#ogni giorno come una tassa cambia qualcosa
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Al numero 1
Perché se non puoi scrivere cos’è l’amore
non hai una lavagnetta stupidetta.
#love is#esperimento#in prima persona#ogni giorno come una tassa cambia qualcosa#domani si vedrà#lavagnetta#love#amore#e altre deficienze
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Il sistema di tassazione spiegato semplice (e male)
Episodio 1 - Introduzione
Dunque, eccoci alla prima puntata. Iniziamo con alcune considerazioni iniziali. Vorrei che le informazioni siano di facile comprensione, perché parliamo di questioni complesse e per la verità, mi rendo conto, non particolarmente interessanti. Quindi eviterò di fare riferimenti ai testi di legge (ad esclusione della Costituzione che tanto conosciamo tutti, VERO?) e non entrerò troppo nel dettaglio, sarà un po’ un’infarinatura. Cercherò di evitare di usare un linguaggio giuridico che qui sarebbe soltanto di ostacolo, però considerate che per una questione di abitudine non sarà facile, siate clementi. Per quanto possibile tenterò di non inserire giudizi personali ma anche su questo non garantisco nulla perché con tutte le stupidaggini che vedo ogni giorno ho costantemente il dente avvelenato.
Per chi magari studia/ha studiato materie economiche o giuridiche potrà sembrare tutto un pochino riduttivo o eccessivamente semplificato: beh, non rompete le balle qui, nel caso voleste approfondire le questioni da un punto di vista più tecnico contattatemi pure (sempre che sia in grado di rispondere ai vostri dubbi, cosa su cui nutro qualche dubbio).
Ora una piccola introduzione, giusto per capire di cosa diavolo stiamo parlando.
Un mio professore aveva scritto un bel libricino intitolato “10 buoni motivi per (non) pagare le tasse”, non si trattava di un testo creato con l’obiettivo di diventare materiale di studio e quindi si leggeva volentieri, se lo trovate ve lo consiglio caldamente, da un quadro semplice ma puntuale del perché dobbiamo pagare le tasse e del perché farlo sia una buona idea (costa meno di dieci euro, in totale credo sia un’ottantina di pagine).
Io in breve mi limiterò a dire che lo Stato, le regioni e i cosiddetti “enti locali” come comuni e province (pace all’anima loro) hanno delle spese da sostenere per garantire il proprio funzionamento e per erogare servizi ai cittadini e che queste spese tocca pagarle a noi. Facciamo che non entreremo nel merito del come vengano usati i nostri soldi perché non vogliamo innervosirci troppo.
Quello su cui magari vale la pena di soffermarci è il modo in cui possiamo essere sottoposti al prelievo dei nostri denari. Per farvela breve, gli articoli della nostra Costituzione che hanno a che vedere col pagamento delle tasse sono il 23 e il 53.
Il primo rappresenta una garanzia per i cittadini perché stabilisce che lo Stato (con le sue estensioni) può obbligarci a dargli dei soldi soltanto attraverso una legge, che come sapete dev’essere approvata dal Parlamento - che costituisce un’estensione del popolo in quanto lo rappresenta e di conseguenza si spera che non faccia scelte contrarie al bene comune (sì lo so, fa già ridere così). Si tratta del principio della riserva di legge, di cui magari parleremo un’altra volta.
Il secondo è per certi versi più rilevante perché ci da indicazioni sulle regole che il “prelievo fiscale” deve seguire. Queste regole si rifanno ai principi fondamentali che regolano il nostro Stato (che sono tendenzialmente quelli indicati ai primi 12 articoli della Costituzione), come quello di uguaglianza (formale e sostanziale).
È costituito da due commi: i commi, per chi non lo sapesse, sono il sistema in cui gli articoli dei testi normativi (leggi, regolamenti ecc.) sono divisi al proprio interno, ogni volta che trovate un punto e a capo inizia un comma nuovo. Il primo sta lì per farci capire che non è che ognuno di noi è chiamato a partecipare alle spese di cui parlavamo prima alla stessa maniera: se uno ha maggiori disponibilità economiche, ha il dovere di dare più soldi. È il criterio della “capacità contributiva”, secondo il quale più guadagni, più devi contribuire. Va da sé a questo punto che se uno non guadagna niente non è tenuto a contribuire: sotto una determinata soglia di guadagni annuali, considerata soglia del “minimo vitale”, lo Stato ci lascia in pace perché si rende conto che probabilmente stiamo messi peggio di lui.
Ma la Costituzione mica si ferma qui, perché al secondo comma ci racconta qualcosa in più: non basta che se ho più soldi debba pagare di più, devo pagare di più in maniera progressiva.
Vi faccio un esempio, in modo da chiarire quest’ultimo aspetto. Se il prelievo fosse basato su un criterio proporzionale, ogni porzione di guadagno verrebbe decurtata della medesima quantità di soldi: la Repubblica dei Sassi, delle Luci e dei Coriandoli ha stabilito che il 20% di quello che guadagno dev’essere devoluto alle spese statali (magari fosse così poco); mettiamo caso che io vendo una torta (dai a tutti piacciono gli esempi con le torte) a 100 soldi, 20 li devo dare allo Stato; se un’altra persona (mettiamo @profetizzare ) vende dieci torte e guadagna 1000 soldi, ne dovrà consegnare allo Stato 200 (il 20% di 1000).
In un sistema progressivo come il nostro, invece, la percentuale di soldi che lo Stato pretende da noi aumenta a mano a mano che aumenta il nostro guadagno: si dice che il prelievo aumenta in maniera “più che proporzionale” all’aumentare del reddito.
La logica che sta dietro a questa impostazione può essere riassunta (e semplificata) dicendo che se guadagno parecchio i soldi di cui dispongo che vadano oltre quelli assolutamente necessari (per esempio perché li devo usare per mangiare, vestirmi, avere una casa) non mi servono per davvero (perché comunque già le mie spese di assoluta necessità le ho fatte e probabilmente li spenderei in cazzate) e quindi possono essere destinati alla spesa pubblica in misura superiore.
Approfondiremo la funzionalità pratica del sistema progressivo più avanti, quando parleremo dell’IRPEF, per ora basta che abbiate capito che è la Costituzione a dire che dobbiamo seguire questo metodo e quale sia il suo senso.
Chiusa la faccenda Costituzione, è necessario fare chiarezza a livello terminologico. Normalmente usiamo il termine “tasse” in modo generalizzato, ma se state leggendo sta roba probabilmente vorrete alla fine avere un’idea un po’ più precisa della media, quindi è giusto che vi dica che il 99% di quelle che chiamiamo tasse in realtà non sono “tasse”, ma “imposte”.
Cosa cambia? Le “imposte” le devono pagare tutti quelli che sono dotati di particolari caratteristiche (per esempio essere residenti in Italia - dove abbiamo dei guadagni, dove in gergo “produciamo reddito” -, oppure compiere una determinata azione), a prescindere dal fatto che abbiano o meno un interesse a farlo: per esempio vendiamo le torte e paghiamo un’imposta sul reddito che abbiamo prodotto, anche se poi magari non usufruiamo dei servizi che lo Stato garantisce coi soldi che gli abbiamo dato e quindi ci sembra di averla pagata “per niente”.
Le “tasse” invece si pagano per ottenere in cambio qualcosa, come l’iscrizione ad un albo professionale o ad un’università: se non mi iscrivo perché non mi interessa ricevere quel servizio non pago (è un po’ come andare a comprare qualcosa e pagarne il prezzo, con la differenza che la tassa non rappresenta effettivamente il prezzo della cosa che compriamo perché non è parametrata al costo reale del servizio che ci interessa ottenere, potremmo considerarla un prezzo “politico”).
Noi ci occuperemo principalmente di imposte, quindi iniziamo a chiamarle col loro nome!
Detto ciò, dobbiamo fare un’ulteriore distinzione, che ci aiuterà ad orientarci strada facendo.
Esistono due tipi di imposte, le imposte dirette e quelle indirette.
Le prime colpiscono i nostri guadagni nel momento in cui li otteniamo, vanno ad incidere quello che prima abbiamo accennato a chiamare “reddito prodotto”: sono i nostri guadagni dalla vendita delle torte.
Le imposte dirette più importanti sono l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche) che grava sui cittadini che percepiscono dei guadagni, che come vedremo possono essere di varia natura (purtroppo il nostro sistema economico non si basa solo sulle torte) e l’IRES (Imposta sui REdditi delle Società) che grava sui guadagni percepiti da strutture più complesse, le società.
Le imposte indirette colpiscono invece quelle che si possono indicare come “manifestazioni di reddito”: significa che lo Stato (che è un po’ stronzo) guarda cosa facciamo e ritiene che alcune azioni dimostrino che noi abbiamo dei soldi (dimostriamo una “capacità contributiva” per rifarci a quanto scritto nell’articolo 53 della Costituzione) e quindi meritiamo di essere tassati di nuovo: le imposte indirette sono numerose, citerei per non mettere troppa carne al fuoco l’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) che ci colpisce quando compriamo beni e servizi e per questi viene emesso lo scontrino (o la fattura), l’imposta di registro (che siamo tenuti a pagare quando concludiamo un atto che deve essere registrato: da quest’atto lo Stato deduce che disponiamo di capacità contributiva, ad esempio perché abbiamo comprato una casa, il cui atto di compravendita deve essere registrato) e le accise.
Direi che per il momento dovreste averne avuto abbastanza, poi ci concentreremo sulle imposte principali per vedere più nel dettaglio come funzionano.
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Come molti conservatori a livello nazionale, non sono dell'opinione che il crack di Wall St seme debba aver recentemente considerato una nuova 'emergenza' nazionale. 'Il cielo raramente stava cadendo riguardo'. Una volta che una persona lo farà, il panico copre il Congresso - e così sembra che Obama e McCain siano compensati dall'usarlo - ei legislatori potrebbero fare cose strane, cose che le menti più sagge probabilmente non farebbero mai. Trascurano un salvataggio da 700 miliardi di dollari che prende il sopravvento su questo particolare incarico solo impostando una particolare economia - raramente sarà potere battendo i soldi durante il problema - e bloccano questo all'interno di tutti gli eventi fuori corso, tutti i miei il sistema di impresa libero non dovrebbe nient'altro che sopravvivere, così realizzerà ciò che il governo statale e federale non potresti mai fare. Sarà un piccolo partner quando si tratta di affari, l'anno prossimo? La maggior Golden Goose Alte Sneakers arte della velocità di guasto per lo specifico stabilimento di pochi milioni di dollari è un migliaio di volte maggiore rispetto alla società da $ miliardi di dollari. L'idea cambia durante la tecnologia è molto dolorosa. Il nostro desiderio rischia di doverlo consegnare di nuovo in 12 mesi? Ogni giorno del calendario, do un'occhiata agli ufficiali del debito che ululano per guardare i file di dati che dovrebbero essere approvati. Una parte comune in quasi tutti questi casi di trasporto è dove il prestatore di denaro prestato altro al livello superiore al sottoscrittore attuale per capire positivamente perché il prestito potrebbe essere autorizzato. Per evitare di consegnare in eccesso i risultati che potrebbero essere sprecati, i funzionari di prestito inviano il nostro prestito sperando che possa scivolare senza ottenere per fornirti questo record. I sottoscrittori non hanno momenti per questo. Quando poi li metti in questa posizione, tutta la loro risposta sarà sulla strada per trasformare il prestito reale verso il basso o concederlo in circa un paio di migliaia di condizioni mediche di somministrazione di cibo e farmaci. Da qui la maggior parte dei 'no duhs'. Di solito non ci sono correzioni semplici per rendere il compito dei social network per voi. Questo è il motivo per cui di solito mi considero un analizzatore nel tuo attuale campo. Apprezzo un grugnito dei media di social networking. Inserisco trincee con un lavoro finito, ed è in definitiva la ricerca del successo. Nel frattempo, questa chiave di fatto 'salvataggi' nelle mani coinvolge quelli che le persone vogliono molto governo, molto più comunista-come giocare con questioni di stato. Ogni sforzo che potremmo fare qualcosa di ridicolo come un piano di salvataggio particolare, la nostra squadra si avvicina e molto di più a un regime socialista di primo piano, e molto più vicino a quello del comunismo. I clienti possono ora conoscere il motivo per cui molti di questi guru sono indiscutibilmente ricercati e venerati. Neanche più è necessario un viaggio per tornare in Tibet. Uno dei principali bisogni è un saluti di internet e qualsiasi carta di credito per garantire questo prezioso consiglio. Se e sono oberati di tasse sul reddito, potrebbero benissimo scambiare con le Bermuda o iniziare con una fase di accrescimento costruendo i prezzi. Ad ogni modo, tu, Joe Citizen, finirai per comprare più direttamente quando diventerai una tassa di proprietà o in maniera indiretta, come se il tuo intero costo indicasse aumenti di vita. Potrebbe essere descritto come un'arma a doppio Golden Goose Sneakers Alte Uomo Saldi aglio. Il ragazzo Cittadino vorrebbe che i 'ricchi' e le organizzazioni compensassero la loro bella parte (anche se Joe non crede che il tuo amante finisca col pagare il pagamento facendo comunque) ma i legislatori sanno che molti di loro non uccidono possedere all'ingrosso Ggdb (e il mercato immobiliare ha bisogno di una bella buona 'oca' ogni singola volta in qualsiasi momento). Ma ora sto divagando. Per tornare all'area tematica. La maggior parte delle compagnie di assicurazione che offrono ad altre grandi Golden Goose Mid Star Uomo Alte ziende, o ad aziende B2B online, sono giudicate dai suoi potenziali clienti in un dato di premio di scommessa tradizionale. O acquistando la terminologia informatica, le decisioni da prendere per te sono tipiche utilizzate da un sistema legacy musicale. Questo è stato il momento in cui è stato detto che spesso nessun solitario ha mai sparato per fare una potente conclusione IBM.
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