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LA PSA IN PROVINCIA DI PAVIA, FATTI E CONSIDERAZIONI - di Elisa Trogu, suiatra
Per approcciare correttamente il problema Peste Suina Africana (PSA), ritengo che in primis sia necessario chiarire un aspetto epidemiologico che sta venendo travisato anche sui media: la Peste Suina Africana NON è una patologia scatenata/causata/esacerbata dagli allevamenti intensivi. La PSA in Sardegna è presente dal 1978, e in Sardegna gli allevamenti intensivi sono pochissimi: nel contesto sardo la persistenza dell'infezione è stata mantenuta dai suini bradi illegali, animali quindi liberi e che vivono in un contesto di benessere assoluto. In Penisola Iberica, dove l'ingresso del virus si è avuto nel 1960, si è risolto definitivamente il problema depopolando gli allevamenti estensivi che utilizzavano una peculiare tipologia di strutture dove albergava un ben determinato tipo di zecca molle, Ornithodoros erraticus, che, come accade in Africa con Ornithodoros moubata, è serbatoio dell'infezione. Anche in questo caso, quindi, il problema NON erano affatto gli allevamenti intensivi. In molti paesi del Nord Europa oltre ai cinghiali il problema sono i piccoli allevamenti familiari, estensivi o semiestensivi, i cosidetti "backyard".
Veniamo a noi: la PSA in Italia sul Continente è arrivata tramite l'uomo, verosimilmente con qualche scarto alimentare. Nell'autunno 2021 ha iniziato ad infettare e uccidere i cinghiali in Piemonte/Liguria (focolaio scoperto nel gennaio 2022, quando ormai il virus era diffuso su un'area enorme), dopo la Pasqua 2022 la stessa problematica si è avuta a Roma (in un parco cittadino, probabilmente causata degli scarti di qualche grigliata), quindi in provincia di Salerno e poi Reggio Calabria. Queste sono tutte zone a bassissima, se non nulla, presenza di allevamenti intensivi. Interessante notare come in tutti i casi il numero di cinghiali morti sia enormemente superiore rispetto ai focolai negli allevamenti (unica eccezione Reggio Calabria, dove semplicemente con "allevamenti" si intendono piccolissime realtà familiari, anche di 1-2 capi per autoconsumo, e contestualmente la ricerca delle carcasse di cinghiale, in zone come l'Aspromonte e la Sila, non è affatto agevole): nella nostra realtà è proprio Sus scrofa ad essere il serbatoio dell'infezione e i numeri assolutamente folli delle popolazioni di questi animali, anche in contesti urbani, stanno rendendo difficilissima l'eradicazione della PSA.
Ma cos'è successo in provincia di Pavia?
Il giorno 18 agosto 2023 il Centro di Referenza Nazionale ha confermato la positività alla PSA di un piccolo allevamento (un agriturismo con 166 suini stabulati) a Montebello della Battaglia: dopo la morte di un paio di soggetti l'allevatore aveva contattato l'ASL, che in data 16 agosto ha effettuato un sopralluogo. In quel momento gli animali mostravano unicamente una lieve sintomatologia respiratoria. Il 19 agosto erano rimasti in vita 39 animali che sono stati abbattuti.
Chiariamo anche questa cosa: la PSA non uccide gli animali in maniera rapida e improvvisa: è lenta a diffondersi, strisciante, ma il genotipo attualmente circolante (il 2) manifesta una mortalità prossima al 100%.
A Montebello viene completata d'indagine epidemiologica da parte dei Colleghi di ATS Pavia e da essa si evince che il focolaio è stato causato da falle nella biosicurezza: l'allevatore infatti possiede e lavora molti terreni, i suoi mezzi agricoli entrano ed escono dall'allevamento e in zona sono stati ritrovati cinghiali positivi (il virus della PSA è estremamente resistente e può essere veicolato anche con le ruote dei mezzi, oltre che con le calzature). L'unico allevamento intensivo in zona di protezione (che seguo io) è negativo, e a fronte della presenza delle adeguate misure di biosicurezza rafforzata i maiali non vengono abbattuti.
lo e tutto il resto dei suiatri del Nord Italia ci illudiamo, per un istante, che il disastro sia evitato. II 24 agosto scoppia il bubbone: una collega di ATS Pavia si reca per un controllo di routine (fissato giorni prima proprio a seguito del primo focolaio) presso un allevamento di Zinasco. Al suo arrivo si trova davanti un allevamento vuoto (la mattina stessa erano stati inviati gli ultimi tre camion di suini al macello, in fretta e furia) e una trentina di carcasse. Grazie alla sua competenza comprende immediatamente la situazione e riesce ad intercettare i camion prima che i suini vengano scaricati nei macelli, allerta l'ATS e la Regione. Quello che emerge è AGGHIACCIANTE: da tre settimane (le prime ricette alla farmacia erano arrivate ai primi di agosto), nell'allevamento in questione (circa 1000 capi), i suini stavano morendo. In tre settimane erano morti circa 400 maiali (il 40%), erano state fatte innumerevoli ricette e nessun campionamento. Né l'allevatore né il veterinario che segue i maiali avevano segnalato la mortalità abnorme, al contrario avevano scientemente omesso la cosa e venduto tutti gli animali, anzitempo, pur di nascondere la situazione. I maiali infetti erano stati inviati in 4 strutture del Nord Italia, ma fortunatamente il virus non si è diffuso, probabilmente anche grazie alla prontezza a alla competenza della collega, che ha evitato che gli ultimi suini venissero scaricati nei macelli di destinazione. Ad oggi tre persone, tra le quali il soccidario e il veterinario, sono indagate; è opinione diffusa che ci siano altri individui implicati, ma sarà la magistratura a fare luce sulla cosa. Personalmente spero tanto che le pene siano esemplari.
In seguito a questo focolaio l'ATS ha iniziato una serie di controlli: altri due allevamenti intensivi, nello stesso comune di Zinasco, sono risultati positivi (anche in questo caso, considerato che il virus stava iniziando a circolare in quel momento, la mortalità era lievissima o assente). Tutti i maiali vengono chiaramente abbattuti, come stabilito dalla normativa.
Il 31 agosto risulta positivo un piccolo allevamento familiare (5 capi), dove era morto 1 suino. I restanti vengono soppressi.
II 4 settembre, viene ufficializzata la positività del "santuario" Cuori liberi. I responsabili avevano segnalato la morte di 2 soggetti su 40 e le analisi confermeranno che i maiali erano morti per la PSA. Da qui parte la follia. Mentre i focolai fortunatamente si fermano (si avranno ancora un caso a Dorno sempre il 4 settembre e un ultimo caso l'8 settembre a Sommo, sempre in zona di protezione), l'ATS inizia a scontrarsi con i tenutari del "santuario". Invito tutti a guardare la loro pagina: è allucinante. Non vi era nessuna minima misura di bio sicurezza: una foto del 28 giugno ritrae tre persone, con normalissime scarpe, senza calzari, che sono all'interno di un box con i suini. Il 16 aprile invece si trova l'immagine di visitatori esterni, anche questi privi di calzari e camici usa e getta, che accarezzano un minipig.
Vediamo di chiarirla questa cosa: la PSA se la sono tirata in casa loro. Loro non hanno tutelato minimamente i suini che avevano in stalla. Vi ricordo che la provincia di Pavia, per la vicinanza con quella di Alessandria dove i casi di cinghiali positivi sono numerosissimi e in espansione geografica, è sempre stata considerata ad alto rischio! Questa situazione di allerta era nota a chiunque si occupi di maiali, dai veterinari agli allevatori. I suini di "Cuori liberi" sono stati contagiati a causa delle persone che entravano senza nessuna attenzione dentro la struttura (vi ripeto che l'ATS è stata chiamata proprio perché due maiali erano morti) e stavano morendo per la PSA già ai primi di settembre.
II 4 settembre vi erano 38 maiali vivi. Quando è stato attuato l'abbattimento degli ultimi maiali in data 20 settembre ne erano rimasti in vita 9.
Gli altri sono morti e no, non è una bella morte quella da PSA: nel caso migliore (raro) la forma più acuta causa una morte repentina; negli altri casi i soggetti sviluppano febbre, sindrome emorragica, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo è quello che è stato fatto sopportare a quelle povere bestie.
Intanto l'ATS si rende conto della delicatezza della situazione: viene contattata anche la facoltà di Medicina Veterinaria di Lodi e viene deciso un protocollo farmacologico per l'abbattimento. In data 14 settembre il Collega Chiari (regione Lombardia) chiarisce la cosa durante un aggiornamento via web con gli stakeholder. La stessa sera mi chiama un caro amico, suiatra, che mi racconta di essere stato contattato da qualcuno del santuario che gli ha chiesto se può occuparsi della soppressione farmacologica dei suini rimasti. Lui, chiaramente, dice di no. Perché? Perché nessun veterinario suiatra vuole avere a che fare con quelle persone. Su alcune pagine vengono pubblicati video girati con i droni durante gli abbattimenti programmati (che tra l'altro interesseranno anche alcuni allevamenti negativi, ma correlati epidemiologicamente con altri infetti o comunque in zona di protezione) oltre che messaggi dai toni in alcuni casi quasi deliranti. Si inizia a leggere la parola "assassini" collegata a chi sta semplicemente eseguendo quanto imposto dalla legge. La violenza di queste persone è evidente e in aumento, giorno dopo giorno.
Intanto dal "santuario" continuano i messaggi strappalacrime, con richieste di soldi e di presenziare ai blocchi. Decine di persone si accalcano DENTRO e FUORI l'area, creando un pericolo enorme: molti di questi soggetti infatti hanno a che fare con altri suini in altri santuari. Di conseguenza in data 19/09 Regione Lombardia emette una circolare con oggetto "Sorveglianza santuari correlati con focolaio PSA 190PVO44" nella quale, al termine di una serie di misure di biosicurezza, viene riportata la frase "In caso di necessità la vigilanza di cui al punto precedente può essere effettuata anche con il supporto delle forze dell'ordine". Siamo arrivati al punto di dover esplicitare un'evenienza simile, manco stessimo parlando degli ippopotami di Escobar
La mattina del 20 settembre, a fronte di una situazione di stallo da una parte e di elevatissimo pericolo epidemiologico dall'altra, i pochi suini rimasti in vita sono stati abbattuti. Si poteva fare altro? No.
La PSA è catalogata nel Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882, che è uno degli atti derivanti dalla Animal Health Law (Regolamento UE 2016/429, in categoria A + D + E:
«malattia di categoria A»: malattia elencata che non si manifesta normalmente nell'Unione e che, non appena individuata, richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione (articolo 9, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria D»: malattia elencata per la quale sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell'Unione o dei movimenti tra Stati membri, di cui all'articolo 9, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria E»: malattia elencata per la quale vi è la necessità di sorveglianza all'interno dell'Unione (articolo 9, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/429).
Da settimane i suini del santuario stavano morendo. La PSA è stata introdotta dalla totale mancanza di attenzione dei tenutari. Alcuni scrivono che il loro veterinario avrebbe potuto occuparsi dell'eutanasia dei maiali: chi è il collega? Perché non l'ha fatto visto che sono stati contattati Veterinari esterni? Ma soprattutto: questo collega perché non ha tutelato i suini a fronte della situazione epidemiologica del Nord Italia? Vi ricordo che il 18 agosto vi era stato il caso di Montebello, ad una manciata di chilometri: perché nessuno ha fatto nulla per evitare il contagio? Incompetenza? Menefreghismo?
Vi è poi un altro aspetto che vorrei chiarire: i suini non amano affatto essere toccati da persone che non conoscono e il contenimento per questi animali è fonte sempre di grandissimo stress (considerate che già entro due minuti dall'inizio del contenimento si hanno alterazioni del leucogramma). Per i suini quindi le manipolazioni necessarie per la soppressione farmacologica comportano senza dubbio una sofferenza maggiore rispetto, ad esempio, a un improvviso e rapidissimo colpo alla testa.
Comunque, l'ATS aveva concesso ai tenutari del santuario di utilizzare il metodo farmacologico, proprio per cercare di risolvere la situazione. Inoltre, nei maiali lo "scodinzolare" non è sovrapponibile a quello dei cani, bensi in moltissimi casi è indice di un atteggiamento aggressivo e di difesa: basta con la storiella dei maialini che correvano felici incontro ai loro carnefici. Pensiamo invece come per due lire c'è chi li tratta come i cetacei dei delfinari, obbligandoli a contatti con umani che non conoscono ma che sono disposti a versare un obolo per la foto da postare sui social.
Ricordatevi poi che a, fronte di una situazione epidemiologica tanto grave, i Colleghi delle ATS devono giustamente sottostare a quanto riportato dalla Normativa (e dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 all'Animal Health Law (Regolamento (UE) 2016/429) molte cose sono cambiate, ma certi capisaldi permangono), oltre che ad eventuali Decisioni della Commissione: i Colleghi che una massa di violenti esaltati sta minacciando di morte hanno semplicemente eseguito quanto prescritto da norme che sono il frutto di studi, conoscenze decennali, oltre che di competenze acquisite tramite il lavoro di migliaia di persone ed anche, perché negarlo, la morte di milioni di animali. Che si abbia la decenza di tacere almeno di fronte a questo.
Inoltre vorrei riportarvi due articoli del nostro Codice Penale:
Articolo 500: Diffusione di una malattia delle piante o degli animali Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da euro 103 a euro 2.065.
Articolo 416: Associazione per delinquere
Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Infine, una semplice domanda: cosa rende diversi i suini dei "santuari", o comunque "non DPA", rispetto ai suini di un allevamento intensivo? Perché un esemplare di Sus scrofa domesticus di tot anni, stabulato in un contesto assolutamente inadatto (come ad esempio un appartamento), obbligato a defecare ed orinare su di una traversina, con calori mensili a vuoto, obeso, impossibilitato a grufolare, privo di interazioni con i conspecifici, MALATO, dovrebbe essere più tutelato di un maiale di tot mesi SANO che, sebbene destinato al macello, sta in quel momento vivendo la sua vita tranquillamente, senza alcuna sofferenza?
Voi che vi stracciate le vesti, che urlate, minacciate, postate frasi allucinanti di una violenza assoluta, me la spiegate la differenza? Perché io, che da più di un mese non riesco a dormire una notte intera, che passo i fine settimana a studiare, correggere piani di Biosicurezza, che passo ore al telefono con i Colleghi per cercare un confronto, o anche solo conforto, che da anni combatto davvero affinché i suini degli allevamenti soffrano il meno possibile, io, che i suini se serve li uccido con le mie mani, per evitare sofferenze inutili, io, questa differenza, non riesco proprio a vederla.
Dr.ssa Elisa Trogu, medico veterinario
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RECORD DI TRAPIANTI IN ITALIA: MAI COSÌ TANTI
Mai così tante donazioni di organi e trapianti in Italia. Nel 2023, per la prima volta, le donazioni hanno superato quota duemila, attestandosi a 2.042 (+11,6%) mentre sono stati realizzati 4.462 trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 (+15,1%).
Si tratta, in entrambi i casi, non solo delle cifre assolute più alte di sempre ma anche delle percentuali di crescita annuali più elevate mai ottenute. L’aumento dei prelievi ha portato il tasso nazionale di donazione a quota 28,2 donatori per milione di persone (pmp). L’Italia si colloca al secondo posto tra i paesi europei per maggior numero di donatori, dietro alla Spagna. L’Emilia-Romagna la regione più virtuosa con 51,1 donatori pmp (+4,7), il Veneto con 46,4 (+10,1) e la Toscana con 45,6 donatori pmp. Alti anche i tassi di Sardegna, Piemonte e Marche.
La crescita degli interventi ha riguardato tutte le specialità: nel 2023 sono stati realizzati 2.245 trapianti di rene (+10,4%), 1.696 di fegato (+14,7%), 186 di polmone (+33,8%), 40 di pancreas (+5,3%) e soprattutto 370 trapianti di cuore rispetto ai 253 dell’anno scorso (+46,2%). L’aumento record delle donazioni ha avuto un impatto significativo anche sull’attività dei tessuti con 14.912 prelievi (+21%) e 24.949 trapianti (+16,7%) e forti aumenti sia sulle cornee che sul tessuto muscolo-scheletrico. Primato anche per le cellule staminali emopoietiche: nel 2023 sono state 399 le donazioni di midollo osseo (+21,3%) e 1.023 i trapianti (+6,5%). Con 29.396 nuovi 18-25enni iscritti, l’elenco dei donatori attivi di midollo è a quota 496.754.
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Fonte: Centro Nazionale Trapianti; foto di Anna Shvets
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SA "MUSCA MACEDDA" LA TERRIBILE MOSCA SARDA
In Sardegna, nei luoghi in cui le tenebre sono più oscure, si nasconde una creatura così strana e terrificante che persino il più coraggioso degli uomini non osa pronunciarne il nome. È una mosca, ma non un normale dittero domestico. È piuttosto qualcosa che probabilmente non saresti pronto a guardare e il cui aspetto vìola tutti i princìpi conosciuti della biologia. La sua dimensione è come quella della testa di un bue e le sue ali battono con un suono simile a cento tuoni.
Gli antichi sardi la chiamavano "Musca Macedda" ovvero “mosca macellaia”, un nome che incute timore nel cuore di chi conosce la sua leggenda. La minaccia della "Musca Macedda" è assai subdola: di frequente si nasconde in un tesoro, di cui si fa custode, in attesa di qualcuno che la risvegli. Di solito, raccontano le leggende, mosca e tesoro sono nascosti in due contenitori diversi, così da dare una possibilità di sopravvivenza all'incauto cercatore di tesori. Si dice anche che i terribili insetti custodiscano i tesori delle “Janas”, le mistiche fate filatrici.
La leggenda raccontata nel paese di Lotzorai narra che nei sotterranei del castello di Navarra ci fossero sempre due forzieri: in uno si trovava un tesoro e nell'altro si nascondeva uno sciame di “Musca Macedda”. Se qualcuno avesse aperto quel forziere e avesse liberato il terribile sciame, quest'ultimo avrebbe sterminato non solo tutti gli abitanti di quel paese, ma anche gli abitanti di sette paesi vicini.
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I costumi della Sardegna
Il vestiario tradizionale di 108 città e paesi della nostra isola
Annamaria Colomo, Giampiero Speziale
Fotografie di Salvatore Colomo
Archivio Fotografico Sardo, Nuoro 1983, 335 pagine, 4°
euro 75,00
email if you want to buy : [email protected]
I preziosi costumi tradizionali di 108 città e paesi dell´isola sarda con descrizione dettagliata d´ogni singola parte (con relativi nomi in sardo), risultato di un´approfondita ricerca sul campo.
26/07/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter:@fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano
designbooksmilano
tumblr: fashionbooksmilano
designbooksmilano
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Chi era s'accabadora?
Fino a qualche decennio fa in Sardegna si praticava l'eutanasia.
Era compito di ''sa femmina accabadora'' procurare la morte a persone in agonia.
S'accabadora era una donna che, chiamata dai familiari del malato terminale, provvedeva ad ucciderlo ponendo fine alle sue sofferenze. Un atto pietoso nei confronti del moribondo ma anche un atto necessario alla sopravvivenza dei parenti, soprattutto per le classi sociali meno abbienti: nei piccoli paesi lontani da un medico molti giorni di cavallo, serviva ad evitare lunghe e atroci sofferenze al malato.
Sa femmina accabadora arrivava nella casa del moribondo sempre di notte e, dopo aver fatto uscire i familiari che l’avevano chiamata, entrava nella stanza della morte: la porta si apriva e il moribondo, dal suo letto d’agonia, la vedeva entrare vestita di nero, con il viso coperto, e capiva che la sua sofferenza stava per finire.
Il malato veniva soppresso con un cuscino, oppure la donna assestava il colpo di ''su mazzolu'' provocando la morte.
S'accabbadora andava via in punta di piedi, quasi avesse compiuto una missione, ed i familiari del malato le esprimevano profonda gratitudine per il servizio reso al loro congiunto offrendole prodotti della terra.
Quasi sempre il colpo era diretto alla fronte.
Il termine ''accabadora'' viene dallo spagnolo ''acabar'' che significa finire.
''Su mazzolu'' era una sorta di bastone appositamente costruito da ramo di olivastro, lungo 40 centimetri e largo 20, con un manico che permette un'impugnatura sicura e precisa.
In Sardegna s'accabbadora ha esercitato fino a pochi decenni fa, soprattutto nella parte centro-settentrionale dell’isola. Gli ultimi episodi noti di ''accabadura'' avvennero a Luras nel 1929 e a Orgosolo nel 1952. Oltre i casi documentati, moltissimi sono quelli affidati alla trasmissione orale e alle memorie di famiglia. Molti ricordano un nonno o bisnonno che comunque ha avuto a che fare con la signora vestita di nero.
La sua esistenza e' sempre stata ritenuta un fatto naturale,come esisteva la levatrice che aiutava a nascere, esisteva s'accabadora che aiutava a morire. Si dice addirittura che spesso era la stessa persona e che il suo compito si distinguesse dal colore dell'abito (nero se portava la morte, bianco o chiaro se doveva far nascere una vita).
Questa figura, espressione di un fenomeno socio-culturale e storico, e' la pratica dell’eutanasia e nei piccoli paesi rurali della Sardegna e' legata al rapporto che i sardi avevano con la morte, considerata come la conclusione del naturale ciclo della vita.
Storia o fantasia?
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La leggenda de Sa Mama e su Sole Una donna misteriosa, che nei pomeriggi estivi si aggirava per le strade del paese. Una figura utilizzata dai genitori come spauracchio per convincere i bambini a restare a casa nell'ora più calda C’è una leggenda in Sardegna che sin da piccoli ha accompagnato e accomunato tutta la popolazione isolana. Si tratta del più classico dei racconti che i genitori utilizzavano per ‘mettere in riga’ i figli piccoli, che rifiutavano di stare dentro casa a fare il sonnellino pomeridiano nelle afose giornate estive, smaniosi di giocare per le vie del vicinato. SPAURACCHIO. Un espediente tipico della narrazione folkloristica sarda, utilizzato per educare i bimbi e convincerli a rispettare le direttive impostegli da mamma e papà senza fare troppe storie. Protagonista del racconto una creatura fantastica, che prende il nome di sa Mama ‘e su Sole (letteralmente “la Madre del Sole”), identificata come una bellissima donna che appare d’estate “passadu mesudie”, ovvero nella fascia oraria che va da mezzogiorno alle 16 circa. CASA DOLCE CASA. Si narra che la misteriosa figura si aggirasse, coperta da testa a piedi, per le vie a quell’ora deserte, alla ricerca di bambini disobbedienti. Nel caso in cui ne avesse trovato uno, intento a giocare per strada nonostante gli ammonimenti dei genitori, lo avrebbe raggiunto e gli avrebbe lasciato un segno toccandogli la fronte e provocandogli una febbre molto alta (halentura), che sarebbe durata alcuni giorni. Seppure ad alcuni possano apparire come metodi “crudeli”, nella tradizione sarda non di rado vengono utilizzati, tutti finalizzati a garantire sicurezza e salute ai piccoli di casa. Niente di perfido, dunque, ma soltanto un modo efficace di tenere i bambini al riparo dal solleone e dal rischio di prendere una grave insolazione. VARIANTI STAGIONALI. In alcuni paesi della Sardegna, oltre alla sopracitata figura, si racconta esistesse anche sa Mama 'e su Frittu (la Madre del Freddo), sorella e controparte invernale della prima. E ancora, esisteva persino sa Mama 'e su Fogu (la Madre del Fuoco), per spiegare ai bimbi il fenomeno degli incendi, e sa Mama 'e su Entu (la Madre del Vento), la quale appari https://www.instagram.com/p/Cnoh3YFqXq6KdG9VsEWp9NtCWusdumBUl-nNf40/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Ultime novità su trasporti e turismo che stanno cambiando il panorama italiano
L'Italia, famosa per la sua storia millenaria, i paesaggi mozzafiato e la cultura vibrante, rimane al centro di importanti sviluppi nei settori dei trasporti e del turismo. Dalle città storiche alle strade costiere scenografiche, rimanere aggiornati sugli ultimi aggiornamenti su trasporti e turismo in Italia è fondamentale sia per residenti che per visitatori. L'infrastruttura italiana si sta adattando alle esigenze crescenti dei turisti, mentre nuove iniziative turistiche continuano ad attrarre viaggiatori da tutto il mondo.
Tendenze attuali nei trasporti in Italia
L'Italia ha sempre offerto un sistema di trasporti efficiente, con treni ad alta velocità, aeroporti internazionali e una vasta rete autostradale. Le recenti novità sui trasporti in Italia evidenziano investimenti per espandere e modernizzare la rete ferroviaria, con un focus particolare sulle rotte ad alta velocità che collegano città come Roma, Milano e Napoli. Questo progetto fa parte dell'impegno dell’Italia a ridurre le emissioni di CO2, promuovendo mezzi di trasporto più sostenibili. Anche il trasporto pubblico ha visto importanti aggiornamenti, con l’introduzione di autobus elettrici nelle aree urbane per migliorare la qualità dell'aria. Inoltre, il paese ha lanciato programmi di bike sharing e incentivi per veicoli elettrici, promuovendo così una mobilità più sostenibile. Questi sviluppi non solo migliorano l'efficienza dei trasporti locali, ma offrono anche un'esperienza più green per i turisti.
Le novità nel turismo in Italia: cosa aspettarsi?
Il turismo è uno dei pilastri dell'economia italiana, con milioni di visitatori ogni anno che scoprono monumenti iconici, città d'arte e paesaggi mozzafiato. Le ultime notizie sul turismo in Italia riflettono una ripresa dopo la pandemia, con un ritorno massiccio dei visitatori internazionali. L'Italia sta riproponendo numerosi eventi e festival, offrendo nuove opportunità per esplorare la sua ricca cultura. Inoltre, il governo sta promuovendo destinazioni meno conosciute come la Puglia, la Calabria e le Dolomiti, incoraggiando viaggi sostenibili e diversificando le opzioni turistiche. Mentre città come Firenze e Venezia rimangono mete classiche, l'attenzione verso mete meno affollate aiuta a decongestionare le aree sovraffollate, incentivando un turismo più responsabile.
Infrastrutture rinnovate per sostenere turismo e trasporti
Per supportare la crescita del turismo e migliorare il sistema di trasporti, il governo italiano ha intrapreso una serie di interventi infrastrutturali. Tra questi, la modernizzazione degli aeroporti per gestire l’aumento del traffico aereo e il potenziamento della rete autostradale che collega le principali destinazioni turistiche. Sono stati anche fatti investimenti nel settore marittimo, con l’ammodernamento dei terminal traghetti in Sardegna e Sicilia per agevolare i viaggi verso le isole. Nuove tratte ferroviarie ad alta velocità sono state progettate per collegare in modo più rapido le destinazioni turistiche più popolari, come la Costiera Amalfitana e Venezia, favorendo spostamenti agevoli per i turisti. Inoltre, la crescita delle compagnie aeree low cost ha reso l’Italia ancora più accessibile per i turisti internazionali che desiderano esplorare più regioni durante il loro soggiorno.
Ripresa del turismo post-pandemia
Come molti altri paesi, l'Italia ha affrontato sfide significative nel settore turistico durante la pandemia, ma le ultime notizie indicano una forte ripresa. Con l'allentamento delle restrizioni di viaggio, i turisti stanno tornando, e nuove misure di sicurezza sono state implementate per garantire un'esperienza sicura in hotel, ristoranti e attrazioni turistiche. Inoltre, il turismo digitale sta guadagnando popolarità, con tour virtuali di siti iconici come il Colosseo e il Vaticano, offrendo un assaggio d’Italia anche a chi non può visitarla di persona. Questa combinazione di turismo fisico e digitale rende l’esperienza accessibile a tutti, con possibilità di esplorare il paese in modo innovativo.
Conclusione
Mentre l'Italia continua a modernizzare le sue infrastrutture di trasporto e a sviluppare nuove offerte turistiche, entrambi i settori stanno vivendo una rinascita con nuove opportunità. Che tu sia interessato agli ultimi aggiornamenti sui trasporti in Italia o stia pianificando il tuo prossimo viaggio, rimanere aggiornato sulle ultime novità può fare la differenza. Per ulteriori approfondimenti sui trasporti e sul turismo in Italia, visita stradenuove.net e scopri tutti i cambiamenti che stanno plasmando il futuro del Paese, per i residenti e per i turisti.
Per maggiori informazioni:-
Notizie sui trasporti in Italia
Notizie turismo Italia
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Sa festa, (semplicemente la “festa”, così viene chiamata dai suoi abitanti, la festa della patrona di Donigala*, in Sardegna, che si svolge ogni anno all’inizio di settembre), è scandita dal lancio di razzi (o botti), che scoppiando in cielo, avvisano dell'imminente inizio del programma civile e religioso delle celebrazioni della nascita di Maria. Per gli abitanti, gli emigrati di ritorno o in vacanza e per chi, come il sottoscritto, ha vissuto la festa nel corso degli anni in quanto “su fillu de” o “su nepodi de”, questi “promemoria” rappresentano l’inizio di un rito collettivo, che scandisce le giornate, concedendo una pausa dai lavori in campagna e con le bestie, nelle botteghe e nelle officine, e che, in un certo senso, decreta la fine dell’estate.
Vivere la festa significa immergersi in una tradizione, a cui ogni generazione cerca, con fatica, di dare seguito, convivendo con il contemporaneo slancio verso la modernità, l’altrove che attrae e respinge. Un po’ come in Canne al vento, quando Grazia Deledda scrive, "La festa durava nove giorni, di cui gli ultimi tre diventavano un ballo tondo continuo accompagnato da suoni e canti: Noemi stava sempre sul belvedere, tra gli avanzi del banchetto; intorno a lei scintillavano le bottiglie vuote, i piatti rotti, qualche mela d'un verde ghiacciato, un vassoio e un cucchiaino dimenticati; anche le stelle oscillavano sopra il cortile come scosse dal ritmo della danza. No, ella non ballava, non rideva, ma le bastava veder la gente divertirsi perché sperava di poter anche lei prender parte alla festa della vita”.
La storia di chi fugge e di chi resta in paese, immortalata in questi scatti, è un po’ questa. Tornando per la festa, si osservano facce conosciute, cresciute e invecchiate, immaginando e rivivendo i riti di passaggio vissuti da ciascuna persona. Lungo la processione del 7 settembre, i visi di una carnagione più chiara o più scura, frutto di incontri del Mediterraneo vecchi di almeno 4.000 anni, sono quelli di bambini diventati adulti in maniera precoce rispetto ai coetanei di molti luoghi del “continente”. Sulle strade del paese, approfittando dello struscio della festa, hanno incontrato gli sguardi, occhi neri, marroni, verdi e azzurri, che poi sono diventati compagne e compagni.
Abiti del folklore, che tralasciando l’artificio, saldano una tradizione, le figlie come le mamme, genitori e figli, a piedi e a cavallo. Il gruppo folk locale e quelli dei paesi vicini, insieme alle donne e agli uomini di paese che, intonando il rosario, sfilano per onorare la vergine. Un inchino metaforico che unisce i territori della Trexenta e oltre, sino alla Barbagia.
I gesti ripetuti e i ricordi familiari, che ne evocano altri, come quello di un animale squartato e dissanguato in cortile, in una terra che non fa sconti perché le persone non li chiedano dopo, gli sconti. Sullo sfondo, il sole che scalda al tramonto e che anticipa la brezza della sera, i castelli di carte quando fuori piove, la ruvidezza dei muri a secco, le panchine e i gradini che una volta erano i tuoi e ora solo i loro, un paesaggio che è solo collina, sotto cui scorre un’acqua dei centenari, e sopra una notte che è piena di stelle, perfetta per giocare a nascondino prima che tua nonna ti chiami per rincasare: sono queste e altre le immagini che questi scatti evocano nella mente.
*Nota: Donigala fa parte del Comune di Siurgus Donigala, Provincia del Sud Sardegna, a 40 minuti da Cagliari.
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Napoli tra le mete italiane preferite per le vacanze d'agosto 2024
Gli europei, in queste vacanze d'agosto, hanno tanta voglia di viaggiare e godersi una meritata pausa dopo un anno di lavoro; secondo il Jetcost, le ricerche di voli sono anche aumentate del 12%, mentre quelle di hotel del 14% rispetto ad agosto del 2023. Vacanze d'agosto: le mete preferite Molti degli europei che hanno deciso di viaggiare ad agosto 2024 stanno scegliendo lItalia. Lottimo clima quasi sempre con il sole e le tante spiagge a disposizione, il patrimonio culturale, le tradizioni e le feste popolari, così come la ricchissima offerta enogastronomica, i buoni alberghi e le infrastrutture e i prezzi più bassi rispetto ad altri paesi, hanno portato il nostro Paese ad essere il secondo più ricercato su Jetcost per trascorrere queste vacanze, seguito dalla Spagna e preceduto solo dal Portogallo. Jetcost.it analizza regolarmente le ricerche effettuate attraverso il suo sito, in modo da ottenere dati molto affidabili visto che si tratta di ricerche reali e non di sondaggi. I dati che analizzano i risultati delle ricerche di voli durante il mese di agosto 2024, indicano che una bella maggioranza ha optato per destinazioni con una grande ricchezza culturale, oltre a una buona e variegata enogastronomia e a una intensa vita notturna, con Milano in particolare, è risultata la città più richiesta dai viaggiatori britannici, la seconda di spagnoli, olandesi e portoghesi, la quarta per i francesi e la sesta per i tedeschi. Le grandi città italiane Roma, la Capitale, continua ad attrarre turisti, anche nostrani. La città eterna può offrire tante cose allo stesso tempo, è simbolo della storia e della cultura italiana, ma è anche un punto di riferimento per la moda e la gastronomia. Per gli europei, Roma è la città preferita da francesi, spagnoli, olandesi e portoghesi, la seconda meta per tedeschi e britannici. Un'altra regione molto richiesta è il Veneto e soprattutto per Venezia, che è la terza città più richiesta dai viaggiatori spagnoli, la quarta dai britannici, la quinta dai portoghesi e dagli olandesi, la settima dai francesi e la nona per i tedeschi. Oltre a Venezia, anche Verona è tra le città più ricercate, essendo la quarta scelta per gli olandesi, la sesta per i britannici, l'undicesima per i tedeschi e la 14esima per gli spagnoli e portoghesi. Un'altra città monumentale, ricca di storia e con un centro storico dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, è Napoli: si colloca come la terza città più richiesta dai viaggiatori tedeschi e britannici, la quarta per francesi, spagnoli e portoghesi e la sesta per gli olandesi. Le isole Per quanto riguarda le isole dove sole, spiagge e mare sono protagonisti, anche quest'anno la Sicilia è la più ricercata dagli europei per le loro vacanze d'agosto, e al suo interno,Catania, che è la città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, la sesta dai francesi, l'ottava dagli inglesi, la decima dagli spagnoli, l'undicesima dai portoghesi e la dodicesima dagli olandesi. Oltre a Catania, Palermo è tra le città più ricercate; è la seconda scelta per i francesi, la quarta per i tedeschi, la sesta per portoghesi, la settima per britannici, lottava per gli spagnoli e l'undicesima per gli olandesi. Un'altra isola molto richiesta, dove si può godere il sole, un mare caraibico e spiagge fantastiche è la Sardegna, con Cagliari, è la terza città più richiesta dai viaggiatori portoghesi, la quinta dagli spagnoli, la nona per i francesi, la decima per gli olandesi, l'undicesima per i britannici e la 12esima per i tedeschi. Oltre a Cagliari, anche Olbia è tra le città più ricercate, essendo la nona per i francesi, la decima per i tedeschi e i portoghesi, l'undicesima per gli olandesi e la 12esima per gli spagnoli. Infine anche Alghero è molto ricercata, è 13esima città più richiesta dagli viaggiatori spagnoli e portoghesi e la 14esima dai francesi. La Toscana e le vacanze d'agosto Un'altra Regione ben posizionata in classifica è la Toscana: Pisa, è la terza città più richiesta dagli viaggiatori olandesi, la quinta dai britannici, la 12esima dagli spagnoli e portoghesi e la 13esima per i francesi. Oltre a Pisa, anche Firenze è tra le città più ricercate, essendo la sesta scelta per gli spagnoli, l'ottava per gli olandesi e portoghesi, la nona per i britannici, la decima per i francesi e la 15esima per i tedeschi. Inoltre per gli stessi turisti italiani diverse altre mete nel Mediterraneo sono, insieme ad altre città italiane, le Isole Canarie, e le grandi capitali europee le destinazioni più desiderate per trascorrere questi giorni di riposo e svago: Tenerife al primo posto, Catania al secondo, Palermo al quarto, Barcellona al quinto, Palma di Maiorca al sesto, Olbia all'ottavo Corfù al nono, Ibiza al decimo, Creta (11), Parigi (12), Malta (13), Cagliari (14), Lisbona (15), Istanbul (16), Fuerteventura (17), Napoli (19), Atene (20), Mykonos (21), Londra (22), Amsterdam (23), Lamezia Terme (24) e Las Palmas de Gran Canaria (25). Quelli che hanno scelto destinazioni a lungo raggio hanno optato invece per New York (3), Sharm El Sheikh (7) e Bangkok (18). Le città più ricercate al mondo dai turisti italiani per agosto 2024: 1. Tenerife2. Catania3. New York4. Palermo5. Barcellona6. Palma di Maiorca7. Sharm El Sheikh8. Olbia9. Corfù10. Ibiza11. Creta12. Parigi13. Malta14. Cagliari15. Lisbona16. Istanbul17. Fuerteventura18. Bangkok19. Napoli20. Atene21. Mykonos22. Londra23. Amsterdam24. Lamezia Terme25. Las Palmas de Gran Canaria Foto di Lajos Móricz da Pixabay Read the full article
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𝟭𝟭 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗶 𝗺𝗼𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗰𝘂𝗶 𝗱𝗲𝘃𝗶 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗙𝗹𝘂𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗲 🌸
Ho trascorso a #Fluminimaggiore buona parte della mia infanzia e adolescenza. Luogo di nascita di mia madre, paese dei miei parenti e di mia nonna materna. ❤️
🔖 Leggendo il mio articolo percorrerai le tappe più importanti del Fluminese e ti sorprenderà scoprire quanti tesori custodisce questo territorio.
Buona lettura! 📚
#eleonora martis in marketing#eleonora martis digital tourism#sardegna#travel#sardinia#italia#holidays#italy#sardinia travel#fluminimaggiore#paesi di italia#paesi di sardegna#eleonora martis#sud ovest sardegna#miniere#grotte
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Ittiri Folk Festa, oltre 400 danzatori, musicisti e figuranti alla Gran Parata
Ittiri. Un corteo da record quello che ha partecipato domenica sera a Ittiri alla consueta Gran Parata dei gruppi stranieri e sardi. Ben 400 persone tra danzatori, musicisti, uomini, donne e bambine e bambini in abbigliamento tradizionale o in maschera. Una sfilata composta da 6 gruppi stranieri e 9 sardi più le 50 coppie in rappresentanza di 50 diversi paesi della Sardegna, omaggio ai 50 anni di…
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Cagliari: approvati dalla Giunta regionale gli indirizzi per la realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale
Cagliari: approvati dalla Giunta regionale gli indirizzi per la realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale. Approvati dalla Giunta regionale, per l'annualità 2024, su proposta della Presidente Alessandra Todde, gli indirizzi per la realizzazione degli interventi di cooperazione internazionale allo sviluppo in base alla legge regionale su "Norme in materia di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di collaborazione internazionale". La Regione Sardegna, ha sottolineato la Presidente Todde, in attuazione della legge regionale 11 aprile 1996, n. 19, supporta la realizzazione di iniziative di cooperazione allo sviluppo promosse da Enti Locali, organizzazioni della società civile e soggetti del mondo accademico. Coerentemente con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la Regione eroga annualmente aiuti finanziari diretti a sostenere iniziative il cui intento primario è favorire, nel medio e lungo periodo, uno sviluppo equo e sostenibile nei Paesi di intervento. La dotazione finanziaria per l'annualità 2024 è di 850 mila euro di cui, 400 mila per l'erogazione di contributi a favore degli Enti locali e delle Università e 450 mila euro per l'erogazione di contributi a favore delle Organizzazioni non governative e delle Associazioni di volontariato. Le iniziative finanziabili sono per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e devono essere coerenti con i settori e i Paesi prioritari definiti dal "Documento triennale 2021-2023 di programmazione e indirizzo per la cooperazione internazionale allo sviluppo" del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Le stesse devono concorrere a favorire uno sviluppo socio economico sostenibile di lungo periodo nei territori di intervento, sostenere le politiche di decentramento, il rafforzamento della governance a livello locale e la democratizzazione delle autonomie locali dei Paesi partner. Inoltre devono favorire la creazione di intese istituzionali tra i territori, favorire la complementarietà e le sinergie con l'azione di cooperazione internazionale attuata dal Governo italiano nelle medesime aree geografiche e tematiche, favorire la promozione di possibili percorsi di rientro nei paesi di provenienza degli immigrati, promuovere azioni di educazione alla cittadinanza globale, l'istruzione di ogni ordine e grado, la realizzazione di interventi in materia di economia sociale e solidale e fornire aiuti emergenziali alle popolazioni più vulnerabili colpite da eventi bellici o disastri naturali. Sono considerate aree prioritarie di cooperazione i Paesi dell' Africa Mediterranea( Egitto, Tunisia), Africa Orientale ( Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan; 3. Africa Occidentale: Burkina Faso, Niger, Senegal), Africa Australe( Mozambico; 5. Medio Oriente: Giordania, Iraq, Libano, Territori Palestinesi), Balcani (Albania), Europa Orientale ( Ucraina), America Latina e Caraibi ( Cuba, El Salvador) e Asia ( Afghanistan). Iniziative progettuali, ritenute di particolare rilievo strategico per l'azione regionale di aiuto pubblico allo sviluppo, potranno essere realizzate anche in aree geografiche diverse da quelle elencate, purché sempre riconducibili a Paesi in via di sviluppo. La priorità sarà data ad iniziative che intendono realizzare azioni mirate a promuovere un'agricoltura ecologicamente sostenibile, migliorare l'accesso all'acqua pulita, a sistemi di energia economici e sostenibili, all'istruzione, ai servizi di base, promuovere il lavoro dignitoso, l'uguaglianza di genere e l'empowerment delle donne, contrastare ogni forma di violenza e garantire l'accesso alla salute sessuale e riproduttiva, oltre al rafforzamento dei sistemi sanitari. Le istanze di finanziamento potranno essere presentate da soggetti capofila con sede legale e operativa in Sardegna, riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri e Organizzazioni di volontariato iscritte al Registro unico nazionale (Runts). Il finanziamento regionale non potrà essere superiore al 70% del costo totale dell'iniziativa e non potrà essere maggiore di euro 60.000. La Presidente propone inoltre di destinare almeno il 20% delle risorse disponibili a progetti di emergenza in favore dei Territori Palestinesi e dell'Ucraina con l'obiettivo di fornire aiuti umanitari e assistenza alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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OCEANMAN Cattolica 2024: il 24/05 Beach Party a La Lampara con Helen Brown, Eddy Dj, Monika Kiss e Gordon Graham
OCEANMAN Cattolica, in programma dal 24 al 26 maggio 2024, non è soltanto una delle gare di nuoto in mare più partecipate al mondo. Mentre scriviamo, infatti, a diverse settimane dall'evento, gli iscritti sono ben 750. Il 95% dei posti disponibili nelle diverse competizioni è già infatti occupato da atleti di mezzo mondo…
Per i nuotatori e per chi li accompagna la manifestazione prevede però anche momenti di svago, relax... e musica. Perché anche chi fa sport e si allena, a volte ha voglia di ballare.Ecco perché per dare il via ad OCEANMAN Cattolica, gli organizzatori hanno previsto un vero e proprio Beach Party, che seguirà la conferenza stampa di presentazione dell'evento.
Il beach party di OCEANMAN Cattolica è un evento al alto tasso di divertimento, visto che è prevista la presenza artisti di livello internazionale in grado di far scatenare chiunque.
Venerdì 24 maggio dalle 20, a La Lampara di Cattolica il ritmo sarà decisamente alto grazie alla musica ed all'energia di Helen Brown, dj siciliana attiva in tutto il mondo, capace di far ballare top club come Tito's e BCM Planet Dance a Palma de Mallorca, il Matis a Bologna ed il Luna Glam Club in Sardegna. Con lei in console anche Eddy, resident dj dell'evento, originario di Cattolica. Al microfono, ecco altri due performer internazionali: c'è Monika Kiss, artista ungherese spesso protagonista con la sua voce a Miami in Florida e in giro per il mondo. Entrambe queste artiste fanno parte di House Stars, organizzazione che propone eventi in concomitanza con i più grandi eventi musicali, ad esempio alla Miami Music Week o all'Amsterdam Dance Event. Questa volta collaborano con OCEANMAN Cattolica, un evento sportivo d'eccellenza, per cui la sostanza non cambia. Non manca poi sul palco dell'evento il carismatico Gordon Graham, speaker internazionale di OCEANMAN, originario del Sud Africa.
Come dicevamo, OCEANMAN Cattolica, è un evento sportivo di alto livello. Nel 2023 ha avuto ben 700 e già oggi, mentre scriviamo, è confermata la presenza di nuotatori provenienti da 30 paesi diversi (tra cui una folta delegazione di atleti asiatici, ben 85). La manifestazione è però anche pensata per far scoprire ad atleti ed accompagnatori la bellezze della Romagna... e pure il modo di far festa dei romagnolo, anch'esso celebre in tutto il mondo.
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Cos'è OCEANMAN Cattolica
OCEANMAN Cattolica accoglie fin dal 2020 nuotatori di ogni livello e provenienza, per unirsi in una emozionante celebrazione del nuoto e del cameratismo sportivo. Che si tratti di competere per il podio o semplicemente di godersi la bellezza del Mare Adriatico, i partecipanti all'evento, grazie all'ospitalità e la convivialità romagnola, sono sicuri di creare ricordi duraturi e di stringere amicizie che spesso durano per tutta la vita.
Si sceglie tra i 10 km della OCEANMAN, i 5 km della Half OCEANMAN, i 2 km della Sprint oppure i 2 km di nuoto con le pinne (OCEANFINS). Non solo, c'è anche una gara di 500 metri riservata ai più giovani, OCEANKIDS ed una scatenata staffetta, OCEANTEAMS.
Nata nel 2015, OCEANMAN è la più importante serie di competizioni a livello internazionale dedicata al nuoto "open water" (in acque libere) e l'appuntamento in Romagna è tra i più partecipati dell'intero calendario mondiale.
OCEANMAN Emilia Romagna Cattolica 24 - 26 maggio 2024
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OCEANMAN Cattolica 2024: il 24/05 Beach Party a La Lampara con Helen Brown, Eddy Dj, Monika Kiss e Gordon Graham
OCEANMAN Cattolica, in programma dal 24 al 26 maggio 2024, non è soltanto una delle gare di nuoto in mare più partecipate al mondo. Mentre scriviamo, infatti, a diverse settimane dall'evento, gli iscritti sono ben 750. Il 95% dei posti disponibili nelle diverse competizioni è già infatti occupato da atleti di mezzo mondo…
Per i nuotatori e per chi li accompagna la manifestazione prevede però anche momenti di svago, relax... e musica. Perché anche chi fa sport e si allena, a volte ha voglia di ballare.Ecco perché per dare il via ad OCEANMAN Cattolica, gli organizzatori hanno previsto un vero e proprio Beach Party, che seguirà la conferenza stampa di presentazione dell'evento.
Il beach party di OCEANMAN Cattolica è un evento al alto tasso di divertimento, visto che è prevista la presenza artisti di livello internazionale in grado di far scatenare chiunque.
Venerdì 24 maggio dalle 20, a La Lampara di Cattolica il ritmo sarà decisamente alto grazie alla musica ed all'energia di Helen Brown, dj siciliana attiva in tutto il mondo, capace di far ballare top club come Tito's e BCM Planet Dance a Palma de Mallorca, il Matis a Bologna ed il Luna Glam Club in Sardegna. Con lei in console anche Eddy, resident dj dell'evento, originario di Cattolica. Al microfono, ecco altri due performer internazionali: c'è Monika Kiss, artista ungherese spesso protagonista con la sua voce a Miami in Florida e in giro per il mondo. Entrambe queste artiste fanno parte di House Stars, organizzazione che propone eventi in concomitanza con i più grandi eventi musicali, ad esempio alla Miami Music Week o all'Amsterdam Dance Event. Questa volta collaborano con OCEANMAN Cattolica, un evento sportivo d'eccellenza, per cui la sostanza non cambia. Non manca poi sul palco dell'evento il carismatico Gordon Graham, speaker internazionale di OCEANMAN, originario del Sud Africa.
Come dicevamo, OCEANMAN Cattolica, è un evento sportivo di alto livello. Nel 2023 ha avuto ben 700 e già oggi, mentre scriviamo, è confermata la presenza di nuotatori provenienti da 30 paesi diversi (tra cui una folta delegazione di atleti asiatici, ben 85). La manifestazione è però anche pensata per far scoprire ad atleti ed accompagnatori la bellezze della Romagna... e pure il modo di far festa dei romagnolo, anch'esso celebre in tutto il mondo.
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Cos'è OCEANMAN Cattolica
OCEANMAN Cattolica accoglie fin dal 2020 nuotatori di ogni livello e provenienza, per unirsi in una emozionante celebrazione del nuoto e del cameratismo sportivo. Che si tratti di competere per il podio o semplicemente di godersi la bellezza del Mare Adriatico, i partecipanti all'evento, grazie all'ospitalità e la convivialità romagnola, sono sicuri di creare ricordi duraturi e di stringere amicizie che spesso durano per tutta la vita.
Si sceglie tra i 10 km della OCEANMAN, i 5 km della Half OCEANMAN, i 2 km della Sprint oppure i 2 km di nuoto con le pinne (OCEANFINS). Non solo, c'è anche una gara di 500 metri riservata ai più giovani, OCEANKIDS ed una scatenata staffetta, OCEANTEAMS.
Nata nel 2015, OCEANMAN è la più importante serie di competizioni a livello internazionale dedicata al nuoto "open water" (in acque libere) e l'appuntamento in Romagna è tra i più partecipati dell'intero calendario mondiale.
OCEANMAN Emilia Romagna Cattolica 24 - 26 maggio 2024
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COSA HANNO IN MENTE? - 1 Minute News
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Siamo proprio impazziti ascoltiamo e diamo peso ad una criminale falsa non eletta dal popolo ( anche se poi visto come fanno funzionare le elezioni ci arriverebbero comunque vedi la Sardegna..) e poi paesi che per chi viveva nella quarta ho quinta potenza del mondo ( questo eravamo prima di Soros e Draghi e Mortadella Monti.) Venivano considerati hai confini del mondo dei poveracci che non avevano nessun valore industriale oggi hanno dei leader che rendono il loro popolo orgoglioso di come si rivolgono hai potenti che sono convinti di essere i padroni sulla terra in tale maniera logica che se ci fosse un referendum popolare anche qui in Italia il Paese che viene messo in prima linea ad ogni emergenza voluta dagli Angloamericani sarebbero sulla stessa linea del leader di El Salvador.
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