#protesta stradale
Explore tagged Tumblr posts
pier-carlo-universe · 5 days ago
Text
Sicurezza Stradale: Stop al "Codice della Strage" - Proteste e Presidi in Tutta Italia
Roma e oltre: mobilitazione nazionale il 17 novembre per ricordare le vittime della strada e contrastare la riforma del Codice della Strada
Roma e oltre: mobilitazione nazionale il 17 novembre per ricordare le vittime della strada e contrastare la riforma del Codice della Strada. La sicurezza stradale torna al centro del dibattito nazionale con una giornata di proteste e commemorazioni. Domenica 17 novembre 2024, in occasione della Giornata Mondiale in Memoria delle Vittime della Strada, si terrà un presidio a Roma, accompagnato da…
0 notes
rideretremando · 2 months ago
Text
"STATO PENALE DI POLIZIA
Ieri sera la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia.
🔴 Il blocco stradale e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere;
🔴 le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni;
🔴 idem per chi protesta contro le grandi opere;
🔴 Anche la "propaganda" delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della parola";
🔴carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni;
🔴 Fino a 15 anni per resistenza attiva
🔴 Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato "anti-Ghandi")
🔴 Facoltà per forze dell'ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio.
🔴 Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno
🔴 Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l'uso del cellulare, vincolando l'acquisto della SIM al possesso del permesso.
Tutto ciò col silenzio complice delle "opposizioni parlamentari", le quali al di là di un voto contrario puramente di bandiera non hanno mosso un dito per contrastare realmente le nuove leggi "fascistissime", peggiorative rispetto allo stesso codice Rocco.
Anzi: su circa 160 parlamentari, al momento del voto a Montecitorio l'"opposizione" ne aveva in aula soltanto 91!!!
Non solo: prima della votazione finale del Ddl, PD e 5 stelle hanno presentato alcuni ordini del giorno (recepiti dal governo) che impegnavano quest' ultimo ad incrementare la spesa per assumere nuovi agenti di polizia e di guardie penitenziarie: l'ennesima riprova di come, al di la di qualche sfumatura, nella sostanza siano tutti uniti nella direzione di un inasprimento dei dispositivi repressivi, funzionale alla guerra e all'economia di guerra, cioè di fatto all'introduzione di una vera e propria legge marziale!
Ora la parola passa al senato, il quale sicuramente approverà in tempi brevi questa ignobile ed infame legge.
Sosteniamo la Rete Liberi di Lottare- fermiamo insieme il Ddl 1660."
Nadia Urbinati
Tumblr media
82 notes · View notes
megabif · 8 months ago
Text
Tumblr media
Richard Serra
Tilted Arc
Nel 1979 il General Service Administration (GSA), un’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti, in accordo con il National Endowment for the Arts (NEA), decide di commissionare una scultura all’artista Richard Serra. È destinata alla Federal Plaza di New York. Dieci anni dopo, la scultura, chiamata Tilted Arc, viene smantellata, segata a pezzi, i suoi resti immagazzinati a Brooklyn. Nel mezzo accade di tutto. L’affaire Serra ridefinirà il concetto di site specificity di una scultura inserita nel tessuto urbano. In effetti, c’è qualcosa di radicale in questo artista che fin dagli inizi della sua carriera aveva deciso di utilizzare acciaio e piombo come materia espressiva. Nelle Lettere a Miranda Quatremère de Quincy si poneva domande riguardo allo spostamento delle opere d’arte italiane. All’epoca, la Rivoluzione francese aveva appena fatto il suo corso. Due secoli dopo la questione resta: distratta dal suo contesto l’opera perde il suo valore? “Rimuovere l’opera significa distruggere l’opera” afferma Richard Serra. La Street Art pone problemi simili.
Nel 1979, quando viene scelto dal GSA, Serra è già conosciuto, apprezzato. Nel 1970 aveva piazzato una struttura circolare in acciaio nel manto stradale di una via del Bronx (To Encircle Base Plate Hexagram Right Angles Inverted). L’anno successivo, piazza il St. John’s Rotary Arc nei pressi della rotatoria dell’Holland Tunnel. Certo, finché si tratta di una strada del Bronx, o di una rotatoria, nessuno fiata. Ma quando ti trovi di fronte il Federal Bureau of Investigation o una sede della corte di giustizia, è difficile farla franca.
Tilted Arc viene inaugurato nel 1981. Una linea di acciaio color ruggine di quaranta metri, alta quattro, leggermente curva e inclinata, taglia in due la piazza. Apriti cielo. La struttura “teatrale” del sito viene alterata, ciò di cui Serra era ben conscio. I cittadini si ritrovano proiettati dentro un nuovo contesto ambientale, ridefinito dalla scultura. È come se lo stesso concetto di “temporalità” subisse una torsione. Chi cammina sulla piazza è costretto a costeggiare l’opera. In un sito percorso usualmente di fretta, per motivi di lavoro, Serra costringe i passanti a rallentare, a lambire e “sentire” l’opera. Grazie a questo taglio in acciaio lo spazio viene ora sovvertito. Questa linea funge da contrappunto ambientale. È l’opera che ora definisce, impone il proprio territorio.
Ne succedono di tutti i colori. Un giudice protesta. Pone problemi di sicurezza. Finisce come in una lite condominiale, ma su larga scala. C’è chi pone questioni di decoro. La gente vi urina sopra (intervistato dal New York Times, che gli domanda quale sia il suo luogo favorito in città, Matthew Barney risponde: “Urinare riverentemente su Tilted Arc”). C’è chi vi aggiunge graffiti. Alcuni tirano in ballo il Muro di Berlino. Si tengono pubbliche udienze. Autorevoli critici d’arte difendono il lavoro di Serra. Nel 1985 la sede di Washington della GSA chiede che all’opera venga trovato un altro spazio. Serra avvia una causa per difendersi. La causa viene rigettata. Nel 1987 la NEA dichiara Tilted Arc “site specific”, e per questo inamovibile. Serra intanto va in appello. Nel 1989, dopo che Ronald Reagan ha firmato la Berne Convention, legge in difesa dei beni letterari e artistici, Tilted Arcviene smantellato. Per qualche tempo, una specie di cicatrice sulla pavimentazione funziona da indice dell’opera. Ora, restano solo fotografie, più la documentazione, gli atti di questa battaglia espressiva.
Via
6 notes · View notes
acquaconlimone · 10 months ago
Text
Guardando oltre l'aspetto quasi folkloristico che assume la protesta di "Fleximan" nel segare gli autovelox letti come nuovi elettronici simboli delle gabelle medioevali e non più come prevenzione stradale, gli amministratori locali e la politica tutta dovrebbe cominciare a chiedersi cosa si nasconde dietro a questo nuovo genere di disobbedienza sociale che va al di là dei limiti di velocità e non trincerarsi dietro alle solite risposte che in Europa città come Londra o Madrid oppure Malmoe o Turku hanno già questo limite senza però ricordare la differenza che fanno i trasporti pubblici di Londra rispetto a Roma dove una volta gli autobus dell'Atac prendevano fuoco durante le corse.
Ma io mi chiedo quale sia il limite nel quale una legge è giusta e quando sconfina in un arbitrario strumento vedi i 30 km/h di Bologna fatti (secondo me) per fare cassa e non come un'aggiunta di sicurezza stradale e prevenzione ambientale come viene fatta passare e poi perché proprio i 30 e non i 40? Sono stati fatti degli studi appositi nel decidere questa velocità?
Scarterei i 20 perché realmente impraticabili.
3 notes · View notes
stranotizie · 15 days ago
Link
Daniele Virgili, un vigile di 25 anni, ha subito l’amputazione della gamba sinistra a seguito di un incidente stradale avvenuto il 6 novembre, mentre era coinvolto in operazioni di rilevamento a seguito di un altro sinistro sulla Tiburtina. Virgili e altri due colleghi stavano effettuando il loro lavoro quando un’automobile, guidata da un carabiniere in stato di ebbrezza, li ha travolti. Le condizioni di Daniele sono immediatamente apparse gravissime e, poco prima di essere soccorso, ha avuto modo di contattare la sua famiglia per comunicare la sua situazione. La famiglia di Virgili ha espresso un forte desiderio di giustizia, raccontando il dolore e la rabbia provati dopo l’incidente. Il fratello, Riccardo, ha descritto la telefonata ricevuta da Daniele, in cui il giovane esprimeva il suo affetto e la gravità della sua condizione. Riccardo ha anche denunciato l'atteggiamento "arrogante e sfacciato" del carabiniere dopo l'incidente, rendendo la situazione ancora più straziante per la famiglia. Il padre, ricordando Daniele come un agente devoto al dovere, ha evidenziato la contraddizione tra la sua vocazione e l’incidente causato da qualcuno che avrebbe dovuto garantire la sicurezza. Oltre a Daniele, le altre due colleghe coinvolte nell'incidente non sono in pericolo di vita e si trovano al di fuori delle condizioni critiche. Virgili, però, resta nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma mentre la sua famiglia continua a chiedere giustizia per quanto accaduto. L’incidente ha scatenato una serie di interrogativi sulla condotta del carabiniere e sull'importanza di una maggiore sorveglianza e responsabilità tra le forze dell'ordine. La comunità locale è in attesa di sviluppi sul caso e spera in provvedimenti adeguati per garantire che eventi simili non si ripetano in futuro. La famiglia di Daniele non intende fermarsi, pronta a lottare per la giustizia e per il riconoscimento del sacrificio del giovane agente.
0 notes
m2024a · 5 months ago
Video
Arrestata Greta Thunberg: ancora problemi per l'attivista Greta Thunberg è stata arrestata in Olanda durante una manifestazione contro i combustibili fossili sull'autostrada A12 a L'Aia. L'attivista svedese per il clima Greta Thunberg è stata arrestata a L'Aia, in Olanda, durante una protesta organizzata dal movimento Extinction Rebellion (XR) contro l'uso dei combustibili fossili. Thunberg, insieme a numerosi altri manifestanti, ha bloccato la circolazione sull'autostrada A12 che attraversa la città, una delle arterie principali della regione. Greta Thunberg e la sua lotta contro i combustibili fossili Secondo quanto riportato dai media svedesi, la polizia olandese ha spiegato di aver agito per ripristinare l'ordine pubblico e la sicurezza stradale. Gli agenti hanno utilizzato cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti e liberare l'autostrada. Questa è solo l'ultima di una serie di azioni di disobbedienza civile che hanno visto Thunberg coinvolta. La giovane attivista è diventata un simbolo globale della lotta contro i cambiamenti climatici, ispirando milioni di persone in tutto il mondo a mobilitarsi per un futuro più sostenibile. Arresti recenti e la determinazione di Thunberg Non è la prima volta che Greta Thunberg si trova in una situazione del genere. A maggio, è stata arrestata a Malmö mentre protestava contro la partecipazione di Israele all'Eurovision. Due settimane fa, è stata nuovamente arrestata durante una manifestazione di Extinction Rebellion a Helsinki. Ogni arresto non ha fatto altro che rafforzare la sua determinazione a combattere per il clima. La protesta a L'Aia è stata caratterizzata da una partecipazione massiccia e pacifica, nonostante l'intervento della polizia. I manifestanti hanno sottolineato l'urgenza di abbandonare i combustibili fossili e di adottare politiche più sostenibili per combattere il cambiamento climatico. Extinction Rebellion ha organizzato l'evento come parte di una serie di iniziative globali volte a sensibilizzare l'opinione pubblica e a spingere i governi ad agire concretamente. Greta Thunberg continua a essere una voce potente e influente nel movimento ambientalista. Il suo impegno incrollabile e la sua capacità di mobilitare le masse sono una testimonianza della sua dedizione alla causa. Anche se le sue azioni portano spesso a conseguenze legali, Thunberg non mostra segni di voler rallentare la sua campagna per un pianeta più sano e sostenibile.
0 notes
curiositasmundi · 9 months ago
Text
[...]
“Un atto evidentemente elettorale” rimarca, sempre a LaPresse, Paolo Bellino, della stessa associazione, secondo cui “è stato dato il via libera alle parti peggiori degli istinti al volante”. “Un atto efferato, criminogeno” e per questo l’appello è: “Salvini ritira questa zozzeria”. “Noi chiediamo che la riforma si fermi, che venga riscritta ma tenendo conto di tutte le evidenze e i dati che mostrano come realmente incidere sulla sicurezza delle nostre strade” è la richiesta avanzata da Francesca Chiodi del “Movimento diritti dei pedoni”.
Infine, presente in piazza Santi Apostoli anche il deputato del Pd Andrea Casu: “Nel 2022 165 mila scontri stradali, 9 morti e oltre 100 feriti ogni giorno. Sono numeri da bollettino di guerra. È una strage nelle nostre strade”.Tra i manifestanti c’era anche il consigliere regionale Alessio D’Amato. “Bisogna fermare questa riforma che va nella direzione opposta all’obiettivo fissato dalle direttive europee di dimezzare il numero di incidenti entro il 2030 per arrivare a zero morti sulle strade entro il 2050 - ha detto in una nota - così le cose non possono funzionare, bisogna puntare sulla prevenzione, sulla responsabilità delle amministrazioni locali e sulle buone pratiche europee. Invece con la riforma del nuovo Codice della Strada piuttosto che proteggere gli utenti deboli della strada, pedoni e ciclisti, e mettere in sicurezza i luoghi nevralgici come scuole, ospedali e stazioni, si fa propaganda sulla vita delle persone. Sono mesi che ho presentato la proposta di legge chiamata 'Lazio Strade Sicure' al Consiglio regionale, volta a ridurre il numero di vittime sulle strade. Tuttavia, dalla parte della destra in Regione c'è un silenzio assoluto su questo tema cruciale". 
Obiettivo “zero morti” impossibile
RomaToday ha contattato Amedeo Trolese, responsabile mobilità di Legambiente Lazio e tra le persone che hanno preso la parola durante la manifestazione: “L’Europa vuole che, entro il 2050, ci siano “zero morti” sulle strade. Con questo “codice della strage” l’obiettivo sarà irraggiungibile – dice – si va nella destinazione contraria rispetto a quella verso la quale si dovrebbe andare, dando sempre più spazio all’auto privata e ai suv”.
Secondo Legambiente, la riforma diminuisce “la sicurezza stradale, boicotta la mobilità sostenibile e indebolisce i Comuni. Inoltre “rende più difficili i controlli per velocità e sosta abusiva, rende possibile l’aumento dei limiti di velocità e diminuisce le multe per i limiti di velocità e transito in ZTL e aree pedonali”. Per non parlare, poi, di Ztl, aree pedonali, biciclette e simili. Si “blocca la realizzazione di nuove piste e corsie ciclabili” rendendole poi meno sicure con l’annullamento della “clausola “salvaciclisti” del “metro e mezzo”.  
Sindaci mortificati
“Questa è anche una misura che mortifica e penalizza tantissimo i sindaci – riprende Trolese – specialmente quelli impegnati nella realizzazione di zone 30, piste ciclabili o spazi Ztl. Non saranno più loro a decidere cosa fare ma il ministero, per la felicità di tutti quei burocrati che torneranno a comandare. Con Pendolaria abbiamo denunciato che siamo indietro anni luce sulla mobilità sostenibile ed ora il ministro vuole  tornare a riprendersi quegli spazi pubblici che, con fatica, erano stati riconsegnati ai pedoni e a chi preferisce una mobilità alternativa. Spero che l'Anci prenda presto posizione su questo”.
Strage sulle strade di Roma
Quello dei morti sulla strada è, come detto, un'emergenza nazionale e che si avverte in maniera particolare nella Capitale d'Italia .Federico Pastore è solo l’ultima vittima delle strade di Roma. Il ragazzo, che viveva nella zona di Quattro Venti, è morto sulla via Flaminia alle 4 del mattino di sabato 2 marzo. Dall’inizio del 2024, a Roma, sono morte già diciotto persone per incidenti stradali. Lo scorso anno le vittime di incidente sono state ben193.
Il nuovo codice della strada
Il nuovo codice della strada del ministro Salvini, che dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2024, introduce novità importanti. Una di queste è l’ergastolo della patente, pensata per chi causa incidenti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. I neopatentati non potranno guidare, per tre anni, auto con una potenza superiore ai 95 cavalli. Stretta anche su chi viene beccato a guidare in stato di ebrezza: per i recidivi ci sarà l’obbligo di installare sulla propria vettura l’alcolock. Colpiti i monopattini che dovranno essere assicurati, avere le freccia e la targa mentre per i conducenti sarà obbligatorio il caso. Provvedimento, questo, che non è stato preso anche per le biciclette. Salvini ha poi “dichiarato guerra” agli autovelox. L’installazione dei rilevatori sarà vietata su strade che hanno il limite di 50 km/h in città, nelle strade urbane, mentre nelle strade extraurbane sotto i 90 all'ora. Previste poi multe più salate per chi guida utilizzando il cellulare.
[...]
1 note · View note
bergamorisvegliata · 9 months ago
Text
4 ANNI DI "PERLE" PANDEMICHE e non solo
Tumblr media
Qualche giorno fa scrissi un articolo che rammentava tutte le fantasticherie adottate dai due governi, Conte e Draghi, durante la farsa pandemica.
Riprendo aggiungendo altre "perle" da collezione e non solo riferite alla "pandemenza" ma anche ad altre tematiche, come ad esempio la presunta crisi idrica, come il conflitto tra Ucraina e Russia che ha scatenato una grave crisi energetica, in particolare sul piano dei prezzi e dei costi per le famiglie...Insomma, si è passati dal "Se non ti vaccini muori e fai morire" all'indimenticabile "C'è da scegliere tra il condizionatore e la pace".
Tumblr media
E non è che con il governo (o "la governa"?) Meloni le cose siano e stiano andando per il meglio: convinta sostenitrice che la Russia e Putin non andassero attaccati e quantomeno provocati, la "leader" italiana pochi giorni fa ha garantito miliardi e aiuti militari all'Ucraina.
Tralasciamo poi le "boutade" sul presunto cambiamento climatico che causerebbe crisi idriche e sulle decisioni di molti amministratori/sindaci che in nome di una lotta all'inquinamento atmosferico abbassano i limiti delle velocità delle auto portandoli a 30 all'ora nelle loro città e per altro non solo in alcuni quartieri ma addirittura su strade di grande comunicazione stradale.
Tumblr media
Ma come commentiamo poi il fatto che in numerose città si continuino a tagliare alberi di alto fusto "colpevoli" di creare problemi di aria quando non è invece vero che il fatto di tagliare queste specie favoriscono il propagarsi delle onde elettromagnetiche (che a breve verranno portate da 6 a 15v/m) non avendo più ostacoli al loro irradiarsi.
Ecco, veramente le "perle" del titolo del pezzo che state leggendo, non sono poi prolifiche, ma -come si suol dire- poche ma buone e l'ultima è di poche ore fa quando con un Decreto Legge il Ministro Schillaci prima inserisce nel decreto il fatto che a partire dal 2025 verrà introdotto una sorta di "green pass" con il nome di "Digital Green Certificate" a livello globale, poi e forse a causa di moltissime mail di protesta pervenute al suo Ministero, fa dietrofront asserendo che tale decreto verrà modificato, che l'Italia non aderirà al piano pandemico dell'OMS e che semmai si rinforzeranno le prerogative del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Tumblr media
E come se non bastasse, e qui non c'è niente da ridere, si continuano a sperperare fondi che -anzichè destinare a chi ne ha bisogno- vengono dirottati sull'acquisto di armamenti e di aiuti illogici all'Ucraina.
C'è altro da commentare?
Tumblr media
0 notes
delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
Text
Oltre 20 trattori bloccano frontiera sud tra Portogallo e Spagna
L’autostrada transfrontaliera N-521 fra il Portogallo e Spagna è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni dalle prime ore del mattino per la protesta di centinaia di agricoltori portoghesi, che hanno effettuato un blocco stradale con almeno 20 trattori, segnala la Guardia Civil.     Gli agricoltori lusitani si sono uniti ieri all’ondata di collera che dalla Francia si è estesa a vari…
View On WordPress
0 notes
zenopagliai · 10 months ago
Text
Tumblr media
AUTOVELOX SEGATI e ITALIANI CONTENTI !
Distrutti oltre 500 autovelox in tutta Italia.
*
Gli autovelox sono tra i dispositivi più odiati dagli automobilisti italiani, che li ritengono una trappola per fare soldi a spese della sicurezza stradale. Ma cosa succede quando questi apparecchi vengono segati alla base e abbattuti da ignoti? In questo articolo, analizzeremo il fenomeno degli autovelox segati in Italia, le sue cause, le sue conseguenze e le possibili soluzioni.
*
Il fenomeno degli autovelox segati in Italia
Negli ultimi anni, in diverse regioni italiane, si è assistito a un aumento dei casi di vandalismo contro gli autovelox, che vengono segati alla base e abbattuti da persone non identificate. Questi atti sono spesso rivendicati da gruppi di automobilisti che si definiscono “liberatori della strada” e che protestano contro l’uso eccessivo e arbitrario degli autovelox da parte dei comuni. Secondo una stima della Polizia Stradale, dal 2019 al 2023 sono stati danneggiati o distrutti oltre 500 autovelox in tutta Italia, con un danno economico di circa 10 milioni di euro.
*
Le cause degli autovelox segati in Italia
Le motivazioni che spingono gli autovelox segati in Italia sono molteplici e spaziano dalla rabbia alla disperazione, passando per la sfida e il divertimento. Tra le cause più comuni, possiamo citare:
*
La percezione di ingiustizia e di vessazione da parte degli automobilisti, che ritengono che gli autovelox siano posizionati in punti strategici per fare cassa e non per prevenire incidenti.
La mancanza di trasparenza e di informazione da parte dei comuni, che spesso non rispettano le norme sulla segnaletica e sulla taratura degli autovelox, rendendo difficile per gli automobilisti sapere dove si trovano e a che velocità sono impostati.
La crisi economica e sociale, che ha ridotto il potere d’acquisto degli italiani e aumentato il costo della vita, rendendo le multe per eccesso di velocità sempre più insostenibili e fonte di stress.
La voglia di ribellione e di protesta contro il sistema, che si manifesta attraverso atti di vandalismo che esprimono il malcontento e il dissenso verso le istituzioni e le autorità.
Capitolo 3: Le conseguenze degli autovelox segati in Italia
Gli autovelox segati in Italia non sono solo un problema economico, ma anche un problema di sicurezza e di legalità. Tra le conseguenze più gravi, possiamo elencare:
*
Il rischio di incidenti stradali, che aumenta quando gli automobilisti si sentono liberi di superare i limiti di velocità senza timore di essere controllati e sanzionati.
La perdita di entrate per i comuni, che devono sostenere i costi di riparazione o sostituzione degli autovelox danneggiati e che vedono diminuire le entrate derivanti dalle multe.
La violazione della legge e dell’ordine pubblico, che mina il rispetto delle regole e delle istituzioni e che favorisce la diffusione di comportamenti incivili e antisociali.
Le possibili soluzioni agli autovelox segati in Italia
Per contrastare il fenomeno degli autovelox segati in Italia, non bastano le misure repressive, ma occorrono anche le misure preventive e educative. Tra le possibili soluzioni, possiamo suggerire:
Il dialogo e la collaborazione tra gli automobilisti e i comuni, per trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e di bilancio, evitando l’uso indiscriminato e abusivo degli autovelox e garantendo la corretta informazione e segnalazione degli stessi.
L’innovazione tecnologica e la diversificazione dei sistemi di controllo, per rendere più efficaci e meno vulnerabili gli autovelox, ad esempio usando telecamere nascoste, sensori intelligenti, droni e satelliti.
La sensibilizzazione e la formazione degli automobilisti, per promuovere una cultura della sicurezza e del rispetto delle regole, attraverso campagne informative, corsi di educazione stradale, incentivi e premi per i conducenti virtuosi.
Capitolo 5: Conclusioni
Gli autovelox segati in Italia sono un fenomeno complesso e preoccupante, che richiede una risposta adeguata e condivisa da parte di tutti gli attori coinvolti. Gli autovelox non sono il nemico degli automobilisti, ma uno strumento utile per garantire la sicurezza e la legalità sulle strade. Tuttavia, per essere accettati e rispettati, devono essere usati in modo corretto e trasparente, senza scopi meramente repressivi o fiscali. Solo così si potrà creare un clima di fiducia e di collaborazione tra gli automobilisti e i comuni, e si potrà ridurre il fenomeno degli autovelox segati in Italia.
****************************
Gentile lettore, commenta questo articolo. Il parere altrui è sempre necessario per fare meglio il punto, grazie.
Se volete saperne di più su queste avventure nel mondo digitale, vi invito a leggere miei articoli sul blog: www.pittografica.it.
Non dimenticate di seguirmi sulla mia pagina: FB: https://www.Facebook.com/pittografica In caso saluto
Zeno.
www.pittografica.it
0 notes
giancarlonicoli · 1 year ago
Text
5 dic 2023 19:30
GIUSTIZIA A MISURA DI RICCHI – IL 12 APRILE 2022, POCO FUORI ROMA, ALESSANDRO MAGGIORE, 33ENNE FIGLIO DEL PATRON DELL’OMONIMA SOCIETÀ DI AUTONOLEGGI CONOSCIUTA A LIVELLO EUROPEO, UBRIACO AL VOLANTE DI UNA FUORISERIE, SI È SCHIANTATO A 140 CHILOMETRI ORARI CONTRO UNA CITROEN. NELL’IMPATTO HA AVUTO LA PEGGIO UN 25ENNE, MORTO DOPO 10 GIORNI DI AGONIA – LA FAMIGLIA MAGGIORE HA RISARCITO I GENITORI DELLA VITTIMA CON MEZZO MILIONE DI EURO E OTTENUTO PER IL RAMPOLLO UNA CONDANNA PATTEGGIATA DI 2 ANNI E 4 MESI – LA RABBIA DEI PARENTI DELLA VITTIMA DOPO LA SENTENZA: “UNA VITA SPEZZATA PUÒ VALERE TANTO POCO?” -
Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per https://roma.repubblica.it/
Ubriaco al volante di una fuoriserie, al doppio del limite consentito, disintegra un Citroen e uccide il giovane automobilista alla guida. Oggi il responsabile dell’incidente, Alessandro Maggiore, 33enne figlio di una importante famiglia di imprenditori del Lazio, è stato condannato a 2 anni e 4 mesi, per omicidio stradale.
Dopo la sentenza è scoppiata la protesta di familiari e amici fuori dall'aula: “Una vita spezzata può valere due anni e 4 mesi?”.
La Bmw Serie 1 bianca è lanciata a tutta velocità. Un missile che sfiora i 140 chilometri orari in una strada periferica, stretta, circondata da alberi e con un limite di settanta. Al volante c’è un ragazzo ubriaco, di 33 anni, figlio del patron dei Maggiore, la dinasty degli autonoleggi a livello europeo.
Alle 23,45 del 12 aprile 2022 Alessandro Maggiore tampona, da dietro, una Citroen Saxo. A bordo dell’altra automobile, sulla via Sacrofano — Cassia, c’è un ragazzo di 25 anni, si chiama Manuele Iencinella. Non doveva essere lì, ma dopo una partita di calcio aveva deciso di accompagnare un amico a casa per evitare di fargli prendere l’autobus a quell’ora.
L’impatto è devastante, le lamiere si accartocciano, il muso della Serie 1 si schiaccia, il posteriore della piccola utilitaria francese si comprime e arriva quasi fino ai sedili del guidatore. È come una cannonata presa alle spalle da Iencinella che viene scaraventato fuori dalla macchina. Le auto, nel frattempo, sbandano attaccate una all’altra e così percorrono una decina di metri. La vittima è sulla strada in agonia.
Viene trasportato in ospedale dove lotta, per quasi dieci giorni, appeso tra la vita e la morte. Alla fine, muore il 21 aprile del 2022 al Sant’Andrea.
[…]
Per gli inquirenti, perciò, non ci sono dubbi. È un omicidio stradale, la velocità è doppia rispetto al limite, i valori nel sangue testimoniano un consumo di alcolici ben oltre il massimo consentito di 0,5. Il test alcolemico dice che il trentatreenne aveva un valore di 2,5.
La potente famiglia del ragazzo corre subito ai ripari, la dinamica è chiara, il loro ragazzo stava correndo e l’alcol nel sangue a quei livelli peggiora ulteriormente il quadro. Sono queste due prove tangibili che confermano la responsabilità in capo al giovane. La cosa peggiore, ovviamente, è l’epilogo tragico, la morte di un venticinquenne. I genitori vengono, perciò, subito risarciti dai Maggiore con una somma che supera il mezzo milione di euro.
Ma non è tutto, perché l’atto finale di questa storia fa storcere a molti la bocca, ovvero la possibilità che la vicenda si chiuda oggi con una condanna patteggiata di 2 anni e 4 mesi. Questa la richiesta della procura di Tivoli, del pubblico ministero Federico Carrai in accordo con il legale del giovane, l’esperto penalista Stefano Valenza. La gip Chiara Miraglia ha deciso - di fronte al legale dei parenti della vittima, l’avvocata Valeria Morreale - di accordare la richiesta.
0 notes
cinquecolonnemagazine · 1 year ago
Text
Cervinia o Le Breuil? Disputa tra vecchio e nuovo nome del comune valdostano
Cervinia o Le Breuil? Negli ultimi giorni sta facendo scalpore la decisione della regione Valle d'Aosta di ripristinare l'antico nome della località montana valdostana. Il comune interessato protesta supportato dal Ministero per il Turismo che non vuole accettare questo cambio. La disputa sul nome di Cervinia o Le Breuil La decisione dell'amministrazione regionale della Valle d'Aosta di ripristinare il nome di Breuil-Cervinia ha riaperto la disputa sul nome di questa località turistica valdostana. La questione è complessa e coinvolge diversi aspetti, tra cui la storia, la cultura e l'economia. Storia e cultura Il nome Cervinia è considerato un toponimo autarchico risalente all'epoca fascista, quando molti nomi venivano italianizzati. Il nome originario della località è Le Breuil, un toponimo di origine walser che significa "le praterie". La scelta del nome Cervinia è stata quindi una scelta politica, che ha rappresentato un tentativo di italianizzazione della località. Tuttavia, il nome Cervinia è ormai consolidato e riconosciuto in Italia e nel mondo. È il nome che viene utilizzato nella maggior parte dei documenti ufficiali e che è conosciuto da tutti i turisti. Economia La località di Cervinia è una delle principali destinazioni turistiche della Valle d'Aosta. È una località rinomata per lo sci, l'escursionismo e l'alpinismo. La maggior parte dei turisti che visitano Cervinia sono stranieri, principalmente inglesi. La ministra del Turismo Daniela Santanché ha espresso il suo disappunto per la decisione dell'amministrazione comunale di Valtournenche, sostenendo che "un così drastico cambiamento non può che nuocere al settore turistico alberghiero e all'immagine di tutta la Valle d'Aosta". Una questione complessa La disputa sul nome di Cervinia è una questione complessa, che non può essere risolta facilmente. La decisione dell'amministrazione comunale di Valtournenche di ripristinare il nome di Breuil-Cervinia è stata presa sulla base di considerazioni di storia e cultura. Tuttavia, è probabile che la decisione abbia un impatto negativo sull'economia della località, in particolare sul turismo straniero. La questione sarà probabilmente discussa nei prossimi mesi e anni, e non è escluso che possa essere risolta attraverso un compromesso. Alcuni possibili sviluppi della questione Cervinia o Le Breuil Ecco alcuni possibili sviluppi della disputa sul nome di Cervinia: - L'amministrazione comunale di Valtournenche potrebbe decidere di mantenere il nome di Breuil-Cervinia, nonostante le preoccupazioni della ministra Santanché. - L'amministrazione comunale potrebbe decidere di trovare un compromesso, accettando di utilizzare il nome Le Breuil in alcuni contesti, come ad esempio nella segnaletica stradale. - La questione potrebbe essere risolta attraverso un referendum consultivo, che coinvolgerebbe la popolazione di Valtournenche. Qualunque sia lo sviluppo della vicenda, è chiaro che la disputa sul nome di Cervinia è una questione che non si risolverà facilmente. Foto di Klaus Dieter vom Wangenheim da Pixabay Read the full article
0 notes
personal-reporter · 1 year ago
Text
Cervinia torna a chiamarsi Le Breuil: più danni che guadagni
Tumblr media
La località sciistica valdostana, dopo la rivolta dei residenti, torna al suo nome storico. Cervinia torna a chiamarsi Le Breuil. La decisione, presa nel gennaio 2023 dal Comune di Valtournenche e dalla Regione Valle d'Aosta, è stata revocata dopo la rivolta dei residenti. La denominazione "Cervinia" era stata introdotta nel 1934, durante il periodo fascista, per promuovere la località sciistica a livello internazionale. Tuttavia, la scelta era stata contestata da molti residenti, che ritenevano che il nome "Le Breuil" fosse più autentico e rappresentativo della storia e della cultura del luogo. La decisione di ripristinare il nome "Le Breuil" è stata accolta con favore dai residenti, che hanno manifestato per mesi contro il cambio di denominazione. La sindaca di Valtournenche, Elisa Cicco, ha dichiarato che "la decisione di ripristinare il nome Le Breuil è una vittoria per i residenti e per la comunità locale". La procedura per il ripristino del nome "Le Breuil" sarà avviata a breve. La Regione Valle d'Aosta dovrà emanare un decreto che modifichi la denominazione della località. Il cambio di nome di Cervinia ha avuto un impatto significativo sulla località, sia a livello turistico che burocratico. Il nome "Cervinia" era ormai noto in tutto il mondo, e il suo cambio ha creato confusione e disagi tra i turisti e gli operatori turistici. La decisione di ripristinare il nome "Le Breuil" è un tentativo di rimediare a questi danni e di riportare la località alla normalità. Il contesto storico del cambio di nome La denominazione "Cervinia" è stata introdotta nel 1934, durante il periodo fascista. L'obiettivo era di promuovere la località sciistica a livello internazionale. Il nome "Cervinia" è un riferimento al Cervino, la montagna simbolo della Valle d'Aosta. La scelta del nome "Cervinia" è stata contestata da molti residenti, che ritenevano che il nome "Le Breuil" fosse più autentico e rappresentativo della storia e della cultura del luogo. Il nome "Le Breuil" deriva dal latino "bruellum", che significa "bosco". La località era infatti un piccolo villaggio di montagna circondato da boschi. La protesta dei residenti è stata sostenuta da diverse associazioni culturali e ambientaliste. Nel 2022, è stato lanciato un referendum per chiedere il ripristino del nome "Le Breuil". Il referendum ha avuto un'affluenza record, con oltre il 90% dei votanti a favore del nome storico. Le conseguenze del cambio di nome Il cambio di nome di Cervinia ha avuto un impatto significativo sulla località, sia a livello turistico che burocratico. A livello turistico, il cambio di nome ha creato confusione e disagi tra i turisti e gli operatori turistici. Il nome "Cervinia" era ormai noto in tutto il mondo, e il suo cambio ha richiesto un periodo di adattamento. A livello burocratico, il cambio di nome ha comportato la modifica di tutti i documenti ufficiali, dalla cartellonistica stradale ai documenti dei cittadini. La procedura di modifica è stata complessa e ha richiesto tempo e risorse. Il cambio di nome di Cervinia ha avuto anche dei risvolti negativi, che possono essere riassunti in tre punti: Confusione e disagi per turisti e operatori turistici Il nome "Cervinia" era ormai noto in tutto il mondo, e il suo cambio ha creato confusione e disagi tra i turisti e gli operatori turistici. Molte persone, anche quelle che avevano già visitato la località, non erano a conoscenza del cambio di nome, e questo ha causato ritardi e inconvenienti. Costi burocratici Il cambio di nome ha comportato la modifica di tutti i documenti ufficiali, dalla cartellonistica stradale ai documenti dei cittadini. La procedura di modifica è stata complessa e ha richiesto tempo e risorse, che potrebbero essere state impiegate per altri scopi. Perdita di notorietà Il nome "Cervinia" era un marchio riconosciuto a livello internazionale, e il suo cambio ha comportato una perdita di notorietà. La località dovrà lavorare per promuovere il suo nuovo nome e per far conoscere la sua storia e la sua cultura. In particolare, il cambio di nome ha avuto un impatto negativo sui seguenti aspetti: Il turismo: il cambio di nome ha creato confusione tra i turisti, che potrebbero aver evitato di visitare la località. L'economia locale: il turismo è l'attività economica principale di Cervinia, e il cambio di nome potrebbe aver avuto un impatto negativo sull'economia locale. L'identità locale: il nome "Cervinia" era un simbolo dell'identità locale, e il suo cambio potrebbe aver creato un senso di smarrimento tra i residenti. Danno all'immagine della località Il cambio di nome è stato visto da molti come un segno di instabilità e di confusione. Questo ha danneggiato l'immagine della località, che è stata percepita come meno affidabile e meno attrattiva. Danno al marketing e alla promozione della località Il cambio di nome ha comportato la necessità di rivedere tutte le campagne di marketing e di promozione della località. Questo ha richiesto tempo e risorse, che potrebbero essere state impiegate per altri scopi. Danno all'identità e alla cultura locale Il nome "Cervinia" era un simbolo dell'identità e della cultura locale. Il suo cambio ha rappresentato un'implicita affermazione che la storia e la cultura locale non sono importanti. Questo ha ferito i sentimenti dei residenti e ha contribuito a creare un senso di smarrimento e di incertezza. È difficile quantificare questi danni, ma è evidente che hanno avuto un impatto negativo sulla località. Il ritorno al nome "Le Breuil" ha mitigato alcuni di questi danni, ma altri rimarranno per lungo tempo. In particolare, il danno all'immagine della località potrebbe essere difficile da recuperare. La località dovrà lavorare duramente per dimostrare che è una destinazione affidabile e attrattiva, e che il cambio di nome non ha compromesso la sua qualità. Read the full article
0 notes
b0ringasfuck · 6 months ago
Text
Torniamo al solito discorso che se è vero che tra il peggio e il meno peggio ormai la differenza è appunto la "facciata", che ha si importanza perchè tra fare merda alle spalle e evitare di dire che è anche buona e fare merda e dire anche che è buona c'è la differenza che la gente poi supera anche lo scoglio di una vergogna più o meno consapevole e finisce per pensare che la merda sia buona e giusta, la "facciata" non basta per invertire la rotta.
Anzi la "facciata" non associata alla mobilitazione, alla protesta, alla volontà di opporsi, fare qualche cosa attivamente è un elemento che contribuisce a far guadagnare spazio al peggio.
Per altro "il nostro paese" è una distinzione che non aiuta a capire chi sia il responsabile di certe scelte.
"Il nostro paese" è quella cosa che si tira fuori per sovvenzionare le multinazionali che poi se gli conviene se ne vanno lo stesso.
E il problema manco sono le multinazionali perchè sono "multi" nazionali. Che è un po' come dire che le banche sono il problema... o BigPharma o la grande distribuzione...
Il problema è la concentrazione di capitali nelle mani di pochi che poi ti pisciano in testa, che sono al di sopra dei partiti, dei sindacati, delle leggi locali e internazionali e che sono abituati all'uso della violenza.
La violenza del farti mancare una casa o di curarti o di darti un educazione quando le risorse ci sono, la violenza di menarti se protesti (ma solo se non sei fascista) e la violenza di bombardarti.
Votare risoluzioni dell'ONU a favore della Palestina o riconoscimento della Palestina, o il dare la colpa a Netanyahu continuando magari a vendere (se non a regalare, visto che al limite le paga il contribuente) armi a Israele ha lo stesso valore di facciata.
Devi tenere in piedi una rappresentazione di democrazia e di giustizia e mantenere il monopolio della violenza.
La gente al massimo può incazzarsi per la "dittatura sanitaria" o "l'enorme emergenza sostituzione etnica per colpa della teoria gender".
Se non ti pagano lo stipendio, se ti licenziano, se avrai una pensione da fame quando ormai avrai 70 anni financo se ti bruciano vivo in una tendopoli ti arriva anche la doppia dose di violenza, perchè sei brutto, sporco, cattivo e soprattutto povero e non devi dar fastidio all'economia che gira, non devi rompere i coglioni.
Ricordiamo che il blocco stradale è diventato reato penale e adesso hanno anche introdotto il reato di picchetto.
Tumblr media Tumblr media
Ah buongiorno
395 notes · View notes
sauolasa · 1 year ago
Text
Svezia, Greta Thunberg multata per aver disobbedito alla polizia
Lo scorso 19 giugno aveva bloccato l'accesso stradale a un terminal petrolifero di Malmo. Poche ore dopo la sentenza è stata di nuovo rimossa con la forza dalla polizia durante un'altra protesta
0 notes
kritere · 2 years ago
Text
In Francia 310 fermi dopo le proteste contro la riforma di Macron
DIRETTA TV Sono state in totale 310 i fermi effettuati ieri a fine giornata in Francia, di cui 258 a Parigi, a place de la Concorde, per le manifestazioni di protesta contro la decisione del governo di mettere la fiducia sulla riforma delle pensioni, quasi ovunque degenerate in violenza. Stasera nuovi disordini per il blocco stradale del “périphérique”, la tangenziale di Parigi, con gravi disagi…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes