#parigi 2021
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non per andarti contro o cose, però guarda che le due atlete, Imane Khelif dell'Algeria e Lin Yu-Ting di Taiwan, che gareggiano alle Olimpiadi di Parigi nella categoria sono state precedentemente squalificate da un campionato del mondo femminile per avere "cromosomi XY". Praticamente, sono stati svolti i campionati mondiali di boxe femminile nel marzo del 2023, ospitati a Nuova Delhi, in India. Tuttavia, l’evento è stato segnato da polemiche dopo che Umar Kremlev, presidente dell'International Boxing Association (IBA), ha annunciato la squalifica di più pugili dal campionato. Kremlev ha detto che i dirigenti dell'IBA si erano incontrati verso il gran finale del campionato per discutere di "equità tra delle atlete e professionalità", dopo che sono state sollevate preoccupazioni sul sesso biologico di alcuni partecipanti. Ha aggiunto che dopo "una serie di test del DNA", l'IBA "ha scoperto atleti che stavano cercando di ingannare i loro colleghi e fingere di essere donne". Parlando a TASS News, Kremlev ha affermato che i test avevano dimostrato che le atlete in questione "avevano cromosomi XY ed erano quindi esclusi dagli eventi sportivi". Tra gli squalificati c'era Imane Khelif, la pugile algerina, la quale avrebbe dovuto sfidare Yang Liu della Cina nella finale dei pesi welter. Khelif è stato rimosso dalla lotta per la medaglia d'oro e al thailandese Janjaem Suwannapheng, che aveva perso contro Khelif in semifinale, è stato invece permesso di procedere a combattere Yang. In una dichiarazione pubblica, l'IBA ha scritto che "un pugile dell'Algeria, Imane Khelif, è stato escluso dai campionati mondiali di boxe IBA a causa del mancato rispetto dei criteri di ammissibilità dell'IBA". Ma il Comitato Olimpico Algerino ha negato le affermazioni dell'IBA, attribuendo la squalifica di Khelif a una "cospirazione" per impedire all'Algeria di avere una medaglia d'oro nella boxe. Mentre alludevano vagamente al fatto che Khelif è stato colpito per "motivi medici" che circondano alti livelli di testosterone, hanno aggiunto che avrebbero sostenuto il viaggio di Khelif alle Olimpiadi di Parigi del 2024 a prescindere. Ma dopo la controversa squalifica, una pugile si è fatta avanti per discutere della sua esperienza (simile a quella della Carini) combattendo Khelif sul ring al campionato. "Quando ho combattuto con lei mi sono sentita molto fuori dalla mia profondità", ha scritto la pugile messicana Brianda Tamara su X. "I suoi colpi mi hanno fatto molto male, non credo di essermi mai sentita così nei miei 13 anni come pugile, né nel mio sparring con gli uomini. "Grazie a Dio quel giorno sono uscita dal ring sana e salva, ed è un bene che finalmente se ne siano resi conto"", ha detto Tamara Brianda.
Sostanzialmente, l’algerina ha potuto partecipare alle olimpiadi di Parigi perché le linee guida per l’ammissibilità sono a compito del paese di provenienza.
C’è anche da ricordare che Angela Carini si era dichiarata pronta per l’incontro (rispondendo alle accuse della destra), dicendo: “Io devo adeguarmi a quello che ha deciso il CIO, quindi domani andrò sul ring e darò tutta me stessa“.
le frasi fra “” non sono mie parole
Cioè fammi capire, stanno umiliando una donna, ci stanno facendo becera propaganda sopra, e vieni qua a scrivermi 'sto MUCHO TEXTO e a fare la punta al cazzo su come nel 2023 l'IBA, ente sportivo non riconosciuto dal comitato olimpico internazionale (ansa), l'abbia esclusa dai mondiali? È idonea per le Olimpiadi, e lo era anche nel 2021, non lo fosse stata l'avrebbe esclusa anche il comitato olimpico, quindi cosa?
E Tamara Brianda (ma anche la nostra Angela Carini) ci spiegasse allora perché 5 donne sono riuscite tranquillamente a battere la Khelif senza piangere (x)
E Angela se ne andasse a quel paese, col suo NON salutare l'avversaria ha dimostrato una bassezza unica
Ma veramente, non hai di meglio da dire? A volte l'empatia vale più di un "ACHTUHALLY ☝️🤓"
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E quella notte, quando smisero di piovere tigri e paraventi….
Jenin è una lunga e intensa poesia scritta durante l’invasione israeliana di Jenin in Cisgiordania avvenuta dall’1 all’11 aprile del 2002. Quella che segue è la parte finale
...E noi vedemmo lampi misti a nuvole ingrossate con il sangue e le lacrime…
arrivarono loro– i bastardi, a sradicare,
con le bombe,
a dirci molto semplicemente che noi non esistevamo.
Hanno cominciato con gli ulivi,
poi con i frutteti,
poi, con gli edifici,
e quando tutto fu scomparso,
hanno gettato, uno sopra l’altro,
i bambini, i vecchi e gli sposi,
in una fossa comune,
tutto ciò per dire al mondo dei mezzo-morti
che noi non esistevamo,
che non eravamo mai esistiti,
e che perciò avevano ragione…
a sterminarci tutti.
Etel Adnan, Beirut, 24 2 1925 – Parigi, 14 11 2021
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Collezioni Straordinarie
Marin Montagut
L'ippocampo Edizioni, Milano 2023, 240 pagine, 21x28,5 cm, Cartonato con sovraccoperta, ISBN 9788867228461
euro 29,90
email if you want to buy [email protected]
Nei suoi viaggi, Marin Montagut ha incontrato celebri antiquari e semplici appassionati che lo hanno sedotto con collezioni d’ogni genere, disseminate per la Francia, da Avignone a Parigi. Il suo nuovo libro è un tour attraverso queste insolite raccolte, fra pareti fitte di dipinti e antichi ex voto, spazi gremiti di canestri e ceste in vimini, caraffe ottomane e obelischi in pietra dura, madonne policrome e cagnolini bobblehead… Un percorso straordinario in dieci tappe, dove migliaia di oggetti creano moderne, fantasmagoriche Wunderkammer, fra bellezza, bizzarria e fanciullesca curiosità. Marin Montagut è un illustratore e designer francese. Con il marchio omonimo, crea oggetti decorativi per la sua boutique parigina. È autore di Sotto i tetti di Parigi (con Ines de la Fressange; L’ippocampo, 2018) e di Ricordi di Parigi. Botteghe e atelier di una volta (L’ippocampo, 2021). Ha collaborato con prestigiosi marchi francesi, fra i quali il Café de Flore, la Comédie-Française, lo Château de Versailles e il Ritz di Parigi.
02/11/23
#collezioni straordinarie#Marin Montagut#insolite raccolte#Wunderkammer#collezioni Francia#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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Il governo italiano sta per introdurre una nuova regolamentazione che equiparerà la cannabis light alla cannabis tradizionale. Questo cambiamento è stato inserito in un emendamento al ddl Sicurezza, recentemente approvato dalle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. È stata ritirata, invece, la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari.
La lotta del governo alla cannabis light sta assumendo proporzioni grottesche
L'esecutivo ha presentato nuove proposte per una stretta sul settore, che comprendono anche un divieto alle immagini che raffigurano la canapa
La legislazione italiana attuale, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché il contenuto di Thc – la sostanza psicoattiva della presente nella pianta – non superi lo 0,2%. La nuova normativa, invece, proibisce il commercio, la lavorazione e l'esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa. Ciò colpirà diversi ambiti, dalla cosmesi all'erboristeria, dagli integratori alimentari al florovivaismo. I negozi specializzati nella vendita di prodotti a base di cannabis light, sorti come funghi negli ultimi anni, sarebbero costretti a chiudere. Inoltre, le tabaccherie, che attualmente offrono alcuni di questi prodotti, non potrebbero più includerli nel loro assortimento.
L'impatto economico di questa decisione sarà significativo perché si tratta di un mercato in piena espansione in Italia. Attualmente, circa 800 aziende coltivano cannabis light nel nostro paese e 1.500 si occupano della sua trasformazione, generando un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e coinvolgendo circa 11.000 posti di lavoro. Secondo Davide Fortin, ricercatore all’Università Sorbona di Parigi e collaboratore di MPG Consulting (Marijuana Policy Group di Denver) il mercato della cannabis light in Italia nel 2021 era valutato circa 44 milioni di euro all’anno e sarebbe potuto crescere fino a 400-500 milioni con una regolamentazione adeguata, inserendosi in un mercato europeo potenziale di 36 miliardi di euro. Il prodotto coltivato in Italia, è infatti molto richiesto anche all'estero, con esportazioni verso Germania, Belgio, Olanda e Francia.Le reazioni della politica sono state in generale molto critiche. Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ha definito la decisione come una "grave sconfitta per la libera impresa". Anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, ha duramente criticato la misura su X: “Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro paese", "in preda alla furia ideologica [il governo], cancella una filiera tutta italiana 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga”.
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The French Dispatch première, Parigi 24 ottobre 2021
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🇫🇷 L'EX PRESIDENTE FRANCESE SARKOZY CONDANNATO A UN ANNO DI PRIGIONE
La Corte d'appello, secondo quanto riportato dall'AFP, ha confermato la sentenza pronunciata in precedenza da Nicolas Sarkozy, attenuando leggermente la pena. Nel 2021, il tribunale penale di Parigi ha ritenuto l'ex capo di Stato colpevole di aver ampiamente superato il limite legale di spesa per la campagna elettorale del 2012 (nel "caso Bygmalion", dal nome dell'azienda specializzata in PR politiche e che ha gestito la sua campagna presidenziale del 2012), e lo ha condannato a un anno di prigione. Oggi, 14 febbraio, Nicolas Sarkozy ha ricevuto la stessa sentenza, ma con la sospensione della pena per sei mesi. Pene così brevi non vengono scontate in carcere, ma magari agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Questa non è la prima condanna contro Nicolas Sarkozy. Nel maggio 2023, in appello in un caso di intercettazioni telefoniche (il cosiddetto “ Caso Witapping", è stato condannato a tre anni di carcere, di cui due con la sospensione, ma tale decisione è ancora impugnata in Cassazione. E l'anno prossimo l'ex presidente dovrà affrontare un processo con l'accusa di finanziamento libico alla sua campagna presidenziale del 2007. FONTE
Giuseppe Masala
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Avv. Prof. Giovanni Bonato uno dei pochissimi avvocati italiani cassazionisti che è anche avvocato in Brasile e che si occupa di cittadinanza italiana per brasiliani.
Formazione accademica Laurea in Giurisprudenza con lode nel 2001 presso l'Università La Sapienza di Roma. Ha superato l'esame per l'esercizio della professione forense in Italia (2004), in Francia (2012) e in Brasile (2018). Ha conseguito il dottorato di ricerca in diritto processuale civile nel 2007 presso l'Università La Sapienza di Roma e l'Università di Parigi. Attualmente è professore di ruolo in diritto processuale e comparato presso l'Università di Parigi Nanterre. Visiting professor in varie Università brasiliane, tra cui l'Università di San Paolo - USP.
Indirizzo dell'uffici: Avenida Augusto de Lima, 1800, Barro Preto, Belo Horizonte - MG, Cep: 30190-916, sala 1803.
BELO HORIZONTE . BRASILE
La nostra più grande differenza è avere il Prof. Avv. Giovanni Bonato, italiano, avvocato con piena e indipendente attuazione in Italia e Brasile, che partecipa dall'inizio alla fine del tuo processo, offrendo sicurezza per te e per i tuoi familiari. Abbiamo uffici in Brasile in San Paolo e Belo Horizonte, a Roma in Italia e a Parigi in Francia, fornendo un servizio dedicato, serio e affidabile per ottenere la cittadinanza italiana.
ROMA.ITALIA
PARIGI. FRANCIA
SAN PAOLO. BRASILE.
BELO HORIZONTE. BRASILE
Belo Horizonte è una città brasiliana, la capitale dello stato di Minas Gerais. La sua popolazione stimata dall'IBGE per il 1 luglio 2021 era di 2.530.701 abitanti,[4] essendo il sesto comune più popoloso del paese, il terzo nella regione sud-est e il primo nel suo stato.[8] Con una superficie di circa 331 km², ha una geografia diversificata, con colline e pianure. Con una distanza di 716 chilometri da Brasilia, è la seconda capitale dello stato più vicina alla capitale federale, dopo Goi��nia.
Belo Horizonte, Brasile città dove il nostro connazionale Avv. Prof. Giovanni Bonato tra lavoro e l'amore ha scelto di vivere qui insieme alla sua bellissima famiglia.
Avv. Prof. Giovanni Bonato, nato a Roma, trasferito per lavoro a Belo Horizonte, in Brasile, dopo poco ha trovato la sua anima gemella che ora è sua moglie, la dottoressa di chirurgia plastica Melissa Queiroz, insieme al bellissimo bambino Leonardo, che è il frutto del loro amore.
youtube
Per contattare avv. prof Giovanni Bonato :
Telefono :005511959177209
Mail: [email protected]
Famiglia Bonato & Queiroz.
Avv.Prof Giovanni Bonato la sua moglie Dottoressa Melissa Queiroz insieme alla fashion blogger Elena Rodica Rotrau
L'articolo di @elenarodicarotaru-blog @likarotarublogger
#articolo#giovanni bonato#belohorizonte#cidadania#giustizia#byelenarotaru#fashionbloggerstylebloggerofinstagram♥️♥️♥️♥️#photography📷📸#avvocato#international#roma#italia#parigi#francia#brasil#san paolo#belo horizonte#Youtube
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TRAMA Dahomey
Nel novembre del 2021 si concretizza la decisione storica da parte del governo francese di rimpatriare 26 artefatti storici del Regno di Dahomey, in quello che è oggi lo stato del Benin, acquisiti nel diciannovesimo secolo durante l'occupazione coloniale francese. Attraverso la voce di una delle statue, si segue il viaggio da Parigi fino all'arrivo a Cotonou, con tanto di inaugurazione della mostra celebrativa e di un dibattito universitario in cui diversi giovani si confrontano sulle difficoltà di come considerare il periodo coloniale e la valenza di questa restituzione.
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Diana Del Bufalo: "Soffro di coprolalia: dico cose inadeguate quando mi annoio".
Diana Del Bufalo racconta la sua malattia. Diana nasce a Roma l'8 febbraio 1990 (ha 34 anni) da Dario, architetto e archeologo, e Ornella Pratesi, soprano lirico. Ha un fratello maggiore, Giano, noto per la trasmissione Cash or Trash - Chi offre di più? Nel 2010, entra come cantante nel talent show Amici di Maria De Filippi, prima aspirante, poi nella scuola. La sua eliminazione causa una protesta da parte di Platinette, che si spoglia in diretta. Nel corso del programma incide il suo primo inedito Nelle mie favole, contenuto nella compilation del talent show, Amici 10. Ha condotto Mai dire Amici, un programma di satira ideato dalla Gialappa's Band per Canale 5. Nel 2011 debutta sul grande schermo in Matrimonio a Parigi con Massimo Boldi. Nel 2014 pubblica online alcune canzoni prodotte da Francesco Arpino e si esibisce nella prima edizione di XLov Nel 2015 le viene affidata la conduzione di Colorado su Italia 1, al fianco di Paolo Ruffini. Tra il 2015 e il 2016, gira la serie tv per la Rai C'era una volta Studio Uno e l'anno seguente viene scelta per la 4° stagione della fiction Rai Che Dio ci aiuti. Nel 2017 Diana Del Bufalo è ospite al Festival di Sanremo e conduce insieme a Giorgio Panariello lo show prenatalizio Panariello sotto l'albero. A marzo 2018 ha un ruolo nella commedia corale Puoi baciare lo sposo, poi prende parte a La profezia dell’armadillo. Il 2019 la vede impegnata in Un'estate fa con il cantante Pupo su Rai 2 e nel 2020 è parte del cast di Celebrity Hunted: Caccia all'uomo in coppia con l’amico Cristiano Caccamo. Da giugno 2020 a febbraio 2021 è di nuovo impegnata sul set della 6° stagione di Che Dio ci aiuti. Dai tradimenti di Paolo Ruffini ai ringraziamenti a Edoardo Tavassi Dal 2012 al 2015 Diana ha una relazione con il cantautore Francesco Arpino che l’aiuta a muovere i primi passi nel mondo della musica come produttore. A seguito di questa storia, dal 2015 al 2019 sta con Paolo Ruffini: i due lavorano insieme a Colorado Cafè, avviano una convivenza ma poi si lasciano perché Diana scopre di essere stata tradita. A Verissimo aveva raccontato a Silvia Toffanin come erano andate le cose: «Non posso permettermi di essere triste, ho dei genitori stupendi, faccio il lavoro dei miei sogni e non sono proprio un cesso. Con Paolo Ruffini mi pare di aver vissuto quasi 5 anno di piccole menzogne». Da fine 2019 ad ottobre 2020 si lega a Edoardo Tavassi, fratello di Guendalina Tavassi. È stata la stessa Diana Del Bufala ad annunciare la rottura del fidanzamento con un lungo post su Instagram nel quale però ha ringraziato l’ex compagno per essere stato il suo “angelo custode” e ha ribadito che lui rimane un suo grande punto di riferimento. Ora ha ritrovato l'amore con Patrizio che sui social descrive come «l'uomo dei miei sogni». Su di lui non si hanno molte informazioni pubbliche, sebbene Diana abbia spesso condiviso scatti sui social che mostrano momenti della loro relazione. Non si conosce, però, il cognome del compagno di Diana Del Bufalo. «Mi avevano detto che non avrei più provato l’amore… che era una cosa che da adulti non si prova più perché “ormai”… - ha scritto su Instagram - Non ascoltate nessuno se non voi stessi. Le risposte sono già tutte dentro di voi e fregatevene di quello che potrebbero pensare gli altri, non hanno potere sui vostri pensieri. Viva la vita». La malattiaSi racconta nel 2020 senza filtri l'attrice famosa (anche) per le sue gaffe, ma non è una strategia, in realtà Diana soffre di una malattia: «Ho un disturbo: la coprolalia, l’impulso di dire inadeguatezze. La prima volta che mi è capitato ero nel negozio della ex di mio fratello - ricorda - Una signora ha chiesto se su una collanina si poteva incidere altro, oltre ai fiori. La ex di mio fratello risponde “no, solo i fiori”. E io dico: “Marta, magari la signora ci voleva un bel fallo!”. Mi hanno spiegato che è un ramo della sindrome di Tourette, mi capita quando mi sto annoiando e sono tutti formali». L’attrice e conduttrice è nata a Roma e ha scelto di continuare a vivere nella capitale in un appartamento nella zona centrale della città. L’arredamento della casa di Diana Del Bufalo, che appare sullo sfondo di molte foto pubblicate su Instagram, rispecchia la sua personalità luminosa e allegra con mobili e pareti in varie tonalità di bianco. Read the full article
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Drs. H. Longki Djanggola, M.Si. (lahir 11 November 1952) adalah Gubernur Sulawesi Tengah 2 periode yakni 2011—2016 dan 2016—2021. Ia pernah menjabat sebagai Bupati Parigi Moutong 2 periode yakni yakni 2003—2008 dan 2008—2011.
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Parigi 2024: dodicesimo giorno
Sembra che esiste una specie di maledizione per chi ha vinto una medaglia d’oro nelle scorse olimpiadi e non riesce a ripetere l’impresa in questa edizione. L’abbiamo visto nei 100 metri piani e oggi pure nell’inseguimento di ciclismo su pista. I campioni olimpici del 2021 sono arrivati “solo” terzi, quindi medaglia di bronzo. Credo che loro siano stati contenti lo stesso, in fondo salire sul…
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Chi sono gli atleti campani alle Olimpiadi di Parigi 2024?
La Campania è una regione storicamente legata allo sport. Questa grande passione è dimostrata ancora una volta alle Olimpiadi di Parigi 2024 con i propri atleti campani. Gli atleti italiani che parteciperanno ai giochi, tra sport di squadra e individuali, saranno 403 in totale, provenienti da tutta Italia. La Lombardia sarà la regione più rappresentata con 70 atleti, ma la Campania non è da meno, piazzandosi al settimo posto con 25 atleti in diverse discipline. Atleti campani alle Olimpiadi di Parigi 2024: canottieri e pugili alla conquista della gloria Tra i campani, i canottieri sono i più numerosi, con sei uomini e una donna pronti a gareggiare nelle acque dello Stadio Nautico di Vaires-Sur-Marne. Tra questi, Vincenzo Abbagnale, figlio dell'olimpionico Giuseppe, parteciperà alla sua seconda Olimpiade dopo Tokyo 2021. Nel judo, la Campania schiera quattro atleti, tra cui Christian Parlati alla sua seconda Olimpiade, mentre gli altri tre esordiranno ai giochi. Il pugilato campano vede come punta di diamante Irma Testa, con chance di medaglia dopo il bronzo di Tokyo. Saranno in gara anche Angela Carini nella categoria 66 kg e Aziz Abbes Mouhiidine nei 92 kg. La scherma campana ripone grandi speranze in Luca Curatoli, che punta a migliorare il suo risultato individuale dopo l'argento a squadre a Tokyo, e in Michele Gallo, attuale campione europeo di sciabola. Tra atletica ed esordi Nell'atletica, Riccardo Meli e Alessandro Sibilio competeranno nella staffetta 4 x 400 m, con Sibilio impegnato anche nei 400 m ostacoli. Nella pallanuoto, sotto la guida del coach Alessandro Campagna, giocheranno i napoletani Alessandro Velotto e Vincenzo Renzuto Iodice. La pallavolo italiana, reduce dalla vittoria in Nations League, potrà contare su Monica De Gennaro, uno dei migliori liberi in circolazione e insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2021. Tre donne esordiranno ai giochi: Manila Esposito nella ginnastica, Ilenia Elisabetta Matonti nel taekwondo e Viola Scotto Di Carlo nel nuoto stile farfalla. Infine, Tammaro Cassandro parteciperà alla sua seconda Olimpiade nel tiro a volo, specialità Skeet. La lista completa degli atleti campani impegni alle Olimpiadi di Parigi 2024: Alfonso Scalzone (canottaggio): NapoliGiuseppe Vicino (canottaggio): NapoliSalvatore Monfrecola (canottaggio): NapoliGiovanni Abagnale (canottaggio): Gragnano (Napoli)Vincenzo Abbagnale (canottaggio): Scafati (Salerno)Gennaro Alberto Di Mauro (canottaggio): Massa di Somma (Napoli)Alessandra Faella (canottaggio): Napoli Assunta Scutto (judo): NapoliAntonio Esposito (judo): NapoliChristian Parlati (judo): NapoliGennaro Pirelli (judo): Napoli Angela Carini (pugilato): NapoliIrma Testa (pugilato): Torre Annunziata (Napoli)Aziz Abbes Mouhiidine (pugilato): Solofra (Avellino) Luca Curatoli (scherma): NapoliMichele Gallo (scherma): Salerno Alessandro Sibilio (atletica): NapoliRiccardo Meli (atletica): Vico Equense (Napoli) Alessandro Velotto (pallanuoto): NapoliVincenzo Renzuto Iodice (pallanuoto): Napoli Monica De Gennaro (pallavolo): Piano di Sorrento (Napoli) Viola Scotto Di Carlo (nuoto): Bacoli (Napoli) Ilenia Elisabetta Matonti (taekwondo): Salerno Tammaro Cassandro (tiro a volo): Capua (Caserta) Manila Esposito (ginnastica): Boscotrecase (Napoli) Immagine di copertina: DepositPhotos Read the full article
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Minimal / Baroque Gianluca Pacchioni Art and Design
photos by Lorenzo Pennati, edited by Federica Sala, texts by Olivier Gabet, Alberto Cavalli, Federica Sala, Clio Lavau, Gianluca Pacchioni
Rizzoli, New York 2021, 319 pages, 28,6x37,5cm, ISBN 978-8891832108
euro 85,00
email if you want to buy [email protected]
An intimate and complete journey into the world of Gianluca Pacchioni, sculptor, designer, and master in arts and crafts.
This book is an exploration of the artistic world of Gianluca Pacchioni, from the backstage of his workshop in Milan to his incredible studio-house, as well as finished projects and open-air installations. It also touches on his inspiration, which is drawn from a mix of Italian classicism and Japanese minimalism, with a dash of French seventeenth-century decorative style. First based in Paris, where Pacchioni became a sculptor in the 1990s, and then in Milan, his hometown, his atelier constantly forges sculptures and limited-edition furniture produced for international clients. As a pioneer in the art and design world, his approach to art is experimental and innovative, and over the years he has shifted from iron to stainless steel, and his most recent works have been made with cast bronze and semiprecious stones and marble.
La storia "per oggetti d'arte" di Gianluca Pacchioni, artista, scultore e designer, dalla scoperta dell'amore per il ferro e della sua vocazione di artista, a Parigi negli anni '90, allo studio/laboratorio in una vecchia fabbrica di Milano, dove produce opere d'arte in metallo e pietre, edizioni limitate di oggetti di design destinate alle abitazioni, gallerie e collezioni di tutto il mondo. La sua ispirazione nasce dalle linee pulite del classicismo italiano e dal minimalismo giapponese, con un approccio sperimentale e innovativo che esplora nuovi materiali, dal ferro, all'acciaio al bronzo, al marmo e alle pietre semi-preziose. Arrivato all'arte dopo gli studi in Economia alla Bocconi è uno degli esponenti dell'Art Design e ha esposto alla grande mostra Homo Faber, a Venezia presso la Fondazione Giorgio Cini, durante la Biennale del 2018. Questo volume è il risultato di una collaborazione decennale con il fotografo Lorenzo Pennati e racconta il percorso della sua arte con oggetti di interiors (come la libreria Collapse e i paraventi in bronzo), opere d'arte e installazioni site specific. Il libro è in lingua inglese.
11/11/24
#Minimal/Baroque#Gianluca Pacchioni#artista scultore designer#amore per il ferro#opere in metallo e pietre#foto Lorenzo Pennati#art books#designbooksmilano#fashionbboksmilano
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"Brigitte Macron era un uomo". A processo due donne che diffusero la fake news AGI - Pubblicarono un video su Youtube due anni fa in cui farneticavano sull'identità di Brigitte Macron, sostenendo che la first lady un tempo era stata un uomo di nome "Jean-Michel". Video che divenne virale proprio nelle settimane precedenti le elezioni presidenziali del 2022. Di quelle affermazioni, che hanno scatenato online voci da parte di teorici della cospirazione e dell'estrema destra, due donne dovranno risponderne davanti a un tribunale. Il processo è fissato per oggi. All'epoca Brigitte Macron presentò una denuncia per diffamazione contro due donne che nel dicembre 2021 avevano pubblicato il video su YouTube. Il processo per diffamazione a Parigi si inserisce in una frenetica campagna per le elezioni legislative anticipate indette dal presidente Emmanuel Macron dopo che l'estrema destra ha sconfitto il suo partito alle elezioni del Parlamento europeo. Brigitte Macron non parteciperà all'udienza e sarà rappresentata dal suo avvocato Jean Ennochi. Né lui né il team di Brigitte Macron hanno voluto commentare prima dell'inizio del processo. Macron si è scagliato contro le false informazioni diffuse su sua moglie. In occasione della Giornata internazionale della donna ha affrontato le voci dicendo che "la cosa peggiore è la falsa informazione". "La gente alla fine ci crede e ti disturba, anche nella vita privata", ha detto. La figlia del primo matrimonio della first lady, Tiphaine Auziere, ha dichiarato di sperare che il processo possa mettere a tacere le voci "grottesche". Le false affermazioni hanno portato anche a più gravi accuse di abusi su minori rivolte alla first lady francese. La disinformazione che ha preso di mira la moglie di Macron si è diffusa anche negli Stati Uniti, dove è stata attaccata in un video su YouTube, ora cancellato, prima delle elezioni di novembre. Brigitte Macron fa parte di un gruppo di donne influenti - tra cui l'ex first lady statunitense Michelle Obama e l'ex premier neozelandese Jacinda Ardern - che sono state vittime della crescente tendenza alla disinformazione sul loro genere o sulla loro sessualità per deriderle o umiliarle.
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Louis Vuitton collezione primavera/estate 2021, Parigi 6 ottobre 2020
📷 Adam Katz Sinding
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Catherine Dior
Catherine Dior, donna coraggiosa e intraprendente è una figura che la storia ha un po’ trascurato, forse perché oscurata dalla imponente figura dell’adorato fratello Christian Dior, di cui è stata musa e erede morale.
A lei è dedicata la fragranza Miss Dior, del 1947.
Ha vissuto una vita avventurosa, ha militato nella Resistenza francese ed è stata arrestata dai nazisti, ha subito torture ed è stata internata nei campi di concentramento.
Nata col nome di Ginette a Graville, in Normandia, il 2 agosto del 1917, era la più giovane dei cinque figli e figlie di Magdeleine Martin e Maurice Dior, industriale nel campo dei fertilizzanti e prodotti chimici.
La prima parte della sua infanzia è stata agiata, ma la grande crisi del 1929 e il crollo finanziario, cambiarono le sorti e il tenore di vita della famiglia.
Dopo aver vissuto qualche anno in una fattoria in Provenza, raggiunse il fratello che aveva iniziato a lavorare nel mondo dell’arte e poi nella moda, a Parigi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, ha abbracciato la lotta per la liberazione della Francia ed è diventata partigiana.
Importante per questa ardita decisione è stata sicuramente la sua relazione con Hervé des Charbonneries, membro della Resistenza francese, con cui ha avuto un’intensa e lunga storia d’amore nonostante fosse sposato e con prole. Ma lei è stata una donna che non ha mai conosciuto ostacoli.
Ha iniziato la sua militanza nel 1941, con il nome in codice Caro. Come agente del Massif Central, unità che raccoglieva informazioni sugli spostamenti dei tedeschi e i loro armamenti, ha vissuto in clandestinità, organizzando incontri segreti e smistando documenti.
Nel 1944 è stata arrestata dai nazisti, torturata e deportata nei campi di concentramento di Ravensbrück, Torgau, Abteroda e Markkleeberg, dal quale, nel 1945, è riuscita a scappare.
Per il suo impegno nella Resistenza le sono state conferite diverse medaglie al valore: la Croce di Guerra, la Volunteer Combatant’s Cross, la King’s Medal for Courage in the Cause of Freedom da parte del governo britannico e venne insignita con la Légion d’Honneur.
Dopo la guerra, ha sostenuto le scelte imprenditoriali del fratello a cui è stata sempre accanto e che ha sempre consigliato e ispirato, tanto che lui, omaggiandola attraverso la sua immensa passione per i fiori, oltre al famosissimo profumo Miss Dior, le ha dedicato l’abito Mille fleurs, un vero e proprio tripudio di petali.
Quando la Maison Dior ha scalato l’olimpo della moda, cambiando lo scenario e creando nuovi dettami di stile, ha scelto di trasferirsi in Provenza e produrre fragranze scegliendo un ritmo più lento, immersa nella natura.
Quando il famoso stilista è morto, nel 1957, è stata nominata sua erede morale, responsabile della salvaguardia della sua eredità artistica, compito che ha affrontato con estrema meticolosità.
Dal 1999 fino alla sua scomparsa, il 17 giugno 2008, ha ricoperto il ruolo di presidente onoraria del Musée Christian Dior a Granville, creato nella loro casa natale.
Nel 2019, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della maison Dior, le ha dedicato la sua collezione Primavera Estate 2020. Tra i vari omaggi resi alla sua persona, c’è anche la borsa Dior Caro, dal nome che usava durante la Resistenza.
Catherine Dior ha avuto una vita sfaccettata e vibrante, ha combattuto eroicamente, ma schiva e riservata, ha lasciato sempre al fratello i riflettori, nonostante il grande contributo.
Non ha mai scritto memorie, preferendo lasciare parlare le sue azioni. A un veterano che le aveva chiesto delle sue esperienze di guerra, rispose solo: Ama la vita.
La sua storia, recentemente, è stata raccontata nel libro di Justine Picardie del 2021 Miss Dior: A Story of Courage and Couture.
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