#rappresentare
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“La nostra felicità dipende da quello che siamo, dalla nostra interiorità, mentre per lo più prendiamo in considerazione soltanto ciò che abbiamo e il ruolo che rappresentiamo.”
— Arthur Schopenhauer
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Scegliamo di amare chi non ricambia per provare a noi stessi che siamo degni di essere amati. Scegliamo queste persone perché rappresentano le parti di noi stessi che non amiamo: altrimenti perché mai dovremmo amare qualcuno che non ci vuole? Questo succede perché solo loro possono lasciarci soli con noi stessi e costringerci a risolvere i nostri problemi con le nostre forze, da quel dolore nascerà una nuova parte di te sempre più forte e sempre più consapevole.
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PRIMA PAGINA Avvenire di Oggi venerdì, 18 ottobre 2024
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Una volta ho accompagnato una studentessa ad una lezione di fisica durante il quale il prof ha attaccato un pippone sul fatto che le donne si rispettano in altri modi e che non è giusto stravolgere la lingua italiana e inventare neologismi assurdi quando usare il termine maschile per una donna va benissimo, etc etc, e non indovinerete mai a proposito di che parola ha iniziato tutto questo discorso.
... erudita.
#che è pure un aggettivo porcoddue ma torna a fare fisica e l'italiano lascialo a quelli di lettere#tra l'altro questo durante una digressione su ipazia in cui ci ha spiegato che anche le donne possono dare il loro contributo alla scienza#(addirittura!)#perché sono “creative e intuitive”.#o qualche menata del genere del tipo l'intelligenza razionale è per gli uomini ma la vagina magica ti dona il sesto senso#<- bioessenzialismo qui per rappresentare la visione sua non la mia ovviamente#personal#italian tag
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"Perché l'Italia odia San Marino?"
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quando la finiranno di strumentalizzare gli atleti poc italiani in questo paese sarà comunque troppo TROPPO TARDI. forse non si rendono conto di quanto sia disumanizzante questa retorica e degradante, come se la tua esistenza e i tuoi risultati sportivi e i tuoi sacrifici devono passare attraverso la delegittimazione della destra. "beccati questo vannacci" ma questi ragazzi possono esistere a prescindere senza essere per forza strumento di rivendicazione? possono esistere senza dover provare niente a nessuno? possiamo respirare in questo paese e fare del bene e rappresentare questa bandiera senza per forza dover essere utilizzati come strumento politico. pensate che privilegio poter postare collage di foto di ragazzi non bianchi e poter dire "è questa l'italia che vogliamo" amo ma guardati intorno questa non è l'italia che vuoi, questa è l'italia che è. Esiste già, non deve dimostrare niente e non deve fare un piacere a nessuno.
#sì capisco gli intenti ma ora basta#fa cagare a destra e a sinistra tutto questo per motivi diversi#fa cagare la tot*lo che twitta la foto della nazionale francese per parlare di sostituzione etnica#fanno cagare i kompagni che credono sia intelligente rispondere a tono con “ehehe intanto loro portano i risultati!!!!”#NON lo DEVI dire tu. non sono qui per portare i risultati. sono qui a rappresentare i loro paesi perché CI SONO NATI.
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Oddio raga ma se la stanno prendendo davvero con quella pesca
#vabbé ma adesso non è che nella stessa pubblicità puoi rappresentare ogni realtà possibile#ne hanno scelta una e basta non c'è scritto da nessuna parte che i genitori si devono per forza rimettere insieme#'un passo indietro di 53 anni' ADESSO MADONNA MIA#ma dite grazie che non è la solita pubblicità della mamma che va a fare la spesa e torna a casa dal marito che non la aiuta a mettere a#posto manco a pagarlo e che se ne sta sul divano mentre lei cucina e bada ai figli#boh ok
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mi sto facendo una mini cultura su 41-bis e condizioni carcerarie in senso lato: visitando la scheda di un carcere a caso sul sito del ministero della giustizia scopro che non è consentito portare ai detenuti varie cose (comprensibilmente), tra le quali le melanzane alla parmigiana. okay!
#sì la ratio immagino sia vietare qualsiasi cibo possa contenere o nascondere altro#o rappresentare un pericolo o qualcosa con cui farsi del male e morire o uscire etc etc#ma la cosa che mi fa ridere è che ci sia proprio il nome del piatto#appuntato però queste non sono melanzane alla parmigiana. sono le melanzane a modo mio. come la mettiamo? andiamo davanti al signor giudice?
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Catastrofi Innocenti #5
Quando Fiamma varcò la soglia venne investita dall'odore di vomito rancido e dovette trattenersi dal rimettere anche lei. L'odore l'aveva temporaneamente stordita ma quando riprese i sensi sentì le grida del fratellino piccolo provenire dal salone. Posò lo zaino e si alzò le maniche, prendendosi un momento da sola per prepararsi ad un pomeriggio intero da badante, e poi entrò in salone. Prese Mattia che piangeva tutto moccicoso e bavoso, lo cullò un attimo sorridendogli e bisbigliandogli cavolate dolci, e con un fazzoletto trovato a caso gli asciugò il viso. Lo mise silenzioso nella culla, sperando che ciò fosse abbastanza per calmarlo, e quando uscì dalla stanza ebbe un momento di speranza che andò distrutto al suo primo grido. Quando rientrò in salone vide Calabras disteso sul suo vomito. Guardò la scena con disgusto ma non aspettò neanche un secondo prima di piegarsi e raccattare il fratello da terra. Lo alzò sentendolo borbottare qualcosa e zittendolo aggressivamente, e quando lui ebbe un altro conato di vomito lo colpì sulla schiena perché buttasse fuori tutto e si liberasse. Era pesante ma riuscì a trascinarlo fino alla loro stanza e a crearsi un passaggio tra le cartacce e le cartine per terra. Lo stese sul tappeto, prese un cuscino e glielo piegò sotto alla testa dopo averlo girato di lato. Stette a guardarlo per assicurarsi che la posizione laterale avrebbe retto e poi ritornò nell'altra stanza per pulire la bile. Quando finì passò da Mattia e vide che stava dormendo, poi da Calabras ed anche lui era uguale. Entrò in cucina, buttò i guanti e tirò fuori il cellulare vedendo due chiamate perse da Andrea. Si tastò gli occhi con i palmi delle mani tirando un sospiro e cedendo nelle spalle cercando di rilassare tutti i muscoli, e con gli occhi arrossati e un altro sospiro sulle labbra chiamò la mamma.
La chiamata fu diretta e breve. La mamma sarebbe rimasta a lavoro fino a tardi e le ricordava che aveva messo la pasta al forno sul bancone e di lasciargliene un po'. Fiamma rimase zitta e solo quando la madre ebbe finito di parlare le disse che Calabras aveva vomitato quelli che sembravano chicchi di caffè e che avrebbe chiamato lo zio Michele per chiedergli cosa fare. La mamma rimase ad ascoltarla e non parlò subito quando finì, poi le ordinò di non chiamare Michele ché sarebbe andata lei appena poteva trovare un momento buono, dato che lavoravano accanto. Chiusero la chiamata senza salutarsi e rimasero entrambe a guardare il telefono con occhi tempestosi.
Fiamma entrò in camera sua, lanciò le scarpe a caso per la stanza e si buttò sul letto pensando a niente e a tutto contemporaneamente. Mentre contemplava il soffitto rievocava la vista del vomito sanguinolento del fratello, ricordava l'odore, che nonostante fosse passata almeno mezz'ora le rimaneva ancora impresso nelle narici, e soffocava l'impulso di piangere. Si mise a sedere sul letto, sforzandosi di non crogiolarsi nelle possibilità macabre a cui il disastro che aveva dovuto pulire alludeva e tirò fuori il libro che stava leggendo. Ragione e sentimento di Jane Austen l'aveva catturata e trasportata in un mondo che, seppur non fosse ideale per un carattere come quello di Fiamma, l'affascinava tantissimo. Presto si immedesimò nei panni delle due sorelle, provando inconsciamente il desiderio di avere una sorella e l'amarezza per la solitudine che soffriva, e si indignò di fronte al comportamento di Willoughby e al suo doppio gioco disgustoso leggendo la lettera che aveva inviato alla povera Marianne, dovette posare il libro per calmarsi e con incredulità sgranò gli occhi guardandosi allo specchio per assicurarsi della partecipazione a tale ridicolezza del proprio riflesso. Wow, continuava a ripetersi, facendo una smorfia confusa di stupore e meraviglia e abbandonando il libro sul letto, lasciando l'indice a tenere il segno, per riflettere per un po' su tutti gli indizi che magari aveva ignorato sul reale carattere di quel personaggio. Non ne ritrovò nessuno, perciò, dopo essere tornata indietro e aver riletto famelicamente la parte dell'incontro tra lo spregevole Willoughby e la vivace e povera Marianne, e dopo aver cercato di interpretare il tono del narratore per cogliere possibili sfumature e allusioni ad un tale esito del loro amabile rapporto, Fiamma riprese il filo e si buttò sul letto con un cipiglio ancora sul volto.
#catastrofi innocenti#fiamma regi#fiamma#calabras#andrea pazzi#scrittura creativa#ragione e sentimento#jane austen#adoro rileggere questa storia perché è evidente cosa avevo appena finito di divorare quando l'ho scritta#fiamma sono io#ho cercato di rappresentare nel modo più accurato possibile la necessità di compartecipazione emotiva quando si legge
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Ieri, dopo 23 anni, e' stato polverizzato il record sui 100 metri femminili.
Ma non vedo tanto entusiasmo sui tg o sui giornali, forse perchè la maggioranza politica e degli italiani e' "vannaccizzata" e c'e' la convinzione che no, proprio no, una donna con questi tratti somatici non puo' rappresentare l'italianita'.
Comunque, dalla foto, lei e' felice e si sente italiana.
Io posso solo dire, brava Zaynab Dosso🥇🥇
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la cosa che mi dispiace di alcuni rapporti è che sembrano nascere con una tale forza da poter rappresentare qualsiasi cosa ci sia di buono nel mondo, ma è una grinta fittizia, parlo di quei legami che nascono intensamente sin dall’inizio e poi nel giro di poco si sciolgono nel nulla come se non fossero mai esistiti, di cui non ti resta null’altro che il dubbio se quei sentimenti li hai provati da solo
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C’è una piccola tristezza in alcuni di noi. Sono le parole mai giunte a destinazione.
Le abbiamo pensate, formulandole molte volte, immaginando dialoghi a nostra misura. Le abbiamo spesso trascritte, perché ogni verbo, ogni costrutto, dicesse con esattezza ciò che volevamo rappresentare.
Le abbiamo concepite in preda alla rabbia, alla passione, le abbiamo redatte pieni d’amore. Nell’abitacolo in silenzio, prima di scendere dall’auto; camminando corrucciati, verso il lavoro; esausti sul divano, di fronte a un film che non ci interessava davvero: instancabili, le abbiamo date alla luce un po’ ovunque.
Ci siamo persino compiaciuti nel dirle ad alta voce dopo l’ultimo colpo di lima, ma sono rimaste lì.
E ora che il momento per indirizzarle è passato, ora che la città è vuota, esse sono simulacri senza spirito, altari di un culto che non divenne religione, testimoni di un passato che non fu mai presente.
#ninoelesirene#pensieri#frasi#persone#riflessioni#sentimenti#letteraturabreve#emozioni#amore#aforismi#le parole che non ti ho detto#parole non dette
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sto ancora ripensando a mara vernier prima e devo dire che tutto si può dire ad amadeus tranne che non facesse esprimere liberamente gli artisti in gara per quello che volevano dire/rappresentare
#se avesse voluto pure lui avrebbe potuto fare una scenata dopo le parole di ghali o dargen invece li ha sempre lasciati parlare#anche negli anni passati con altre questioni tipo con achille lauro ecc.#l'anno prossimo sarà dura#sanremo
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi lunedì, 14 ottobre 2024
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Comunque all'Eurovision a rappresentare la Polonia doveva andare lui.
Justice for Jann
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“Sto male, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest al Consiglio Europeo”.
Che ci crediate o no, questa frase strappalacrime l’ha detta - anzi, scritta - la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Sì, ha affermato di non avere “particolari diritti sindacali”, poverina.
Sì, lo ha scritto per telefono e il messaggio è stato letto a “Un giorno da pecora” a una Geppi Cucciari con le mani nei capelli e arrivato a milioni di persone che i diritti non sanno neanche dove stiano di casa.
E molti di questi al lavoro quando stanno male ci vanno per 800-900 euro al mese senza malattia, ferie pagate, sicurezza, indennità, maternità. Nulla.
In pratica dei fantasmi, completamente dimenticati dal suo governo.
Il problema non è neanche che abbia scritto queste cose, credendo forse di fare la simpatica.
Il problema è che la Presidente del Consiglio non ha la più pallida idea di cosa sia il Paese reale.
Il problema è che ha convinto milioni di italiani di rappresentare il “popolo” contro presunte e oscure élite.
Solo che si è dimenticata di dire che nessuno è più élite di lei.
@Lorenzo Tosa
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