#paolo cambi
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PRIMA PAGINA La Stampa di Oggi venerdì, 09 agosto 2024
#PrimaPagina#lastampa quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi anni#lingotto#tare#utili#paolo#salute#commissione#strabica#solo#lare#polemica#eugenia#maestro#cambi#destino#gianni#vendita#ricambi#auto#aperti#agosto
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Quando ti separi da un libro che hai scritto è come quando cambi casa (Paolo Nori, La vergogna delle scarpe nuove).
#narrativa#narrativa italiana#letteratura italiana#scrittura#paolo nori#la vergogna delle scarpe nuove
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Come feci per le Olimpiadi di Tokyo 3 anni fa, arriva il riassuntone delle medaglie conquistate dalla spedizione italiana.
Ma prima, un po' di "menzioni speciali": mai come quest'anno, infatti, ci sono stati così tanti piazzamenti al quarto posto per gli atleti italiani...
4️⃣ Giovanni Abagnale (canottaggio 4 con)
4️⃣ Domenico Acerenza (nuoto di fondo 10km)
4️⃣ Fabio Balaso (pallavolo)
4️⃣ Elisa Balsamo (inseguimento squadre)
4️⃣ Elena Bertocchi (tuffi 3m sincro donne)
4️⃣ Mattia Bottolo (pallavolo)
4️⃣ Alessandro Alberto Bovolenta (pallavolo)
4️⃣ Luca Braidot (MTB corsa)
4️⃣ Tammaro Cassandro (skeet)
4️⃣ Martina Fidanza (inseguimento squadre)
4️⃣ Gianluca Galassi (pallavolo)
4️⃣ Simone Giannelli (pallavolo)
4️⃣ Larissa Iapichino (salto in lungo)
4️⃣ Lamont Marcell Jacobs (atletica 4x100m uomini)
4️⃣ Nicholas Kohl (canottaggio 4 con)
4️⃣ Daniele Lavia (pallavolo)
4️⃣ Matteo Lodo (canottaggio 4 con)
4️⃣ Lorenzo Marsaglia (tuffi 3m sincro uomini)
4️⃣ Matteo Melluzzo (atletica 4x100m uomini)
4️⃣ Alessandro Michieletto (pallavolo)
4️⃣ Letizia Paternoster (inseguimento squadre)
4️⃣ Lorenzo Patta (atletica 4x100m uomini)
4️⃣4️⃣ Chiara Pellacani (tuffi 3m sincro donne, tuffi 3m trampolino)
4️⃣ Riccardo Pianosi (vela kite)
4️⃣ Benedetta Pilato (100m rana)
4️⃣ Luca Porro (pallavolo)
4️⃣4️⃣ Simona Quadarella (800m stile, 1500m stile)
4️⃣ Yuri Romano (pallavolo)
4️⃣ Roberto Russo (pallavolo)
4️⃣ Giovanni Sanguinetti (pallavolo)
4️⃣ Riccardo Sbertoli (pallavolo)
4️⃣ Stefano Sottile (salto in alto)
4️⃣ Massimo Stano (marcia 20km)
4️⃣ Giovanni Tocci (tuffi 3m sincro uomini)
4️⃣ Filippo Tortu (atletica 4x100m uomini)
4️⃣ Giuseppe Vicino (canottaggio 4 con)
E adesso, l'elenco delle medaglie (e di altri quarti posti...) come da protocollo:
🥈 Angela Andreoli (artistica squadre)
🥇 Ekaterina Antropova (pallavolo)
🥇 Diana Bacosi (skeet squadre miste)
🥇 Caterina Marianna Banti (multiscafo misto)
🥈4️⃣ Nadia Battocletti (atletica 10000m, atletica 5000m)
🥇 Alice Bellandi (judo -78kg)
🥈 Guillaume Bianchi (fioretto squadre)
🥇 Caterina Chiara Bosetti (pallavolo)
🥇 Carlotta Cambi (pallavolo)
🥈 Gabriele Casadei (canoa sprint doppio 500m)
🥇🥉 Thomas Ceccon (100m dorso, 4x100m stile uomini)
🥉 Martina Centofanti (ritmica all-around squadre)
🥈 Luca Chiumento (canottaggio 4 di coppia)
🥇4️⃣ Chiara Consonni (madison, inseguimento squadre)
🥈🥉 Simone Consonni (madison, inseguimento squadre)
🥉 Paolo Conte Bonin (4x100m stile uomini)
🥇🥈4️⃣ Alice D'Amato (artistica trave, artistica squadre, artistica all-around)
🥇 Anna Danesi (pallavolo)
🥇 Giovanni De Gennaro (kayak singolo)
🥇 Monica De Gennaro (pallavolo)
🥉 Andy Diaz Hernandez (salto triplo)
🥉 Agnese Duranti (ritmica all-around squadre)
🥇 Paola Ogechi Egonu (pallavolo)
🥇 Sara Errani (tennis doppio donne)
🥈 Arianna Errigo (fioretto squadre)
🥈🥉 Manila Esposito (artistica squadre, artistica trave)
🥇 Sarah Luisa Fahr (pallavolo)
🥈 Martina Favaretto (fioretto squadre)
🥇 Rossella Fiamingo (spada squadre)
🥉 Manuel Frigo (4x100m stile uomini)
🥈 Alessio Foconi (fioretto squadre)
🥉 Mattia Furlani (salto in lungo)
🥈🥉 Filippo Ganna (ciclismo cronometro individuale, inseguimento squadre)
🥈 Giacomo Gentili (canottaggio 4 di coppia)
🥇 Gaia Giovannini (pallavolo)
🥇4️⃣ Vittoria Guazzini (madison, inseguimento squadre)
🥈 Elisa Iorio (artistica squadre)
🥉 Francesco Lamon (inseguimento squadre)
🥇 Marina Lubian (pallavolo)
🥈🥈 Filippo Macchi (fioretto individuale, fioretto squadre)
🥇 Marta Maggetti (windsurf)
🥉 Giorgio Malan (pentathlon moderno)
🥉 Alessia Maurelli (ritmica all-around squadre)
🥈 Federico Nilo Maldini (pistola 10m)
🥈 Tommaso Marini (fioretto squadre)
🥇 Nicolò Martinenghi (100m rana)
🥉 Jonathan Milan (inseguimento squadre)
🥉 Alessandro Miressi (4x100m stile uomini)
🥉 Daniela Mogurean (ritmica all-around squadre)
🥉 Paolo Monna (pistola 10m)
🥉 Lorenzo Musetti (tennis singolo)
🥇 Mara Navarria (spada squadre)
🥇 Oghosasere Loveth Omoruyi (pallavolo)
🥈 Stefano Oppo (canottaggio 2 di coppia)
🥇 Alessia Orro (pallavolo)
🥈🥉 Gregorio Paltrinieri (1500m stile, 800m stile)
🥈 Francesca Palumbo (fioretto squadre)
🥈 Andrea Panizza (canottaggio 4 di coppia)
🥇 Jasmine Paolini (tennis doppio donne)
🥉 Laura Paris (ritmica all-around squadre)
🥉 Antonino Pizzolato (sollevamento pesi 89kg)
🥉 Sofia Raffaeli (ritmica all-around individuale)
🥈 Luca Rambaldi (canottaggio 4 di coppia)
🥇 Giulia Rizzi (spada squadre)
🥇 Gabriele Rossetti (skeet squadre miste)
🥉 Luigi Samele (sciabola individuale)
🥇 Alberta Santuccio (spada squadre)
🥉 Alessio Simone (taekwondo -80kg)
🥈 Gabriel Soares (canottaggio 2 di coppia)
🥈 Silvana Maria Stanco (trap)
🥇 Myriam Fatime Sylla (pallavolo)
🥈 Carlo Tacchini (canoa sprint doppio 500m)
🥉 Ginevra Taddeucci (nuoto di fondo 10km)
🥇 Ruggero Tita (multiscafo misto)
🥈 Giorgia Villa (artistica squadre)
🥈 Elia Viviani (madison)
🥈4️⃣ Alice Volpi (fioretto squadre, fioretto individuale)
Anche stavolta, la grande domanda: di loro, di tutti loro, ve ne ricorderete a lungo... O già questo sabato sarete ad imprecare contro lo streaming che non funziona per vedere altri "sportivi"?
#olimpiadi#olympics#riassuntone#medaglie#medaglie di legno#sport#sport italiano#perché non c'è solo il calcio
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Paolo D’Orazio© (1944-2022) Senza titolo. - source Cambi Aste.
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7 ago 2024 18:43
CENT’ANNI DI OTTONE – IL 3 AGOSTO DEL 1924 NASCEVA IL GRANDE PIERO OTTONE, DIRETTORE DEL “SECOLO XIX” E DEL “CORRIERE DELLA SERA” – IL RICORDO DI CARLO ROGNONI: “È STATO UN BRAVO GIORNALISTA, UN GRANDE DIRETTORE, UN APPASSIONATO CONSIGLIERE DI CHI PER MESTIERE FA L'EDITORE” – IL GRAN RIFIUTO AL SUO AMICO GIANNI AGNELLI, LA PASSIONE PER LA VELA, IL LICENZIAMENTO DI MONTANELLI E L’ASSUNZIONE DI PASOLINI, NONOSTANTE GLI AVESSE DATO DELLA “VECCHIA BALDRACCA”: “L’HO FATTO PERSO…” -
Estratto dell’articolo di Carlo Rognoni per “il Secolo XIX”
Nasce a Sampierdarena il 3 agosto 1924 nella famiglia Mignanego. E questo è il suo vero cognome fino a verso la fine della guerra. Quando a 18 anni decide che gli piacerebbe fare il giornalista. Va a Torino per incontrare il direttore de "La gazzetta del popolo", Massimo Caputo.
«Se vuoi scrivere sui giornali scegli un nome più corto e più pronunciabile». Lui torna a casa dalla mamma, contento che potrà fare il giornalista. Ma la mamma non apprezza affatto che cambi cognome... a meno che non scelga quello della sua famiglia, Ottone.
Piero Ottone farà il redattore, l'inviato, il corrispondente. Prima in Germania, poi a Mosca, dove conosce la futura moglie Hanne Winslow, che lavora nell'Ambasciata danese. Nel '56 va a Londra e nel '58 è lì che nascerà suo figlio Stefano Mignanego. Negli Anni Sessanta farà l'inviato per Il "Corriere della Sera". Poi nel 1976 il primo successo professionale: viene scelto dalla famiglia Perrone per dirigere "Il Secolo XIX", dove resterà per tre anni.
È un ritorno nella sua Liguria e può affrontare il mare con quella che resterà una passione autentica, la sua barca a vela di dodici metri, battezzata "Ciaika" , gabbiano in russo. L'esperienza genovese è molto positiva e la famiglia Crespi, proprietaria del "Corriere della Sera", lo sceglie. Farà il secondo grande e decisivo salto: diventa direttore del quotidiano della borghesia del Nord Italia.
E a Milano vive due esperienze indimenticabili, fa due scelte fondamentali, nel be- ne e nel male. Assume come editorialista Pier Paolo Pasolini. Lo scrittore, autore de "Gli scritti corsari" l'aveva pesantemente criticato. In una lettera di fuoco - scritta in occasione di alcune cronache sulla guerra del Vietnam - dava a Piero Ottone della «vecchia baldracca».
Ma perché lo assumi dopo quegli insulti? Fu chiesto a Ottone. E lui: «Penso che sia un valore aggiunto per il giornale. E questo conta più di qualsiasi insulto che io possa aver ricevuto».
Che Piero Ottone mettesse il giornale al di sopra di ogni altra considerazione lo testimonia «la scelta dolorosa» di licenziare Indro Mon-tanelli. Il grande giornalista […] lo aveva criticato per il modo in cui gestiva i rapporti sindacali e la politica […] . Ottone da direttore aveva un'idea forte del suo lavoro, della sua respon-sabilità, e non poteva tollerare che un suo importante giornalista lo criticasse per come conduceva il giornale. Ottone prima informò la sua editrice, Giulia Maria Crespi, e poi chiamò Montanelli: «O ammetti di avere sbagliato oppure qui finisce la nostra collaborazione». E così fu.
[…] Dopo cinque anni al "Corriere", cogliendo tutti di sorpresa, Piero Ottone si dimette. E non vorrà più accettare incarichi di direttore. Rifiuta, per esempio, una proposta dell'avvocato Agnelli, con il quale aveva un autentico rapporto di amicizia, per la barca ma anche per il giornalismo. Diventerà un ascoltato consigliere di chi fa il mestiere dell'editore.
Negli anni in cui l'ho conosciuto aveva un ufficio in Mondadori, era in buoni rapporti con Mario Formenton, il vero capo azienda. […] Nel frattempo, Ottone era entrato […] nel consiglio di amministrazione de "La Repub-blica", e fu nominato da Eugenio Scalfari e da Caracciolo "Garante del lettore" .
[…] È in questa fase finale della sua vita, quando ormai viveva a Camogli in un villino sul mare, che ha scritto "Novanta" un libro che mi fu chiesto di presentare. Perfino pensando e scrivendo della morte, in Ottone vince il sentimento della pacatezza, della cautela, molto british. “Chi siamo, dove andiamo: ebbene andiamo nel nulla. E lasceremo per qualche tempo una traccia, sempre più debole. Poi si cancellerà anche questa". E scrive: "Giunto al termine del viaggio, non credo che continuerò a sorvegliare dall'aldilà le vicende dei mortali".
Sembra che a Camogli il Comune abbia deciso di dedicargli un belvedere vicino alla casa dove ha vissuto fino al 17 aprile del 2017. Il 3 agosto di quest'anno saranno passati 100 anni dalla sua nascita. È stato un bravo giornalista, un grande direttore, un appassionato consigliere di chi per mestiere fa l'editore.
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Il super pugile Floyd Mayweather testimonial di QuantWise, il nuovo scam lanciato dai creatori di WeWe
Come era prevedibile, il team dietro ad uno dei più grandi schemi Ponzi crypto degli ultimi anni, WeWe Global, ha lanciato l’ennesima truffa re-brandizzata con un nome differente: QuantWise AI.
WeWe, come abbiamo già spiegato in tanti articoli sul nostro sito, è uno scam che viene da lontano e che ha subito negli anni diversi cambi di nome: LiraCoin, Lyopay, WeWe Global, The Blockchain Era e Xera.
Cos’è e come funziona QuantWise?
QuantWise AI viene pubblicizzato come un bot con dietro un’intelligenza artificiale capace di analizzare i mercati e fare trading profittevole. La piattaforma sfrutta ovviamente il trend delle intelligenze artificiali per vendere un prodotto senza nessuno storico sui risultati e con commissioni altissime (50% per il piano base e 30% per quello premium).
Il canale Telegram dell’azienda è nato a settembre 2023, ma solo negli ultimi due mesi è iniziata la vera e propria promozione del progetto, culminata con un mega evento di presentazione a Dubai avvenuto il 30 marzo scorso in cui erano presenti i più grossi promoter dell’universo di WeWe, tra cui moltissimi italiani come: Alessio Vinassa (funding partner di QuantWise), Paolo De Vita, Nicola Sindaco e Davide Bergese (ex MetFi, Hyperverse e MetaUtopia).
Il super ospite, la mega star internazionale dell’evento, era uno dei più grandi pugili degli ultimi anni: Floyd Maywether, pagato diverse centinaia di migliaia di euro per presenziare pochi minuti sul palco e dare un parvenza di legittimità al progetto.
Mayweather non è nuovo alla promozione a pagamento di scam nel mondo crypto. Nel 2022 era stato indagato insieme a Kim Kardashian per la promozione del token Ethereum Max. Ma andiamo avanti.
I collegamenti con WeWe
In realtà i fondatori di QuantWise non ci provano neanche a nascondersi, l’azienda viene promossa direttamente con il logo “Xera”, uno dei tanti rebrand di WeWe. Basta una breve analisi sui social e vedere le persone presenti all’evento dubaino per notare come il progetto sia spinto solo da grossi promotori di scam. Non a caso il relatore delle presentazioni di QuantWise è Diego Endrizzi, una nostra vecchia conoscenza e uno dei più grandi promoter mondiali di WeWe.
Vediamo poi come l’azienda dietro il progetto, QuantWise Labs LTD ha sede nelle Isole Vergini Britanniche allo stesso indirizzo di The Blockchain Era, un’altra ri-edizione di WeWe.
Conclusioni
Nonostante anni di truffe, circa mezzo miliardo di euro rubati agli utenti e continui re-branding, i creatori di WeWe continuano, indisturbati, a lanciare sul mercato l’ennesimo prodotto truffaldino dai loro attici di Dubai.
La presenza di Floyd Mayweather (oltre che la nostra approfondita analisi on chain), campione di pugilato miliardario, fa capire l’enorme quantità di denaro accumulata dall’organizzazione dietro la truffa nata come LiraCoin, diventata popolare con il nome di WeWe e ora proposta come QuantWise AI.
Nelle prossime puntate dell’inchiesta su WeWe, andremo a vedere i dettagli dell’organizzazione, delle sue ramificazioni passate e presenti e dei flussi economici. Parleremo inoltre di una Lamborghini Urus Bianca, di una mamma che da ex postina diventa direttrice finanziario di un impero, di uffici segreti a Dubai e yacht italiani dedicati a Bitcoin.
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Debutterà giovedì 8 febbraio 2024 alle ore 21.00 al Teatro degli Audaci - via Giuseppe De Santis, 29 - la commedia di Roberto D’Alessandro L’ammazzo col gas, regia di R. D’Alessandro, ed interpretata da Danila Stalteri e Gianni Ferreri. Dopo il successo della stagione 2022-23 torna a teatro L’ammazzo col gas, una sketch comedy a due attori e decine di personaggi portati in scena dagli irresistibili Gianni Ferreri e Danila Stalteri. Da giovedì 8 a domenica 11 febbraio 2024 lo spettacolo sarà in scena al Teatro degli Audaci di Roma. Prodotto da StArtLab con la regia e la drammaturgia di Roberto D'Alessandro, la sketch comedy prevede continui cambi d'abito e di situazione. I nostri protagonisti dipingono una serie di scenari di vita matrimoniale in cui l'insofferenza verso il coniuge rimane al centro della scena. Dopo il debutto nel 2022, lo spettacolo è andato in scena in numerosi teatri italiani con grande successo di pubblico e critica. Un Marito attore-autore-regista e una Moglie attrice primadonna; i due si trovano in un teatro di un luogo imprecisato per mettere in scena uno spettacolo che da anni rappresenta il loro cavallo di battaglia ma subito dopo l’inizio qualcosa comincia ad andare storto…Lo spettacolo si snoda attraverso una serie di scene che esaminano, in chiave rigorosamente comica e grottesca, svariate casistiche delle tipologie di mogli o mariti che alla fine vengono "eliminati" dal coniuge. Vediamo così il marito che si crede vittima della gelosia della moglie o la moglie gassofoba, il marito rompiscatole o la moglie ricca e racchia. Una galleria di personaggi per uno spettacolo dal ritmo sfrenato pieno di colpi di scena. Danila Stalteri ha debuttato giovanissima al cinema ed ha proseguito la sua carriera soprattutto a teatro dove scrive, dirige e interpreta sia esilaranti one woman show (Manco fossi Laura Chiatti, Odio i monologhi - però li faccio) sia commedie corali (Ti va di sposarmi?). Ha preso parte a numerose fiction di successo, fra cui Terra ribelle e Un'altra vita, con Vanessa Incontrada, entrambe per la regia di Cinzia Th Torrini, L'Allievacon Alessandra Mastronardi, Nero a metà, con Claudio Amendola, Lea con Anna Valle. Gianni Ferreri, interprete teatrale napoletano, ha riscosso successo anche al cinema diretto da Leonardo Pieraccioni e Paolo Genovese & Luca Miniero, ma soprattutto in televisione, con il ruolo del sovrintendente Ingargiola nella miniserie a puntate Distretto di Polizia. La commedia L’ammazzo col gas di Roberto D’Alessandro - regia: Roberto D'Alessandro; interpreti: Danila Stalteri, Gianni Ferreri; luci e audio: Cristian Martorana; costumi: Eleonora Tondo; scenografie: Cri.Escions; produzione: StArt LAB; durata: 90’ - rimarrà in scena al Teatro degli Audaci fino a domenica 11 febbraio 2024 (orari: da giovedì 8 a sabato 10, ore 21.00; domenica 11, ore 18.00).
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#Costez - Telgate (Bergamo), ecco cosa si balla: 26/1 Tuem, 27/1 Matteo Cambi, Chiara Giorgianni, Studio Legale
Un altro weekend tutto da ballare al #Costez - Telgate (Bergamo) venerdì 26 e sabato 27 gennaio 2024. Si parte venerdì 26 gennaio con Tuem, party decisamente musicale e scatenato in grado far muovere a tempo soprattutto Bergamo e dintorni... ma non solo. Il sound è internazionale e ad alto tasso di ritmo. E che succede sabato 27 gennaio '24 al #Costez - Telgate (Bergamo)? In GoldRoom l'atmosfera è folle e divertente con il party We Are Studio Legale. In GreenRoom ecco Matteo Cambi, dj e protagonista da sempre dell'universo fashion (ha creato tra gli altri il brand Guru).
Con lui alla voce Chiara Giorgianni. Da sempre sospesa tra fashion system, social, tv e musica, Chiara Giorgianni quando è dietro al microfono regala energia a chi ha voglia di ballare. Dopo aver partecipato al GF, è diventata una vocalist di livello assoluto. Non è tutto: Chiara Giorgianni è anche dj, presentatrice e pittrice. Perché per lei la presenza scenica non basta...
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La stagione autunno / inverno / primavera 2023 - 2024 di #Costez Telgate (Bergamo), tra sorrisi e musica, mette energia. Basta far tappa al #Costez ogni venerdì e sabato notte, quando la musica e le voci fanno scatenare il dancefloor per regalarsi momenti di relax e divertimento con gli amici. Ballerine, ballerini e performer dj fanno il resto. Si balla da mezzanotte alle 4 del mattino. La musica è come sempre selezionata da artisti guest di livello assoluto e prima di tutto da tutti gli artisti della #Costez family, professionisti del groove capaci far ballare chiunque.
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Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Oggi prende vita al #Costez di Telgate (BG), ovvero nella grande disco Nikita e all'Hotel Costez di Cazzago (BS), uno scatenato dj bar. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono… o viceversa.
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#Costez Future Club - Telgate (BG) c/o Nikita
Via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Dalle 24 alle 4, ogni venerdì, sabato e prefestivi
Domenica pomeriggio dalle 15 alle 19
info: 3480978529 (Bobe)
Ingresso a pagamento con consumazione
Web App: https://costez.club/
Instagram.com/costez_official
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#Costez - Telgate (Bergamo), ecco cosa si balla: 26/1 Tuem, 27/1 Matteo Cambi, Chiara Giorgianni, Studio Legale
Un altro weekend tutto da ballare al #Costez - Telgate (Bergamo) venerdì 26 e sabato 27 gennaio 2024. Si parte venerdì 26 gennaio con Tuem, party decisamente musicale e scatenato in grado far muovere a tempo soprattutto Bergamo e dintorni... ma non solo. Il sound è internazionale e ad alto tasso di ritmo. E che succede sabato 27 gennaio '24 al #Costez - Telgate (Bergamo)? In GoldRoom l'atmosfera è folle e divertente con il party We Are Studio Legale. In GreenRoom ecco Matteo Cambi, dj e protagonista da sempre dell'universo fashion (ha creato tra gli altri il brand Guru).
Con lui alla voce Chiara Giorgianni. Da sempre sospesa tra fashion system, social, tv e musica, Chiara Giorgianni quando è dietro al microfono regala energia a chi ha voglia di ballare. Dopo aver partecipato al GF, è diventata una vocalist di livello assoluto. Non è tutto: Chiara Giorgianni è anche dj, presentatrice e pittrice. Perché per lei la presenza scenica non basta...
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La stagione autunno / inverno / primavera 2023 - 2024 di #Costez Telgate (Bergamo), tra sorrisi e musica, mette energia. Basta far tappa al #Costez ogni venerdì e sabato notte, quando la musica e le voci fanno scatenare il dancefloor per regalarsi momenti di relax e divertimento con gli amici. Ballerine, ballerini e performer dj fanno il resto. Si balla da mezzanotte alle 4 del mattino. La musica è come sempre selezionata da artisti guest di livello assoluto e prima di tutto da tutti gli artisti della #Costez family, professionisti del groove capaci far ballare chiunque.
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Costez è un brand simbolo di divertimento, ritmo, party e notti passate a ridere con gli amici. Creato da Paolo e Francesco Battaglia nel 2007, nel tempo è cresciuto facendo scatenare club, discobar, festival in diverse regioni italiane. Oggi prende vita al #Costez di Telgate (BG), ovvero nella grande disco Nikita e all'Hotel Costez di Cazzago (BS), uno scatenato dj bar. Chi balla con Costez lo fa al massimo con ottimi dj, show di qualità, scenografie, servizio sempre curati e soprattutto con uno staff di ragazzi che mentre lavorano si divertono… o viceversa.
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#Costez Future Club - Telgate (BG) c/o Nikita
Via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Dalle 24 alle 4, ogni venerdì, sabato e prefestivi
Domenica pomeriggio dalle 15 alle 19
info: 3480978529 (Bobe)
Ingresso a pagamento con consumazione
Web App: https://costez.club/
Instagram.com/costez_official
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Il Nardò si scopre fragile. Il Casarano ne approfitta.
CASARANO-NARDÒ 2-1
Scorers: 34’ rig. Dammacco (N), 41’ Vona (C), 63’ Gambino (C)
CASARANO (4-4-2): Pucci; Giannini, Vona, Celli, Gambino; Falcone (75’ Gjonaj), De Luca (90’ Ramos da Silva), Cerutti, Pedalino (80’ Thiandoum); Citro (80’ Parisi), Rajcovic (86’ Perez).
Reserve: Carotenuto, Thiam, Colazzo, Guastamacchia. Coach: G. Laterza.
NARDO’ (4-4-2): Viola; Ingrosso, Gennari, Lanzolla (78’ De Giorgi), Russo; Ceccarini, Guadalupi (80’ Melillo), Mariani (68’ Addae), Milli; (68’ Ciracì) Dambros (68’ Gentile), Dammacco.
Reserve: Furnari, Ciannamea, Stragapede. Coach: Nicola Ragno
ARBITRO: Giordano D’Ambrosio di Collegno.
Assistenti: Lorenzo De Giulio di Nichelino e Paolo Cufari di Torino.
Ammoniti: Thiandoum (C), Ciracì (N)
Il Nardò esce sconfitto da una derby molto combattuto, imbruttito da un arbitro permissivo che ha consentito un gioco più falloso che agonistico. Il Casarano coglie la prima vittoria della stagione approfittando delle distrazioni difensive granata.
La cronaca:
Casarano agguerrito nei primi minuti. Al 7' Citro sfonda sulla destra, entra in area e cerca l'angolo lontano. Palla fuori d'un soffio.
Risponde il Nardò dopo un paio di minuti. Corner di Guadalupi, colpo di testa di Gennari, centrale e parato da Pucci.
Primi 20' con supremazia territoriale casaranese ma appena cala il ritmo esce il Nardò. Al 34' Ceccarini imbecca Dambros in corsa, l'ex casaranese entra in area e viene atterrato da De Luca. E' rigore. Dal dischetto realizza con potenza Dammacco segnando il primo goal in maglia granata.
Il vantaggio dovrebbe favorire psicologicamente il Nardò invece la reazione del Casarano è immediata. Al 41' corner di Cerutti, Vona salta più alto di tutti e con una spalla colpisce il pallone che rotola in rete. 1-1 e si va negli spogliatoi.
Nel secondo tempo la musica non cambia. Si vedono più calci che calcio. L'indefesso arbitro D'Ambrosio di Collegno (paese del famoso smemorato) lascia che i giocatori si randellino in tutte le zone del campo senza fischiare falli evidenti o estrarre cartellini.
Attorno al 60' due goal annullati, uno per parte, per fuorigioco. Molto dubbio quello di Dammacco.
La svolta del match arriva al 63'. Sbilanciamento della difesa granata, cross di Citro, Ingrosso scivola, Gambino si smarca e batte Viola da distanza ravvicinata. 2-1.
Il Nardò prova a reagire, Ragno ricorre a tutti i cambi a disposizione ma deve fare i conti con l'ostruzionismo dei rossoazzurri. Si gioca pochissimo. Solo nel finale il Nardò potrebbe raddrizzare il risultato ma Melillo da buona posizione calcia fuori misura.
Il Casarano vince e vede la luce mentre il Nardò ripiomba in una crisi oscura.
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Paolo D’Orazio© (1944-2022) Senza titolo. - source Cambi Aste.
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Mondiali Rugby: quattro cambi nel XV dell'Italia anti-Uruguay
Mercoledì torna l’Italrugby, che affronterà l’Uruguay e sono quattro i cambi nel XV titolare dell’Italia rispetto alla gara di esordio nei Mondiali vinta 52-8 contro la Namibia. Nel triangolo allargato Capuozzo torna nel ruolo di estremo con Ioane e Pani all’ala, quest’ultimo all’esordio Mondiale. Inedita la coppia di centri, formata da Brex e Paolo Garbisi che veste la maglia numero 12 per la…
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Permuta merce-pubblicità: sequestrati 7 milioni di euro a Bricofer Group
Fisco, nel mirino gli scambi con il gruppo Jedi e Portobello. La serie di inchieste
All’epoca di Mani pulite nelle indagini andavano per la maggiore le sponsorizzazioni sportive: adesso, invece, si susseguono una serie di inchieste della Procura di Milano che ritengono di cogliere illeciti fiscali nella fornitura di servizi e spazi pubblicitari, specie nel «bartering», cioè nella permuta tra pubblicità e merci. Un setaccio che — tra sequestri penali, patteggiamenti, e ravvedimenti con l’Agenzia delle Entrate — ha sinora recuperato quasi 54 milioni nei filoni già emersi su Clear Channel Italia spa (8,6 milioni), Defi Italia spa (9 milioni), Urban Vision spa (4,8 milioni), Fassa (3,8 milioni la società e 6,1 il suo mentore Paolo Fassa) e altri 24 aziende o persone indagate.
L’ultima, in ordine di tempo, è quella che affiora ora da un sequestro preventivo di 7 milioni di euro a Bricofer Group spa, rete di 120 punti vendita al dettaglio (in parte a gestione diretta e in parte in franchising) di prodotti del fai da te per l’edilizia, il bricolage, la falegnameria e il giardinaggio sviluppatasi a partire dal piccolo negozio di ferramenta aperto a Roma nel 1979 da Aldo Pulcinelli.
Al centro degli accertamenti sono i cambi pubblicità-merci di Bricofer (amministrata da Massimo Pulcinelli) con il Gruppo Editoriale Jedi srl nella produzione cinetv (formalmente rappresentata da Marco Sfratato ma per le indagini sostanzialmente riconducibile a Marco Verna) e con Portobello spa, quotata in Borsa nel mercato regolamentato secondario Aim Italia delle piccole e medie imprese: rapporti commerciali ai quali avrebbe corrisposto l’emissione di fatture per beni mai ceduti e prestazioni mai rese o comunque per importi notevolmente inferiori a quelli indicati in fattura.
L’inchiesta della Gdf milanese e Agenzia delle Entrate, anche sulla base di intercettazioni, argomenta che i circuiti-carosello realizzati da società riconducibili a Verna sarebbero stati strutturati in modo da assicurare indebiti crediti Iva alle società titolari degli spazi pubblicitari, le quali, appagate da questi tornaconti, facevano pervenire a Portobello i propri spot senza alcun aggravio di spesa, mentre la merce risultava messa in circolazione solo su un piano cartolare attraverso fittizie interposizioni di soggetti privi di risorse patrimoniali e destinati a catalizzare la formale evasione fiscale. Uno schema di cui, stando all’indagine di Paolo Storari, sarebbero indici alcune ricorrenti criticità quali l’inesistenza dei beni ceduti in attuazione degli accordi di permuta, e l’inesistenza dei beni presso i magazzini del cessionario finale.
Per gli inquirenti è ad esempio «comprovato come il fornitore Startrade Italy srl non avesse in magazzino la disponibilità materiale dei beni che sono stati fatturati a Bricofer Group spa e da quest’ultima a G.E. Jedi e Portobello», e «anche la successiva fatturazione di queste merci da parte di G.E. Jedi e Portobello a favore di Cedibi srl evidenzia le medesime caratteristiche», tra magazzini non capienti per lo stoccaggio della teorica merce, responsabili dei punti vendita non al corrente delle consegne, addetti al magazzino che disconoscono le firme di ricezione dei beni, percorsi indicati nelle bolle che non risultano mai effettuati dagli autotrasportatori. E incoerenze nella svalutazione quasi del 90% valore dei beni in teoria passati di mano: la merce in apparenza ceduta da Startrade Italy a Bricofer Group spa per 4,4 milioni più Iva viene infatti ceduta da Bricofer a G.E.Jedi e a Portobello per 15 milioni, e contestualmente riacquistata da Cedibi srl a 1,2 milioni.
Bricofer, pur contestando alcuni dei rilievi, aveva già versato 6,3 milioni, ma adesso la Procura conteggia che il debito Iva sia di 14,7 milioni di cui 7,3 ancora non versati, e sono appunto questi soldi a essere sottoposti adesso a sequestro preventivo.
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Permuta merce-pubblicità: sequestrati 7 milioni di euro a Bricofer Group
Fisco, nel mirino gli scambi con il gruppo Jedi e Portobello. La serie di inchieste
All’epoca di Mani pulite nelle indagini andavano per la maggiore le sponsorizzazioni sportive: adesso, invece, si susseguono una serie di inchieste della Procura di Milano che ritengono di cogliere illeciti fiscali nella fornitura di servizi e spazi pubblicitari, specie nel «bartering», cioè nella permuta tra pubblicità e merci. Un setaccio che — tra sequestri penali, patteggiamenti, e ravvedimenti con l’Agenzia delle Entrate — ha sinora recuperato quasi 54 milioni nei filoni già emersi su Clear Channel Italia spa (8,6 milioni), Defi Italia spa (9 milioni), Urban Vision spa (4,8 milioni), Fassa (3,8 milioni la società e 6,1 il suo mentore Paolo Fassa) e altri 24 aziende o persone indagate.
L’ultima, in ordine di tempo, è quella che affiora ora da un sequestro preventivo di 7 milioni di euro a Bricofer Group spa, rete di 120 punti vendita al dettaglio (in parte a gestione diretta e in parte in franchising) di prodotti del fai da te per l’edilizia, il bricolage, la falegnameria e il giardinaggio sviluppatasi a partire dal piccolo negozio di ferramenta aperto a Roma nel 1979 da Aldo Pulcinelli.
Al centro degli accertamenti sono i cambi pubblicità-merci di Bricofer (amministrata da Massimo Pulcinelli) con il Gruppo Editoriale Jedi srl nella produzione cinetv (formalmente rappresentata da Marco Sfratato ma per le indagini sostanzialmente riconducibile a Marco Verna) e con Portobello spa, quotata in Borsa nel mercato regolamentato secondario Aim Italia delle piccole e medie imprese: rapporti commerciali ai quali avrebbe corrisposto l’emissione di fatture per beni mai ceduti e prestazioni mai rese o comunque per importi notevolmente inferiori a quelli indicati in fattura.
L’inchiesta della Gdf milanese e Agenzia delle Entrate, anche sulla base di intercettazioni, argomenta che i circuiti-carosello realizzati da società riconducibili a Verna sarebbero stati strutturati in modo da assicurare indebiti crediti Iva alle società titolari degli spazi pubblicitari, le quali, appagate da questi tornaconti, facevano pervenire a Portobello i propri spot senza alcun aggravio di spesa, mentre la merce risultava messa in circolazione solo su un piano cartolare attraverso fittizie interposizioni di soggetti privi di risorse patrimoniali e destinati a catalizzare la formale evasione fiscale. Uno schema di cui, stando all’indagine di Paolo Storari, sarebbero indici alcune ricorrenti criticità quali l’inesistenza dei beni ceduti in attuazione degli accordi di permuta, e l’inesistenza dei beni presso i magazzini del cessionario finale.
Per gli inquirenti è ad esempio «comprovato come il fornitore Startrade Italy srl non avesse in magazzino la disponibilità materiale dei beni che sono stati fatturati a Bricofer Group spa e da quest’ultima a G.E. Jedi e Portobello», e «anche la successiva fatturazione di queste merci da parte di G.E. Jedi e Portobello a favore di Cedibi srl evidenzia le medesime caratteristiche», tra magazzini non capienti per lo stoccaggio della teorica merce, responsabili dei punti vendita non al corrente delle consegne, addetti al magazzino che disconoscono le firme di ricezione dei beni, percorsi indicati nelle bolle che non risultano mai effettuati dagli autotrasportatori. E incoerenze nella svalutazione quasi del 90% valore dei beni in teoria passati di mano: la merce in apparenza ceduta da Startrade Italy a Bricofer Group spa per 4,4 milioni più Iva viene infatti ceduta da Bricofer a G.E.Jedi e a Portobello per 15 milioni, e contestualmente riacquistata da Cedibi srl a 1,2 milioni.
Bricofer, pur contestando alcuni dei rilievi, aveva già versato 6,3 milioni, ma adesso la Procura conteggia che il debito Iva sia di 14,7 milioni di cui 7,3 ancora non versati, e sono appunto questi soldi a essere sottoposti adesso a sequestro preventivo.
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Fiesta Alba, genio e follia, mix perfetto
Gli unici che possono tenere il passo con la creatività e l’unicità dei Fiesta Alba, per non dire con la loro ‘follia’, sono i Mr Bungle del signor Mike Patton. Altre band non me ne vengono in mente.
Prendete il più alto numero di generi musicali che conoscete, miscelateli ben bene in un contenitore, aggiungeteci più di un pizzico di follia schizofrenica. Ecco, più o meno avete raggiunto il nocciolo della proposta dei Festa Alba. Come detto per il singolo, si conferma per l’intero disco. I nostri si candidano come la proposta più originale ascoltata fino ad ora per il 2023. Elettronica, free jazz, dub, step, rock, dissonanze, stralci di melodia. Tutto nello stesso pezzo. La band dice di essersi ispirata al math rock inglese. Personalmente ci aggiungerei anche una buona dose di krautorock. E si sente.
Quella dei Fiesta Alba è una musica che si ascolta si con le orecchie, ma, soprattutto, con il cervello e i sensi. Il cervello deve essere ben collegato e allenato per seguire i cambi, i riferimenti, i suoni che si affastellano lungo la strada. Non c’è una sola canzone che rimanga fedele a se stessa dall’inizio alla fine. Ci sono sempre elementi nuovi ed inattesi che si inseriscono nel contesto armonico.
Passaggi da uno stilo all’altro, la voce che va e viene. Ora melodica, ora rappata, ora che richiama melodia africane. Se volessimo trovare un filo conduttore in questo mare sonoro, non in tempesta ma decisamente cangiante, potremmo dire la psichedelia. E si, perché alla fine si resta ipnotizzati dai brani. Ascolto dopo ascolto non si riesce a spegnere il lettore. Impossibile lasciare una canzone a metà. È anche vero che questo è un disco senza mezze misure. O lo si ama o non lo si può ascoltare. Neppure per due minuti.
Un track by track? Impossibile. Sono troppi i cambi, le suggestioni, le figure che si formano. Descriverle tutte richiederebbe pagine su pagine. Si può essere solo generici. Non per superficialità, ma solo perché è l’unico modo per cercare di descrivere cosa accade. Su un tappeto dissonante di chitarra, come in Burkina Phase, con ‘melodia’ iterante, improvvisamente si erge una tromba jazzata dal sapore metropolitano. Suoni dilatati. La batteria è un mix tra acid jazz e funky. Stop and go, interruzioni, voci altalenanti.
Tutto a creare una quadro impressionista. Di questo si tratta, a conti fatti. Di musica impressionista. Una narrazione tesa a suscitare emozioni, ricordi, nostalgie. Suoni che fanno da levatrice alla mente che si amplia i propri orizzonti sfornando suggestioni. Come davanti ad un quadro di Monet, di Degas, Pissarro non si può fare altro che cercare di cogliere il messaggio che l’autore ha voluto trasmettere, così ascoltando i Fiesta Alba.
La chiave di lettura del disco diventa così totalmente personale, non univoca. E neppure lo potrebbe essere univoca. Alle tecniche strumentali, di cui i nostri non fanno certo difetto, si aggiungono anche ‘artefatti’ di produzione. Il suono passa da una cassa all’altra incrementando il senso di disorientamento, da un lato. Dall’altro creando un mondo sonoro reale. Viene cancellato il riferimento primo di una canzone che potrebbe essere la voce.
Viene invece lasciato spazio a ritmi, colori, note, percussioni. Si viene lanciati in una sorta di jungla urbana dove si mischiano, si intersecano, si alternano diversi suoni. Una sirena, un’auto che sfreccia a tutta velocità, un clacson, un allarme, le voci delle persone. Tutto ben contestualizzato in ambito urbano. Ecco, forse questo è il modo migliore per approcciarsi al disco. Immaginare le immagini di Nadiaanna Crosignani, Paolo Sangalli e Livia Romilde Vaccaro. Poi chiudere gli occhi e ascoltare le musica.
Concludendo. Dopo quanto detto viene da sé che non stiamo parlando di un ascolto semplice né, tantomeno, immediato. Ma è proprio questa caratteristica a renderlo affascinante e ricco di suggestioni. Quello dei Fiesta Alba non è un disco che si possa far scivolare sottotraccia come semplice sottofondo. Neppure la duemilionesimo ascolto. Neanche tra mille anni.
È un disco che ha bisogno di sedimentare, di crescere dentro. Dobbiamo permettergli di prenderci per mano e trasportarci in questa metropoli caotica anche se conosciuta. In questi vicoli bui mentre luci al neon ne illuminano flebilmente il fondo. E non è un mood possibile a tutti. La paura di ciò che non si conosce o, di ciò che si conosce visto con occhi diversi, può paralizzare. Sarebbe un vero peccato se accadesse. Ci si perderebbe una vera e propria esperienza sensoriale.
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