#parlare con qualcuno
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E come ogni sera mi trovo a parlare con me stessa, perchè non ho nessuno con cui parlare.
#sola#solitudine#triste#sono sola#tristezza#parlare con qualcuno#non ho nessuno#nessun'amica#vorrei un'amica#frasi personali#frasi tumblr#pensieri#perchè non mi vuole nessuno#faccio fatica con le persone#mi sento uno schifo#mi sento sola
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La programmazione per Oppenheimer e Barbie l'hanno decisa 6 mesi fa e stanno al cinema per altri tre mesi invece i film italiani boh? Due giorni bastano? Però ti faccio sapere la mattina stessa se escono ah e per vederlo ti devi spostare di regione. No macché promozione non li spendo i soldi tanto so già che non lo vede nessuno. Come dici? Se non faccio promozione è ovvio che non lo veda nessuno? Ma figurati non è così che funziona è tutto un magnamagna, fidati
#e poi 'eh ma il cinema americano' ESTICAZZI????????????????????????????????????????#'ma l'approccio americano alla recitazione' l'approccio consiste nel fare finta di parlare con un telo verde e tanto di rispetto se ci#riescono ma porca miseria ti sembra il modo di lavorare#e non è solo la bella estate sono tutto il resto dei film italiani cazzo nina dei lupi in anteprima a venezia sembra una figata#tra una settimana è lì e nessuno ne ha mai parlato#poi si lamentano se si fanno coprodurre da netflix eh minchia almeno lì qualcuno li guarda#poi ci smenano in soldi perché vanno tutti alla corporazione ma la soddisfazione di averlo fatto vedere c'è#poi sono le persone che non vanno al cinema eh grazie al cazzo la promozione di 3.50€ c'è da non so quanto tempo#ho visto un minimo di pubblicità solo quest'anno#sapete dove?#al cinema#ma se ci sono già evidentemente lo so#con un video preso dalla premiazione dei david di Donatello#in cui attorə e registə spiegano perché è bello andare al cinema#per carità stupendo#mandatelo in tv magari#scusate ho finito
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COMPAGNIA?
Anche domande in anonimo
#fatemi compagnia#compagnia#fatemi qualche domanda#domande#amore mio#frasi#relationship#frasi d'amore#frasi tumblr#frasi belle#voglio fare amicizia#voglio fare nuove conoscenze#voglio parlare con qualcuno#scrivetemi
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Sto attraversando dei giorni strani dove la tristezza e la solitudine si fanno sentire di più, dove la fine dei alcuni medicinali si fa sentire di più e dove il bisogno e desiderio di avere qualcuno che ti ama davvero si fa sentire molto ma molto di più.
Invidio gli estroversi iperattivi.
#che palle#bisogni#desideri#tristezza#boh#solitudine#bisogno di amore#coccole#amore#ho bisogno di parlare con qualcuno#coperta#plaid#sonno#stanchezza
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Che giornata di merda
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mi manca avere voglia di parlare con qualcuno anche tutta la notte
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quanto sarebbe bello tornare a casa e trovare qualcuno che ti aspetti, con la quale sorseggiare del vino e parlare della giornata andata
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Il sesso è bello, ma non è la cosa più importante.
È l'intimità di avere qualcuno con cui sfogarti, con cui poter parlare dei tuoi problemi, delle tue paure, avere qualcuno che non ti giudichi mai, che ti capisca, ti dia consigli, avere qualcuno che ti ami, che ti supporti, che ti valorizzi, qualcuno con cui condividere traumi ed esperienze, uscire, fare festa, dormire, guardare film, cucinare insieme e avere qualcuno che ci sia nel bene e nel male.
Questo è ciò che conta davvero.
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Quella voglia di parlare a cuore aperto con qualcuno senza farsi troppi problemi di quello che si dice e senza pensarci troppo.
#frasi#frasi amore#amore#frasi belle#frasi tumblr#frasi famose#frasi e citazioni#frasi d'amore#frasi libri#love#frasi brevi#frasi canzoni#frasi italiane#frasi pensieri#frasi sulla vita#frasi vere#canzone#testo canzone#canzoni#citazione canzone#canzoni italiane#frasi e parole#frasi parole#canzone d'autore
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Non so voi, ma oggi è proprio una giornata del c***o. Se volete fare chiacchiere, sono qui. Forse riesco anche a distrarmi.
#frasi personali#frasi tumblr#se volete parlare#parlare un po#parlare con te#parlare con qualcuno#parliamo#conoscere persone nuove#nuove conoscenze#conoscere
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Comunque com'era prevedibile mio padre non ha detto mezza parola sul film anzi secondo me si è mezzo offeso
#non che di solito si lanci in commenti tecnici ma#ho voluto fortemente che lo vedesse ma non credo avrà l'effetto sperato#perché lui pensa di essere progressista solo perché non ci mena capito#come se tutto il resto che fa invece fosse normalità#il primo commento di mia madre è stato 'mi ricorda qualcuno'#per dire#e spero che anche lei si dia quel briciolo di svegliata in più#oh mi lamentavo di non avere di che parlare con la psicologa giovedì e invece
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto.
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio.
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio.
Perché siete “cresciuti��� dando spazio all’odio?
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi?
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi?
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate.
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale.
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo?
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna.
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate?
Non c’era bimbo/a che stesse solo.
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme.
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa.
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi.
Permettetemi una domanda?
Perché voi siete cambiati?
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me?
Perché farsi del male da soli?
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia?
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo?
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate.
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro.
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai.
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene.
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io.
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli.
Questa società c’ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta.
Cos’è l’amicizia?
Puro opportunismo.
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno.
Oggi?
La stessa cosa.
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro?
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo?
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo?
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi.
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ammetto che io non ho la forza mentale di sentirmi seriamente con qualcuno perché anche se una persona la reputo interessante dopo tot dimentico di rispondere e poi non mi rendo ridicolo ricomparendo 45 giorni dopo
però mi chiedo come cazzo fate molti di voi ad accettare di intrattenere una conversazione con qualcuno/a, che per quanto vi possa incuriosire, magari vi risponde per 3/4 messaggi, poi scompare e ricompare dopo 4 giorni, poi riscompare per 3 giorni e così via, ceh io non ce la faccio psicologicamente a parlare così con qualcuno, mo uno non è che deve stare sempre col telefono perché tra chi lavora, chi studia, chi fa entrambe le cose, chi semplicemente sta fuori con gli amici o qualsiasi altra cosa, tutti abbiamo impegni, però santo dio ma potete mai stare appresso ad una chat di instagram in cui vi rispondono con la stessa frequenza con cui io andavo in terapia? ma che è
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Il castello(il blog) è mio e le regole le faccio io.
Chiarimento doveroso per non farmi strapazzare le ovaie,.
Cose che non dico e che continuerò a non dire: il mio nome, se sono single o bisex, in che città vivo, quanti anni ho, che mestiere faccio. Allo stesso modo non mi interessa nulla di voi: Religione, sesso, vostre devianze, vostri problemi psicologici e psichiatrici, vostre inclinazioni sessuali, dove abitate, che mestiere fate, ideologie politiche. Cancellerò tutti i blog vuoti e quelli che non mi piacciono come ad esempio quelli che inneggiano alla violenza o marcatamente BSDM.
Tumblr mi piace perché è anonimo. Ci butto dentro lo uso come diario personale dove posto per lo più miei lavori di arte digitale. Le immagini le prendo dalla rete e le rielaboro, dando spesso un valore aggiunto, e ho un riscontro positivo da parte di chi mette i likes e da chi mi contatta privatamente, chiedendomi gli stessi post ma con dimensioni maggiori per farsi dei quadri, facendoli sviluppare da un fotografo, ovviamente tutto questo in forma gratuita..Ho una realtà scissa da quella dei social. Sono schizofrenica ho due io, forse anche di più di due, ma ritengo che quella che vivo in rete sia la più autentica perché è senza maschere, Sentirmi con qualcuno/a di voi mi dà piacere e mi dà emozioni . Io non esisto nella realtà, il mio mondo vero è qui in questo mondo oltre.
Non voglio chat erotiche e non voglio ricevere immagini hard o commenti spinti. Disponibile a parlare e scherzare, volentieri, come già faccio con qualcuno/a di voi , non voglio e non cerco quel tipo di interazione.
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Mi manca avere qualcuno con cui parlare di tutto, con cui i discorsi escono da soli e ti senti libero di dire tutto.
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Avete mai sentito la parola resilienza?
Vi siete mai chiesti perché in televisione, alla radio, perfino sui giornali c’è la moda dilagante di usare questa parola?
Tutti la usano. I politici la adorano. Addirittura l’hanno messa nel nome del piano di ripresa nazionale.
Ma sapevate da cosa deriva la parola resilienza? Cosa significa?
Resilienza è una parola presa in prestito dal mondo della fisica.
Ha resilienza un «materiale capace di assorbire continui urti senza rompersi. Restando intatto, inerte».
La plastica è resiliente.
La gomma è resiliente, non importa quanto la colpisci, resta sempre uguale. Il vinile è resiliente, sì quello che viene usato per le pavimentazioni.
Ecco come ci considerando in poche parole. In un mondo in cui le persone sono definite «risorse», «contribuenti», «consumatori», in cui le vittime prendono il nome di «perdite e costi umani», come nei bilanci aziendali, gli esseri umani devono essere resilienti appunto.
E fateci caso: flessibilità, adattabilità, resilienza, tutti aggettivi che vanno di moda nel mondo del lavoro, sono tutti presi in prestito dallo stesso mondo: quello delle pavimentazioni.
L’ho già detto ma lo ripeto: le parole non sono mai soltanto parole ma sono orizzonti.
Le parole che usi creano e definiscono il tuo mondo.
E allora lo dico, e lo dico a gran voce: al diavolo la resilienza. Al diavolo il «rider felice di percorre cinquanta chilometri in bicicletta per consegnare un panino». Al diavolo l’uomo macchina che più lo insulti, lo maltratti e lo metti sotto pressione, più si lascia scivolare tutto addosso.
Quando la vita picchia duro non rispondo con un sorriso ebete. Accuso il colpo. Ogni urto mi lascia una cicatrice addosso.
Ecco cosa vorrei dirvi: non lasciate che nessuno vi consideri come una cosa e non come una persona!
«Siamo persone, non tasti di pianoforte. Nessuno può schiacciarci per suonare la musica che piace a loro».
E ogni volta che sentite qualcuno parlare di resilienza, mandatelo gentilmente a quel paese perché quasi sicuramente sta facendo una cosa, e una cosa soltanto: vi sta trattando come un elettrodomestico e non come una persona!
- Guendalina Middei
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