#regate a Varazze
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Alessandria Sailing Team quarto al Campionato Invernale del Ponente LigureTra vento e pioggia, un weekend di regate a Varazze per l’equipaggio di Spirit of Nerina
Una competizione avvincente tra mare e meteo
Una competizione avvincente tra mare e meteo Il Campionato Invernale del Ponente Ligure prosegue con la terza giornata di regate a Varazze, dove il 26 novembre 2024 l’Alessandria Sailing Team si è classificato quarto nella graduatoria provvisoria. Nonostante condizioni meteo impegnative e alcune difficoltà in gara, l’equipaggio di Spirit of Nerina – Rolandi Auto ha mantenuto una posizione di…
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SAIL 2018 - La Spina, storica barca a vela d’epoca del 1929
20 settembre 2018 - A dieci anni dall'importante restauro che le ha permesso di tornare a navigare, è partita l'asta pubblica online per aggiudicarsi il 21 metri La Spina, storica imbarcazione a vela d'epoca costruita in legno nel 1929 dai famosi cantieri navali Baglietto di Varazze, in Liguria. Chiunque potrà entrare in possesso di un pezzo di storia della nautica italiana. La barca, che ha già partecipato a diversi raduni di vele d'epoca, è visitabile presso il suo ormeggio a Genova. L'asta scadrà il 17 ottobre 2018. LO YACHT LA SPINA ALL'ASTA Un pezzo di storia della nautica italiana va all'asta. La Spina, costruzione n° 123 varata nel 1929 dal cantiere Baglietto di Varazze su progetto di Vincenzo Vittorio Baglietto, è infatti una di quelle imbarcazioni a vela d'epoca molto conosciuta nel mondo della nautica. Elegante e slanciata è il primo yacht della classe 12 Metri S.I. (Stazza Internazionale), numero velico I-1, con il quale alla fine degli anni Venti il marchese Franco Spinola di Genova, esperto yachtman nonché ammiraglio della Regia Marina, avrebbe desiderato favorire anche in Italia le regate per questa categoria di imbarcazioni. A dispetto del nome della classe (il numero 12 non identifica la dimensione bensì il risultato di una formula di stazza), questi scafi hanno una lunghezza superiore, nel caso di La Spina 21,47 metri. Tra il 1958 e il 1987, proprio con i 12 Metri S.I., si sarebbero disputate le sfide di Coppa America, il trofeo velico e sportivo più antico del mondo. Si può dire che La Spina sia stata dunque antesignana della famosa Azzurra, l'imbarcazione che nel 1983 negli USA, al comando dello skipper Cino Ricci e con Mauro Pelaschier al timone, fece sognare tutti gli italiani perché arrivò a un passo dal conquistare la Coppa America. La Spina è ora in vendita sul portale Industrial Discount del network IT Auction, casa d'aste on line di Faenza (Ravenna), che raccoglie offerte d'acquisto. Scopri le modalità d'asta e l'interessantissimo prezzo di partenza (l'asta scadrà il 17 ottobre 2018 alle ore 15:00) https://www.industrialdiscount.it/lotti/la-spina-costruita-dai-cantieri-baglietto-nel-1929-36972/?utm_source=barchedepocaeclassiche&utm_medium=articolo&utm_campaign=laspina LA STORIA E IL RESTAURO Purtroppo le velleità di regata di La Spina si scontrarono con la crisi mondiale e un anno dopo il varo lo yacht venne modificato nell'armo velico, diventò un due alberi con attrezzatura a ketch e fu adibito a uso crocieristico. Dopo un lungo periodo di abbandono nei pressi di Barcellona, nel 2004 l'imbarcazione venne rilevata da un armatore campano e affidata alle cure del maestro d'ascia Nino Aprea del cantiere Aprea Peninsula Navis di Sorrento. Qui fu avviato un restauro completo, sotto la supervisione dello Studio Faggioni Yacht Design di La Spezia, già autore di importanti refitting di scafi d'epoca come Orion del 1910, Black Swan del 1899, Croce del Sud, Candida, Deva (l'ex Te Vega) e Lulworth. La barca è costruita in fasciame di mogano su struttura in rovere, con il ponte di coperta e l'albero in Sitka Spruce, gli interni in legno chiaro d'acero filettato in mogano e la zavorra in piombo. Nella frase "purosangue da corsa fuori e dimora di lusso al suo interno" lo yacht designer Stefano Faggioni ha riassunto il completamento dell'opera di restauro. IL RITORNO IN MARE Nel 2008 la barca è tornata ufficialmente in mare con una cerimonia presso il Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli, all'epoca presieduto da Pippo Dalla Vecchia, sodalizio del quale ha cominciato a battere il guidone in occasione delle regate di vele d'epoca alle quali ha partecipato, da Le Grazie a Porto Santo Stefano a Napoli, dove ogni anno si tiene un evento dedicato alle Signore del mare. Sempre in quell'anno si è aggiudicata il prestigioso "Premio Italia per la Vela per il miglior restauro di barca d'epoca" in occasione del 25° Trofeo Accademia Navale e Città di Livorno. LA SCHEDA TECNICA Anno: 1929 Cantiere: Baglietto (Varazze - Italy) Progetto: Vincenzo Vittorio Baglietto (Varazze - Italy) Lunghezza f.t.: 21,47 mt. Lunghezza al galleggiamento: 13,87 mt. Larghezza: 3,90 mt. Pescaggio: 2,71 mt. Dislocamento: 27 tonn. Classe: 12 Metri S.I. (Stazza Internazionale) Armo velico: Sloop Marconi Superficie velica: 178 mq Numero velico: I-1 Motorizzazione: Steyr Motors mod. MO 166 K28 - 163 hp Interni: dinette, 3 cabine + n. 2 bagni
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SAIL 2018 - Monomania: un week end comunque positivo - 2018
Varazze, 28 gennaio 2018 - Week end avaro di regate a Varazze, dove la flotta protagonista di Monomania ha dovuto arrendersi davanti alla totale assenza di vento: un paio d'ore di attesa non sono infatti servite ad invogliare la brezza evanescente a fare il suo ingresso nelle acque antistanti il Varazze Club Nautico, ospite della manifestazione organizzata da Regatta.exe e aperta alle principali classi monotipo. Il fine settimana è stato comunque proficuo: nella giornata di sabato, prima di godere della musica live offerta dal bar QQ7, eletto ad hospitality dell'evento, tutti i team sono riusciti ad allenarsi sfruttando condizioni meteo piuttosto impegnative, che hanno messo alla prova la tenuta di attrezzatura ed equipaggi. "Certo, arrivare a domenica sera con un paio di risultati utili sarebbe stato diverso, ma non possiamo rimproveraci nulla: il Comitato di Regata, una volta annullata la prova d'altura valida per il Campionato del Ponente, ci ha tenuto in acqua per oltre un'ora nel tentativo di dare comunque una partenza - ha spiegato Matteo Albanese, armatore di ITA-458 e leader di Regatta.exe . La due giorni ligure si è rivelata utile sotto molti punti di vista: le condizioni di sabato ci hanno consentito di navigare a lungo, in regime di brezza non proprio da tutti i giorni. La crescita dei team partecipanti era uno dei focus di Monomania e credo di poter dire che anche questa volta abbiamo centrato il bersaglio". Appuntamento fissato quindi tra due settimane (10-11 febbraio), quando Monomania giungerà a conclusione con due giorni di regate tutte valide ai fini della classifica generale, guidata da ITA-261 della coppia Rabbò-Chaiuttini.
FROM http://www.navigamus.info/2018/01/monomania-un-week-end-comunque-positivo.html
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SAIL 2017 - I restauri della Sibma Navale 2017: si dice Quaranta, si festeggia 55 !
21 marzo 2017 - Un anniversario che rappresenta un traguardo e che conferma questo cantiere come uno dei più importanti e storici a livello internazionale. Nel 2017 la Sibma Navale Italiana, fondata a Torino nel 1962 dall’ingegnere Ernesto Quaranta (scomparso nel 2006), compie infatti 55 anni. Tanti quanti sono gli anni di Mario Quaranta, l’attuale titolare, anch’egli ingegnere. L’inizio dell’attività di famiglia è infatti coincisa con la sua nascita a Torino, quasi come se i suoi genitori avessero pensato di fargli un ‘regalo’ decisamente particolare: un cantiere navale. Nel corso degli anni questa realtà è diventata famosa grazie alla costruzione e commercializzazione delle imbarcazioni a vela classe Promenade, EM7 e EM850. La vendita in kit di questi scafi in compensato marino ‘a spigolo’ ha contribuito a diffondere la pratica della navigazione da diporto a intere generazioni. La base nel ponente ligure Oggi la Sibma Navale fa base nel ponente ligure a Dolcedo, alle spalle di Imperia. È qui che vengono realizzati importanti restauri di scafi d’epoca come nel caso diEa, il cutter bermudiano costruito nel 1952 dal cantiere Baglietto di Varazze, sottoposto tra il 2006 e il 2008 a grandi lavori. Da diversi anni Ea partecipa e vince in occasione delle regate di vele d’epoca e classiche. Oggi accanto a Mario Quaranta lavora anche il figlio Andrea, classe 1995, ormai coinvolto a pieno titolo nelle attività del cantiere. I nsieme al padre partecipa alle regate a bordo del loro Dragone ‘Little Diva’. E i risultati non possono altro che essere definiti lusinghieri, considerato che Mario Quaranta rientra tra gli unici cinque timonieri italiani (gli altri sono Giuseppe Duca, Nando Colaninno, Fabio Mangione e Alberto Marconi) abilitati a partecipare, in base all’International Ranking List 2016, al Campionato del Mondo dei Dragoni in programma a Cascais, in Portogallo, dal 9 al 17 giugno 2017. Il cantiere di appoggio per i Dragonisti d’Europa Oltre alla costruzione di derive in legno e dei motoryacht classici in stile ‘trawler’ della serie Armstrong, da oltre 10 anni la Sibma Navale, grazie anche a un accordo con il cantiere inglese Petticrows Ltd, è diventata punto di riferimento internazionale per i Dragonisti di tutta Europa, ai quali fornisce assistenza diretta oltre alla possibilità di manutenzione, rimessaggio e restauro. Il Dragone è un monotipo lungo 8,90 metri, armato a sloop bermudiano, progettato nel 1929 dal norvegese Johan Anker. Con oltre 6300 esemplari varati è diventato il monotipo a chiglia più diffuso al mondo. Tra il 1929 e il 2016 in Italia sono stati immatricolati70 Dragoni (ITA-70). Riguardo il Dragone, così come per altre classi monotipo, spesso si dice: “Il problema con le regate One-Design è che il miglior velista di solito vince”. Presso la Sibma Navale ogni anno si lavora su una quindicina di Dragoni e si conta che fino ad oggi le maestranze del cantiere siano intervenute su una cinquantina di Dragoni. Tra i più recenti interventi quello effettuato sul DragoneCorail, costruito dal cantiere svizzero Wirtz nel 1967. La barca, realizzata in fasciame di mogano su ordinate di frassino e con la coperta in teak, regaterà in Liguria. Dragoni classici come questo possono essere molto diversi l’uno dall’altro, anche se il peso per ognuno si aggira intorno ai 1700 chilogrammi. Ormai montano tutti un albero in alluminio e le vere differenze si riscontrano a livello dell’attrezzatura e della possibilità o meno di avere subìto ‘upgrade strutturali’ per renderli più competitivi. Il restauro del Dragone Venilia Venilia è un Dragone costruito dal cantiere danese Børresen nel 1956. Ha sempre regatato in Italia e in particolare nella zona del Tirreno. L’imbarcazione, ritrovata nel 2016 in un capannone in Liguria, dopo essere stata periziata da Mario Quaranta è stata acquistata affinchè si procedesse ad un restauro integrale. Tra i lavori effettuati la sostituzione del fasciame in mogano dello spessore di 16 millimetri e di oltre 30 ordinate realizzate in legno di frassino. Per gli incollaggi e il serraggio delle varie componenti verranno impiegate resine epossidiche, viteria in acciaio inox e ribattini in rame. Originariamente Venilia aveva la coperta verniciata e così tornerà ad essere, ovvero in compensato marino di mogano con applicato un sottile strato di tela biassiale e antisdrucciolo. L’attrezzatura velica sarà del tipo ‘top race condition’. Per permetterle di regatare al massimo livello in tutte le condizioni si procederà infatti a realizzare tutti i necessari irrigidimenti strutturali, nel pieno rispetto del regolamento di classe. In questa barca, che tornerà in mareentro l’estate 2017, è riassunta e concentrata tutta l’esperienza della Sibma Navale in fatto di Dragoni. Bimini Kid, il Bertram 31 arrivato dall’America Verso la fine del 2015 un armatore ligure ha acquistato a New York Bimini Kid, un modello di Bertram 31 in vetroresina del 1974, storica imbarcazione a motore realizzata dall’omonimo cantiere che ha fatto la storia della nautica internazionale. Quello che è unanimemente considerato uno dei modelli di fisherman più belli al mondo è stato trasferito alla Sibma Navale per essere sottoposto a un restauro integrale che ha riguardato la ricostruzione degli interni e degli esterni, a partire dal pozzetto, dall’impiantistica e dalla motorizzazione. Ricostruite integralmente, in superlamellare di mogano, le finestrature tra il ponte e il flying bridge. La barcat ornerà a navigare nel 2017 e, considerata la sua storicità, potrebbe presto partecipare a una serie di eventi e manifestazioni dedicate alle barche storiche americane. Baltic, il rimorchiatore diventa imbarcazione da diporto La Sibma Navale è stata scelta per progettare e seguire il restauro di Baltic, un rimorchiatore in acciaio lungo 27 metri costruito nel 1963 dal cantiere norvegese Westermoen Batbyggeri & Mek Mandal per conto della Esso Petroli. Dal 2014 l’unità, che disloca circa 180 tonnellate e ha un’immersione pari a 3,10 metri, è in corso di riconversione in unità da diporto presso un cantiere in Francia, a La Ciotat. Qui si sta procedendo alla sostituzione del 30% delle lamiere dello scafo dello spessore di 10 millimetri, alla realizzazione delle nuove compartimentazioni interne, alla posa di nuovi serbatoi per un totale di 24.000 litri di carburante, dei ballast e di due propulsori Man da 800 cavalli l’uno che gli permetteranno di navigare a circa 10 nodi di velocità, con un consumo previsto di circa 60 litri/oradi gasolio. L’ex rimorchiatore potrà imbarcare 8000 litri di acqua, con serbatoi per le acque nere di capacità pari a 2500 litri, e sarà in grado di produrre 360 litri/ora di acqua desalinizzata. Gli ampi volumi permetteranno di ricavare quattro cabine doppie, una cabina quadrupla, una cabina per il comandante e un alloggio per 2 membri di equipaggio. Una volta completati i lavori strutturali, Baltic verrà trasferito a Imperia, dove le maestranze del cantiere procederanno alla ricostruzione degli interni. Pronto al varo il più grande degli Armstrong I motoryacht Armstrong rappresentano un vanto per la Sibma Navale. Questa serie di scafi, costruiti in lamellare di mogano, si sono rivelati ideali per chi desidera una barca classica, marina e molto comoda, al punto da poterla definire una barca-casa. Fino ad ora sono stati realizzati un Armstrong lungo 7,50 metri (l’unico in vetroresina), 4 Armstrong 10 metri, 2 Armstrong 12,50 metri e un Armstrong lungo13,50 metri. La costruzione di quest’ultimo esemplare, ammiraglia del cantiere, è stata completata recentemente e l’unità comincerà a navigare entro l’estate. Tra le varie caratteristiche la doppia tuga finestrata, un ampio pozzetto poppiero, la timoneria interna, un ampio prendisole prodiero e la scala di accesso al flying bridge che all’occorrenza si trasforma in scaletta di discesa a mare sul lato sinistro.
FROM http://www.navigamus.info/2017/03/i-restauri-della-sibma-navale-si-dice.html
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