#ovviamente io sono ragazze
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Nessuno ha mai cucinato così tanto come i bnkr44 quando hanno scritto "In giro non c'è niente di che, in provincia la nebbia è la stessa dal 2003", questa frase è per le ragazze che da quando hanno 13 anni vogliono scappare dal piccolo paesino soffocante dove hanno vissuto per tutta la vita ma a 22 anni sono ancora lì mentre tutte le loro amiche d'infanzia sono scappate a Roma o Milano
#ovviamente io sono ragazze#musica leggera che mi fa venire voglia di uccidermi as usual#sanremo#sanremo 2024#festival di sanremo
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È un luogo per poche.
Sarò, sempre, un po’ distante. Negli anni ho imparato a sviluppare una corazza, che sono arrivato a reputare impenetrabile. Qualcuna ha cercato di scalfirla, spesso per il sol gusto di farlo, ma nel lungo periodo è rimasta sconfitta. Ha fatto dei danni? Certo, ho anche un cuore, quindi sarebbe stato impossibile il contrario. Eppure eccomi qui, ancora qui, per l’ennesima volta. Era tempo di tornare: sempre più vero, sempre più sincero, trasparente, diretto. Intellettualmente onesto, lucido prima ancor che passionale. Ché spesso la passionalità e l’erotismo rappresentano solo un ostacolo, una fantasia, in ultima istanza un’illusione rispetto a tutta la sostanza che c’è sotto. Qui non voglio essere protagonista, infatti. O meglio: voglio che la persona fisica che redige questi testi rimanga solo sullo sfondo, che emerga dalle parole, sì, ma non rubi la scena. Qui voglio che regni la verità. Voglio respirarla, cavolo. Voglio cibarmene. Voglio farci all’amore. Perché la verità, quando è davvero tale, può eccitare come e più di una brillante intuizione. Prendetemi come un libro, più che come una persona. Non permettetemi e permettetevi di superare barriere che mi consentirebbero di annebbiarvi i sensi. Rimanete concentrate sul pezzo, sui concetti, sui ragionamenti. Volate, ma non vi allontanate mai troppo dal punto di partenza. Chi sono? Sono un uomo, che ha deciso in questo spazio di dedicarsi esclusivamente alle donne. Alle ragazze, nello specifico. Alle più giovani. Perché è difficile recuperare molte donne troppo adulte, ma con le ventenni invece si può lavorare meglio. Qui faremo un bel lavoro di gruppo, tutti insieme, cercando di limitare al massimo l’ipocrisia, il perbenismo, il “politicamente corretto”. Non farò sempre giri di parole, non sarò sempre impeccabilmente gentile, ma il mio intento è quello di arrivare insieme alla verità. Di farvi ragionare assieme a me, di portarvi ad analizzarvi nel profondo, riflettendo, valorizzandovi quando possibile. Una ragazza va guidata, ascoltata, e portata ad ascoltarsi. Lo fanno in poche. E spesso, perfino quelle poche, negano. Negano il loro sentire, lo camuffano, lo lasciano da parte. Qui voglio che emerga quello che siete davvero, senza paure, senza limiti. Una giovane ragazza che osa può realizzare tanti dei suoi obiettivi, può cambiare il (suo) mondo. Io non vendo niente, scrivo per passione e per sfogo. Questo blog è dedicato a voi, ma l’ho fatto per me. Perché mi fa bene, poter donare qualcosa al prossimo, e farlo nel mio piccolo, in modo disinteressato. Potete intervenire anche in anonimato, quindi sentitevi stimolate, ad essere totalmente sincere. Nessuno saprà chi siete, se non lo vorrete. Nemmeno io. Sfogatevi, lasciate fluire il succo della verità. Assaporatela. Non sarò in grado di aiutare chiunque, ovviamente, ma almeno aiuterò me stesso. Auspicabilmente, aiutando voi. Quindi sedetevi, iniziate a seguirmi, e a fare tutte quelle cose che si fanno da queste parti. Sarà un luogo per poche, ok?
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Le ragazze su Tumblr …
Avete la piena libertà di dire di no, ma ci sono modi e modi. Io sono stato rispettoso, non sono stato molesto. Non penso di essere stato inopportuno
Ovviamente non tutte, la maggior parte nemmeno ti risponde.
Tre/quattro anni fa non erano così. Anzi parlavo con tante ragazze. Tumblr era più vivo e la gente molto più simpatica
Non scrivo alle donne per secondi fini. Non cerco relazioni, tanto meno su un social di sconosciuti. Nel 90% dei casi scrivo a uomini.
LupoSolitario00 🐺
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Sempre avuto un rapporto molto forte con mio nipote. Forse perché sostituisce il figlio maschio che non ho avuto.
Lui parla e si confida con me molto più che con suo padre e con sua madre, mia figlia. Mi ha sempre raccontato i suoi sogni, le sue idee, le sue emozioni, i suoi problemi. E, da quando è diventato grande, è a me che racconta le sue cotte e le sue delusioni d’amore.
Il mio tesoro non ha fortuna con le ragazze. Saranno le ragazze d’oggi, che disprezzano i suoi modi gentili, timidi, la sua dolcezza. Quante volte ha pianto raccontandomi dei suoi amori non corrisposti. Eppure non è brutto, è solo impacciato. Da nonna l’ho confortato e incoraggiato. Quante volte l’ho stretto a me e accarezzato.
“Dovrei trovare una ragazza come te, nonna…” mi dice. “Sono solo una vecchia signora…” replico. “Sei bellissima, invece….”
Che tenerezza queste parole. E che piacere notare quando mi guarda, non di rado le gambe, e che tenerezza quando gli faccio capire che mi sono accorta e diventa tutto rosso. E che languore mi viene quando lo abbraccio stretto….e sento che si irrigidisce per evitare di stare troppo a contatto con me….”come vorrei trovare una ragazza che mi abbracci come fai tu, nonna….” “E come vorrei trovartela”, penso, senza dirglielo.
L’ennesima delusione d’amore lo ha fatto proprio soffrire. “nessuna mi vuole, nonna, nessuna mi vorrà mai…” Povera stella, penso, mentre lo stringo al mio petto, gli accarezzo il viso e i capelli, cerco di confortarlo, quanto vorrei dimostrarti il contrario….
Stiamo andando a un matrimonio di un familiare. Fuori città, ci fermeremo tutti a dormire in hotel. Mio genero guida, mia figlia sonnecchia sul sedile davanti, io e Marco siamo dietro.
È già buio fuori, in auto c’è silenzio. Marco seduto accanto a me sul sedile dietro sembra che insegua i suoi pensieri. Ma ho visto che spesso il suo sguardo è andato sulle mie gambe. Ne sono lusingata, come lo sarebbe ogni donna. Le muovo e le accavallo. La gonna sale. Le scopre. Lui non perde un movimento. Puoi anche fargli vedere il reggicalze, mi dico, che c’è di male, questo ragazzo si deve svegliare….
Avvicino le labbra alle sue orecchie e gli sussurro: “Ma che guardi?” “N..n..niente, nonna”, è la ovvia, ma bugiarda, risposta.
“Ti piacciono le mie calze?”, insisto, provocatrice. Gli prendo la mano, la guido sulle ginocchia, poi sulle cosce. Lascio che gonna e soprabito vi ricadano sopra per nasconderla. Mio genero è assorto nella guida, mia figlia, sua madre, dorme. E Marco continua il viaggio con la mano che accarezza le mie gambe…..
Il matrimonio è noioso come tutte le cerimonie. La folla di parenti mi da la scusa per evitare Marco. Lo guardo ogni tanto, a distanza, solo, un po’ incupito, non simpatizza con nessuna delle altre ragazze presenti. Peraltro tutte brutte o insipide. Loro.
La festa è finita, tutti salutano e vanno via. Noi siamo troppo lontani per rientrare in nottata. Ci hanno riservato una camera in albergo. Una per mia figlia e mio genero, Marco ha la sua, io la mia.
Quando entro, mi sdraio un attimo, a riposare e ..pensare.
Gli scrivo un messaggio: “Marco, tesoro, non riesco a prendere sonno, mi ci vorrebbe una boccata d’aria. Ho paura però da sola a quest’ora. Mi faresti compagnia? Tra dieci minuti giù nella hall?”
Ovviamente risponde di sì. Ma io faccio passare, dieci, poi quindici, poi venti minuti. Alla fine gli scrivo di nuovo, un nuovo messaggio: “ho cambiato idea. Sono stanca. Vieni a trovarmi in camera?”
Quando bussa gli apro subito. Sbarra gli occhi nel vedere sua nonna accoglierlo in sottoveste. Da quel che è accaduto in macchina in poi non capisce più cosa stia succedendo. Lo faccio sedere sul divanetto che c’è in camera. Sufficientemente piccolo da stargli praticamente addosso. Gli prendo il viso fra le mani, lo costringo a guardarmi negli occhi. “Volevo stare un po’ sola con te” gli dico. Gli faccio appoggiare il viso sul seno. Prendo la sua mano e, stavolta, la guido decisa, non più solo sulle gambe, ma proprio in mezzo alle cosce.
“Pensi sempre che sia bellissima, tesoro?” Un suono strozzato esce dalla sua bocca, a metà fra un sì e un singhiozzo di timidezza.
“Non è vero che nessuna donna ti vuole, amore.” Lo bacio delicatamente sulle labbra. “Ti mostrerò io come ci si comporta con le donne, tesoro. Ti insegnerò io….come si fa l’amore….”
Lo porto sul letto dove si fa spogliare docilmente. Accarezzo il suo corpo. Solo al momento di abbassargli gli slip, il pudore lo trattiene, mi prende il polso. Ma non basta certo questa timida resistenza a fermarmi. Adesso è nudo, e gli accarezzo il pene, duro, grande.
Salgo su di lui mettendomi a cavalcioni. Accarezzo sensualmente il suo petto, i suoi capezzoli, lo sento fremere sotto di me. Mi abbasso su di lui. Quando lo sento penetrarmi mi scappa un gemito di piacere. “Accidenti, nipote, le ragazze di oggi non capiscono proprio niente….” , penso.
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Ieri mi è stato chiesto un favore un po' particolare. Praticamente, una delle ragazze con cui abito, Violetta, che doveva andare a parlare con un professore, mi ha chiesto se la accompagnavo perché non voleva essere da sola.
Doveva semplicemente chiedergli informazioni sulle modalità di un esame, ma siccome quel prof non le sta per nulla simpatico e non voleva trovarsi da sola nel suo ufficio, mi ha chiesto di accompagnarla. Quindi ovviamente le ho detto di sì e sono andato con lei.
A parte che ci ha fatti aspettare più di un'ora: aveva il ricevimento-studenti alle quattro ed è arrivato alle cinque passate, e noi eravamo buttati lì nel corridoio ad aspettare. Poi è venuto e siamo entrati. Abbiamo dovuto dire una piccola bugia, perché lui ha chiesto se eravamo tutti e due lì per quell'informazione e gli abbiamo detto di sì, anche se in realtà io non studio in quella facoltà ed ero lì solo per accompagnare Violetta, però abbiamo detto lo stesso che interessava tutti e due e così ci ha fatti entrare insieme senza problemi.
In realtà poi è andata bene, quel prof è stato tranquillo e gentile con tutti e due, però anche dopo che siamo usciti Violetta mi ha detto che la mia presenza era importante perché si sentiva molto più tranquilla.
Mi è sembrato strano che Violetta avesse questa insicurezza, nel senso che lei è una ragazza molto sicura di sé, che non ha problemi ad affrontare i maschi, e soprattutto ad ignorarli quando non le sono simpatici e non la convincono. All'università è considerata anche un po' snob per questo, ma in realtà è un suo modo di gestirsi e io la capisco.
Quindi mi è sembrato strano che con questo prof si sentisse così insicura da voler andare insieme a me, non so bene neanche io che cosa potesse temere, ed era la prima volta che la vedevo abbandonare la sua solita sicurezza nel rapportarsi con i maschi estranei.
Di sicuro avrò modo di parlarne con lei, ma lascio che sia lei stessa se vorrà, a spiegarmi i motivi, altrimenti non le chiederò nulla per non turbarla.
Però mi ha fatto piacere esserle utile, e che vedesse in me qualcuno che potesse darle sicurezza dove non l'aveva, questo sì, sicuramente.
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Quel momento a cavallo tra Trainspotting e Dmax's Airport Security..
La cena coi nostri connazionali expat è stata fantastica e al tempo stesso ha dato modo a tutti noi di sentire come vicina, ingombrante e assurda continui ad essere la burocrazia italiana a mezzo mondo di distanza.
Passaporti, rinnovi, richieste, moduli, tempistiche.
Sempre lo stesso nonsense.
Ad annegare il dispiacere ci ha pensato una bottiglia di amarone aperta giusto per l'occasione e del manzo coreano (equivalente al kobe giapponese) preparatoci dai cuochi utilizzando i due fuochi in mezzo al tavolo.
Fast forward dopo taxi, treno veloce siamo arrivati a Busan per salpare verso il Giappone.
Problema: la documentazione da presentare all'arrivo alla immigrazione giapponese ha definizioni molto larghe su cosa non sia consentito (a differenza di quella coreana).
Ora, noi abbiamo farmaci con codeina e benzodiazepine.
Tutti con prescrizione firmata dal medico italiano.
Ci sentiamo fortunati?
Io non voglio rischiare, vado in paranoia. Decido che le medicine in questione rimaste vanno buttate così da poter compilare i questionari con una sfilza di NO.
OVVIAMENTE I CESTINI NELLA AREA PARTENZE SONO TUTTI TRASPARENTI E CI SONO TELECAMERE OVUNQUE.
Vorrà dire che butterò tutto nel cesso! - urlo a me stesso mentalmente.
Appena sente che devo andare in bagno il futuro erede decide di accompagnarmi.
Sorpresa: anche nell'anticamera davanti agli stalli c'è una telecamera.
Entro e lascio fuori il nano che inizia a chiedermi se sto bene, se ho fatto tutto, se deve chiamare la polizia(wtf?).
Snocciolo le compresse una dopo l'altra nel cesso e mi viene in mente la scena - QUELLA SCENA - di Trainspotting anche se questo è uno dei bagni più puliti che abbia mai visto.
Scarico pensando a come saranno calmi per giorni i pesci di Busan.
Per qualche assurdo motivo le compresse con la codeina si sono incollate sul fondo.
Non c'è uno spazzolone.
Appallottolo della carta igienica e la faccio lavorare a mo di ariete.
Ora ho due confezioni vuote e ci sono solo dei cestini trasparenti.
Comprimo tutto in un tovagliolo di carta e lo getto in un secchio dell'inserviente.
Torno nella hall col pupo facendo il vago e sentendomi ingiustificatamente un colpevole criminale.
Ora siamo qui e ho appena visto due ragazze col passaporto italiano.
Come minimo staranno leggendo questo tumblr nell'attesa mentre le valigie fanno la fila al posto nostro (letteralmente).
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Day 17
Giorno 17 - ieri.
Totale caffè bevuti, 2. Mi auto-applaudo: con il livello dei pasti di ieri e con la macchinetta sempre a disposizione, questo è un risultato nel risultato.
Trattandosi di un pranzo di compleanno per mia figlia, eviterò di fare il solito resoconto (a ciò basti una delle frasi più belle della lingua italiana tutta, e cioè: pasta al forno). A cena, in ogni caso, abbiamo finito quello che era rimasto dal pranzo.
Ho pregato mia madre di reintegrare qualsiasi genere di verdura da oggi in poi, di già perlomeno si è messa a preparare delle zucchine per la pasta.
La torta SG era molto buona e merita un piccolo aneddoto.
Avevo ordinato questa torta già durante il viaggio di arrivo, ed il forno che l'ha preparata mi aveva dato appuntamento ieri, a mezzogiorno, per ritirarla. Naturalmente mezzogiorno era più da vedersi come una indicazione di massima, un suggerimento, che non un vero e proprio appuntamento; e per fortuna sono andato a ritirarla da solo, senza la milanese che altrimenti avrebbe iniziato a sbuffare e piantare casini. Io invece ho detto al personale che non c'era problema: hanno chiamato il pasticcere che ha dato un tempo d'attesa di mezz'ora, per cui ho deciso di andarmene a fare un giro. Ne ho approfittato per andare a visitare la tomba di mio padre e metterci qualche fiore fresco, scambiarci due parole in silenzio, immerso nella pace unica che solo un cimitero d'estate può trasmettere. Torno al forno alle 12:35 abbondanti, ancora nessuna consegna: le ragazze, molto imbarazzate, chiamano il titolare, che sta arrivando. Si scusano profusamente. Mi offrono un succo di frutta, nonostante le mie rassicurazioni (sarebbe stato un caffè ma, visto? Non ho trasgredito alla regola) e quando, infine, il titolare arriva, mi offre uno sconto sul prezzo vista l'attesa - ancora una volta, nonostante io gli avessi detto (e sinceramente) che non era necessario. E lo credo tuttora: era 14 di agosto per tutti, specialmente per loro che dovevano fare fronte a un numero eccezionale di consegne. Però ho apprezzato molto il gesto, e la cordialità dei titolari, e ho pensato che forse preferisco un mondo che arriva un pelo in ritardo sulle consegne ma che non risparmia qualche sorriso e del calore umano. Ovviamente la mia coniuge mi aveva già mandato dei messaggi nei quali esprimeva il proprio lombardo disappunto per questa gente che non rispetta gli appuntamenti dati, ma che ci volete fa'... è calabrese anche lei, sotto sotto, e sono sicuro che prima o poi abbraccerà il suo retaggio. Pranzo con i fratelli, le nipoti etc. Riflessione: la mia famiglia è perennemente settata sul livello 11 in una scala da uno a dieci, su qualunque interazione. Ormai riesco a prenderli solo a piccole dosi, estraniandomi dagli infiniti duelli in punta di spada e di fioretto che si scatenano ogni cinque minuti e per - letteralmente - qualsiasi motivo. Mi porto dietro anche questa eredità genetica che cerco di combattere giorno per giorno, conscio però che venga fuori tutta, e bella prepotente, ogni volta che decido di duellare anche io. Per fortuna, non succede troppo spesso: ho sempre l'idea del buon Miyamoto Musashi che cercava di combattere solo battaglie nelle quali fosse possibile avere un vantaggio sull'avversario (e se pensate che sia disonorevole, dovreste investigare un po' della storia della sua vita: è illuminante).
Oggi niente mare per evitare calca e caldo, forse pomeriggio al cinema, per far vedere Inside Out 2 ai nanetti.
Mi godo la brezza incessante della città del vento che passa, come ha sempre fatto, dal salotto alla cucina di casa mia.
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ok a letteralmente nessuno interessa ma io voglio troppo bene a simone e voglio che lui sia felice, con o senza manuel. ok va bene simone e manuel sono le fondamenta della serie ma ovviamente manuel non è pronto ad accettare il fatto che sia bisessuale, e quindi va bene, capisco, gli serve tempo, diamoglielo.
ma nel frattempo simone ha bisogno di qualcuno che lo ami apertamente, e spero davvero che mimmo sia la persona giusta perché ommioddio simone ne ha passate troppe nella prima stagione, he deserves a boyfriend!!! che é esattamente quello che sta facendo manuel con nina, e quindi perché anche simone non dovrebbe trovarsi un altro love interest? ragazze non arrabbiatevi ma i am rooting for mimmo!
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argomento controverso ma bisogna dirlo, si parla sempre di girl's girl e solidarietà femminile, certe che dicono viva le donne sempre, ma alcune in realtà sono le prime che se possono ti trattano di merda e ti mettono da parte. non so se sono sfigata io, ma ho notato che in ambito amicale/di lavoro ci sono sempre quelle ragazze e donne che hanno questo modo di fare con tratti narcisisti o che comunque sono palesemente cariche d'astio e fanno di tutto per andarti contro. in quest'ultima occasione di lavoro sto avendo a che fare anche con la palese invidia (mi sembra così da varie uscite da parte di questa persona) oltre che a persona con tratti narci. e ho notato che nella mia vita sociale queste cose capitano solo con le donne (con gli uomini è capitato solamente in alcune relazioni sentimentali). dal canto mio io mi reputo una persona tranquilla, tengo moltissimo alle amicizie in generale, cerco sempre di essere educata, razionale e gentile (e lo possono dimostrare le amicizie che ho tuttora). però è abbastanza fastidioso questo atteggiamento che noto neanche così di rado purtroppo. di base mi approccio alle persone con neutralità, non faccio distinzioni di sesso anche perché lo trovo sinceramente stupido. non riscontro questa cosa con tutte le ragazze/donne ovviamente, né penso minimamente siano tutte così (ho amiche donne dopotutto e con l'altra mia collega mi trovo da dio e la amo). però boh, mi rattrista un po' sta cosa. in generale sarebbe piacevole la gente si facesse qualche viaggio introspettivo in più, piuttosto che dare adito a certi modi di fare disfunzionali relegando il tutto a "eh io sono fatta così". e non dico nemmeno che non ci siano ragazzi/uomini equamente narci o con atteggiamenti negativi di sto tipo, in questo caso però è solo una mia esperienza personale
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Non sono io a fare paura.
C’è chi scrive che sono banale, tremendo, che faccio paura, che sono sociopatico. Quante grasse e genuine risate. Partiamo dall’inizio? Va bene, dai. Certe mie asserzioni sono dichiaratamente banali. Ma lo sono per me, e per chi mi rivolge tale critica. È un bene, significa che qualcuno ha compreso quel che ho compreso io. Ma purtroppo (purtroppo!) non sono banali in senso assoluto, giacché a quanto risulta vanno ribadite di tanto in tanto, dal sottoscritto o da chi per lui là fuori. Amerei, paradossalmente, attorno a me persone che mi considerino banale. Per il sol fatto che significherebbe che ciò che dico (e scrivo) è considerato assodato. Sarebbe una fortuna, per quanto mi riguarda. Tremendo lo divento, a volte, se mi metto qualcosa in testa. So avere una grande determinazione, che non di rado mi porta al successo. Quando forzo la mano, ottengo quasi sempre ciò che voglio. Quindi certo, in questo senso sono tremendo. Ché ho tante sfaccettature, peculiarità, e so esercitarle abbastanza bene anche in combinazione, per stordire, per plasmare. Si può sempre migliorare, logicamente, ma non mi lamento. Mi limito a osservare e ascoltare, il resto viene naturalmente di conseguenza. Sociopatico? Qui purtroppo debbo dissentire. Chi mi conosce bene, nella vita di tutti i giorni e non certo su Tumblr, sa quanto sono empatico, e il rispetto di base che nutro per il prossimo. Mi raffronto quotidianamente con persone che nutrono una grande stima e ammirazione per me, e nonostante ciò mantengo sempre una spiccata umiltà, come è giusto che sia. Sono un perfetto signor nessuno, e amo questa mia riservatezza. Non ho bisogno di ergermi o di salire su un piedistallo, affatto. Né di distruggere tutto ciò che incontro. Non è nella mia indole. E sul fare paura, be’: l’ultima volta che me l’hanno scritto era riferito al mio pene, considerato troppo grosso. E sì, mi fa ridere a ripensarci, però credo di aver sottolineato l’infondatezza di tale accusa. E mi sento di rincuorare le ragazze che stanno leggendo il post: non ritengo che sia davvero troppo grosso. Mi viene detto che è enorme, ma non penso che potrebbe dispiacere. Sapete, credo che purtroppo tale timore derivi da una visione pornografica dal sesso, che comprendo. Ma con la mia compagna, ovviamente, prenderei tutte le accortezze del caso. Non sfonderei un apparato riproduttivo a patto che non mi venga esplicitamente richiesto. Ragazze, non sottovalutate la mia dolcezza e tenerezza, che dai miei testi spesso non viene fuori lasciando spazio solo alla veemenza. Avere un bazooka in mezzo alle gambe non mi preclude, quando si ritiene necessario, di essere estremamente gentile e delicato. Esistono molteplici modi in cui poter stare bene senza necessariamente pensare alla penetrazione nuda e cruda. Poi ovvio: se la mia donna volesse strozzarsi col mio pisellone, sarebbe brutto non assecondarla. Così come sarebbe un peccato non godersi la scena, accarezzandole la guancia sinistra con amore, con altrettanta dedizione.
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Ottavo racconto erotico.
Oggi parleremo di sexting, toccarsi in chat con un partner che fa la medesima cosa,non gridate allo scandalo perchè tutti l'abbiamo fatto almeno una volta.
Oggi racconteremo l'esperienza di lui,magari in futuro se piace come idea racconteremo anche di lei.
Non ricordo l'età precisa ma credo sia intorno ai 15/16 anni,all'epoca c'era un social chiamato kiwi non so se qualche veterano social ,lo conosca,era un social uguale a tumblr ma con meno censure, e le ragazze erano moooolto più spinte di oggi, dato l'età delle scoperte e la voglia di conoscere l'altro sesso.
Comunque mi iscrivo e inizio a postare qualche mia foto, ovviamente arrivano i primi ''Mi piace'' e inizio ad avere qualche riscontro via chat sia in positivo che negativo, magari commenti del tipo ''bel ragazzo'' o ''che cesso'' però dopo i vari convenevoli con diverse ragazze tipo la conoscenza base di entrambi, la conversazione andava a scemare e quindi la chat si interrompeva.
Un giorno però mi scrive una ragazza, senza foto, con pochi post e inizia a scrivermi il suo nome mi è rimasto ancora in mente Annalisa, e stranamente mi prende con molti discorsi, essendo praticamente coetanei parlavamo di tutto dalla scuola, al futuro , di tutto e di più, quando la conoscenza si è concretizzata gli ho chiesto diverse volte di mandarmi qualche sua foto ma niente, era parecchio restia a mandarne.
Comunque tralasciando la nostra amicizia ci sentivamo da un mesetto circa e un giorno mi scrisse come si parla con un amico strettissimo,che si conosce da tempo.
Buongiorno, questa mattina mi sono svegliata fradicia e con una voglia matta, mi sono sparata già due ditalini.
Io: Ei ahahahah hai sbagliato chat?
A: Certo che no, stupido,ti dico pure quando vado a far cacca perchè non devo dirti se ho voglia o meno?
Io: Mah,tu sei una ragazza e io un ragazzo.
A: E lo so, a te non ti viene mai voglia di se*arti?
Io: Certo tutti i giorni,ma non te lo scrivo.
A: E dovresti a me eccita sapere che ti tocchi. Come ogni ragazza amo il cazzo e pagherei per vedere il tuo seme ahahahah
Io: Bah,misà che sei ubriaca,mo che rileggerai da sobria vedremo.
Nessuna risposta per 1 giorno intero, magari si era pentita di essersi confidata con me, e mi aveva eliminato dalla sua vita, peccato penso le volevo bene mi trovavo a parlarci, ma mi sembra strano parlare di sesso con una ragazza,che poi chissà se è una ragazza davvero,può avere anche il cazzo perchè appunto non ho mai visto il suo volto e mai una sua tetta o una parte intima.
Passano 2 giorni,poi 3 poi 4... Mi rassegno Annalisa non mi scriverà più,allora ci provo io e vedere se risponde.
Le scrivo: ''Ei sei viva?? non mi calcoli più ??? ti sei fidanzata o hai trovato un altro amico???''
niente non risponde .
Dopo un mesetto mi scrive un nuovo contatto Kiwi, con un nickname simile a quello che aveva Annalisa.
''Cazzo,finalmente ti ho trovato ho rotto il telefono e ho dimenticato le credenziali del mio accesso al vecchio profilo.''
Io: ''Si,come no, dillo che non volevi sentirmi''
A: Nono,ormai siamo amici e ti voglio bene.
Io: Muah va bene.
Continuiamo a scherzare e ritorniamo veramente amici,parliamo di tutto nuovamente per qualche giorno.
Poi un giorno mi disse senti ritornando a quel discorso, mi dici ogni quanto ti masturbi? perchè io credo di avere una dipendenza ,mi sgrilletto ogni giorno anche quando ho il ciclo.
Io: Certo che è normale pensa che io lo faccio anche 2 o 3 volte al giorno, ho sempre il pisello duro ahahah
A: Ma *-*
Io: Cosa?
A: Mi eccita sapere 'sta cosa.
Io: E cosa fai ora ti tocchi? pensando a uno sconosciuto che si tocca?
A: Certo e ci godo pure.
Io: Mah tu sei tutta matta ahahaha ok mi tocco anche io pensando a una sconosciuta che mi pensa mentre mi tocco e io penso a lei che si tocca ahahaha
A: Sono venuta!
Io: Di già? eiaculazione precoce anche tu? ahahah
A: Ma io non eiaculo ho la patata.
Io: Ho i miei dubbi
Lei: Mi manda una foto con il mio nickname sull'inguine e una bella figa depilata e carnosa. Con sotto scritto dimmi se ho il cazzo o la pussy ahahah
Io: Sposto la foto al pc e mi smanetto guardando quella foto, fin quando non sbo*ro sul pc litri e litri di seme.
Fotografo la mia opera.
Lei mi risponde ''il mio primo cumtribute''
Poi aggiunge sei il primo maialino che mi fa perdere la testa da oggi in poi una volta al giorno dobbiamo masturbarci assieme.
Ci furono vari incontri come quello descritto,ma il più bello fu l'ultima perchè lei trovò il fidanzato e volle troncare quel nostro bel rapporto.
Mi scrisse passo per passo come toccarmi e come stuzzicarmi sia il caz*o che il culetto (lei mi ha iniziato al dito nel culo). Mi fece venire e poi mi diede il colpo di grazia.
Appena ripulito il mio pisello,mi arriva una videochiamata era lei per la prima volta ci parlo e la vedo.
Io appena venuto con il cazzo molle, risposi alla videochiamata nudo ovviamente.
La vidi ed era veramente bellissima.
Mi parlò e disse fammi vedere il tuo ca*zo.
Lo vide floscio per la prima volta.
Ok ora faremo una cosa che non faremo mai più toccati e io mi tocco per te.
Ci masturbammo per la prima volta in video chat. Io sbor*rai l'anima e lei squirto per la prima volta.
Fine.
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I miei genitori hanno una particolarità, sono incredibilmente retrogradi, e questo spiega perché la mia vita da studente in affitto con delle coinquiline sia stato come nascere ad una vita nuova.
Quando dico "retrogradi", lo dico con un filo di affetto per loro, perché so che non è una colpa, anche se questo ha pesato tantissimo sulla mia crescita. Lo dico con affetto anche perché solo ora vedo che il modo molto chiuso in cui mi hanno educato mi fa vivere con ancora più emozione tutte le cose che vivo ora che abito con le mie coinquiline.
Potrei dire che i miei sono "conservatori", ma no, perchè è una parola troppo politica, e loro non sono "di destra". Diciamo che sono religiosissimi, iper-osservanti e che hanno una chiusura mentale che non so neanche io da dove derivi, la vedo quasi come una loro paura di confrontarsi con un mondo che cambia, ma è più facile dire che non so perché loro siano così.
Verso di me sono sempre stati iper-protettivi, ma in modo quasi esagerato. Io sono figlio unico, e mentre crescevo ed ero adolescente, praticamente mi nascondevano una parte importante del mondo, mi insegnavano a scandalizzarmi alla prima parolaccia che sentivo e, non occorre dirlo, tutto ciò che è sessualità era un tabù che neanche ci si avvicinava lontanamente ad affrontare.
In questo (mi dispiace davvero per loro doverlo dire) hanno fallito. Mi hanno creato solo dei danni per i primi vent'anni di vita, ma soprattutto durante gli anni delle scuole superiori, durante i quali, fortissimamente condizionato dall'educazione rigida dei miei genitori, avevo difficoltà a socializzare con i miei compagni di classe, molto più liberi di me, e faticavo anche solo a parlare con le mie compagne di classe. Le ragazze mi piacevano, perché avevo ovviamente tutti i miei ormoni a posto e sperimentavo di essere eterosessuale, anche solo nei desideri, ma ero bloccato come un treno fermo con un masso enorme davanti alle rotaie, e questo masso erano i condizionamenti dei miei genitori.
Andare a vivere da studente fuori sede con tre ragazze (libere e carine) è stato "togliere quel masso", all'improvviso, con un effetto dirompente.
Potrebbe sembrare strano il fatto che i miei abbiano avuto loro l'iniziativa di mandarmi in affitto in appartamento, ma non è così. Loro lo hanno fatto comunque pensando che ciò rientrasse nella loro logica "iper-protettiva": mi hanno mandato in un appartamento per evitarmi di viaggiare tutti i giorni e farmi star bene proprio fisicamente, perché attribuivano alla stanchezza il mio insuccesso nella precedente facoltà. E poi lo hanno fatto perché loro erano (e sono tutt'ora) davvero convinti che io sia una sorta di santo che vive in modo stoico la loro morale, indifferente (secondo loro) a qualunque attrazione da parte del mondo femminile. Da questo punto di vista c'è una certa differenza fra come loro immaginano la vita nell'appartamento, e come io la vivo veramente. Loro neanche immaginano quanto ora io abbia iniziato una vita nuova, che non è nulla di speciale secondo come la si vede, è la vita di uno studente che condivide la propria vita con delle studentesse, ma che per me è stato l'aprirsi di un universo fatto di libertà e di abbandono di sensi di colpa inutili.
Poi, a distanza, il rapporto con i miei rimane buono, ci sentiamo al telefono e ogni tre-quattro settimane torno da loro un weekend, e mi fa piacere. Ma di più non riuscirei a vederli.
E non ho ancora trovato un modo per dire loro che ho smesso di andare a messa ogni domenica, senza rischiare di farli svenire.
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Storia breve
Una ragazza mette una sua foto su tumblr, i messaggi o le domande in anonimo (ovviamente) che le arrivano sono solo a sfondo sessuale. Esiste il consenso ♡
Fine della storia (e non smetterò mai di incazzarmi per queste cose, so che tumblr è diventato pornhub ma io, come tutte le ragazze qui, sono una persona ed in quanto tale vado rispettata)
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Caro Thom,
abbiamo ricevuto la tua lettera stamattina. Risponderò dal mio punto di vista e, ovviamente, Elaine dal suo. Primo, se sei innamorato, è una cosa bella, forse la migliore che possa capitarti. Non permettere che nessuno la sminuisca o la renda meno importante.
Secondo, ci sono molti tipi di amore. C'e quello egoistico, meschino, avaro, che usa l'amore per l'auto affermazione. E il tipo terribile e paralizzante. L'altro tipo è la manifestazione di tutto quanto di buono c'è in te: la gentilezza, la considerazione, il rispetto, non solo il rispetto sociale delle buone maniere, ma il rispetto in senso più alto, cioè il riconoscimento dell'altro come unico e prezioso.
L'amore del primo tipo ti può rendere malato, piccolo e debole, ma quello del secondo tipo ti può dare una forza, un coraggio, una bontà e persino una saggezza che neanche sapevi di avere.
Dici che non è un'infatuazione da ragazzi. Se provi questo sentimento cosi profondamente, di sicuro non lo è. Ma non credo che tu stessi chiedendomi cosa provi. Tu lo sai meglio di chiunque altro. Tu vuoi un aiuto per capire cosa fare, e io posso dirtelo. Esulta, sii felice e grato.
L'oggetto d'amore è il migliore e il più bello. Cerca di esserne all'altezza.
Se ami qualcuno, non c'è niente di male a dirlo. Solo ricorda che alcune persone sono molto timide e a volte nel parlare bisogna tenere conto di questa timidezza.
Le ragazze sanno e sentono quello che provi, ma di solito amano anche sentirselo dire. A volte succede che per qualche ragione ciò che tu senti non sia ricambiato, ma questo non rende quello che provi meno buono o prezioso.
Infine, so quello che provi perché lo provo anch'io e sono felice che possa provarlo anche tu. Saremo lieti di incontrare Susan. Sarà la benvenuta. Ma sarà Elaine a organizzare tutto, perché è il suo territorio e ne sarà contenta. Anche lei conosce l'amore e forse potrà aiutarti più di me.
E non avere paura di perdere. Se è la cosa giusta, accadrà. La cosa più importante è non avere fretta. Le cose belle non scappano via
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Mio figlio,che ha 17 anni,come tutti i ragazzi della sua età è piuttosto abbottonato sulle sue cose private. Parliamo di tante cose,delle materie che studia a scuola,di politica,della futura scelta della facoltà universitaria…ma qualche informazione più personale devo cavargliela con le pinze. L’altro giorno però mi ha confidato che gli piace una ragazza della sua scuola,che ha un anno meno di lui. Per San Valentino al suo liceo si usa scrivere dei bigliettini anonimi indirizzati ai ragazzi e ragazze che piacciono,che poi verranno loro recapitati. Lui lo ha fatto e poi mi ha chiesto consiglio su cosa fare per abbordare questa ragazza. Ovviamente i miei consigli erano da boomer,roba che non va bene per la sua generazione;comunque io ho cercato di incoraggiarlo ad avere fiducia in se stesso e gli ho dato qualche dritta sulla sensibilità femminile e su quello che piacerebbe a una donna.
Comunque vada sono contenta che si sia confidato con me
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Una, di Madre lingua Inglese (suppongo) mi chiede se sono Annoiato e che gli Piacerebbe parlare con me e mi indica un sito (dove ovviamente dovrei pagare) per avere le sue attenzioni. Se ti piacesse parlare con me, il piacere sarebbe tuo ( ed io farei di tutto per darti il piacere che meriti) perché dovrei pagare io? Care Ragazze io faccio parte di quella categoria di Uomini che non pagano ma che dovete Pagare voi per il solo Piacere di Avere la mia Mente a Vostra Disposizione!
Quindi trovatevi altri pascoli!
RelaxBeach©
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