#quando muori resta a me
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afnews7 · 7 months ago
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Quando muori resta a me, la Bao Publishing svela la copertina del nuovo libro di Zerocalcare
Dopo l’annuncio di qualche mese fa, Bao Publishing ha svelato la copertina di “Quando muori resta a me”, il nuovo libro di Zerocalcare in uscita il prossimo 7 maggio. “Quando muori resta a me”, il primo libro a fumetti del tutto inedito di Zerocalcare da “No Sleep Till Shengai”, dato alle stampe nel 2022 per raccontare la situazione degli Ezidi, popolazione stanziata nel nord dell’Iraq…
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thejesusofsuburbiastjimmy · 6 months ago
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electricdisco · 6 months ago
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Ho finito in nemmeno tre ore tutto “quando muori resta a me” di zerocalcare.
Inutile dire che se il senso di colpa potesse parlare parlerebbe in romano, e questa sarebbe la sua Bibbia. Mostruoso.
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Chi l’avrebbe mai detto che Zero sarebbe venuto a fare i suoi disegnetti in quel della periferia di Parigi proprio a mezz’ora a piedi da casa mia 🫶
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yourtrashcollector · 6 months ago
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Zero Calcare, Quando muori resta a me
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ilciambellano · 4 months ago
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Zerocalcare - Quando muori resta a me
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ilfascinodelvago · 5 months ago
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A scuola ti insegnano felice, triste, arrabbiato. Il senso di colpa non te lo insegna nessuno.
Quando muori resta a me, Zerocalcare
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the---hermit · 6 months ago
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Quando Muori Resta A Me by Zerocalcare
If you have been reading my posts for a while you probably know how much I love this author. His graphic novels had a fundamental role in my teenage years, and I have a very deep and emotional attachment to his works. This is his latest book and I loved it so much. It was his usual amazing style of narration that seems messy at first and then comes together perfectly in the end, and the thing I love the most is how you truly are on an emotional rollacoaster the entire time. One page you are laughing out loud (and I did an uncountable number of times). and then on the next page you are almost in tears for how emotional it got without you expecing any of it. The thing about this author is that he portrays certain complicated feelings out in a very raw and honest way and somehow manages to make them both devastating and make you laugh about it? As usual the end left me feeling a melancholy I am now familiar with because of his books but I am not complaining. I truly adored it. This particular graphic novel deals with three separate timelines on in the early 1900s and around the Great War, the second is in the present and the third in the author's past mainly when he was a child and a teenager. It deals with topics like generational trauma, fatherhood, family and divorces, guilt and so many emotions. I honestly cannot describe it. It could potentially become one of my favourite works of his, I basically read it in two sittings because tho I wanted to savour it I could not put it down.
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turuin · 5 months ago
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Ho finito ora di leggere "Quando muori resta a me" di Zerocalcare e credo mi sia entrato tutto il cartonato nell'occhio.
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telodogratis · 20 days ago
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Quando muori resta a me è praticamente regalato su Amazon in formato digitale: non fatevelo sfuggire
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viaparata · 2 months ago
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"Pure a scuola mortacciloro ti insegnano a distinguere felice-triste-arrabbiato-
Il senso di colpa non te lo spiega nessuno."
Da "Quando muori resta a me" di Zerocalcare
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gonzabasta · 6 months ago
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unfilodaria · 2 years ago
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Spesso è difficile raccontare i malesseri e le ferite invisibili agli occhi. Non sempre ci si sente compresi e non sempre si dà il giusto peso al dolore della mente. Questo mese Nicolò Targhetta mette pensieri in poesia per ricordare che si ha diritto di riconoscere un malessere psicologico e chiedere aiuto per superarlo.
La grafica è dell’illustratrice Amandine Delclos.
#Nonèsuccessoniente
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A volte svegliarmi mi costa fatica
me ne sto lì steso immobile
con la giornata in punta di dita
un peso si piglia il petto, l’ansia il cuore
poi mi costringo ad alzarmi,
perché tanto non si muore.
Ci son giorni in cui non riesco a far niente
la paura si mangia le ore
provo a spiegare la cosa alla gente
la tachicardia, il vuoto, il dolore,
la gente capisce, ascolta paziente
poi mi sorride e dice: zì, però mica si muore.
La chiamano fragilità, come fosse colpa tua
che non sei abbastanza tosto, abbastanza forte,
che non riesci a portare muto sto fardello
in un paese dove la parola depressione fa chiuder le porte,
e si finisce a parlarne al Grande Fratello.
E intanto ci sta Silvia, ci sta Giulia e Michele
gente in mezzo alla gente che si sta dissanguando
da una ferita che non sanno come chiamare, una ferita crudele
gente che sta combattendo ma che sta pure perdendo
gente che è lasciata da sola a marcire
perché di questa cosa, tranquilli, mica si può morire.
E invece spesso si muore,
anche un paio di volte al giorno
alla fermata del tram, sulla via del ritorno
si muore per strada di ansia e terrore
si muore in casa, sul divano, senza rumore
poi tranquilli ci si rialza e ci si rimette in sesto
oh, mica muori solo per questo.
Come lo spiego, non è un taglio, non è una ferita
non ci metti i punti, non rimane la cicatrice
non sai come comincia, non sai quando sarà finita
e allora minimizzi, passerà cosa vuoi che ti dica,
anzi ti scusi perché non sei al cento per cento
ti scusi perché non sai perché stai morendo dentro.
Così finisci per pensare che magari c’han ragione loro,
che magari è tutto dentro la tua testa,
sta voglia di niente, sta angoscia che resta,
ma sì, son tutte cazzate, non sanguini e non hai le costole rotte
non puoi lamentarti solo perché è quasi sempre notte.
E mi fa sorridere pensare che in un Paese come il mio,
dove si crede facile a un bene che non si vede e lo si chiama Dio
il male invisibile non è male per niente
sei solo tu che non riesci a capire
che devi fare un respiro profondo e rilassarti
perché di questa cosa non ci puoi morire.
Forse sbaglio io, forse è un’idea sciocca
raccontare sto limbo
come fosse una filastrocca
come le storie che ti raccontavano da bimbo
che finivan ogni volta con un punto d’arrivo
e persino il male per far male c’aveva un motivo.
Invece tu non lo sai cosa ti uccide,
ti dicono che non si muore e invece ti senti morire,
allora parlarne diventa importante, forse vitale,
confessare a se stessi di non vergognarsi di star male,
e se qualcuno insiste ancora nell’affermare
che comunque la depressione non t’ha mica ucciso,
il mio consiglio è di ricambiare il suo sorriso
e mandarlo serenamente a cagare.
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Qualcosa che cade. Tutto parte dai punti di rottura, un cuore rotto vale per iniziare una storia ? Vale per raccontare come è che ci si sveglia? I bambini che abbracciano i cuscini e dormono, i bambini che hanno il passo simile a qualcosa che cade. Lo stesso eco dei passi nei parcheggi dei posti nascosti. Lo stesso eco di, chi non scrive più, non ci riesce. Di chi, trattiene il respiro e lo fa forte quando la rabbia brucia e c'ha bisogno di buttare tutto fuori. Perché brucia più tenersi tutto dentro e non agire quando si deve. Non credo al destino, ma credo a ciò che devo scoprire giorno per giorno. Mi rifiuto di lasciarmi vincere. Non spetta a me lottare, anche se di me vedi tutto e niente, non spetta a me lottare per una guerra che hai perso. Un cuore rotto vale per iniziare una storia? Qualcuno ha ancora ferite aperte, i tatuaggi parlano da soli. "Volta la carta, Chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria, ehi!" I ricordi che portano un nome sono i peggiori: mi fanno venire voglia di stringermi dentro alle coperte, mi fanno venire voglia di non vedere il sole e strozzarmi con la flanella nella gola. Non voglio andare a scuola, non voglio svegliarmi. Voglio restare un bambino piccolo, voglio restare così piccolo al punto tale da poter prendermi il futuro strisciando come una biscia: solitario, dolce, non ferirò nessuno ma la tenerezza posso guardarla solo da lontano... se mi sciogli poi della neve cosa mi resta? Se vedrai tutto di me poi cambierò pelle, vedrai chi sono e resterai con gli occhi scoperti davanti alle insicurezze. Perché i vuoti fanno paura e stesso vale per le mancanze. I volti restano spogli, i sorrisi quelli rimangono smorti. Perché dove so accarezzare, ad altri il taglio ancora sanguina. Quindi guardami crescere. Guardami crescere perché tu non sarai da meno. Che fiore strano, cresci con le pietre ma non muori. Hai capito che: tutto questo non serve ad un cazzo. Non basta riempirsi gli occhi di meraviglia, non devi fare mille passi, soddisfare mille apparenze, non devi distinguerti, non devi essere qualcuno di famoso per essere importante: a farti sentire così forse non bastano neanche i suoi occhi. Sai già di chi parlo, non dirmi nient'altro, non dirmi di essere forte se crolli appena ti stringo e senti il nostro nome. Non dirmi di non avere ancora niente da spaccare, non dirmi di non aver più voglia di vivere. Mi fa ridere sentirmi immaturo ma comunque più grande di tutti gli adulti che incontro e non dei miei coetanei. Forse ancora mi tocca camminare per capire che non basta aver imparato a farlo per non inciampare. Forse mi tocca perdere la via, perdermi nella città, ascoltare chi va in chiesa, aiutare i senzatetto col rischio di essere mandata a fanculo. Aiutare gli anziani anche se magari potranno confondermi per un irriverente, irresponsabile ed immaturo. Stare davvero da solo, quando è tarda notte, senza passaggio nelle parti più brutte di sto posto, con i pensieri di troppo e qualche brandello di meno ad essere scambiato per bocca di rosa. Forse mi manca... meravigliarmi perché ho aperto gli occhi e giorno per giorno i petali di rosa si staccano dallo stelo e diventa un bastone. Dovrei meravigliarmi perché mi sono permesso di crescere, dovrei meravigliarmi perché qualcosa che cade e sa cadere al giorno d'oggi è oro, dovrei meravigliarmi perché la neve mi ha saputo dissetare quando avevo dimenticato come si fa a parlare, dovrei meravigliarmi perché cambiare in continuo pelle mi ha permesso di capire cos'è che porto dentro per davvero. Dovrei meravigliarmi, perché non hai visto mai tutto di me, non hai visto niente di te ma lo vedremo insieme. Dovrei meravigliarmi. Però, ce la faccio solo quando indosso i vecchi vestiti e capisco che ad abbracciarmi non eri davvero tu. Ho cambiato pelle, te lo giuro ho cambiato pelle. E tutto questo è qualcosa che cade: chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria, ehi! Un cuore rotto vale per iniziare una storia? Il mio è pietra che fa crescere un'altra persona. In ogni storia in mezzo ci sono io.-Ilunga
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radheidiloveme · 4 years ago
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Mi RAPUNZEL E IL MONDO CHE DEVE ESSERE BRUTTO E CATTIVO
Oh ve l’avevo detto che ultimamente sto facendo una cultura dei cartoni disney, grazie ad una pazienti na ossessionata dai IL MONDO DISNEY
Ora tocca a RAPUNZEL.
La conosci la storia di Raperonzolo? È la storia di una ragazza bellissima, tenuta prigioniera nella torre, dalla sua mamma (che in realtà l’aveva rapita ai genitori naturali) e che la usava per rimanere in eterno giovane, grazie ai suoi capelli magici.
Tutto il lavoro manipolatorio della “madre” si riassume in un concetto: Il mondo lì fuori è brutto e cattivo e tu devi averne paura, puoi rimanere al sicuro solo qui in casa.
E la ragazza, nonostante sogni di andare fuori, alla lunga si abitua al fatto che fuori è il male.
Non sa nemmeno perché è pericoloso, ma si fida dei racconti di chi fuori ci va…
(tra l’altro dovrebbe ricordarti qualcosa di molto attuale, ma sorvoliamo)
Perché fuori ovviamente ci sono i pericoli, ma ci sono anche le opportunità di imparare, di crescere, di evolversi, di farsi male… Insomma di vivere!
Attenzione! Qui c’è una donna malvagia e cattiva che fa le cose con malizia e per proprio tornaconto personale, le mamme non sono così… Almeno non sono cattive, eccetera.
Ma il meccanismo che spesso i genitori mettono in atto è lo stesso: PAURA + SENSO DI COLPA = CONTROLLO!
Se sei un genitore devi uscire da quel circolo vizioso, perché diventerà letale per il vostro rapporto e per lo sviluppo sereno di un figlio.
Ma i film della disney sono belli per le canzoni anche, no?
Ecco qui il testo della canzone che la “mamma” canta a Rapunzel quando lei le chiede di uscire per il giorno del suo diciottesimo compleanno.
Ve la scrivo e vi segno in grassetto i commenti che spesso, in maniera magari inconsapevole e ingenua, escono dalle vostre bocche.
Vorresti uscire dalla torre?
Oh, che dici Rapunzel?
Cara sei un fuscello delicato!
E mi ascolti sempre sei un amore
Sai che ti ho protetto e tutelato
Lo so però...
E guarda! Tu sei il più raro fiore
E' una delusione che vuoi darmi?
Vuoi lasciare il nido e andare via?
Si ma non ora
Ma...
Shh! Non ancora!
Stai qui con me!
Resta con me
Non ti allontanare
E' il consiglio che ti do
Resta con me
Se ti lascio andare me ne pentirò
Lo So!
Ladri in libertà, piante velenose
Antropofagia, la peste!
No!
Si!
Ma...
Grossi e grassi ratti
Facce spaventose
Ah, io muoio! Non lasciarmi
Mamma è qui
Sai che ti proteggo
Cara veglio su di te!
E' un bel dramma
Senza mamma
Ma sei con me!
Lascia pure se sei così incosciente
E se muori per me che cambia in fondo?
In effetti solo solamente la donna che ti ha messo al mondo
Lascia me qua sola
Cosa importa?
Spezza questo cuore se ti va
Ma è un mondo che non fa per te
Mamma non sa
Resta con me
Stai con la tua mamma
Sola tu cosa farai?
In desabillé
Senza alcun programma
Dai finiresti nei guai
Sei un po' svampita
Piena di ansia e dubbi
Anche un po' distratta vedi?
In più non sei bella, senza che ti arrabbi
Sai mia cara che ti adoro
Mamma sa chi sei
Mamma ti capisce
Mamma è sempre accanto a te!
Rapunzel?
Si?
Non devi mai più chiedere di uscire dalla torre, ricorda!
Si, Madre
Condita con il finale sul “Io ti voglio più bene di quanto me ne vuoi tu”.
Ti lascio anche il link con il video: https://www.youtube.com/watch?v=fGnsW8UEq1E
Ma ecco i passaggi più utili per noi:
Cara sei un fuscello delicato! ——> messaggio nascosto: non sei in grado di farcela da sola
È una delusione che vuoi darmi? ——> SENSO DI COLPA
Ah, io muoio! Non lasciarmi ——> SENSO DI COLPA
Ma è un mondo che non fa per te ——> SENSO DI INADEGUATEZZA
Sei un po' svampita Piena di ansia e dubbi Anche un po' distratta vedi? ——> SENSO DI INADEGUATEZZA
Mamma è sempre accanto a te! ——> Ovvero senza di me non ce la puoi fare, più senso di colpa.
È solo un film, ma dipende da che occhiali vuoi indossare per guardarlo.
Io cerco di svagarmi e poi ne studio i significati. È il mio lavoro.
Si chiama Meta Cognizione, ovvero capire al di là di quello che si fa. Per questo motivo noi usiamo i giochi per lavorare con i ragazzi: ci divertiamo assieme a loro, noi impariamo tanto sul loro modo di essere, loro si divertono ed imparano delle abilità senza saperlo.
A me piace imparare e mi piace farlo cogliendo spunti anche se ve non sembra ci siano.
Occhio ai messaggi che mandiamo! Soprattutto in periodi come questo.
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rifletto,ricordo...e penso che ho perso la speranza.Quando mia madre è morta insieme alle persone piu' importanti della mia vita sono diventata fredda,senza sentimenti,arrogante e non riconosco piu' la ragazzina dolce e sensibile di un tempo.Ogni giorno è una battaglia contro il mondo perche' capisci che tutto quello di cui è fatto fa schifo,capisci che ogni "mi dispiace" te lo dicono solo perche' gli fai pena e non per aiutarti perche' non capiranno mai quello che ci si prova se non l'anno vissuto,capisci da quanta falsità è ricoperta il mondo e soprattutto capisci che è molto meglio l'oscurità.Niente è per sempre,io dico tutto in faccia e allora nessuno mi resta vicino perche' il mondo è ricoperto da talmente tanta falsità che la sincerità viene recepita come un'offesa.Ogni giorno perdo un sentimento finche' sono rimasta vuota,l'unica cosa che riesco a fare è creare muri per non soffrire ancora.Mi sento morire dentro ogni volta che vedo una famiglia felice che non ha problemi,ogni volta che vedo due amiche sempre insieme che si raccontano tutto e dicono che la loro amicizia sara' per sempre senza sapere quello che gli rivelera' il domani.Tutti dicono che la depressione è una malattia ma non è vero.La depressione è un qualcosa provocato da un sentimento svanito nel tempo per colpa del destino al quale non glie ne frega niente di niente,la depressione non puo' essere curata con medicine ma ritrovando se' stessi e avere qualcuno al tuo fianco per aiutarti ma se non hai nessuno muori un po' alla volta e quando sei completamente assente e nessuno se ne accorge è ancora peggio perche' ti senti come un fantasma che cerca la liberta' di essere normale,di vivere felice,senza problemi di cui è troppo difficile liberarsene....ma tu stesso sai che è impossibile trovarla.Voi che risolvete tutto mi spiegate perche' le persone a cui voglio un mondo di bene mi odiano?perche' non posso essere felice come quelle della mia eta'?perche' Dio mi vuole bene ma non mi fa avere una vita che merito di vivere?be' a questa domanda so' rispondere:perche' è troppo occupato a vedere le persone che è riuscito a rendere felici sentendosi orgoglioso che vedere quelli come me ed avere pena per noi sapendo che non puo' fare niente!ogni volta che mi vedo alla specchio mi chiedo ad alta voce:"perche' sono così brutta?che ho fatto per esserlo?che senso ha la mia vita?farmi soffrire?farmi capire che sono inutile?...credo di essere sul punto di non ritorno,ogni volta che vedo il mio riflesso su uno specchio vorrei spaccarlo per non vedermi.ho la certezza che se scomparissi non mancherei a nessuno.tutti nel cuore hanno dei sentimenti ma io ho solo....vuoto o....un buco nero.Sì un buco nero che ha risucchiato tutto.Non sono fatta per questo mondo...ma non ho la forza di farlo ma non ho neanche la forza di correre ancora in questo tunnel buio aspettando la sua fine...se mi suicidassi farei soffrire qualcuno?ma perche’ ci penso ancora?se qualcuno mi vuole bene mi salverebbe da questo tunnel...ma a quanto pare nessuno è disposto a farlo...
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