#paolo baldini
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courseyoulovemeyoudontknowme · 11 months ago
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Wendell & Wild (2022, Henry Selick)
17/07/2024
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l231 · 2 months ago
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Lunedì.
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ilquadernodelgiallo · 3 months ago
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Correre, avevo scritto, è una benedizione perché mi costringe, tutte le volte che vado, a mortificare la mia pigrizia; perché mi costringe, tutti i giorni, a essere presente e vivo; perché mi fa fare, tutte le mattine, una rivoluzione. _______________ La cosa che mi aveva colpito, ero piccolo, facevo le medie, è che Pavese, la sua letteratura, quella poesia lì bellissima, la tirava fuori dai posti dove era nato, le Langhe, dai suoi posti, non c'era bisogno del giro del mondo in ottanta giorni, dei pirati di Mompracem, di uno stato del sud degli Stati Uniti d'America o di Pietroburgo: bastavano le Langhe. E Baldini, uguale. Baldini ha vissuto più di metà della sua vita a Milano, ma quando scriveva, intorno c'erano due cose: Santarcangelo, e l'universo. _______________ Per via della speranza, io sono così affezionato a quel passo di Beckett che dice, più o meno, che la speranza è solo un ciarlatano che non smette di imbrogliarci e che lui, Beckett, lui ha cominciato a star bene solo quando l'ha persa. E che il cartello che Dante ha messo sulla porta dell'inferno, «Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate», lui, Beckett, lo metterebbe sulla porta del paradiso. _______________
Allora il momento della disperazione è un momento solitario. Non ci sono, da noi, e non potrebbero esserci, scrivevo, quelle donne che in Sicilia sono pagate per piangere ai funerali. Noi affrontiamo il mondo come se fossimo tutti d'un pezzo, con una dignità e una coerenza che ci hanno insegnato che vanno bene. E quando crolliamo, che crolliamo, crolliamo da soli, dentro le stanze. E uno che viene da fuori non lo direbbe mai, a vederci che teniamo su una compagnia di trenta persone e beviamo lambrusco e diciamo cazzate, non lo direbbe mai che diamo i pugni al muro, quando torniamo a casa. _______________ Io quando penso al fatto che non ho mai detto a Giulio o a Emilio Ti voglio bene, io sono così grato, alla nostra reticenza, mi sembra una cosa così bella, così potente, tutto il non detto che c'è tra di noi, e che ci sarà per tutta la vita, che mi viene da ringraziare di essere emiliano, anche se non sono sicuro che c'entri il fatto di essere emiliano, perché c'è uno che rischia di diventare un mio amico e che è emiliano anche lui, una persona che mi piace, che se non ci vediamo sentiamo la mancanza l'uno dell'altro, e lui, continuamente, mi dice Ti voglio bene, che io lì gli darei degli schiaffi quando mi dice così, Ma che bisogno hai di dirmi queste cazzate? Stiamo insieme, raccontiamoci le cose, cerchiamo di aiutarci l'uno con l'altro, altro che ti voglio bene, è troppo semplice, ti voglio bene, è troppo a buon mercato, gli dico... _______________ ...poi un altro bacio, lungo, stavamo zitti, secondo me, anche dalla meraviglia, non ce l'aspettavamo d'innamorarci di colpo quel mercoledì sera, al buio, in treno, un po' prima di Forlimpopoli. _______________ L'italiano discende dalla lingua dei fiorentini colti, come Dante, il russo discende dalla lingua dei russi ignoranti. Una delle cose che mi piacciono moltissimo del russo è il fatto che i russi lo capiscono tutti, che è una lingua che ha un'origine talmente popolare che la madre della lingua russa può essere considerata una serva della gleba, Arina Rodionovna, la njanja di Puškin, perché, la letteratura russa moderna è recente, comincia negli anni Venti dell'Ottocento con l' Evgenij Onegin di Puškin, e, ai tempi di Puškin, i russi che sapevano leggere e scrivere, i nobili la loro lingua madre era il francese, il russo lo sapevano male, come io so il dialetto, che lo capisco, ma lo parlo male e non lo saprei scrivere, solo che, grazie a Arina Rodionovna, una serva della gleba, una schiava, che ha insegnato a Puškin il russo, è stata la sua njanja, la sua nutrice, e gli ha passato questa lingua che i russi, da secoli, conoscono senza bisogno di essere andati a scuola, tutti i russi, in Russia non ci sono dialetti, il russo è lo stesso da Mosca a Vladivostok e da Volgograd a Murmansk, e Puškin ha alzato questa lingua ignorante e meravigliosa a livello letterario, e hanno fondato, insieme, Arina Rodionovna, e Aleksandr Puškin, la letteratura russa, e c'è una statua, a Pskov, dove sono insieme, lei, la madre della letteratura russa, e lui, il fondatore, e lei è vestita come una contadina, con il fazzoletto in testa e gli stivali da andare nei campi, e, io l'ho vista, sembra mia nonna Carmela. _______________
E Gončarov a un certo punto ci dice che, quando studiava, da ragazzo, Oblomov non capiva bene il motivo per cui gli facevano leggere i libri che gli facevano leggere e gli facevano studiare la materia che gli facevano studiare e continuamente si chiedeva, nella sua testa, Ma quand'è che si vive? _______________ Mi ricordo spesso una cosa che ha detto Viktor Šklovskij a Serena Vitale. Cosa facciamo nell'arte? ha chiesto Šklovskij. Resuscitiamo la vita. L'uomo è così occupato dalla vita, ha detto, che si dimentica di viverla. Dice sempre Domani, domani. E questa è la vera morte. Qual è, invece, il grande successo dell'arte? È la vita. Una vita che si può vedere, sentire, vivere in modo palpabile. _______________ Quella cosa della quale io mi sono accorto quando ho scoperto di non avere un tumore al cervello, quella cosa lì che è bellissimo stare al mondo, di quella cosa lì i personaggi di Baldini se ne accorgono tutti i giorni, quando vengono giù dalla Marecchia che è già notte, e vedono San Marino e Verucchio che è tutta una luce. Non hanno bisogno, loro, di un attacco ischemico transitorio, per essere vivi, e noi, quando li leggiamo, anche noi, non ne abbiamo bisogno. _______________ La cosa che mi ricordo di più, di quella rilettura, era un passo in cui Tolstoj diceva che le persone che frequentiamo sono come i soli intorno ai quali orbitiamo, e, se una persona che frequentiamo sparisce, cambia la nostra orbita. _______________ Ecco, secondo me, le parole, non servono per dire quello che sai, per far sapere agli altri quello che hai pensato te che sei così intelligente, ma per capire, parlando con qualcun altro, con un foglio di carta, o con un file su un computer, quello che pensi, per costruire quello che pensi facendo rotolare una parola dopo l'altra e guardando, insieme col mondo, le meraviglie o i disastri che saltano fuori. _______________ E mi ha detto, Consonni, che quando è stata male la moglie di Baldini, Lina, lui, Baldini, ha voluto che Consonni la andasse a vedere all'ospedale, e lui, ha detto, è arrivato che lei non era più niente, le ha preso la mano, gliel'ha stretta, e basta, e era bello, che Lello volesse che lui la vedesse. _______________ Come non mi stanco di dire, una cosa che mi piace, di Tolstoj, di Dostoevskij, di Anna Achmatova, di Raffaello Baldini, della letteratura, è il fatto che mi fanno vedere le cose che sono in casa mia, che mi circondano, come se le vedessi per la prima volta, non rendono visibile l'invisibile, rendono visibile il visibile.
[Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo]
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teatrogag · 11 months ago
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Spettri di Clint. L'america del mito nell'opera di Eastwood.
Clint Eastwood è stato celebrato dalla critica solo nel passaggio del secolo. Fenomenale davanti alla macchina da presa, nei panni del regista ha saputo misurarsi coraggiosamente con i grandi drammi della storia, senza aderire a estetiche alla moda. Il s
Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri dialogano con Franco Porcarelli Messo all’indice per la violenza del suo personaggio nella serie dell’ispettore Callaghan, Clint Eastwood è stato celebrato dalla critica solo nel passaggio del secolo. Fenomenale davanti alla macchina da presa, nei panni del regista ha saputo misurarsi coraggiosamente con i grandi drammi della storia, senza aderire a estetiche…
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frances73 · 1 year ago
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Robert De Niro fake small child in films ranked
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(Awakenings 1990, portrayal by Anthony J. Nici): mole is included, looks dorky enough, baby face and brows present
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2. (The Godfather Part II 1974, portrayal by Oreste Baldini): very adorable and notable performance, mole is present, sad eyes present
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3. (Once Upon a Time in America 1984, portrayal by Scott Schutzman Tiler): a bit too pointy, future rapist, mole present
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4. (Novecento 1976, portrayal by Paolo Pavesi): no mole, looks devious
@rupertpumpkin
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luc-87 · 26 days ago
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Paolo Baldini DubFiles Ft. Hempress Sativa - Boom (Wah Da Da Deng)
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myborderland · 10 months ago
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«La battaglia contro la coglionaggine comincia da se stessi», scrive Raffaello Baldini. Lo scrive in un monologo, che si intitola La fondazione, dove la chiama anche stupidaggine. E a me viene in mente quel che dice Ricky Gervais, che quando sei morto tu non lo sai, è doloroso solo per gli altri. La stessa cosa, dice, succede quando sei stupido. Ecco. Cominciamo pure.
Paolo Nori
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sonicjustbecause · 2 years ago
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Sonic Italian voices. What I think. What are my favourites:
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Nine doing the well known Italian hand gesture 🤌. I smiled when I saw it.
I'm Italian (for this my English sucks, at least, I hope it is readable). I tend to wathc shows in italian, English and Japanese. Usually I enjoy Italian and Japanese dubbing, English... not so much, I don't like the choices of VA usually. Sonic Prime is one of the few exceptions. I'm glad to not hear RCS as Sonic. Is voice is terrible for him. Kirk's Shadow also is bad. I can say is the only Shadow I prefer to avoid to listen.
In 30 years Sonic series changed the VA but for some voices only from Boom and in videogames we are finally getting there.
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Italian Sonic VA have been four as far as i remember: Pietro Ubaldi, Fabrizio Vidale, Daniele Raffaeli and Renato Novara.
Pietro Ubaldi is known to be the dubber of virtually all cats characters, both anthro and four legged such as Michael (What's Michael) to Giuliano (Love me Knight) to Artemis (Sailor Moon) to the blue scottish fold Doraemon but he also dubs funny villains. He dubbed Sonic in Sonic SatAM and AoStH. it sounded a bit weird in that role I must say.
Fabrizio Vidale dubbed also Shadow, going as far as making Shadow talk exaclty the same way Sonic talks, same speech pattern and inflection to underline their likeness. He was not much appreciated in that role and was also weird as Sonic though he managed to show his personality. Fabrizio Vidale was also the Italian VA of the inspector Gadget.
Daniele Raffaeli dubbed Sonic in Sonic Boom (serie). I think he has the cutest Italian voice for Sonic, I love that. He also dubbed Shadow (of course) but I have no idea about how he dealth with him, I only was able to watch about 10 episodes of Sonic Boom that were dubbed in italian. I was surprised to enjoy Sonic Boom, since I didn't give it credits. Shadow with a cute voice? Mmmh, I'm curious...
Renato Novara, the official Sonic VA (also in Videogames and in Sonic Movie) has a pleasant voice too. I think it sounds youthful and gives the impression of a strong yet funny character.
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Tails also had four VA in my country: Veronica Pivetti, Federica de Bortoli, Maura Cenciarelli and Benedetta Ponticelli.
Veronica Pivetti was for Sonic SatAM and AoStH. She has a versatile voice, shge dubbed Megara from Disney's Hercules making her sound like an adult woman (of course), but she also dubbed Dende from Dragon ball and Tails, giving them an innocent childish voice. One thing I like about Italian voices choice is that children are virtually always dubbed by women, never by men. I hate to hear a 8 years old child talking with the voice of a 30 years old man. Few men can dub a child in a convincing way (we had Paolo Torrisi, his voice sounded easily like the one of a 10 years old kid. Unfortunately he died few years ago)
Federica de Bortoli dubbed Tails in Sonic X. Is long i don't watch Sonic X but I remember a nice childish yet determined voice.
Maura Cenciarelli didn't give me a strong impression. If I can tell Sonic's voice was cute, I can't tell what i think about Tails, apart from 'its fine as a kid voice'.
Benedetta Ponticelli has a very cute voice for Tails. She is also the official VA for videogames, she dubbed Tails in the movies and Nine, Mangey, Sails. While keeping the cuteness, I can tell Nine is spot on and can be scary with a cute sounding voice.
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Knuckles had three VA here: Davide Garbolino, Oreste Baldini and Maurizio Merluzzo.
Davide Garbolino dubbed Sonic in Sonic Underground. He is one of the few men who is able to properly dub a kid (most of the character he dubbed were kids, indeed), but I never watched Sonic Underground so I have no idea about how he sounded as Knuckles.
Oreste Baldini dubbed Knuckles both in Sonic X and Sonic Boom. I kinda liked his voice but thinking about that, it didn't left me a strong impression, although i laugh when he i remember him screaming: 'Oh no! The curse of the moose' in Italian from Sonic Boom.
Maurizio Merluzzo is a GENIUS! I don't like, that's reductive, I LOVE his interpretation for Knuckles. Is a while he dubs Knuckles but he did his best in Sonic movie and following. he is also the VA in videogames.
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Amy only had two VA: Antonella Baldini and Serena Clerici.
Andonella Baldini dubbed Amy in Sonic X and sonic Boom, while Serena Clerici dubs Amy in videogames and in Sonic Prime. Both of them represent what I love about Italian dubbing. Most of the time, Italian dubbers try to keep the voices as close as possible to the original voices. In shows that they respect particularly (like the Simpson) they go as far as choosing VA wich voice are virtually identical to the originals.
Serena Clerici uses a high pitched voice for Black Rose and Amy, while she sound more adult while dubbing Rusty and Thorn. Maybe my favourite is her Thorn interpretation.
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For Shadow we got three VA, two of them shared with Sonic. Fabrizio Vidale, Daniele Raffaeli and Claudio Moneta.
I didn't hear Daniele Raffaeli yet, so I can't say how his voice sounds on him. But I can say, as far as I know, Shadow is not as soft spoken as in the English version. On the contrary, he talks loud and clear.
Fabrizio Vidale dubbed Shadow in Sonic X making him sound like Sonic. Terios, the reflection in short. I think this robbed some of Shadow's characterization. Shadow and Sonic shared the same voice in English version too, but Jason Griffith and Ryand Drummond were good to make them sound different. More like two identical twins who have also identical vocal folds, but due to their different personalities, they also have a different speech pattern and inflection. so they seem to have two different voices.
Claudio Moneta opted to show Shadow's emotions through his voice. he is an actor who prefer to put his personal twist on character he dubs rather than giving a perfect imitation, making him sound very strong, determined and no-nonsense but he sounded cheerful when he did steal all Sonic's regulators. Honestly I would have preferred to hear a soft voice in my language. He also dubbed Goku and Zarbon (the latter was dubbed as soft spoken).
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Eggman got six VA, but I didn't hear all of them: Toni Fuochi, Riccardo Lombardo, Dario Penne, Gerolamo Alchieri, Roberto Pedicini and Aldo Stella.
I like most of them but I would talk about two in particular: Roberto Pedicini is the VA for the movie. More than the VA of Eggman he is the VA of most Jim Carrey interpretation, and he sounded dangerous, although funny in the movie.
Aldo Stella is Eggman in the videogames and in Sonic Prime.He also dubbed Guldo from Dragon Ball. his voice sounds nasty, rasp and high pitched and I like it. It makes me think what Eggman is, a mad scientist.
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mau · 3 months ago
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La nostra percezione delle quantità non è innata e neppure obiettiva. È profondamente collegata alla maniera nella quale abbiamo imparato la matematica.
Mickaël Launay, Il teorema dell'ombrello, Baldini+Castoldi 2024, trad. Paolo Bellingeri, pag. 32
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jonjonjohjoh-blog · 8 months ago
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Photo by Paolo Baldini
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xocowilde · 9 months ago
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URL song game
Amazing @klausinamarink tagged me <3 Rules: Go to your playlist and find a song for each letter of your URL, then tag some friends to do the same.
XCHETUC6 (Jovanotti with Paolo Baldini Dubfiles)
Olvidarte (Nunca Jamas... mexican country rock that you all should listen)
Cage (Billy Idol)
Outrage (WargasmUK because obviusly)
Winds Change (Orville Peck
I ain't depress (Dropout Kings)
London psycho (Clarence & the modern life)
Death Rattle (WargasmUK im obsessed with this song)
El Baile (Izal)
Friends, if you wanna do it <3 @corvid-cryptidd @multiwongi @aringofsalt @graveyardlilies
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peppapost · 3 years ago
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Conquista fascista
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Nel 1922 Ravenna vive una drammatica settimana di scontri
Nella storia di Ravenna del Novecento un posto di primo piano è rivestito dagli eventi che esattamente un secolo fa, nell’estate del 1922, portarono alla conquista della città da parte dei fascisti, al termine di una drammatica settimana densa di colpi di scena dagli esiti talora tragici.
La conquista fascista a Ravenna. A dispetto dell’origine romagnola di Mussolini, il fascismo, nato a Milano nel 1919 e molto forte a Bologna e a Ferrara, al di qua del Sillaro aveva attecchito tardivamente e con grande difficoltà.
A Ravenna la prima sezione del partito era stata fondata solo nel marzo del 1921. Nel settembre successivo le celebrazioni del centenario dantesco avevano fornito l’occasione per una prima prova di forza, con l’afflusso in città di 3.000 camicie nere bolognesi e ferraresi che avevano dato l’assalto alla sede della Camera del lavoro.
Uno dei motivi che in Romagna inibivano lo sviluppo del fascismo era la presenza di un movimento politico solido e ben organizzato come quello repubblicano, che già rappresentava quelle istanze nazionali e antisocialiste altrove incarnate dalla camicie nere, occupandone di fatto lo spazio politico.
Anche i socialisti, da parte loro, potevano contare su una struttura economico-sociale particolarmente solida, sulla quale troneggiava la Federazione delle cooperative di Ravenna, l’imponente organismo costituito vent’anni prima da Nullo Baldini.
I punti di debolezza che hanno reso possibile la conquista fascista
D’altra parte, tanto i repubblicani quanto i socialisti avevano alcuni gravi elementi di debolezza. I primi, per la divisione fra una fazione nettamente antifascista e una invece più disposta a venire a patti con le camicie nere. I secondi, danneggiati dalla recente scissione a sinistra che aveva dato vita al partito comunista.
Erano consapevoli di queste difficoltà, e del fatto che la forza dei due movimenti di massa poggiava soprattutto sulla rete sindacale e cooperativa. Così i fascisti decisero allora di impegnarsi nella costituzione di organismi propri, in grado di diventare – per usare le parole del loro capo Giuseppe Frignani – il cavallo di Troia che avrebbe abbattuto la fortezza avversaria a Ravenna, e con essa in tutta la Romagna.
L’operazione di conquista fascista
L’operazione di conquista fascista ebbe inizio nell’estate del 1922 con la fondazione di un sindacato di birocciai (il corrispettivo di quello che oggi è il cruciale settore dell’autotrasporto) autonomo rispetto a quelli esistenti. A discapito di questi ultimi, ottenne dai proprietari terrieri l’esclusiva di un nuovo contratto di lavoro.
Per tutta risposta, socialisti e repubblicani proclamarono per il 26 luglio uno sciopero generale di protesta. Preoccupato per il pericolo per l’ordine pubblico che questo comportava, il prefetto imbastì subito una mediazione, che difatti portò a un accordo la sera del 25.
Ciò nonostante i dirigenti sindacali non annullarono lo sciopero, desiderosi di dare una dimostrazione di forza attraverso l’imponente afflusso di manifestanti previsto per l’indomani. Decisione quanto mai infelice.
Quando, infatti, quella mattina migliaia di dimostranti scesero in città, in borgo S. Biagio non tardarono a scoppiare violenti scontri, che ebbero come esito la morte di nove manifestanti e del capo del sindacato fascista, Giovanni Balestrazzi. Tali fatti erano di per sé i più gravi accaduti in Romagna dai tempi del Risorgimento, ma non era che l’inizio.
La sera del 27 luglio
A sera, infatti, 2.000 fascisti bolognesi e ferraresi affluirono a Ravenna sotto la guida di Italo Balbo. Il pomeriggio del 27 alcuni manipoli occuparono la Casa del popolo repubblicana (l’antico palazzo Spreti di via Paolo Costa) minacciando di darla alle fiamme.
Cosa che invece fecero senza remore quella notte stessa con la sede della Federazione delle cooperative, un vecchio palazzo dei Rasponi già sede del lussuoso hotel Byron, simbolo della forza morale e materiale della creatura di Nullo Baldini.
L’edificio subì danni irreparabili, e qualche anno dopo, sulle sue macerie, venne costruito l’attuale palazzo della Provincia. Oggi, una muta testimonianza di quell’evento resta il registro dei verbali del consiglio d’amministrazione miracolosamente sopravvissuto al rogo, conservato nell’archivio della Federazione, le cui pagine dai bordi anneriti dal fuoco è tuttora impossibile sfogliare senza emozione.
Il 28 e il 29 luglio
Colpiti a morte i socialisti, anche all’interno dei repubblicani, con gli antifascisti che avevano avuto la loro chance e l’avevano fallita, gli equilibri mutarono velocemente.
La mattina del 28, in municipio, i principali dirigenti della Romagna e il sindaco Fortunato Buzzi firmarono un concordato con i fascisti, che si impegnavano a restituire incolume l’edificio della Casa del popolo e accettavano una generica pacificazione con il PRI. Ma non era ancora finita.
Al termine di una nottata di incursioni nella roccaforte socialcomunista del borgo S. Rocco, la mattina del 29 venne ucciso in un agguato il giovane fascista ferrarese Aldo Grossi. Questo diede il via all’ultimo atto di quella drammatica settimana.
Dopo avere devastato i circoli socialisti dei sobborghi cittadini, le squadre nere partirono in camion in una spedizione, rimasta agli annali col nome di colonna di fuoco. Nel corso dei due giorni seguenti disseminò i bagliori delle distruzioni in circoli e cooperative di centri grandi e piccoli fino al Riminese e alle colline.
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Lo sviluppo del fascismo in Romagna è stato tardivo grazie alla presenza di un movimento politico solido come quello repubblicano, oltre a quello dei socialisti che potevano contare su una struttura economico-sociale particolarmente solida. Ma non mancavano le debolezze.
da Storia, di Andrea Casadio, Ravenna IN Magazine 02/2022 del 13 Giugno 2022
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reggae-vibes-com · 5 months ago
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Mellow Mood feat. Romain Virgo - Pull Up
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NEW RELEASE Mellow Mood's Pull Up features a collaboration with Jamaican artist Romain Virgo. Serving as the lead single and sneak peek of their forthcoming 7th album, set for release in April 2025, Pull Up is mixed by Paolo Baldini DubFiles and mastered by renowned English reggae veteran Nick Manasseh. In the accompanying video, a boy is seen riding his bicycle meanwhile handing out flyers to promote Mellow Mood's new single. Unexpectedly, he crosses paths with Romain Virgo. Read the full article
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tuttatoscanalibri · 8 months ago
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stilouniverse · 8 months ago
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"Miracolo a Milano. Parole, immagini e immaginari", Oligo Editore
A 50 anni dalla scomparsa di Vittorio De Sica esce ‘Miracolo a Milano. Parole, immagini e immaginari’ A cura di Valentina Fortichiari e Sergio Seghetti Presentazione di Paolo Baldini, Prefazione di Andrea De Sica Testi di Simona Ballatore, Giorgio Battistelli, Patrizia Carrano, Maria Carla Cassarini,Paolo Crespi, Luca Crovi, Gualtiero De Santi, Valentina Fortichiari, Paolo Mereghetti, Giuliana…
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culturedub · 8 months ago
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An Dannsa Dub ft Josie Duncan, Horseman, Paolo Baldini DubFiles & Gaudi – Tha Mi Air Chall – Quand le gaélique écossais se mêle au patois jamaïcain inna Digital Dub Style !
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