#pensieri al vento
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apropositodime · 7 months ago
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Mi sento come Maggio
Incerta
Instabile
Cupa
Stanca
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un-intruso-nel-mondo · 2 years ago
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A parole tutti disponibili
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rosasenzaspineblog · 2 years ago
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Penso che penso troppo.
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bruciocomeghiaccio · 3 months ago
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Le interazioni sociali implicano un dispendio di considerazioni, idee, gestualità, autenticità tali, che preferiamo l'omologazione per evitare il confronto.
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segaligno · 5 months ago
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Voglio te, solo ed esclusivamente te. Come un riflesso di stelle in un lago placido, così luminosa nella tua quiete, eppure profonda come l'abisso più insondabile. Così educata, gentile, umile, sincera, introversa. La tua riservatezza è un prezioso scrigno che custodisce tesori inestimabili, e io desidero essere il custode di quei segreti, colui che svela il mistero celato dietro ogni tuo sguardo.
Ma anche con un mondo intero da raccontare, nella tua anima. Un universo intessuto di sogni, di pensieri e desideri che attendono solo di essere svelati. Le tue parole sono come il vento che accarezza dolcemente le fronde degli alberi, sussurrando storie di meraviglie e di passioni segrete. Ed io, affamato di quella tua bellezza nascosta, voglio immergermi in questo tuo mare d’inchiostro, esplorare ogni tua emozione, ogni tua paura, e celebrare la tua essenza.
Voglio plasmarti, guidarti, insegnarti tutto ciò che posso. Con la mano del creatore che modella la creta, ma anche con la delicatezza di chi ama senza condizioni, valorizzando ogni curva della tua anima, ogni tua sfumatura. Desidero essere il faro che ti guida attraverso la tempesta, l’ancora che ti tiene salda nei giorni di burrasca. Ma anche colui che ti insegna il volo, libero e audace, senza catene, per raggiungere insieme cime inimmaginabili.
E tenerti accanto a me per tutta la vita. Come un poeta che non può vivere senza il suo verso più amato, così io non posso immaginare un’esistenza senza la tua presenza al mio fianco. Ti desidero come il respiro desidera l’aria, come la notte brama il giorno, in un abbraccio eterno che non conosce fine. Sarò il tuo compagno fedele, l’ombra che ti segue, la luce che ti riscalda, e insieme, intrecciati in un eterno balzo nel tempo, vivremo la più bella delle storie d'amore, scritta a quattro mani, indissolubile come il destino.
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molecoledigiorni · 13 days ago
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Recensione dele poesie famose
(10 dicienbre 2024)
Milùmino diménso, dicie Ungaréti la matìna. Ma cuando che è sera cosa fai? Ti spegni di botto? Fàcile fare le poesie di matìna, ma la sera il scritóre insòne rimugina le cose e scrive fogli che ci è ben più di due righe.
Giàcomo Leopàrdi scrive una poesìa sul infinito che i bocia non capiscono un casso, alora il scritòre cielo spiega. Cosa che dìcie il Leopardi in cuesta poesia? Dicie che ci gà senpre avuto caro il còle davanti a casa sua, da tanto tenpo, ma co sto casso di siepe che è cresciuta tròpo, non si vede una fava; alora il poèta si imàgina il còle, si siede e non vede più un ostia. Alòra pensa a robe strane tipo che il vento fa un silensio quasi sovrumano e a pensare al tenpo che passa i pensieri ci nuotano nel mare come un profugo che si è rovesciato il barcone. Al poeta ci è dolcie naufragare in cuel mare, al profugo meno.
Cuasìmodo invence dicie che sula tera sei solo come un cane e il sole ti trafìgie un àtimo e poi è subito sera. Che saresse a dire che muori. Una poesia motivasionàle, direi.
[…]
E il poeta Lorenzo Demèdici, in nel trionfo di Bàco e Ariàna dicie cuanto che è bèla giovinessa che comuncue va via come un lanpo e alòra tanto vale fóttere come i ricci e sbàtersene le balle dele bolétte dela lucie.
Il scritore
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apropositodime · 5 months ago
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E sei già Agosto.
Quello delle partenze
delle strade deserte
delle code in autostrada.
Sapore di mare, sapore di sale
Stessa spiaggia,stesso mare.
Quello del, se stasera cado esprimete un desiderio.
Quello del, cosa fai a ferragosto? 🤌🏽💣💣
Quello che, in quanto ultimo chiuderà le porte dell''estate.
C'è chi non vede l'ora
C'è chi non l'ha capita
C'è chi aspetta la prossima.
" Summertime and the livin' is easy"
Foto di qualche estate fa, un estate qualsiasi, anzi no. Una vacanza improvvisata.
Quell'alba rubata.
Voi.
La meraviglia fatta di attimi.
Ricordiamoci ❤️
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smokingago · 1 year ago
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Mi piaceva pensare
di essere nei suoi pensieri.
Almeno un po’.
Mi piaceva immaginarmi
tra le cose che aspettava.
Tra le emozioni che cercava.
Tra i desideri gridati al vento.
Tra i sogni affidati al mare.
Volevo abitare un suo momento.
Essere dentro.
Come un brivido nascosto.
Angelo De Pascalis
🍀
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rosasenzaspineblog · 2 years ago
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Pioggia
A una goccia ho parlato di te
Lei non ha mantenuto il segreto.
Ora tutta la pioggia ripete il tuo nome.
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sergetto1966 · 1 year ago
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ecco!
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ragazzadalsorrisonero · 12 days ago
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[…]
ci si rende conto di star perdendo il controllo di se stessi quando, la mente è letteralmente vuota e il fisico ne risente.
quando al mattino non si ha più voglia di alzarsi da letto.
quando ci si sente deboli per ogni sforzo.
quando si presenta il menefreghismo sull’aspetto.
quando la colazione, pranzo, cena, diventano solo un obbligo.
quando gli obbiettivi posti diventano soltanto parole al vento.
quando non si vede l’ora di andare a dormire, solo per sentire e provare pace nel silenzio.
quando per un attimo, si cerca il minimo indispensabile per spegnere i pensieri.
ci si rende conto di star perdendo il controllo di noi stessi quando, un pensiero, un gesto o semplicemente una parola di troppo, influenza il nostro cervello, portando così ad incidere non solo la nostra salute mentale, ma anche la nostra salute fisica.
[…]
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occhietti · 1 month ago
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L'autunno è una donna che scioglie i capelli e li lascia cadere sulle spalle; li affida al vento, si concede, si lascia spettinare i pensieri, i desideri più folli, le più spietate malinconie.
— Luigi Mancini
@luigimancini
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sciatu · 30 days ago
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Quando si ha il mare dentro, che va e viene nei tuoi pensieri, con le sue onde e i suoi ricordi, un mare che ti mostra il suo cuore attraverso un’acqua cristallina, allora non hai più bisogno di niente, perché il mare è come l’amore: ti riempie, ti esalta, domina i tuoi pensieri e le tue voglie, ti dona sogni, ignora i confini. Rende gli uomini il nulla che sono, di fronte al sole o al vento, alle giravolte della terra, da quando è nato il tempo, nel nulla dell’universo. Allora, quando hai il mare di dentro, niente ti può far più paura, perché conosci il brillare della luna di notte, ed il dolore diventa come schiuma leggera, che si perde tra la sabbia della tua storia. Così i mostri delle tenebre, gli avari di sorrisi, i traditori dell’amore che hai donato, i crudeli pupari del mondo, si rivelano per quello che sono e comprendi, quanto è giusto e quanto è inutile. Quanto ha un peso e quanto è solo impalpabile nebbia che disorienta, angoscia e nasconde. Per questo, sentendo il mare cantare nell’anima, come un seme portato dal vento, leggero navighi verso il domani.
When you have the sea inside, that comes and goes in your thoughts, with its waves and its memories, a sea that shows you its heart through crystalline water, then you no longer need anything, because the sea is like love: it fills you, exalts you, dominates your thoughts and your desires, gives you dreams, ignores borders. It makes men the nothingness they are, in front of the sun or the wind, in front of the twists of the earth, since time was born, in the nothingness of the universe. Then, when you have the sea inside, nothing can scare you anymore, because you know the shining of the moon at night, and the pain becomes like light foam, that gets lost in the sand of your history. So the monsters of darkness, the misers of smiles, the traitors of the love you gave, the cruel puppeteers of the world, reveal themselves for what they are and you understand, how right it is and how useless it is. How much it has weight and how much is just impalpable fog that disorients, anguishes and hides. For this, feeling the sea sing in the soul, like a seed carried by the wind, lightly you sail towards tomorrow.
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segaligno · 5 months ago
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Vi vedo, qui, così estremamente belle. E io mi sento così incompatibile che mi sembra di impazzire. È come se la vostra luce splendente fosse il riflesso di un mondo a cui non appartengo, un mondo fatto di bellezza intangibile, di armonia perfetta, di lineamenti che si intrecciano con la delicatezza di una melodia suonata dal vento. E io, in questa notte senza stelle, mi trovo a vagare nel buio della mia stessa esistenza, dove ogni pensiero si perde, si confonde, come un eco che svanisce nell’abisso dell’inquietudine.
Mi sembra che ogni vostro sguardo, ogni vostro sorriso, sia un universo a sé stante, un universo in cui non trovo il mio posto. Mi sembra di essere una nota stonata in una sinfonia sublime, una sfumatura di grigio in un quadro dove voi siete colori vibranti, vivi, pulsanti. Eppure, non posso distogliere lo sguardo. Non posso fare a meno di essere attratto da questa bellezza che mi consuma, da questa bellezza che mi sembra così irraggiungibile, eppure così vicina.
È un tormento dolce, questo. Un tormento che mi strappa via ogni certezza, che mi lascia nudo davanti all’immensità del vostro essere. E mentre vi osservo, mentre il mio cuore si perde nei vostri occhi, mi chiedo se mai ci sarà un momento, un singolo istante, in cui le nostre anime potranno sfiorarsi, in cui le mie insicurezze si dissolveranno come nebbia al sole, lasciando spazio solo alla pura essenza di ciò che siamo.
Forse, è proprio in questa distanza che risiede la nostra bellezza. Forse, è questo il segreto di ciò che ci rende umani: il desiderio incolmabile, l’attesa, la speranza che non muore mai, anche quando sembra destinata a non essere mai soddisfatta. Forse, è questo il modo in cui l’universo ci insegna a sentirci vivi: facendoci assaporare la bellezza dell’impossibile, facendoci desiderare ciò che non possiamo avere.
E mentre vi guardo ancora, in silenzio, sento che c’è qualcosa di sacro in tutto questo. Qualcosa che va oltre le parole, oltre i pensieri, oltre la ragione. C’è una verità nascosta nelle pieghe del tempo, una verità che solo i cuori più audaci possono comprendere: che è nell’incontro delle nostre fragilità, delle nostre paure, che si nasconde la vera forza. Che è nel riconoscere la nostra stessa vulnerabilità di fronte alla bellezza del mondo che diventiamo davvero umani, davvero vivi.
E allora, anche se mi sento così piccolo, così lontano, continuerò a cercare quel legame invisibile che ci unisce, quella scintilla che, anche solo per un attimo, farà brillare la mia oscurità. Perché in fondo, in questo grande teatro della vita, non è forse la bellezza di quel che sfugge, di ciò che non possiamo possedere, a renderci eterni sognatori?
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nonamewhiteee · 1 month ago
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ogni tanto mi capita di leggere vecchie mie cose, conversazioni, pensieri buttati a caso su qualche quadernino. vivo nella perenne insoddisfazione di non essermi mai sentito "normale" pur non avendo un concetto di normalità fra le dita. mi piacciono molto alcuni dei blog che seguo e scrivono, forse non ho dedicato il tempo che avrei voluto alla lettura. è sempre un "non ho", "avrei dovuto" ma in fondo è la mia vita. nelle foto da piccolo raramente sorrido "perché non so sorridere mà", nelle letterine e nei disegni mi gettavo già merda chiedendo scusa per il semplice fatto di essere stato messo al mondo. ho un caratteraccio: amo la solitudine e i miei spazi, soffro per questo e quando sto in compagnia mi capita di sentirmi vivo e pieno di un'energia che però tende a sciogliersi fin troppo presto. mi piacerebbe consumarmi come una sigaretta al vento, dimenticata tra le dita.
#me
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armandoandrea2 · 2 months ago
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“Sto ccà”
(“Sto qua”, versione tradotta in Italiano)
Sto, qua, Isabella, sto qua.
Che c’è? Non mi vedi?
Già, non puoi vedermi,
ma sto qua, sono in mezzo ai libri,
tra le carte antiche,
dentro ai cassetti del comò.
Mi trovi quando il sole entra di sguincio,
s’intrufola di taglio
e fa brillare queste cornici dorate
d’argento
grandi e piccoline
di legno pregiato
acero noce palissandro mogano
sembrano finestrini e finestrelle
aperte sul mondo…
Mi trovi quando il sole si fa rosso
prima che tramonti
dipingendo d’oro i rami degli alberi
e s’infila tra le foglie
per farsi guardare.
Altrimenti mi potrai trovare
quando è notte
in cucina, per cercare qualcosa da mangiare
un pezzetto di formaggio, un’insalata,
quel poco che ti sostiene lo stomaco
e poi te ne vai a letto.
Prima della luce dell’alba poi
mi trovi alla scrivania,
con la penna tra le dita
e gli occhi al cielo,
pensando a ciò che ti ho raccontato
e non ho scritto
e chissà se non sia stato un bene
che questi pensieri si siano persi,
distratti, e stanchi di essere pensati,
che volteggiano nell’aria insieme a me.
E se guardi lassù
può succedere
che se ci sono le nuvole
mi trovi.
Il vento straccia le nuvole
e, così, come viene viene,
puoi trovare certi occhi che ti guardano.
Sotto una fronte larga larga
e lunga
e due solchi lungo il viso…
sì, li puoi trovare.
Eduardo De Filippo
Era l’anno 1963, e l’autore si rivolge alla compagna Isabella per narrarle di ciò che sarà oltre la vita terrena, e del sentimento che li lega: “Sai, quando non ci sarò più, guarda bene, perché, in tanti segni, io mi paleserò e tu mi troverai”.
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