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#oggi commissione
falcemartello · 4 months
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Dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste.
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Dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale.
Pertanto il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non è un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea.
Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa.
Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità.
È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria.
La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare.
L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO.
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Si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare.
Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura.
Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura.
Se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea, o quanto meno essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.
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Tratto da "Europa o l'impostura", G. Agamben
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fiorescente · 16 days
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Allora quindi oggi vorrei essere in montagna a fare una lunga camminata ma invece eccoci qua
Studio storia contemporanea, penultimo esame; in realtà ripeto perché l'ho studiato trentamila volte ovviamente ma mi fa un botto paura quindi devo sapere tutto tantissimo altrimenti non mi regolo con l'ansia
Detto questo è tutto super interessante ma a una certa pure che palleeeeeee dai bastaaa ma quante volte cambia sto governo francese oooo
C'è di buono che sono entrata già in magistrale quindi del voto posso fregarmene, ma il mio problema è che se non mi sento sicura piango a dirotto davanti al prof e in commissione c'è una professoressa che sembra davvero una strega cattiva e pure antimeridionalista borghese io ve lo dico
Obbiettivo di oggi comunque: arrivare a poco prima della seconda guerra mondiale, speriamo!!
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anchesetuttinoino · 2 months
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Von der Leyen bis? Vergognoso solo il fatto che se ne parli
Già
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abr · 4 months
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Si dicono ambientalisti ma sono cacciatori di streghe. Si credono “Ultima Generazione” ma sono il ritorno a un oscuro passato di fanatismo e violenza. Lo scopro grazie a “Il manifesto di un eretico. Saggi sull’indicibile” (Liberilibri) di Brendan O’Neill, giornalista anticonformista britannico.
Vi leggo, fra l’altro, di un orrendo processo alle streghe celebrato in Scozia, conclusosi nel 1591 con strangolamenti e roghi. “Le donne di North Berwick possono essere considerate tra le prime vittime dell’isteria da cambiamento climatico, di quella voglia di attribuire la colpa di un tempo anomalo a esseri umani malvagi”. Secondo i carnefici le disgraziate avevano, in combutta col diavolo, scatenato una serie di tempeste, insomma una “emergenza climatica”. A condurre personalmente il processo fu re Giacomo VI, così come oggi a processare i proprietari di auto con motori endotermici e case di classe energetica F o G sono il presidente della Commissione Europea, i capi delle multinazionali, il Papa gesuita...
Allora il problema era il freddo, adesso il problema è il caldo, ma la soluzione escogitata dal potere è molto simile: fornire capri espiatori alle masse superstiziose. Al climatismo come demente ortodossia, scrive O’Neill, si opponga una sana eresia.
Camillo Langone, un Boni di fascia alta, via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/06/06/news/al-climatismo-come-demente-ortodossia-si-opponga-una-sana-eresia-6616161/
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i-am-a-polpetta · 6 months
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sono molto incazzata per la visita di oggi in commissione medica, ho sperato più volte che crepassero tutti ma domani è un giorno speciale quindi faccio finta di non pensarci ♥️
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vintagebiker43 · 24 days
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@UGirovago77000
Non è oggi che perde di credibilità il governo.
L'ha persa con un sottosegretario che fotte un quadro
un altro che fotte documenti riservati
una ministra che fotte l'INPS
un cretino che spara nei coglioni a un camerata
una pregiudicata in parlamento
un pregiudicato in Europa!!
per non parlare di una condannata in via definitiva prima sottosegretaria e poi in commissione parlamentare
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francescosatanassi · 1 year
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"GLI ANNI PIÙ BELLI"
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Pochi giorni fa la Camera dei Comuni del parlamento Canadese, con la presenza del presidente ucraino Zelens'kyj, ha riservato un lungo applauso al 98enne Yaroslav Hunka, ucraino naturalizzato canadese, per ringraziarlo di aver combattuto i russi durante la II Guerra Mondiale. Strano che nessuno (almeno inizialmente) abbia pensato all’ovvio: se negli anni ’40 combattevi i russi, la tua posizione era abbastanza ovvia. Al vecchio Hunka non è parso vero di essere accolto come un eroe di guerra, soprattutto ripensando alle operazioni militari del suo reparto. Hunka faceva parte della famosa Divisione Galizia, una formazione composta da volontari ucraini che si erano uniti al Terzo Reich. Non semplici soldati, ma uomini appartenenti alle SS che al processo di Norimberga furono accusati di aver ucciso centinaia di ebrei e civili polacchi. Le SS della Galizia furono infatti protagoniste nel reprimere la rivolta di Varsavia mettendo in atto gli ordini di Himmler: incendiare gli edifici senza curarsi di chi li occupava e sparare ai bambini, alle donne e al personale medico. Al termine dell’operazione, i civili superstiti lasciarono la città e furono pochissimi quelli che si nascosero tra le macerie. Tra questi c'era Władysław Szpilman, il musicista polacco di cui si racconta la storia nel film “Il pianista.” Dopo il conflitto, Hunka e altri 8000 appartenenti alla Divisione Galizia furono prima rinchiusi in un campo di prigionia britannico vicino a Rimini, poi con l’aiuto del Vaticano furono fatti transitare verso Spagna, Francia e Inghilterra. Da qui, il nostro “eroe” raggiunse il Canada negli anni '50, restando attivo nei circoli frequentati da ex SS. Su un blog di veterani ucraini, Hunka descrisse gli anni della guerra come il periodo più bello della sua vita. Chissà cos’hanno pensato gli ex abitanti di Huta Pieniacka, villaggio polacco raso al suolo dalle SS galiziane nel febbraio del ’44, ricordando i bambini gettati contro i muri e le donne incinte squartate. Una volta in Inghilterra, gli autori del massacro non furono interrogati e il governo inglese respinse sempre ogni richiesta di indagare sul loro passato. Nonostante i crimini di guerra dei quali si sono macchiati, una Commissione d'inchiesta canadese ha decretato che, da quando giunsero in Canada, gli uomini della Galizia "hanno tenuto una condotta soddisfacente e niente ha indicato che fossero infetti dall'ideologia nazista.” Oggi l’ex Divisione viene onorata dai nazionalisti ucraini e ogni 28 aprile si tiene una marcia per celebrarne la fondazione. Lo scorso anno la Corte suprema dell'Ucraina ha stabilito che i suoi simboli non sono riconducibili al nazismo, perciò possono essere esposti e messi in mostra. In fondo, come disse il mai pentito Hunka, si tratta solo di ricordare gli “anni più belli", non è vero?
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lostaff · 8 months
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
Ora puoi aggiungere i sondaggi ai reblog!
Da ora, quando userai # come prefisso per cercare in un blog specifico, riceverai solo tag come risultati. Quindi se cerchi #gatti in un blog, ti mostreremo solo i post che usano quel tag. (Che sarebbe poi anche quello che succede quando cerchi in tutto Tumblr usando un # prima di ogni termine di ricerca.)
Abbiamo eliminato la tab Oggi in Esplora su web, ora Popolari è di nuovo l'esperienza principale.
Su web, abbiamo aggiunto “Vedi reblog precedenti” al menu del post. Lo puoi trovare cliccando le tre lineette nell'angolo in alto a destra di un post!
Già che c'eravamo, abbiamo fatto un po' d'ordine anche tra gli altri elementi del menu del post su web. L'ordine di alcuni elementi è stato cambiato e “Segui la conversazione” adesso si chiama “Segui post”.
Su Android, “Vedi reblog precedenti” adesso è stato inserito nel menu di reblog per tutti gli utenti con l'ultima versione dell'app.
Come da Normativa sui servizi digitali della Commissione Europea, ora potrai indicare quando un post presenta contenuti commerciali. Così facendo, verrà aggiunto al post il banner "Contenuti commerciali" senza influenzare la visibilità del tuo post ne il posizionamento su Tumblr.
🛠 Correzioni
Ultimamente, postare su Tumblr da IFTTT (EN) è stato molto limitato, causando il fallimento di alcune azioni, ma abbiamo risolto il problema.
Stiamo sistemando molti problemi visivi con Tumblr Patio (EN), per coloro che ci stanno aiutando a testarlo.
Su Android, un piccolo gruppo di utenti non riusciva ad accedere ai messaggi sulla versione 32.9 dell'app. Questo problema è stato risolto nella versione 33.0.
Abbiamo rilasciato un fix per l'app iOS per il problema che alcuni avevano a editare i post in bozze.
Gli utenti non possono più mandare domande ai blog che li hanno bloccati, o che loro stessi hanno bloccato.
Su web, il selettore blog del post editor appariva erroneamente in alto nella barra di formattazione testo. Il problema è stato risolto.
Su web, la pagina impostazioni del tuo blog (tumblr.com/settings/blog/blogname) mostrava il menu impostazioni account nella barra laterale di destra. Abbiamo aggiornato l'area mostrando la barra laterale del blog. (Post, bozze, coda, ecc).
Abbiamo fatto qualche modifica per risolvere il problema di visualizzazione nella inbox quando non c'erano messaggi non letti. Per cui cliccavi sulla inbox ma non trovavi nulla. Facci sapere se il problema persiste.
🚧 In corso
Abbiamo tentato di eliminare quell'odioso bug che continuava a mostrare 1 messaggio non letto nell'inbox delle domande quando in realtà non c'era proprio nulla. Di solito succede quando qualcuno invia una domanda che viene poi sospesa per qualche motivo, oppure si blocca impendendo di vedere la vera domanda. Purtroppo per qualcuno lo abbiamo perfino peggiorato aumentando addirittura il numero di messaggi non letti anche se poi non ce n'erano affatto. Sebbene il secondo sia stato eliminato, stiamo ancora cercando di sistemare la situazione generale.
🌱 In arrivo
Abbiamo appena riepilogato un'altra Hack Week, in cui abbiamo creato qualunque funzione volessimo! Segui @engineering (EN) per vedere cosa siamo riusciti a fare. 👀
Hai riscontrato un problema? Invia una richiesta di supporto e ti risponderemo il prima possibile!
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PRIMA PAGINA Il Quotidiano Del Sud di Oggi mercoledì, 18 settembre 2024
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falcemartello · 1 year
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Cos’è veramente la UE?
“L’Unione Europea è oggi strutturalmente uno stato imperiale autoritario” Philippe Fabry
La pandemia e la crisi Ucraina hanno consentito alla Commissione Europea di arrogarsi il diritto di dare la direzione politica ai paesi membri, come quella di decidere campagne vaccinali obbligatorie e fornire da subito armamenti all’Ucraina.
La Commissione è una sorta di potere autocratico che risponde poco o niente al Parlamento, che è l’unica istituzione con una parvenza democratica. La Commissione, inoltre, non è limitata nel potere da nessuna carta costituzionale, che non esiste in Europa.
Essa è l’emanazione del Consiglio Europeo che è un super organo, un esecutivo al quadrato. Il Parlamento avrebbe la possibilità di intervenire con censure nei confronti della Commissione, ma servirebbe una maggioranza di 2/3, un risultato praticamente impossibile.
La Commissione approfitta di questo predominio e agisce indipendentemente con il monopolio dell’iniziativa legislativa. Cioè è esclusivamente l’esecutivo che fa le leggi. Una burocrazia che governa senza controllo.
La UE è diretta dalle élite di Bruxelles con una cultura globale basata sull’ecologismo, il multiculturalismo, un certo femminismo radicale e l’LGBTismo. Una cultura tutta metropolitana, perché solo nelle aree urbane si può pensare di sostituire l’automobile con il pullman o con la bicicletta. Inoltre in città c’è la maggiore concentrazione di LGBT, dato che in campagna sarebbero più isolati e a disagio.
Siamo in una arretratezza democratica impressionante. Questo autoritarismo di Bruxelles sta crescendo anno dopo anno. Non a caso Junker dichiarò al Figaro nel 2015: “Non ci possono essere scelte democratiche di fronte ai trattati europei” Ursula Von der Leyen a settembre 2022 ha spiegato chiaramente gli intenti della Commissione nel caso qualcuno volesse metterla in discussione. Lo ha fatto in occasione delle ultime elezioni nazionali in Italia: ”Ci sono gli strumenti a disposizione di Bruxelles per sanzionare eventuali attentati ai principi democratici dell’UE in caso di vittoria della coalizione di destra nelle elezione di Domenica prossima in Italia”
C’è da aggiungere altro?
Fortunato Nardelli
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curiositasmundi · 1 year
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[...] «Meloni ha sempre proclamato fedeltà a Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, dalle cui fila sono usciti gli stragisti degli Anni 70. Ha partecipato a una manifestazione con Ciavardini e criticato la sentenza di condanna sulla strage di Bologna. Il deputato Mollicone ha ricordato in Parlamento il depistatore generale Maletti, definendolo “uomo di Stato”. Ciavardini è uscito dal carcere grazie a Claudio Barbaro, attuale sottosegretario, e a sua volta ha fatto uscire dal carcere Cavallini». Ha senso sollevare una questione fascista sulla commissione antimafia? «Dopo il fascismo c’è il neofascismo: implicato nella stagione delle stragi con ampie coperture istituzionali, ora è penetrato nello Stato, presidia la tolda di comando. È una lunga marcia. Prima per sovvertire la Costituzione, oggi per svuotarla». In che modo, visto che parliamo di una commissione di inchiesta? «L’elezione della Colosimo interviene in un momento particolare. La Corte di Bologna ha appena condannato Bellini, neofascista di Avanguardia Nazionale, che nel 1992 era in contatto con gli esecutori della strage di Capaci e suggerì la strategia di colpire i beni artistici, come fatto nel 1974 da Massimiliano Fachini, leader di Ordine Nuovo a cui apparteneva Pietro Rampulla, artificiere di Capaci. La sentenza di Bologna rivede il delitto Mattarella recuperando la matrice di destra eversiva, come sosteneva Falcone. Stefano Delle Chiaie era a Palermo nel periodo delle stragi. Su questi temi dovrebbe misurarsi la commissione antimafia. Come potrà farlo con questa presidente?». La Colosimo è nata nel 1986. È anagraficamente distante. «Ma è imbevuta di questa solidarietà ideologica. E viene eletta non per un capriccio personale o debito di amicizia della premier, ma con una precisa missione». Quale? «Costruire una contronarrazione revisionista e negazionista: le stragi sono opera solo di Riina, niente c’entrano massoneria, servizi segreti, neofascisti. Al massimo qualche imprenditore del Nord dagli affari sporchi». Ci saranno conseguenze sulle indagini giudiziarie? «Devastanti. Immaginiamo come questa notizia sarà letta da personaggi come Graviano, al 41 bis, o Bellini, che attende il processo di appello per la strage di Bologna». Come? «Questa è gente che conosce i codici del potere meglio di me e lei. Il messaggio è chiaro: sul patto di fedeltà al fondatore di Ordine Nuovo si fonda il controllo di un’istituzione delicatissima. Crede che questo possa incoraggiare collaborazioni?». Meloni e Colosimo hanno un’amicizia antica. «Per una statista, di fronte a una questione istituzionale l’amicizia recede. A meno che non sia lo schermo di una visione strategica, la rilegittimazione del neofascismo. Questa elezione ne è una tappa fondamentale. C’è un filo nero che si dipana». Avevate provato a evitare questo esito? «Avevamo detto: indicate un altro nome, lo votiamo anche noi. Invece la Meloni ha insistito, pur sapendo che noi saremmo usciti dall’aula, una cosa mai successa. Una linea Maginot di decenza». [...]
Da: Scarpinato- “Un filo nero da Rauti a Meloni i neofascisti dietro le stragi”
La Stampa
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anchesetuttinoino · 8 days
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Conte: 'La Commissione Covid è uno strumento politico'
(come lockdown e "vaccini"?)
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abr · 1 month
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--- lancia una inquietante minaccia: "Se X non rispetta le regole UE può essere chiuso".
Gente che non rispetta le regole UE rilanciando palesi bufale fake tipo Cybertruck regalo di Musk a Kadyrov e non si rendono contro che proprio perché i primi a caderci son loro (medioman che desiderano tanto che ciò a cui credono sia vero), sarebbe meglio per loro andarci cauti.
La mia civiltà negli anni '70 e '80 SCELSE DELIBERATAMENTE la libertà di espressione rispetto a chi si sentiva minacciato dalla pornografia. Oggi abbiamo nuovamente tra le palle dei reprobi bacchettoni reazionari IGNORANTI.
Travestiti da progressisti verilibberali, in realtà costretti a camminare all'indietro dalla testa voltata di 180 gradi, come i dannati indovini e superstiziosi di Dante.
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fridagentileschi · 5 months
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Il 29 aprile 1975 ci fu un altra vittima dell'odio comunista.
Sergio Ramelli, 17 anni, militante del Fronte della Gioventu' di Milano, verso le ore 13 di giovedì 13 marzo fece ritorno a casa in via Amadeo dopo una commissione.
Più tardi avrebbe preso il suo motorino e sarebbe andato a frequentare i corsi pomeridiani scolastici.
Il ragazzo legò il suo "Ciao" al solito posto in via Paladini e si diresse verso casa.
Ad un tratto vide due ragazzi minacciosi muoversi verso di lui ed altri posizionati un po' più avanti.
I due erano armati, ma non avevano armi nel vero senso della parola, ma una particolare di quei tempi, la chiave inglese "Hazel 36", una grossa e pesante chiave inglese usata dai meccanici e dagli idraulici.
In quegli anni uno degli slogan preferiti dalle zecche era: "Hazel 36, fascista dove sei?".
In pochi secondi Sergio capì di essere in trappola.
Inciampò e fu colpito dai due ragazzi alla testa.
I colpi sferrati nei suoi confronti furono fortissimi e continui, lasciandolo sanguinante per terra.
Non contento, uno dei due aggressori ritorno' indietro per dare il colpo di grazia a Sergio.
I maledetti Kompagni terminarono il loro infame "lavoro" solo quando una signora anziana si mise ad urlare, implorando loro di smettere.
Ramelli era a terra con il cranio aperto, il sangue e pezzi di cervello accanto.
Fu chiamata un ambulanza e fu portato al Policlinico.
Sergio fu ricoverato con un trauma cranico, una ferita lacero contusa del cuoio capelluto, fuori uscita di materiale cerebrale ed in stato comatoso.
Cesso' di vivere il 29 aprile 1975.
Alla notizia della sua morte la maggioranza di sinistra del consiglio comunale di Milano applaudi'.
Applaudirono per la morte di un ragazzino.
Stramaledettissimi infami. Vigliacchi criminali assassini. Non meraviglia che stiano oggi con lo stupro islamico e lo chiamino resistenza. La feccia non cambia mai... si riorganizza soltanto. Blaterano di pacifismo...ma nel loro gergo è la resa totale e incondizionata alle loro violenze e a quelle dei loro amici muss.
Non abbiamo una vera opposizione che dichiari finalmente il comunismo un crimine contro l' umanità. E così tutti i loro satelliti.
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massimogilardi · 1 year
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GIAN LORENZO BERNINI: NETTUNO E TRITONE
Il cardinale Alessandro Damasceni Peretti Montalto, pronipote di Sisto V, era un uomo magnanimo e gioviale, un munifico committente tanto benvoluto che, alla sua morte, il pittore Giovanni Bricci (padre di Plautilla, futuro architetto) licenziò un libello molto apprezzato nel quale si tessevano le lodi di quello che, se non fosse mancato prematuramente – per una congestione – a poco più di cinquant’anni, avrebbe potuto diventare papa nel conclave del 1623, che vide poi invece eletto Maffeo Barberini.
Il cardinale Montalto, come tutti lo chiamavano, era figlio della nipote Sisto V e, ad appena quattordici anni, fu adottato dal prozio che lo creò così giovanissimo cardinale. La nonna di Alessandro, Camilla, era la sorella di Sisto V, colei per la quale fu coniato il modo di dire “Camilla, tutti la vònno, nessuno pija…”, nonché proprietaria del terreno che avrebbe poi ospitato la favolosa villa che, con lui, sarebbe divenuta la villa privata più estesa di Roma. Un posto che, a giudicare dalle incisioni e da alcune foto di fine Ottocento, doveva essere incantevole e che il cardinale, raffinato collezionista, arricchì con tante opere d’arte.
La peschiera Montalto era la più grande “piscina” di Roma e si trovava a due passi dalla casa paterna di Bernini (Via Liberiana), sua prima casa romana. A pianta ovale con diametri di mt 36,50x24,50 essa, secondo la descrizione di Giuseppe Bianchini a commento della tav. 194 del X Libro delle Magnificenze di Roma di Giuseppe Vasi, 1761: “Nasce dal clivo del colle Viminale […] a destra si alza, quasi custode della delizia, un Ercole colla mazza, e a sinistra un Fauno con una zampogna, come se volesse accrescere il delizioso mormorio delle acque. Gira attorno alla peschiera una balaustra con di marmo con dodici statue sopra, e fra una e l’altra tante tazze dalle quali si drizzano altrettanti zampilli di viva acqua verso il centro della peschiera. Nel sito più alto, ove spiccano più copiose le acque, si alza la statua di nettuno col suo tridente in atto di domare quell’elemento e ai lati in sito più basso le statue di Orfeo e di Mercurio…”. (In realtà le statue a decorazione erano sedici, tutte raffiguranti dèi pagani e imperatori dell’Antica Roma).
La peschiera, che fu ancora per l’Ottocento un acquario molto vario, aveva anche uno “scherzo”, uno di quei trucchi tanto apprezzati nel Seicento: uno scalino calpestabile che correva tutt’intorno alla vasca sotto il pelo dell’acqua così che, nel calpestarlo, bagnava le caviglie degli ospiti, e fu descritto come: “Uno scalino falso che inaqua un poco le gambe”.
La fontana-laghetto creata da Domenico e Giovanni Fontana ai tempi di Sisto V – le cui insegne ricorrevano sotto le statue della balaustra – fu “coronata” dal Nettunoberniniano per volontà del cardinale Alessandro, con un basamento che recava le proprie insegne: al momento della commissione, attorno al 1619, Bernini aveva appena 20 anni. Per Leone Strozzi, che aveva la propria villa vicina a quella di Monalto, suo padre Pietro aveva già licenziato alcune statue (e lo stesso Gian Lorenzo gli venderà, sebbene l’avesse scolpito per sé stesso, il San Lorenzo sulla graticola oggi coll. Contini Bonacossi presso Uffizi, Firenze) per le quali aveva in parte coinvolto anche il giovane figlio. Potrebbe esser stato dunque un “passaparola” tra ricchi mecenati a far sì che Montalto affidasse al giovane Lorenzo un gruppo da porre in piena vista nel suo fantastico giardino. Che il giovane avesse talento per i gruppi, il cardinale lo sapeva comunque avendo visto senz’altro il gruppo di Enea, Anchise e Ascanio (o Fuga da Troia) licenziato nel 1619 per il cardinale Scipione Borghese.
A Gian Lorenzo Bernini Montalto avrebbe commissionato tre opere in tutto: il Nettuno, il busto ritratto oggi ad Amburgo (1622) e il David oggi alla Galleria Borghese (1621-3).
Alcune incisioni mostrano come il gruppo del Nettuno e Tritone fosse posto a coronamento della peschiera che si ergeva all’estremità della proprietà, smembrata a fine ‘800 per far posto alla stazione Termini, nella parte più rialzata (l’unico edificio rimasto della villa, cmq modificato, è l’attuale Palazzo Massimo alle Terme): da lì si aveva una vista sopraelevata dell’abside di Santa Maria Maggiore, dov’era sepolto il prozio del cardinale, Sisto V, e dove Montalto stesso sarebbe stato prematuramente sepolto (sebbene il suo cuore si trovi in Sant’Andrea della Valle, i cui lavori di realizzazione aveva profusamente finanziato).
Il Nettuno ha una resa aspra, quasi ruvida, coerente con la destinazione all’aperto e l’esposizione alle intemperie: troneggia sulla vasca a gambe divaricate su una conchiglia, barba e baffi arruffati, quasi imbrinati di salsedine, e punta il tridente in basso con piglio deciso in un avvitamento turbinoso come il mare in tempesta che gli spazza il viso mentre il panneggio gli lambisce i fianchi come fosse al centro di un ciclonico mulinello.
Tra le gambe del dio spunta un tritone che con la sx si aggrappa al suo polpaccio sx, mentre con la dx tiene una buccina della quale pare ancora di udire il richiamo. Sotto al gruppo, l’acqua fluiva nel bacino sottostante formando una cascata su tre gradini.
Si è a lungo supposto che la fonte iconografica fosse da individuare in Virgilio, EneideI, 132 e segg., ma è più probabile che la fonte sia da ricercarsi in Ovidio, MetamorfosiI, 330-48:
“Cessò l’ira del mare, il dio delle acque depose l’asta tricuspide, chiamò il ceruleo tritone che sovrastava il pelago profondo con le spalle coperte di natie conchiglie e gli comandò di dar fiato alla conca fragorosa, per fare ormai, con quel segnale, rientrare i flutti e le correnti. Quegli prese la cava buccina tortuosa che va dal principio allargandosi in ampia spirale, la buccina che, quando in alto mare si empie d’aria, introna del suo suono i lidi che si stendono dall’oriente all’occaso. E anche allora, appena ebbe toccato la bocca del dio dalla barba stillante, e gonfia annunziò l’ordine della ritirata, fu udita da tutte l’acque della terra e del mare, e tutte le onde che l’udirono raffrenò e respinse. Il mare ebbe ancora le sue rive, i letti contennero i fiumi rigonfi, si abbassarono le correnti, si videro i colli riapparire fuori, sorse la terra, si ingrandirono le cose col decrescere delle acque e, dopo lunghi giorni, le selve mostrarono le loro cime, spogliate, e avevano ancora su le fronde il limo lasciato dai flutti. Il mondo era rinato.”
Rispetto al testo ovidiano, che Gian Lorenzo avrebbe letto a fondo di lì a breve anche per Apollo e Dafne, il suo Nettuno non ha ancora posato il tridente e sembra ancora piuttosto contrariato: Bernini lo rappresenta nell’acme dell’azione. Il tritone invece è stato reso abbastanza calzante al testo, e in esso vediamo un concetto che tornerà in tutte le sue fontane successive: l’acqua che emerge alla luce da un essere umano, mitologico o animale.
L’episodio ovidiano, che narra del mito di Pirra e Deucalione, trova corrispettivo nel racconto biblico del diluvio universale; la clemenza di Nettuno che, di concerto col fratello Giove, permette alla coppia di sopravvivere e rigenerare il genere umano, corrisponde al passo di Genesi: 8,1: “Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame che era con lui nell’arca, e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono.”
La pietasdivina che dopo il caos ristabilisce la quiete era allusione alla munificenza del cardinale Montalto, mentre il senso del contrasto tra l’agitazione di Nettuno e lo specchio piatto dell’acqua nella peschiera era chiaro: Nettuno aveva appena placato una tempesta per permettere che gli ospiti di Montalto potessero ammirare con calma i pesci che la popolavano e, in generale, il suo elemento.
Chi poteva aver suggerito un collegamento pagano-cristiano così sottile? Se è vero che il cardinale faceva segretamente parte dell’Accademia degli Intronati con lo pseudonimo di Profundus, è stato suggerito anche tuttavia il nome dell’allora cardinale Maffeo Barberini, da sempre appassionato di poesia, ma il quesito rimane senza risposta.
Nettunolasciò Roma parecchio tempo prima della demolizione di villa Montalto ormai Negroni: nel 1784 il ricco commerciante Giuseppe Staderini comprò la villa dai Negroni (che l’avevano acquistata a loro volta nel 1696) e iniziò una vendita sistematica di tutto ciò che essa conteneva, alberi compresi.
Tuttavia, da una lettera scritta da Raphael Mengs da Madrid nel 1767 al cav. D’Azara, deduciamo che forse i Negroni avevano già tentato di piazzare il gruppo berniniano: “Desidererei sapere quanto costerebbe il gruppo del nettuno del Bernini”. Non se ne fece evidentemente nulla se nel 1777 il viaggiatore De la Roque, in visita alla villa, affermò che Nettuno si trovava in una rimessa annessa alla peschiera, dunque già “smontato” in vista di un trasloco ma ancora a Roma. Dopo un periodo in custodia presso Villa Borghese, infine, nel 1786, il gruppo fu acquistato da sir Joshua Reynolds e venduto, dopo la sua morte, a Lord Yarborough nella cui famiglia è rimasto fino al 1950.
L’idea del Nettuno sarà ripresa da Bernini per il mai realizzato progetto della Fontana di Trevi al quale aveva dato principio sotto Urbano VIII Barberini poi abbandonato per mancanza di fondi, stornati sulla guerra di Castro: la prima idea prevedeva un complicato gioco architettonico e scultoreo dove sarebbe apparsa la Virgo della leggenda (colei che aveva permesso ad Agrippa e ai suoi soldati di trovare la fonte dell’Acqua Virgo che serve la fontana) mentre la seconda, se la prima non fosse piaciuta al papa, contemplava appunto la figura del dio marino.
Sotto Innocenzo X Pamphili Bernini rispolverò l’idea di una fontana sormontata da un Nettuno per la “terza” fontana di piazza Navona, dopo la Fontana dei Quattro Fiumi e il Moro: anch’essa rimase però irrealizzata per la sopraggiunta morte di papa Pamphili e quella che anche oggi non a caso ritrae il dio del mare (opera di Antonio della Bitta) mostra come l’idea di Bernini per essa fosse nota e tenuta in considerazione. Infine, l’idea del Nettuno fu ripresa da Salvi nella figura di Oceano che oggi vediamo proprio in trionfo nella fontana di Trevi.
di Claudia Renzi ©
In foto: Gian Lorenzo Bernini, Nettuno e tritone (Londra, Victoria and Albert Museum).
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un-intruso-nel-mondo · 9 months
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C'è l'ho fatta! è tutto vero. Ancora non ho realizzato, ma nei prossimi giorni senz'altro lo farò. E' stato un cammino moooolto lungo e impegativo, pieno di insidie. Sono stato il primo ad esporre la tesi e l'emozione dentro di me era molta ma son riuscito a non farlo vedere alle persone "sembravi non renderti conto di ciò che stava accadendo, sembravi freddo" mi ha detto papà alla fine di tutto. Tornando all'esposizione era andata bene, i professori soddisfatti, il pubblico e gli altri laureandi pure, tranne...il prof di ortopedia. Lui ha voluto mettere zizzania, dicendo la sua opinione e facendomi una domanda come giusto che sia. Peccato che era tutt'altro che fuori luogo, dato che mi ha """""""accusato""""" di aver fatto una tesi su un argomento che non aveva senso, anzi, non ci ha capito nulla e lo ha detto esplicitamente. Fortunatamente sono intervenute sia la mia relatrice che la presidentessa di commissione nel prendere le miei difese e puntualizzando che i tempi di "oggi" sono diversi da quelli della sua epoca (si, perchè il prof era "anziano" e dunque ragionava ancora "ai suoi tempi"). Mi è dispiaciuto queste sue parole, perchè anche se annuivo e cercavo di spiegargli il mio punto di vista, lui era fermo sulla sua. Vabbè...
Tornando a posto è stato bello sentirsi dire dalla mia relatrice "bravo, complimenti" dopo quello che mi ha fatto passare in questi sei giorni. Anche le persone che mi hanno ascoltato, come detto prima, mi hanno fatto i complimenti, così come gli altri colleghi che dovevano esporre dopo di me.
Quando alla fine di tutto, la prisidentessa mi ha chiamato, sentendomi pronunciare la nomino dottore in Scienze Motorie, Sport e Salute, dentro di me ero un mare di gioia e soddisfazione pura. Pensai evvai! ci sono riuscito e i miei sforzi mi hanno ripagato. Sono riuscito a regale questa grande gioia ai miei genitori, finalmente!
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