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Illuminazioni Criminali
Stella è scomparsa in una notte di proiezioni cinematiche. Fin dalla mattina ebbi un triste presagio. Una strana telefonata mi annunciò sventure. Un’invitata aveva un’occhio malconcio e mi disse di non poter venire. Poi, la sera, durante la proiezione clandestina di “Fairwell my Concubine” nel nostro cinema d’essai pirata, un collega mi telefonò dicendomi che era un periodo di merda. Era passato un mese circa dalla fine del lockdown totale a Luang Prabang ma le frontiere rimanevano chiuse e non era chiaro, ieri come oggi, per quanto tempo ancora. Per tirarci su il morale decidemmo di proiettare 4 film in una saletta d’altri tempi a ridosso dell’isola UNESCO, per soli 10 intimi. L’ultimo film sarebbe poi stato selezionato dal ”popolo” dei partecipanti. Fairwell my Concubine era il terzo di un trittico che ci aveva portato dalla Sud Corea con “Parassite”, al Vietnam con “Da 5 Bloods” fino alla Cina dei signori della guerra e poi della rivoluzione culturale e oltre. Il popolo invece votò a larga maggioranza per rifugiarsi nella Repubblica di Zubrowka animato forse da un’impersonificazione anti-storica e negazionista delle vicende terrene. Al mio collega, risposi che cercavamo di tenerci impegnati e di proporre qualcosa di nuovo per non dar da mangiare all’angoscia.
Stella fu portata via durante la telefonata, in pochi minuti, da un commando organizzato, con tanto di SUV e assenza di testimoni oculari e CCTV smontate la settimana precedente perchè il vicino aveva trovato un acquirente disposto ad acquistarle a un ottimo prezzo. Noi non ci accorgemmo di nulla. La successiva corsa alla normalizzazione dell’evento fu però molto formativa. “Rubano ogni giorno qui”. “Ai miei clienti succede sempre”. Tutti già sapevano del furto. Persone con cui non avevo ancora mai chiacchierato, si sedevano con me per rincuorarmi con un racconto di amici cui avevano rubato qualcosa. Piu’ li ascoltavo, piu’ mi sembrava che stesse prendendo forma un’azione da “classe alta” eseguita dai soliti manovali e con un obiettivo preciso. Invitava a un ritorno al reale mentre pianificavo un viaggio in bici, del tipo “il COVID non c’è qui, ma c’è in te”, come in una sorta di estensione virologica del virus sulla persona e per proprietà transitiva sulle cose che possiede. A qualcuno forse non era piaciuta la novità improvvisa dei film e degli eventi che avevamo iniziato ad organizzare. Avevo interpretato il segnale in alfabeto terronico, del tipo: “se non passi per la “community” non funzioni. Qui si concerta tutto e tu non sei invitato. Tra l’altro l’idea non è male quindi la replichiamo da qualche altra parte.” Insomma, mi sembrava proprio un “setup”, come dicono gli inglesi, che oltre al furto aveva messo in moto un bel chiacchiericcio che si rafforzava nell’eccezionalità del momento.
Un mese più tardi la soluzione alla depressione causata dalla scomparsa di Stella apparve in un post di facebook: “Vendo bici praticamente nuova. 350 dollari trattabili.”Il moto inarrestabile del Capitale aveva quindi creato una nuova opportunità continuando a macinare profitti attraverso un furto ben piazzato. Una serie di eventi culturali gratuiti veniva bloccata in tempo per non renderli “cool” ridirezionando l’attenzione su “venue” jurassiche dell’epoca coloniale. Contestualmente aveva redistribuito qualche spicciolo ai manovali della “Community” per mantenere una certa legittimità tra i “locals”. Così, con 220 dollari, oltre ai circa 700 perduti, accettai il pacco e in un bel giorno di sole incontrai Angela.
Non era però ancora pronta per essere cavalcata. Aveva bisogno di qualche ritocco. La magnificenza che ammirate in foto è il risultato di un attento lavoro di analisi delle strade laotiane, di studio delle componenti disponibili sul mercato locale e di valutazione costi\benefici.
Il pezzo forte è questo stupendo pacco pignoni giunto dalla Cina, per la precisione dalla provincia dello Yunnan. Trattasi di un 8 velocità 11-42 che dopo una prova su strada di circa 700 chilometri è risultato estremamente versatile per le lunghe salite laotiane. E’ accoppiato ad una guarnitura 28-38 usata, proveniente da Stella prima del suo upgrade nel 2018. L’agilità del rapporto 28/42 con circa 40 kg di carico oltre me si è dimostrata perfetta per non entrare in ansia in salita. Il prezzo di questo gioiello ingegneristico cinese è stato di 35 dollari. Le due ruote sono state quasi completamente riviste grazie a due mozzi di marca cinese scambiati con dei mozzi shimano deore lx per ruote con freni V-Brake che erano ormai inutili.
Il manubrio a farfalla lo aveva il mio meccanico di fiducia in negozio da anni e non era mai riuscito a venderlo. Me lo ha regalato contento di liberarsene. In compenso ho acquistato da lui i freni a disco idraulici che sono diventati necessari dopo alcune discese della paura nel viaggio di prova citato in precendenza. In quel frangente i vecchi freni di Angela si sono rivelati troppo molli. In un’occasione, prima di una curva, due camion si sono dovuti fermare per evitare lo scontro mentre io, non riuscendo a rallentare in tempo, sono dovuto passare nella piccola fessura che ancora li distanziava. Ho speso per i freni quasi 50 dollari. A questi vanno poi aggiunte la manopole del cambio nuove di pacca, 25 dollari, e il porta cellulare, 8 dollari. Come si intravede dalle foto ho anche aggiunto un portapacchi anteriore arrivato dalla Tailandia e costato anche lui 38 dollari. Era l’unico disponibile e non mi ha convinto fino in fondo perchè si aggancia direttamente al mozzo della ruota anteriore complicando eccessivamente la fase di smontaggio in caso di fermate di emergenza. E’ però molto solido e mi servirà per trasportare tutto l’occorrente per cucinare in campeggio o nelle camere in cui dormirò. Con circa 400 dollari, tutto compreso, sono quindi riuscito a raccattare una perfetta bici da touring con cui iniziare un nuovo viaggio.
Il navigatore è montato su di un Nokia 800 tough resistente ad urti e acqua. Il suo essere un cellulare non proprio smart lo rende un tantino lento e con pochissime funzioni offline. Va detto però che con circa 1 dollaro alla settimana sono connesso in 4G 24 ore al giorno e che la batteria dura almeno 3 giorni senza bisogno di portare altri accessori per ricaricarlo. Inoltre il viaggio con google map è anonimo non dovendo effettuare nessun accesso. Voglio dire per essere tracciato c’è bisogno di qualcuno che voglia farlo ma il cellulare non registra le posizioni passate e sarà impossibile rintracciarmi ex-post. Questo è un perfetto esempio di diritto all’oblio nell’epoca dei cyborg. Fa anche da radio youtube nei momenti di bisogni musicali. L’ho comprato l’anno scorso dopo la maratona di Hanoi.
Il faro è un cimelio rimastomi in mano dopo il furto di Stella, un Soonfire che fa una bella luce intensa e che dura molte ore, comprato a Milano alla fine del 2019. Mi è capitato solo due volte di pedalare per diversi chilometri nell’oscurità e, per mantenere un certo piacere ciclistico, è essenziale affidarsi ad un faro che abbini durata a profondità di campo, per così dire. Per attaccarla al manubrio ho dovuto adattare un vecchio pezzo di plastica che serviva da gancio al telaio per un lucchetto. Si regge grazie ad una vite abbastanza lunga che rende difficoltoso il furto “en passant” ma non posso staccarlo ogni volta che parcheggio Angela, quindi rimane esposto ai desideri della strada. Per mia disattenzione ho già perso altri 3 fari, anche se meno costosi di questo. Prendersi "Sonny” però potrebbe essere meno efficiente di prendere tutta la bici. Per questo, lo estraggo dalla sua staffa solo quando devo ricaricare le batterie che durano comunque settimane e non giorni.
Il portapacchi posteriore è sufficientemente solido per caricare borsoni capienti. Il sedile invece è pessimo ma non ho trovato nulla in alternativa. L’incognita maggiore per il viaggio, oltre alla tenuta generale della bicicletta, è proprio la possibile infiammazione di legamenti e ginocchia che il sedile potrebbe accentuare. In questi pochi anni e viaggi di esperienza nel mondo del bike touring ho però capito una cosa molto importante. E’ fondamentale muoversi in sintonia con la fatica, adattando in continuazione le mete alle gambe. E’ molto importante prendersi tutti i giorni di riposo necessari. Il trucco è quindi darsi tempo perchè spesso le voglie di esplorazione della mente non coincidono con i dolori muscolari o, al contrario, i dolori muscolari possono produrre un’apatia ciclistica che fa desistere di fronte a un paio di montagne da scalare preferendo vie piu’ semplici. In questo modo però si rischia di perdere occasioni quasi irripetibili. Per ovviare a queste divergenze tra mondo sensibile e mondo trascendente è fondamentale anche mangiare bene, che non è una cosa scontata, soprattutto per un vegetariano abbastanza fissato che viaggia in Asia. Per questo ho deciso di appesantirmi piu’ del necessario e portare con me insieme a scorte di cibo, anche cucinotto, tegami, olio e sale. Uno dei sintomi da stanchezza profonda nasce proprio nella perdita di appetito dopo pasti continui a base di riso e verdure saltati in padella e tanta frutta. All’appello, mancano carboidrati e qualche proteina. A volte bastano un pò di verdure bollite e cucinate semplicemente o delle lenticchie preparate insieme al riso. Ho bisogno quindi di integrare il cibo che si trova per strada per poter superare certe distanze soglia, oltre i 1000km e le 3 settimane di viaggio, con maggiore scioltezza e in economia. La chicca sarà il caffè pourover che preparerò ogni mattina con i filtri giapponesi, una macina portatile e un termos di acciaio e bambu’ per tenerlo caldo. Il caffè in Laos non manca ed è di alta qualità.
Per concludere, alcuni cenni sulla storia di Angela mi sembrano dovuti. E’ stata prodotta a Nottingham. Non so se è arrivata qui grazie allo sceriffo o a Robin. La Raleigh comunque fa biciclette in acciaio a basso costo fin dalla fine dell’800, per la precisione fu fondata nel 1885. Ad essere sincero ci ho messo un mese per impare lo spelling corretto e guardando nel catalogo vecchio e nuovo non ci sono biciclette degne di nota. Si tratta quindi di bici per le masse. “Pezzacci di metallo” come direbbero i sostenitori delle mountain bike da 3.000 euro in su. In qualche modo la ritengo l’equivalente inglese della cinese Flying Pigeon. O meglio, la famosa marca della bicletta del Presidente Mao e del sogno di una nazione intera su due ruote degli anni sessanta potrebbe essersi liberamente ispirata alla Raleigh sia per la catena produttiva, che negli anni ‘50 impiegava circa 7000 lavoratori, sia per la meccanica abbastanza semplificata. Mi piace questo parallelo perchè la prima bicicletta da me acquistata in età “adulta” fu proprio una Flying Pigeon durante gli ultimi scampoli della ribellione maoista nelle aree rurali nepalesi. Era l’ormai lontano 2007. Dopo quasi un anno al grido “Vota Comunista”, ci fu poi una tremenda vittoria elettorale del partito politico formato dai ribelli. Si tratta di uno dei momenti piu’ alti della mia personale storia politica vissuto in un villaggio sconosciuto ai piu’. Dopo 13 anni quella vittoria elettorale si è trasformata purtroppo in un sistema di acquisto delle preferenze il cui accesso è impossibile ai leader popolari senza “capacità di spesa”. Ormai il “ticket elettorale” si acquista e il suo valore dipende dal calcolo dei flussi finanziari attesi dai contratti pubblici che potrebbero essere direzionati nei diversi bacini elettorali. Non dipende piu’ dall’attivismo o dalla storia politica del candidato, o megliio, l’attivismo e la storia politica sono ormai intimamente legati al Capitale e alle sue logiche di movimento, quindi ad appalti, infrastrutture e risorse minerarie in primis. Comunque, stando al venditore, un ragazzo aveva usato Angela per visitare il sud del Laos e poi l’aveva praticamente regalata per imbarcarsi su uno dei voli charter con cui fece ritorno in UK prima che iniziasse il lockdown da queste parti. Secondo il mio biciclettaio di fiducia invece potrebbe essere stata rubata a sua volta. Per dirmelo in modo genitile mi ha detto che forse è stata ridipinta. I suoi grigi e neri e rosa sono comunque bellissimi. Hanno fatto un bel lavoro.
Siamo pronti a partire.
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