli, ma fin anco dal contiguo Stato Pontificio.
Nell'anno medesimo in cui fu riattivata la sorgente dell'acqua di Penne, qui rammentata da Vitruvio, il nostro amatissimo Arciduca Vice-Re, del Regno Lombardo-Veneto, mentre trovavasi ai bagni di S. Elena della Battaglia, scoperse a piè del colle, su cui avvi il villaggio di Arquà, celebre per la tomba dell'immortale Petrarca, un'acqua minerale che egli giudicò solforosa, e come tale da dover essere assai proficua in medicina. I processi dell'analisi chimica istituiti dal ch. Prof. Melandri, per ordine del detto Serenissimo Principe, mostrano che codest'acqua è composta di varj Sali alcalini e terrosi: cioè di muriato di soda e di potassa, di carbonato di calce, di muriato di magnesia, di solfato di calce, di silice, e che contiene del gas idrogenato solforato, e del gas acido carbonico. Quest'acqua è dunque idro-solforata-salina, distinta da molte altre acque solforose per aver l'idrogeno solforato libero. Essa si denominò Acqua solforosa Reineriana Euganea, che ora, per provvida autorizzazione dell'I.R. Governo di Venezia, è posta non solo in commercio ma ben anco a gratuito benefizio di alcune circonvicine Comuni, e di altri Pii stabilimenti in Padova."
-- Dell'architettura, Marco Vitruvio Pollione, a cura di Carlo Amati, 1830
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