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#rappresentazioni artistiche
ilcontroverso · 7 months
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La rappresentazione del sé: l'evoluzione della narrazione del corpo nelle arti
Com'è evoluta la rappresentazione del corpo nelle arti? Dalla Preistoria fino ai giorni nostri le rappresentazioni del corpo sono certamente cambiate. Ce ne parla Antonia Cattozzo. #IlControVerso #notizie #pensieri #politica #libertà
Può risultare davvero molto complesso, per certi versi perfino effimero, parlare di rappresentazione del sé al giorno d’oggi. Ci troviamo infatti a vivere in un mondo in cui il mostrare e il mostrarsi fa parte della quotidianità: ormai tutti, chi più e chi meno certamente, condividiamo le nostre giornate con persone che hanno fatto dell’esposizione mediatica il proprio lavoro. I media, primi fra…
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti 
ALFABETO PITTORICO
Amato da tutti gli esponenti delle "avanguardie" artistiche del primo '900, Henry Rousseau detto il "Doganiere", è stato un pittore insolito, davvero unico, impossibile da classificare nella scia di un movimento o di una corrente estetica. Naif, si afferma.  Ma è una facile etichetta. L'apparente intenzione realistica delle sue tele, sfocia in rappresentazioni dalle forme insistite, marcate, esaltate fino a un estremo che le svela nella loro essenza: un codice fatto di immagini. Ma un codice per comunicare cosa? Nulla. Se non l'esistenza di una grammatica senza sintassi, composta dal gioco delle parole, come sui primi quaderni di scuola, quelli che accolgono gli esordi del linguaggio scritto, i suoni trasformati nei segni dell'alfabeto.  Così, per il "Doganiere Rousseau", autodidatta della pittura, le espressioni della mente sorgono a nuova vita, nelle forme che di quell'origine posseggono i tratti onirici, atemporali, simbolici, algidi. Come nel sogno, l'irreale non è perturbante: è solo il fastello di tracce in un messaggio non ancora decifrato. Il codice, appunto: mostra se stesso. Come le prime lettere, come le prime parole. Segni elementari che fondano le combinazioni infinite ammirate dal nostro Galileo: 
«Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altra persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son nell'Indie, parlare a quelli che non sono ancora nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni? e con qual facilità? con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta».
Per questa ragione, i grandi artisti del suo tempo lo considerarono oracolo di quel futuro che egli, a cavallo tra due secoli e sospeso nella favola dei suoi dipinti, poteva solo intuire.
- Henri Julien Félix Rousseau (1844-1910): "Il sogno", 1910, MoMA, New York
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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maddalenafragnito · 20 days
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MODULO ARTI MARTER STUDI E POLITICHE DI GENERE 2024 unruly bodies / corpi insorgenti / coreografie politiche
dal 9 al 15 settembre, coordinato da Ilenia Caleo e Maddalena Fragnito
con 
Rana Anani  Anna Antonia Ferrante Donatella Della Ratta Mackda Ghebremariam Tesfau'  ~~~~in collaborazione con @shortheatre.
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Quali sono e di cosa parlano i corpi che insorgono e resistono oggi? Quali gesti emergono? Quali corpi occupano la scena, politica e artistica, e quali sono invisibili? Quali relazioni tra pratiche artistiche, teoria e attivismo politico?
Il mutato scenario politico e il genocidio in corso in Palestina aprono ad ancora nuove domande, che ci costringono a ripensare i modi in cui narrazioni, immagini, emozioni, rappresentazioni si costruiscono e hanno conseguenze sulle vite concrete di soggetti esposti e subalterni. Invisibilizzazione, doppio standard, empatia selettiva, rimozione, cancellazione, censura, soft power – in questi mesi abbiamo visto quanto l’arte e la cultura possano essere arruolate in progetti coloniali e di oppressione, quanto le narrazioni abbiano consistenza.
Corpo, intimità, affettività, performatività della memoria diventano siti di lotta e di resistenza, in prospettiva femminista.
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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Teatro San Carlo di Napoli: storia e origini
Il Teatro San Carlo di Napoli è uno dei teatri più antichi e prestigiosi d'Italia e del mondo intero. Fondato nel 1737, è il teatro lirico più grande d'Europa e uno dei più importanti per la qualità delle sue produzioni e delle sue rappresentazioni. Dov'è situazione il Teatro San Carlo di Napoli? Il Teatro San Carlo è situato nel cuore del centro storico di Napoli, vicino alla celebre Piazza del Plebiscito. La sua costruzione fu voluta dal re Carlo di Borbone, che desiderava dare alla città un teatro di prim'ordine per ospitare opere liriche e rappresentazioni teatrali di alto livello. Il teatro, progettato dall'architetto Giovanni Antonio Medrano, realizzato un edificio maestoso e sontuoso, con una spettacolare facciata in stile neoclassico. L'interno del teatro è altrettanto splendido, con eleganti decorazioni in stile barocco e una sontuosa sala con palchi e loggione che possono ospitare fino a 1500 spettatori. Il teatro ha visto esibirsi alcuni dei più grandi artisti della storia della musica e del teatro, da Rossini a Verdi, da Pavarotti a Domingo. Il teatro è famoso per le sue magnifiche produzioni di opere liriche, balletti e spettacoli di musica classica, che sono sempre di altissimo livello artistico e interpretativo. Quali spettacoli offre? Oltre alle rappresentazioni teatrali, il teatro ospita anche concerti di musica classica, recital e manifestazioni culturali di vario genere. Il teatro è anche sede di numerosi eventi speciali, come la prestigiosa stagione di balletto, che vede esibirsi alcune delle più importanti compagnie di danza del mondo. Il teatro è stato restaurato più volte nel corso dei secoli, ma ha sempre mantenuto intatta la sua bellezza e il suo fascino. Oggi il teatro è gestito dalla Fondazione Teatro di San Carlo, che si occupa di promuovere e sostenere le attività culturali e artistiche del teatro. Il Teatro San Carlo è anche un importante luogo di formazione per giovani talenti, grazie alla presenza dell'Accademia del Teatro di San Carlo, che offre corsi di musica, canto e recitazione per giovani aspiranti artisti. Simbolo di Napoli Il Teatro San Carlo è un simbolo della cultura e dell'arte napoletana, e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la vita culturale della città e del Paese. Ogni anno migliaia di persone affollano il teatro per assistere alle sue splendide produzioni e vivere un'esperienza artistica indimenticabile. Il teatro è uno dei tesori culturali più preziosi d'Italia e del mondo intero. Con la sua storia millenaria, la sua bellezza architettonica e la sua programmazione artistica di altissimo livello, il teatro continua a essere un luogo magico e suggestivo dove la magia del teatro si unisce alla grandezza della musica e della danza. Foto di Hannibal Height da Pixabay Read the full article
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carmenvicinanza · 4 months
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Hannah Höch
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Hannah Höch è stata l’artista che ha dato voce e immagine alla critica sociale e femminista durante la Repubblica di Weimar.
Pioniera del fotomontaggio e della tecnica del collage, ha sperimentato stili e correnti artistiche diverse.
I suoi fotomontaggi, a differenza di quelli dei surrealisti, che mantenevano un aspetto reale, grazie alla continuità di scala o di colore, erano estremamente frammentari, per lo più di proporzioni e colori diversi, e minavano costantemente la percezione iniziale di chi li guardava, rappresentarono l’estetica della liberazione, della rivoluzione, della protesta.
Ha fatto parte del gruppo Dada di Berlino, sebbene spesso sia stata lasciata in secondo piano dalla critica e dalla ricostruzione storica del movimento.
La sua vasta produzione artistica si è dipanata dalla Prima Guerra Mondiale fino agli anni Settanta del Novecento.
Attraverso l’utilizzo di diverse tecniche, ha attraversato una varietà di temi, come il militarismo, l’industrializzazione e la tecnologia, le relazioni di genere, l’etnografia, decostruendo le immagini e gli stereotipi femminili ed esplorando le contraddittorie rappresentazioni della donna nuova diffuse nei mass media.
Hannah Hoch è il nome d’arte di Anna Therese Johanne Höch, nata il primo novembre 1889 a Gotha, in Germania. Cresciuta in una famiglia della media borghesia, l’amore per l’arte le era stato trasmesso dalla madre, pittrice per diletto. Dopo aver abbandonato gli studi per accudire la sorella minore e aver lavorato per un anno nell’ufficio di assicurazioni del padre, nel 1912, si è trasferita a Berlino per frequentare la scuola di arti applicate di Charlottenburg, dove ha studiato lavorazione del vetro e design artistico del libro, con una pausa forzata durante la guerra, quando si è impegnata con la Croce Rossa
Nel 1915 ha cominciato una relazione con l’artista Raoul Hausmann che l’aveva introdotta nell’ambiente culturale berlinese. Una storia d’amore  turbolenta e conflittuale durata sette anni mentre l’uomo aveva moglie e figli. A lui, nel 1920, aveva dedicato “una breve storia caustica” intitolata Der Maler (Il pittore), in cui prendeva di mira il sessismo alla base del radicalismo dada e l’atteggiamento del compagno, da lei ritenuto ipocrita nei confronti dell’emancipazione femminile.
Mentre era iniziato il suo coinvolgimento col gruppo Dada, lavorava presso l’editore di riviste illustrate Ullstein come designer di modelli per tessuti ricamati e in pizzo, pubblicati in libri o riviste femminili di moda, utilizzando spesso come base ritagli di giornali. Le tecniche apprese da questa esperienza saranno utilizzate in diverse opere satiriche e politiche successive.
Agli inizi della sua carriera ha utilizzato la pittura, senza mai disdegnare la sperimentazione con vari materiali. Dal 1918 cominciarono a circolare i suoi primi fotomontaggi, la forma di espressione che l’ha resa famosa e che ha maggiormente connotato la sua carriera artistica. 
L’inizio della sua partecipazione pubblica agli eventi dada è databile nel 1919, quando ha partecipato alla prima mostra collettiva nello studio del mercante d’arte ed editore Israel Ber Neumann, in cui ha esposto alcuni acquerelli astratti e nella serata di chiusura, ha suonato con coperchi di pentole un’antisinfonia composta da Golyscheff.
Dagli anni Venti, si è dedicata ai fotomontaggi che combinavano immagini di pubblicazioni popolari, tecniche di collage, pittura e fotografia. Un tripudio di immagini sovrapposte così diverse che, spesso, apparivano caotiche e impossibili da analizzare. Un’estetica perfetta per un’artista interessata al rumore senza senso della vita moderna.
Ha presentato nove opere alla prima Fiera Internazionale Dada del 1920.
Sebbene il movimento avesse un profilo anarchico e anti-conformista, era composto principalmente da uomini, e la figura di una donna costituiva un’eccezione al suo interno. Per questo motivo, ha proclamato a gran voce la propria emancipazione dalla figura maschile.
Mettendo in discussione l’idea di bellezza femminile, ha fatto emergere temi legati al genere e al ruolo della donna nella società, ponendo al centro del suo lavoro la costruzione dell’identità. I suoi montaggi offrono visioni caleidoscopiche della cultura tedesca tra le due guerre, da una prospettiva femminista e spiccatamente queer.
Ha evidenziato un mondo frammentato, sconvolto da guerre e crisi economiche.
La sua prima mostra personale si è tenuta nel 1929 a l’Aia, dove si era trasferita per stare vicino alla sua compagna, la scrittrice olandese Til Brugman.
Quando i nazisti salirono al potere all’inizio degli anni trenta, al contrario di molti colleghi, decise di non lasciare il paese, nonostante fosse invisa per la sua libertà sessuale e la provocazione delle sue opere. Il governo considerava il suo lavoro “degenerato” e il suo nome comparve fra gli artisti del Novembergruppe dichiarati “bolscevichi culturali”.
Quando venne cancellata la sua mostra, prevista a Dessau nel maggio 1932, perché i nazisti imposero la chiusura della sede Bauhaus in cui doveva svolgersi, decise di di trasferirsi fuori Berlino, come disse, per “sprofondare nell’oblio” viaggiando spesso col marito Heinz Kurt Matthies, sposato nel 1938 che l’aveva lasciata, qualche anno dopo, per mettersi con una sua amica.
Nella sua produzione dal 1933 al 1945 si affermarono i temi della natura e del paesaggio, mentre diventarono sempre meno presenti le figure umane, disegnate come sagome, maschere teatrali o apparizioni; l’intento era principalmente quello di poter trovare degli acquirenti e di evitare censure politiche, tuttavia, questa nuova prospettiva le aveva aperto la via verso nuove forme di sperimentazione, anche nei fotomontaggi.
Nel 1946 ha preso parte a un’esposizione sostenuta dagli artisti surrealisti a Berlino e promosso la mostra Fotomontaggio da Dada a oggi. Due anni dopo ha partecipato a una mostra al MoMA di New York. In questo periodo  ha collaborato alla rivista antifascista di letteratura, arte e satira Ulenspiegel, dove pubblicava acquerelli e diversi fotomontaggi, fra cui Stivali delle sette leghe, del 1934.
Nel 1949, a Berlino, si è tenuta la sua prima personale del dopoguerra, dal titolo Hannah Höch und Dada, ma ha continuato a esporre, principalmente all’estero.
Dopo il lancio dello Sputnik, la prima capsula spaziale in orbita intorno alla terra, è iniziato il suo interesse per l’esplorazione spaziale, di cui ha scritto ampiamente nei suoi diari e, dieci anni dopo, ha realizzato un collage dedicato allo sbarco sulla luna, Dedicato agli uomini che conquistarono la luna, 1969, nel quale era assente la critica alla tecnologia che aveva caratterizzato la sua produzione degli anni venti.
Nel 1964, in onore del suo settantacinquesimo compleanno, si è svolta, alla Galerie Nierendorf di Berlino, un’ampia retrospettiva, seguita negli anni settanta da altre importanti mostre realizzate a Parigi, Berlino e New York.
Le sue opere sono state esposte anche alla famosa mostra Women Artists: 1550-1950 realizzata nel 1977 al Museo d’arte di Los Angeles.
Ha lasciato la terra il 31 maggio 1978 a Berlino all’età di 88 anni.
Hannah Höch ha messo l’accento sul complicato rapporto tra arte e politica, la sua ferrea volontà l’ha portata a emergere in un contesto che escludeva le donne e le loro voci, è una figura che merita di essere ricordata.
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lamilanomagazine · 4 months
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Sicilia: Notte europea dei musei, la Regione ha aperto i luoghi della cultura
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Sicilia: Notte europea dei musei, la Regione ha aperto i luoghi della cultura. Si è tenuto l'appuntamento con la "Notte europea dei musei". L'iniziativa nasce con il patrocinio dell'Unesco, del Consiglio d'Europa e dell'Icom (International council of museums) per incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale nazionale ed europeo. Musei, parchi archeologici e siti storici della Regione hanno aperto le porte, al costo simbolico di un euro, offrendo visite guidate, mostre speciali, performance artistiche, laboratori per bambini e tanto altro. Un'opportunità unica per esplorare le collezioni permanenti e le esposizioni temporanee, arricchendo così la propria conoscenza dell'arte e della storia siciliana. Partita da Palermo, sono state aperte le porte il Museo Archeologico Salinas (ore 19-23) con percorsi guidati e con visita al cantiere aperto di restauro della statua di "Diana cacciatrice"; il Museo d'arte contemporanea a Palazzo Belmonte Riso con visite guidate alla scoperta di sessant'anni di storia dell'arte da Jannis Kounellis, Richard Long, Christian Boltanski, ai siciliani Carla Accardi, Pietro Consagra, Antonio Sanfilippo e Emilio Isgrò; il Villino Florio e il Villino Favaloro e, ancora, il Centro regionale progettazione e restauro, che ha aperto la propria sede di Palazzo Montalbo, con laboratori di diagnostica e di restauro, oltre che alla biblioteca. Nella provincia, hanno aperto il Parco archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato con l'Antiquarium e il museo Pirro Marconi di Himera, l'Antiquarium di Solunto, quello di Monte Iato, il Museo archeologico della Valle dell'Eleuterio a Marineo, le Terme arabe a Cefalà Diana. Ad Agrigento ha aderito il Museo archeologico regionale Pietro Griffo: ha ospitato un inedito percorso teatralizzato con i ragazzi del liceo classico Empedocle di Agrigento che ha come filo conduttore il mito di Achille e Pentesilea, tra Eros e Thanatos; in provincia, il Museo archeologico della Badia di Licata, con un laboratorio per i piccoli ispirato al ricchissimo patrimonio di vasi preistorici ed uno spettacolo "Il tesoro dal passato. A Caltanissetta sono state organizzate visite al Museo archeologico di Marianopoli e all'area archeologica delle Mura Timolontee di Gela dove sarà possibile assistere a rappresentazioni teatrali itineranti sulla storia della città. A Catania c'è stata un'apertura straordinaria del Teatro Antico e di Casa museo Giovanni Verga, con una visita condotta dallo storico dell'arte Gaetano Bongiovanni sul tema "Giovanni Verga e Catania". In provincia, ha partecipato all'iniziativa anche il Museo della ceramica di Caltagirone e il Museo archeologico di Centuripe. Nell'Ennese ha aderito all'iniziativa la Villa romana del Casale a Piazza Armerina. A Messina ha aperto il Museo regionale; nella provincia, invece, visite all'Antiquarium di Milazzo, all'area archeologica di Tindari, alla Villa romana di Patti, alle Terme romane di Bagnoli a Capo d'Orlando ed ancora all'area archeologica di Halaesa Arconidea a Tusa. Nel Ragusano sono state organizzate visite serali al complesso monumentale ex Convento della croce a Scicli, al Museo archeologico regionale di Camarina, al Museo archeologico Ibleo di Ragusa e al Parco della Forza di Ispica. In provincia di Trapani hanno aderito il Parco archeologico Lilibeo di Marsala, con un programma che ha previsto una conversazione sul tema "La poesia come presente alternativo", mentre, la visita al museo è stata accompagnata da performance musicali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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gaetaniu · 5 months
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Cosa può imparare l'IA sull'universo?
L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico sono diventati onnipresenti, con applicazioni che spaziano dall’analisi dei dati, alla sicurezza informatica, allo sviluppo farmaceutico, alla composizione musicale e alle rappresentazioni artistiche. Negli ultimi anni sono emersi anche i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), che aggiungono l’interazione umana e la scrittura alla…
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ipierrealism · 8 months
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Pensavo che comunque mi fa abbastanza schifo il notare che anche per quanto riguarda rappresentazioni artistiche la bellezza o meno dell'artista influisce chiaramente pesantemente sui suoi risultati e su quanto sia seguito. Forse uno dei privilegi più difficili da scardinare.
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storiearcheostorie · 8 months
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Archeologia / Agrigento, recuperato in mare un “cavallo rampante” di marmo: faceva parte del fregio del Tempio di Zeus?
Archeologia / Agrigento, recuperato in mare un “cavallo rampante” di marmo: fa parte del fregio del Tempio di Zeus
Redazione Importante recupero di un reperto archeologico nel mare di Agrigento: si tratta di un cavallo rampante, molto probabilmente un decoro frontale in marmo appartenente al celebre Tempio di Zeus Olimpo dell’antica Akragas ed elemento  iconico nelle rappresentazioni artistiche del periodo greco.Il recupero, avvenuto nello specchio d’acqua antistante San Leone, poco distante dalla foce del…
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personal-reporter · 1 year
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Francesco 4.0 a Chiusi della Verna
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Il borgo di Chiusi della Verna, il santuario della Verna e i luoghi limitrofi in provincia di Arezzo, saranno animati dall’11 al 20 agosto dall’atteso festival Francesco 4.0 Sarà un modo per incontrarsi nella natura, nei luoghi dove San Francesco visse tra green economy,  cammini, clima, acqua, tempo, sole, stelle, risorse della terra, food, bosco, libri e tanto altro ancora. La cittadina toscana, fino al santuario, diventerà una lunga via di Presepi e di esposizioni artistiche, ci sarà una mostra con i diorami più belli, e una di Presepi aperti con rappresentazioni da tutta Italia e dall’estero in occasione degli 800 anni del Presepe di San Francesco e della Regola Francescana. Cuore dell’evento sarà il  monumentale presepe di luce a grandezza naturale che ogni sera dalle 20 fino a mezzanotte illuminerà  La Verna creando una suggestione unica con i luoghi dove passò San Francesco, circondato dagli alberi del parco che lo avvolgono, sotto il corridoio delle stimmate. Si crea in questo modo un legame nel segno di San Francesco ancora più stretto che lega ancora oggi Greccio e La Verna, negli anniversari ottocentenari nel nome del santo. Nel 2023 saranno 800 anni dall'approvazione della Regola e dalla rappresentazione del primo presepe, nel 2024 saranno ottocento anni dal ricevimento delle stimmate, nel 2025 si ricorderà il Cantico delle Creature e nel 2026 dell'ascesa al cielo di San Francesco. Proposto dall'Associazione Nazionale Città dei Presepi e da Terre di Presepi, la rete presepiale più lunga d'Italia, il presepe di luce è stato realizzato dai presepisti di Castelfiorentino  che già lo scorso Natale avevano proposto alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore a Roma una rappresentazione con le stesse caratteristiche seppur di dimensioni assai più ridotte. L'idea di realizzare il presepe di luce si rifà alla tradizione secondo cu,  quando nel 1224 Francesco d'Assisi ricevette le stimmate sul sacro monte della Verna, tutta la valle che era di fronte a lui si illuminò improvvisamente di una luce intensa e da allora la valle che si apre al di sotto del monte della Verna è chiamata Vallesanta. Read the full article
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sounds-right · 2 years
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Die Musen, l’11 e il 12 gennaio 2023 allo Spazio Teatro No'hma (Milano)
Direttamente da Berlino, Le Muse sono pronte a incantare il pubblico milanese: mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio grande ripartenza per il cartellone internazionale 2023 dello Spazio Teatro No'hma.
Il sipario di No'hma si apre all'anno 2023: al via mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio la programmazione internazionale del Teatro di Livia Pomodoro, inaugurata dall'ensemble berlinese Die Musen, che porta in scena una pièce multidisciplinare basata sulla figura mitica delle muse.
La seconda parte della programmazione di No'hma prenderà così avvio, significativamente, con uno spettacolo che ha al suo centro il tema dell'arte, eterna sospesa tra immortalità e transitorietà, il cui simbolo sono le muse stesse, dee dell'antichità ispiratrici della creazione artistica. La produzione, diretta dalla berlinese Lidia Buonfino, che è anche "musa" performer all'interno dello spettacolo, ripercorre 2000 anni di rappresentazioni letterarie e musicali che vedono protagoniste queste divinità tanto care ai poeti. Impersonate da un cast tutto al femminile, le muse si animano in un susseguirsi di immagini "totali", generate attraverso canto, musica dal vivo, recitazione, danza e movimenti sui trampoli.
L'ensemble Die Musen si è costituito all'inizio del 2018 come un innovativo gruppo di walk act (genere teatrale d'intrattenimento affine al teatro di strada), in una combinazione di stilt art, l'arte dei trampoli, danza, recitazione mobile amplificata e musica. La compagnia è la seconda partecipante alla XIV edizione del Premio Internazionale di No'hma, preceduta a novembre dalla compagnia cubana La Franja Teatral e dal suo coinvolgente Los pájaros negros de 2020, in cui tip tap e canto erano mezzi per veicolare un potente messaggio contro il razzismo. Die Musen portano invece sul palco uno spettacolo in cui la dimensione estetica, insieme alla ricerca e alla riflessione puramente artistiche, sono sicuramente preponderanti; questo a dimostrazione della caratterizzazione multiforme della Rassegna internazionale, in cui la presenza di appuntamenti di grande impegno sociale non pregiudica quella di spazi di ricerca estetica e artistica talvolta meno engagé. 
«Questo eclettismo è caratteristica intrinseca della Rassegna del Premio» - commenta la Presidente Livia Pomodoro, «che è per sua definizione una celebrazione della diversità e della contaminazione tra discipline, generi, stili e culture. È, questo, il bello di un Teatro come No'hma: siamo mossi soltanto da un sano amore e dalla curiosità nei confronti della cultura e delle arti in tutte le loro espressioni, al di là di preconcetti e gabbie ideologiche. Per questo abbiamo voluto iniziare il nuovo anno con uno spettacolo che celebra la potenza e il fascino dell'arte, in ogni tempo e in ogni sua forma».
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tarditardi · 2 years
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Die Musen, l’11 e il 12 gennaio 2023 allo Spazio Teatro No'hma (Milano)
Direttamente da Berlino, Le Muse sono pronte a incantare il pubblico milanese: mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio grande ripartenza per il cartellone internazionale 2023 dello Spazio Teatro No'hma.
Il sipario di No'hma si apre all'anno 2023: al via mercoledì 11 e giovedì 12 gennaio la programmazione internazionale del Teatro di Livia Pomodoro, inaugurata dall'ensemble berlinese Die Musen, che porta in scena una pièce multidisciplinare basata sulla figura mitica delle muse.
La seconda parte della programmazione di No'hma prenderà così avvio, significativamente, con uno spettacolo che ha al suo centro il tema dell'arte, eterna sospesa tra immortalità e transitorietà, il cui simbolo sono le muse stesse, dee dell'antichità ispiratrici della creazione artistica. La produzione, diretta dalla berlinese Lidia Buonfino, che è anche "musa" performer all'interno dello spettacolo, ripercorre 2000 anni di rappresentazioni letterarie e musicali che vedono protagoniste queste divinità tanto care ai poeti. Impersonate da un cast tutto al femminile, le muse si animano in un susseguirsi di immagini "totali", generate attraverso canto, musica dal vivo, recitazione, danza e movimenti sui trampoli.
L'ensemble Die Musen si è costituito all'inizio del 2018 come un innovativo gruppo di walk act (genere teatrale d'intrattenimento affine al teatro di strada), in una combinazione di stilt art, l'arte dei trampoli, danza, recitazione mobile amplificata e musica. La compagnia è la seconda partecipante alla XIV edizione del Premio Internazionale di No'hma, preceduta a novembre dalla compagnia cubana La Franja Teatral e dal suo coinvolgente Los pájaros negros de 2020, in cui tip tap e canto erano mezzi per veicolare un potente messaggio contro il razzismo. Die Musen portano invece sul palco uno spettacolo in cui la dimensione estetica, insieme alla ricerca e alla riflessione puramente artistiche, sono sicuramente preponderanti; questo a dimostrazione della caratterizzazione multiforme della Rassegna internazionale, in cui la presenza di appuntamenti di grande impegno sociale non pregiudica quella di spazi di ricerca estetica e artistica talvolta meno engagé. 
«Questo eclettismo è caratteristica intrinseca della Rassegna del Premio» - commenta la Presidente Livia Pomodoro, «che è per sua definizione una celebrazione della diversità e della contaminazione tra discipline, generi, stili e culture. È, questo, il bello di un Teatro come No'hma: siamo mossi soltanto da un sano amore e dalla curiosità nei confronti della cultura e delle arti in tutte le loro espressioni, al di là di preconcetti e gabbie ideologiche. Per questo abbiamo voluto iniziare il nuovo anno con uno spettacolo che celebra la potenza e il fascino dell'arte, in ogni tempo e in ogni sua forma».
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Cinema a scuola: come ispirare ed educare le giovani generazioni
Il cinema è uno degli strumenti educativi che riscuote più successo a scuola. La costante evoluzione nel mondo dell'istruzione porta a cercare sempre nuovi modi di coinvolgere e ispirare gli studenti. Tra le varie strategie didattiche innovative, l'utilizzo del cinema in aula si sta affermando come un potente strumento educativo, portando le lezioni a un nuovo livello di coinvolgimento e apprendimento. Cinema a scuola: un nuovo approccio all'apprendimento L'integrazione del cinema all'interno dell'ambiente scolastico non riguarda solo il piacere di guardare film, ma rappresenta un metodo pedagogico che sfrutta la forza narrativa e visiva dei film per affrontare argomenti educativi in ​​modo coinvolgente. I film possono trasportare gli studenti in epoche storiche, contesti culturali e ambientazioni geografiche diverse, rendendo l'apprendimento più tangibile e memorabile. Utilizzare il cinema in aula può essere particolarmente efficace per insegnare storia e cultura. Gli studenti possono ottenere una comprensione più profonda degli eventi storici attraverso drammatizzazioni cinematografiche e rappresentazioni visive. I film possono rivelare aspetti culturali, sociali e politici di un'epoca, offrendo una prospettiva più vivida rispetto ai testi di storia. Insegnare empatia e comunicazione I film possono anche essere strumenti potenti per insegnare l'empatia e le abilità comunicative. Attraverso la narrazione e l'analisi dei personaggi, gli studenti possono sviluppare una maggiore comprensione delle emozioni e delle motivazioni umane. Questa comprensione può trasformarsi in abilità di comunicazione più efficaci e nella capacità di vedere le situazioni da prospettive diverse. L'analisi critica dei film può aiutare gli studenti a sviluppare pensiero critico e abilità di interpretazione. I film possono essere esaminati sotto vari aspetti, come la regia, la sceneggiatura, le scelte artistiche e le tematiche presentate. Questo processo incoraggia gli studenti a formulare opinioni argomentate ea esercitare la loro capacità di analisi critica. I film possono essere utilizzati per affrontare temi complessi e attuali, come l'uguaglianza, la diversità, l'ambiente e molto altro. L'esperienza visiva può aiutare gli studenti a connettersi con queste tematiche in modo più tangibile, favorendo discussioni profonde e stimolanti in aula. L'importanza della guida docente L'utilizzo del cinema in ambito educativo richiede una guida docente attenta e competente. Gli insegnanti devono selezionare i film in base agli obiettivi di apprendimento, valutando la loro idoneità all'età degli studenti e alla loro sensibilità. Inoltre, è essenziale creare discussioni e attività attorno al film per approfondire i concetti presentati. L'integrazione del cinema in aula può andare oltre la semplice visione dei film. Gli studenti possono essere coinvolti in progetti creativi, come la realizzazione di cortometraggi o documentari, in cui gli studenti applicano le conoscenze acquisite e sviluppano abilità di ricerca, scrittura e produzione. Questi progetti collaborativi stimolano l'impegno attivo degli studenti e promuovono l'apprendimento attraverso l'azione. In copertina foto di Diego Ortiz da Pixabay Read the full article
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thirtysecondsmilano · 2 years
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OPENING EVENT PER NH COLLECTION MILANO CITYLIFE
IL REGISTA FRANCESCO TOLVE
FIRMA UN NUOVO EVENTO ARTISTICO SPETTACOLARE
CON LA PRODUZIONE DI THIRTY SECONDS MILANO
Thirty Seconds Milano è stata scelta come Agenzia per la creazione dell'evento (sia come casa di produzione che per la direzione artistica e la produzione video) da NH Hotel Group per l'opening di NH Collection Milano CityLife. Il Gruppo Igefi con CLH srl, insieme allo studio di progettazione architettonica Quattroassociati e a CLH srl, hanno restituito alla comunità milanese un unicum in termini architettonici e artistici trasformando una ex chiesa sconsacrata in un hotel 4 stelle firmato da NH Hotel Group, punto di riferimento dell’hospitality in Italia e nel mondo.
Questa imponente struttura, di cui è stata mantenuta la navata centrale (ben 24 metri in altezza) è stato il palcoscenico dell’evento realizzato da Thirty Seconds Milano.
Un evento privato incredibile in tutte le sue parti, che ha visto la partecipazione anche di nomi illustri dell'imprenditoria milanese.
Guarda il video dell'evento
Il pubblico ha potuto assistere ad uno show estremamente elegante e tecnologico fuori dagli schemi dei classici eventi meneghini. La classe e la maestria degli artisti MHNL ha coinvolto tutto il pubblico con rappresentazioni minimal d’effetto e coreografie create su misura. Tutto realizzato per l’occasione, compresa un’esibizione finale ad-hoc: un concerto esclusivo che ha regalato a tutti gli invitati un’experience piena di energia ed estetica.
Oltre 700 invitati accolti con musica e show rigorosamente live grazie al supporto del gruppo spagnolo Music Has No Limits, che si è esibito in numerose performance sia nella navata centrale della Chiesa (entrata principale dell’hotel, frutto di una sapiente riqualificazione degli spazi della Chiesa del Cristo Re) che nel palco dell’hotel retrostante, coinvolgendo tutto il pubblico presente.
Tutto l’hotel è stato illuminato con il colori del brand NH Collection, con un bellissimo red carpet ed un fantastico gioco di luci, che ha accolto gli invitati in questa affascinante navata alta oltre 24 metri che è diventata fin da subito uno dei numerosi palcoscenici all’interno dell’hotel.
L’evento si è realizzato dopo mesi di preparazione: dal light design al sound, con 2 palchi per esibizioni e show, l’hotel vanta di oltre 5 postazioni molto spaziose per musica live e perfomance esclusivi.
Una bellissima serata, dove gli invitati hanno anche goduto dell’esclusivo rooftop con musica selezionata, piscina e cocktail bar.
Il tutto è stato studiato nei minimi dettagli dal direttore creativo/regista Francesco Tolve che ha voluto dare una connotazione di classe e al contempo un ritmo deciso sia allo show, che alla tecnologia usata. Non meno importanti tutti gli accorgimenti riguardanti la scelta della tecnologia audiovisiva all’avanguardia come, ad esempio, telecamere professionali Arri Alexa e Steadicam per far risaltare ancor meglio la strabiliante struttura dell’edificio. Un lighting design d’impatto ed uno show ricco di performance artistiche emozionanti degli eclettici e insuperabili MHNL.
Thirty Seconds Milano è stata scelta come Agenzia per la creazione dell'evento (sia come casa di produzione che per la direzione artistica e la produzione video) da NH Hotel Group per l'opening di NH Collection Milano CityLife.
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lamilanomagazine · 5 months
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Sicilia. Pubblicata la graduatoria di "Non solo Mizzica": la Regione finanzia 67 istituti per la promozione della lingua siciliana.
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Sicilia. Pubblicata la graduatoria di "Non solo Mizzica": la Regione finanzia 67 istituti per la promozione della lingua siciliana. Oltre 400 mila euro alle scuole siciliane per il progetto "Non solo Mizzica - Il siciliano, la lingua di un popolo", che prevede interventi di diffusione e promozione del dialetto. Il dipartimento regionale dell'Istruzione ha approvato la graduatoria definitiva degli istituti scolastici con sede in Sicilia che otterranno i fondi. Nello specifico, sono state ammesse al finanziamento 65 proposte curriculari ed extracurriculari di Tipo A, che riguarda le scuole di ogni ordine e grado, il cui costo massimo non doveva superare i cinquemila euro; due quelle di Tipo B, per i progetti che prevedono partenariati tra istituti superiori, con un liceo coreutico-musicale nel ruolo di istituto capofila e con un costo massimo finanziabile di 60 mila euro ciascuno. I fondi impegnati raggiungono circa 325 mila euro per gli interventi di Tipo A, e poco meno di 80 mila euro per il Tipo B, per un importo totale di poco 404 mila euro circa. Il decreto di approvazione della graduatoria dispone l'immediato pagamento dell'80 per cento della spesa complessiva, mentre il restante 20 per cento sarà liquidato all'atto della rendicontazione da parte degli istituti scolastici beneficiari. Le attività finanziate riguarderanno, fra l'altro, studi e ricerche sui dialetti locali (anche in collaborazione con università, centri di ricerca, associazioni culturali ed esperti), alla scoperta di proverbi, poesie, detti, canti, nenie, filastrocche, "cunti", secondo i diversi codici espressivi (fonici/uditivi, visivo/gestuali). Sono previsti anche incontri e giornate studio, organizzati anche in forma aggregata tra più scuole, per l'analisi delle manifestazioni culturali tipiche della tradizione popolare siciliana (mercati, spettacoli tipici, usanze, tradizioni, riti religiosi); laboratori di diffusione della lingua siciliana; incontri con cantastorie, pupari e altri artisti; scambio intergenerazionale attraverso l'incontro fra giovani e anziani; spettacoli ed elaborati artistici; costituzione di fonti bibliografiche e archivi documentali, anche sonori; messa in rete di archivi e fonti. Nell'ambito dell'intervento di Tipo B, in particolare, saranno promossi laboratori finalizzati alla realizzazione di composizioni, interpretazioni e rappresentazioni artistiche; eventi con artisti siciliani e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Meta finale sarà una manifestazione pubblica che coinvolgerà personaggi e artisti in veste di testimonial. Le attività potranno svolgersi anche al di fuori del periodo e dell'orario scolastico/accademico. Il testo integrale del decreto e le graduatorie definitive sono disponibili sul sito istituzionale della Regione Siciliana a questo link.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti 
L’UMANO POTENZIALE
Il “Rinascimento” mi ha sempre colpito per le immagini ispirate al mito antico, pagano, politeista. Non dovrebbe sorprendere: il Cristianesimo ha sempre tratto a piene mani dalle rappresentazioni sacre precedenti all’età “volgare”, piegandole, adattandole, assorbendole. Eppure, tra il ‘400 e il ‘500, il recupero dell’antico tende a sfrondarsi da escrescenze e stratificazioni, libero persino di ritornare sulle tracce di Ovidio e delle sue “metamorfosi”. Questo è un tema irrisolto, una questione che si prolunga fino agli anni del Barocco.  E oltre. Tollerata dalle gerarchie ecclesiastiche perché salda nella convinzione della “catena aurea” propugnata dalla scuola neoplatonica di Marsilio Ficino, nella cosmopolita Firenze medicea? Non fino in fondo: la reazione di Savonarola e dei suoi seguaci rompe fragorosamente l’idillio e manifesta un riflesso intransigente, non certo privo di una logica di fede che si riannoda al sentimento popolare. E la Roma “scandalosa” agli occhi dei luterani del nord Europa, rafforza la domanda: perché, nel cuore della cristianità, riferimenti così evidenti all’età pagana, anche indirettamente, affollano delle loro immagini le rappresentazioni artistiche? Una risposta possibile la si rintraccia nella “necessità” di un’estetica slegata dai vincoli della tradizione medievale. E’ una traccia. Ma non è sufficiente. Troppo debole. Anche se, quell’acutezza estetica, trova riverbero nelle rappresentazioni sacre del cristianesimo trionfante, proponendosi come modello di compiuta classicità. Guardando meglio, si osservano rivoli intrecciati intorno ai temi umanisti e poi rinascimentali: tra questi, l’apologetica curiale intorno al potere della Chiesa; in questo filone, ma con una visione più intensa nella ricerca teologico-filosofica, si affermò il “neoplatonismo” di Giovanni Bessarione e Niccolò Cusano; ancora, un altro modello di riferimento fa capo al classicismo dell’Accademia romana di Giulio Pomponio Leto, piuttosto estrema, dichiarata eretica e infine sciolta da Papa Paolo II.  Un altro Papa, Pio II, reagì male all’elevazione del cosiddetto “Tempio Malatestiano” di Rimini al quale lavorarono Leon Battista Alberti, Agostino di Duccio e Matteo de’ Pasti. Ma la pluralità del pensiero umanista non è estranea a sommovimenti politici che, nella Roma e nelle capitali italiane del XV e XVI secolo, sono tutt’uno con le espressioni letterarie, architettoniche e artistiche. La chiesa cattolica non è un monolite: ospita la varietà intellettuale. Tratto tipico del potere. A differenza del “fanatismo” che è proprio della visione protestante. Oltre che di correnti filo-riformiste radicali in seno alla stessa Chiesa. Così, in un solco che non è mai lineare e uniforme, quelle immagini prendono vita. Tuttavia nulla mi potrà convincere che il primo cenno di quello sguardo al passato non sia il frutto di una suggestione antropologica molto profonda: gli Dei pagani rappresentano la potenza inespressa dell’umano. E sono anelito e simbolo di una possibilità: il sogno di uomini che possano farsi divini, superare i limiti del tempo e la fragilità dell’esistenza. Proiezione di mondi che oscillano tra un reale mondano e un “reale” ultraterreno, dove non solo le figure ma anche le architetture sono scenario di un “Olimpo” reinterpretato in chiave cristiana. Così, la bellezza e la forza della classicità, “rinascono” come segno ancestrale di superiorità tornato alla luce.
- Pietro Perugino (1448 - 1523): “Consegna delle chiavi a San Pietro”, 1481/1482, Cappella Sistina, Città del Vaticano
- Sandro Botticelli (1445 – 1510): “Nascita di Venere”, 1486, Galleria degli Uffizi, Firenze
- Michelangelo Buonarroti (1475 - 1564): “Centauromachia”, 1492, Casa Buonarroti, Firenze
- Raffaello Sanzio (1483 - 1520): “La disputa del Sacramento”, 1509, Stanza delle Segnatura, Musei Vaticani
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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