#picco latte
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Il presente? Un disastro: potere d’acquisto in caduta libera, aumento IVA su pannolini, assorbenti, latte in polvere e passeggini, via il reddito di cittadinanza, crollo della produzione industriale, crescita del Pil a picco, sistema sanitario nazionale vicino al crac, PNRR in ritardissimo, ministri inguardabili. Il futuro? Boh. Questa la realtà: ma voi scrivete “Giorgia” e continuerete a vedere un altro film.
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前から気になってたお店 #マフィン部 (マフィンと焼き菓子の店「 culmal (クルマル)」 by Picco Latte) https://www.instagram.com/p/CrXTmN0vgVQ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Monte Bianco: La Delizia Autunnale
Ciao cari lettori di Giardinoweb! Sono qui, Antonietta, pronta a deliziarvi con una delle mie passioni culinarie, il Monte Bianco, un dolce tradizionale che fa onore alla nostra ricca tradizione italiana. L'autunno è la stagione perfetta per gustare questo piatto, quando le castagne sono mature e pronte per essere trasformate in una prelibatezza decadente. Il Monte Bianco, chiamato anche "Mont Blanc" in molte regioni d'Italia, è un dolce che risale al XIX secolo e ha conquistato i cuori dei buongustai in tutto il mondo. La sua semplice ma incredibilmente ricca combinazione di ingredienti è un innovativo sapore autunnale. Gli Ingredienti Magici Per preparare il nostro Monte Bianco, avrai bisogno di: - Castagne : Il cuore e l'anima di questa delizia. Le castagne dovrebbero essere morbide e dolci, perfette per essere trasformate in purea. - Latte : Il latte aggiunge una morbidezza ineguagliabile alla purea di castagne. - Zucchero : Per dare quella dolcezza irresistibile. - Panna montata : Per coronare questo dolce con una crema leggera e soffice. Il Processo Magico - Cuocere le castagne : Inizia cuocendo le castagne. Fai un piccolo taglio a croce sulla parte superiore di ciascuna castagna e immergili in acqua bollente per circa 20 minuti. Quindi scolale, pelale e schiacciale per ottenere una morbida purea. - Creare la purea : Metti la purea di castagne in una pentola e aggiungi il latte. Cuoci a fuoco basso fino a ottenere una consistenza omogenea. Aggiungi lo zucchero per dolcificare secondo i tuoi gusti. - Montare la panna : Montare la panna fino a ottenere una consistenza soffice. - Assemblare il Monte Bianco : Disponi la purea di castagne in modo simile a una montagna su un piatto da portata. Quindi copri generosamente con la panna montata per creare un "picco" simile a una cima montagnosa. Decorare il Tuo Capolavoro Hai molte opzioni per decorare il tuo Monte Bianco. Alcune delle idee più popolari includono: - Scagliette di cioccolato : Aggiungere piccole scaglie di cioccolato sulla panna montata per un tocco di indulgenza. - Marron glacé : Una castagna glassata al marron glacé posizionata in cima al dolce rende il Monte Bianco ancora più invitante. - Zucchero a velo : una leggera spolverata di zucchero a velo per una finitura elegante. Il Gusto dell'Autunno in un Solo Morso Il Monte Bianco è il perfetto dolce autunnale. È ricco, cremoso, e pieno di sapore di castagne tostate. Non solo sa di autunno, ma sembra anche una piccola montagna coperta di neve, proprio come la cima del Monte Bianco. Gustatelo con una tazza di caffè o una tisana fumante mentre osservate le foglie cadere all'esterno. È il modo ideale per godere della magia dell'autunno in un solo morso. Spero che questo post vi abbia ispirato a provare a creare il vostro Monte Bianco fatto in casa. È un'autentica delizia per i buongustai, e sono sicura che diventerà una tradizione autunnale nella vostra cucina. Buon appetito e buon autunno! Read the full article
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Stupri, femminicidi e violenza di genere
Qualche riflessione sull’aggressività e sul senso di possesso
Secondo l’ISTAT, il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (pari a 6 milioni 788 mila persone) ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.
Tra queste 652 mila hanno subito uno stupro e 746 un tentativo di stupro.
Sempre secondo l’ISTAT, le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici.
Secondo me, questi stupri avvengono tutto l’anno con qualche picco in estate, in ogni parte del Paese e tra tutte le classi sociali.
Secondo me, se ne parla di più ad agosto per mancanza di altre notizie.
Mauro Biani, in una vignetta estiva del 2017
Secondo me, questi stupri diffusi anche tra i minori, ed anche le derive estreme dei femminicidi, sono il segno di una mancanza di rispetto per l’altro, di un maschilismo ancora imperante e di una incapacità di gestire le proprie pulsioni che parte da lontano. Una volontà di potenza che ignora l’umanità dell’altro da sé. Un maschilismo e un senso di possesso che viene ingerito col latte materno e alimentato dai contenuti che fin da bambine e da bambini ci arrivano dalla televisione e dai telefonini senza filtri, senza senso critico, senza strumenti per capire. Tutta roba che arriva solo ai coglioni e passa per la testa solo di sfuggita.
Ma forse per capire, prima di ogni altra cosa, bisogna accettare che siamo fatti di mente e di emozioni e dobbiamo imparare a tenere nel giusto equilibrio la testa, le mani e i genitali.
Bisogna imparare ad essere sentipensanti, gente “che non separa la ragione dal cuore. Che sente e pensa allo stesso tempo. Senza divorziare la testa dal corpo, né l’emozione dalla ragione.”
Non bisogna pensare alla violenza come qualcosa di bestiale, un fenomeno efferato estraneo alla realtà umana.
Bisogna accettare che l’aggressività e la volontà di possesso sono umane, troppo umane, tremendamente umane. Ma sono altrettanto umane anche l’empatia, la ragione, la tenerezza la cura e il rispetto per l’umanità dell’altro.
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La mia riflessione continua qui, se non siete stanchi e volete saperne di più.
aitanblog.wordpress.com/2023/09/01/stupri-femminicidi-e-violenza-di-genere/
#stupro#violenza#aggressività#mauro biani#stupri#femminicidio#femminicidi#cittadinanza digitale#biani#sentipensante#Eduardo Galeano#aitan#aitanblog
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Agenform trionfa all’Europel
Grande successo dell’Agenform all’Europel che si è tenuto in Francia presso l’ENILV di La Roche sur Foron. Nella più grande competizione Europea tra allievi di scuole e Università con formazione nell’ambito del lattiero caseario, l’Agenform, con i propri allievi del corso di “Tecnico Specializzato nelle produzioni lattiero casearie” ha sbaragliato la concorrenza di altre 21 squadre di 11 istituzioni formative di 7 paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Olanda, Polonia, Finlandia, Romania), aggiudicandosi l’ambitissimo trofeo dedicato al migliore team. La competizione si basa sulla capacità di effettuare, una analisi sensoriale il più corrispondente possibile a quella effettuata da un panel di grandi esperti. Le categorie di prodotti da analizzare erano: latte, burro, Emmental, Tomme de Savoie e Reblochon (questi ultimi formaggi scelti fra quelli del territorio di sede della competizione). In ben 3 delle categorie il team Agenform 1, formato da Sartore Agnese, Vanzin Tommaso e Tappo Jessica, ha conquistato il primo posto e, nella quarta categoria il terzo posto. Questo ha permesso di raggiungere l’ambitissimo vittoria come miglior Global Team. Oltre a questo successo di squadra occorre aggiungere il risultato come singoli che ha portato ulteriori 3 medaglie d’oro, 2 medaglie d’argento e 2 medaglie di bronzo portando, il totale, al ragguardevole numero di 12 medaglie tra team e singoli. “Grande soddisfazione per il risultato ottenuto dai nostri ragazzi” commentano il Presidente di Agenform Mario Abrate e il Direttore Giancarlo Arneodo “in 30 anni di competizione è il primo successo come Global Team per Agenform conquistato proprio nella sede dell’Enilv di La Roche sur Foron, uno dei più prestigiosi centri di formazione nel settore lattiero caseario d’Europa. I complimenti vanno anche ai responsabili dei corsi della sede di Moretta Guido Tallone, Emilia Brezzo e Lorenzo Picco che, hanno preparato e accompagnato i nostri ragazzi nella trasferta e ai docenti di analisi sensoriale Enrico Surra e Chiara Cravero che hanno saputo allenare al meglio i ragazzi”. Il corso di “Tecnico Specializzato nelle produzioni lattiero caseario” è erogato presso la sede Agenform di Moretta. Si tratta di un corso di specializzazione post diploma della durata di un anno e prevede un totale di 1.200 ore di formazione di cui 480 di stage. Read the full article
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Had the best cheesecake at Picco Latte in Osaka. I haven’t had western style cheesecake this good in Japan before, and it might be the best I’ve ever tasted?? The sudachi tea went perfectly with it too.
The place is quite popular so you only have an hour to enjoy the dried flower ceiling, but it definitely is worth a trip! There’s also a big selection of dried flowers on sale too :>
The Nakazaki area in Osaka has so many cute cafés Everytime I visit Osaka I always end up here :)
#nakazaki#nakazakicho#japan#picco latte#cafe#sweets#japanese cafe#dried flower cafe#cheese cake#flower cafe#cute#japan travel#osaka#カフェ#スィーツ#大阪#中崎町#チーズケーキ
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Oh dottore, personalmente ho sempre pensato che questo virus corona sia pericoloso solo per chi è già malato oppure ha un sistema immunitario non intatto, quindi alle persone sane il virus non fa niente. Nei migliori dei casi del contagio non te ne accorgi nemmeno, se te ne accorgi hai i sintomi di un influenza normale, poi dopo due settimane di riposo, sei o dovresti essere quello di prima. In Italia però il numero delle persone finite in terapia intensiva è inspiegabilmente maggiore degli altri paesi europei. Perché è così? Che c'è in Italia? Ma erano tutte persone con salute cagionevole che comunque sarebbero andate a finire in ospedale anche con un raffreddore o un influenza normale? Grazie, sono un pó confuso e questa caccia all'untore mi sbalordisce.
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Diciamo che in alcuni soggetti, soprattutto molto giovani, può passare inosservato ed essere scambiato per un virus respiratorio medio-alto, cioè non più basso della giunzione faringe-laringe; per il resto della popolazione è stato visto essere un po’ più ‘penetrante’ il tessuto polmonare rispetto ad altri virus respiratori cioè riesce a ‘scendere’ meglio e a colonizzare gli alveoli (polmonite) con una frequenza leggermente maggiore rispetto all’influenza classica e ad altri patogeni respiratori.
Per capirci, POLMONITE non vuol dire nulla di per sé... indica solo che un qualche cosa sta facendo il culo a quei micro-acini d’uva spugnosi che ciucciano ossigeno e pisciano anidride carbonica.
La polmonite ti viene anche se vuoi pulire il pavimento vestito da Freddy Mercury casalingo ma vuoi anche vincere il nobel per la chimica da stupidi e mescoli candeggina e acido muriatico nel mocio.
Figuratevi che il virus più frequente nel causare polmonite virale è il Rhinoviurs... il virus del fottutissimo raffreddore.
A seguire le orthomyxoviridae (i ceppi influenzali classici del vaccino), il virus respiratorio sinciziale umano, gli adenovirus e i virus parainfluenzali umani. Poi ci sono quelle batteriche da Streptococcus pneumoniae, da Haemophilus influenzae (quello del vaccino per i neonati), da Chlamydophila pneumoniae, da Mycoplasma pneumoniae e così via con la Malattia del Legionario e tutti quei batteri rari ma antibiotico-resistenti. Poi vengono per funghi, parassiti e per inalazioni di polveri (farina, segatura, cemento, asbesto e cioccolato fondente in polvere).
Sul perché qua in Italia siamo messi così (ieri vincevano noi sulla Corea del Sud che stanotte c’ha superato)
potremmo divertirci a immaginare una lista di motivi tra il serio e il faceto, così poi magari con un'ipotesi ci becco e posso urlare VE L’AVEVO DETTO! come sta facendo Burioni su ogni media.
L’Italiano medio urla anche se deve leggere la lista della spesa e la sua incapacità a tenere ferme le mani crea un vortice di vento a 58 nodi marittimi che proietta le gocce di saliva a 17 metri di distanza.
L’italiano medio funziona a psicologia inversa: se in TV avessero detto di correre nei supermercati tossendo e andare a fare una gita al sud fermandosi in ogni autogrill, tutti si sarebbero chiusi in casa indispettiti a mettere il silicone sotto porte e finestre. E invece.
L’Italiano medio è un ipocondriaco da sceneggiata napoletana e va in sala d’attesa del medico una volta a settimana per fare quattro chiacchiere sul tumore che sicuramente ha e che il dottore non gli vuole diagnosticare.
L’Italiano medio è umarell nel DNA e col progredire dell’età aumenta esponenzialmente l’istinto di aggregazione fine a se stessa in luoghi ad alto transito di persone col pepe al culo e che di sicuro non sarà un virus a fermare dall’andare a comprare il pane e il latte freschi tre volte al giorno.
L’italiano medio fa scempio del prezioso Sistema Sanitario Nazionale gratuito e tende un attimino a sovraccaricare la macchina ospedaliera di pronto soccorso, costringendo personale e organizzazione - a priori non certo privi di colpe - a gestire in triage enormi flussi di persone che vengono visitate e smaltite con lentezza, mentre aspettano assembrate in sale d’aspetto che diventano parchi di divertimento per qualsiasi patogeno da infezione nosocomiale.
Il cioccolato fondente. A breve pubblicherò uno studio rivoluzionario sulle sue colpe.
La triste realtà è che fior di virologi, infettivologi ed epidemiologi - di mille misure più ferrati e seri del sottoscritto - stanno lavorando h24 per venirci a capo, anche se oramai la cinetica e la dinamica dei primi vettori di contagio rappresentano un esercizio puramente teorico poco utile in questo picco epidemico in crescita.
Per concludere in modo più simpatico di quanto non faccia solitamente Burioni, vi racconto il sogno che il mio subconscio survival-apocalittico m’ha suggerito stanotte...
Ero nel cortile di casa mia a tagliare la legna quando un’enorme bolla di luce si espande e ne esce un uomo con uno zaino enorme che mi guarda con fare stupito e mi dice - Mi potrebbe indicare dove il governo italiano conservava le sue riserve auree ché devo prendere più lingotti possibile? Guardi - rispondo io - che se entra in una sede di Bankitalia per prendere dell’oro le sparano addosso! Lui mi guarda perplesso e fa - Ma... non siamo a Settembre 2020? Ecco... lo sapevo! Avevo detto a quel deficiente di Carl di studiare meglio il capitolo del libro di storia sull’Azzeramento Pandemico del 2020 prima di settare la macchina del tempo!
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" IL Vento ci porterà "
( la scrissi nel ormai lontano 2009 ma sembra quasi attuale... )
IL Vento ci porterà
Al di là
Delle caserme di cemento
Oltre i Pub
Le osterie
Le squallide bettole
Di questa città...
Amor mio,
L'aria di questa notte strana
Gonfia di umidità
E di tormento
Alimenta le nebbie
Che sorgono dai vicoli
Dei tuoi pensieri
Prigionieri,
Schiavi
Della tua città...
IL Vento ci porterà
Lontano
In luoghi aperti
Abbracciati dal Sole...
L'aria di una nuova mattina
Accarezza la superficie del mare
Lievemente increspata
Sormontata
Da un picco d'arenaria
E da piccole nubi bianco latte
Dipinte nell'azzurro vivace
Che, all'improvviso
Stupita
Osservi...
Ed i tuoi occhi
Come Diamanti
Raccolgon la Luce
E il tuo cuor rinasce
IL Vento spettina
I tuoi capelli
Bacia il tuo volto
E...
Tace...
" Bianche spiagge sognate
E
Delle Sirene
IL Canto... "
Photo By Ianez
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Il nostro picco emozionale, oggi, lo abbiamo avuto in diverse occasioni: quando, entrando nel negozio di cinesi (stavamo scrivendo nesici) ci hanno misurato la febbre col termometro laser; quando abbiamo bevuto il nostro adorato latte scremato senza lattosio (il latte senza latte, come dice nostro padre, “quello è acqua sporca”, però il nostro stomaco delicato lo manda giù come fosse acqua fresca e quindi...); quando abbiamo comprato la carta igienica, indecisi tra quella o la carta da cucina, per le nostre future creazioni da Art Attack e cioè rivestire scatoline di cartone con carta da cucina&colla vinilica e poi verniciare e decorare il tutto: ciò significa farsi misurare nuovamente la febbre col termometro laser dalla cinesina per andare ad acquistare le decorazioni; questa cosa ci affascina oltremodo. E visto che si parla di cinesine, vogliamo aprire una breve parentesi sulle asiatiche: ci sono queste - noi supponiamo, vista l’app - sud-coreane che si vedono nei video per allenarsi in casa di Samsung Health che sono incantevoli! Abbiamo un debole per quegli occhietti a mandorla, quei fisici magri ma tonici, i loro capelli lunghi, quel faccino tondo con un leggerissimo doppio mento nonostante la magrezza. Dobbiamo dire che pure qualche maschietto è degno di nota, stranamente, nonostante gli occhi a mandorla ed i fisici scolpiti. Le signorine, però, restano le nostre preferite: ce n’è una che indossa dei leggins rossi che è la nostra preferita, la più bella; poi ce n’è una che è magrissima e pare snodabile, una bambolina; un’altra poi che invece pare incazzata e ci piace anche e forse soprattutto per questo, oltre per il fatto che è anche lei magra magra come una di quelle bamboline tutta testa e corpicini piccoli. Poi è incantevole il loro modo di muoversi: quei movimenti precisi, controllati, quei corpi così belli e tonici. Abbiamo un debole per le asiatiche, insomma. Tranne quando nei porno si lamentano sul nulla e continuamente, e tranne per quelle americanizzate, ché hanno introiettato lo sguaiato tipico americano.
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La femmina di ogni mammifero, compreso l'essere umano, produce latte per un solo scopo: nutrire i propri cuccioli dopo la nascita. Questo concetto è di una semplicità disarmante, ma ci sono ancora persone convinte che esista una razza, la "vacca da latte", che produce latte a prescindere, e che se non viene munta regolarmente "esplode". Sul Pianeta si contano circa 250 milioni di vacche da latte, delle quali 2 milioni solo in Italia. La razza bovina frisona è la più diffusa nel nostro paese perché particolarmente adatta alla produzione di latte. In natura, una mucca che allatta il suo vitellino produce circa 4 litri di latte al giorno; una vacca da latte, durante il picco di lattazione, può arrivare a produrne 30 litri al giorno. Le mastiti (infezioni delle mammelle), i problemi di fertilità e le zoppie sono frequenti e per curarle, o anche solo per prevenirle, agli animali vengono somministrati farmaci che inevitabilmente finiscono nel latte prodotto. L'intenso ritmo di produzione a cui le mucche sono costrette, tra gravidanze continue e mungitura, le condanna a una vita triste e molto breve. Di solito, dopo la terza gravidanza le vacche da latte vengono avviate al macello, quando in natura possono vivere fino a vent'anni. Dato che il latte è per uso umano, il vitellino viene subito sottratto alla madre; così facendo i piccoli non ricevono abbastanza colostro (il primo latte ricco di proteine e anticorpi) e questo li rende deboli di fronte alle infezioni. Vengono nutriti con latte artificiale e mangimi privi di ferro che rendono la loro carne anemica e bianca al contempo, come vuole il consumatore; inoltre vengono costretti a vivere in piccolissimi box che limitano i loro movimenti e quindi lo sviluppo muscolare, che è responsabile della consistenza "dura" della carne. A quattro o al massimo a sei mesi vengono portati al macello.
Massimo Brunaccioni, Vegan Coach
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Primo giorno di vacanze
Il Mare la fa da padrone, il SOLE conduce.
Sfioreremo il picco degli over 45 martedì 5 luglio, Bikini Party.
La colazione del vacanziere. Usi e consuetudini di un NOI.
Colazione dolce o salata?
Dettaglio o maxi abbuffata?
La consecutio a-temporalia vuole che 1:1
Cosa accade invece? (non sono io ma sono io).
Tavola imbandita NO.
Buffet si, cosa scegliere?
cappuccino bollente in tazza larga bollente;
banana per la dose di potassio giornaliera; il mare stanca...
yogurt si e si, la regolarità intestinale SEMPRE;
cornetto caldo si in piatto singolo;
burro;
spremuta di arancia;
succo ACE;
cereali NO: niente dieta;
fette biscottate: NON SONO A DIETA;
creme spalmabili SI ma in panini e brioche;
pane SI;
pancarrè tostato NO diet;
biscotti almeno 6;
zucchero: RIGOROSAMENTE bianco;
thè freddo;
frutta di stagione: da mangiare come spuntino;
dolci fatti in casa: SEMPRE;
crostata: sono in linea;
merendine confezionate: SENZA LIMITI;
deca: in compagnia di;
caffè d'orzo: solo donne;
Succo ananas: solo donne;
latte bianco bollente: TOP!
Non esiste la parola DIETA in vacanza. Ci dovevi pensare nei precedenti 9 mesi. Si mangia tutto quello che la vita ti offre: dolci, pasta, pane, panini, bibite gassate e zuccherate.
Sono a dieta ASSOLUTAMENTE NO!
Le posate si devono saper usare. In caso di dubbio scegliere sempre un coltello.
La frutta coltello e forchetta? Quelli sono i military. Se sei ARMY si.
Acqua e limone MAI in pubblico.
Acqua+ menta+ limone+ zucchero SI.
In vacanza il maschione vero è galantuomo, la consorte si limita a consumare il pasto.
Ho pagato e prendo tutto quello che voglio e mai mi spetta.
L'AMORE è anche questo, Carmelina.
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EDS6 VENTO D'ESTATE
RITMO NEL SANGUE
Ho conosciuto Ombretta a Sa Caleta, una delle spiagge più suggestive di Ibiza. Era il 1998. Lì la terra crea una specie di connubio porno con il mare e il rosso della pietra cola a picco nei verdi delle acque, che sfoggiano una quantità di sfumature illegale. L’ho incrociata in un angolo di spiaggia in cui tutte le tinte possibili si danno appuntamento per esplodere in un arcobaleno mediterraneo, saranno state le tre. Il bar smerciava bevande ghiacciate e ghiaccioli multiformi e lei ha comprato una granita che, in un colpo di coraggio, le ho offerto io.
“Grazieah.” Ha sussurrato con una voce inaspettatamente italiana e perfino un po’ zarra, tipo la Gerini in Viaggi di Nozze. Masticava una gomma che prima di baciarmi a fondo mi ha sputato in mano, un’altra sottile citazione da film. Che notevole accozzaglia di big bubble, ho pensato, mentre le prendevo la chiappa destra tra le dita, un raro connubio di tonicità e morbidezza.
Abbiamo passato due settimane a nasconderci dietro ogni caseggiato utile ai nostri reciproci scopi, per imprimere l’impronta del nostro mescolarci contro mura straniere, sperando di non essere visti. L’abbiamo fatto in un angolo cieco dietro al castello di Eivissa, circondati da una tifoseria di falene da fare invidia ai falò salentini. L’ho sbattuta a fondo contro le mura bianco latte della chiesa di Sant Charles, accanto ad un antico frantoio romano che in un altro contesto avrei magari pure visitato. Invece nel buio non si vedeva un cazzo, ma mi è comunque piaciuto molto. L’ho presa per i capelli in un anfratto oscuro di Cala Comte, mentre la luna gravida di mistero si specchiava in un mare liscio come seta e dio quanto le è garbato. “Romanticoah che seih.” Ha mormorato: mai che alzasse la voce una volta, che femmina.
Il letto invece l’abbiamo sempre skippato, io dividevo la stanza con un tizio di Genova che non ho mai più rivisto e lei con due sue amiche bresciane più interessate a fumarsi l’intero Marocco che altro. Stavano sempre a casa, ste disperate, con gli occhi fuori dalle orbite e una pentola di acqua lì lì per bollire, in caso di fame chimica. Lei le chiamava le ciavatte. “Vanno in coppia e non escono mai”, diceva, e porco cane se aveva ragione.
Poi una sera, dopo l’ennesimo hamburger + patatine a portar via in riva al mare, Ombretta si è alzata in piedi in piedi e mi ha intimato: “Andiamoah al Pacha.”
Io quei posti non li avevo mai frequentati, preferendo altre forme di distrazione. E poi suonavo la chitarra, avventurarmi in discoteca mi pareva una bestemmia. Invece, come un salame risposi di sì. Perché non sapevo dirle di no, mi ero trasformato in una specie di ameba rincoglionita incapace di un’opinione propria. Ombretta mi piaceva, cristo, fin troppo per essere una semplice storia estiva.
La coda per entrare aveva del fantascientifico. Passammo una delle due ore di attesa a limonare duro contro il muro, l’altra a fantasticare sulla prossima vacanza insieme, “Potremmoh adare a Barcellonah.” Diceva lei, e io annuivo impotente, c’aveva certi occhi blu che assomigliavano a due zirconi, brillavano di una vita antica, cangiante, un dedalo di possibilità. Le aveva tutte dentro lei le migliori alternative di futuro, e io gliele volevo scippare, per quello la possedevo in continuazione: per significare qualcosa. Stavo conciato male, a 27 anni non sapevo ancora che volevo fare della mia vita e sarei finito a vendere polizze assicurative come un imbecille inutile della Milano Bene se non fosse stato per quella sera.
Una volta dentro Massi, il mio compagno di stanza, ci offrì da bere, poi ballammo Restless di Neja al rallentatore e dopo non ricordo nulla fino a quando andai al cesso.
Mi ci portò Ombretta, diceva che vedermi così senza freni la arrapava. “Forzah, vienih. Prendimi al bagnoh.”
Ok, prendiamola, mi dissi, mentre ci chiudevo la porta dietro le spalle. Le afferrai i capelli con forza e mi misi in posizione, aveva un culo del tutto identico all’idea di pesca che si può fare un uomo adulto di città. Lo violai, con suo sommo piacere. Le sue carni erano velluto e il suo sangue mi pulsava in fondo al cervello ogni volta che la sfioravo, volevo appartenerle quindi premevo ma non bastava, non sapevo come fare per tatuarmela sul corpo, bermela viva, nutrirmene a morsi.
In pista suonavano King of My Castle e il beat ci solleticava i vestiti arrotolati alle ginocchia perfino lì, dietro due porte di cui una chiusa a chiave. Le strattonai i capelli più forte, mentre lei spalancava le gambe al massimo per accogliermi tutto: assomigliava ad un ragno violino. Dio quanto mi piaceva. Presi a scuoterle la coda di cavallo a ritmo di musica. Lì per lì mi venne naturale. Chissà che ci avevano messo nel drink, quei coglioni dei miei compagni di appartamento. Mi sentivo da dio, mannaggia a loro, e non era normale.
Il mio prof delle medie diceva che avevo il beat nel sangue. Come abbia fatto a desumerlo da due noticine in croce soffiate in un flauto dolce poi non me lo sono mai spiegato. Mentre mi sfrecciava in mente questo pensiero Ombretta allungò un braccio all’indietro e parve quasi confermare. Che ritmo. Bum Bum Bum, sbattevo la sua testa accanto alla tazza e lei stringeva forte le gambe, il paradiso. Bum. Bum. Bum.
Ricordo che ad un certo punto le sollevai il mento per chiederle se andava tutto bene ma aveva gli occhi chiusi, quindi la rimisi in posizione e ripresi. Evidentemente le piaceva parecchio perché pareva essersi rilassata di brutto. Bum, bum. Bum. Avrei dovuto studiare percussioni, mi dissi a quel punto, e proprio allora la testa di Ombretta mi scivolò dalle dita e piovve - letteralmente piovve – contro la tazza. Stunf, un colpo sordo da film horror.
Il sangue iniziò a spandersi attorno al suo orecchio come una macchia di caffè da una moka rotta, lentamente ma secondo uno schema spaventosamente razionale, che in quel momento mi sfuggiva.
Quando arrivarono le forze dell’ordine le aspettavo con le braccia conserte. Le manette, vi prego, mettetemi in manette continuavo a ripetermi in silenzio, sperando che in qualche modo mi capissero.
Credevo di averla uccisa io.
“Che le avete dato?” Chiese il capitano della polizia, con un forte accento spagnolo. “Que puta mierda le avete dato?” Ripetè, afferrandomi le guance con la mano piena.
“Io non, io. Io non so.” Volevo morire. Ombretta non c’era più, mi era morta addosso. Ombretta, con i capelli castani profumati di cocco e il rossetto sempre impiastricciato, Ombretta, la mia Ombretta. Con i piedi piccoli e lo smalto rovinato sull’alluce. Non esisteva più.
“Lei cosa?”
“Io l’ho uccisa.” Dissi meccanicamente, come se a pronunciarlo fosse qualcun altro. La mia voce non mi apparteneva più, che cazzo mi avevano messo nel drink?
Inaspettatamente però, il gendarme sorrise bonario e in quel momento mi chiesi se non si trattasse di una stupida candid camera di TeleBerlusconi. Non c’era nulla da ridere. “Io l’ho uccisa, io, capisce? Sono stato io, cristo, io. Con queste mani. Scopavamo e poi…”
“E poi ha avuto un’overdose, coglione.” Rispose il capitano, alzando le spalle. “Solo che siccome sei fatto anche tu non lo hai capito da solo.”
Subito dopo si voltò verso gli altri poliziotti, ognuno preso da una faccenda diversa. “Llévense el cuerpo, nos vemos en la estación de policía.” Disse, poi mi passò una mano sulla spalla. “Vai a casa, hombre. Con la prossima andrà meglio.” Mormorò infine, cacciandomi via con un gesto secco.
“Hai il ritmo nel sangue.” Esclamava ogni giovedì il mio professore delle medie. Io soffiavo in un tubo e lui si complimentava puntualmente con me. “Hai il ritmo nel sangue.” Quando lo diceva sorrideva sempre. Magari scherzava. Eppure: non sapeva quanto aveva ragione.
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* アロマワックスサシェ&雑貨𝒔𝒉𝒐𝒑𓇼 綺麗&可愛くて美味しい😋💓 エディブルフラワーのチーズケーキ🍰 ※画像を間違えちゃったので再投稿です🙇🏻♀️ 🍓 𝒇𝒐𝒍𝒍𝒐𝒘 𝒎𝒆 🍓 @umi_sora_zakka ご覧いただきありがとうございます😊 気軽にいいね♬&フォローくださいね💕👍🏻 𓇼・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・𓇼 昨日、大阪・中崎町で アロマワックスサシェのワークショップを 開催させていただきました🎉 快晴ではなかったけれど、 最後まで雨は降らず 無事終了することができ ホッとしました☺️☀ ご参加くださった方々、 本当にありがとうございました💖💖💖 写真があまり撮れていないので また徐々にpostさせていただきますね😊 こちらの可愛いケーキは 大阪・中崎町の @picco.latte さんの チーズケーキです🍰🍓 時間があれば みんなで食べようと考えていたのですが 結局バタバタでおもたせに…🥲 エディブルフラワー(食べられるお花)が あしらわれたチーズケーキ✨ アロマワックスサシェみたいで とっても可愛いんです💕 しかも、美味しい〜😋 キレイでオシャレで 映えるドリンクもあるので 中崎町に来られた際には ぜひ @picco.latte さんを のぞいてみてくださいね♬ 𓇼・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・𓇼 暮らしに自然を取り入れて 居心地の良いお部屋づくりを.。.:*♡ 🌟ホームページやショップページは プロフィールリンクからご覧いただけます♡ ♡----- お問い合わせはお気軽に♪ -----♡ 🌹 𝒇𝒐𝒍𝒍𝒐𝒘 𝒎𝒆 🌹 ▷▶ @umi_sora_zakka (Picco Latte ピッコ・ラッテ) https://www.instagram.com/p/CQ6QDDnHcp1/?utm_medium=tumblr
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vaccinazioni in gravidanza
Buongiorno Dottore, prima di tutto La ringrazio per gli ultimi post a tema Vaccini. In generale perché ritengo sia il modo migliore di usare un tumblr da me mai visto e in particolare perché personalmente mi sono stati molto utili.
Se ritiene possa essere di interesse anche per altri la metta pure pubblica se possibile in anonimo. Scrivo qui perché non ho il dono della sintesi e in ask non ci stava.
Sono incinta di 27 settimane e volevo la sua opinione sulle vaccinazioni in gravidanza.
Nel Piano Nazionale Vaccinale viene consigliato di fare nel 3 trimestre di gravidanza il vaccino per difterite, tetano, pertosse. e quello influenzale, per passarli al bambino e dargli copertura nei primi mesi di vita. Io voglio farli ma il mio ginecologo ha ammesso candidamente che non ne sa nulla perché sono “novità” e mi ha liquidata dicendo solo che se volevo farli di farli senza preoccupazioni. E ok che anche io penso che vaccinarsi sia da fare senza “preoccupazioni” ma resto comunque una donna incinta e ansia è il mio secondo nome. Quindi, posto che andrò sta sera dal mio medico di base a vedere se ne sa di più, saprebbe darmi qualche info più pratica?
Ho letto che invece viene sconsigliato il vaccino per morbillo-parotite-rosolia e della varicella perché va fatto PRIMA di programmare una gravidanza e non durante (questo treno purtroppo l’ho perso, immagino che seguirò il calendario vaccinale del bimbo dandomi della pirla e stando in apnea fino a che non sarà protetto e potrò tirare il fiato) ma ho letto anche che si può richiedere di essere vaccinate prima delle dimissioni dall'ospedale senza effetti sull'allattamento, me lo può confermare?
Sperando di non aver scritto troppe cavolate, La ringrazio.
Intanto considera che gli unici tuoi interlocutori ufficiali sono due: il ginecologo e il medico di base, anzi... tre, con il pediatra del futuro nascituro.
Io sono qua per chiacchierare e delucidare (ma grazie comunque dei complimenti e della fiducia).
In sintesi, della trivalente DTP sarebbe solo l’antipertussica ad essere raccomandata dalla fine del secondo o nel terzo trimestre di gravidanza (e almeno 15 giorni prima del parto) o in alternativa la strategia cocoon (bozzolo), cioè vaccinazione della madre e dei parenti stretti subito dopo il parto e prima della dimissione per evitare la trasmissione al neonato, fino all’immunizzazione diretta del vaccino al 3°mese di vita. La difterite o il tetano neonatale sono eventi veramente rarissimi ma dal momento che c’è una trivalente non guasta essere coperte (e coprirli) anche per quelli.
L’antiinfluenzale l’avresti dovuta fare prima... anzi, il bambino l’avresti dovuto fare prima! Non che il periodo non sia giusto (si fa il 2°-3° trimestre) ma considera che se il tuo bimbo nascerà a Luglio, i primi contatti col virus si avranno a fine Novembre con picco a fine Dicembre e le eventuali rimanenze del vaccino 2017-2018 che faresti ora non coprirebbero per i ceppi mutati dell’influenza 2018-2019. Prova a sentire se farla ora, comunque, conferisce una certa qual copertura minima.
L’MPRV (morbillo-parotite-rosolia-varicella) è vaccino da virus vivi attenuati e sebbene non sia mai stata registrata infezioni di passaggio madre-feto, vale il principio di massima precauzione e dell’inoculazione solo se si è certi di un grande rischio di infezione neonatale. Idem, anche se non sono da virus vivi attenuati, il vaccino per Epatite B e per la poliomielite.
Per la vaccinazione MPR dopo il parto, è stato visto che nelle donne vaccinate con vaccini composti da virus vivo attenuato di rosolia durante l’allattamento, il virus può passare nel latte materno ed essere trasmesso ai neonati allattati al seno. Dei lattanti con evidenza sierologica di infezione da rosolia, nessuno ha presentato la malattia sintomatica.
Nel caso in cui si confermi o si sospetti che il bambino sia affetto da immunodeficienza, i rischi e i benefici di vaccinare la madre devono essere valutati.
Purtroppo non è noto se i virus vaccinici del morbillo, della parotite e della varicella siano secreti nel latte umano, quindi chiedi info nel reparto di neonatologia.
Ciao!
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Eine wahre Sicht auf Saeco Nespresso Kapselmaschine -- 2020
Tchibo Kapselmaschine ++ Testsieger ++ Preisvergleich + Top 5
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Kapselmaschinen
Was für Kapselmaschinen gibt es?
Die Krups Nespresso Pixie und die Krups Nespresso Inissia sind gute Geräte. Beide Nespresso-Maschinen von Krups liefern sehr gute Espresso Ergebnisse. Ein bekanntes Modell der höheren Preisklasse ist die Krups Nespresso Expert XN 6018.
Dadurch, dass die meisten Systeme mit einem speziellen Verfahren arbeiten, um damit Kaffee zuzubereiten, ist es immer perfekt, wie auch im Café. Denn die Temperatur von Wasser als auch die Kaffeemenge und Konsistenz ist ausschlaggebend, wenn es um das perfekte Ergebnis geht. Für diese Gelegenheiten sind Kapselmaschinen generell eher nicht konzipiert. Ein guter Milchaufschäumer ist bei den Kapselmaschinen ebenfalls sehr beliebt. Da die Kapseln durch ihre Bauweise besonders geeignet für exotische Kaffeesorten ist, können hier auch sehr gute Milchkaffees gemacht werden.
Krups Xn100510 Nespressoautomat, Ruby Rot
Welche Nespresso kapselmaschine ist die beste?
Es ist nicht irgendeine Kaffeemaschine: Die TASSIMO Intellibrew™ Technologie scannt automatisch den Barcode auf jeder T DISC, um Ihnen Ihr Lieblingsgetränk zu zaubern. Sie berechnet die Wassermenge, Brühdauer und die optimale Temperatur, um die perfekte Tasse in drei einfachen Schritten zuzubereiten.
Der Vorteil wiederum hierbei ist, dass die riesige Auswahl auch im Internet bestellt werden kann. Selbst verständlich gibt es mittlerweile auch Billiganbieter, die eine Alternative offerieren, trotzdem kann dies Nachteile mit sich bringen. Grundsätzlich unterscheidet man die einzelnen Kaffeesysteme auch nach sogenannten geschlossenen oder offenen System. Durch den Wettbewerb kann der Konsument aus einer Vielzahl an Varietäten und Preissegmenten wählen.
De'longhi Nespresso Inissia En 80.b, Hochdruckpumpe, Energiesparfunktion, Kompaktes Design, Schwarz
Einige Geräte sind mit mehreren Zusatzfunktionen ausgestattet. Sehr beliebt ist laut einem Nespresso-Kaffeemaschine-Test zum Beispiel eine Nespresso-Maschine mit Milchaufschäumer, wie die Lattissima+. Anschließend starten Sie das automatische Programm zur Milchaufschäumung. Nach einem ähnlichen Prinzip wie die Nespresso-Maschine funktionieren Kaffeepadmaschinen. Im Gegensatz zum Kapselgerät arbeitet die Padmaschine mit Kaffeepads, die Teebeuteln ähneln.
K-fee Wave Kaffeekapselmaschine, 1455 Watt, 1 Liter Wassertank, Farbe High Gloss Black
Die Tchibo Kapseln sind von CAFFITALY, auch von Dalmayer und wenigen Andern gibt es solche. Die Maschine qar nagelneu und ich ärgete mich noch heute über meinen Versuch mit den Aldi-Kapseln. Danach habe ich dann doch mal in mehreren Foren nach Reperaturmöglichkeiten gesucht und festgestellt, dass sehr häufig passiert.
Auf Platz landet mit der Philips Senseo Latte Duo HD7857/20 eine Padmaschine, die als einzige zwei Milchgetränke gleichzeitig herstellen kann.
Die beste Kapselmaschine kommt aus dem Hause Krups und ist die Nespresso Umilk XN2601.
Gerade DeLonghi hat sich hier im Premium Markt einen sehr guten Ruf erarbeitet.
Preis-/Leistungssiger ist die äißerst kompakte und leicht zu bedienende Tchibo Cafissimo Picco - jedoch ohne Milchschaumsystem.
Möchtest du einen Latte Macchiato brühen, musst zunächst die Milchkapsel durchlaufen lassen. Anschließend legst du eine weitere Kapsel für Kaffee ein.
Was kostet eine Nespresso Maschine?
Es gibt immer mehr Kaffeekapseln, die mit dem Nespresso-System kompatibel sind. Bei Aldi gibt es mittlerweile auch Nespresso kompatible Kaffeekapseln. Diese werden unter den Namen Moreno Kaffeekapseln verkauft. Diese gibt es in allen Aldi Nord Filialen zu kaufen.
Ist dies der Fall findet der Brühvorgang zwei mal hintereinander statt, sprich erst der Kaffee und anschließend die Milch. Es gibt aber auch Modellvarianten, die noch zusätzlich mit einem Frischmilchbehälter ausgestattet sind. Wie lecker der Kaffee dann schließlich schmeckt, hängt natürlich von den individuellen Geschmacksvorlieben und von der gewählten Kaffeemaschine ab. Zwei sehr wichtige Kaufkriterien sind die Kapselart und der Pumpendruck. Diese Bereiche sollten beim Kapselmaschine kaufen unbedingt berücksichtigt werden.
Auch wenn sich Kaffeekapselmaschinen in ihrer Funktionsweise alle sehr ähnlich sind, gibt es einige Unterschiede in deren Systemen. Die Geräte werden anonym eingekauft oder uns vom Hersteller geliehen. Händler und Hersteller üben keinen Einfluss auf die Tests und unsere Wertung aus.
Aber ich will ja auch nicht Äpfel mit Birnen vergleichen. Für einen Kaffee aus einer Kapselmaschine ist dieser geschmacklich wirklich sehr gut und kann mit Genuss getrunken werden.
Wie benutzt man eine Tassimo?
Fazit: Chicco d'Oro Kaffeekapseln passen in die Tchibo Cafissimo Maschine und können problemlos zubereitet werden.
Erfüllen die ausgesuchten Bohnen während der Verkostung die Qualitätsansprüche des Kapselherstellers, so werden sie in das Produktionsland verschifft. Im Produktionsland gibt es eine erneute Testverkostung, um das ideale Geschmacksprofil der zukünftigen Kapsel zu bestimmen. Hier entscheidet sich, welche Aromen und Noten zukünftig Kaffeeliebhaber, dank einer Kaffeekapselmaschine, verwöhnen. Anschließend werden alle Bohnen nach diesem Geschmacksprofil geröstet.
Denn wenn Kaffeepulver mit Luft in Kontakt ist, dann gibt es Aromastoffe ab und die Kaffeequalität leidet, je länger das Kaffeepulver der Luft ausgesetzt ist. Da die Kaffeekapseln erst https://followus.com/Siebland bei der Zubereitung in der Maschine geöffnet werden, ist der aromatische Geschmack des Kaffees bei Kaffeekapselmaschinen besonders gut. In unserer Vergleichstabelle der besten Kaffeekapselmaschinen können Sie von links nach rechts die Platzierungen ansehen. Gleichzeitig finden Sie Angaben und Werte zu unsere Testkriterien.
Selbst die Test von Stiftung Warentest beinhalten nur eine begrenzte Anzahl von Produkten, aus deren Auswahl die beste Kaffeekapselmaschinen bestimmt wird, sofern diese getestet werden. Komfortabler, bequemer, schneller und leckerer Kaffeegenuss – dazu braucht man heute keinen Barista zu Hause. Es geht viel leichter – mit einer Kaffeekapselmaschine in der eigenen Küche. Brauchen Sie eine gewissen Kaffee-Sortenvielzahl über den Tag verteilt für Ihr Wohlbefinden, so sind Sie bei einer Kaffeekapselmaschine genau richtig. Über 30 köstliche, verschiedene Kaffeesorten sind bei den Herstellern keine Seltenheit.
Darüber hinaus bestimmt die Auswahl der Kaffeespezialität in der Kapsel den Stärkegrad Ihres Getränks. Die Geschichte der Kapselmaschinen ist schnell erzählt, da Sie die Geräte erst seit zwei bis drei Jahrzehnten im Handel finden. Als älteste bekannte Kapselmaschine gilt bis heute die Nespresso, die der Hersteller Nestlé im Jahr 1986 vorstellte. Nespresso ist bis heute einer der weltweiten Marktführer – auch dank populärer Werbeträger wie dem Schauspieler George Clooney.
Wer die Marken kauft – wie zum Beispiel "Nespresso" – zahlt zwischen 38 Cent und mehr für eine Alu-Kapsel ( je nach Sorte). Da in der Regel etwa 6 Gramm in einer Kapsel sind, kostet ein Kilo Kaffee auch mal schnell über 60 Euro. Selbst wenn man kostengünstigere Pads aus dem Discounter verwendet, kostet ein Kilo Kaffee gut 13 Euro, also weit über dem derzeitigen Marktpreis. Zur Zubereitung einer Tasse Kaffee benötigt die Kaffeepadmaschine Wasser und einen oder zwei Kaffeepads. In den Tank der Maschine wird bis zur Markierung Wasser eingefüllt, dann wird die Klappe aufgemacht und der Kaffeepad eingelegt.
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Tic... Toc... Tic... Toc... Ah il tempo...!!! ce l’hanno sempre tutti su con lui ... Adesso poi in momenti di quarantena tutti a inveire contro il tempo inteso come unità di misura dei giorni e degli anni che passano... Frase ricorrente: il tempo non passa mai.... ma come, non ci ricordiamo della massima “Tempus fugit”? D ‘accordo la misurazione del tempo è anche psicologica e quindi soggettiva... E infatti se parli con una persona brillante un’ora intera ti sembra equivalere a dieci minuti, mentre se la persona è noiosa e ti fa venire il latte alle ginocchia i suoi dieci minuti ti sembrano equivalere al tempo necessario per leggere I Fratelli Karamazov magari in lingua originale... Adesso poi con il “lockdown” il massimo impegno sembra quello di riuscire ad ammazzare il tempo: “Come sono lunghe le ore”: ma son sempre di sessanta minuti.. Come non bastasse pare che il picco di vendite on line sia detenuto dall’ acquisto di passatempi... Per far passare il tempo più velocemente, appunto... Ma ricordiamoci di una cosa: “Il Tempo passa da solo”... non è un’automibile dotata di marce e acceleratore. Non accetta ordini o trucchetti... Fa come gli pare e come ha sempre fatto: FUGIT... #buongiorno #goodmorning #time #tempo #iorestoacasa #stayathome #tempusfugit #igers #italians4italy #celafaremo (presso Florence, Italy) https://www.instagram.com/p/B-v2U5_KFfE/?igshid=1vzqiom8rhlq0
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