#peste bubbonica
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Una cosa che mi fa genuinamente ridere è la percezione che twitter e tumblr hanno di mimmo: diametralmente opposte. Ovviamente ci sono le eccezioni, e ci sta, ma su twitter sembra quasi che la sua presenza sia la peste bubbonica
Nel senso, posso capire che non piaccia un personaggio. Difenderò il diritto di non piacere, ma arrivare a commenti classisti per voler difendere la simuel, anche meno. Che poi, se uno ha letto le anticipazioni, sa come finirà la stagione, non dovrebbe avere ragioni di preoccuparsi.
E poi, il massimo si raggiunge con insulti gratuiti verso l'attrice di Nina. Nemmeno a me piace, sarò sincera. Ha un modo di recitare che non mi fa impazzire e non mi trasmette le emozioni che vorrei, ma questo non significa che sia giusto perseguitarla perché il suo personaggio si mette in mezzo a una ship.
È abbastanza palese che per molte di queste persone sia la prima esperienza in un fandom. Se non lo è, è grave che non siano cresciute da riconoscere il problema.
#un professore#gli shipper pazzi e ossessionati mi spaventano#sometimes you have to enjoy the ride#la rai non è il massimo#ma alcuni si devono dare una bella calmata
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invece che il poster, se escono vivi dalla senna quelli del triathlon vincono un kit contenente vaccini anti tifo colera e peste bubbonica
#ma come cazz si fa a farli nuotare in sto fiume MARRONE dio santo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ma nemmeno a londra 2012#hanno avuto il coraggio di farli nuotare nella fogna del tamigi e questi nel fiume radioattivo con la corrente fortissima#poveretti ci vogliono medaglie per tutti anche solo per aver avuto il coraggio di entrare in ste acque tossiche
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Specialmente adesso che è passato un po' di tempo e la posso guardare a mente fredda, quella cosa di discriminare fra vaccinati che potevano incontrarsi fra di loro come appartenenti a un club per gentiluomini e non vaccinati che erano trattati come untori della peste bubbonica, mi risulta di una vigliaccheria così odiosa e stupida che ancora a chi l'ha sostenuta non riesco a concedere un'attenuante.
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Il prato del cimitero
Nel vecchio cimitero di C., dove è sepolto mio nonno, c’è tra i sepolcri un largo spiazzo ricoperto da un folto prato verde. È un punto ben esposto sia al sole che alla pioggia, e in mezzo a quel tappeto color smeraldo si affollano fiori di ogni tipo: margherite e calendule in primavera, tarassaco, papavero e fiordalisi in estate, gli astri in autunno e qualche raro fiore di anemone in inverno. Quella distesa, in mezzo alla sfilza di pareti di morti impilati fittamente uno sopra l’altro, è un punto di sollievo, dove l’occhio finalmente può riposare. In autunno e in primavera non è raro sentire nell’aria fin da quando si varca la soglia del cimitero l’odore di erba tagliata, e un familiare ronzio in lontananza fa intuire che il prato era di nuovo diventato troppo alto. Passiamo davanti a edifici che una volta saranno sicuramente stati monumentali, ma che adesso non sono altro che fatiscenti: le crepe attraversano le colonne, il tufo bianco dei cornicioni si sbriciola e dai frontoni spuntano cespugli ed erbacce. Alcuni loculi sono vuoti, e da lontano queste vecchie casupole sembrano delle bocche sdentate. I morti sono incasellati alla rinfusa, senza un ordine cronologico, e non è raro trovare in nicchie adiacenti due persone morte a un secolo di distanza l’una dall’altra. “Dovrebbero toglierli, questi vecchiacci, e metterli in un ossario,” brontola, come sempre, mia nonna. Cammina lenta, il ginocchio fa male, si appoggia al mio braccio. Io annuisco. Da una fotografia in bianco e nero racchiusa in un ovale mi guarda un uomo baffuto. Nardò Francesco, lavoratore, d’affanni pieno e di virtù, qui ebbe pace e riposo nell’età di anni sessanta il 28 novembre 1927. “Se togliessero questi qua e restaurassero gli edifici vecchi probabilmente non ci sarebbe bisogno di costruire un cimitero nuovo,” dico. “Eh!” esclama lei, senza aggiungere altro: so già come la pensa. La costruzione del cimitero nuovo è argomento di accese discussioni a C.: troppo vicino alle case e all’ospedale, e pare che l’assegnazione dell’appalto non sia stata poi così trasparente. “Alla fine, si potrebbe utilizzare l'area dove adesso c’è il prato,” ragionavo una ventina di minuti prima col fioraio, mentre ci incartava un bel mazzo di anthurium e gerbere rosse. “Piuttosto che costruire da un’altra parte, tanto vale usare quello spazio, no?” “Non si può,” mi ha risposto il fioraio, tagliando con gesto abituale i gambi dei fiori. “Per legge i cimiteri devono sempre avere dello spazio in più." Vedendo la mia espressione confusa, ha aggiunto: "In caso di epidemie.” Dopo aver depositato il mazzo di anthurium e gerbere davanti al loculo dove riposa mio nonno, a piccoli e lenti passetti ci avviamo verso l’uscita; alla nostra sinistra, il vento gioca in mezzo ai lunghi fili d’erba del grande prato. Lo fisso ripensando alle parole del fioraio: sarà vero quello che ha detto? Che assurdità, sembra un retaggio medievale! Non viviamo mica ai tempi della peste bubbonica. Figurati se una cosa del genere potrebbe mai accadere oggi. Il sole splende alto, rassicurante, e per essere una giornata di metà febbraio fa particolarmente caldo. Il 2020, penso, sarà un anno bellissimo.
(aprile 2020)
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Se vi turba Conte che non sa scegliere tra Trump e Biden, vi ricordo che nel 2013 Grillo così commentò la votazione per la presidenza del Senato, nella quale alcuni eletti fra i 5 stelle disobbedirono all’ordine di astenersi:
La scelta tra Schifani e Grasso era una scelta impossibile. Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore
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Non sono mai stata una persona paziente. Mi innervosisco facilmente ma ora come ora penso che ho ragione per essere incavolata nera.
Evitarmi come la peste bubbonica. Tolgo le notifiche whatsapp, devo imparare a fregarmene. In caso le rimetterò quando mi sveglio in caso mi addormentassi.
Correre dietro a qualcuno, che non ti degna nemmeno di una risposta è la cosa che mi fa imbestialire e poi non devo pensare al peggio. Ma vaffanculo va
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Se questo è il tuo carattere capisco bene perché ti abbia bloccato
Ma se ci sto male e non ho voglia di parlarne con uno sconosciuto, ne avrò diritto?
Ti ho chiesto solo di andare via perché non sei la persona che vorrei sentire in questo momento ed è evidente per le ragioni che ho detto prima, non mi pare di aver mandato la peste bubbonica su tutta la tua stirpe...
Mi sembra che tu stia avendo una reazione un po' esagerata e irrispettosa.
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Decaro (UniBa): "Malattia dei roditori selvatici infetta l’uomo attraverso il gatto" (Fotogramma/Ipa) “In Europa”, quindi anche in Italia, “la peste non esiste. È stata debellata. Non si descrivono casi di peste dalla seconda guerra mondiale. Niente panico". Così Nicola Decaro, direttore dipartimento di Medicina veterinaria dell’Univeristà di Bari e presidente del College europeo di Microbiologia e veterinaria, commenta all’Adnkronos Salute il caso di peste bubbonica segnalato in Oregon, negli Stati Uniti, in una persona che sarebbe stata infettata dal suo gatto. "Se si torna con un gatto da una zona dove la peste è endemica”, il consiglio è di “rivolgersi al veterinario” solo in presenza di sintomi. Come del resto si fa sempre, chiosa, "quando il gatto sta male". È sempre “la stessa peste” del medioevo e dei ‘Promessi sposi’ del Manzoni. “La peste umana è una malattia infettiva causata dal batterio Yersinia pestis - spiega Decaro - una forma molto grave che nell’uomo si manifesta come peste bubbonica o polmonare. Il batterio attacca i linfonodi facendoli aumentare di volume e ulcerandoli: da qui bubbonica. La forma polmonare ha una sintomatologia respiratoria. Classicamente è una malattia dei roditori selvatici e, in passato, ha causato epidemie gravissime soprattutto a seguito del contatto con ratti infetti e, più spesso, con le pulci di questi roditori”. Sparita alle nostre latitudini, “la peste resiste solo in alcuni territori asiatici e africani, ma anche in parte del Sudamerica e degli Stati Uniti, dove ci sono in alcune specie suscettibili” che rendono difficile debellarla. "I serbatoi della malattia sono infatti i piccoli mammiferi come i roditori selvatici, ma anche i mustelidi tipo la puzzola, il visone e il furetto. Il gatto - continua l’esperto - può, occasionalmente, infettarsi per contatto con il ratto infetto o, più raramente, per la puntura di una pulce del ratto. Il gatto sviluppa la malattia come l’uomo e trasmettere l’infezione all’uomo direttamente, dalle lesioni sviluppate - come sembra in questo caso - più che per la pulce. Anche il cane potrebbe trasmettere la malattia, ma meno del gatto, perché sono i roditori a essere preda del gatto”. La malattia è un evento raro. “Negli ultimi 50 anni, negli Stati Uniti si sono contati 500 casi di peste nell’uomo e il 10% è trasmesso con certezza dal gatto - ricorda il professore, che è membro della Società italiana delle scienze veterinarie (Sisvet) - Tra il 2000 e 2020 si contano 14 morti umani. La malattia è meno mortale perché abbiamo gli antibiotici, ma è necessaria comunque la diagnosi precoce, perché il batterio è aggressivo e può velocemente far precipitare le condizioni cliniche, rendendo inefficace la terapia". {} #_intcss0{display: none;} Fonte
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lo stato del progresso
Se avessimo avuto twitter x ai tempi della peste bubbonica e delle guerre mondiali, certamente l'umanità avrebbe avuto la sua bella vagonata di expertise; periti analisti contabili, scienziati politici, avrebbero trovato certamente le soluzioni più adatte, ma, ahimè, noi umanità abbiamo vagato nel buio per millenni e solo di recente, diciamo da poco meno di un ventennio, disponiamo di strumenti di conoscenza superiori, della possibilità di condividere idee più velocemente con persone all'altro capo del mondo, sicché, se un singaporiano, per ipotesi, scopre una mattina che si è buscato un raffreddore, uno di Cuneo, in Piemonte, con un po' di fantasia può vederci anche i segni di un'imminente epidemia di febbre gialla e farsi sovranista per tentare di fermare l'itterico flagello alle porte dell'Europa. Siamo figli dell'agorà globale, un endorsement in Pennsylvania può guastare la bile di un pacifico dem di Vedelago nel giro di un minuto, e questo, pare, è lo stato del progresso attuale.
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Usa, caso di peste in Oregon: probabile contagio da un gatto
Un residente dell’Oregon è risultato affetto da peste bubbonica, probabilmente contratta dal suo gatto domestico. All’uomo e alle persone con cui è entrato in contatto sono stati forniti farmaci, hanno spiegato i funzionari sanitari locali, e si ritiene che le persone della comunità non siano a rischio. Terapia anche per il gatto che, tuttavia, non è sopravvissuto alle cure. Ogni anno negli Stati…
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Non so perché ma evito sti 5 esercizi tipo peste bubbonica lol
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Quando NON si hanno prove di ciò che si sostiene (come 'dio') si ricorre alla violenza e all'offesa verbale (fedeli ortodossi e gli sciamani omofobi, xenofobi, maschilisti della chiesa di Roma ne sono un esempio).
'dio' NON ESISTE: si può offendere quanto si vuole ma la Realtà è questa.
La 'spiritualità' (credere in qualcosa di 'superiore') non danneggia alcuno finché non si organizza con norme morali che vanno contro la libertà individuale di autodeterminarsi e insegnano agli adepti ad odiare chi non si omologa ai principi morali di tale culto.
Il cattolicesimo insegna ad odiare: insegna, fin da bambini, ad odiare le donne che non si piegano al maschilismo; insegna ad odiare chi è omosessuale; chiede di odiare chi 'non ha nel cuore gesù' (i fedeli di altre religioni, gli atei).
Il cattolicesimo è la RELIGIONE DELL'ODIO.
E' scritto chiaramente nei testi che la Chiesa prende in riferimento che chi non si omologhi al culto cristiano (che poi sarebbe un'evoluzione dell'ebraismo), andrà all'inferno: per questo chi viene indottrinato diventa molesto nel suo proselitismo, compiendo ATTI PERSECUTORI.
Prima che il cristianesimo divenisse culto ufficiale dell'Impero Romano, i cristiani già avevano iniziato a perseguitare i fedeli di altri culti religiosi: abbiamo cronisti del tempo che riportano come e dove i cristiani distruggevano tutto ciò che consideravano 'impuro'.
L'antisemitismo non nasce col nazismo, ma col cristianesimo, che, sbarcato in Europa, compì atti persecutori verso i propri 'fratelli', accusati di aver 'ucciso gesù' - fino a istituire ghetti, anche in Italia.
Dallo studio delle testimonianze storiche si apprende che pure durante grandi pandemie in Europa, i cristiani perseguitarono gli ebrei, compiendo genocidi, poiché gli ebrei venivano accusati di essere untori, di portare malattie - come il 'massacro di san valentino' a Strasburgo.
Nel 1349, l'Europa era in crisi per peste bubbonica: divenne (l'ennesimo) pretesto, da parte dei cristiani, per accusare il popolo ebraico e perseguitarlo. Le comunità ebraiche furono oggetto di attacchi violenti in Italia, Germania, Spagna e Paesi Bassi.
Alcuni culti cristiani sono progrediti, grazie all'ateismo, staccandosi da un proselitismo basato su odio, molestie, violenza; il cattolicesimo NON SI AGGIORNA: i femminicidi compiuti, anche in Italia, derivano DIRETTAMENTE dal maschilismo, dalla misoginia cattolica.
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Firenze nel tempo: Fra Goti e Bizantini fino ai Longobardi.
Dopo le orde ostrogote Firenze non ha certo avuto periodi di tranquillità, la sua posizione geografica, la navigabilità dell'Arno, il ponte costruito per attraversarlo hanno reso Firenze sempre più appetibile nella discesa barbara dalle lande padane verso Roma. Firenze è conscia di questo. Nonostante occupati dai Goti cominciarono nel 541 ad allestire nuove mura. I lavori si protrassero fino al 544 e inclusero altre costruzioni romane come il teatro, il Campidoglio, serbatoi per l'acqua, ecc. Si prospettava però un periodo buio per Firenze. Secondo l'accezione moderna della divisione storica siamo nel Medioevo per la precisione nell'Alto Medioevo.
Invasione dei Goti Nel 537 i Goti di Vitige occupano ancora stabilmente Firenze, ma ancora per poco infatti il bizantino Belisario si avvicina e Vitige per non scontrarsi direttamente si allontana da Firenze con 150.000 uomini, conscio anche del fatto che i fiorentini non lo vedevano di buon occhio. Belisario prese possesso di Firenze che governata da Cipriano e Giustino fecero rendere conto ai fiorentini di essere cascati dalla padella alla brace. L'arroganza del governo bizantino si sommava alle richieste di tasse davvero esose, non solo, venivano pretese tasse arretrate già pagate ai Goti. La stabilità fiorentina fu incrinata pesantemente anche dal mancato riconoscimento di cariche pubbliche e proprietà terriere. Giustino nel 541 comincia la costruzione della Firenze bizantina a cominciare dalle mura. Nel frattempo capitola anche Fiesole ai Bizantini. Totila fa distruggere la città di Firenze, miniatura Contemporaneamente i Goti continuavano le loro scorribande barbare, Totila saccheggia e distrugge parte di Firenze fino ad uno scontro nel Mugello nel 552 che restituisce Firenze ai Goti, ma solo per 2 anni. Narsete sostituisce Belisario e nel 554 riprende il controllo di Firenze sconfiggendo i Goti, aiutato anche da un'epidemia che decimò i Goti stessi. Il territorio soggetto a continui scontri, carestie ed epidemie è decisamente sofferente. Alla fine del secolo il buio per la città di Firenze era diventato tenebra, la città si era spopolata, esclusa dalle rotte commerciali, non più area di passaggio fra nord e sud; in Toscana fu preferita la più sicura Lucca.
Alboino Nel 570 nonostante l'arrivo di Alboino e dei Longobardi Firenze fu mantenuta al di fuori delle principali rotte tanto da svilupparsi appunto la Via Francigena che da Lucca scendeva direttamente a Siena. Firenze arrivò ad avere meno di 1000 abitanti. La presenza longobarda fu assai più devastante di tutte quelle barbare e bizantine precedenti tanto da mantenere nell'oscurità la città sino all'inizio dell'800. I longobardi dominarono distruggendo il diritto romano che fu sostituito dall'affermazione delle loro usanze tribali tanto da far vivere l'intero territorio nell'anarchia e nel caos. Il tutto aiutato e coadiuvato dal fatto che la tradizione lombarda era di mantenere orale la legge e il diritto. Non indifferente anche il contributo delle epidemie che segnavano la vita e la morte della città, imponenti nel 570 quella di vaiolo e nel 571 quella di peste bubbonica. La situazione degenerò talmente che nel 577 i longobardi decisero di riassegnare le terre conquistate ai locali, mantenendo una proprietà longobarda pari al 33%. La decisione non fu per magnanimità, ma per fame in quanto nessuno coltivava più niente e gli stessi longobardi rischiavano di non avere sufficienti derrate alimentari per il loro mantenimento. Questa apertura assieme ai finanziamenti derivati da Gregorio I e all'autorizzazione ai vescovi di Firenze e Fiesole di raccogliere fondi per la ricostruzione della "chiesa" restituì un minimo impulso alla città sia in termini di costruzione che di arte. Nel 610 si stava sviluppando una compenetrazione fra le genti anche grazie alla fusione delle lingue e all'apprezzamento da parte dei longobardi alla vita agiata che poteva offrire una collaborazione romana, infatti non ultima di importanza fu la conversione della regina Teodolinda alla chiesa di Roma. Diverse sono le costruzioni che prendono vita in questo periodo, dal Battistero ad Orsanmichele poi trasformata in mercato nel 1290, oltre a numerose chiese poi distrutte o inglobate in altri edifici, come S. Andrea in Arco poi distrutta o San Maria di Ferlaupe oggi inglobata negli Uffizi. La dominazione longobarda si protrasse sino al 650.
Jacopo Cioni Read the full article
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Poteva andare peggio. Poteva essere peste bubbonica! 💃💞
Iniziare il 2023 con l’influenza è un tocco di classe
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La Grande Caccia al Ratto di Hanoi
La Grande Caccia al Ratto di Hanoi
C’è un evento che ho scoperto in questi giorni e che mi ha incuriosito molto, perché… beh, diciamo che lo scoprirete leggendo. Vi anticipo che si tratta di una faccenda buffa, densa di umorismo nero e simbolo di inefficienza burocratica. O meglio, di come la scarsità di visione d’insieme renda facile il raggiro.
Facciamo un passo indietro con un po’ di storia. Siamo agli inizi del ventesimo…
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#alexandre yersin#colonialismo francese#hanoi#indocina francese#paul doumer#peste#peste bubbonica#ratti#terza epidemia#yersinia pestis
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