#ora del shou
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3D RENDER FOR COLLEGE!! I'm very very proud of how this came out, as this is the very first render i make 100% by myself!
The Maritza model is also made by me! And it's ALSO the very first model i ever do by myself. I've come so far on just half a year, and i'll make even more 3D stuff in the future!
The Maavo model is made by Wach, follow him on his Twitter!!
And here's a 4k version in case you want it!
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La forma in -te di un verbo può essere seguita dai verbi ageru, kureru o morau e dai corrispettivi super-cortesi, sashiageru, kudasaru, itadaku (e da quello più scortese di ageru: yaru). Invece di dare/ricevere un qualche cosa, l’effetto è quello di dare/ricevere una azione (quella alla forma in -te).
Come abbiamo detto nel precedente articolo sull’agemorai (che dovete leggere prima di questo) l’oggetto che viene dato/ricevuto è percepito come qualcosa di positivo quando uso i verbi elencati. Allo stesso modo se uso la forma in -te di un verbo (che indicheremo come V-te) seguita da un verbo che indica dare/ricevere, l’azione in questione viene percepita come qualcosa di positivo!
Anche l’articolo di oggi è lungo, ma penso sia inevitabile se volete capire davvero di che si tratta. Non dovete ricordare tutto a memoria, ma sicuramente vi sarà utile avere un posto dove c’è scritto ogni possibile caso e dove potete tornare se vi serve rinfrescarvi la memoria o capire meglio certi aspetti.
Oggi vedremo:
La forma in -te seguita da ageru e kureru
Parlare di “favore” a volte è eccessivo (…sbagliato!)
La forma in -te con il verbo morau (…ma allora che differenza c’è con -te kureru?)
Ringraziare qualcuno per un’azione fatta
A che serve la strana idea di dare/ricevere un’azione?
Le richieste nel linguaggio cortese
La forma in -te seguita da ageru e kureru
In generale (1) se dico V-te ageru, significa che io o qualcuno “vicino a me” (cioè “nell’uchi”) fa un favore a qualcuno “lontano da me” (cioè “nel soto”). Il favore in questione è l’azione messa alla forma in -te.
弟に英語を教えてあげます。 otouto ni eigo wo oshiete agemasu. Insegno inglese a mio fratello.
しょうがないなぁ。そんなに知りたいなら、教えてあげる。 Shou ga nai naa. Sonna ni shiritai nara, oshiete ageru. C’è poco da fare eh… (E va bene) se lo vuoi sapere a tal punto, te lo dico.
Attenzione, a differenza della frase sopra con 英語を eigo wo se c’è un complemento oggetto (l’elemento indicato da を) e si tratta di qualcosa che appartiene alla persona a cui faccio il favore, il complemento oggetto e la persona in questione sono legati da の no.
弟に傘を貸してあげました。(l’ombrello non è suo, uso に) otouto ni kasa wo kashite agemashita. Ho prestato l’ombrello a mio fratello.
弟の宿題を見てあげました。(i compiti sono suoi, uso の) otouto no shukudai wo mite agemashita. (NB miru, vedere, qui significa correggere) Ho guardato i compiti di mio fratello. (NB Ho guardato i compiti a mio fratello …è bruttina anche in italiano).
(2) Se il “favore” va nella direzione opposta (dal soto all’uchi, da una cerchia più esterna a una più interna), allora si usa V-te kureru.
竹田さんは兄に傘を貸してくれました。 Takeda-san wa ani ni kasa wo kashite kuremashita. Il signor Takeda ha prestato l’ombrello a mio fratello (maggiore).
兄は宿題を見てくれました。 ani wa shukudai wo mite kuremashita. Mio fratello maggiore mi ha guardato i compiti.
教えてくれてありがとう。 oshiete kurete arigatou. Grazie di avermelo detto/insegnato (la traduzione dipende dal contesto)
Come si vede, quando il favore è diretto a me non devo aggiungere 私に watashi ni, a me, per dire a chi è diretto il favore, è chiaro dal contesto, grazie a -te kureru.
Il discorso su に e の vale anche in questo caso:
ジョンさんは妹の英語の宿題を見てくれました。(妹の invece di 妹に) Jon-san wa imouto no eigo no shukudai wo mite kuremashita. John ha guardato i compiti di inglese di mia sorella.
Come nel caso di kureru usato senza forma in -te, anche con -te kureru non c’è bisogno di aggiungere 私に watashi ni (o espressioni simili) se il favore è diretto a me; quindi non c’è bisogno nemmeno di specificare 私の watashi no in frasi come quella frase sopra quando a riceve il favore sono io.
ジョンさんは英語の宿題を見てくれました。 Jon-san wa eigo no shukudai wo mite kuremashita. John mi ha guardato i compiti di inglese.
Parlare di “favore” a volte è eccessivo (…sbagliato!)
ATTENZIONE! L’idea che dietro queste espressioni ci sia un “favore” spesso spiega bene la situazione, ma a volte è davvero eccessiva, fuori luogo. Capita che qualcuno faccia un’azione non come un favore a me (o a qualcuno vicino a me), ma la cosa mi fa comunque piacere e questo basta per spingermi a creare una frase usando V-te kureru.
子供がやっと寝てくれたから、ゆっくりコーヒーでも飲みましょうか。 kodomo ga yatto nete kureta kara, yukkuri koohii demo nomimashou ka. (Dato che) finalmente mio figlio si è addormentato, ci prendiamo con calma un caffè (o qualcosa del genere)?
…può essere che sarcasticamente dica “mi ha fatto il favore di dormire”? Mi sembra eccessivo, ma si possono trovare frasi in cui il nostro discorso si fa ancora più evidente.
おばあさんに手紙を書いたら、とても喜んでくれた。 Obaasan ni tegami wo kaitara, totemo yorokonde kureta. Quando ho scritto una lettera a mia nonna, ne è stata molto felice.
Non è che mia nonna “mi ha fatto il favore di gioire” (yorokonde kureta) …altro che favore, che scortesia sarebbe se mia nonna mi dicesse una cosa del genere^^ No, semplicemente mia nonna ha gioito nel ricevere la lettera e questo suo gioire mi ha fatto piacere.
La forma in -te con il verbo morau
Come per il verbo morau anche nel caso della costruzione V-te morau io (o qualcuno vicino a me) ricevo qualcosa. In questo caso si tratta di “un’azione positiva”, in gen. vista come un favore. Insomma, qualcuno agisce e la cosa va a mio vantaggio (o a vantaggio di qualcuno che sento vicino), mi fa quindi piacere e sono riconoscente a chi ha agito.
Se però ci pensi, da un punto di vista logico questo stesso discorso vale per -te kureru!
…ma allora che differenza c’è con -te kureru?
La prima differenza è grammaticale: chi agisce da un punto di vista logico è la stessa persona, difatti chi svolge l’azione alla forma in -te è la stessa persona, ma l’uso delle particelle è diverso!
Il verbo principale in un caso è kureru e nell’altro morau. Dallo scorso articolo ci ricordiamo che il soggetto di kureru è chi dà, mentre morau vuol dire ricevere, quindi ha come soggetto la persona che riceve!
兄は宿題を見てくれた。 Ani wa shukudai wo mite kureta. Mio fratello mi ha controllato i compiti.
兄に宿題を見てもらった。 Ani ni shukudai wo mite moratta. Mio fratello mi ha controllato i compiti. (trad. “quasi letterale”) Ho ottenuto da mio fratello che mi controllasse i compiti.
La seconda differenza sta nel fatto che nella maggior parte dei casi -te morau lascia a intendere che chi riceve il favore in effetti ha chiesto di ottenerlo, mentre con -te kureru questa sfumatura non può esserci. In certe situazioni posso quindi usare una qualsiasi di queste costruzioni, ma usare -te morau dà un’informazione in più (vedi la traduzione “quasi-letterale” della frase sopra, che cerca in qualche modo di rendere il senso di -te morau).
Non sempre è così però!
Si possono creare frasi con -te morau in cui si capisce che comunque non c’è stata richiesta da parte del parlante. In certi casi lo si deduce dal contesto (come nel caso della prima frase qui sotto), in altri è addirittura impossibile che ci sia stata una richiesta (vd. la seconda frase).
今年の冬、ホストファミリーにスキーに連れて行ってもらった。 Kotoshi no fuyu, hosuto famirii ni sukii ni tsurete itte moratta. Quest’inverno, la famiglia che mi ospitava (in Giappone?) mi ha portato a sciare. (difficile che l’ospite abbia suggerito “andiamo a sciare”, no?)
Immaginiamo invece di prendere un regalo per un amica. Sappiamo che a lei piacciono quel tipo di oggetti (p.e. un carillon), potremo dire…
まり子はオ���ゴールが好きなので、きっと喜んでもらえると思う。(NB もらえる è potenziale) Mariko wa orugooru ga suki na node, kitto yorokonde moraeru to omou. Dato che a Mariko i carillon piacciono, penso che di sicuro ne sarà felice. (lett: …penso che di sicuro “riuscirò a ricevere il suo gioire”)
Piccola nota a margine. Ho incontrato dei madrelingua che non si rendevano conto che viceversa molto spesso -te morau porta con sé questa sfumatura di “chiedo e ottengo un favore”. Questo forse perché comunque il suo ruolo principale è quello di implicare che quell’azione è positiva e chi parla è riconoscente, ma non ci sono dubbi che questa sfumatura sia in effetti presente (molti libri la citano molto chiaramente, per cui se un madrelingua vi dice che non è vero, ditegli pure che si sbaglia!).
Ringraziare qualcuno per un’azione fatta
Quando si ringrazia qualcuno per un’azione (un’azione che ha fatto per noi o che semplicemente ci ha fatto piacere) si usa l’espressione V-te kurete arigatou (dove V-te è l’azione svolta dalla persona, messa alla forma in -te) o una versione più cortese di questa forma.
Dunque, attenzione!
È sempre necessario inserire un’espressione come -te kurete prima di arigatou (gozaimasu)!
Molti studenti scordando il kurete (o le alternative che vedremo fra poco) usando solo V-te + arigatou, forse perché per scusarci di qualcosa che abbiamo fatto possiamo dire qualcosa di molto simile: V-te sumimasen (es. okurete sumimasen, mi scusi per aver tardato). Fate attenzione a non fare lo stesso errore.
Le espressioni più cortesi equivalenti a questa sono: -te kudasatte, arigatou gozaimasu o -te itadaite, arigatou gozaimasu o, più formali, -te kudasari, arigatou gozaimasu o -te itadaki, arigatou gozaimasu. NB L’uso di itadaku è un po’ meno logico, ma siccome suona più cortese è ormai più diffuso rispetto alla stessa espressione con kudasaru.
Attenzione! Anche se si può tirare in ballo itadaku, ricorda che -te moratte arigatou non si dice! Si può però in qualche modo inserire in un’espressione simile che esprime riconoscenza: V-te morau to, arigatai/ureshii = se ricevo il tuo fare questa azione, sono felice/riconoscente (per ora però puoi evitare di preccupartene).
A che serve la strana idea di dare/ricevere un’azione?
Ricorderai il fatto che il giapponese evita il più possibile l’uso dei pronomi personali. Ma come fare allora in tutti i quei casi in cui vorremmo aggiungere “ti” o “mi”? Per esempio nel dire “TI aiuto”, “MI aiuti?”, “ME la può scaldare?”
Gli studenti inseriscono immediatamente あなたを, あなたに, わたしを ecc. (o al limite al posto del tu, anata, usano cognome-san+ni/wo) …e suona male, innaturale!
È in gran parte grazie all’esistenza di questi verbi ausiliari che ci evitiamo di usare i pronomi perché questi ausiliari, kureru, ageru, morau e i loro corrispettivi cortesi, danno immediatamente una direzione all’azione (il verbo alla forma in -te). Cioè è grazie a questi ausiliari che capiamo subito chi agisce e chi riceve i benefici di quell’azione! Tutto senza bisogno di pronomi personali!
Se devo chiedere a mio fratello se mi scalda il latte per la colazione…
ミルクを温めてくれる? miruku wo atatamete kureru? Mi scaldi il latte? (= Scaldi per me il latte?) (Più lett.: Mi dai la [tua] azione di scaldare il latte?) (Super lett.: Mi dai lo scaldare il latte?)
In giapponese il “mi” non c’è! E se mi offrivo di scaldare il latte allo stesso modo non c’è qualcosa di equivalente a “ti”!
ミルクを温めてあげる? miruku wo atatamete ageru? Ti scaldo il latte?
Le richieste nel linguaggio cortese
La versione cortese di kureru sarebbe kudasaru; inoltre le richieste nel linguaggio cortese si fanno in gen. come domande negative. Quindi per passare dalla forma cortese -te kuremasen ka al keigo (il linguaggio “super-cortese”) potremmo dire -te kudasaimasen ka …che va benissimo ma in gen. si preferisce usare la forma potenziale di ricevere, quindi -te itadakemasen ka.
Se devo chiedere al commesso del konbini se mi scalda il bentou…
お弁当を温めていただけませんか。 obentou wo atatamete itadakemasen ka. Potrebbe scaldarmi il bentou? (Più lett.: Non potrei ricevere la [sua] azione di scaldare il bento?) (Super lett.: Non potrei ricevere lo scaldare il bento?)
La forma in -te kudasaimasen ka però è senza dubbio molto più facile, perché per ottenerla si parte dalla famosa forma in -te kudasai, che in pratica è un imperativo…
お弁当を温めてください。 obentou wo atatamete kudasai. Scaldami il bentou!
…in gen. usare l’imperativo, anche se nella forma in -te kudasai (più cortese di altre), rischia di essere inappropriato o fuori luogo. Per fortuna però se a -te kudasai aggiungiamo -masen ka possiamo trasformare il tutto in una richiesta cortese ed abbiamo già risolto!
お弁当を温めてくださいませんか。 obentou wo atatamete kudasaimasen ka. Potrebbe scaldarmi il bentou?
Se vuoi ricorda questa forma all’inizio. Potrai sforzarti di ricordare anche -te itadakemansen ka dopo che avrai studiato anche le forme potenziali e il keigo.
Bene, è tutto! Complimenti per essere arrivato/a alla fine! (⌒▽⌒)
Come sempre… Buono studio!
Agemorai (2) – Dare e ricevere un’azione?! La forma in -te di un verbo può essere seguita dai verbi ageru, kureru o morau e dai corrispettivi super-cortesi, sashiageru, kudasaru, itadaku (e da quello più scortese di ageru: yaru).
#ageru#dare e ricevere in giapponese#forma in -te#grammatica#itadaku#JLPT N4#kureru#morau#N4 grammatica
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Locandina, trailer e cast del film di “Kingdom”
Shinsuke Sato dirige un altro adattamento live action, stavolta tratto dal manga di Yasuhisa Hara.
Svelati locandina e primo trailer del film live action tratta dal manga “Kingdom” di Yasuhisa Hara, edito in Italia da J-POP. La pellicola debutterà in Giappone il 19 aprile 2019 e sarà diretta da Shinsuke Sato, già regista dei live action di “Gantz”, “Death Note”, “Bleach” e “I am a Hero”. Prodotto da Sony Pictures Japan e distribuito da TOHO, il film ha visto iniziare le riprese in Cina durante il mese di aprile.
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Diffuso anche un video dietro le quinte che mostra alcune delle fasi di shooting del film.
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Di seguito gli attori confermati per i personaggi principali.
Kento Yamazaki nel ruolo di Shin (Xin)
Ryo Yoshizawa nel ruolo di Ei Sei (Yin Zheng)
Masami Nagasawa nel ruolo di You Tanwa (Yang Duan He)
Kanna Hashimoto nel ruolo di Ka Ryou Ten (He Liao Diao)
Kanata Hongo nel ruolo di Sei Kyou (Cheng Jiao)
Shinnosuke Mitsushima nel ruolo di Heki (Bi)
Masahiro Takashima nel ruolo di Shou Bun Kun (Chang Wen Jun)
Jun Kaname nel ruolo di Tou (Teng)
Takao Osawa nel ruolo di Ou Ki (Wang Qi)
Faranno parte del cast anche Shinnosuke Abe, Motoki Fukami, Jun Hashimoto, Tak Sakaguchi, Takashi Ukaji, Masaya Kato e Renji Ishibashi
Migliaia di anni sono passati dai tempi delle leggende, in cui il mondo degli uomini e quello degli dei erano così vicini da essere tutt'uno ed erano i sogni a cambiare la realtà . Erano i tempi della 'Guerra dei 500 anni', il periodo degli stati combattenti. Kingdom è la storia di un ragazzo di nome Xin, che si trasformò in un grande generale, e di tutte le prove che sostenne per afferrare il suo destino.
Hara ha lanciato l’opera sulle pagine di Weekly Young Jump nel 2006 e ad ora Shueisha ne ha pubblicato 51 volumi, con il prossimo atteso per il 19 ottobre; l’autore ha affermato che sta considerando di proseguire fino a quota 100 volumi.
Il manga ha già ispirato una serie anime prodotta da Studio Pierrot, la cui prima stagione di 38 episodi è andata in onda nel 2012, seguita l’anno dopo da una seconda stagione di 39 puntate.
SilenziO)))
[FONTE]
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Project Scard, il franchise si espande con una serie animata
Il nuovo anime targato GoHands andrà in onda da gennaio 2021.
Frontier Works ha annunciato che Project Scard, il franchise lanciato giusto lo scorso novembre, si arricchirà a breve di una serie animata, attualmente in lavorazione presso gli studi GoHands (K, Mardock Scramble, Seitokai Yakuindomo). L’anime si intitola “Project Scard: Scar on the Praeter” (Project Scard: Praeter no Kizu) e il suo debutto è previsto sulle tv giapponesi per il prossimo mese di gennaio.
A dirigere il progetto c’è Shingo Suzuki (K, Hand Shakers, W'z) , il quale si sta occupando anche del character design. Alla sceneggiatura troviamo Tamazo Yanagi (Hand Shakers, W'z), mentre le musiche sono ad opera di Conisch (Recovery of an MMO Junkie, Linebarrels of Iron) e GOON TRAX (Hand Shakers, W'z).
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Il cast principale confermato per ora è il seguente:
Eiji Arashiba: Atsushi Kousaka
Kazuma Arashiba: Shouya Chiba
Kagami Sakishima: Junya Enoki
Ran Washimine: Takeaki Masuyama
Jin Karasue: Shou Nogami
Kouga Tatsuma: Taku Yashiro
Itsuki Torataka: Tasuku Hatanaka
Yamato Kai: Arthur Lounsbery
Hokuto Kurama: Katsumi Fukuhara
Fresberg Sakiyo: Kenjirou Tsuda
Morrigan Sakiyo: Youji Ueda
La storia è ambientata nel fittizio Distretto Speciale Akatsuki di Tokyo, formatosi come stato indipendente "senza legge" dopo che la Ribellione Akatsuki ha rovesciato i pezzi grossi delle corporazioni del posto. A mantenere l'ordine sono tre organizzazioni - Helios, Artemis e il Public Safety Bureau - che impiegano agenti conosciuti come "Scard". Questi agenti sono riconoscibili grazie a dei Tatuaggi Divini che conferiscono loro il potere di respingere qualsiasi proiettile o lama, rendendoli virtualmente invulnerabili.
Il franchise comprende già drama CD, character song e dei programmi live con i doppiatori. Dal 17 settembre si aggiungerà anche il manga “Project Scard: Kemono-tachi no Seigi”, disegnato da Yui Kuroe.
* NON VUOI PERDERTI NEANCHE UN POST? ENTRA NEL CANALE TELEGRAM! *
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
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#project scard#scar on the praeter#praeter no kizu#anime#serie tv#manga#gohands#frontier works#newsintheshelll#news in the shell#giappone
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Ikebukuro West Gate Park, svelati i primi membri di cast e staff dell’anime
La serie animata andrà in onda questa estate.
Kadokawa ha aperto il sito ufficiale per la serie anime tratta dalla la mistery novel “Ikebukuro West Gate Park” di Ira Ishida, rilasciando i primi nomi di staff e cast, un’immagine promozionale e rivelandone il periodo di debutto: luglio 2020.
Tomoaki Koshida (Zoku Touken Ranbu: Hanamaru, Sewayaki Kitsune no Senko-san) dirige l’anime presso lo studio Doga Kobo (Donten ni Warau, Asteroid in Love). Fumihiko Shimo (Amagi Brilliant Park, Dumbbell Nan Kilo Moteru?) si occupa di gestire la composizione della serie, mentre il character design è affidato a Junichirou Taniguchi (Magia Record: Puella Magi Madoka Magica Side Story, Prison School).
Il cast principale e per ora svelato è:
Makoto: Kentarou Kumagai (Theo Cornaro in Grancrest Senki)
Takashi: Kouki Uchiyama (Yuri Plisetsky in Yuri!!! on Ice)
Kyouichi: Reiou Tsuchida (Tsukasa Tsuou in Ensemble Stars!)
Le vicende sono ambientate nel quartiere di Ikebukuro, in una zona di Tokyo famigerata per l’alto tasso di criminalità fra i giovani, e segue il ventunenne Makoto. Il giovano ha la testa a posto, ma si ritrova come amico King, il leader della gang G-Boys. Per quanto non voglia avere niente a che fare con la banda, si trova spesso a risolvere la situazione, distendendo le tensioni e tenendo al sicuro i propri amici.
Il romanzo ha debuttato nel 1997 e ad oggi conta ben tredici volumi. Negli anni, dall’opera sono stati tratti una serie televisiva del 2000 e uno speciale live action del 2003, oltre che tre manga disegnati rispettivamente da Sena Aritou, Masashi Asaki e Shou Kitagawa.
Autore: Ougi (@AbsEndogonidia)
[FONTE]
#ikebukuro west gate park#anime#serie tv#cartoni animati#animazione#giappone#newsintheshell#news in the shell#iwgp
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Kingdom, il film live action si mostra in un nuovo trailer
L’adattamento cinematografico del manga di Yasuhisa Hara debutterà in Giappone il 19 aprile.
Diffuso un nuovo trailer del film live action tratto dal manga “Kingdom” di Yasuhisa Hara, edito in Italia da J-POP. La pellicola debutterà in Giappone il 19 aprile e sarà diretta da Shinsuke Sato, già regista dei live action di “Gantz”, “Death Note”, “Bleach” e “I am a Hero”. Il video anticipa il tema musicale del film "Wasted Nights", ad opera della band One Ok Rock. Taka, il cantante del gruppo, ha scritto la canzone appositamente per il lungometraggio e, durante il processo creativo, gli è stato concesso di vedere una versione ancora incompiuta della pellicola, in modo da avere un’idea più precisa sulla quale basare il brano.
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Gli attori principali coinvolti nel progetto sono:
Kento Yamazaki nel ruolo di Shin (Xin)
Ryo Yoshizawa nel ruolo di Ei Sei (Yin Zheng)
Masami Nagasawa nel ruolo di You Tanwa (Yang Duan He)
Kanna Hashimoto nel ruolo di Ka Ryou Ten (He Liao Diao)
Kanata Hongo nel ruolo di Sei Kyou (Cheng Jiao)
Shinnosuke Mitsushima nel ruolo di Heki (Bi)
Masahiro Takashima nel ruolo di Shou Bun Kun (Chang Wen Jun)
Jun Kaname nel ruolo di Tou (Teng)
Takao Osawa nel ruolo di Ou Ki (Wang Qi)
Fanno parte del cast anche Shinnosuke Abe, Motoki Fukami, Jun Hashimoto, Tak Sakaguchi, Takashi Ukaji, Masaya Kato e Renji Ishibashi
Migliaia di anni sono passati dai tempi delle leggende, in cui il mondo degli uomini e quello degli dei erano così vicini da essere tutt'uno ed erano i sogni a cambiare la realtà . Erano i tempi della 'Guerra dei 500 anni', il periodo degli stati combattenti. Kingdom è la storia di un ragazzo di nome Xin, che si trasformò in un grande generale, e di tutte le prove che sostenne per afferrare il suo destino.
Hara ha lanciato l’opera sulle pagine di Weekly Young Jump nel 2006 e ad ora Shueisha ne ha pubblicato 52 volumi; l’autore ha affermato che sta considerando di proseguire fino a raggiungere i 100 numeri.
Il manga ha già ispirato una serie anime prodotta da Studio Pierrot, la cui prima stagione di 38 episodi è andata in onda nel 2012, seguita l’anno dopo da una seconda stagione di 39 puntate.
SilenziO)))
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Tutte le serie uscite oggi su Netflix
Ecco in dettaglio i nuovi anime aggiunti al catalogo della piattaforma.
Come anticipato qualche giorno fa, oggi sono state aggiunte al catalogo italiano di Netflix alcune nuove serie. Mancando dei veri e propri comunicati da parte della piattaforma e basandoci sulle cosiddette ghost page, può capitare di incappare in qualche placeholder. Fra i vari titoli avevamo infatti anticipato “Charlotte”, che poi però non è uscita, sostituita da un altro anime, vediamo quale.
UN MARZO DA LEONI
Serie di 22 episodi, diretta da Akiyuki Shinbou (Bakemonogatari, Denpa Onna to Seishun Otoko) presso lo studio Shaft, andata in onda fra ottobre 2016 e marzo 2017. L’anime è tratto dal manga “3-gatsu no Lion” di Chika Umino, edito in Italia da Panini Comics.
Un giovane e solitario orfano diciassettenne, professionista dello Shogi, inizia a uscire dal suo guscio quando tre sorelle lo prendono sotto la loro ala.
La serie, originariamente arrivata in Italia grazie a Dynit e trasmessa su VVVVID, è ora disponibile sulla piattaforma, sempre sottotitolata in italiano. In seguito ne è stata realizzata una seconda stagione, rimaste però inedita nel nostro paese.
BUGIE D’APRILE
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Serie di 22 episodi, diretta da Kyouhei Ishiguro e sceneggiata da Takao Yoshioka presso lo studio A-1 Pictures, andata in onda fra ottobre 2014 e marzo 2015. L’anime è tratto dal manga “Shigatsu wa kimi no uso” di Naoshi Arakawa, conclusosi con l’11° volume, edito in Italia da Star Comics.
Alla morte della madre, un prodigio del pianoforte perde la voglia di fare musica, ma l’incontro con una ragazza indipendente che suona il violino gli stravolge la vita.
La serie è disponibile sulla piattaforma sottotitolata in italiano.
THE ASTERISK WAR
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Serie di 24 episodi, diretta da Kenji Seto con la supervisione di Manabu Ono presso lo studio A-1 Pictures, andata in onda fra ottobre 2015 e giugno 2016. L’anime è tratto dal romanzo “Gakusen Toshi Asterisk” di Yuu Miyazaki, lanciato nel 2012 e tuttora in corso con 12 volumi pubblicati in Giappone.
Ayato, della nuova razza di potenti umani chiamata “Genestella”, s’iscrive in una scuola competitiva per persone come lui, nella speranza di trovare la sorella scomparsa.
La serie è disponibile sulla piattaforma sottotitolata in italiano.
ERASED
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Serie di 12 episodi, diretta da Tomohiko Ito e sceneggiata da Taku Kishimotopresso lo studio A-1 Pictures, andata in onda fra gennaio e marzo 2016. L’anime è tratto dal manga “Boku dake ga Inai Machi” di Kei Sanbe, conclusosi con l’8° volume, edito in Italia da Star Comics.
Satoru Fujinuma può viaggiare nel tempo per salvare vite umane. Un giorno si risveglia 18 anni nel passato e può impedire l’omicidio dei suoi compangi di classe.
La serie, originariamente arrivata in Italia grazie a Dynit e trasmessa su VVVVID, è ora disponibile sulla piattaforma, sempre sottotitolata in italiano.
DURARARA!!X2
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Sequel della serie “Durarara!!” diviso in tre stagioni da 12 episodi ciascuna, uscite fra il 2015 e il 2016. Tratto dall’omonimo romanzo di Ryohgo Narita conclusosi con il 13° volume, l’anime è stato diretto da Takahiro Ōmori e sceneggiato da Noboru Takagi presso lo studio Shuka.
Sei mesi dopo il caos che scosso la città di Ikebukuro, la pace è tornata, ma Celty senza testa è ancora in sella e un nuovo piano è in atto.
Sul catalogo sono disponibili tutte e tre le parti della serie, Shou, Ten, e Ketsu, sottotitolate in italiano. Originariamente ne era stata trasmessa in simulcast su VVVVID solo l’ultima parte.
Vi ricordiamo che da ieri è disponibile sia sottotitolata che doppiata in italiano anche “Fate/EXTRA Last Encore”, serie di 10 episodi diretta da Yukihiro Miyamoto presso lo studio Shaft, con la supervisione di Akiyuki Shinbou, andata in onda fra gennaio e aprile di quest’anno. L’anime è legato al franchise Fate di TYPE MOON e Kinoko Nasu, ed è ispirato alla visual novel “Fate/Extra”. Il 29 luglio uscirà in Giappone uno special di circa due ore che ne proseguirà la storia.
SilenziO)))
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