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gianlucacrugnola · 1 year ago
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Gabriele Medeot - Rock History; I 100 Minuti Del Rock
È tutto pronto per il debutto dello spettacolo I 100 minuti del Rock, il 15 novembre alle 20.30 presso la Sala Luttazzi del Magazzino 26 in Porto Vecchio a Trieste. Il musicista e storyteller Gabriele Medeot, voce nota di Rai Radio Uno e autore del libro “RockHistory” edito da Tsunami, salirà sul palco per la prima data del nuovo spettacolo che ha origine dalle rodate e numerose performance di…
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diceriadelluntore · 5 months ago
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Amici di Note
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È passato qualche giorno, ma adesso ho tempo per ricordare un grande giornalista musicale, Massimo Cotto, scomparso a 62 anni una settimana fa, il 2 Agosto 2024.
Conduttore radiofonico, scrittore musicale prolifico, autore di teatro, astigiano classe 1962, Massimo Cotto esordisce come dj in Rai nel 1983. Resta a Radio Rai per vent'anni, conducendo moltissimi programmi e seguendo eventi storici come il concerto di Bob Dylan davanti a Papa Giovanni Paolo II. Francesco De Gregori sceglie lui come intervistatore in uno storico concerto radiofonico a Via Asiago, negli Studi della Rai, che interrompe un lungo silenzio. Nel 2003 passa a Radio 24, successivamente a Radio Capital. Infine, nel 2012 approda a Virgin Radio, di cui era una delle voci più autorevoli.
Dopo Ernesto Assante, un'altra perdita gigantesca per il panorama giornalistico musicale italiano
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vintagebiker43 · 8 months ago
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Gramellini stamani, ha raccontato sul fondo della prima pagina del Corriere della Sera, del libro che ha appena finito di leggere.
Un libro che ieri, ahimè, ho letto anch'io sul treno, un treno puzzolente, sporco, pieno, sudato, in ritardo.
Un libro che è ambientato in una società distopica, dove due trentenni su tre sono ancora a casa dai genitori e dove uno su dieci è ancora sotto la soglia minima di povertà. Un libro che ha scritto l'ISTAT (ah, marrani! proprio ora, proprio adesso che ci sono le elezioni!), un testo terribile e paradossalmente gratuito.
Quindi un libro per cui non sono previste promozioni nelle librerie, in TV, alle radio, neanche nessun post con supporter adoranti, nessun selfie né, tantomeno, firmacopie.
Un libro che mi riporta ad un altro libro, "Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, scritto nel '53 in cui si descrive una società distopica in cui leggere o possedere libri è reato.
Nel libro dell'ISTAT il reato è l'utilizzo della logica.
Perché basterebbe leggere la prima pagina di testo, al punto 1.1., a circa metà pagina dove dice: "Le quotazioni delle materie prime energetiche hanno continuato a mantenersi moderate. Nella media del 2023, il prezzo del Brent è stato di 82,6 dollari al barile, oltre il 17 per cento al di sotto dell'anno precedente (99,8 dollari)..."
Basterebbe questo.
E mi viene in mente quello che ha scritto su un altro fondo di prima, sulla Stampa, Mattia Feltri. Basterebbe questo per tornare indietro, a cinque anni fa, e ricordare il video dell'attuale presidente del Consiglio che dal benzinaio, poco prima delle scorse europee, con un biglietto da 50 euro raccontava che 35 euro del suo pieno andavano (e ancora vanno) ad uno stato tiranno. Lei le avrebbe tolte quelle accise lì, se fosse stata scelta.
È stata scelta!
Quelle accise sono ancora li.
Anzi, adesso metteranno tasse anche sulle auto elettriche visto che non riescono ad avere gli stessi numeri di consumo sui carburanti. Continueremo a pagare la filiera del potere, della corruzione, dell’inefficienza.
Un po' come quelli che aspettavano il treno in banchina oggi, un treno cancellato, così, senza nessun motivo da raccontare, da dire, da giustificare agli utenti.
lo sono partito con venti minuti di ritardo, un caos bestiale e quella gente era ancora lì.
Gente che lavora, magari gli stessi raccontati dall’ISTAT, quelli che nonostante l'impiego lo possiedano, non riescono comunque a garantire la sopravvivenza ai loro figli. 9,8 su cento secondo quel libro (basterebbe guardare la figura 2.5 del libro, dove si parla di retribuzioni lorde annue, una figura eh, non c'è da leggere).
E quel binario vuoto, con le bestemmie, gli zaini, i messaggi ai familiari, le richieste di informazioni chieste ai capitreno che non sanno nulla, mi hanno fatto pensare al libro di Bradbury e alle colpe che si hanno se oggi ancora leggi.
Perché se leggi, poi delle domande te le fai.
Al contrario degli slogan che ti fanno sentire tronfio, contento per una sciocchezza, il libro necessita di capacità ulteriori.
I libri, contrariamente agli slogan, ad esempio, moltiplicano l'esperienza. Gli slogan la confondono.
Ecco, quel binario sembrava la metafora della vita attuale. Dell’Italia oggi.
Perché nonostante tu paghi soldi "buoni" per i biglietti, per gli abbonamenti, per i servizi, poi in questo racconto distopico, capita che quei biglietti, abbonamenti, servizi, all'improvviso spariscano.
Senza nessun motivo che tu possa comprendere o per cui tu possa chiedere compensazioni, o semplicemente spiegazioni.
Come quando un treno fa una linea diversa e tu rimani lì, con il tuo appuntamento del cazzo che fallisce perché qualcuno dice (se ti va bene altrimenti lo subisci e basta) che oggi, guarda un po', ci mettiamo 30 minuti di più perché passiamo sulla linea Bangalore-Varanasi.
Un mondo in cui le bugie sono le uniche certezze.
Come se tu andassi al bar a chiedere un tramezzino, lo paghi e il barista ti dica: "il tuo tramezzino arriva fra venti minuti".
O, ancora peggio, "non c'è più".
Al bar te ne puoi andare. In stazione ti attacchi al cazzo (cit. un pendolare storico accanto a me).
Ah, dimenticavo, quel libro dell’ISTAT, ripeto gratuito, parla di noi. Noi che abbiamo ministri, sottosegretari, presidenti di Regione rinviati a giudizio o indagati.
In Germania un ministro si dimise per aver copiato una tesi.
Da noi ...vabbè lasciamo stare
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bicheco · 11 months ago
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Sanremo noi
Sanremo ti ricorda qualcosa, ma non sai bene che cosa. È quasi tutto brutto: le scenografie, i costumi, gli smoking di Amadeus in acciaio inox e vetroresina, per non parlare dei testi dei monologhi (roba da rimpiangere persino la “pikkola Chiara” nel senso di Ferragni), 9/10 delle canzoni e pure i mazzi di fiori. Il dolore, il tumore, il lutto, il suicidio, la guerra, il body shaming diventano industria della lacrima, trash show a mezzadria fra il concerto dei neomelodici, il marketing cassamortaro delle onoranze funebri Taffo e il libro prêt-à-porter del padre della vittima di femminicidio. L’antifascismo è manierismo canzonettaro, col Bella Ciao di Ama&Mengoni. Anche la trasgressione è farlocca: il cantante autoironico di professione invoca il cessate il fuoco a Gaza, poi tiene a precisare “Non volevo essere politico: in vita mia ho fatto tante cazzate, ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica” e, fra le tante cazzate, non ha ancora capito che se non ti occupi di politica è la politica a occuparsi di te. A furia di levare questo e quello per il terrore di disturbare non si sa più neppure chi, non è rimasto nulla. Non una sorpresa, un sussulto, un eccesso, un fuori programma (nemmeno programmato), una cosa purchessia che somigli alla televisione e giustifichi tutte quelle telecamere in mondovisione: ma se non succede niente, che bisogno c’è di riprendere tutto in diretta? Fatelo in radio, l’anno prossimo. È vero: fa ascolti, cioè pubblicità, cioè soldi. Ma meno dell’anno scorso e più del prossimo. E li farebbe anche se fosse divertente. Non è snobismo da “io non mi abbasso a vedere Sanremo”. Certo che lo vediamo, un po’ per dovere d’ufficio, un po’ per rassegnazione. Ma cosa vieta di chiamare, oltre a Fiorello e Giorgia, qualcun altro bravo, uno del mestiere, al posto del carrello dei bolliti? Mentre ti poni queste domande, arriva sul palco lo storico scenografo per il premio alla carriera. E chi lo premia? Sua figlia, che lui nomina sua erede. Come nel governo dei fratelli, sorelle, figli, cognati e amichetti d’Italia; ma anche la cosiddetta sinistra chiagni & fotti che si pappa la Rai, poi fa i sit-in perché mangiano anche gli altri e misura la libertà d’informazione dal minutaggio dei leader. Poi arriva la star di Hollywood con le sneaker di cui è testimonial e, casomai non si notino abbastanza mentre accenna a due passi di danza con Amadeus, questi si leva le sue, ma mica è pubblicità occulta, figuriamoci: infatti è palese. Così pensi a Sgarbi, Gasparri, Lotito, i Berluschini, Elkann, De Benedetti, Caltagirone, Angelucci e a tutti gli altri che mica sono in conflitto d’interessi, figuriamoci: solo interessi e nessun conflitto. E finalmente capisci a chi somiglia Sanremo 2024: all’Italia del 2024. Quindi non è solo brutto: è anche perfetto.
Marco Travaglio
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raffaeleitlodeo · 5 months ago
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Continuo a pensare che Ferragosto sia uno dei pochi giorni in cui è bello stare a Roma, godendo la sensazione straniante di girare liberamente, parcheggiare ovunque, svaligiare appartamenti ecc... (allego testimonianza di via Zabaglia - tra Testaccio e Ostiense). Ma ancora più straniante era stare al volante e ascoltare il Giornale Radio della RAI, col giornalista in studio costretto a leggere testualmente
-> Giorgia Meloni in vacanza in Puglia posta sui social una fotografia che la ritrae in piscina assieme alla figlia Ginevra: "Siate felici" - scrive la premier - "con le vostre famiglie, i vostri cari e le persone che amate". "E" - conclude - "buon Ferragosto a tutti". <-
Come se fosse una notizia. Una notizia da dare al Tg del servizio pubblico di informazione. Car* giornalist* RAI, io capisco l'importanza di avere uno stipendio per pagarsi la vita, il mutuo, la benzina... ma se non fate qualcosa per mantenere un pizzico di dignità al vostro lavoro qui si mette male; né penso possiate aspettarvi che qualche passo avanti arrivi dall'alto, per gentile concessione di questa classe dirigente. Fate qualcosa. Davvero. Se non lo volete fare per noi, fatelo almeno per voi stess*. Sempre vostro, Urbano 🧡
Urbano Grandier, Facebook 
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offthewoptunes · 5 months ago
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OFFTHEWOP TUNES
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Founded by FreshDuzIt in 2020, OFFTHEWOP is more than just a record label—it’s a movement.
NLE CHOPPA X FRESHDUZIT - CAMELOT (5x Platinum 2024)
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Video directed by lyrical lemonade
FRESHDUZIT ON GENIUS EXPLAINING HOW TO STRATEGIZE
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CAMELOT (Remix)
INDYSTAR NEWSPAPER: "Indianapolis’ Trailblazing Trap Producer: First to Hit Radio and Achieve Platinum Status!"
OFFTHEWOP/SONY ATV
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FRESHDUZIT SIGNS SONGWRITER ADMIN
As a Sony songwriter since 2021, OFFTHEWOP is a leading voice in emerging Trap Music, Art, and the culture that drives it. OFFTHEWOP is dedicated to showcasing raw talent, combining street authenticity with innovative storytelling. Our mission extends beyond signing artists; we’re creating a universe where real artists achieve legendary status. With extensive experience working as A&Rs for various labels, we’re now ready to partner with the industry’s best.
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OFFTHEWOP is a phrase that carries multiple meanings, embodying the hustle and grind. It’s synonymous with "off the muscle" or "off the strength," representing hard work and determination. It also nods to "off the block," symbolizing how we’ve transitioned from the streets to the industry, while still making money from the block. Additionally, it can mean "off the phone," highlighting the digital hustle. And with "wop" being old slang for a lot of money, OFFTHEWOP is all about turning hustle into wealth.
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OFFTHEWOP ALBUM:
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The *Off The Wop* album racked up millions of views across all platforms, including SoundCloud, Spotify, and Apple Music. This 14-track project cruises through the city streets of Indianapolis to Memphis, featuring guest verses from Duke Deuce and Paper Route Empire's rising star, Paper Route Woo.
Activated NLTOworld.com with merch drop
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Exclusive FreshDuzIt Beats: download link
OFFTHEWOP PLAYLIST:
The OFFTHEWOP playlist is a collection of hits from OFFTHEWOP, OFFTHEWOP3D & 4k, that define the sound of the streets. Featuring tracks with and from heavyweights like NLE Choppa, Yo Gotti, Babyface Ray, Veeze, and more, this playlist is packed with bangers.
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Logo redesign by FRESHDUZIT
NUMERO UNO: OFFTHEWOP’s ANIMATED HARE
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MUSIC VIDEO: EPISODE 1 TURTLES VS THE HARE
written by FreshDuzIt
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Directed by Myles Hi
Premiered on HipHopDx:
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"FRESHDUZIT x Numero Uno: VVS Pendant"
We need help with funding animation, game development, creative direction, access to advanced technology, marketing toys based on Numero Uno, ensuring they resonate with fans and become a key part of the brand’s merchandise lineup and a strong marketing campaign to ensure the game's success.
Animation Production
Storyboarding. Full animation production (episodes, shorts, etc.)
Comic Book Creation
Scriptwriting and story development
Artwork and illustration. Printing and distribution
Marketing and Promotion
Social media campaigns and content creation
Public relations and media outreach, Advertising materials for both music and comic
Merchandise
Production of apparel, accessories, and collectibles
Distribution and retail costs
Creative Development
Additional content such as animated shorts and special comic editions. Interactive content (e.g., apps or games)
Distribution
Integration with digital platforms for comics and promotional content. Promotion and logistics for comic and merchandise distribution
Legal and Licensing
Intellectual property protection for the character and content
Contract negotiations and legal fees
Team Salaries for animators, comic artists, marketing professionals, and other key roles
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3nding · 2 years ago
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Sono ccresciuto viaggiando in auto coi miei che ascoltavano audiocassette ed isoradio. Una certezza è sempre stata al cambio dell'ora sentire la sequenza di bip che regolava l'ora esatta di alcuni orologi e il giornale radio. Ecco, domenica alle 11, non ho trovato un giornale radio che fosse uno sulle frequenze Rai. Sapete cosa c'era su isoradio? Un prete che parlava di non so cosa, talmente lentamente e a lungo che un paio di volte ho controllato di non star ascoltando radiomaria. La riduzione di quantità e di qualità dell'informazione - pessima - in Italia non è casuale, basti guardare le ultime nomine Rai e quelle che le hanno precedute negli anni.
Mettete pure una frase di Orson Welles a vostro piacere.
Diomerda.
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istitutofemminile · 6 months ago
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francescacammisa1 · 9 months ago
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E buffo come uno trascorra anni a cercare di cementare certi legami – tra l’altro senza riuscirci – e come invece altre persone ti rimangano dentro senza che tu abbia fatto nulla perché accadesse.
Anna Premoli – Non ho tempo per amarti
Ph Man Ray 
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a-tarassia · 2 years ago
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Io però non credo che WImbledon mi abbia cambiato. Anzi, ho la sensazione di essere stato messo a parte di un piccolo, ignobile segreto. Vincere non cambia niente. Adesso che ho vinto uno Slam, so qualcosa che a pochissimi al mondo è concesso sapere. Una vittoria non è piacevole quanto è dolorosa una sconfitta. E ciò che provi dopo aver vinto non dura altrettanto a lungo. Nemmeno lontanamente.
Andre Agassi, Open
Secondo me tutti prima o poi dovrebbero leggere Open di Agassi, lo so perchè me lo sento.
Ho voglia di leggerlo da quando è uscito e avevo sentito una recensione in radio e mi son detta tra me e me, tu questo devi leggerlo, poi è rimasto nella lunga lista di libri che avrei dovuto leggere, ma il suo momento non arrivava mai.
Nell’ultimo Bengala Ray Banhoff ne parla e dice che è un libro che bisogna leggere e tira fuori degli estratti per spiegare perchè, uno degli estratti è l’incipit di questo post. Secondo me è una delle assolute verità di cui bisogna tenere conto come colonna portante di ogni nostra decisione o azione. Un po’ come quando Selena Gomez dice che quando ti senti che non ce la puoi fare devi ricordarti che sei giusta così perchè you’re meant to be here now.
Allora ho scritto a Ray Banhoff più per lamentarmi di una cosa, ma gli ho detto che finalmente ho scaricato Open e che grazie al suo endorsement mi sono convinta ad iniziarlo e lui mi ha risposto letteralmente che non lo ha letto, lo ha solo comprato.
Non so cosa volevo dire con questo post, ma ormai è andato.
La mia megalomania, che non so da dove viene avendo io il sole in settima casa, mi fa pensare che io vi dico e vi dico, ma son perle ai porci.
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laststandx3 · 1 year ago
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non ci posso credere che rai radio uno ha annunciato l'esistenza degli ufo così. a livello nazionale senza l'opinione di uno scienziato, un fisico. solo il presidente di ufologia che ha praticamente detto a tutti "visto? visto!?? non ero pazzo!"
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abatelunare · 2 years ago
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Momenti poco dimenticabili
Durante la mia (spensierata) giovinessa ho avuto il privilegio di assistere ad alcuni momenti televisivamente mitologici e - purtroppo - irripetibili. Parliamo di Rai Due. Trasmissione per ragazzi condotta da Claudio Sorrentino, storico doppiatore di Mel Gibson e John Travolta (giusto per citare qualche referenza). La scaletta prevede uno di quei giochini scemi che consistono nel mostrare il dettaglio di un oggetto affinché il pubblico da casa possa indovinare di cosa si tratta. Sorrentino prende una telefonata. Si sente una voce alquanto beffarda dire: Lo so io che è: è er cazzo! Gelo nello studio televisivo. Sorrentino si riprende. Gli girano più delle pale di un ventilatore impostato alla velocità massima. Eh, ma se qui non si filtrano le telefonate... Mantiene un certo autocontrollo, ma si vede che fatica come una bestia. Durante la sua trasmissione non è più successo nulla di simile. Peccato, perché adoro questi momenti di forte imbarazzo. Come quando alla radio devono annunciare Vaffanculo, leggendario brano di Marco Masini.
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herenciarumbera · 2 years ago
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AL AIRE... EN REPETICIÓN "HABLANDO EN CLAVE" con Tommy Thomas Muriel y el Especial PETE ESCOVEDO: RETROSPECTIVA. Esta noche la clave viene importada de Hollywood, celebrando 6 décadas de trayectoria de uno de los patriarcas de la música latina en California. Percusionista, cantante, director de orquesta y artista plástico con un un señor resumé a cuestas (Mongo Santamaría, Cal Tjader, Tito Puente, Azteca, Santana, Herbie Hancock, Lionel Ritchie y siga sumando), Pete Escovedo se ha dado el lujo de tocar de todo y con todo el mundo. Amén de ser el comandante en jefe de una familia musical que incluye entre otros a la mismísima Sheila E. En esta edición especial repasamos su legado y trayectoria junto a todos éstos y al lado de otros virtuosos de la talla de Chick Corea, Ron Carter, Wayne Shorter, Justo Almario, John Santos, Arturo Sandoval, Ray Vega, Oskar Cartaya, Bill Ortiz y Rebeca Mauleon. ¡Los esperamos, familia! Pueden sintonizar vía nuestras páginas web, móviles, listas de radio , TuneIn y nuestra app actualizada en https://play.google.com/store/apps/details?id=red.simpleapp.herenciarumbera Página web: https://www.herenciarumberaradio.com/ TuneIn https://tunein.com/radio/Herencia-Rumbera-s268720/ Radio Garden http://radio.garden/listen/herencia-rumbera-radio/7vF-acFD Únete a nuestro Canal de Telegram https://t.me/herenciarumberaradio Grupo de Chat Telegram: https://t.me/hrumberachat Listas de Radio Raddios https://www.raddios.com/12968-radio-online-herencia-rumbera-radio-online-lima-peru Radio Box https://onlineradiobox.com/pe/herenciarumbera/ Radios.com https://radios.com.pe/herencia-rumbera My Tuner https://mytuner-radio.com/radio/herencia-rumbera-433815/ Radio Streema https://streema.com/radios/Herencia_Rumbera Radio es https://www.radio.es/s/herenciarumbera #HABLANDOENCLAVE #AQUÍSIHAYTIMBALES #BORICUASTRONG #RAÍCES #GRABAQUETECONVIENE #ELNEGROVOLVIÓ #HACETIEMPOQUEVENGONARRANDOELTAMBÓ https://www.instagram.com/p/CofxffNPPsr/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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notiziariofinanziario · 1 month ago
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Arturo Stàlteri terrà un concerto al Teatro dell’Unione di Viterbo. Nel corso del live il musicista presenterà il suo ultimo album ‘The Snow Is Dancing’, uscito il 22 novembre edito dalla Saifam Records. Si tratta di un vero e proprio omaggio alla neve, alla sua leggerezza e purezza. Ispirato dall’omonima composizione di Claude Debussy, il pianista romano all’interno di questa opera guida gli ascoltatori in un viaggio sonoro diafano e incantato, in cui il pianoforte diventa un diario che cattura emozioni sottili e momenti di meraviglia: “Ho sempre amato la neve. Una impalpabile coperta bianca che sembra cancellare ogni imperfezione”, spiega Stàlteri. “Quando nevica, per me è come se tutto si fermasse… il tempo è solo un ricordo, e le ansie legate all’esistenza diventano impotenti. Inoltre, la neve per me è collegata al periodo Natalizio, che vivo da sempre con entusiasmo”. Tra gli 8 brani inediti ecco ‘The Snows of Caradhras’, diviso in due parti, che rende omaggio alla trilogia de ‘Il Signore degli Anelli’, una passione di lunga data di Stàlteri. ‘Falling Snow’, anch’esso in due sezioni, rappresenta la discesa silenziosa dei fiocchi di neve. ‘Snjokorn’, che in islandese significa ‘fiocco di neve’, è un pezzo più capriccioso e vivace. ‘Land of Icicles’ descrive un paesaggio immaginario fatto di stalattiti di ghiaccio. Un’altra traccia importante è ‘Des Pas sur la Neige’, ispirata al primo libro dei preludi di Debussy, che lascia dietro di sé impronte leggere e incantate. ‘Come la neve’ ha il fascino di un canto fiabesco, mentre ‘Hans im Schneesturm’ trae ispirazione dal celebre romanzo di Thomas Mann ‘La montagna magica’. Il disco si chiude con ‘The Snow is Dancing’, ancora una volta un tributo alla straordinaria creatività di Debussy. Stàlteri, oggi anche conduttore di trasmissioni musicali per Radio Rai, ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni ’70. Una carriera ricca di collaborazioni la sua: è stato tra gli altri lo storico tastierista di Rino Gaetano. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per L’amore è eterno finché dura, e ha interpretato pagine di Bach, Schubert e Chopin nel film Grande, Grosso e Verdone. Read the full article
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theultrablog · 2 months ago
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Pulp Storytime #53: Do my BIDDING! Based on an adventure in Pulp Cthulhu by Mike Mason, Alan Bligh, James Lowder...
How much would you pay for a machine that broke reality? Hopefully, I can just hit the highlights without giving you a blow-by-blow. We started with Raymond “Jonesy” Jones. The kiwi scrap mechanic was returning after nearly a year away from the group! In Santa Monica, he was receiving an early birthday present: a set of keys to a DC-3 (an aircraft with internal heating!), and a chauffeur hat.
"How's about a job, Ray? We already sewed your name on the seat."
Ray was poked out of his reverie by Devika. “Hey, it’s getting good!” At the front of the room was the Los Angeles DA. At the defense table was Florence, charged with arson, and Abogado Numero Uno, Tacito Uriel Velasco! (I compelled her “rode the rails” aspect to explain why the LA Combination was trying to pin a crime on her. Obviously, she was an ex-hobo, used to starting fires, and there were people who saw her start a massive fire at Maude’s residence in Pasadena…) Luckily, the group (rounded out by Penny An’Te and Aldous Bingen) was able to discredit the prosecution’s star witness.“You rich lawyers, you’re getting paid hundreds while I’m only here because they gave me 20 bucks!” The group was planning the next stage of the defense when a palooka stood up at the back of the courtroom and opened fire on Boss Dragna! Tacito responded by using the fire hose, fighting fire with water. The gunman fled. (Obviously there’s a fire hose there, haven’t you seen Disorder in the Court?) The group chased down and defeated the gunner and his pals, earning a trial dismissal. The group celebrated at the Cocoanut Grove and had a weird encounter. Jones, the pilot of the Vivian Leigh, met the ACTUAL Vivian Leigh. His failed schmoozing earned an injunction that was only Papered over by Tacito. Maybe instead of a lawsuit, a royalty plan? Meanwhile, Penny spent her time in Los Angeles gambling. At three in the morning, she left the Roosevelt Hotel, having missed a half dozen “come see me” messages from Lala. Oops. On the plus side, Penny'd won a hot tip: there was a disintegration ray being auctioned next week at a hotel in Scotland! The group investigated the ray, and all the n’er-do-wells who wanted it. The auction was being held at a remote hotel near Inverness… And that’s when the problems started. Among the bettors were a weapons trafficker and a member of the Black Hand. There was also the question of the inventor, a sickly man who was five years older than his wife but looked 70. There was a great bit as Jonesy snuck his way past the device’s guards, letting them go on break to watch Florence sing in the lobby:
Guard: “If you play nice, I’m not gonna tell anyone you were in here.” Jonesy: “And I won’t tell anyone you weren’t.”
The scrap mechanic discovered something strange: The device worked, but 90% of its casing was superfluous. Florence worked her charms on the inventor’s wife, discovering the urgency of the sale and his lack of technical talent. Tacito discovered something else: the machine, when activated, messed with phone lines and radios, as well as making him feel a little queasy. Maybe that’s why long-term exposure had aged the “inventor”? The night of the auction, things went strangely. The device disintegrated a statue, as promised, but Devika pointed out two things: 1. The device was emanating magic; 2. Between the cheating, mixed feelings, and blowing her off, Penny’s relationship with Lala should go on break. Thick fog rolled in from the loch. The players speculated that the inventor had just wrapped mechanical gizmos around a magical device. Solved! They just needed to win the auction. After dinner and the first round of secret bidding, a 9-foot-tall, gray-skinned man approached and put in his own bid: a huge sack of gold coins. An Am Fear Liath Mòr! As if a creature of folklore wasn’t bad enough, bright lights pierced the fog. Aliens ALSO wanted the device! Jonesy rushed to his plane, helping Penny into the gunner seat. Florence rushed to find Trudy (on location to cover the story), ending up in a nearby barn. Tacito and Aldous had their hands full stopping everyone else from flat out stealing the disintegrator! In the barn, heavy petting was interrupted by a bright orange light. It was a flame beam from the UFO, interrupting the Aussie girls’ roll the hay! On the ground, the boxer/lawyer made short work of the mafioso bidder. It didn’t matter the continent, he cleaned crooks' clocks. In the sky, Jonesy flew dangerously close to the saucer, analyzing its anti-gravity potentiator. If Penny could attach a hook, they could swing it in another direction, sending it flying outta Scotland... Unfortunately, their first attempt lodged the ship into the top floor of the hotel! Meanwhile, two of the greedier attendees were trying to steal the device on behalf of the gray giant. Florence, now up front, analyzed the situation… The Mòr was afraid of touching the device. And as a magic creature, he was particularly susceptible to Tacito’s spirit boxing. It was a mostly even fight, except that the creature kept melting into the fog, then attacking from impossible directions. In a stroke of brilliance, the butler aimed the high beams into the fight, weakening the grey man… Above, Penny finally attached the tow cables sideways, launching the aliens far away, probably becoming a meteor over the Arctic. Below, Florence turned the disintegration beam directly into the fog man, turning the tips of her hair gray and earning wrinkles in the process. Saving the day always required sacrifice…time to get to the beautician. Jonesy inverted the machine, laughing as it destroyed itself. But what would he tell Vivian? The aliens:
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pettirosso1959 · 2 months ago
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Da Marco Corrini:
La chiusura di Radio Veronica mi dà lo spunto per raccontare nuovamente la storia di Radio Aquila International, un misto tra gioco e goliardia.
Nel 1975 il fenomeno del momento erano le radio private. Una sentenza della Corte Costituzionale dell'anno prima infatti, aveva demolito il monopolio di Stato sulle radiodiffusioni aprendo ai privati la possibilità delle trasmissioni via cavo. Quella sentenza fu presa a pretesto per violare anche il monopolio dell'etere, così iniziarono a nascere le prime emittenti radiofoniche indipendenti.
Si trattava di iniziative, per lo più goliardiche, realizzate artigianalmente da gruppi di ragazzi intraprendenti che utilizzavano vecchi trasmettitori militari dismessi, reperiti a quattro soldi nei mercatini dell'usato. Erano apparecchi che funzionavano sulle frequenze dei radioamatori, ma bastava sostituire il quarzo e lavoravano benissimo anche sulla banda FM.
Fu una specie di colpo di fulmine, rovistai tra i condensatori e i transistor che avevamo nel banchetto di Porta Palazzo e assemblai un perfetto e funzionante piccolo trasmettitore FM. Aveva una potenza ridicola, ma allora l'etere era libero e un segnale debole si poteva captare in tutta la città.
Ovviamente, però, serviva un'antenna efficiente oppure un punto di trasmissione molto alto. Avevo una mansarda ciulerina in via Carlo Alberto 18, che affittavo da una coppia di vecchietti ricchi sfondati, senza figli, che vivevano come dei poveracci, ed era proprio in pieno centro, di fronte alla Rinascente.
Quella mansarda non aveva nulla dello studio radiofonico, era un'alcova, rivestita di moquette e con tanto di luci rosse soffuse, al quinto piano senza ascensore in modo che quando ci portavo le ragazze, giunte davanti alla porta d'ingresso, erano talmente stanche che la prima cosa che vedevano una volta entrate era il letto.
Era un monolocale piccolissimo, ma attrezzato di tutto, con frigorifero, tavolo, lavello, televisore e letto matrimoniale proprio sotto un ampio lucernario. Quel tetto era uno dei punti più alti del centro di Torino e fu proprio da lì che testai il mio trasmettitore.
Il segnale aveva davvero una buona diffusione e dal centro copriva quasi tutta la città. Quel trasmettitore peccava un po' di stabilità, era minuscolo e d'aspetto faceva davvero ridere, ma era costato 3500 lire di componenti, il prezzo di un biglietto in una sala cinematografica di prima visione, e nel complesso funzionava egregiamente.
La radio poteva nascere e sarebbe stata la terza emittente privata di Torino.
Era tutto davvero spartano, non avevamo neppure un microfono, che sostituimmo con una capsula microfonica da 200 lire, collegata all'ingresso del trasmettitore tramite un cavo volante, e manualmente la trasferivamo dalla cassa acustica del giradischi alla bocca dello speacker a seconda se in trasmissione c'era musica o voce.
Nel gruppo di scellerati, c'era anche Pippo, al secolo Filippo Scalea. Io e Pippo ci conoscevamo da anni, lui abitava proprio di fronte a me, sul mio stesso pianerottolo, ed era un grandissimo collezionista di dischi, possedeva oltre 5000 vinili, alcuni dei quali erano pezzi rarissimi. In termini di musica eravamo, quindi, anche più attrezzati della stessa RAI. Restava solo da scegliere un nome e trovare un luogo abbastanza alto, ma più comodo della mansarda, dal quale trasmettere.
Il nome fu la parte più facile: quale nome più appropriato per una emittente radiofonica, di RAI? Ovviamente non Radio Audizioni Italiane, ma Radio Aquila International. Anche il problema della location fu risolto, i genitori di Pippo abitavano in un piccolo alloggio al quinto piano del condominio di fianco al mio. Purtroppo l'unico spazio libero era il bagno, ma ci adattammo ed è da lì che iniziammo la nostra avventura.
Fortunatamente eravamo in onda solo di sera, per 3-4 ore e se a qualcuno scappava la pipì riusciva a trattenerla fino al termine della trasmissione.
La resa del trasmettitore era inferiore rispetto ai test. Trasmettere dal centro permetteva di coprire quasi tutta Torino, ma via Barletta era in Santa Rita, nella parte a sud ovest della città, e la parte nord ne restava inevitabilmente esclusa. A noi, però, non importava, perché il nostro obiettivo era divertirci e anche una piccola emittente di quartiere, un quartiere dove, peraltro, ci conoscevano tutti, andava benissimo. Inoltre, non era affatto riduttivo, perché Santa Rita con i suoi 50000 abitanti aveva le dimensioni di una media cittadina e quella scelta obbligata, si rivelò azzeccata.
Erano i tempi di Alto Gradimento, quel nuovo modo ironico e goliardico di fare radio inaugurato da Arbore e Boncompagni, contagiò tutti gli speacker e i DJ in erba dell'epoca, e noi non fummo certo da meno. Ne uscì una programmazione divertente ed accattivante, che trascinata dal vento della novità divenne in brevissimo tempo un autentico fenomeno a livello locale.
In televisione spopolava il Rischiatutto di Mike Bongiorno, era un appuntamento quasi obbligato per tutti e se allora ci fosse stato l'Auditel avrebbe certamente registrato percentuali bulgare. Ebbene, alle nove di sera a Torino, c'era tutto un quartiere che spegneva il televisore per ascoltare la radio, la nostra radio, e lo faceva anche quando in tv c'era Mike. L'appartamentino dei genitori di Pippo, ogni sera era pieno di gente, sopratutto ragazze, che mosse dalla curiosità venivano agli "studi", e ridevano come matte vedendo che la Rai trasmetteva da un gabinetto con una attrezzatura ridicola. Il telefono era bollente per gli ascoltatori che ci facevano richieste di dischi o dediche, e quando, raramente, capitava che un brano non lo avevamo, lo fischiavamo tutti insieme in diretta facendo ridere tutto il quartiere.
Ogni sera, passata la mezzanotte, il panettiere di via Gorizia, un amico, ci mandava le brioches appena sfornate, e così iniziammo per scherzo a fargli pubblicità. In breve ricevemmo proposte di contratti pubblicitari da tantissimi negozi di quartiere. Senza rendercene conto, avevamo inaugurato un modello vincente. In pochi mesi, infatti, nacque un numero incredibile di emittenti, anche sostenute da investimenti importanti e programmi ambiziosi. Sfruttavano ponti radio all'Eremo di Pecetto che gli permettevano una diffusione molto ampia, arrivando fino alla Valle d'Aosta. Noi però, forti del nostro piccolo radicamento territoriale riuscimmo a mantenere e fidelizzare i nostri ascoltatori e fummo anche di esempio per la nascita di emittenti divenute poi vere e proprie istituzioni.
Ricordo ancora quando i ragazzi che avevano appena fondato Radio Veronica, vennero in visita ai nostri studi per vedere come facevamo radio e capire i motivi del nostro successo: restarono letteralmente impietriti e poi scoppiarono a ridere, ma alla fine ci dissero che avevamo compiuto un vero miracolo.
Fu un'esperienza bellissima, ma durò solo qualche mese. Da un lato i genitori di Pippo si stancarono di non poter disporre del loro gabinetto ogni sera dalle nove all'una e ci sfrattarono, dall'altro comprendemmo che per continuare avremmo dovuto fare un salto di qualità, sia in attrezzature tecnologiche, sia in location, con investimenti di denaro che nessuno di noi aveva.
Così, pur avendo in pectore diverse proposte di contratti pubblicitari, la Rai chiuse i battenti, e in fondo é stato meglio così perché era nata per divertimento e trasformarla in un lavoro ne avrebbe distrutto la magia.
Quella breve esperienza però ebbe un impatto fortissimo sulla mia vita, perché mi fece capire che in qualunque situazione ci si trovi, qualsiasi cosa accada, l'importante é pensare sempre con la propria testa ed é questo il monito, l'insegnamento, che vorrei impartire alla mia progenie e a tutti coloro che leggeranno questa mia storia.
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