#radiofonia
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LATE NIGHT RETRO PUNT. 6 DJ JOESKI
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Cari ascoltatori, benvenuti a un nuovo affascinante episodio del nostro podcast! Oggi ci immergeremo nelle profondità della storia radiofonica italiana per esplorare un capitolo significativo che ha segnato il settembre del 2022: la chiusura delle trasmissioni in onde medie di Rai Radio Uno sulla frequenza dei 900 kHz dalla postazione di Siziano, Pavia. In questo episodio, faremo un viaggio nel passato per rivivere la lunga e illustre storia delle onde medie di Rai Radio Uno. Esploreremo il ruolo centrale che questa frequenza ha avuto nell'offrire intrattenimento, informazione e connessione a milioni di ascoltatori italiani. Attraverso racconti avvincenti e dettagli approfonditi, esamineremo le ragioni dietro la decisione di cessare le trasmissioni in onde medie e le implicazioni che questa scelta ha avuto sul paesaggio radiofonico italiano. Che cosa significa questa chiusura per gli ascoltatori fedeli e per il futuro della radiodiffusione in Italia? Unisciti a noi mentre esploriamo le emozioni, le testimonianze e le riflessioni legate a questo evento significativo. Ascolteremo interviste, aneddoti dietro le quinte e cercheremo di gettare luce su come questo addio alle onde medie di Rai Radio Uno possa influenzare la radio italiana nel prossimo futuro. Non perdete l'opportunità di essere parte di questa profonda esplorazione nella storia della radio italiana. Accendete i vostri dispositivi di ascolto e preparatevi per un viaggio emozionante attraverso il passato, presente e futuro della radio italiana con il nostro ultimo episodio. Buon ascolto! Foto trovata a questo Link: https://fondoambiente.it/luoghi/centro-onde-medie?ldc
#addio900khz#cambiamentiradio#cambiotecnologico#chiusuratrasmissioni#evoluzionemedia#ondemedie#patrimonioculturale#patrimonioradiofonico#radiodiffusione#radiofonia#radiogiornalismo#radioitaliana#radionostalgia#rairadiouno#raitelevisioneitaliana#riflessioniradio#rivolgimentoradiofonico#sizianopavia#storiadellaradio
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Dj Tubet intervistato nella 12esina edizione de La Gabiterapia One Love
Ecco a voi l'intervista nella 12esina edizione de La Gabi TeRAPia One Love Page in diretta su Radio Onde Furlane.
Felicissimo di essere parte, assieme a molti nomi storici del rap italiano, della consueta maratona radiofonica Hip Hop natalizia condotta dalla Gabriellina.
La Gabriellina è una pioniera della radiofonia Hip Hop italiana, iniziò a Bologna con "Tempi Duri” con DJ Fabri e DJ Locca nei primissimi anni 90 su Radio Città del Capo Radio poi su Radio Kappa Centrale. Attualmente conduce il suo settimanale di cultura hip hop La Gabi Terapia su Radio Onde Furlane dando spazio agli ospiti e alla scena Hip Hop con lo stesso spirito di allora.
Per il suo spirito di unione e aggregazione e il suo grosso contributo all'Hip Hop in radio e non solo è stata citata da Neffa nella canzone La Ballotta: "Locca e Gabriellina bella lì" (album Neffa & I Messaggeri Della Dopa - 1996).
#Dj Tubet#Gabiterapia#Gabriellina#radio#anni 90#hip hop italiano#rap italiano#radio onde furlane#friuli venezia giulia#neffa#intervista#Spotify
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Usmaradio – Centro di Ricerca per la Radiofonia presenta BIOMA Festival musiche radicali
6 novembre – 4 dicembre 2024
Usmaradio, Repubblica di San Marino
Come posso entrare nella foresta se la foresta non entra in me?
– John Cage
Molte storie iniziano col perdersi nella foresta
– Laurie Anderson Un festival che celebra la scena internazionale, portando a San Marino alcuni tra gli artisti più innovativi che sperimentano con strumenti acustici, voce ed elettronica.
BIOMA si svolge all'Antico Monastero di Santa Chiara (1609), sede di Usmaradio – il Centro di Ricerca per la Radiofonia e del corso di laurea in Design dell'Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Gli ospiti non solo si esibiranno in concerti, ma terranno anche masterclass aperte a tutti. Durante queste sessioni, gli artisti condivideranno il proprio approccio creativo, offrendo una panoramica sulla loro metodologia e i processi di progettazione artistica.
Un bioma è un'ampia porzione di biosfera, individuata e classificata in base al tipo di vegetazione dominante, se terrestre, o alla fauna prevalente, se acquatica. Poiché tutti gli esseri viventi vivono influenzandosi reciprocamente, un bioma è costituito da popolazioni e comunità di esseri viventi, sia pluricellulari sia unicellulari, che interagiscono fra loro in un determinato territorio che si estende su vaste aree della superficie terrestre.
Programma:
6 novembre – Robert Lippok
21 novembre – Paolo Bragaglia / Giacomo Piermatti / Francesco Poggianti
4 dicembre – Fabrizio Modonese Palumbo / Giulia Barba / Sidera Saxophone Quartet
Inizio concerti alle ore 17:00
L'ingresso è libero
Dato il numero ridotto di posti è consigliata la prenotazione [email protected] In collaborazione con Unirsm Design
Direzione artistica: Roberto Paci Dalò
Direzione organizzativa: Alessandro Renzi
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Scrive Emanuele Coccia: «Se le cose simpatizzano, “cospirano” fino a formare un medesimo mondo, se esse intrattengono una fitta rete di relazioni non solamente fisiche né spirituali, è perché attraverso le immagini ciascuna esercita influenza sulle altre».
«Il manoscritto medievale poteva essere un’avventura percettiva, un miele da assaporare, un’esperienza per viandanti sonori o per cacciatori dello sguardo, stavamo affermando che esso animava un intreccio sensoriale, e allo stesso ne era animato; abbiamo chiamato questo intreccio “foresta” proprio perché la foresta è un modello saldamente annodato in noi, l’immagine di un “originato” senza origine specifica, di un pensiero che emerge da un intrico vivente, da una molteplicità danzante di esseri che interagiscono fra loro, costituendosi in maniera reciproca.» (Giorgiomaria Cornelio, Fossili di rivolta)
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L'eredità culturale di Renato Dionisi: Radio Mambo e l'evoluzione della comunità latino-americana a Roma
De Ficchy Giovanni Dionisi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama dei media grazie alla sua visione e al suo impegno nel mondo della radiofonia. La sua capacità di anticipare le tendenze e di capire le esigenze del pubblico lo ha reso un leader nel settore. Noto soprattutto per il suo ruolo di editore di Radio Mambo, Dionisi ha avuto una carriera che si estende per oltre tre decenni…
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Il Mistero dell'Amore Perduto
Benedetta Allegri era ormai una figura nota nel mondo della radiofonia. Il suo programma dedicato alla cronaca paranormale, “Oltre il Velo”, aveva catturato l’attenzione di migliaia di ascoltatori. Ogni mattina, Benedetta raccontava storie di apparizioni, case infestate e fenomeni inspiegabili. Ma un giorno, durante una delle sue dirette, ricevette un messaggio che avrebbe cambiato la sua vita…
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#Messaggio misterioso da un ascoltatore#Racconto romantico storico#Storia d&039;amore e mistero#Viaggio tra passato e presente
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Giancarla De Razza & Dite Di
Giancarla De Razza Una sorta di autobiografia al contrario! Parto da oggi, maggio 2024, dove la mia felicitá é alla massima potenza! Mi chiamo Giancarla De Razza e sono conduttrice radiofonica, insieme a Dite, del programma italiano “LA VALIGIA DI CARTONE”, che esiste per sostenere l'artista indipendente, all'interno dei programmi dell'emittente radiofonica tedesca “Wüste Welle” a Tubinga. La mia gioia in questi 5 anni di radiofonia, è stato spendere il nostro tempo libero, dando l'anima a questo progetto, senza chiedere soldi a nessuno, facendo interviste, trasmettendo tante canzoni e letture, moderando un format televisivo, grazie alla !“Marika Records“ parlarlando di luoghi e aziende, viaggiandoin lungo e in largo durante le nostre vacanze per incontrare artisti e, di avere tante idee di miglioramento e progetti più o meno grandi da realizzare concretamente. Tutto questo ci ha arricchito umanamente ed ha portato al nostro format, a tante visualizzazioni e tanti ma tanti ascolti, sia in FM che in streaming e sui social! Prima di ció eravamo una coppia attiva, tra organizzare feste , feste private, piccoli cortometraggi ,con tanti personaggi come: GIN &; GEN, DANTE e DIVINA, DOTT DIAR e REHA L`INFERMIERA, ANNY BANNY e MC MORGAN, JANGO e TANGO, CLEO PETRA e MARCANDONIO, DON DAN E SUOR MARELLA ,facendo musica con il nome d'arte DR. GEEY , con 3 brani : WORLD LOOPING ZERO- BRAVA LOOPING ONE- 4X4ROSA Feat Dite ,Aystarr, DyLele, creando comunque in ogni contesto, tanto divertimento! Torno alla passione per la musica che mi ha sempre accompagnato! Negli anni 80 la radio libera era la mia casa! Profumava di passione, scambio culturale e voglia di fare! La musica è sempre stata padrona della mia vita, in casa 24 ore su 24, in macchina con le famose stereo 8, nelle discoteche, soprattutto quelle private, i karaoke con i coni gelato a ravvivare le festivitá, dove in una di queste, sono nata io, in un contesto difficile, il Capodanno del '67. Imperterrita e aggrappata sempre alla vita e alla voglia di vestirmi di musica, eccomi qui, umile, naturale e con la voglia di divertirmi, nonostante tutte le avversità che si intercambiano nella mia vita! Sono Giancarla, sono figlia del mondo e guardo ogni piccolo luogo con gli occhi di un bambino, e mi emoziona! Dite Di Cantautore DITE DI artista poliedrico Attualmente dirige con la compagna Giancarla De Razza un programma radiofonico, LA VALIGIA DI CARTONE. Un programma italiano in Germania pensato e creato appositamente per i residenti italiani che vivono in Germania. Questo programma sta attualmente registrando un boom nei social media. Il teatro e la musica sono il pane quotidiano, autore di diversi sketch e volto di molti personaggi, come in DITE e GIANCARLA, GIN &; GEN, DANTE e DIVINA, DOTT DIAR e REHA L`INFERMIERA, ANNY BANNY e MC MORGAN, JANGO e TANGO, CLEO PETRA e MARCANDONIO, DON DAN E SUOR MARELLA in cui crea sempre le colonne sonore per i suoi personaggi. Autore di opere teatrali come: Un diavolo in me, La sindrome di Werner, Un Minuto e Finché morte non ci separi. Autore e compositore di: Catene (new funk) - un singolo con un pizzico di funk e blues. Fu per quattro settimane al top ascolti in Brasile, all'attivo con Vivi e lascia vivere ( con Alessio Tonini ) , Soldato di cartone, Cosa faró da grande (con Alessio Tonini in arte sxx Toys), Voglio Toccarti l'America, Si era detto ( con la collaborazione di Morena Contini ) Autore di Anaconda ( cantata da Nick Simon ) 4x4 Rosa con Dr Geey, Aystarr, Dy Lele. Grazie alla Marika Records, per due anni di fila, conduttore insieme a Giancarla del programma Agri Music Tour, andato in onda in varie TV italiane nazionali, come Canale Italia, Boom Channel, italia free etcc etcc Collaborazioni in varie Band come cantante cantautore e ultimamente come bassista e cantante cantautore. Read the full article
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Produzione Lenta: L'Innovativa Filosofia Slow Fashion
Nel cuore delle maestose vette del Monviso, una realtà sostenibile sta cambiando il modo in cui concepiamo l'abbigliamento. Lasciati affascinare dalla storia di Produzione Lenta, un marchio di slow fashion che ha conquistato il cuore di coloro che cercano stile, qualità e sostenibilità.
Slow Fashion:Un'Innovazione Radicata Nella Tradizione
Il progetto di Produzione Lenta nasce nel 2016 dall'ingegno di Michele Donalisio, un visionario con una passione per la sostenibilità e la qualità. Ispirato dalla filosofia slow food, Michele ha deciso di portare il concetto di "slow" anche nell'industria dell'abbigliamento. Il risultato? Un marchio che si distingue per la sua attenzione alla produzione sostenibile e al benessere delle persone.
Slow Fashion:La Visione di Michele Donalisio
Classe 1983, Michele Donalisio ha un background nel campo della comunicazione e ha trascorso anni nel giornalismo e nella radiofonia locale. Dopo esperienze significative all'estero, ha abbracciato la filosofia Slow Food, diventando parte del movimento per il lancio di prodotti a km zero sul mercato nazionale. Il suo desiderio di creare un impatto positivo lo ha portato a fondare Produzione Lenta, un progetto che fonde innovazione e tradizione per dare vita a un'esperienza di moda unica nel suo genere.
Slow Fashion:Una Produzione Su Misura
Ciò che rende Produzione Lenta unico è il suo approccio alla produzione: ogni capo viene creato solo quando viene ordinato, eliminando completamente gli sprechi. Questo significa che ogni pezzo è realizzato con cura e attenzione, senza compromessi sulla qualità. Il cotone biologico utilizzato è coltivato in India secondo metodi tradizionali che rispettano l'ambiente e i lavoratori. Da qui, il cotone viene trasportato in Bangladesh, dove viene filato da lavoratori adulti retribuiti in modo equo e trattati con dignità sul posto di lavoro.
Produzione Lenta si impegna a garantire condizioni di lavoro dignitose per gli agricoltori e i lavoratori in India e Bangladesh, contribuendo così allo sviluppo economico e sociale di queste comunità spesso sfruttate. In Piemonte, il cotone viene lavorato e rifinito per creare capi di abbigliamento di alta qualità che rispecchiano gli standard più elevati di sostenibilità e artigianalità.
Slow Fashion:Il Futuro della Moda Sostenibile
Con l'inaugurazione di uno store fisico presso Green Pea, a Torino, nel 2020, Produzione Lenta ha dimostrato il suo impegno a promuovere uno stile di vita sostenibile e consapevole. Il marchio continua a crescere e ad ispirare una nuova generazione di consumatori che desiderano indossare moda con un significato più profondo: moda che rispetta l'ambiente, i lavoratori e le comunità.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
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Museo della Radio e della Televisione RAI
La mattina del 3 Gennaio 1954, Fulvia Colombo annunciava l’avvio delle trasmissioni della Rai, da quel giorno, sono passati settant’anni e noi di Vortici.it non potevamo essere indifferenti a quest’importante Anniversario.
Il Museo della Radio e della Televisione, dedicato alla Storia della radio e della televisione in Italia, ha sede a Torino, nel Centro di produzione Rai.
Il primo progetto di un museo della radio risale al 1939: all’epoca, l’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche aveva la Direzione Generale e il Laboratorio Ricerche a Torino. La guerra interruppe il progetto; esso fu recuperato nella seconda metà degli anni '60 da un gruppo di esperti, tra cui l’ingegner Banfi (già direttore tecnico dell’EIAR). Il materiale raccolto, che inizialmente doveva essere ospitato nello storico palazzo aziendale di Via dell’Arsenale 21, trovò una sistemazione provvisoria presso il Centro di produzione Rai; nel 1980 una parte dei cimeli venne collocata in alcune vetrine dell’atrio. Nel 1984, in occasione della mostra La Radio, storia di sessant’anni: 1924-1984, la collezione fu presentata per la prima volta al pubblico. L’inaugurazione vera e propria del Museo risale al 1993: la raccolta venne ordinata, restaurata e ampliata, e si stabilì permanentemente nella Sala Enrico Marchesi del Centro di produzione Rai. A inizio 2020, sotto la nuova direzione di Alberto Allegranza, “Da Museo tecnico per collezionisti di oggetti, si trasforma in spazio esperienziale e multimediale che accoglie la diversità di gusti del pubblico in un’atmosfera da studio televisivo”.
Il “nuovo” Museo della Radio e Televisione Rai, inaugurato il 26 settembre 2020, dopo nove mesi di lavoro, è uno spazio pensato per vivere a 360° le emozioni della storia della comunicazione, in un’atmosfera che richiama la magia della televisione. La sua anima è nel pubblico che si emoziona davanti ai costumi di Raffaella Carrà, balla al ritmo dei Måneskin e canta nel microfono di F. Sinatra. "Abbracciamo il presente, Valorizziamo il passato, Ci apriamo al futuro" sono le parole con cui il museo si presenta. La sua mission è di condurre gli ospiti in un viaggio nel tempo, in cui passato, presente e futuro diventano una cosa sola e la cura dei particolari trasmette bellezza e armonia.
La collezione del Museo si compone rispettivamente di: apparati tecnologici che abbracciano duecento anni di storia, costumi e arredi televisivi, di video divulgativi, emozionali e al servizio dell’accessibilità. Un costume di scena innovativo del ‘68 di Adriano Celentano accoglie il visitatore, che si trova subito dopo avvolto dall’amorevole ricordo di Raffaella Carrà, raccontata in un video inedito che dà vita ai costumi di Canzonissima ’71 e ’74 presenti nella collezione del Museo. L’ingresso nella sala museale è scandito dal mitico “Uccellino della Radio”, affiancato dal racconto dei suoi antenati: il telegrafo di Morse, la radio a galena e il detector Marconi, attraversati dalle onde hertziane. Si assapora l’atmosfera degli anni Trenta attraverso l’eleganza dei primi apparati radiofonici, veri e propri oggetti d’arredo creati dai designer dell’epoca. Una ricca collezione di storici microfoni dalle forme più originali è inserita in geometrie di fiori posizionati sui classici tavoli esagonali della radiofonia. Queste postazioni sono animate da audioguide che consentono esperienze tattili.
La storia della televisione è raccontata partendo dal suo primo prototipo elettromeccanico: la TV di John L. Baird seguita dai primi esemplari di tv a scansione elettronica fino ad arrivare al passaggio epocale dall’analogico al digitale.
TV vintage Il percorso è impreziosito dalla presenza di arredi di storici programmi Rai, tra i quali la cabina di Rischiatutto, le poltrone di Quelli che il calcio e de I Migliori anni, inseriti in una scenografia basata su foto inedite di una delle prime trasmissioni della storia della Rai, Arrivi e Partenze condotta tra il 1953 e il 1955 da un giovane Mike Bongiorno. L’unicità del Museo della Radio e della Televisione RAI sta nel fatto che la collezione convive insieme a un vero e proprio studio televisivo: dal Museo On Air, i visitatori possono assistere alla diretta di alcuni programmi Rai e interagire con gli ospiti. Si tratta di un museo accessibile a tutti, davvero coinvolgente per ogni età e per giunta gratuito! Per informazioni consultare il sito: https://www.rai.it/museoradiotv/ Consulta la rubrica Cultura di Vortici Magazine... Con queste immagini, crediamo di aver stuzzicato abbastanza la vostra curiosità.Immagine di copertina: - Museo della Radio e della Tv( Tripadvisor) Altre immagini: Pixabay Read the full article
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Polska Apel o Wspólnotę, dbanie o wszystkich Demokracja to praktyka zamiast same zapisy praw, ZUS. Nowe Wiadomości. Czas wyborczy: Duda, Hołownia, Bosak, Kosiniak-Kamysz, Biedroń, Trzaskowski, Pis, Konfederacja, PO, Lewica, PSL / Polska 2050, Zieloni, Zjednoczona Prawica
“Publiczna radiofonia i telewizja realizuje misję publiczną, oferując (…) całemu społeczeństwu i poszczególnym jego częściom, zróżnicowane programy cechujące się pluralizmem, bezstronnością, wyważeniem i niezależnością.” Tak stanowi Ustawa z dnia 29 grudnia 1992 r. Jak było przez ostatnie lata? W czasie kampanii wyborczej na Prezydenta Polski w czasie Wieczoru Wyborczego Andrzej Duda wbrew…
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LATE NIGHT RETRO PUNT. 25 DJ BLUEM
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TACTUS RADIO FESTIVAL \ 1-3 DICEMBRE 2023 \ REPUBBLICA DI SAN MARINO
Da venerdì 1 a domenica 3 dicembre 2023, l'Antico Monastero Santa Chiara si trasformerà in un santuario di Radio Art, Performance, Talk, Ascolto, Podcast e Narrazione █ TACTUS Radio Festival, a cura di Usmaradio – Centro di Ricerca per la Radiofonia dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, vi invita ad una tre giorni in cui sarà possibile incontrare alcuni tra i protagonisti della scena radiofonica istituzionale e indipendente, del podcasting e della sound art internazionale ◾Cosa significa Tactus: nella musica dei secoli XV e XVI tactus è l'unità di misura del tempo, espressa dal gesto della mano. La durata effettiva fa riferimento al battito del polso connettendo così fortemente musica, corpo e sensorialità ▄ SARANNO CON NOI:
alien productions (Andrea Sodomka, Norbert Math)
Andrea Borgnino
Anna Friz
Bauhaus Radio Ensemble
Carola Haupt
Daria Corrias
David Monacchi
Elisabeth Zimmermann
Franco Masotti
Gabriele Frasca
Gaia Ginevra Giorgi
Giacomo Fronzi
Gianluca Nicoletti
Gianni Gozzoli
Graciela Martínez Matías
Ilaria Gadenz
Johann Merrich
Katatonic Silentio
Leandro Pisano
Lefteris Krysalis
L’Impero della Luce
Lucia Amara
Mariachiara Troianiello
Matteo Cavezzali
Meira Asher
Nathalie Singer
NicoNote
Pier Luigi Capucci
Radioimmaginaria
Roberto Paci Dalò
Tiziano Bonini
Tobia Bandini
Vittoria Assembri
Alcuni degli interventi faranno parte di un volume curato da Usmaradio, dedicato alla Radiofonia e alla Radio Art, in uscita nel 2024 per CUE Press 📍 LUOGO: Antico Monastero Santa Chiara, Contrada Omerelli 20, Repubblica di San Marino Ingresso libero Il programma completo sarà disponibile sul sito usmaradio.org
#TACTUSRadioFestival#RadioArt#SaveTheDate#UNIRSM#usmaradio#radioart#radio#soundart#podcast#performance#onair#sanmarino
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Radio Rai guarda ai giovani e lancia il progetto visual
Una radio sempre più crossmediale, che strizza l’occhio ai giovani e va avanti sul progetto visual, che dovrebbe debuttare il prossimo anno in occasione delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita della radiofonia in Italia. È l’offerta di Radio Rai per la stagione che si apre presentata a via Asiago, quartier generale della produzione audio della tv pubblica. “Audio non è più solo parole e…
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Do Nordeste Para o Brasil
Inaugurada no Recife a Rádio Tamandaré, a 20ª a Integrar a Cadeia das Emissoras Associadas, para a Inauguração Vieram Vinte e Sete Publicitários do Rio e São Paulo, em Avião Fretado Pela Tamandaré. Representavam as Maiores Agências de Publicidade de Todo o Brasil.
Na Sua Primeira Semana de Atuação a Tamandaré Bateu Todos os Recordes em Publicidade Radiofônica em Pernambuco. Faturou....... Cr$ 1.100.000,00 (Um Milhão e Cem Mil Cruzeiros), Coisa Nunca Vista na Radiofonia do Nordeste.
Inauguração da Estação Transmissora da Rádio Tamandaré - Na Avenida Presidente Kennedy No Bairro de Peixinhos - Olinda PE Em Maio de 1951. (Texto e Foto Revista o Cruzeiro).
#Rádio Tamandaré#Rádio AM#Rádio Tamandaré Olinda#1950s#circa 1951#Vintage#Olinda City#Olinda PE#Antigamente#Recife Antigamente#Photo#Old Photography#Old Photo#Photography#Revista Cruzeiro#Vintage Photography#Pernambuco#Nordeste
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Nikola Tesla
Nikola Tesla foi um inventor, engenheiro elétrico e físico sérvio naturalizado americano conhecido por suas contribuições para a ciência e a tecnologia elétrica. Ele nasceu em 10 de julho de 1856, em Smiljan, Croácia, e faleceu em 7 de janeiro de 1943, em Nova York.
Tesla começou sua carreira trabalhando para a empresa de telegrafia americana Western Union e, em 1884, ele se mudou para a cidade de Nova York para trabalhar com o inventor e empresário Thomas Edison. Enquanto trabalhava para Edison, Tesla desenvolveu vários dispositivos elétricos, incluindo um motor de corrente alternada (AC) e um gerador de corrente alternada.
Em 1887, Tesla apresentou sua descoberta mais importante, a lei da física conhecida como "Efeito Tesla", que descreve a geração de radiação eletromagnética por meio de oscilações elétricas. Essa descoberta foi fundamental para o desenvolvimento da radiofonia e dos raios X.
Em 1891, Tesla patenteou seu motor de corrente alternada e começou a trabalhar para construir uma central elétrica de corrente alternada em Niagara Falls, Nova York. Essa central elétrica foi a primeira a usar corrente alternada para gerar eletricidade e fornecer energia para a rede elétrica.
Além de suas contribuições para a eletricidade, Tesla também fez muitas outras descobertas importantes, incluindo a teoria da comunicação sem fio, a descoberta de ondas de rádio e a invenção do tubo de descarga de gás. Ele também desenvolveu várias invenções e dispositivos, incluindo o sensor de movimento, o dispositivo de detecção de incêndio e uma máquina de limpeza de ar.
Nikola Tesla é considerado um dos maiores gênios da história e suas contribuições para a ciência e a tecnologia foram fundamentais para o desenvolvimento da eletricidade e da tecnologia moderna.
Que saber mais: https://motivandoleoes.com/
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RawPower: quando i Guns 'n Roses aprivano per l'underground italiano
Contesto storico
Il 1977 è convenzionalmente riconosciuto come l’anno dell’esplosione, nel mondo occidentale, del movimento punk e se nel mondo anglosassone si possono contare molti precedenti ed ispiratori di tale movimento, l’evoluzione del punk italiano, forse anche a causa di una maggior chiusura delle case discografiche e del monopolio statale di televisioni e delle radiofonia, seguì dinamiche proprie.
La prima ondata punk italiana trova terreno fertile, fin dai suoi esordi, nel Movimento del ’77 ed un sostegno nella diffusione dalle prime Radio libere nate nel 1976, anno in cui i bolognesi Centro d’Urlo Metropolitano (futuri Gaznevada), composero il loro brano Mamma dammi la benza, uno dei primi brani punk rock italiani trasmesso con assiduità dalla radio movimentista Radio Alice.
E fu proprio a Bologna che nacque la Harpo’s Bazaar di Oderso Rubini (che poi diventerà la Italian Records), una delle prime etichette italiane ad occuparsi di nuove sonorità e produttrice oltre che dei già citati Gaznevada, anche degli Skiantos, Windopen e Luti Chroma. Nascono qui anche le prime fanzine come la Red Ronnie Bazaar e le nuove band sono recensite sulle riviste di fumetto come Cannibale ed Il Male.
Importante in questo senso fu anche il Bologna Rock, un festival che si svolse al palasport di Bologna e che vedeva sul palco i migliori gruppi dell’allora scena punk rock e new wave bolognese: Gaznevada, Windopen, Luti Chroma, Skiantos, Bieki, Naphta, Confusional Quartet, Andy J. Forest, Frigos e Cheaters. Il Disco d’Oro è stato fondamentale come locale live ma anche come punto di ritrovo. Di questa prima fase sono poi da ricordare la scena del Great Complotto di Pordenone ed i gruppi del centro sociale Santa Marta di Milano, base della Cramps Records e scuola di musica in cui insegnava Demetrio Stratos negli ultimi anni della sua vita.
Fra questi vi erano i genovesi Dirty Actions, le Kandeggina Gang, nelle quali militava Giovanna Coletti ed i Kaos Rock di Gianni Muciaccia. Sempre a Milano vi erano poi i Decibel, che nel 1979 pubblicarono l’album Punk per la Spaghetti Records di Shel Shapiro ed a Roma gli Elektroshok, che già nel 1979, in una voce sul punk italiano dell’Enciclopedia del Rock (Fratelli Fabbri Editore, 1979) di Nick Logan e Bob Woffinden, venivano menzionati per un loro spettacolo in cui il cantante si levava il sangue sul palco con una siringa, per poi tirarlo sul pubblico.
Parallelamente a questi gruppi, inizia a sorgere anche in Italia un movimento punk rock di matrice anarchica, che trae ispirazione da gruppi come i Crass, Subhumans, Poison Girls o Discharge. È il caso dei RAF Punk, dei Bacteria, dei Sottocultura, degli Stalag 17 e dei Nabat di Bologna o dei Blue Vomit e degli HCN HCN di Torino, dei Chelsea Hotel di Piacenza, degli Stigmathe di Modena, dei S.I.B di Cesena e dei The Wogs di Bari, tutti nati nel 1979.
Nello stesso anno nasce Rockerilla, la prima rivista italiana ad occuparsi esclusivamente delle nuove tendenze del rock internazionale. La rivista includeva una rubrica, in tre parti, dal titolo Italia la punk gestita da Alberto Gorrani.
Diego Nozza nel suo “Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta” traccia una immaginaria linea di separazione fra la prima e la seconda scena punk italiana (più legata a sonorità anarco punk ed hardcore punk) nella contestazione dei RAF Punk al concerto dei Clash organizzato dal comune di Bologna a Piazza Maggiore nel 1980.
Al grido di “Crass not Clash”, con un comunicato scritto da Jumpy Velena e distribuito al pubblico, che fu anche pubblicato integralmente da Ciao 2001, i punx bolognesi accusavano i Clash di falsità ideologica per aver firmato per la major CBS. L’evento evidenziò così anche in Italia la presenza di una vivace scena anarco punk. Altri tracciano invece la linea di demarcazione nel febbraio del 1982, quando nacque il centro sociale Virus di Milano, uno dei primi luoghi fortemente impegnati nella diffusione della scena italiana. Fu comunque fra queste due date che venne a formarsi gradualmente anche in Italia, un tessuto produttivo e distributivo che univa da nord a sud le città e le province della penisola.
Tale circuito, alternativo a quello delle major, era costituito da etichette indipendenti, autoproduzione di dischi e cassette, centri sociali, fanzine su fotocopia e distribuzione postale, formando così un vero e proprio network in connessione con le altre reti sparse per il mondo.
La consuetudine di molte fanzine di allegare alla rivista un album compilazione con nuovi gruppi, oltre a costituire oggi una notevole mole di documentazione, trasformò le redazioni fai da te in vere etichette discografiche indipendenti, come avvenne per la Attack punkzine di Bologna o la T.V.O.R. Teste Vuote Ossa Rotte di Como. Fu in questi contesti che gruppi e musicisti importanti per la futura evoluzione della scena, pubblicarono i propri brani: i 5° Braccio, i Kollettivo, gli Anna Falkss, gli Holocaust di Gianluca Lerici, gli Indigesti, i Disper-Azione, Peggio Punx, i Reig, i Dioxina e molti altri.
E molte sono le compilazioni memorabili di quella prima fase e degli anni successivi: fra queste sono da ricordare Schiavi nella città più libera del mondo e Papi, Queens, Reichkanzlers & Presidenti della Attack Punk Records, i due album curati da Giulio Tedeschi della Meccano Records dal titolo Raptus e Raptus Negazione e Superamento definite come “Una delle raccolte simbolo della primissima generazione hardcore italiana”, e Goot from the Boot pubblicata dalla Spittle Records.
Nel settembre del 1982, parte poi il primo tentativo di riunire i collettivi delle varie città, in una fanzine che facesse da coagulante per le piccole scene sparse per l’Italia. La fanzine, che si chiamava Punkaminazione, si concluse nel giro di qualche numero, ma rappresentò comunque il “primo ed unico esempio di network punk pre-internet” a livello nazionale.
Nascita dei Raw Power
I Raw Power sono probabilmente la band più importante, per qualità e longevità, di tutto l’Hardcore italiano. Il loro nome si ispira al terzo album in studio degli Stooges. Nel corso dei 30 anni di carriera hanno diviso il palco con tutti i gruppi più importanti della scena punk, hardcore e metal mondiale: Dead Kennedys, GBH, Corrosion of Conformity, Suicidal Tendencies, Motörhead, Cro Mags, Sick of it All, Agnostic Front, Circle Jerks, Scream, Adolescents, Rancid, Poison Idea, Slayer, Venom, D.R.I., e nel 1985 in un piccolo club di Seattle una band ancora sconosciuta apre per un loro concerto, i Guns’n’Roses.
Nascono nel 1981 per mano dei fratelli Codaluppi, Mauro (voce) e Giuseppe (chitarra), e sono tra i primi nella penisola italica (lo split tra Indigesti e Wretched, considerato uno dei primi vagiti del movimento HC italiano, esce nel 1982) a prendere riffs e tematiche Punk e inasprirli secondo la lezione impartita oltreoceano dai Minor Threat ed in Inghilterra (in parte) dai Crass. Il loro primo disco è You Are My Victim, del 1983: Le influenze del Punk ’77 si sentono ancora, ma la band inizia a brutalizzare il proprio sound e a spingersi verso l’Hardcore più oltranzista.
Giuseppe Codeluppi, inizia a suonare la chitarra nel 1979 assieme ad alcuni ragazzi del suo paese e forma una piccola cover rock band, gli Off Limit, coinvolgendo sporadicamente suo fratello Mauro alla voce. In questo periodo, senza ancora una vera e propria identità musicale, Giuseppe si avvicina al punk grazie ai primi concerti nella penisola e conosce a Piacenza, in una taverna che dà spazio ai gruppi del genere che stanno nascendo, Maurizio Dodi.
È proprio con Maurizio che ha inizio un nuovo progetto, ripartendo dal principio, trovando Helder Stefanini, poco più che un ragazzino, come batterista, e suo fratello maggiore Silvio come bassista. Il gruppo tiene per pochi mesi il nome Off Limit, dopodiché, grazie ad un disco degli Stooges, cambia e diventa Raw Power. Mauro, che già aveva cantato nella band di Giuseppe, viene coinvolto anche questa volta, ma, vivendo in Inghilterra, spesso per tutto il primo periodo viene sostituito alla voce da suo fratello.
Nel 1983, registrarono una demo di 19 tracce (spesso intitolata Brown Studio Tape ) e due canzoni furono incluse nella compilation, Raptus. Il nastro contiene la canzone Fuck Authority , che è apparsa nella compilation punk di Maximumrocknroll, Welcome to 1984. Il loro primo album, You Are the Victim , fu pubblicato nel 1983 (o nel 1984 a seconda della fonte) dalla piccola etichetta indipendente italiana Meccano Records. Raw Power partecipa nuovamente con due brani alla compilation Raptus: Negazione e superamento (1984).
Il demo, su cassetta, fu prodotto da Alberto Gorrani. Con la pubblicazione del primo disco il gruppo si pone alla testa della scena hardcore italiana che proprio in quegli anni mostra un notevole vigore. L’album riprende il punk di Circle Jerks e Minor Threat (ritmi ipercinetici, canzoni ultrabrevi, testi d’argomento politico-sociale, ecc.), ma lo fa con una grinta e una convinzione tale da suscitare interesse anche al di là dell’oceano.
I Raw Power iniziano a ricevere consensi anche all’estero, e grazie al supporto di Jello Biafra dei Dead Kennedys, partecipano alla compilation di Maximum Rocknroll, Welcome to 1984, altri due brani finiscono poi sul secondo volume di Raptus della Meccano, intitolato Raptus: negazione e superamento (1984). Nello stesso 1984 una piccola etichetta statunitense, la BCT, ristampa nel proprio paese il primo demo, con l’aggiunta dello storico concerto a Pisa, il Last White Christmas, registrato nel 1983. Tramite la stessa etichetta ed una serie di contatti i Raw Power arrivano negli States nel 1984 per il loro primo tour.
E’ la prima punk hardcore band italiana a proporsi al pubblico degli States. Qualche mese prima della partenza oltreoceano arriva il chitarrista Davide Devoti, futuro membro della band di Vasco Rossi, conosciuto da Maurizio che nella band di Devoti, i Chelsea Hotel, ci aveva suonato durante il servizio di leva. Di conseguenza Maurizio Dodi passa al basso. Jello Biafra li invita a rappresentare l’Italia al festival di punk internazionale organizzato a Los Angeles in contrapposizione alle coeve olimpiadi sportive. I Raw Power intraprendono quindi un lungo tour negli Stati Uniti durante il quale in settembre, a Indianapolis, registrano in un unica sessione il loro secondo album.
Durante il tour negli States i Raw Power suonano a Los Angeles coi Dead Kennedys davanti a più di 4.000 persone. In quei giorni la Toxic Shock Records di Pomona, California si fa avanti per la pubblicazione del secondo album Screams From The Gutter. Viene registrato ad Indianapolis verso la fine di questo tour, nello studio di Paul Mahern degli Zero Boys, in un giorno e mezzo soltanto. Il disco esce nel 1985 e vende più di 40.000 copie tramite canali indipendenti, nello stesso periodo la BCT pubblica Live in the USA, una cassetta con tutti i migliori brani registrati in tour.
Seguono ancora date in Europa ed un nuovo tour americano nel 1985, Helder viene sostituito momentaneamente alla batteria da Fabiano Bianco dei Raff / Bloody Riot. Ancora nel 1985 registrano un 7″, Wop Hour, che esce nuovamente per la Toxic Shock, che produrrà anche il terzo album, After Your Brain (1986), registrato questa volta in Italia e promosso di nuovo negli States, tutto con continui ritorni e cambi di formazione.
Screams from the Gutter (Toxic Shock, 1985) si presenta come uno dei migliori esempi di fusione tra hardcore e speed-metal, in linea con lo stile proposto in quegli anni da D.R.I. e Agnostic Front. Più che sull’originalità, l’album fonda la propria importanza su un piano strettamente strumentale e compositivo, sfoggiando una delle migliori formazioni di sempre in ambito punk.
Un album perfetto nella sua violenza, che si apre con quello che diventerà il più grande classico della Band (la mitica “State Oppression”) e va via via aumentando di intensità, unendo pezzi più lenti (per quanto possa essere lento un pezzo dei Raw Power) ad altri di puro HC (“Raw Power”, un minuto di rabbia e di violenza nichilista). Questo è il disco della rivoluzione, i Raw Power diventano stelle acclamate (ovviamente a livello sempre underground), e partono per un tour americano in cui dividono il palco con le band più in vista del settore (Circle Jerks, Black Flag, Dead Kennedys).
Il gruppo assorge anche al ruolo di bandiera del Crossover mondiale (non quello che intendiamo adesso, ovviamente), i cui primi esponenti sono D.R.I. e Corrosion Of Conformity.
Tra tutti svetta il batterista Helder Stefanini, all’epoca diciassettenne, i cui trascorsi jazz gli permettono di inserire fraseggi inediti determinanti nel trasfigurare miniature punk che altrimenti si confonderebbero tra le migliaia di questo periodo. Valga tra tutti l’esempio di Joe’s the Best nel quale il battito al tempo stesso tecnico e istintivo, raffinato e naif, si sviluppa funambolico, esulando dalla sua funzione ritmica per farsi protagonista assoluto.
L’altra colonna strumentale è il chitarrista Davide Devoti, il cui stile si pone a metà strada tra il rumorismo schizoide di Greg Ginn e il solipsismo tecnico di Kirk Hammett. I suoi assoli e il suo feedback, colpiscono di continuo secondo la tattica guerrigliera dello spara e scappa, anche se è forse solo il formato ridotto dei pezzi a impedire che si dilunghino in modo stucchevole. In brani come Bastard o Nihilist la sua chitarra riesce anche a dare una parvenza di melodia alla frenesia generale.
Mauro Codeluppi si dimostra a sua volta uno degli urlatori più efferati della storia del rock: i suoi vocalizzi al vetriolo in brani come Raw Power o Don’t Let Me See It precorrono il grindcore facendo al tempo stesso impallidire Henry Rollins. Giuseppe Codeluppi fornisce il canovaccio a questi tre interpreti d’eccezione, inanellando riff memorabili a getto continuo. Del resto, benché i singoli brani siano tutti minuscoli, la loro sequenza senza soluzione di continuità fa sì che le due facciate del disco possano essere considerate come due lunghe e articolate suite.
State Oppression, Hate e Power diventano subito standard del gruppo, destinati ad essere ripetuti ad ogni loro concerto, ma i capolavori sono altri. A Certain Kind of Killer, ad esempio, che in cinquanta secondi scarsi riesce a condensare un clima d’attesa, una sfuriata selvaggia, un mid-tempo frenetico e una chiusura improvvisa. Oppure Start a Fight, personale versione della jam improvvisata che coi suoi due minuti sembra interminabile in rapporto al formato canzone generale.
Oppure My Boss e Police Police, di certo tra i più trascinanti thrash-punk di sempre. Oppure Politicians (con una citazione degli MC5) e Our Oppression che mostrano strutture articolate in grado di allontanarsi dagli schemi consueti. Sintesi e superamento di dieci anni di punk rock, Screams from the Gutter rimarrà negli anni il capolavoro insuperato dei Raw Power e uno dei migliori dischi hardcore di sempre.
Il ritorno in Italia è traumatico. Stefanini e Devoti lasciano il gruppo per intraprendere una florida carriera di turnisti. After Your Brain (Toxic Shock, 1986) risente non solo del cambio di formazione (Stefanini suona ancora, ma a mezzo servizio), ma anche degli scadenti studi di registrazione italiani del tutto inadeguati a catturare l’impeto selvaggio della banda.
L’entusiasmo e la voglia di replicare l’exploit precedente si risolvono in un disco di punk metal per lo più convenzionale in cui solo una manciata di brani regge il confronto con il passato recente, nell’ordine: Buy and Pay (forse la loro cavalcata più devastante), We Shall Overcome (forse il loro brano più melodico), You’re Fired, No Place to Hide e Nothing Better to Do (scariche adrenaliniche tutto sommato ineffabili). Nonostante i cambi di formazione i fratelli Codeluppi riescono a tenere in piedi il gruppo. I Raw Power continuano così per la loro strada alternando tour negli Stati Uniti a dischi in studio di modesta portata.
Wop Hour (Toxic Shock, 1986) è un ep dal vivo che raccoglie gli out-takes di Screams tra cui brilla per efferatezza Fuck Authority. I ragazzi non si fermano un attimo e, tornati dagli USA, pubblicano After Your Brain, altra mazzata clamorosa. Proprio quando il loro sound inizia a stabilizzarsi, iniziano a virare verso sonorità più Metal (come possiamo notare in alcuni dischi successivi, quali Reptile House e Mine To Kill), perdendo tuttavia un po’ di mordente.
Mine to Kill (Southern Studios, 1989) tenta di aggiornare il suono alla moda del thrash-metal proprio quando questa moda sta passando. Inizia una nuova era per la band: entra stabile al basso Alessandro Paolucci, Fabiano viene confermato alla batteria dopo problemi interni legati alla registrazione di Mine To Kill (Rat Cage 1989), quarto disco dei Raw Power. Segue il primo live ufficiale Live Danger (TVOR 1991) e Too Tough To Burn (Contempo 1992) che vedono come chitarrista assieme a Giuseppe il nuovo entrato Tommi Prodi.
A metà anni novanta inizia la pubblicazione di una serie di raccolte, un nuovo album in studio prodotto da Don Fury, Fight (Godhead 1995), un altro album Live intitolato Live From The Gutter (Godhead 1996) fino ad arrivare all’uscita del settimo full length Reptile House (West World 1998), il tutto con gli ennesimi cambi di formazione, tour Europei e dopo qualche anno un nuovo giro in America, organizzato da un vecchio amico dei Raw Power Tony Patino.
Questo tour inizia e finisce a New York, e durante una data nel New Jersey viene rubata la strumentazione del gruppo in circostanze del tutto misteriose, dovute al fatto che il furgone della band di supporto, dove sono stati momentaneamente caricati gli strumenti, rimane lasciato incustodito. Tra le cose rubate c’è anche la chitarra che Giuseppe ha utilizzato per quasi due interi decenni. Al ritorno in Italia continuano i concerti e anche qualche partecipazione a programmi televisivi.
Continuando a suonare ininterrottamente ovunque, vengono organizzati altri tre tour americani. Sfortunatamente nel 1999 parecchie date vengono annullate a causa del ricovero di Mauro dovuto a calcoli renali, mentre nel 2000, dopo aver registrato Trust Me (Hello Records 2001), arriva una delle migliori serie di concerti degli ultimi anni.
Il terzo di questa serie di tour sarà l’ultimo per Giuseppe negli Stati Uniti, perché il 6 ottobre del 2002 muore dopo un malore. La band ha da poco celebrato i 20 anni di carriera registrando il nuovo album Still Screming After 20 Years, che viene pubblicato poi nel 2003.
Perdendo il fondatore i Raw Power in un primo momento smettono di suonare, per poi decidere di continuare perché Giuseppe avrebbe voluto così.
A sua volta l’antologico Live Danger (TVOR, 1991), mostra tutta la stanchezza di un gruppo che sembra trascinarsi nel fango.
Too Tough to Burn (Contempo, 1993), vede il ritorno di Stefanini, ma il suo apporto è tutt’altro che essenziale, limitandosi a battere il tempo come un batterista qualsiasi. Con una cover di Thin Lizzy in evidenza (Heaven and Hell), il disco sembra ispirarsi più all’hard rock che al thrash metal. Il battito stereotipato di Jane and Joe, le rime baciate di This Ain’t a Way to Go, l’alternanza di strofa, ritornello e assolo in Run for Cover sono quasi ridicoli per un gruppo che fonda la propria fama sulla carica selvaggia e naif.
Fight (Godhead, 1995) mostra segni di ripresa, se non altro per la produzione di Don Fury che aggiorna il suono allo stile di Biohazard e Sick of It All, ma al di là della buona registrazione si fa fatica a trovare brani memorabili.
I Raw Power continuano tuttavia a godere di un fedele pubblico di sparuti, ma agguerriti fan, i quali d’altronde non sanno se catalogare il proprio attaccamento tra la nostalgia del passato o la compassione del presente.
L’antologico Live from the Gutter (Godhead, 1996) conferma ancora una volta la superiorità del repertorio di Screams su quello seguente.
Addirittura Burning the Factory (Grand Theft Audio, 1996), ristampa di demo, bootleg e out-takes degli esordi, si presenta come la loro migliore pubblicazione degli ultimi dieci anni.
Ancora screming dopo 20 anni (1999-2003) Un altro tour americano viene effettuato dal gruppo, fino al ricovero di Mauro ad Indianapolis. I suoi reni erano bloccati e aveva bisogno di un’operazione. Alcune date vengono cancellate a causa della natura della malattia.
Nel 2000, Raw Power pubblicano il loro nuovo album, Trust Me, su Hello Records, un’etichetta lanciata da Patino, la loro agenzia di prenotazione americana. Nel 2001 il gruppo è tornato in tournée negli Stati Uniti, a sostegno dell’uscita di Trust Me. Nel 2002, tornano in studio per registrare Still Screaming After 20 Years, per celebrare il loro ventesimo anniversario. Poco dopo averlo completato, il chitarrista e membro fondatore Giuseppe Codeluppi morì di infarto durante una partita di calcio. Il gruppo decide di continuare le sue attività in sua memoria.
Ultime attività (dal 2004)
Hanno girato l’Europa tra il 2004 e il 2005. Nel 2005 , il batterista Roberto è stato sostituito da Fabio per motivi di salute. Nel 2007 torna Tommi Prodi, in sostituzione del chitarrista Luca Carpi.
2004-presente: La nuova formazione Dopo parecchi cambi di formazione escono delle raccolte, il greatest hits The Hit List (Sudden Death 2004), Fuck Authority (SOA 2005), raccolta dei primi album, e The Reagan Years (Beer City 2010) con tutti i primi album della band e l’aggiunta di bonus tracks e materiale video su DVD. Tutte le uscite vengono arricchite con note personali scritte da Mauro e personaggi chiave della loro storia.
Nel 2010 dopo ben sette anni esce il nuovo disco Resuscitate (Pig 2010) registrato l’anno precedente a Seattle allo Studio Litho (di Stone Gossard dei Pearl Jam) durante l’ennesimo tour. Contiene ben ventiquattro nuovi brani più due cover degli Stooges ed una nuova versione del vecchio classico Mine To Kill. Quella di quest’album è stata la formazione più longeva che i Raw Power abbiano mai avuto, con Mauro Codeluppi (voce), Tommi Prodi (chitarra), Marco Massarenti (basso), Fabio Ferrari (batteria).
Nel 2012 l’italiana F.O.A.D. Records inizia a riproporre tutti gli album classici dei Raw Power, partendo dal primo Demo stampato per la prima volta su vinile, intitolato Birth, passando per i primi quattro dischi, aggiungendo per la prima volta materiale audio totalmente inedito, tra cui la scoperta di un Demo totalmente sconosciuto e risalente al 1982.
Per la stessa etichetta, lo stesso anno, viene ristampato lo split 7″ coi D.R.I. uscito nel 2001, questa volta in doppio flexi 7″ colorato, con una bonus track inedita della band di Poviglio. Sempre nel 2012 esce No More Borders, un 4 way split 7″ assieme a M.D.C., Söm-Hi Noise e Naked Aggression. Viene coprodotto da diverse etichette europee ed americane e contiene un brano inedito per ciascuna band.
Il 7 ottobre del 2012, sfortunatamente, un altro componente dei Raw Power, Luca “Lupus” Carpi, muore all’età di 34 anni. Pur non avendo partecipato all’incisione dell’ultimo disco è sempre rimasto anche nell’ultima formazione, suonando dal vivo e dividendo il palco con gli altri suoi compagni per quasi 15 anni.
Per tutto il 2013 il gruppo suona ininterrottamente nel proprio paese e in tutta Europa, ad aprile torna negli Stati Uniti e registra quello che sarà il nuovo album. Per l’occasione viene firmato un contratto con l’americana Beer City, e l’uscità del disco, intitolato Tired and Furious, è avvenuta a metà 2014.
Nel 2013 sono entrati nella formazione della band Paolo di Bernardo alla chitarra e Gianmarco Agosti alla batteria.
Nel 2014 e nel 2015 la band è in tour negli Stati Uniti.
Nel 2014 hanno pubblicato il loro nuovo album Tired and Furious , a sostegno dei loro trent’anni di esistenza.
Reptile House (Toxic Ranch, 1998) e Trust Me (Hello, 2001) cercano quindi di recuperare il clima adrenalinico degli esordi, senza però rendersi conto di quanti anni siano trascorsi da allora.
Nel 2016 i Raw Power tornano in tour Europa, condividendo il palco con Agnostic Front e H2O.
Nel 2017 esce per Indiebox Records il nuovo album “Inferno”, caratterizzato da alcune tracce cantate in italiano. Tra novembre e dicembre dello stesso anno la band effettua il suo primo tour in Australia, suonando nelle maggiori città del paese.
Nel 2018 Mattia “Berta” Bertani sostituisce Gianmarco Agosti alla batteria.
Nel 2019, assieme alla band italiana Cripple Bastard, i Raw Power effettuano il loro primo tour in Giappone.
La chiusura di un’epoca
Molti critici ed esponenti del movimento fanno risalire la fine della prima scena hardcore italiana alla data simbolica del 26 giugno 1987 con il concerto d’addio a Fabrizio Fiegel tenutosi a Bologna da Negazione, Indigesti e CCM. Non solo perché di li a poco Indigesti e CCM si sciolsero, ma anche perché la scena cominciava a dividersi e disgregarsi sempre più.
Gradualmente il movimento italiano si era diviso in tre filoni di pensiero distinti: La frangia anarco-pacifista ispirata al modello comunitario dei Crass e dei gruppi ad essi collegati (Poison Girl, Flux of Pink Indians, ecc…), la frangia nichilista e la frangia Oi! degli skinhead, spesso di ispirazione anarco-sindacalista e con un circuito indipendente e distinto dai primi due, accusati di approccio elitario ed eccessivamente intellettuale.
Intanto il mondo stava cambiato: Se la caduta del muro di Berlino avevano portato una visione più libertaria e nuove potenzialità per l’Europa, la caduta del Blocco Sovietico aveva portato ad una necessaria riorganizzazione delle sinistre europee. Con la fine della guerra fredda poi, la classe politica italiana vedrà perdere il sostegno delle potenze internazionali, rendendo così visibile un sistema di corruzione politico-mafioso ormai divenuto socialmente insostenibile.
In questo nuovo contesto anche la scena hardcore italiana ritroverà da qui a poco nuova energia. Una ventata di novità arriverà di li a qualche anno, con una nuova generazione di band più ispirate ai dettami Straight edge che si andarono affermando negli anni successivi, dividendosi anche in altri sottogeneri per stili e tematiche e tra questi l’emocore, lo ska-core, l’Hardcore New School o l’Ebullition Sound.
I Raw Power sono stati grandi esponenti di un’epoca diventandone blasone. Un’epoca e un movimento complesso, fatto di infinite band. Fatto sta che la band dei fratelli Codaluppi ha fatto da apripista per molti gruppi e ha creato la possibilità anche per le band nostrane di poter espatriare e farsi conoscere oltreconfine. E non solo in ambito hardcore.
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