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Truth is like a seed🌱; no matter how deep you bury it, it will rise🌅🌄. Matshona Dhliwayo . 🌱🌼🌻🙏🌻🌼🌱. . . . . . . . . . . . . . . . #captionquotes #captions #captionstory #captionhits #photocaption #photocaptions #photocaptioneditor #photocaptionist #photocaptioncontest #photocapture #mountainlifenow #mountainlife🗻 #mountainlifenut #mountainlifeisthebestlife #mountainfood #mountainsnacks #mountainsnack https://www.instagram.com/p/B_kJVXJgjyX/?igshid=1tit2vvpgoemf
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Valeria Cherchi, Some of You Killed Luisa, 2020, edited by the Photocaptionist, designed by Fabian Bremer and published by The Eriskay Connection
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Backyard Boogie - A collection of random things found in my backyard - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - #selfpublishbehappy #photocaptionist @photocaptionist #backyardboogie #photography #photography #photographer #photograph #photo #fineart #analogue #instart #instaart #instagood #35mm #velvia #colorful #color #film #filmisnotdead #capetown #southafrica #photooftheday #dailyphoto #instagoodmyphoto #justgoshoot #peoplescreatives #somewheremagazine #thephotographicindex
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The Side Look of a Barcelonese #1 089 : Train Harmonics, distant captures (from a photocaptionist series) © Claudio Vanin aka Klavdi :
The Side Look of a Barcelonese #1 089 : Train Harmonics, distant captures (from a photocaptionist series) © Claudio Vanin aka Klavdi :
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Student Experience: Portfolio Reviews
In from third year Katie Mordan.
"Last weekend I was in London having won the APHE Bursary. The bursary funded by APHE paid for me to attend Photomeet 2017 and included 8 professional portfolio reviews. Having experienced three professional portfolio reviews at the beginning of April as part of our 3rd year module ‘The Professional Photographer’ I felt fully prepared and confident to take advantage of this great opportunity. My reviews were with the photography directors for Town and Country, Harpers Bazaar, Wired Magazine, the Editor of the online magazine 1000 Words, a founding director of Photocaptionist, a director of Hoxton Mini Press and independent curators. I showed my portfolio and photobook Planted.”
“I received so much positive and constructive feedback on my projects and advice to help me make progress on my future plans, I now feel more secure in the next steps I will take after I graduate. When I think back to three years ago, I would never have believed then that my work could and would be described by professionals with comments such as “I love the little stories you find”, “You have such a coherent theme about your work – it’s all so strong but different” and “Amazing work” and that I would have the confidence in my ideas and images to present them for critical review to some of the best in the business."
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The Archive You Deserve • Lorenzo Tricoli
Intervista a Federica Chiocchetti, fondatrice della piattaforma editoriale e curatoriale Photocaptionist, che in occasione del Festival di Fotografia Europea ha curato la mostra dell’artista Lorenzo Tricoli, visibile a Villa Zironi a Reggio Emilia fino al 17 giugno.
“RIVOLUZIONI. Ribellioni, cambiamenti, utopie” è il tema portante dell’edizione 2018 di Fotografia Europea. Credi che lo sguardo di Lorenzo Tricoli possa essere definito rivoluzionario?
Federica Chiocchetti (FC): Forse siamo abituati ad avere un’idea molto aggressiva del concetto di rivoluzione, definita in qualsiasi dizionario come la ‘sollevazione di popolo per sconvolgere l’ordine politico costituito’, con tanto di molotov, lacrimogeni e barricate. Credo che Tricoli sia un rivoluzionario gentile, come dice un suo ritaglio di giornale. Sottile, elegante e ironico, il suo lavoro si rivolge a un’audience ampia e variegata, cercando di sensibilizzare le coscienze, divertendole e stimolando il loro spirito critico in contemporanea. Spulciando il suo archivio ho scovato una sua citazione meravigliosa scritta a mano, al centro di un minuscolo dummy, tra i moltissimi esperimenti di maquette che aveva fatto per il suo libro (Altre) Avventure di Pinocchio (rigorosamente in inglese, perché aveva capito l’importanza di rivolgersi a un pubblico internazionale e non solamente italiano): “In some way you become political when you don’t have a chance to be poetic”. E’ una frase se volgiamo un po’ criptica, però molto umana. E’ come se volesse suggerire l’idea che solo i poeti possono concedersi il lusso di scegliere se essere politici o meno, per gli altri comuni mortali la politica, intesa come contributo quotidiano del singolo cittadino verso il proprio vicino e il rispetto per la cosa pubblica a prescindere da chi ci sia al governo, non può e non deve essere opzionale. Ognuno di noi è responsabile ogni giorno di fare la differenza. Tricoli mescola con equilibrio quasi alchemico denuncia e ironia e rovescia il tutto allo spettatore, affida una piccola missione quotidiana al cittadino che visita la sua mostra.
Come è stata concepita la mostra “The Archive You Deserve – T.A.Y.D.”? Che cosa attende il pubblico che si recherà a Reggio Emilia?
FC: La mostra è una prima retrospettiva dell’artista milanese, filtrata dal tema rivoluzionario del festival, con un focus sui suoi lavori più ‘sovversivi’ e inediti. E’ composta da quattro sezioni: Sigla, The Archive You Deserve (T.A.Y.D.), Bunga Bunga e Pinocchio. L’esposizione si sviluppa nel piano terra dell’eclettico edificio anni Venti, mescolandosi agli arredi originali e ai misteri di Villa Zironi. La Sigla offre un’introduzione all’universo altrettanto eclettico di Lorenzo Tricoli. Tra ricerca d’identità, storie di famiglia, esplorazioni newyorchesi, DJ sets e primi lavori di social street photography, quali Where is the Pope? e Support Your Locals, la commistione tra ironia e denuncia comincia ad annidarsi nel suo percorso artistico. Tra le varie chicche, anche un piccolo estratto della sua mitica trasmissione radio It’s Good for the Soul, trasmessa sulla altrettanto mitica Radio Pellenera di Fabrizio Benassi e Antonella Ficarra, e per la quale Tricoli aveva composto una sigla magnifica che si può ascoltare qui. Articolata su più stanze, The Archive You Deserve (T.A.Y.D.) rivela le origini, i dietro le quinte e alcune installazioni temporanee di quest’opera aperta, in cui l’autore-archivista, come un’ape operaia, accumula, cataloga, assembla e rimescola ritagli di giornale e materiali vari ed eventuali sulle vicende più assurde e tragicomiche del Bel Paese. T.A.Y.D. è anche un’opera-madre da cui nascono nuove sperimentazioni e progetti, come Bunga Bunga, (Altre) avventure di Pinocchio e l’inedito Barricades Will Increase Your Happiness, accomunati dalla triade concettuale di indignazione-denuncia-sorriso. Il salottino della Villa, dai colori simili allo studio di Tricoli in Bovisa, ospita il Bunga Bunga. Un progetto controverso in cui immagini di ragazze ‘siliconate e protette’ del ‘Rubygate’ berlusconiano, fanno da pretesto per riflettere sui canoni estetici della chirurgia plastica, promossi dalla cultura televisiva e ormai accettati e imitati dalla massa. Dulcis in fundo, in cucina, luogo in cui il Pinocchio di Collodi rischia di essere bruciato per cuocere l’arrosto del burattinaio Mangiafoco, troverete le vicissitudini rocambolesche delle (Altre) Avventure di Pinocchio, quelle di Tricoli. “Un viaggio, a detta dell’autore, tra le contraddizioni e i chiaroscuri del Novecento italiano”. L’allestimento cerca di rispettare fedelmente lo stile, lo spirito e le indicazioni dell’autore, recuperati dai documenti reperiti nel suo computer e da appunti nella sua Moleskine. Ci tengo a ringraziare Laura Gasparini e tutto lo staff del festival per aver creduto sin da subito in questo progetto.
In seguito alla prematura scomparsa di Lorenzo, nel febbraio del 2017, sei stata chiamata dalla sua famiglia ad approfondire la sua ricerca accedendo al suo archivio. Che cosa significa addentrarsi all’interno dell’universo di un artista che spesso ha creato opere a partire da found photos e che ha riflettuto sul concetto stesso di archivio? Che cosa hai scoperto sulla sua pratica artistica?
FC: In realtà c’è un percorso specifico dietro al mio coinvolgimento con l’Archivio Tricoli. Il nostro ultimo incontro è avvenuto a Novembre 2016 e in quell’occasione abbiamo parlato per ore del suo progetto Pinocchio, di come espanderlo e di molti altri progetti che aveva in mente per il futuro. Poi sono dovuta partire per l’India a Febbraio per curare il festival di fotografia di Jaipur. Due giorni prima dell’inaugurazione Lorenzo mi ‘tagga’ in un post su Facebook in cui chiede ad alcune colleghe amiche donne di aiutarlo a trovare una storica italiana che possa ‘rispondere’ in maniera critica all’opera di Pinocchio. Vedo il tag e penso tra me e me che gli risponderò dopo l’inaugurazione, con una strana sensazione perturbante. Ebbene è troppo tardi, Lorenzo muore il giorno dopo e faccio appena in tempo a modificare il mio speech all’inauguarzione di Jaipur perche sin da subito mi viene automatico e naturale parlare il più possibile del suo incredibile lavoro. Purtroppo non posso partecipare al suo funerale in quanto mi trovo in India, altro grande rimpianto. Appena rientro in Europa mi sembra il minimo contattare la sua famiglia, la quale seppur ancora sconvolta dalla sua scomparsa, decide di incontrarmi. È li che incontro le donne incredibili della sua vita, la figlia MariaSole, sua mamma Annalisa Brioschi e la mitica mamma di Lorenzo, Anna Riva. È amore a prima vista e in maniera del tutto spontanea mi fanno leggere la sua Moleskine. Sfogliando le pagine trovo il mio nome o il nome Photocaptionist comparire con una certa regolarità, compreso un suo desiderio di organizzare una presentazione con me al Castello Sforzesco di Milano. Non posso che interpretare il tutto come un chiaro segnale di chiamata. È il mio assoluto piacere, onore e dovere far conoscere la sua opera in collaborazione con le tantissime persone che lo hanno stimato e sostenuto. La prima premessa necessaria è che, per quanto i suoi lavori fotografici siano ancora tutti da esplorare, Tricoli era un fotografo eccezionale, come dimostrano le immagini degli anni 90 e i progetti, Where Is the Pope? e Support Your Locals, un occhio sofisticato sulle masse e sui fenomeni sociopolitici. Come per tutti gli artisti che poi sfociano nel regno dell’appropriation, è difficile stabilire il confine tra ricerca e arte quando si studia il suo archivio. Alcune immagini trovate sono rivelatrici di sue fonti di ispirazione, principalmente di autori degli anni 70, altre sono poi effettivamente state inglobate nella sua opera. Non credo ci sia bisogno di spiegare quanto possa essere paradossale addentrarsi nell’archivio di un’artista la cui ultima opera si intitola l’Archivio che ti meriti. E confesso che non sono mancati aneddoti ed episodi bizzarri, tra cui il caos totale lasciato da alcuni ladri che hanno fatto incursione nel suo appartamento, senza poi rubare nulla, ma semplicemente rimescolando tutte le sue opere in un delirio totale, e alcuni indizi preziosi in una cartella salvata col nome di Schermataaaa, in cui ho trovato di tutto, tra suggerimenti curatoriali di come voleva installare le sue opere, a foto di pacchi postali contenenti i dummy dei suoi libri, inviati per i vari concorsi con vari gadget scaramantici e anti sfiga. Non ho mai riso e pianto così tanto come per lavorare a questo progetto. Della sua pratica artistica ho dunque scoperto il suo profondo eclettismo, la sua ricerca sconfinata il suo stile sofisticato, con un’attenzione ai dettagli smisurata e le sue grandi qualità di scrittore, come confermano le note del libro (Altre) avventure di Pinocchio. Inoltre quella che Bobi Bazlen chiama la primavoltità, mi spiego meglio. Tricoli non è certo l’unico che lavora sull’appropriation e infatti non fa mistero di essere stato inspirato dall’opera di Hans Peter Feldman, Richard Prince, John Baldessari, Broomberg and Chanarin, Joachim Schmid etc. Ad ogni modo, a mio avviso Tricoli è il primo a ribaltare esplicitamente la propria opera verso il cittadino con l’intento di sensibilizzare la sua coscienza riguardo alla propria responsabilità. Forse se vogliamo, mi ricorda l’uso del ‘you’ nell’opera di Barbara Kruger, con le dovute differenze.
Prendendo spunto dal titolo del progetto – The Archive You Deserve – mi chiedo: perché ci meritiamo un archivio “in fieri” ed eterogeneo che punta l’obbiettivo sulla recente Storia d’Italia, “osservando e indagando il dolore e la sofferenza umana”?
FC: Per riflettere sui tanti episodi di ingiustizia che abbondano nella storia del Bel Paese. Certo si può sempre affibbiare la colpa alla classe dirigente. Ma un’altra domanda sorge immediatamente spontanea: chi ha permesso a tale classe dirigente di salire al potere? Siamo noi italinai che ogni giorno, nel nostro piccolo orticello di vita quotidiana, dovremmo fare la differenza e impegnarci per sviluppare un senso civico, un rispetto per il vicino, per la cosa pubblica, per il magnifico patrimonio culturale che abbiamo, per i turisti (e basta con questo approccio vergognoso di rifilare ai turisti – ormai quasi unica risorsa economica in certe aree dello stivale – ‘sòle’ pazzesche, snaturando la qualità del made in Italy, per risparmiare). Insomma ci meritiamo di capire che la mentalità tipica italiana da ‘furbetto del quartierino’ va sradicata visceralmente, tutti, ogni giorno, altrimenti continueremo ad avere e a meritarci un archivio mediocre e tragicomico.
“È stata l’indignazione, la vera molla. Quella che mi ha spinto a realizzare il progetto. Una sensazione di rabbia e sbigottimento davanti allo sberleffo internazionale per le bravate pubbliche e private dell’allora premier Berlusconi. L’Italia attraverso il filtro del berlusconismo era diventata un circo ridicolo che metteva in scena spettacoli deprimenti. E allora… aveva un senso accendere i riflettori su quel patetico nonsenso. Permettendosi il lusso della denuncia, e di non poco sorriso”. Lorenzo Tricoli a proposito del libro “(Altre) Avventure di Pinocchio”. Indignazione, denuncia e sorriso. Sono queste le parole chiave per leggere tutta l’opera di Tricoli?
FC: Più che parole chiave parlerei di ingredienti. A seconda della ricetta a volte uno dei tre ingredienti è più presente di altri. Per esempio in Where Is the Pope? l’indignazione è forse eccessivo come concetto, parlerei piuttosto di divertito sbigottimento di fronte ai comportamenti assurdi delle masse.
Un altro elemento caratteristico del suo lavoro è la costante commistione tra fotografia e parole. Come si è declinato questo binomio all’interno della sua ricerca?
FC: E qui si potrebbe parlare per ore, data anche la mia ossessione sul tema. Diciamo che sin da subito si nota un attentissimo e ironico uso del linguaggio nei titoli delle sue opere. La presenza delle parole nella sua opera diviene sempre più esplicita con The Archive You Deserve, come dimostrano le prime sperimentazioni foto-testo con chiaro intento comico spiazzante, e mi riferisco i dittici in mostra nello studio di Villa Zironi. Sempre all’interno di TAYD ci sono alcune installazioni temporanee di solo testo, tra cui le composizioni di frasi random ad effetto, ritagliate da disparate fonti, per creare dei poemi in prosa o degli slogan politici, o le sue macchine da scrivere che, come se diventassero degli organismi viventi, dei veri e proprio ‘life coach’, dispensano consigli di vita, creati assemblando ritagli di testi e ‘appoggiandoli’ (mai in modo permanente) sopra le tastiere. E poi ovviamente (Altre) Avventure di Pinocchio, un libro foto-testo concettuale sui famigerati chiaroscuri e le contraddizioni deliranti – come li descrive Tricoli – della recente storia d’Italia. Da Garibaldi a Berlusconi, via Mussolini e Cicciolina – la prima attrice porno in assoluto a entrare in un Parlamento – Lorenzo mescola, in modo spiritoso, estratti dal Pinocchio di Carlo Collodi del1883, seguendo il loro ordine di apparizione nella prima edizione, con immagini iconiche, trovate e rielaborate, della storia italiana socio-politica, economica, culturale e folclorica, presentate anacronisticamente. Le frasi tratte da Pinocchio appaiono sulla pagina di Tricoli nello stesso punto in cui comparivano nella prima edizione di Collodi, un tocco sottile che suggerisce la natura ‘monella’ di Pinocchio, il cui naso si allunga quando racconta bugie, una specie di cruda metafora della mentalità italiana. Gli accostamenti foto-testo non sono soli nel produrre questo mosaico italiano in cui drammi, corruzione e cultura pop si mescolano democraticamente. Alla fine del libro si trovano le Note, una storia dentro la storia, che, con gli accostamenti foto-testo, formano dei trittici narrativi avvincenti ed esplosivi. Nell’opera di Tricoli si nota anche una vera passione per la tipografia, e a volte le parole diventano quasi delle immagini. Per rendere omaggio a questa sua attenzione al dettaglio tipografico il festival Fotografia Europea ci ha concesso di utilizzare il font del bellissimo sito di Tricoli per la grafica della mostra.
La mostra “The Archive You Deserve (T.A.Y.D.)” è il primo capitolo di una serie di iniziative attraverso le quali si potrà conoscere meglio la poetica dell’autore? Ci puoi anticipare qualcosa su progetti futuri?
FC: Lo speriamo tutti con tutto il cuore, ormai siamo un bel gruppo di persone appassionate all’opera di Lorenzo e faremo il possibile per organizzare altre mostre ed eventi. E fare in modo che la sua opera sia sempre più considerata anche per mostre collettive sia in Italia che all’estero. Al momento però è priorità assoluta che l’archivio venga catalogato e finisca nelle buone mani di una istituzione pubblica milanese. A tal proposito ho appena partecipato a un bando della Società Italiana per lo Studio della Fotografia (SISF) nella speranza di poter usare i fondi per iniziare al catalogazione. Incrociamo le dita.
LORENZO TRICOLI
THE ARCHIVE YOU DESERVE – T.A.Y.D.
A cura della piattaforma foto-letteraria Photocaptionist di Federica Chiocchetti in collaborazione con Mariasole Tricoli, Annalisa Brioschi e Laura Gasparini.
Fino al 17 giugno a Villa Zironi a Reggio Emilia.
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Thursday 15th June 6pm Little Stories: Photography & Fiction - a symposium featuring John Spinks, Kalpesh Lathigra & Lisa Stein from Photocaptionist. Candid Arts Trust, Islington (Angel Tube).
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#Repost @photobookarchive with @repostapp ・・・ Now open - the DUMMY AWARD KASSEL - Jury: Federica Chiocchetti (Photocaptionist.com), Eva-Maria Kunz (ceiba editions), Markus Schaden (The PhotobookMuseum), Frederic Lezmi (Photographer), (Jeffrey Ladd (Photographer), Verlag Kettler (N.N.) and Dieter Neubert (Kassel Fotobookfestival) http://fotobookfestival.org/kassel-dummy-award-2017/ - 📷: Hiroshi Okamoto's brilliant 'Recruit' (2nd place 2016). @hiroshi_okamotoo @photocaptionist @ceibaeditions @the_photobookmuseum @5b4photobooks @sector_photography @dieter.neubert @fotobookfestivalkassel #photobookcomp #photobook
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When she got there she would walk between graves... "She Frequented Cemeteries" from Karate Chop by Dorthe Nors. Outtake from Monday's IG takeover of @photocaptionist with @short_anthology and @wheeleeam. Nors was the first Danish author to be published in The New Yorker @newyorkermag. #photocaptionisttakeovers #shortanthologyforphotocaptionist #photocaptionist #shortanthology #igtakeover #takeover #shortstory #book #dorthenors #danish #author #writer #karatechop #anthology #newyorker #newyorkermagazine #thenewyorker #cemeteries #perelachaise #paris (at Père Lachaise)
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I'll be taking over the @photocaptionist instagram this week representing @imagetextithaca follow along as I share some new work and more. #johnotooleforphotocaptionist #photocaptionisttakeovers #imagetextithaca #photocaptionist
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Nina Strand, Dr Strand
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#Intermezzo with "#colorspaces (Vol.3/3 "Last moments"): Road channel (curb gutter). Germany. Copyright: Karl R. Thiel. New:http://www.thielcollection.de/
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'She started frequenting cemeteries that summer, preferring the ones others rarely visited.' Happy to be participating in today's IG takeover of @photocaptionist with @short_anthology. Thanks for the invite @wheeleeam! My story, "She Frequented Cemeteries" is from Dorthe Nors' "Karate Chop," a collection of short stories. Nors was the first Danish author to be published in The New Yorker @newyorkermag. #photocaptionisttakeovers #shortanthologyforphotocaptionist #photocaptionist #shortanthology #igtakeover #takeover #shortstory #book #dorthenors #danish #author #writer #karatechop #anthology #newyorker #newyorkermagazine #thenewyorker #cemeteries #perelachaise #paris (at Père Lachaise)
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Happy to be participating in today's IG takeover of @photocaptionist with @short_anthology. Thanks for the invite @wheeleeam! My story, "She Frequented Cemeteries" is from Dorthe Nors' "Karate Chop," a collection of short stories. Nors was the first Danish author to be published in The New Yorker @newyorkermag. #photocaptionisttakeovers #shortanthologyforphotocaptionist #photocaptionist #shortanthology #igtakeover #takeover #shortstory #book #dorthenors #danish #author #writer #karatechop #anthology #newyorker #newyorkermagazine #thenewyorker #cemeteries #perelachaise #paris (at Père Lachaise)
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Luca Massaro, Foto Grafia
Danilo Montanari Editore
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