#polpacci
Explore tagged Tumblr posts
Text
wow stai a vedere che camminare più giorni che no per un numero di chilometri compreso tra 7 e 11 serve a qualcosa a livello di benessere psicofisico e cardiocircolatorio, nonché di tonicità muscolare. pazzesco chi l’avrebbe mai detto
#allora ho sempre delle gambe che non sono belle ma sono un tipo#però ho dei polpacci pazzeschi#il problema delle gambe da muratore persiste
8 notes
·
View notes
Text
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?".
"I capelli, son vivi, non te li tagliare" .
Ruppi allora le forbici, li lasciai allungare, arrivarono al collo e alle spalle e dalla spalle alla vita, dalla vita ai polpacci, ai talloni, alla terra, dalla terra ai torrenti, ai fiumi in cascata fin verso la foce, dove l’acqua da dolce si tuffa nel sale e lì, che onda nell’onda, i ricci divennero ricci di mare.
E QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?"
"Le mani, son farfalle allo sbando,
svolazzano al ritmo con cui stai parlando".
Fu quel giorno che imparai il linguaggio dei sogni, traducevo in diretta per i non dormienti. Entrai in un’air band e accordai i miei strumenti. Mi misi a dirigere orchestre inventate e poi il traffico urbano in punta di dita. Formai code ed ingorghi, non si poteva più uscire né entrare.
E QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?"
"Il tuo sguardo, ogni tanto si perde
e quando si perde mi viene a cercare".
Lo allenai a guardare di notte come le civette, come le mie gatte. Si fece più forte, sbattendo le ciglia sbattevo le porte, con gli occhi spostavo gli oggetti, una piuma, una foglia, poi una bottiglia. Vedevo attraverso i vestiti, i muri, le case, ti spogliavo con gli occhi, imparai a distanza ad ipnotizzare.
E QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello".
"Che cosa?"
"Dal bagno, sentirti cantare".
Imparai ninne nanne da ogni parte del mondo. Conoscevo canzoni per ogni tipo di fame, che toglievano l’ansia, che saziavano il cuore, che ti veniva anche voglia di fare l’amore. Ebbi grandi maestre, le sirene del mare.
E ANCHE QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
Mi dicesti:
"È bello" .
"Che cosa?"
"Le spalle, il sedere, quando vai, ti allontani" .
Un piede e poi un altro, impettita, mi misi in cammino, divenni un miraggio, un’ombra, un puntino. E alla fine più niente, una stella cadente. Poi persi la strada per ritornare.
E ANCHE QUESTO L'HO FATTO PER FARTI RESTARE.
- E. Tesio
21 notes
·
View notes
Text
Passeggiando in punta di piedi per la casa come una bimba per rafforzare i polpacci e utopicamente anche migliorare la circolazione
11 notes
·
View notes
Text
Comunque ho realizzato di essere l'anti-stress perfetto, si può strizzare qualsiasi parte del mio corpo, dalle guance ai polpacci, è incredibile questa cosa
18 notes
·
View notes
Text
Quiz di anatomia comparata e gastronomia
Fanciulli, fanciulle e faciullə tuttə, ecco a voi il primo (e chissà se ci sarà un secondo) quiz del finesettimana. Prendiamo un pollo e togliamogli tutto quello che è morbido, lasciando lo scheletro
Ecco. Secondo voi, dov'è la cosiddetta "coscia di pollo" che si mangia?
La risposta dopo il salto.
Qui ho messo un po' di didascalia. Tarso e metatarso sono difficili da distinguere in un uccello e sono un po' fusi e un po' insieme alla tibia, ma anatomicamente la coscia è quella che a tavola chiamiamo sovracoscia, e tipicamente non si vede nell'animale vivo perché rimane dentro il torace. Quella che noi mangiamo (voi mangiate, io sono praticamente vegetariano, ormai) come
coscia di pollo
è in realtà il polpaccio.
Ecco, ora sappiate che avete mangiato un sacco di polpacci.
3 notes
·
View notes
Text
Nonostante odi profondamente la "festa" di Halloween, qualche tempo fa scrissi un micro raccontino sull'argomento (solo perché doveva andare in una antologia che poi non fu mai pubblicata. Ci sarà stato un motivo!)
Eccolo.
Dolcettoscherzetto!
(dove c'è chi scherza e chi fa sul serio - urca se fa sul serio!)
- Arghhhh - urlò il ragazzino comparendo da dietro l'angolo travestito da cardinale Ratzinger. Lello, che stava entrando di corsa nei bagni della stazione, rimase impietrito e sentì qualcosa di caldo scendere lungo le cosce e i polpacci e poi giù giù fin dentro le adidas nuove arancioni e nere. - Che schifo! - urlò la donna delle pulizie col mocio in mano, guardando la pozza gialla ai piedi di Lello. - Ma proprio qua dentro dovete venire a fare queste porcherie? Tu, non potevi fare il dolcettoscherzetto come tutti? E tu, deficiente, manco avessi 2 anni, che ti pisci addosso! Lello rimase ancora qualche secondo immobile, poi fissando il ragazzino negli occhi mise la mano sotto la giacca, torcendo il braccio dietro la schiena, tirò fuori qualcosa di compatto e lucente, lo puntò contro di lui girandolo di 90 gradi e tirò il grilletto. Una, due, tre volte: pam! pam! pam! Il ragazzino (che visto col senno di poi in effetti avrebbe fatto meglio a fare dolcettoscherzetto) voleva capire cosa stesse succedendo, ma ebbe solo il tempo di vedere il pavimento avvicinarsi a velocità supersonica al suo naso e poi più nulla. - Che schifo! - urlò nuovamente la donna delle pulizie - evidentemente aveva un liguaggio limitato -, guardando la pozza rossa mischiarsi con quella gialla. - Che serata di m***a! Altro che Halloween, qui c'è solo da lavorare! E andò a riempire il secchio d'acqua e candeggina. Fine
3 notes
·
View notes
Text
DETTAGLIO NUOVA SCHEDA ALLENAMENTO
Come anticipato ecco la mia nuova scheda allenamento, organizzata su 3 giorni di bodybuilding e i restanti giorni di cardio:
GIORNO 1 - PARTE ALTA
4x 10 Push press kettlebell
3x 10+10+10 Alzate laterali + macchina toorx + frontale manubri
3x 10+10 Aperture posteriori peck/deck + tirate al mento bilanciere
4x 10+10 Pulley basso barra dritta supina + pulldown barra dritta
3x 10+10 Curl barra dritta + French press al cavo alto
4x 10 per lato Crunch a libro alternato
GIORNO 2 - QUADRICIPITI - POLPACCI - ADDOME
4x 10 Goblet squat
3x 10+10 Leg extension + leg curl
3x 10+10 Affondi dinamici in diagonale
3x 10 Leg extension singola
3x 1minuto Abduttori
3x 20" Planck su fitball
GIORNO 3 - GAMBE - FEMORALI - GLUTEI - ADDOME
4x 10 Sumo squat
3x 10 Pull through
3x 15 Mezzi stacchi con manubri o bilanciere
3x isomix 5 Ponte glutei
3x 10+15 Crunch con disco + crunch
2 notes
·
View notes
Text
C'è Tolstoj e Tolstoi
Cogli shorts nei paesi caldi o quando gioca a tennis, I'uomo elegante si permette delle calze corte, ma questi due casi sono l'eccezione che conferma la regola. In ogni altro caso solo "le calze lunghe sono abilitate a rivestire piede e polpaccio". Soprattutto il polpaccio. Quando un individuo si siede incrociando le gambe l'eleganza maschile tenta di far dimenticare l'essenziale, cioè che è un uomo in carne e ossa. E un uomo in carne e ossa s'appoggia su polpacci pelosi. Non però quella creatura irreale che è l'uomo elegante. La prova: al posto dei polpacci sotto ai pantaloni si scorgono motivi caviar, losanghe, riquadri, righe verticali, pied- de-poule, blu scuro, bordeaux, grigio antracite, verde intenso (no, non si vedranno né verde prato, né fragola, né motivi dalle dimensioni superiori di quelle del mignolino), in breve una gran quantità di roba molto più rassicurante della pelle umana percorsa da autentici vasi sanguigni. Si controllerà ancora una volta verificando che il colore e i motivi delle calze siano ben accordati alla giacca o alla cravatta, che siano oggetti perfettamente inerti e inoffensivi.
T. Tolstoi [De l'élégance masculine, 1987], Manuale di eleganza maschile, Milano, Sonzogno, 1988
9 notes
·
View notes
Text
STARSCREAM ( Voyager ) Generations LEGACY UNITED Cybertron
C'era un volta la miniserie a fumetti War Within della DreamWave, dove tramite le magiche matite di Don Figueroa i classici personaggi dei Transformers G1 venivano ritratti per la prima volta con fighissime forme Cybertroniane, e tutti bramavamo di vedere prima o poi quei meravigliosi design tramutati in modellini. E venne presto il giorno, dato che per la versione di Galaxy Force / Cybertron di STARSCREAM, Hasbro e Takara si ispirarono platealmente al seeker grigio e rosso visto nel fumetto succitato!
Tutto bene quindi? Circa, poiché ai tempi Hasbro decise di farne una versione gigante Supreme di questo Astrum, snobbando il Voyager uscito normalmente in Giappone, da qui la difficoltà ai tempi di trovare la versione più economica tramite mercato estero piuttosto che non comodamente nei negozi di giocattoli e ipermercati vari come ancora si usava ai tempi.
Già personalmente adoravo l'originale, figurarsi ora dopo quasi 20 anni, ritrovarselo in una versione Generations per Legacy United, una versione che è pure il paradigma di come dovrebbero essere questi aggiornamenti moderni di classici del passato, senza magari scadere in errori o pigrizie tecniche varie ( Hot Shot, sto parlando con te!! )
Il ROBOT esteticamente infatti è semplicemente splendido, dato che che potrebbe passare tranquillamente per una Action Figure non trasformabile da quanto è armonioso nelle forme e misure. E la cosa risalta ulteriormente appena tirato fuori dalla scatola, dato che i moduli alati che finiranno sulle spalle e gli alettoni sono appunto staccati, e si assemblano sulla figura grazie ai soliti fori per armi standard appositi.
I moduli alati sulle braccia davano al robot originale un che di maestoso, quasi avesse un mantello che gli scendeva sulle spalle, mentre il Legacy odierno è più agile e longilineo, con spalle meno imponenti ma di riflesso con avambracci normali e non tozzi come il GF.
Ma il tocco di classe che da alla figura quel qualcosa in più è certamente la parte centrale del jet che non scende con la punta fino alle ginocchia ma si ferma al pube, e la cabina in plastica trasparente ora non più ad altezza "pacco" ma sullo stomaco come i più classici dei Seeker.
Magari qualche dettaglio colorato latita come il giallo sulle spalle o un po' di rosso su gambe ed avambracci, ma la scultura è eccellente, ed è davvero alto come Voyager, ben una testa più del suo precedente omonimo Armada di Legacy, e vale quindi lo stesso discorso fatto per Hot Shot sull'evoluzione dei personaggi nelle varie fasi della trilogia.
Notevole come il bacino possa ruotare nonostante la parte centrale del jet copre tutto il torso fino al pube, ed abbia pure i pugni che ruotano, e nonostante l'ampio uso di massa per accessori ed altezza, non abbia vuoti come nei soliti posti fastidiosi come interno dei polsi, cosce e polpacci vari.
E parlando di accessori, ribadiamo che i moduli sulle braccia non solo hanno le ali che si piegano, ma come per la gimmick dell'originale, vi sono ripiegate all'interno ciascuno una lama in plastica viola trasparente, così come dello stesso materiale è la CYBER PLANET KEY ed il fucile che cita quello sparante del Voyager G.F.: quello originale era un rettangolone nero un po' anonimo col missile viola trasparente, questo invece ha un design più ricercato con un paio di alette qua e là, ed è esso stesso tutto viola trasparente!
Ma di bello il fucile ha che tramite un apposita fessura posteriore vi si può sistemare la C.P.K., oltre che nella fessura apposita sotto la nuca. Ah, infine, a proposito della schiena del nostro Astrum Cybertron, i due alettoni posteriori possono ripiegarsi al massimo verso il basso, dando così meno fastidio possibile rispetto invece a come un po' rimanevano più larghi del giocattolo Voyager del 2005.
La TRASFORMAZIONE è, come ovvio, molto simile all'originale ma con qualche tocco in più, ovvero le braccia che si ribaltano all'indietro ma non prima qui di aver ruotato di 180° ed aver fatto rientrare i pugni, un pannello poi che dietro la schiena si apre per nascondervi la testa, e le gambe che ruotano verso l'esterno e si ripiegano mentre si solleva il torso, ma con i pannelli dei polpacci che si aprono. Ed infine gli alettoni posteriori che si uniscono nella pinna
IL JET SPAZIALE è sputato all'originale come aspetto, a parte magari la zona della cabina di pilotaggio meno in rilievo, o le strisce rosse ai lati di queste ( cioè quindi sulle gambe ), così come le ali sarebbero un po' piccole ma non ci si fa caso se non con un confronto diretto col G.F. di un tempo, dato che per la fisionomia ed aerodinamicità del velivolo sono della giusta misura.
Anzi, ironico come senza i moduli alati e gli alettoni, e con la punta ripiegata, questo jet ricordi parecchio l'hovercraft spaziale di Scourge G1! :D
Comunque, tutti i dettagli dall'originale sono al loro posto, pure un modulo nero dietro la cabina a mimare la testa del robot che era nascosta alla buona! XD
Visto da sotto non è male, anche se ha i due pannelli dei polpacci uniti come fossero un modulo di entrata d'aria per il reattori, ma forse era meglio se lo rendevano comunque più aerodinamico. Di contro, il fucile può sistemarsi lì sotto semi nascosto come nel Cybertron o anche nell'alettone verticale, ed il jet ha ( a parte quelli per i moduli alati ) solo un paio di fori sotto per eventuali armi aggiuntive.
Insomma, un ottimo modello con una bella trasformazione, un robot strepitoso ed un gran bel jet col solo inestetismo della "presa d'aria" sotto il muso, ma per il resto finalmente un Generations praticamente perfetto, fedele e che migliora il già bello e carismatico giocattolo originale!
-Videorecensione
#transformers#hasbro#generations#decepticon#recensione#review#starscream#astrum#cybertron#galaxy force#legacy united#voyager#distructor#takara
4 notes
·
View notes
Text
Una donna sta stendendo il bucato. Succede tutto e non succede niente. Della sua pelle nuda vediamo solo le dita, due polpacci forti e abbronzati, due piedi. Il lenzuolo bianco è appeso davanti a lei, ma il vento lo spinge contro al suo corpo, svelandone il profilo. Questo stendere i panni ad asciugare è il più ordinario dei gesti, anche se lei indossa un paio di scarpe nere col tacco, come se fosse vestita per qualcosa di diverso dalle faccende domestiche, o come se quel compito domestico fosse già una sorta di balletto. Le sue gambe incrociate sembrano eseguire un passo di danza. Il sole proietta a terra l'ombra di lei e l'ombra scura del lenzuolo bianco: sembra un uccello nero dalle lunghe zampe, una specie diversa che si estende dai piedi della donna. Il lenzuolo fluttua al vento, l'ombra di lei vola, e tutto questo lei lo fa in un paesaggio così spoglio, desolato e adimensionale che è come se si intravedesse la curvatura della Terra all'orizzonte. Si tratta della più ordinaria e più straordinaria delle azioni, stendere fuori il bucato - e dipingere. L'atto pittorico fa ciò che senza parole si può fare, evocare tutto e non dire niente, introdurre significati senza aderire in particolare a nessuno, fornire un interrogativo aperto senza rispondere. Quì, in questo quadro di Ana Teresa Fernandez, una donna al tempo stesso esiste ed è cancellata.
4 notes
·
View notes
Text
marco in gonna mostrando due centimetri di polpacci e io sono subito hand flex di pride and prejudice
9 notes
·
View notes
Note
con i polpacci questa la devi spiegare 🤣🤣🤣
Guardati un video esplicativo di Alberto Angela
2 notes
·
View notes
Text
Voglio i polpacci così grandi che si devono sfiorare quando sono in piedi
2 notes
·
View notes
Text
Da diverso tempo seguo un gruppo su Facebook dedicato al cinema, uno di quei gruppi di snob che dicono di avere visionato delle pellicole invece di vedere un film e che condannerebbero alla pena capitale i poveri cristi che vanno al cinema e masticano una caramella, mangiano pop corn, respirano o semplicemente danno cenni della loro esistenza in qualsiasi modo.
Ecco, in un post ho letto cose bruttissime sul film "Lost in Traslation", che io non avevo mai visto. Tralasciando le polemiche generali sul fisico della protagonista, che trovo scialbe e prive di senso dal momento che se si scegliesse solo attrici rientranti nel canone estetico dominante avremmo solo film con Margot Robbie, l'altra polemica che mi ha incuriosita era sul modo statunitense di interpretare le altre culture e ridicolizzarle.
Premetto che non ho una particolare passione per il cinema statunitense, però è innegabile la sua influenza nella cultura cinematografica Europea e internazionale e non mi piace scartare un film solo per qualche pregiudizio sullo stile, quindi dei giudizi così incisivi mi hanno incuriosita e ho visto il film.
Il mio pensiero soggettivo sul film è molto positivo, meno quello su chi ha criticato così duramente il lavoro.
È un film che ha voluto aumentare a dismisura lo straniamento dei protagonisti rispetto a un ambiente sconosciuto, che doveva risultare il più alienante possibile. Poteva anche parlare di due tizi Francesi a Las Vegas, avrebbe ottenuto lo stesso effetto di scollamento delirante, accresciuto anche dallo stato di perenne insonnia.
Io l'ho trovato un film dolce e delicato, malinconico e permeato dal senso di solitudine; penso che chi ha scritto una valanga di commenti negativi non ha capito che non è un documentario sulle attrazioni del Giappone pertanto o ha le cannucce nel cervello o ha la segatura al posto del cuore.
Concludendo, chi invece di vedere il film è stato disturbato dal fisico "tracagnotto" dell'attrice o dai suoi polpacci corti o qualsiasi altra amenità, dovrebbe riflettere sul fatto che le cose non succedono solo ai bellissimi e perfetti, il cinema dovrebbe raccontare storie, tracciare ritratti dell'interiorità e persino intrattenere, ma non è una perenne campagna pubblicitaria di D&G.
Passo e chiudo.
3 notes
·
View notes