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#pace dell'io
t-annhauser · 1 year
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Schopenhauer tascabile
Schopenhauer non credeva in Dio, e per quei tempi era un fatto piuttosto eclatante, il suo sistema non lo contemplava nemmeno sotto mentite spoglie, non almeno sotto le spoglie dell'Infinito o dell'Assoluto, come invece teorizzavano gli idealisti tedeschi. L'Essere originario ciascuno lo percepisce direttamente dentro di sé una volta spento il frastuono del mondo, e non è niente di difficile. Sul fondo del pozzo profondissimo dell'Io, emerge quella che Schopenhauer chiama Volontà, che non è la nostra misera volontà individuale di poveri essere umani, ma la forza cieca e senza scopi che anima tutto l'universo. In realtà uno scopo ce l'ha, uno solo: quello di spingere disperatamente alla vita tutte le cose viventi. Il mondo è una rappresentazione della Volontà: le montagne che resistono all'erosione, le piante che si innalzano in cielo per cercare la luce, uomini e animali che si scagliano gli uni contro gli altri per mantenersi in vita. Dice Schopenhauer: o si pensa o si crede, quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di che cosa si parli. Possono dunque trovare un po' di felicità gli esseri umani? L'unica beatitudine possibile per gli uomini è il distacco dalla Volontà per via intellettiva, cioè la presa di coscienza che meno si ascolta la Volontà che tutto vuole, e più si sta in pace col mondo e con se stessi, un po' come predicano le religioni orientali, però senza i preti.
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susieporta · 7 months
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L’Immacolata Concezione…per molti una festa come le altre,
una buona occasione per fare il ponte..
Nella Messa di oggi temo, molto probabilmente, l’ennesima
Celebrazione estrinseca, come se il dogma riguardi
solamente una strana donna vissuta in un paesino
della periferia dell'impero romano più di duemila anni fa..
Io credo invece che oggi si debba ripartire unicamente
Da una domanda:
ma che cosa ha a che fare questo mistero con me
e con la mia vita?
Di che cosa mi parla la festa dell’Immacolata Concezione
Rispetto alla mia vita?
Qual è il significato spirituale, iniziatico
Della concezione di Maria senza la macchia del peccato originale?
Che cosa significa che la madre di Cristo nasce
In uno stato senza colpa, e cioè pulito,
come le vesti bianchissime del Cristo nell’episodio
della Trasfigurazione?
In che senso posso essere concepito anch’io
Senza macchia, senza peccato,
e cioè liberato dal peso delle mie colpe, dei miei errori,
delle zavorre e degli incubi che mi abitano?
In che senso posso nascere alla vita
Senza quella ferita originale
Che ci separa dalla felicità piena,
e di cui parla già Anassimandro?
In che modo è possibile che Io possa Nascere
Come Nuova Creatura, e diventare il grembo di Dio?
In che modo può nascere la vita in me,
in questa mia povera carne, in questa mia esistenza
così macchiata da cadute, da menzogne, da ipocrisie
e da una sofferenza indicibile?
Come può nascere un Salvatore Potente
Proprio in questa mia misera condizione?
Ebbene questo dogma credo mi parli e ci parli
Proprio di questo, di che cosa significhi imparare
A nascere in una nuova condizione del nostro essere.
Nei gruppi Darsi pace questa esperienza
diventa proprio uno stato del nostro Io.
Dall'Io in-conversione, che si studia e si analizza
anche psicologicamente, e scopre di essere abitato
da una ferita fondamentale, passiamo all'Io in-relazione,
all'Io Mariano, che viene perdonato e rigenerato
nello Spirito della Nuova Umanità,
per vivere la pienezza dell'Io in-Cristo.
Questo passaggio per noi oggi è per davvero planetario.
E se come cristiani non sapremo annunciare questa grande
Speranza, allora questi misteri verranno secolarizzati certo,
derubati da una cultura e da un capitalismo
che sa usare questi desideri profondi dell’animo umano
a proprio uso e consumo.
E allora il Venerdì santo diventa il Black Friday,
in cui la morte viene scontata dal consumo..
E allora la possibilità di nascere senza macchia
E cioè di sentirci liberi viene fagocitata
E resa disponibile da uno streaming senza limiti
Che ci rende ancora più vuoti e infelici.
Vi auguro perciò di sperimentare e festeggiare
E di sentire un poco questa nascita alla vita
Senza macchia, senza colpa,
come una promessa di una gravidanza dell’Assoluto
che viene, già da ora, su questa terra,
per guarirla, perdonarla e rigenerarla.
Non è questa la rivoluzione che ci annuncia Maria?
FRANCESCO MARABOTTI
L'opera è intitolata "La Trinità e l'Immacolata Concezione" di Benvenuto Tisi, detto il Garofalo. Oggi è conservata alla Pinacoteca di Brera di Milano.
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AMATA FONTE DIVINA
AMATI MAESTRI E GUIDE DELLA LUCE
AMATA E POTENTE PRESENZA DELL'IO SONO
CHIEDO CHE TUTTA L'ENERGIA DISCORDANTE PROVENUTA DA ME,
SOTTO FORMA DI PENSIERO, SENTIMENTO, PAROLA O AZIONE, SI TRASFORMI IN PURO AMORE;
AMATA ENERGIA VITALE, MI DISPIACE, PERDONAMI, GRAZIE, CI AMO.
IO SONO UN PILASTRO DI LUCE
DI FUOCO VIOLA CHE TRASMUTA
TUTTO CIÒ CHE NON VIBRA IN AMORE.
SONO RISPETTO, GIOIA, AMORE E PACE
NEL MIO CUORE
IO SONO UNO
CON LA DIVINA MENTE CREATIVA
E CO-CREO DALL'AMORE E DALLA LIBERTÀ
IO SONO L'IO SONO
INCARNANDO E ABITANDO
I MIEI CORPI TERRESTRI
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE
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crazy-so-na-sega · 10 months
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la vita felice
"La vita felice" è un libro singolare. A prima vista, è un trattato di filosofia stoica, l'equivalente di ciò che oggi chiameremmo "metodo di sviluppo personale". Rivolgendosi al fratello Gallione, sostiene che la vita felice sta tutta nell'esercizio della virtù e nella pace dell'anima che ne deriva. Le sue parole-chiave sono "astensione" "distacco" "quiete". La felicità consiste nel mettersi fuori tiro. Bisogna esercitarsi ogni giorno, ogni ora - in latino questo esercizio si chiama meditatio - per sottrarsi all'influenza degli affetti, non rimpiangere, non sperare, non pensare al futuro, distinguere ciò che dipende da noi da ciò che non dipende da noi, se tuo figlio muore persuadersi che non ci puoi fare niente e che non devi essere triste perché non ce n'è motivo e non ha senso, vedere in ogni momento della vita (soprattutto in quelli che sembrano negativi) un'occasione per esercitare la virtù e, con una costante progressione dalla follia generale alla salute dell'anima (oggi diremmo "dell'io"), raggiungere l'ideale del saggio.
Ci sono una trentina di pagine del genere, in uno stile elevato e misurato, poi, a un certo punto, senza preavviso, la tranquilla posizione filosofica diventa una violentissima arringa pro domo sua. Seneca si innervosisce, perde il controllo, e non c'è nemmeno bisogno di leggere la prefazione o le note a piè di pagina per capire cosa sta succedendo: l'autore si sta difendendo con le unghie e con i denti da una campagna che lo accusa di predicare bene e razzolare male.
I suoi detrattori avevano argomenti validi. Seneca era un cavaliere spagnolo e a Roma aveva fatto una carriera strepitosa - il che la dice lunga sull'integrazione dell'Impero: Seneca era considerato l'incarnazione dell'autentico spirito romano e nessuno avrebbe mai pensato a lui come a uno spagnolo, non più di quanto si penserà a sant'Agostino come a un algerino. Letterato, autore di tragedie di successo, grande divulgatore dello stoicismo, Seneca è stato anche un cortigiano divorato dall'ambizione, sugli altari con Caligola, nella polvere con Claudio, di nuovo sugli altari agli inizi del regno di Nerone. E' stato infine un abile uomo d'affari, che ha sfruttato prebende e conoscenze per diventare una specie di banca privata e accumulare milioni di sesterzi, cioè altrettanti milioni di euro. Sapendo queste cose, e tutti lo sapevano, veniva da ridere davanti ai suoi solenni elogi del distacco, della frugalità e al metodo che consigliava di seguire per fare esercizio di povertà: una volta la settimana mangiare pane duro e dormire per terra.
Che cosa risponde Seneca per difendersi da quei sarcasmi che ormai fomentavano un complotto contro di lui? Innanzitutto che non ha mai detto di aver raggiunto la saggezza ma soltanto che cerca di arrivarci, un po' alla volta. Che anche se non si fa tutta la strada, è bello poter indicare agli altri la direzione. Che quando parla della virtù lui non erge se stesso a esempio, e che quando parla dei vizi pensa soprattutto ai suoi. E poi, che cazzo, nessuno ha detto che il saggio deve rifiutare i doni della fortuna. deve sopportare la malattia, se per caso ne viene colpito, ma essere contento se è in buona salute. Non vergognarsi se è gracile e deforme, ma compiacersi se è prestante. Le ricchezze, poi, lo soddisfano come i venti favorevoli soddisfano un marinaio: può farne a meno, ma se ci sono è meglio. Dov'è il problema se mangia in stoviglie d'oro, quando sa che grazie alla meditatio troverebbe buono anche il pranzo servito in una rozza ciotola?
-Emmanuel Carrère - Il Regno
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"è bello poter indicare agli la direzione" ne ha fatta di strada...:-)
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cristianasworld · 11 months
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Si dispiace o non si dà pace? Diceva il mio prof alle superiori che il dramma dell'Io porta alla distruzione dell'emozione.
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ristolife · 6 years
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We speak English,Italian and Russian :) 
From Italy with love, happy dinners!
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cartofolo · 5 years
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Come faccio ad amare me stessa?
Non posso indicarti un metodo, Anon.Forse la cosa migliore è cominciare ad amare quello che si nasconde sotto un perbenismo costruito.Sembrerebbe semplice, ma non lo è affatto, perché tendendo a volersi diversi da quelli che siamo, ci confrontiamo sempre con una figura ideale, quasi mai raggiungibile. Questo ci delude e abbassa quell'auto-stima necessaria a renderci vitali, attivi e in pace con noi stessi.Accettarci per quelli che siamo, invece, può diventare il presupposto per finalmente poterci conoscere senza nessun giudizio, comprendere le vere motivazioni che ci spingono ad agire e centrare il nostro io nell'azione consapevole della verità che ci sta esprimendo.Questo non ci fa amare gli altri, ma innesca quel processo di superamento dell'io che, conosciuto, sarà più sensibile all'influsso della coscienza.Allora l'amore per se stessi si potrà allargare ad altri e ad altro, piano piano, nelle azioni di tutti giorni, in quella sensibilità prima soffocata dalla paura e dai conflitti, la quale fluirà libera di sollecitare il senso dell'altrui perché non più nascosta nella presunzione dell'apparire.
Hai mai pensato cosa imparano i bambini?Imparano a scoprire il mondo con gli occhi della meraviglia. Imparano che quello che si desidera non è sempre possibile, ma si può sempre sognare di raggiungerlo. Imparano ad amare se stessi attraverso l'amore dei genitori e imparano che il distacco qualche volta è necessario.Poi quei bambini crescono e le cose imparate acquistano la loro razionalità che spesso le trasforma in rigidità, ma altre volte conservano il ricordo di quello stupore e rinnovano la meraviglia della scoperta.Non possiamo tornare bambini. Però possiamo riscoprire quello stupore quando riusciamo ad ammorbidire la presunzione del sapiente, cioè di quell'adulto che crede di conoscere.
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Lux. Pax. Amor.
In questo viaggio non ho nulla di mio
siamo tutti persi nella ricerca dell'Io.
Persone perdute che non sanno più amare
e che, con parole amare, giudicano gli altri.
Non conoscono chi sei e da dove vieni,
ma vengono da te e puntano il dito contro
in questo tempo in cui contano i contanti, contano gli errori
e giocano sui tuoi dubbi e sui tuoi terrori.
Si commettono empietà nel nome di dio, dello stato e della pace
e tu pensi che portino amore ma cancellano chi sei,
ottenebrato perciò viaggi riempito di falsi miti e falsi dei.
Non puoi voltare le spalle agli altri che verrai pugnalato,
e per paura così volgi le spalle a te stesso finendo per scindere il tuo animo ormai tradito.
La Luce è presente, devi essere solo in grado di vederla.
La Luce continua a chiamarti, devi solo aver coraggio di seguirla.
È difficile però se vivi guardando una falsa luce con la testa chinata,
distogli il tuo sguardo o la tua essenza sarà dimenticata.
Siate strumenti di Pace e di Amore
consapevoli di non avere un macigno nel petto ma un vivo e pulsante cuore.
Siate liberi sempre dal sentirvi giudicate per le vostre debolezze,
L'Amore non è ambiguo e risponde alle vostre incertezze.
Vivi!
Vivi più che mai questo viaggio cullato dal calore
cinto da colui che per noi si è sacrificato per Amore.
Omnia vincit Amor
(Mia)
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paologambi · 2 years
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Silenzio. Oltre i confini dell'io finisce il presente, inizia la danza del mai e del sempre. Pace . . . . #poesia #libri #citazioni #aforismi #frasitumblr #poeti #poesiaitaliana #poesiacontemporanea #versi #scrittori #pensiero #pensieripositivi #pensierieparole #pensierinotturni #citazione #frasibellissime #cortinadampezzo #frasivere #frasidelgiorno #poetiitaliani #cortina #italianpoetry #scrittoriitaliani #poesiaitalianacontemporanea #pensieropositivo #poesieitaliane #pensieridelgiorno #pensierisparsi #pensierieparole #tumblritalia (presso Cortina d'Ampezzo, Italy) https://www.instagram.com/p/Ca7eO5ZD0Xn/?utm_medium=tumblr
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beppebort · 2 years
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Lunedì 14 febbraio Meditazione Quotidiana J.Main da "Il Silenzio e la Quiete"
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Dom John Main osb
       Nel cammino meditativo, quando ripetiamo il mantra e lasciamo andare i pensieri, i progetti, le idee e l'immaginazione, impariamo il valore della rinuncia, della spogliazione, abbandoniamo le immagini dell'io, i desideri, le paure e l'auto-referenzialità. Questa rinuncia ci permette di entrare in comunione con l'altro e con gli altri a un livello profondo della realtà. La solitudine della nostra meditazione è il fondamento sul quale costruiamo ogni comunione, la vera comunione con noi stessi, con gli altri e con Dio. È nel silenzio del nostro cuore che entriamo nella profonda armonia che ci manifesta la nostra unità con tutto. Ascoltiamo le parole di San Paolo ai Colossesi:
        Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori. 
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ildiariodibeppe · 4 years
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Venerdì 14 febbraio Meditazione Quotidiana J.Main da "Il Silenzio e la Quiete"
       Nel cammino meditativo, quando ripetiamo il mantra e lasciamo andare i pensieri, i progetti, le idee e l'immaginazione, impariamo il valore della rinuncia, della spogliazione, abbandoniamo le immagini dell'io, i desideri, le paure e l'auto-referenzialità. Questa rinuncia ci permette di entrare in comunione con l'altro e con gli altri a un livello profondo della realtà. La solitudine della nostra meditazione è il fondamento sul quale costruiamo ogni comunione, la vera comunione con noi stessi, con gli altri e con Dio. È nel silenzio del nostro cuore che entriamo nella profonda armonia che ci manifesta la nostra unità con tutto. Ascoltiamo le parole di San Paolo ai Colossesi:
        Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori. 
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saibhaktabrasill · 5 years
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Italian, 16.MAY.2019 Om Sri Sai Ram Per il fatto che 'Islam' significa "affidarsi completamente a Dio", chiunque viva in pace e armonia con la società in spirito di affidamento e dedizione appartiene in verità all'Islam. L'Islam insiste sulla coordinazione piena tra pensiero, parola e azione. I santi e i saggi mussulmani raccomandano con enfasi di indagare sulla validità dell'io che sente di essere il corpo e dell'io che pensa di essere la mente per giungere a concludere che l'io vero è il Sé che anela il Sé Universale, Dio. Il digiuno e le preghiere durante il mese del Ramadan sono indicati specialmente per risvegliare e manifestare la realizzazione. Osservate le religioni, qualunque di esse, e troverete che tutte pongono l'enfasi sull'unità, l'armonia e l'equanimità mentale quindi tutti voi dovete coltivare l'amore, la tolleranza, la compassione e manifestare ogni giorno questi principi universali in tutte le attività. Questo è il messaggio che vi do oggi con le mie Benedizioni. Discorso Divino del 12 Luglio 1983 Sathya Sai Baba www.sathyasai.org #sathyasai #saibhakta #sathyasaibaba #saibaba #saimaa https://www.instagram.com/p/Bxhy8sQg3fk/?igshid=xklat0y0ldc2
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h8ithere · 6 years
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Edoardo, 08/01/2018
Quando scherzosamente mi dici che sono un cretino non posso fare a meno di annuire.
Non capisco, non rispondo, sono vago e schivo perché non mi capisco.
Vivo costantemente con un caos assordante che mi rimbomba nella testa, mangiando i pensieri, mentre mi sballotta e plagia.
Mi sento un paradosso con le scarpe e la camicia.
Ciò che desidero di più è essere felice, tranquillo, in armonia con le persone che mi amano e vogliono bene, avere pochi e sani pensieri, essere normale.
Ma mi ritrovo sempre a pensare a cose tristi, autocommiserarmi e flagellarmi emozionalmente, montando muri invalicabili, impenetrabili, che creano solo tanto dolore da entrambe le parti.
Mi ritrovo invischiato in questo oscillare estremo senza riuscire mai a trovare un equilibrio, e quando questo appare in lontananza qualcosa o qualcuno è sempre pronto a lanciare il suo terremoto.
Ho sogni ambiziosi, forse, per giustificare il fatto di non averli raggiunti mai perchè schiavo di una pigrizia putrida che mi domina e abbatte.
Adoro la mia persona, la mia personalità, il mio carattere, modo di fare ma al contempo mi ripudio, odio e rigetto con tutto me stesso. Mi scopro invidioso, percepisco ogni incontro come una sfida, uno sfoggio della miglior maschera, dove vince chi si nasconde meglio ma io sono vestito di stracci e tutti possono sbirciare fra i buchi.Messo in esame, studiato e schedato: un esemplare del quale conservare campioni per le analisi della simpatia e affetto scambiandoci due parole nell'attesa dei risultati.
Dico che non c'è nulla, quando in realtà vi è un vulcano in eruzione incapace di esprimersi.
Incapace di esprimersi a futilità, banalità, sport e inezie.
Un conflitto vivente.
Prendo tutto troppo seriamente, tutto in modo troppo personale. Anche una battuta, una stupidaggine a volte le sento penetrarmi il cuore come coltello.
È un desiderio di perfezione irraggiungibile che invece di essere alimentato da entusiasmo e grinta è cullato da una malinconia velenosa e masochista.
Non mi capisco cosa mi spinga a distruggere e sputtanare tutto ciò che mi circonda ogni volta. Questo mettermi in continuazione il bastone fra le ruote, rendere il tutto sempre più difficile e complicato di quel che è, trascinarmi dietro situazioni, esaltare questa gioia del vivere male.
Mi rivedo particolarmente nella descrizione del sentimento di malinconia qua sotto.
La malinconia è una sorta di tristezza di fondo, a volte inconsapevole, che porta un soggetto al vivere passivamente, senza prendere iniziative, adattandosi agli avvenimenti esterni con la convinzione che non lo riguardino o che in essi non possa avervi un ruolo determinante.
Si potrebbe definire come il desiderio, in fondo all'anima, di una cosa, di una persona mai conosciuta o di un amore che non si è mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza o per raggiungere il quale non ci si sente all'altezza. La malinconia si manifesta in espressioni del viso e in atteggiamenti indolenti che caratterizzano spesso l'intera esistenza di un individuo.
Il malincolico tende spesso, inoltre, ad escludersi dalla vita sociale, interrompendo i legami affettivi (come l'amicizia), per poi, quando lo stato malincolico è più celato, risanare i labili rapporti. Questo è, dunque, un continuo stato di transitorietà e di tumulto interno che porta il soggetto, tra l'altro, a negare il passare del tempo, volgendosi con languore verso un passato o un futuro idilliaco, fuori dal tempo, che tuttavia è reputato impossibile da stabilire nel presente.
In psicoanalisi la malinconia assume il significato di lutto, principalmente quando questo riguarda un oggetto investito narcisisticamente, cioè quando riguarda un investimento pulsionale su un oggetto che può essere ricondotto a caratteristiche o attributi propri della persona. Per cui nella perdita della melanconia è l'Io a sentirsi svuotato e non la realtà esterna, come avviene nel lutto. La parte dell'Io identificata con l'oggetto perduto va incontro a scissione e s'instaura una dinamica interna che genera collera per questa perdita che il Super-Io non accetta e si sfoga attaccando l'Io. Questo determina le autoaccuse tipiche della melanconia.
Ho paura. Si. Ma non di fare o di non fare, ma bensì di entrambe incommensurabilmente.
Ho paura di impegnarmi troppo, ho paura di rimanere bloccato per sempre qua, ho paura di vivere già ora quello che sarà il resto della vita, ho paura che se mi adagio e rilasso tutto scorra troppo veloce.
E al contempo ho paura e mi addito come idiota per non sfruttare occasioni per le quali tantissimi farebbero carte false, per non godere della fortune regalate, non dedicarmi a un lavoro familiare sfaccettato e remunerativo, per non essere sereno.
Ho paura di diventare adulto, veramente adulto, e non solo di età, ma di testa, con tutti i suoi impegni, responsabilità, rotture di cazzo, sbattimenti, appuntamenti. soddisfazioni, risultati, code negli uffici e al supermercato, indipendenza, maturità, distacco.
Ho paura ad aprire gli occhi di fronte alla realtà, a darmi quello schiaffo sulla guancia che mi faccia riprendere coscienza, e continuo a brancolare sbattendo, cadendo e ferendomi in continuazione senza trovare un appiglio, senza trovare una sicurezza.
Vivo in questo limbo, questa tortura che mi tira da una parte e dall'altra continuamente.L'unico momento di pace è la notte, il sonno, quando non c'è rumore da nessuna parte.
Tutti dormono e ci sono solo Io che ascolto il mio respiro e il battito spezzato e altalenante con gli occhi pesanti e le palpebre morbide che si lasciano trasportare via nella Pace.Nel silenzio della mente, dove tutte gli spezzoni di discussioni, chiaccherate, confessioni, stronzate si placano e i ricordi tornano nelle loro scatole e cassetti.
Più o meno è così che risponderei alla domanda: come ti senti? avessi tutto questo tempo per farlo e non solo il secondo per pronunciare: "Bene."
Ci vediamo domani mattina, buonanotte Babbo.
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lemienote · 7 years
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Energia dell'anima
L'energia dell'anima non giudica, quella dell'Io vive e si nutre dei giudizi sugli altri. L'energia dell'anima apre, quella dell'Io chiude. L'energia dell'anima non controlla ma libera; quella dell'Io cerca il controllo e il possesso. L'energia dell'anima si alimenta dell'interiorità, quella dell'Io vive all'esterno di sé. L'energia dell'anima cerca la pace del cuore, quella dell'Io cerca la competizione e la lotta. L'energia dell'anima è dolce e umile, quella dell'Io è presuntuosa e prepotente.
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giuliround · 7 years
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Hipster, Beat Generation, Hippie per ricordare il Festival di Woodstock
Oggi, iniziava The Woodstock Music & Art Fair , alle 5pm del ’69 (a mezzanotte, in Italia), il più celebre festival del Rock. Durò più di tre giorni, i partecipanti erano gli Hippie (i figli dei fiori)  che con il loro stile regnano, a fasi alterne o con dettagli, sullo scenario della moda e sull’immaginario del mondo. Ma dietro la musica, i colori, i fiori ( e si, anche il sesso libero, l’alcol e le droghe), c’è molto molto di più: cultura, ricerca, dolore, coraggio e AMORE.
Per comprenderlo davvero, bisogna fare un passo indietro…gli Hipster, la Beat Generation, gli Hippie , ed eventi storici indelebili.
 Riassumere il periodo che va dagli anni ’40 a Woodstock, non è semplice e richiederebbe mille approfondimenti, e alcuni li farò in questi giorni, intanto proviamo a capirne i caratteri generali in maniera sintetica.
Cosa troverete in questo post?
-          Elenco di eventi storici, importanti per comprendere i vari movimenti
-          Hipster, Beat Generation, Hippie
-          Niente immagini (per renderlo più fruibile dai vari dispositivi senza noiose attese di caricamento)
 UN QUADRO STORICO
 Lo so, le date sono ‘noiose’ ma per capire questo periodo sono anche fondamentali. Vi consiglio, anche, di aprire l’immagine che vi lascio qui (http://giuliround.tumblr.com/post/164220857301/per-capire-gli-hippie-e-woodstock-%C3%A8-importante ) in un’altra scheda e tenerla presente per tutto l’articolo. E sarà utile anche per gli approfondimenti che troverete domani e dopodomani.
 Ecco cosa troverete nel link e quali sono gli eventi particolarmente rilevanti:
 -          Dal ‘14 al ‘18 - la 1° Guerra Mondiale
-          Dal ‘24 al ‘29 -  il Boom di Wall Street
-          Dal ‘29 al ‘32 - la Grande Depressione americana
-          Dal ‘33 al ‘37 – viene attuato del New Deal da parte del presidente F. D. Roosevelt, supportato dall’attivista First Lady of the World E. Roosevelt
-          Dal  ‘39 al ‘45(il 2 settembre) - la seconda Guerra Mondiale
-          Nel ‘45 -  gli statunitensi lanciano 2 bombe atomiche in Giappone: il 6 agosto la “Little Boy” su Hiroshima e il 9, 3 giorni dopo, la “Fat Man” su Nakasaki.
-          Dal ‘47 al ‘91 -  la Guerra Fredda
-          Nel ‘48 – avviene la firma della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, presentata da Eleanor Roosevelt
-          Nel ‘48 - viene pubblicato “1984” di G. Orwel (invertendo gli ultimi due numeri si ottiene l’anno in questione)
-          Nel ‘48 - l’apartheid in Sudafrica diventa ufficiale
-          Nel ‘49 - nasce la Repubblica Popolare Cinese, di Mao Tse Tung
-          Dal ‘50 al ‘55 - in America, vi è il maccartismo sfrenato e anticomunista del senatore repubblicano J. McCarthy (la morte dei coniugi Rosemberg scosse il mondo nel ‘53).
-          Nel ‘53 -  E. Hemingway riceve il premio Pulizer per Il vecchio e Il mare. Un anno dopo vincerà il Premio nobel per la letteratura.
-          Dal ‘53 al ‘59 -  la rivoluzione cubana di Fidel Castro e di Ernesto Che Guevara e la nascita della Beat Generation
-          Dal ‘55 al ‘75 - la Guerra del Vietnam
-          Nel ‘55 - Rosa L. Parks si rifiuta di cedere il posto su un autobus, ad un bianco. La nota attivista statunitense (figura simbolo per i diritti civili) da origine al boicottaggio degli autobus a Montgomery
-          Nel ‘55 -  il poeta americano A. Ginsberg (uno dei massimi esponenti della Beat Generation, insieme a J. Kerouac e a N. Cassady) lesse pubblicamente “l’Urlo” (che ispirò anche ‘Dio è morto’ di Guccini e molti altri)
-          Nel ‘57 - viene pubblicato il romanzo “On the road”, romanzo di J. Kerouac
-          Nel ‘63 - il 28 agosto, Martin Luther King Jr pronuncia il suo più celebre discorso (“I have a dream”) durante una delle proteste più imponenti d’America (250mila persone):la  "Marcia su Washington per il Lavoro e la Libertà",
-          Nel ‘63 - (a novembre) viene assassinato il 35° presidente degli USA: John Fitzgeral Kennedy
-       Nel ‘63 - la scrittrice Betty Friedan pubblica il libro “The Feminine Mystique”, considerato il manifesto del movimento femminista americano. In esso fu spietatamente descritta l'incongruenza tra lo stereotipo sociale della donna casalinga felice e l'esistenza di molte professioniste insoddisfatte e depresse
-        Dal ‘65 - Haight-Ashbury (quartiere di San Francisco) diventa il centro degli hippy e della Summer of Love. La città viene ‘invasa’ da migliaia di giovani e si riconferma ( già era stata culla della Beat Generation nel quartiere di North Beach) come epicentro di  una rivoluzione sociale e culturale che trova le basi in una ricerca di pace, amore e libertà.
-       Nel ‘65 – l’America inizia a mandare regolarmente truppe in Vietnam
-       Nel ‘65 - viene assassinato Malcom X, figura complessa e di spicco che comunque era a  favore dei diritti umani e ne era stato aggressivo sostenitore
-       Nel ‘65 – avviene a Washington la prima grande manifestazione (300mila persone) contro la guerra in Vietnam
-       Nel ‘66 - B. Friedan fonda la National Organization for Woman(NOW, acronimo che letteralmente significa ORA) con la quale le rivendicazioni femminili assunsero ufficialmente una portata autonoma
-       Nel ‘66 - nascono il “Black Power” (termine coniato da S. Carmichael, presidente dello Student Non Violent Coordinating Committee, SNCC) e le “Pantere Nere”
-       Nel ‘66 - Mao Tse Tung, per conservare il potere, lancia la “rivoluzione culturale”. Almeno per un decennio, decine di migliaia di giovani in tutto il mondo mostreranno nelle manifestazioni di piazza il “libretto rosso” delle guardie rosse cinesi.
-          Nel ‘67 - muore Ernesto “Che” Guevara, eroe rivoluzionario, amato da tutta la gioventù internazionale impegnata nelle lotte civili e politiche.  
-          Nel ‘67 - esce nelle sale “Il Laureato”, tratto dall’omonimo libro (del ‘63) di Charles Webb. Un anno dopo viene pubblicato “The Graduate”, l’album di Simon & Garfunkel, che contiene la colonna sonora del film ( es. The Sound of Silence’, ‘Mrs. Robinson’)
-          Nel ’67 -  vi è la prima rappresentazione del musical “Hair”, e nel ‘79 ne fu tratto il film
-          Nel ‘68 - Martin Luther King Jr viene assassinato, e il mondo è sconvolto da tale perdita.
-          Nel ‘69 - esce il film Easy Rider
-          Nel ‘69 -  il festival “ The Woodstock Music & Art Fair”, a Bethel, inizia alle 17,00 del 15 agosto e si concluderà oltre le ore 9,00 del 17 Agosto (orario di New York)
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 Gli HIPSTER
 In origine vi furono gli Hipster. Tale nome venne usato per la prima volta, negli anni ‘40, dal jazzista Harry Gibson. Ma bisogna aspettare una 15ina d’anni, e uno degli esponenti della Beat Generation, per averne una definizione: Norman Miller. Lui (nel ‘57) ci spiega: <<chi è e che cosa vuole l’esistenzialista americano, l’hipster, l’uomo che vive nella presenza continua della catastrofe atomica, il bianco che s’identifica con la condizione perpetua di pericolo e di violenza in cui finora sono vissuti i negri, con il jazz come musica dell’orgasmo, il poeta che s’identifica con lo psicopatico, con il delinquente minorile, con il torero, con il santo e il mistico che vive per la morte…” e che decidevano di «divorziare dalla società, vivere senza radici e intraprendere un misterioso viaggio negli eversivi imperativi dell'io>>.
Si trattava di un movimento alternativo si ma anche aristocratico, passivo, decadente, attento alla moda e al benessere individuale.
A loro però si devono le basi dell’attenzione al cibo biologico,  all’ambiente e alla ricerca spirituale.
Dopo la 2° Guerra Mondiale, gli Stati Uniti, più di tutti, beneficiarono dell’economia mondiale in crescita. Ci fu fortissimo incremento delle nascite e una maggiore istruzione secondaria da parte della media borghesia. Gli studenti universitari, tra i 18 e i 22 anni, passarono dal 15% del ‘40 al 44% del 1965. Ma le disparità sociali risultavano sempre più evidenti.
Iniziò il periodo di maggiori proteste giovanili (più sociali che politiche) che la storia americana ricordi.
Questo a causa di alcuni fattori:
-          eccessivo permessivismo familiare (anche a causa delle teorie pedagogiche del dottor Spock, tanto di moda in quegli anni)
-          una smisurata repressione istituzionale su un duplice fronte:  da un lato le Università che  si preoccupavano più della moralità dei propri iscritti che della loro preparazione culturale; dall’altro il maccartismo
-          la televisione permise una maggiore (e più realistica) conoscenza delle situazioni nazionali e internazionali
-          la rivoluzione cubana e quelle idee comuniste di pace uguaglianza e solidarietà, vietate ma amate
-          un certo benessere economico e una maggiore attenzione all’arte e alla conoscenza
Il mondo si muoveva e, forse per la prima volta, il popolo americano sentiva di star rimanendo fermo. I giovani non riconoscevano se stessi, né culturalmente né socialmente.
Intorno al ’53 nasce la Beat Generation.
La BEAT GENERATION
Beat come:
-       Beatitudine, in senso Zen
-       Battuto/ sconfitto: da una società sempre più opprimente, dagli schemi incontrovertibili
-       Battito: istante, libertà vera ma anche ritmo (del jazz bebop, delle poesie)
Beat è valori umani, uguaglianza, ricerca della parità, rispetto, libertà di essere e vivere come si vuole: l’istante, il sesso, la società, la musica. Non è politica pur derivando da essa, non è religione pur avendone una forte connotazione.
Il movimento nasce all'interno di un gruppo di amici, amanti della letteratura e completamente saturi della società.
Ne diventarono simbolo la triade di Neal Cassady, Jack Kerouac e Allen Ginsberg, che trovano luogo di periodico stallo a North Beach (quartiere di San Francisco). Inizialmente, il movimento beat, anche grazie al successo del libro di Kerouac, Sulla strada, raccoglie un grande consenso
Ma chi sono ? Si tratta di giovani sofferenti (spesso dediti all’alcol e alla maijuana, e a sperimentazione di droghe anche più pesanti), artisti che vorrebbero condividere con l'umanità il loro amore per il tutto e invece si sentono incompresi. Loro desiderano trovare un nuovo sistema di regole, sedare il dolore, riunire l’Io al Tutto, e scappare e viaggiare. Ma non fuggire dalle responsabilità ma ricercare quel sé che non trovano più.
I giovani beat studiano il neoplatonismo di Plotino, le teorie cosmogoniche contenute nel libro Eureka di Edgar Allan Poe, le poesie mistiche, i trattati ascetici di San Giovanni della Croce, la telepatia e la cabala. Si avvicinano alla spiritualità Zen, al cattolicesimo, al taoismo, che tanto viene approfondito successivamente. Ascoltano il Jazz. Impossibile non citare Charlie Parker che fu un personaggio eroico con il suo jazz bebop, frenetico e catartico. Sono scritto che scrivono di viaggi mentali - anche mediante la sperimentazione psichedelica di droghe quali l'LSD - e fisici, in lungo e in largo attraverso le strade degli USA (in autostop, in macchina o su un furgone )
Per il loro stile di vita vengono anche definiti la "Lost Generation"
Ma, ad un certo punto, essere beat diventa scomodo. Da un lato gli attacchi della società e dall’altro l’eccessiva pressione di fans e giornalisti. Questi ultimi si aspettavano (desideravano) una rivoluzione che i Beat non avevano il coraggio di iniziare. Probabilmente mancava il tipo di coraggio che solo la disperazione, o l’amore. può dare.
La Beat Generation darà vita a due movimenti: i Beatniks e alla controcultura degli Hippie (o Hippy). Entrambi i gruppi saranno motivo di grave malcontento della società contro gli scrittori beat che, per il loro modo di vivere, non sembravano differenziarsi da queste due categorie, ma solo apparentemente.
I BEATNIKS
La parola beatnik è stata inventata da un giornalista del San Francisco Chronicle, nel ’58, in senso denigratorio. Si tratta dell’unione di parole di Beat con il satellite sovietico Sputnik. Sottolineava, così, la vicinanza alle idee comuniste, in un'epoca in cui gli Stati Uniti vivevano un profondo sentimento di anticomunismo e una paranoica paura rossa durante il periodo maccartista della guerra fredda.
I Beatnik erano la ‘fazione’ ribelle (o più intensa) della Beat Generation. La rispettabilità era sempre più messa in discussione, il conformismo sempre minore, le droghe sempre più ricercate e sperimentate, il sesso sempre più libero e usato come mezzo catartico di liberazione.
Dai Beatniks agli Hippie il passo è breve, specialmente considerando il contesto storico-politico.
Gli HIPPIES
Con l’invio regolare di truppe in Vietnam, nel ’65, i movimenti studenteschi, che avevano prevalentemente solo carattere sociale, diventano politici.
Gli Hippie sentono di aver perduto non solo se stessi e la società (come i Beats)  ma anche la Patria, tanto importante per gli americani. Fino ad allora tutti i conflitti armati erano stati considerati ‘giusti’, erano ‘lotte per la libertà’. Andare in guerra per l’America non era un dovere ma un diritto e un privilegio. La guerra in Vietnam, invece, si sentiva troppo distante, era considerata ingiusta e fatta da un’America imperialista e distruttiva. Nell’era della televisione c’era poco spazio alle menzogne e alla retorica patriottica.
Nell’agosto del ’65, la NBC (rete nazionale), trasmise un servizio giornalistico in cui si vedeva un plotone di soldati statunitensi che, dopo aver rastrellato un villaggio vietnamita in cerca di Vietcong, incendiava SENZA ragione le capanne e le coltivazioni.
L’indignazione maggiore apparteneva a quei giovani che avrebbero dovuto partecipare alla guerra come reclute. Fu altrettanto ovvio che i reduci di quella guerra non vennero trattati da eroi.
Inizialmente la protesta fu pacifica:  sit-in e cortei. Nonostante tutto, infatti, gli studenti credevano ancora  in una democrazia vera e in un ascolto da parte di chi governava la loro Patria. Fu un’illusione, anzi. Gli USA iniziarono ad usare ogni mezzo, anche i più meschini (napalm, defoglianti chimici, etc). La guerra non andava bene e di certo proseguiva, lo si intuiva anche dall’aumento delle cartoline precetto per il richiamo alle armi.
A quel punto, le vie possibili erano 4:
1.      andare a combattere una guerra ingiusta
2.      diventare clandestini
3.      fuggire all’estero
4.      avere un esonero per cause mediche ( soluzione molto diffusa fra i ceti medio-alti, che fece sospettare una certa connivenza fra medici e soldi)
Le ultime due soluzioni erano fattibili solo per coloro che avevano possibilità economiche consistenti.
Si inasprirono le differenze sociali, specie fra bianchi (maggiormente più ricchi) e neri con conseguenze anche fra quegli studenti che fino a poco prima lottavano insieme.
[Diamo un’occhiata all’elenco degli eventi che trovate in cima all’articolo, dal ’60 in poi.]
Sfiniti, sviliti dagli eventi storici, e clandestini erano ormai disperati. E’ da questa disperazione che gli Hippie traggono coraggio (ok, forse anche dalle droghe) e scelgono la via della Pace, del viaggio (teorico e pratico), della TOTALE libertà insieme e dell’Amore che vince su TUTTO: sulla guerra, sugli stereotipi, sulle restrizione, sulla politica)
Ecco, dunque: Politica e slogan, Viaggio, Moda, Rock psichedelico e StreetArt, Sesso e Droga.
POLITICA e Slogan
Non erano politicizzati ma non si astennero dai cortei non-violenti: marce per i diritti civili, le dimostrazioni contro la Guerra del Vietnam (compreso il dar fuoco alle cartoline di chiamata alla leva, o le lezioni informative nelle università). Memorabili i loro slogan: "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" e "Fate l'amore, non la guerra"). Non mancò un sottogruppo minoritario, gli Yippie, politicamente più attivo
Il VIAGGIO
Mentale e non.
Si trattava di un movimento complesso nella sua semplicità che oltre a derivare dalla Beat Generation e, prima ancora, dagli hipster,  affondava le sue radici ( prendendone linfa vitale) anche negli antichi greci (es. Diogene di Sinope, i Cinici) e da Gesù Cristo, e da Hillel il Vecchio (rabbino ebreo), e da Buddha, e da Francesco d’Assisi, e H. D. Thoreau, e H. Hesse, e Gandhi, senza escludere Casanova, il Marchese de Sade, Byron, C. Baudelaire, P. Verlaine, A. Rimbaud.
Da qui anche una voglia di conoscere ed esplorare non solo se stessi ma anche il mondo, le altre culture e crearsi nuove amicizie. Gli Hippie avevano una mentalità ampiamente comunitaria e i viaggi avvenivano in gruppo. Scuolabus simili al Ken Kesey's Furthur, o all'iconico VW, divennero popolari perché più persone potevano viaggiare insieme economicamente.
Il VW bus divenne proprio uno dei simbolo tipici, ridipinto con grafica psichedelica e/o personalizzato, e con un simbolo di pace che, spesso, sostituiva il marchio Volkswagen.
Comunque, molti preferivano l'autostop: più economico, ecologico, e sicuro per incontrare nuove persone. L'apice fu raggiunto al Festival di Woodstock, ma la più memorabile esperienza intrapresa da centinaia di migliaia di giovani fu il viaggio via terra verso l'India (alla fine degli anni’60): il cosiddetto hippie trail. Portandosi dietro poco o niente nel bagaglio e con pochissimi soldi in tasca, seguivano la stessa strada, attraversando l'Europa 
 MODA dai colori vividi
Addio allo stile beatniks dai colori colori sobri, lenti scure e barbette a punta.
Benvenuti vestiti coloratissimi e con fantasie psichedeliche (t-shirt tie dyed, indonesiano, batik, dashiki o camicette per le donne), accessori e dettagli degli indiani d’America, copricapi, bandane, collane extralarge, capelli lunghi, petti nudi e barbe lunghe (per gli uomini), make up minimo o assente e no ai reggiseni (per le donne), pantaloni blu jeans a zampa di elefante, sandali o nulla. Gran parte di questi indumenti era autoprodotta per contrastare la cultura delle aziende, e spesso acquistavano i propri abiti nei mercatini delle pulci o dell'usato.
La loro moda mostrava un basso status sociale, coerentemente con ideali di povertà e semplicità, con un vestiario che rifletteva uno stile di vita disordinato e spesso vagabondo e tanta voglia di vita e una riduzione massima alle differenze di genere
ROCK psichedelico e STREET Art
L’arte diventa espressione forte di sentimenti  forti: via al Rock Psichedelico (che approfondiremo nell’articolo di domani dedicato alla musica e al Festival di Woodstock), e alla StreetArt in tutte le sue forme
SESSO e DROGA
I due talloni d’Achille, per cui vennero molto criticati.
Il sesso divenne sempre più libero, in senso spirituale, di catarsi, e di libertà. Nonostante ciò, non vi fu un altro boom delle nascite grazie alla Food and Drug Administration che, nel ’60, approvò l'utilizzo della pillola anticoncezionale come contraccettivo. Immediatamente le donne avevano scoperto quali benefici il suo uso fornisse. Il vantaggio fu accolto anche alle borghesi che potevano perseguire un successo lavorativo senza temere di essere interrotte da un figlio indesiderato .
L'amore omosessuale non fu più considerato un tabù assoluto e le prime organizzazioni gay fecero la loro comparsa soprattutto nella zona di New York.
La Droga assume una connotazione spirituale, tanto che Timothy Leary, ex insegnante di Harvard (causa spaccio di LSD), fondò la Lega per la Ricerca Spirituale.  Famosi scrittori quali Ginsburg e Kesey, oltre a cantanti di livello internazionale come Bob Dylan, i Beatles e i Rolling Stones, si avvicinarono al culto per periodi più o meno lunghi.
La rivoluzione, tanto attesa, era arrivata e fu di risonanza mondiale.
Registi, artisti, scrittori, musicisti, stilisti allora come ora non fanno che prendere spunto e ispirazione da questo movimento.
Nel ‘67 la rivista TIME presentò una copertina intitolata "Gli Hippy: La filosofia di una subcultura". Nell’articolo ne descriveva le linee guida: «Fai le tue cose, ovunque devi farle e ogni volta che vuoi. Ritirati. Lascia la società esattamente come l'hai conosciuta. Lascia tutto. Fai sballare qualsiasi persona normale con cui vieni in contatto. Fagli scoprire, se non la droga, almeno la bellezza, l'amore, l'onestà, il divertimento».
OGGI
L'eredità Hippie può essere osservata nella cultura contemporanea in una miriade di forme:
-       salute alimentare e ambientale (erano spesso vegetariani e ambientalisti, esperti nell’omeopatia)
-       riciclo creativo
-       fantasia
-       festival di musica
-       attenzione alle filosofie orientali o, comunque, alla diversità religiosa
-       costumi sessuali contemporanei
-       anti-autoritario (specie contro il controllo delle multinazionali e dei governi)
-       moda (ultima ma non ultima): dal rifiuto delle divise, alla mescolanza di capi eterogenei. E ciclicamente ritornano modelli che richiamano la stagione degli hippy (colori acidi, pantaloni svasati, frange, grandi occhiali ecc.)
-       ricerca, forse utopistica, di utilizzare l’Amore, il Colore, l’Arte, la Musica come ‘arma’ di massa contro ogni tipo di sopruso
 Spero che questo articolo vi sia piaciuto. Domani tanti approfondimenti, da Woodstock, ai film icona, e molto di più
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cartofolo · 6 years
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Grande conquista quella di non giudicare e di non giudicarsi, aggiungo anche il non dare il potere all'altro di giudicarci, tutti riflessi e conseguenze della presa di coscienza che nessuno può giudicare nessuno. Tuttavia spesso si risponde a questa frase dicendo "ma è impossibile non giudicare, come si fa poi a riconoscere il bene dal male?" Nel giudizio c'è separatività, la rincorsa folle verso un ideale che porta all'innalzamento di se stessi a discapito dell'altro, vi è necessità di identificazione e appartenenza a qualcosa che reputiamo migliore, ci si identifica pensando di non essendo l'altro, e l'altro può essere un assassino, ma anche un collega o il vicino di casa, non vi è unione...cosa diversa è il discernimento, il comprendere se un evento o un fatto può aiutare il nostro equilibrio, la nostra armonia interiore e la nostra evoluzione. Posso chiederti quanto tempo ci è voluto perchè tu riuscissi a raggiungere tale traguardo? Ci sto provando sai, a non giudicare, a capire quando l'amore sorge in me, vedo tanti condizionamenti, sociali, famigliari, condizioni di amabilità che non trovo corrette ma che sono in me, e fatico molto a liberarmene...ci sono riuscito per qualche giorno e la realtà era profondamente diversa...sentivo gli aneliti di quell'Uno, ma poi vi è stato il fragoroso ritorno dell'ego...per te è stato esercizio quotidiano Cartofolo? Uno sforzo giornaliero nel focallizarti nel non giudizio? Una pratica quasi di meditazione nel centrarti verso quello che ritenevi giusto depotenziando le interferenze dell'infanzia e del passato?
Non ho nessuna tecnica. Essendomi accettato per quello che sono e non volendo migliorare a tutti i costi, riesco anche ad avere una visuale più chiara del movimento che mi ruota attorno. Mi piace la gente, il dinamismo del divenire, e giudico gli avvenimenti, non le persone. Credo che il disagio del vivere sia una lezione preziosa, e se qualche volta, lo provo, ne sfrutto le motivazioni senza drammatizzarle. Forse questa è una tecnica? Non lo so, ma sento che quell'UNO a cui tutti aneliamo è "un'appartenenza" che è già nostra; basta lasciarsi andare alla corrente e sentire sciogliersi i conflitti dell'io. Qualche volta ci riesco, altre volte no; ma anche quando non ci riesco ricordo e ho ben presente quando l'ho fatto: quella era la verità. Penso che l'unica meditazione valida sia di porre attenzione, cessare la lotta, volere ed essere la pace. L'io capisce e si adegua.
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