#oggi magone
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Oggi vorrei un diluvio di quelli estivi , dove ad un tratto tutto diventa cupo e all'improvviso goccioloni dal cielo. Gente che corre per strada con gli asciugamani sulla testa. Quell'odore di sabbia bagnata che ti riempie le narici. Nelle mie estati da piccola rimanevo ferma sul bagnasciuga ad aspettare che la spiaggia si svuotasse per buttarmi in acqua . Attendevo la fine della pioggia ,aspettando l'arcobaleno, con pazienza e fiduciosa del fatto che sarebbe comparso, giocavo ad indovinare da che parte sarebbe spuntato.
L'ironia della sorte mi vede ancora ad attendere ,chi l'avrebbe mai detto che io la regina del chiudere le porte ,sarei rimasta a fissare quella porta, chiusa non da me. E scoprire che l'appartenenza quella vera non conosce barriere, ostacoli , domande , incertezze. Lei ha il libero arbitrio e non si ferma davanti a nulla.
Aspettiamo l'arcobaleno . In tua assenza i colori perdono tonalità.
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Drammi
Un paio di giorni fa uno degli alunni di mia moglie si è operato al cervello.
Una lesione tumorale (se ho capito bene) che ancora si sa se benigna o meno, si aspetta l'istologico.
Ecco, io dopo aver sentito di drammi simili non riesco proprio a lamentarmi di nulla.
Mi vengono solo i brividi a pensare a quella famiglia e a un bambino così piccolo che deve già affrontare una cosa simile.
#oggi così#con che coraggio potrei lamentarmi?#drammi veri#mi sento impotente#ho il magone da un po' di giorni
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Salve Kon.
Oggi ho portato dal veterinario un gatto che vive da quando è nato a casa mia. Da abusivo, così come la mamma e la nonna. Vivo praticamente in campagna, i gatti vanno e vengono. E si riproducono. Vado al dunque: ha perso l’uso delle zampe posteriori, la coda è spezzata, gli sfinteri rilasciati. L’ho trovato così qualche giorno fa, ha senz’altro beccato una ruotata da qualche stronzo che andava a manetta. Non ha praticamente speranze di recuperare l’uso delle zampe, dalla lastra che il veterinario ha fatto si vede la vertebra spezzata. In più non ha reagito agli stimoli fatti con la pinza sui polpastrelli. Il micio (Apu per la cronaca) mangia e beve, ma sempre dalla lastra si vede la vescica gonfia, pipì e popó escono per caduta, non sente gli stimoli. Ha solo due anni, è giovane, e fino a qualche giorno fa, è vissuto libero di andare e fare quello che voleva. Non lo vedo proprio con un pannolino su un carrellino. Credo di avere già preso una decisione in merito a cosa fare, ma ho un enorme dubbio, misto a magone: è giusto/ corretto che sia io a decidere sull’esistenza di Apu?
Terribile dilemma e ancora più terribile proporlo qua su tumblr, dove il gatto è l'animale guida di una buona percentuale di utentə.
Andrò subito al punto (non è vero)...
Tu hai già preso una decisione.
E non mi riferisco a eutanasia sì/eutanasia no ma al fatto che, per quanto selvatici e 'di campagna', hai comunque deciso di intrecciare la tua vita con la loro e dal quel momento sei diventata responsabile della loro vita, in tutte le accezioni.
In natura, senza nessuno che lo nutra, Apu sopravvivrebbe pochissimi giorni e sì, essere responsabile di un essere vivente significa anche decidere quando lui non può farlo.
La paraplegia è una condizione molto seria che richiede attenzione e cure costanti, con un rischio nemmeno troppo remoto di blocco intestinale o vescica neurologica, rischio sempre più consistente man mano che il gatto invecchia.
Salutalo con amore e fa' che nel tuo dolore per la sua perdita crescano cose luminose per chi rimane.
<3
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Non mi vergono a dirlo, ma ogni volta che guardo le famiglie che hanno messo su alcuni amici del passato, con età comprese fra i 25/28 anni, mi viene sempre il magone, imbarazzante come mettiate al mondo figli per poi sbatterli sui social, oppure coi tablet per non sentirli piangere, per quanto io considera gli animali e i bambini le uniche creature che si meriterebbero di respirare in questo cancro che è la vita, non riesco a vedervi proprio come genitori, come non vi vedevo maturi ai tempi, ora ancora meno, e vi auguro tutto il bene di questo mondo, anche se ricordo parola dopo parola tutte le prese in giro che ho ricevuto da voi, non è cattiveria, è realtà dei fatti il più delle volte.
I genitori di oggi sono ancora più bambini dei bimbi di oggi.
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Sono seduta qui, in questa bella stanza che sarà il nuovo studio di mia madre a ordinare la sua libreria. Stanza condivisa, per la prima volta nella sua vita. Il ché non è profondamente un peccato visto che mi auguro per lei che si possa permettere in vecchiaia di lavorare sempre meno e magari sempre meno al centro di Roma, ma è oggettivamente un peccato. La fine di una era per tutti, soprattutto per lei che a vent'anni pur di pagarsi l'affitto di uno studio quando aveva solo uno o due pazienti, faceva la donna delle pulizie per tutti i palazzi del centro. Mia madre è una donna meravigliosa, una professionista eccezionale. Ha sempre avuti studi bellissimi, "sono il mio bigliettino da visita", "mi posso permettere di non truccarmi perché il mio trucco è questo palazzo", così dice sempre. Ed è vero. Parte della mia fortuna dell'aver vissuto case e palazzi stupendi che mi hanno abituata al gusto del bello e all'arte è dovuta anche a questi studi che fin da piccola ho vissuto come seconde case. Ora si cambia un po' registro. Non sarà più il suo ma sarà un "appoggio" condiviso. E io faccio di tutto per caricarla e dirle che è stata bravissima, che per com'è lei che se le tocchi la casa e lo studio crolla, invece questa volta è stata brava, molto reattiva ed è andata bene, ma effettivamente anche io ho il magone. Qui su questa poltrona di questo nuovo studio molto carino e dalla bella atmosfera che però non è il suo studio nel palazzo storico del centro.
Aaa quel palazzo storico, seconda casa questo era. Se si voleva dormire a Roma dopo una serata in centro si andava lì, ci ho portato fidanzati, avventure, tante amiche che avevano bisogno di una boccata d'aria e di bellezza, tanti amici di tutto il mondo che venivano a visitare la città. In quel palazzo storico del centro ho passato tantissimo tempo. Prima in un appartamento strano, sotto il livello della strada, con le chiavi che portavano ai cunicoli sotterranei di Roma (prima che le belle arti se ne rendessero conto e ce le togliessero), poi in quest'ultimo, bellissimo, luminoso, che sapeva tanto di gusto della mia mamma, bellissimo davvero. La mia festa di laurea con gli amici l'ho fatta lì, nell'atrio, con i vicini di sopra che mi hanno riscaldato le lasagne e i pittori dell'appartamento vicino che mi hanno regalato un ciondolo a forma di maschera di Agamennone, l'atrio pieno di palloncini con dentro una lucina led (che per i tempi era avanguardia pura) e un'atmosfera bellissima.
Mi mancherà molto, ma questo a mamma non posso ancora dirlo.
Mi mancherà molto, ma oggi mentre lo guardavo per l'ultima volta, gustandomi questa struttura unica che verrà smandrappata per fare il solito nuovo e banale posto "chic", pensavo a quanto cazzo sono stata fortuna a poter "vivere" un ambiente del genere. Queste sono veramente fortune. Le case, gli ambienti, gli studi, sono forse poche delle cose che mi restano aggrappante dentro anche dopo anni e cazzo come mi sento fortunata ad averli vissuti. Gli scorci, i profumi, i pavimenti, le finestre, i legni, le pietre, le scheggiature, i rumori, i portoni, i sanpietrini, le colonne, i colori, le maniglie, i pomelli, le modanature, i libri, le polveri, i quadri, le stampe, le sensazioni, le atmosfere, spero di ricordare bene ogni angolo e ogni dettaglio di te.
Ti metterò nella lunga lista delle case che hanno cresciuta, mio caro studio.
Grazie.
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Se puoi non mi dimenticare mai.
Non dimenticare mai come ti ho fatto sentire. Da qualche parte, dentro di me, esisterà sempre quella luce che si accende d’improvviso quando i miei occhi trovano
i tuoi occhi, un faro sul tuo viso che raddoppia il battito cardiaco, nella gioia,
nella paura e persino nella confusione.
Dentro di me ci sarà sempre la protezione nata dal primo sguardo…
Anche fra molto tempo, dentro di me, ci sarà sempre qualcosa di te presente già da prima, da prima che potessi accorgermene con così tanta chiarezza.
La felicità nuda e cruda che si fa magone nello stomaco, quasi come se riuscisse
a precipitare sotto la soglia massima del dolore, per annientarlo e non sentirlo più.
Il mare che vedo anche quando non c’è, guardando te.
Da qualche parte, dentro di me, esisteranno per sempre le volte in cui un tuo abbraccio
è stato il luogo migliore dove ho scelto di vivere.
E ciò che sono stato oggi con te e per te non lo perderai mai più.
Massimo Bisotti
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Gita.
Oggi siamo andati ad Aci Castello ed Aci Trezza, poi mia sorella col compagno e la figlia hanno portato mia figlia e il fidanzato a Taormina, con il catorcio di mia madre sarebbe stato difficile. C'era il sole e l'aria era salmastra, il rumore delle onde è ipnotico. Arrivati al botteghino del castello il bigliettaio ha esposto la storia del castello e alcune leggende legate al periodo in cui era prigione, del tizio che è restato chiuso in un pozzo per 13 anni e che chiese al Re con una poesia di supplica di essere liberato, il Re lo fece sentendo nella poesia una forte dose di tristezza, anche perché un francese non penso avrebbe mai capito un siciliano. La storia di per se può essere inventata, ma il tizio la condisce col fatto che si può desiderare qualcosa e si può mandare il desiderio al pozzo lui ascolterà, beh si l'ho fatto, cosa ho desiderato non è un mistero per chi segue i miei deliri. Poi abbiamo pranzato su un posto e ci siamo salutati. Sono tornato verso la città e ho aspettato che Spock rispondesse, ma tardava e dovevo cagare, quindi sono tornato a casa, Spock era a casa di sua madre a sistemare con la sorella e onestamente non mi andava, quindi ho preso il bus e sono sceso a prendere un caffè in piazza duomo, ho preso anche un canestrino alle fragole di bosco, na goduria. Poi lemme lemme sono andato un pò in giro e in fine a riprendere il bus. Ieri siamo usciti che i pargoli avevano appuntamento con dei loro amici che sono qua in vacanza, noi ci siamo incontrati col dottore, mio cugino, e la combriccola, serata tranquilla e anche divertente, certo niente di eccitante ma pur sempre una buona cosa, che ne ho di bisogno. Programma di domani escursione sull'Etna, la Signora è dura e sarà molto faticoso, penso anche freddo, ma ci riusciremo. Per il resto ho sempre il magone dipende dal contesto lo sento o meno, ma è qua con me, maledetto. Ieri mattina che mi sono incazzato con mia madre ha funzionato, quando siamo rientrati aveva la tv spenta e anche se si è svegliata non l'ha accesa, spero ha capito, ma per rafforzare la tesi le ho detto che il dottore, sempre mio cugino, mi ha detto di dirle che è dannosissima soprattutto per la sua età, con la sottolineatura che non le da l'alternanza giorno/notte, speriamo che si levi questa malsana abitudine, anche un pò per me che vorrei dormire, che se non riesco sono irritabile peggio del colon.
Per questo post invece di musica vi lascio delle foto della giornata. Castello da lontano, castello da vicino, polifemo nella scena mitologica dell'incazzatura contro 'Nessuno', isola Lachea.
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Anche oggi, come spesso mi capita da un mese a questa parte mi sveglio al mattino col magone allo stomaco. C’è mancanza, l’ansia ti assale. Non si riesce a capire tutto quello che è successo…dopo tanti sacrifici finisce tutto quello che hai costruito con una persona nel momento che doveva essere il più bello dopo quasi un anno di relazione a distanza. Non vedere l’ora di rientrare a casa per stare con una persona, aiutarla magari con lo studio, regalare qualche momento di spensieratezza e farsi le “coccole” che spesso sono venute a mancare. E poi arrivano quei momenti in cui si ripensa alle risate, alle uscite, al mare e ai viaggi. Si pensa a tutto ció che si è condiviso e vissuto ed è stato tutto così bello. Puó succedere anche di avere ansie, paure e insicurezze ma non si dovrebbe mai mettere mai in dubbio la forza di amare…il problema è quello: forse e probabilmente io amo ancora. E si…capita pure che ci si fa del male, non ci si sente per un tot di tempo ma allo stesso tempo si dovrebbe capire che non bisogna odiare le persone e bisogna essere consapevoli che non si riuscirà mai a dimenticare totalmente perchè quello che si prova non si è mai provato con nessuna. Poi pensi:
Quanto manca andare a ballare con te, ubriacarsi e fare i cretini?
Quanto manca il passeggiare mano nella mano?
Quanto manca darti un bacio al tramonto?
Penso possiate immaginare.
Poi magari arriva un momento in cui la rabbia ha preso il sopravvento e da un momento all’altro finisce tutto.
Magari un giorno lei si chiederá “perchè non mi ha più scritto? Se una persona ci teneva doveva fare qualcosa”. La risposta in questi casi è difficile da dare ma credo si possa immaginare benissimo. Non è che non ci si scrive perchè non ci si tiene, perchè non ci si ama o altro…non ci si scrive perchè a volte dopo l’ultima litigata la rabbia potrebbe far dire cose spiacevoli oppure attuare comportamenti sbagliati ed è meglio farla passare o magari il cuore ne ha risentito ed è stato offuscato. Testa e cuore difficilmente vanno a braccetto. Probabilmente ci si sente in colpa e pure sbagliati. Capita pure di esser presi per una persona che non si è e si ha la paura di soffrire ancora…la delusione non andrà mai via perchè si crede in un “noi”, le vere coppie lo hanno sempre fatto e spesso ci si ritrova con quei punti interrogativi che fanno esplodere il cervello. In quel momento si lavora tanto su se stessi, si iniziano a leggere dei libri e a praticare anche dei nuovi hobby…Ma posso dire solamente una cosa…non c’è un secondo della giornata in cui non ci si pensa (almeno per me), riascoltare le nostre canzoni pure se non è al tuo fianco, ripensare alle cene con i genitori e alla spensieratezza che si aveva o riguardare chat, foto e video. Non doveva e non poteva finire così. Dov’è stato l’errore? Parlando personalmente io volevo solo crescerla al meglio e aiutarla in tutto. Magari si sbaglia a mettere sempre al primo posto una persona e a dare priorità a lei piuttosto che a me stesso e ovviamente sono consapevole che questi comportamenti possano far pensare altro ma giustamente quando rientravo per 1-2 settimane volevo vederla tutti i giorni perchè oltre alla distanza non è stato un anno piacevole e lei è sempre stata il mio punto di forza con cui mi sfogavo e sempre pronta a supportarmi. Come io per lei ovviamente. Non avró la forza di scriverle e probabilmente e non so se leggerà mai questo messaggio ma voglio che lei sappia che la vorró sempre bene e non ho odio nei suoi confronti…questa parola non la conosco. Porteró sempre un bel ricordo e saró ancora qui con lei se ne avrà di bisogno o se qualcuno dovesse trattarla male. Le basterà scrivermi. È sempre stata una ragazza forte ma allo stesso tempo so che ha tante paure e insicurezze e guardate io mi sento tanto in colpa per non averla aiutata o almeno ci stavo provando ma forse non sono stato bravo a capirla. Vorró sempre il suo bene e le faccio un grande in bocca al lupo per gli esami.
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I funerali me mettono sempre un po' il magone, sopratutto se poi riguardano un parente stretto. Provo a dimme fra me e me che è meglio così, che almeno ha smesso de tribbolà, che ha smesso de soffrì ma alla fine della fiera me a pio nderculo io perché mi restano giusto i ricordi e tanti tanti dubbi su come sia potuto accadere. Che poi ne vedo tanti de morti dovrei sapè gestì le emozioni però oggi no, oggi come ho detto poc'anzi me a pio nderculo io
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Ieri sera ho finito la serie One Day su Netflix e ho avuto il magone durante tutta la giornata di oggi.
Non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati a vivere e per questo dovremmo apprezzare tutti un po’ di più tutto.
Dovremmo dire “ti amo” quando lo sentiamo. Dovremmo dire quello che pensiamo ogni volta che lo pensiamo. Dovremmo vivere senza dubbi, pensieri negativi e freni. Dovremmo essere soltanto noi stessi. Dovremmo vivere senza paure o ansie per gli altri. Dovremmo ballare, scherzare, ridere. Dovremmo prenderci più cura del nostro bene. E dovremmo soltanto vivere ogni giorno, come se fosse davvero l’ultimo.
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Non mia madre che ha deciso di attaccarmi a caso, per poi rigirare la cosa e farmi passare per la stronza. Dio santo ma io posso tornare a casa e vivere oggi volta sto magone? Non è proprio la mia giornata
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Fa caldo anche qui ma è sopportabile non è afoso. Oggi sono leeeegermente ko. Non ho più i trenta e i quaranta e le visite di ieri si fanno sentire oggi . Perché quella figlia che mi assomiglia non era mai stanca e salire al castello di Brunico (trovarlo chiuso) sotto un sole.alle due del pomeriggio...e poi ci hanno consigliato di visitare la chiesa parrocchiale. C'era un funerale , una bara bianca. Mi è venuto un magone pensando ad un giovane invece era una vecchina di 80 anni. Adesso sono in camera al fresco che ti leggo e ti penso.
I paesaggi qui sono mozzafiato e mi torna in mente.la tua vacanza con Paolone ...a quei tempi mi pensavi diversamente
Cazzarola
Mi piacerebbe adesso averti nudo appiccicato a me accarezzarti succhiarti e passare il pomeriggio così al fresco. Annusarti...che profumo indossi?
E come ti vesti ?
E poi, compitino :
Raccontami un pensiero che ti imbarazza solo raccontarlo. ( non necessariamente di sesso )
❤️
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Ciao Leo.
Io c’ero quando venisti a giocare a Bari, quando andammo in serie A nel lontano 2009 e di quando ti vidi giocare dal vivo seguendo la partita al San Nicola, con mio padre. Eri già uno dei miei preferiti. Poi ti ho adorato ancora di più: qualche tempo dopo sei arrivato alla Juve, la mia squadra del cuore, e ti sei fatto amare tanto, tantissimo, finché non hai scelto di andare al Milan improvvisamente.
Dal 2012 al 2017-18: abbiamo condiviso insieme cosi tante gioie e anche dolori (vedi finali di champions perse) ma mai dubitato della tua forza mentale e uomo di squadra. Poi sei andato in una delle avversarie per eccellenza della Juve addirittura diventandone capitano, e sembrava quasi ci avessi dimenticato. Sei ritornato, un annetto dopo, con la coda tra le gambe perché sapevi che non era casa tua, che in fondo, il nero sta bene solo con il bianco.
C’è voluto tanto tempo per perdonarti. Ammetto che io stessa quando hai fatto l’annuncio con il Milan ho sperato di non vederti mai più. Eppure, quando sei ritornato, ero arrabbiata, si, ma consapevole che l’avevi fatto per amore dei colori, della squadra.
Ci sono state altre discese, cadute e brutti momenti è il rapporto si è un po’ spezzato ma è impossibile dire che non ti si vuole bene nonostante tutto. La carica e la voglia di lottare non ti ha mai abbandonato, nonostante in campo non renda purtroppo più come prima da tempo. A malincuore, confesso che ritengo sia giusta la scelta della società di metterti fuori, seppur meritavi un saluto dignitoso allo Stadium difronte ai tuoi tifosi, quelli che, tra amore e odio, sono stati lì per te per tanti anni.
Pensavo di essermi allontanata da te e dal tuo personaggio, invece oggi con questa notizia mi è solo salito un magone e tanta malinconia. Abbiamo passato anni stupendi insieme. Scudetti, coppe Italia, super coppe: festeggiamenti, rinnovi, e poi l’europeo. Con te si chiude un altro capitolo della mia Juve, si chiude definitivamente la BBC.
Nonostante tutto, nonostante l’infamata, nonostante il non giocare più per vincere, il non rendere più e sbagliare quasi tutto…ci mancherai. Grazie di tutto Leo.
Grazie di aver onorato i colori, di essere ritornato con la fame, di aver amato questa squadra.
Grazie per questi 12 anni meravigliosi.
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Cara amica di una volta
(mi fa brutto chiamarti ex amica anche se ormai siamo quello)
oggi dopo tanto ti ho vista, ero in macchina e tu sei passata avanti a piedi, era quasi un anno che non ti vedevo o forse anche più, non posso negare che mi ha fatto uno strano effetto rivederti, quel magone in pancia di nostalgia, di colpe che ho e soprattutto averti fatto stare male. Sai, non si può non notare il tuo cambiamento e questa cosa mi fa super felice, so le volte che volevi cambiare, che provavi a farlo ma non riuscivi a rialzarti e mollavi e vederti ora mi ha fatto sorridere, un sorriso di soddisfazione per te. Avrei da chiederti scusa, ma veramente tante scuse dovrei darti, ti ho trattato male in quel periodo e infine le nostra strade si sono separate per colpa mia, alla fine avevi ragione tu ma io sono dovuta arrivare fino in fondo e bruciarmi. Spero tanto che tu stia bene e sia felice.
Sei la persona che mi manca di più del mio passato, una delle poche persone con cui riuscivo veramente ad essere me stessa,
ti voglio bene.
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Se puoi non mi dimenticare mai.
Non dimenticare mai come ti ho fatto sentire.
Da qualche parte, dentro di me, esisterà sempre quella luce che si accende d’improvviso quando i miei occhi trovano
i tuoi occhi, un faro sul tuo viso
che raddoppia il battito cardiaco, nella gioia, nella paura e persino nella confusione. Dentro di me ci sarà sempre la protezione nata dal primo sguardo…
Anche fra molto tempo, dentro di me, ci sarà sempre qualcosa di te presente già da prima, da prima che potessi accorgermene con così tanta chiarezza.
La felicità nuda e cruda che si fa magone nello stomaco, quasi come se riuscisse
a precipitare sotto la soglia massima
del dolore, per annientarlo e non sentirlo più. Il mare che vedo anche quando non c’è, guardando te.
Da qualche parte, dentro di me, esisteranno per sempre le volte in cui un tuo abbraccio è stato il luogo migliore dove ho scelto di vivere.
E ciò che sono stato oggi con te e per te
non lo perderai mai più.
Massimo Bisotti
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1/07/2023 - 13:58
Oggi ho invitato i miei colleghi a pranzo. È stata una cosa del tutto improvvisata. Ero stata invitata per un aperitivo ma stavo già mettendo qualcosa in pentola dato l'orario e allora ho colto la palla al balzo per estendere l'invito a tutti. Amo cucinare e adoro farlo per gli altri. Mi rilassa e mi rende soddisfatta. Ha pranzato con noi anche un bimbo di un anno e mezzo e ha deciso di voler mangiare seduto in braccio a me. Ha mangiato le stesse cose nostre e con gusto, tant'è che la mamma ne è rimasta incredula perché lui fa sempre i capricci per mangiare.
E ti ho pensato tantissimo. Mi sei mancato così tanto da farmi venire il magone e mi è passata la fame. Avevo quella creaturina bellissima in braccio, con quelle manine tonde e i piedini come panzerottini, come tutte le foto dei bimbi che mi mandavi. Avrei voluto ci fossi anche tu seduto a quel tavolo, a condividere i miei momenti di lavoro e di spensieratezza e a sorridermi con quegli occhi bellissimi e le fossette.
Ti sono grata anche io, ma non ti metto tra "le cose". Ti tengo nel cuore, con i ricordi e i regali più belli.
Ciao bimbo ❤️...
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