#piazza municipale
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pietroalviti · 2 months ago
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Ceccano, fanno le multe soltanto da noi, protestano i residenti di Piazza Mancini
Una multa al giorno, vengono ogni sera, attraversano Piazza XXV Luglio con le macchine in seconda e terza fila, e vengono a multare quelle in Piazza Mancini. E’ la protesta dei residenti del castello, a Ceccano, che in un comunicato scrivono: Dalla riapertura di Piazza Camillo Mancini, si assiste ad un giornaliero via vai della Polizia Municipale intenta ad affibbiare multe a coloro che…
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theperfectpints · 28 days ago
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La 'Guildhall' è senza dubbio uno degli edifici più riconoscibili di Derry. Struttura neogotica completata nel 1887, ospita la sede del consiglio municipale e rappresenta il simbolo della vita politica della città. Ma non solo. I suoi meravigliosi interni sono sede di conferenze, ricevimenti, matrimoni e cerimonie civili. La caratteristica piazza esterna, Guildhall Square, è tutt'ora protagonista di esibizioni, festival e manifestazioni di ogni genere. Come non ricordare lo storico intervento nel 1995 dell'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton davanti ad un pubblico in visibilio o il grido di gioia della folla dopo la pubblicazione del rapporto Saville nel 2010 sui vergognosi eventi del Bloody Sunday. 🇮🇪 🏢 ✊️ ⛓️ © Irish tales from Rome
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rosateparole · 1 year ago
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Ogni giorno il Comitato cittadino organizzava dimostrazioni.
Alcuni ricevevano l’ordine preciso di urlare slogan nella folla «A morte i preti che si son messi con i fascisti!».
«A morte la reakcija grassa del sangue che ci ha succhiato!»
«Spazziamo via i detriti della borghesia e del fascismo!» I capi berciano ogni sorta di insulti e frenesie scandite nella loro e nella nostra lingua. Tutta la vita sarò condannata a sentir parlare male dell’Italia e degli italiani. Sai che gioia. Mai un attimo di tregua dal sospetto. Là comincia la diversità, questa gobba che ti porti appresso e che ti impedisce di passare per quel buco per cui passano tutti. Là comincia l’avversione, quando ti bloccano il canale di scorrimento del liquido che ti unisce agli altri, te lo prosciugano lentamente. E così lentamente, da tutte le esclusioni e le negazioni, da tutti i rifiuti e i sospetti, da tutte le lotte e le resistenze, si crea in te un altro essere, un altro te stesso che non ami, e che dovrai combattere.
Bisogna andar a fare le dimostrazioni contro l’Italia, contro l’America, contro gli Alleati a favore della Jugoslavia. La folla spumeggia un giorno in piazza Foro, davanti al Tempio d’Augusto, che ha la fronte sfasciata per una bomba caduta il 4 maggio 1945, un altro giorno ai Giardini, un terzo nell’Arena. Ma perché gli osservatori non capiscono che la gente è costretta a manifestare? Non si rendono conto che la realtà è sempre diversa da come sembra?
Nonna se lo chiede ogni volta che è costretta a chiudere l’osteria, dice che deve assolutamente andare alla manifestazione e nell’eventualità che le venga richiesto un alibi, nell’ora giusta si fa vedere e registrare dagli occhi della Rossa che se ne sta in prima fila sotto gli striscioni e gli altoparlanti agitando le braccia e dirigendo con strilli in falsetto la folla verso obiettivi rivoluzionari, come rompere la vetrina di qualche negozio perché in tempo di rivoluzione tutto è gratis, o prendere a sassate o scalpellare le insegne del Leone di Venezia. Ma dove el leon ga piantà so zampa, non ghe xe forsa al mondo che sgrafi via la stampa. Si sarebbero dovute demolire tutte le città dell’Histria Terra per togliere il suggello che san Marco aveva impresso nella storia e nella cultura della penisola. I leoni corrosi dall’aria salsa sono ancora incastonati sulle porte dei fondachi e sui ponti rovinati: la legge è ancora incisa nel palazzo municipale all’angolo della piazza, il corno ducale nel muro diroccato è il nido delle rondini migratrici.
Mia nonna strattona la Rossa e le dice: «Arime, son vignuda!» e poi, da un’altra parte, sgattaiola a casa rasentando l'ombra dei muri salendo via Muzio, già ribattezzata Omladinska, tra i palazzi con le serrande abbassate nel silenzio caldo e pesante, un solo pensiero che ingigantisce nella sua solida logica: raprire l’osteria e dar da mangiare ai maiali e alle galline. Si parla in giro che i drusi porteranno via le botteghe ai privati, ma lei spera di poter mantenere l’esercizio. La sera ha paura e percorre la casa con un coltello da cucina in mano per verificare che tutte le finestre siano ben chiuse e tutte le porte sprangate. E alla fine, tutte quelle dimostrazioni non le hanno portato alcun beneficio, perché la legge sulla nazionalizzazione le ha fatto perdere la sua osteria e non c’è stata Rossa che abbia potuto impedirlo. Nonna ha pianto tanto.
Anna Maria Mori & Nelida Milani, Bora. Istria, il vento dell’esilio
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Napoli, Polizia Municipale: fermato minore che imbrattano le statue equestre in Piazza del Plebiscito
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Napoli, Polizia Municipale: fermato minore che imbrattano le statue equestre in Piazza del Plebiscito. Durante il normale pattugliamento effettuato da parte degli agenti della Polizia Municipale Unità Operativa Chiaia, nella zona di Piazza del Plebiscito , Piazza Trieste e Trento e zone limitrofe individuavano un minore che imbrattava, con bombolette spray, le statue equestri di Carlo III di Borbone e Ferdinando I delle Due Sicilie.  Il minore veniva  fermato e affidato ad un genitore, le bombolette spray venivano sequestrate e si è proceduto  all’inoltro di Comunicazione di Notizia di Reato, ex art. 639 c.p., all’Autorità Giudiziaria. Le operazioni hanno visto gli Agenti della Municipale impegnati anche nella prevenzione del commercio ambulante e nel contrasto alle violazioni al Codice della Strada, dai numerosi controlli scaturivano 25 verbali per sosta irregolare e assenza di copertura assicurativa, 1 ritiro di tesserino invalidi, utilizzato in modo difforme alle previsioni di legge, oltre al sequestro amministrativo di n. 2 veicoli e alla rimozione di n. 10 autovetture con carri gru per sosta irregolare.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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telodogratis · 5 days ago
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#NewsPA - Polizia Municipale. Continuano i controlli movida: sequestrata una discoteca non autorizzata e chiuso per 5 giorni un pub senza regolare perizia fonometrica
Una discoteca non autorizzata e un pub senza regolare perizia fonometrica. E’ il bilancio di una notte di controlli effettuati dalla Polizia Municipale nei luoghi della movida cittadina. Stavolta gli agenti sono intervenuti in via Alessandro Volta/piazza XIII Vittime e in via Dante.  ​Read More Una discoteca non autorizzata e un pub senza regolare perizia fonometrica. E’ il bilancio di una notte…
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jacopocioni · 2 months ago
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L'Anfiteatro gigante
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Nei secoli, ambiziosi quanto fantascientifici progetti sono stati disegnati per "migliorare" Firenze... Per fortuna, la maggior parte di essi sono rimasti ghirigori su carta. Eccone qua uno dei tanti... Grazie all'arrivo dei quartieri delle Cascine, di Barbano e della Mattonaia, vie e piazze respirano meglio. Il decoro delle case, strade e giardini si intonano all'Europa e scrollano di dosso il provincialismo. Piazza Maria Antonia (attualmente Indipendenza) sorprese per la sua smisurata ampiezza e poiché non si era mai visto niente del genere, ci fu subito chi si preoccupò di come riempire questa landa desolata. Firenze vantava da secoli una bella tradizione teatrale, con molte accademie che gestivano piccoli spazi dedicati.
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Ferdinando Basetti e Giovanni Turchi spuntano dal nulla col loro progetto di costruire un anfiteatro da ventimila spettatori in Piazza Maria Antonia. Il Granduca Leopoldo II dette la sua approvazione, stabilendo che un privato che aveva deciso di contribuire alla costruzione con ottocento lire toscane avrebbe avuto diritto ad un palco per ben 65 anni. L'anfiteatro, che avrebbe avuto cinque ordini di gradinate e palchi stupendi, tra cui quello reale e municipale, rimase però sulla carta.  Si preferì ripiegare sul Politeama delle Cascine e più tardi venne aperto anche il Teatro Pagliano (Teatro Verdi).
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Gabriella Bazzani Madonna delle Cerimonie Read the full article
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siciliatv · 2 months ago
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Microchip gratuiti a Palermo per combattere il randagismo
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A Palermo parte un'iniziativa per la lotta al randagismo, offrendo la possibilità di inserire gratuitamente il microchip per cani e gatti. L’iniziativa, promossa dal Comune in collaborazione con l'Asp, si svolgerà nelle piazze dei diversi quartieri della città, dal centro alle zone più periferiche. L’obiettivo è consentire ai proprietari di animali di registrare i loro compagni a quattro zampe all’anagrafe pubblica, facilitando così l'identificazione in caso di smarrimento o abbandono. I cittadini avranno a disposizione due mesi per aderire all’iniziativa. Durante questo periodo, potranno approfittare di appuntamenti itineranti organizzati dal Comune, con la partecipazione delle autorità competenti, come la polizia municipale, i vigili del fuoco e le associazioni animaliste locali. Questo intervento mira a contrastare il fenomeno del randagismo, sensibilizzando la popolazione sull'importanza della registrazione degli animali. La campagna, denominata #iononabbandono, vedrà il suo primo appuntamento il 25 settembre in Piazza Verdi, seguito da altre date distribuite fino a novembre, tra cui tappe a Sferracavallo, Mondello, e Villa Trabia. L’ultima giornata si terrà il 6 novembre presso la Zisa. Attraverso questo progetto, le istituzioni sperano di contribuire alla riduzione del randagismo, favorendo un controllo più efficiente degli animali presenti in città. Ecco il calendario dettagliato degli appuntamenti in piazza: 25 settembre (piazza verdi), 29 settembre (Sferracavallo), 5 ottobre (centro commerciale conca d'Oro), 13 ottobre (Mondello), 16 ottobre (via Emerico Amari), 23 ottobre (Villa Trabia), 30 ottobre (Villa Sperlinga). Il 6 novembre alla Zisa. Read the full article
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personal-reporter · 6 months ago
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Casale Comics & Games 2024
Casale Comics & Games con la settima edizione rinnova una formula che il 25 e 26 maggio coinvolge Castello, Palafiere Riccardo Coppo, Teatro Municipale, Piazza Mazzini e poi tre luoghi più significativi per arte e storia del centro storico. Perfino gli esercizi commerciali casalesi si preparano ad accogliere centinaia di artisti: fumettisti, cosplayer, doppiatori, cantanti, musicisti, scrittori,…
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andre83us · 7 months ago
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Ferrara e il teatro: il Cortile e il Palazzo dove tutto ebbe inizio
Tra l’attuale Piazza Municipale e la residenza degli Estensi nacquero il teatro classico italiano e, grazie all’Ariosto, la commedia italiana. La mostra di Gualandi al Comunale di Andrea Musacci Ferrara città del Rinascimento significa anche «culla del teatro italiano», come la descrisse nel 1929 Gianna Pazzi nel suo Ferrara antica e Ferrara d’oggi (1000-1927). A questa storia gloriosa e non…
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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Da corso Venezia al parco Sempione: la mappa delle zone “rosse” dei civich
Parco Sempione, gli ex capannoni della ferrovia di Corso Venezia, l’area Lauro Rossi, il sottopasso Torino-Caselle, la zona del mercato di piazza Foroni. Queste sono solo alcune delle zone “particolari” tenute sotto osservazione dagli uomini della polizia municipale di Torino. «Gli agenti che operano in queste attività di controllo e di contrasto all’illegalità non sempre si presentano in divisa,…
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pietroalviti · 2 months ago
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Ceccano, caccia al cAccAnese del Boschetto
Infila le buste nei cestini stradali, invece che differenziarli, qualche volta li lascia negli angoli delle strade, altre volte sui cofani dell’immondizia. Siamo intorno a Piazzale Bachelet a Ceccano, nella zona tra il comando della polizia municipale e Piazza Giovanni Paolo II. Il personale che si occupa della pulizia stradale passa più volte per cercare di sorprenderlo sul fatto, ma niente.…
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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De Luca e Fedez, show tra tatuaggi e trap: "Ti voglio bene: metti una camicia e ti candido"
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(Adnkronos) - No ai tatuaggi per i 50enni, bocciatura per la musica trap, sì alla candidatura di Fedez. Vincenzo De Luca show a Muschio Selvaggio, nel podcast di Fedez e Mr. Marra. Il governatore della Campania è ospite nella puntata in cui viene dedicato ampio spazio alle nuove generazioni, alle esigenze e ai problemi dei giovani.  De Luca e Fedez De Luca in passato ha criticato apertamente le persone tatuate: in studio, si trova accanto a due persone che "non hanno un centimetro di pelle libera... Un ambientino accogliente", dice il presidente della Campania, che si presenta con un messaggio per Fedez, 'stangato' per il celeberrimo bacio con Rosa Chemical al Festival di Sanremo 2022: "Eri avvinghiato ad un mollusco, un lombrico e ti slinguazzavi… Non lo fare più". I tatuaggi Capitolo tatuaggi: "Il mio pregiudizio è per i 50-60enni che hanno crisi di giovanilismo", sintetizza De Luca. Al governatore viene sottoposto un brano di musica trap, pochi secondi e "direi che può bastare… Il testo? Non ho capito niente, chiederò a Rocco Hunt e mi faccio fare la traduzione".  Il governatore viene aggiornato sulle guerre tra rap che anche in Italia, in particolare a Milano, sono entrate nella cronaca: "Dall’America arrivano gli esempi più idioti e demenziali… Shiva? Non lo conosco, lo proporrei per il metodo pedagogico Singapore: la polizia municipale è dotata di un frustino di bambù, ti danno venti frustate tra capo e collo…".  "Credo che voi, al di là degli impiastri che vi mettete addosso, abbiate una grossa responsabilità" verso il mondo giovanile. "Abbiamo ragazzi che hanno adottato comportamenti ed espressioni dei personaggi nei telefilm. Mi sciocca che ci siano ragazzi, il sabato sera, con il 'ferro' in tasca. Io ritengo che abbia pesato negli ultimi 20-30 anni la perdita del principio di autorità: in tante realtà, lo Stato non c'è. Ragazzi che sparano con pistole ad acqua ai professori… Queste cose negli altri paesi comportano il blocco nel percorso formativo di una persona".  Napoli e Campania Si parla di Napoli e della Campania: "Nei quartieri popolari la camorra ancora offre lo stipendio a chi fa il palo nella piazza dello spaccio. Dobbiamo ancora lavorare molto da questo punto di vista. E' chiaro che queste situazioni nascono più facilmente in un contesto che offre poche opportunità". Capitolo 'politica': "C'è un punto che separa il trasformismo dal realismo politico: bisogna avere l’onestà di dire ai cittadini italiani 'ho cambiato idea per questo motivo'… Altrimenti, sei un trasformista...". La politica riesce a coinvolgere i giovani? "Io mi metto nei panni di un ragazzo: quando sento un esponente politico, reggo 30 secondi... Immagino un ragazzo quanto possa reggere". De Luca sul Partito Democratico Nel Pd, come giudica la leadership di Elly Schlein? "I contenuti programmatici sono flebili. La dialettica? Peggio". Pierluigi Bersani? "Un amico, ma è il padre di una puttanata politica come Articolo Uno...". Negativo il giudizio sul governo: "Il sud è stato tradito e calpestato completamente. Bisogna creare un'alternativa, serve un programma che possa persuadere la maggioranza degli italiani: è difficile tenere insieme solidarietà e sicurezza, povera gente e ricchi". Lo candiderebbe Fedez? "Assolutamente, secondo me vai bene. Con una camicia accollata e un dolcevita" per coprire i tatuaggi. "Un po' di trucco? Non esageriamo...".  Chiusura "col botto" Il finale, a sorpresa, è nel messaggio che De Luca rivolge direttamente a Fedez: "Fatti dire un'ultima cosa. Avrei dovuto sfotterti per come stai combinato, invece ho esigenza di dirti una cosa. Hai avuto un'esperienza umana terribile: hai affrontato un tumore, hai avuto un'operazione chirurgica e un secondo intervento. Hai affrontato queste prove della vita con coraggio e generosità, hai utilizzato questi momenti difficili per dare coraggio agli altri. Hai dimostrato di essere un uomo e io ti voglio bene". "Mi ha quasi fatto commuovere, contraccambio", la replica di Fedez, sorpreso e toccato.  [email protected] (Web Info) Read the full article
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translucent-serendipity · 1 year ago
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Violencia policial | El asesinato de Carlo Giuliani
No importa cuándo leas esto.
Piazza Alimonda, Génova, 20 de julio de 2001. Tras un intento fracasado de carga lateral contra una manifestación organizada por los y las tute bianche, alrededor de 70 carabineros empiezan a escapar de forma desordenada. Durante la desbandada, un Land Rover Defender, con tres carabineros a bordo, queda atrás y se detiene ante un contenedor situado en medio de una estrecha calle. Posteriormente se sabrá que tras el contenedor se habían parapetado varios carabineros, motivo por el que presumiblemente el conductor decidió no empujarlo para escapar. El todoterreno queda así parado durante unos segundos y, no recibiendo apoyo del grupo principal –que se encuentra a pocas decenas de metros–, es alcanzado por los manifestantes.
El carabinero sentado en la parte de atrás saca su pistola por una ventanilla lateral. Carlo Giuliani (con camiseta interior y pasamontañas), parece estar mirando hacia el suelo, quizás hacia el famoso extintor, por lo que probablemente no ve la amenaza.
Otro de los manifestantes (con vaqueros claros y sudadera azul) sí parece ver la pistola, y escapa a toda prisa. Mientras tanto, Carlo recoge el extintor del suelo.
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Carlo levanta la cabeza con el extintor entre las manos y ve la pistola, que le apunta a tres o cuatro metros de distancia.
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Son las 17:27. El carabinero dispara su pistola dos veces. Uno de los tiros alcanza el rostro de Carlo Giuliani, de 23 años, que morirá minutos después. Antes de que tenga fin su agonía, sufrirá otros dos eventos traumáticos: el todoterreno militar le pasará dos veces por encima antes de huir y, posteriormente, un objeto afilado le provocará una profunda herida en la frente. Las crudas imágenes están ahí, pero consideramos que no aportan nada en nuestro intento de hacer entender los hechos que ocurrieron.
Los primeros peritos de la policía científica que llegarán al lugar hablarán de una muerte inmediata tras el disparo, pero serán desmentidos por la posterior autopsia, que revelará cómo «las lesiones craneoencefálicas [provocaron] la muerte del sujeto en un lapso de tiempo de varios minutos». Esta será solo una de las tantas mentiras que durante años circularán en torno al asesinato de Carlo, y que en gran parte han quedado tristemente integradas en el imaginario colectivo dominante del país transalpino. Como indicaba en 2012 el colectivo Wu Ming en un ya famoso post, la intoxicación mediática ha provocado que muchas conversaciones en torno a la muerte de Carlo se llenen de comentarios del tipo:
– Sí, es triste que haya muerto un chaval, pero qué quieres, estaba a punto de lanzar un extintor...
– Entiendo que el padre y la madre la monten, es natural, pero su hijito no era un santo: era un vándalo con pasamontañas.
– Qué coñazo lo de Giuliani, ¿por qué nadie piensa en el pobre carabinero que tuvo que defenderse?
El “carabinero que tuvo que defenderse” era Marco Placanica. Tenía 21 años cuando disparó aquel arma contra Carlo. Años después sería investigado por homicidio y finalmente absuelto por considerarse que había actuado en legítima defensa. En 2002, Vittorio Feltri, director del periódico Libero –de corte derechista-sensacionalista–, entregó a Placanica 400.000 euros “para ayudar con los gastos legales y médicos al joven militar implicado, muy a su pesar, en los graves incidentes de Génova”. En 2006, se presenta a las elecciones municipales de Catanzaro por Alianza Nacional, partido heredero del neofascista Movimiento Social Italiano y embrión del actual Hermanos de Italia. Se pueden decir muchas cosas sobre Placanica, pero no que “nadie haya pensado en el pobre carabinero”.
Volvamos a Piazza Alimonda. Un minuto después de que Carlo reciba el disparo y sea atropellado, la policía reconquista la plaza, que hasta ese momento había estado bajo control de los manifestantes. Paoni, un fotógrafo, consigue tomar algunas instantáneas de la escena del crimen, pero es inmediatamente apalizado por la policía, junto a su Leica, que queda hecha pedazos. Segundos después —son aproximadamente las 17.40— algunas imágenes grabadas desde los balcones de la plaza muestran una escena que quedará para la posteridad. El vicecuestor Lauro, con equipación antidisturbios, persigue a un manifestante al grito de: «¡Cabrón, tú lo has asesinado, has sido tú, cabrón! ¡Has sido tú con una piedra, hijo de puta ¡Lo has matado con la piedra! ¡Cogedlo!».
Siguiendo la timeline de diversos vídeos, se observa como, en un cierto momento, una piedra aparece efectivamente a pocos centímetros de la cabeza de Carlo. No obstante, en secuencias inmediatamente anteriores se puede ver esa misma piedra –de morfología inconfundible– a varios metros de distancia del cuerpo. Además, en ese breve pero veloz viaje, la piedra pasará de estar limpia a quedar impregnada de la sangre de Carlo. Una dinámica espaciotemporal que contradice la acusación del vicequestor Lauro contra el anónimo manifestante, acusación que, no obstante, repetiría años después, ante un tribunal, intentando justificar su famoso «¡Has sido tú con una piedra!».
Después de que el manifestante falsamente acusado consiguiera escapar, la trágica escena se cierra con la llegada de un grupo de voluntarios sanitarios del Foro Social, seguidos por la policía científica y la ambulancia que sacará de la plaza el cadáver de Carlo más de una hora después. Cuando los primeros sanitarios le quitan el pasamontañas, descubren la profunda herida en su frente que, siguiendo la sucesión de eventos que hemos contado, ha tenido que producirse necesariamente mientras la plaza estaba bajo control de la policía.
La justicia italiana terminaría por archivar el caso del asesinato de Carlo Giuliani con la absolución de Placanica, a pesar de la enérgica oposición encabezada por la familia. En 2007, el Tribunal de Estrasburgo confirmó que Placanica había actuado «en legítima defensa», aunque condenó al Estado italiano a pagar 40.000 euros a la familia Giuliani por «no haber llevado a cabo una investigación adecuada sobre las circunstancias de la muerte del joven manifestante» y por «las posibles fallas en la planificación y gestión de las operaciones de orden público». El 24 de marzo, el mismo Tribunal emitirá una nueva sentencia, en este caso definitiva, en la que absolverá completamente al Estado italiano, «por no haber violado la Convención Europea de Derechos Humanos».
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lamilanomagazine · 5 months ago
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Catania, abusivi vendono spremute d'arance e ortofrutta: sequestri e sanzioni
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Catania, abusivi vendono spremute d'arance e ortofrutta : sequestri e sanzioni In esecuzione degli specifici indirizzi impartiti dal Sindaco Trantino e dall'Assessore Porto di contrasto all'abusivismo commerciale la Polizia Municipale, congiuntamente ai Carabinieri di Piazza Dante, ha effettuato un'azione repressiva nei confronti degli operatori abusivi di ortofrutta e spremi arance, risultati privi di autorizzazione amministrativa e sanitaria per la manipolazione degli alimenti sui luoghi.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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telodogratis · 21 days ago
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#NewsPA - Polizia Municipale. Perizia fonometrica irregolare, occupazione abusiva di suolo pubblico e propaganda del regime fascista, sanzionato un locale in piazza Aragona e denunciato un dipendente
Perizia fonometrica irregolare, occupazione abusiva di suolo pubblico e apologia del regime fascista: sono gli illeciti che lo scorso fine settimana la Polizia Municipale …  ​Read More Perizia fonometrica irregolare, occupazione abusiva di suolo pubblico e apologia del regime fascista: sono gli illeciti che lo scorso fine settimana la Polizia Municipale …   Feed RSS – Comune di Palermo  Notizia 
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jacopocioni · 1 year ago
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Birreria Cornelio
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Ogni volta che mi trovo a passare da Via de’ Pecori, non posso evitare di immaginare come fosse lo stesso luogo prima della distruzione dell’Arco, prima delle spregiudicate operazioni edilizie effettuate nel centro. Confesso, non mi è mai piaciuta e non mi piacerà mai l’attuale sistemazione di quel tratto stradale, e sono sempre stata affascinata dalle immagini d’epoca che testimoniano il “com’era”.
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Negli anni Sessanta dell’Ottocento a Firenze si cominciano ad aprire i primi locali che servono birra e, in quello che era il giardino del Palazzo Orlandini del Beccuto, Paolo Cornelio avvia la sua “Brasserie Cornelio”. Il locale era adibito anche a caffè, buffet e rivendita di gelati; oltre a questo, ogni giorno era possibile consultare la stampa europea ed un paio di volte a settimana assistere a concerti musicali.
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Essendo stato aperto in un giardino, inizialmente vennero costruiti tre chioschi con struttura in legno e vetro; il giardino era adornato con fiori, una statua in argilla di una figura femminile e da una fonte. Con il tempo si aggiunsero altre costruzioni, costituite da una veranda, dalla parte di Via dei Naccaioli, con struttura sempre in legno e chiusa da vetrate con dettagli neogotici, che si affacciava sul giardino e che dava su un’altra sala, destinata al biliardo e al gioco delle carte. La veranda terminava in una grande sala, che comunicava con una saletta più piccola. Accanto alla cucina c’era una stanza di piccole dimensioni che, tramite una scala, conduceva al palco destinato all’orchestra.
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Il locale era molto frequentato, come si evince da un quadro di Riccardo Nobili, dove appaiono soldati, damigelle ed eleganti coppiette allegramente e comodamente seduti attorno a dei tavolini di ferro con piano in marmo, chi intento leggere il giornale, chi ad intrattenere amabili conversazioni e tutti con la finalità di godersi bevande e la piacevolezza del luogo. La Birreria Cornelio fu il primo locale di Firenze a dotarsi di impianto di luce elettrica. Nel 1865 il consiglio municipale fissò un orario di chiusura per pensioni, alberghi, caffè e rivendite di birra; questo orario era stabilito alle ore 24:00, tra settembre e marzo, e alle ore 1:00 da aprile ad agosto, soprattutto per un discorso di sicurezza pubblica. Fino a quel momento, la Birreria Cornelio aveva fissato il suo orario di chiusura alle ore 3:00 (le ore piccole venivano fatte anche all’epoca!). La Birreria Cornelio era frequentata da Giosuè Carducci, prima di trasferirsi definitivamente a Bologna per l’insegnamento universitario; qui incontrava la brigata dei suoi “amici pedanti”, Ottavio Targioni Tozzetti, Giuseppe Chiarini, Enrico Nencioni e Giuseppe Torquato Gargani.
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La Birreria Cornelio era pubblicizzata anche su “La Nazione”: BIRRARIA CORNELIO con Caffè, Buffet e Gelati Questa BIRRARIA di recente aperta nel Giardino del Signor Conte Orlandini, situato in via dei Boni, a pochi passi dalla Piazza del Duomo e della Via Cerretani, offre ai concorrenti tutte le comodità di uno stabilimento di questo genere, unico in Firenze. Essa è ridotta sul gusto del Gran Caffè d’Italia, all’Acquasola in Genova.
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Sfarzosa illuminazione di più di 150 fiamme, fontana, statue, fiori naturali ed artificiali, riverberi e scherzi fatti col gas, concorrono a rendere questo giardino un luogo veramente delizioso. Tutti i giovedì e le domeniche, dalle ore 8 e mezzo alle 11 lo Stabilimento è rallegrato da scelto corpo di musica.  Oltre a tutte le qualità di Birra Nazionale ed Estera, trovasi un grande assortimento di Vini e Liquori, ed havvi una cucina sempre provvista per colazioni e digiunè, e mediante preavviso si darà anche qualunque pranzo.  Paolo Cornelio aveva aperto, nel 1865, anche un altro locale, al Canto dei Nelli n. 8, la “Birreria di Chiavenna”, che rimase attivo fino al 1872.
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La Birreria Cornelio invece continuò la propria attività fino al 1° novembre 1894, quando venne distrutta da un devastante incendio che venne ritenuto di origine dolosa e del quale venne accusato il proprietario, Paolo Cornelio, che venne rinchiuso alle Murate. L’allarme dell’incendio venne dato da un fiaccheraio che si trovava a passare di lì e che corse subito alla Caserma dei Pompieri ad avvisare di quanto stava accadendo, ma era ormai troppo tardi. Nell’incendio vi fu una vittima, un cane bulldog di proprietà dello stesso Cornelio. Venne in seguito dichiarato il non luogo a procedere ed il Cornelio venne rimesso in libertà.
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Dopo circa tre anni da questi accadimenti, Paolo Cornelio si tolse la vita. Al posto della Birreria Cornelio venne in seguito costruito un basso edificio adibito a “latrine pubbliche e private, bagni ed altri locali per comodo del pubblico”. Attualmente, in quell’isolato si trova un Self-Service. Ecco, questa è tutta la storia della Birreria Cornelio (forse la più dettagliata pubblicata finora), della quale ci restano pochissime immagini.
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Gabriella Bazzani Read the full article
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