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PRIMA PAGINA Libero di Oggi giovedì, 21 novembre 2024
#PrimaPagina#libero quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi commissione#libera#anche#alla#ribera#fitto#vicepresidente#frettare#novembre#paio#prima#scena#giorgia#buenos#aires#contemporaneita#futuro#coordinamento#forze#hanno#visione
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Dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste.
Dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale.
Pertanto il cosiddetto parlamento europeo che si tratta di eleggere non è un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, che è interamente nelle mani della Commissione europea.
Se è vero che il potere costituito presuppone un potere costituente, l’idea di un potere costituente europeo è il grande assente nei discorsi sull’Europa.
Dal punto di vista della sua pretesa costituzione, l’Unione europea non ha pertanto alcuna legittimità.
È allora perfettamente comprensibile che una entità politica senza una costituzione legittima non possa esprimere una politica propria.
La sola parvenza di unità si raggiunge quando l’Europa agisce come vassallo degli Stati Uniti, partecipando a guerre che non corrispondono in alcun modo ad interessi comuni e ancor meno alla volontà popolare.
L’Unione europea agisce oggi come una succursale della NATO.
Si potrebbe dire che l’idea di un potere costituente europeo è lo spettro che si aggira oggi per l’Europa e che nessuno osa oggi evocare.
Eppure solo un tale potere costituente potrebbe restituire legittimità e realtà alle istituzioni europee, che sono allo stato attuale nient’altro che un’impostura.
Un’altra idea dell’Europa sarà possibile solo quando avremo sgombrato il campo da questa impostura.
Se vogliamo pensare veramente un’Europa politica, la prima cosa da fare è togliere di mezzo l’Unione europea, o quanto meno essere pronti per il momento in cui essa, come sembra ormai imminente, crollerà.
Tratto da "Europa o l'impostura", G. Agamben
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Oggi è valsa la pena fare la solita sfacchinata fino in dipartimento anche solo per incontrare prof S., componente della commissione di laurea, che in corridoio mi ha fermato dicendomi: “Mi ricordo perfettamente [credevo di no]. Le faccio ancora tanti complimenti per il lavoro interessante e coraggioso”. Le glorie di quel giorno continuano quindi a riecheggiare in quell’edificio segnato dalla routine, dalle lungaggini burocratiche, dall’inefficienza, dal vomitevole e ingiustificato disinteresse di molti studenti. D’altronde, si è trattato della stessa persona che nel giorno della discussione ha agito da talpa sotto agli occhi di tutti: mentre esponevo o forse a fine esposizione ha contattato in tempo reale relatore (non presente quel giorno) per dirgli che era il lavoro migliore ascoltato tra tutti. Parallelamente, qualche giorno dopo, lo stesso presidente di quella commissione, estraneo a questo primo giro, mi contattava a sua volta meravigliandosi e complimentandosi per il lavoro svolto. Tornando dunque a oggi, dopo il fatidico e insperato incontro di prof S. mi reco alla mia lezione target e quest’altro docente interagisce solo con me perché nessuno gli dà retta; vuoi per noia, vuoi per totale disinteresse, per stanchezza o timore di sbagliare. In ogni caso è una lezione á deux. Sì, vi ho appena parlato di quattro docenti diversi. Sì, studiare e interfacciarmi con l’istituzione accademica rimane la mia unica fonte di vita per il resto martoriata da un corpo che non mi dà mai mai mai tregua. Neanche a fronte di simili gioie. “Quando ti laureerai ti passeranno tutte le malattie”. Di frasi di sorta sono stati autori anche medici, e medici rinomati e preparati. Questa triennale l’ho strappata al destino. Per questo motivo qualsiasi sua rappresentazione fotografica me ne sembra, dopotutto, un volgarissimo svilimento. Niente avrà sufficiente forza espressiva per raccontare quello che c’è stato dietro a questo primo iter di carriera. E non è di certo il traguardo a poter restituirmi la salute. Certo è invece che portarlo avanti, ampliarne le premesse, vivificarlo è una delle poche cose che mi resti cui appigliarmi. Per il resto ho trent’anni, prospettive di vita e salute obbrobriose, non una 104 o una qualsivoglia attestazione di invalidità, non uno sgravo fiscale (dicasi uno). Ho invece un nucleo familiare in bancarotta causa mia madre che sperpera denaro nell’etere, una famiglia che non fa che aggravare ulteriormente le cose da ogni punto di vista, aggiungendo svilimento allo svilimento quando non anche offese esplicite e danni economicamente tangibili (non oso riportare cifre, ma ce ne sono state a cinque zeri molto di recente). Quindi sì, certo, mi esalto per il fatto che la mia laurea susciti ancora commenti e felicitazioni in chi ne sia stato testimone a due settimane dal suo svolgimento. E quindi sì, forse sperimentare solo sciagure senza un barlume di speranza all’orizzonte rende narcisisti, perché l’alternativa è morire. L’importante, a mio avviso, è che l’eventuale narcisismo o simil-tale si espleti dentro al proprio spazio vitale; per il resto, non vedo che disturbo possa arrecare. In giro si vede di tutto. Un povero cristo martirizzato dall’esistenza che si rintana in un cantuccio a contare le sue pur misere e magre soddisfazioni non mi sembra poi un fenomeno degno di stigma sociale.
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Allora quindi oggi vorrei essere in montagna a fare una lunga camminata ma invece eccoci qua
Studio storia contemporanea, penultimo esame; in realtà ripeto perché l'ho studiato trentamila volte ovviamente ma mi fa un botto paura quindi devo sapere tutto tantissimo altrimenti non mi regolo con l'ansia
Detto questo è tutto super interessante ma a una certa pure che palleeeeeee dai bastaaa ma quante volte cambia sto governo francese oooo
C'è di buono che sono entrata già in magistrale quindi del voto posso fregarmene, ma il mio problema è che se non mi sento sicura piango a dirotto davanti al prof e in commissione c'è una professoressa che sembra davvero una strega cattiva e pure antimeridionalista borghese io ve lo dico
Obbiettivo di oggi comunque: arrivare a poco prima della seconda guerra mondiale, speriamo!!
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Von der Leyen bis? Vergognoso solo il fatto che se ne parli
Già
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Si dicono ambientalisti ma sono cacciatori di streghe. Si credono “Ultima Generazione” ma sono il ritorno a un oscuro passato di fanatismo e violenza. Lo scopro grazie a “Il manifesto di un eretico. Saggi sull’indicibile” (Liberilibri) di Brendan O’Neill, giornalista anticonformista britannico.
Vi leggo, fra l’altro, di un orrendo processo alle streghe celebrato in Scozia, conclusosi nel 1591 con strangolamenti e roghi. “Le donne di North Berwick possono essere considerate tra le prime vittime dell’isteria da cambiamento climatico, di quella voglia di attribuire la colpa di un tempo anomalo a esseri umani malvagi”. Secondo i carnefici le disgraziate avevano, in combutta col diavolo, scatenato una serie di tempeste, insomma una “emergenza climatica”. A condurre personalmente il processo fu re Giacomo VI, così come oggi a processare i proprietari di auto con motori endotermici e case di classe energetica F o G sono il presidente della Commissione Europea, i capi delle multinazionali, il Papa gesuita...
Allora il problema era il freddo, adesso il problema è il caldo, ma la soluzione escogitata dal potere è molto simile: fornire capri espiatori alle masse superstiziose. Al climatismo come demente ortodossia, scrive O’Neill, si opponga una sana eresia.
Camillo Langone, un Boni di fascia alta, via https://www.ilfoglio.it/preghiera/2024/06/06/news/al-climatismo-come-demente-ortodossia-si-opponga-una-sana-eresia-6616161/
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sono molto incazzata per la visita di oggi in commissione medica, ho sperato più volte che crepassero tutti ma domani è un giorno speciale quindi faccio finta di non pensarci ♥️
#madonna raga è passato un anno e non solo non me ne sono accorta ma sono ancora innamorato persa peggio di una quattordicenne#sono una persona estremamente fortunata#ragazza cute™ chronicles
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@UGirovago77000
Non è oggi che perde di credibilità il governo.
L'ha persa con un sottosegretario che fotte un quadro
un altro che fotte documenti riservati
una ministra che fotte l'INPS
un cretino che spara nei coglioni a un camerata
una pregiudicata in parlamento
un pregiudicato in Europa!!
per non parlare di una condannata in via definitiva prima sottosegretaria e poi in commissione parlamentare
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"GLI ANNI PIÙ BELLI"
Pochi giorni fa la Camera dei Comuni del parlamento Canadese, con la presenza del presidente ucraino Zelens'kyj, ha riservato un lungo applauso al 98enne Yaroslav Hunka, ucraino naturalizzato canadese, per ringraziarlo di aver combattuto i russi durante la II Guerra Mondiale. Strano che nessuno (almeno inizialmente) abbia pensato all’ovvio: se negli anni ’40 combattevi i russi, la tua posizione era abbastanza ovvia. Al vecchio Hunka non è parso vero di essere accolto come un eroe di guerra, soprattutto ripensando alle operazioni militari del suo reparto. Hunka faceva parte della famosa Divisione Galizia, una formazione composta da volontari ucraini che si erano uniti al Terzo Reich. Non semplici soldati, ma uomini appartenenti alle SS che al processo di Norimberga furono accusati di aver ucciso centinaia di ebrei e civili polacchi. Le SS della Galizia furono infatti protagoniste nel reprimere la rivolta di Varsavia mettendo in atto gli ordini di Himmler: incendiare gli edifici senza curarsi di chi li occupava e sparare ai bambini, alle donne e al personale medico. Al termine dell’operazione, i civili superstiti lasciarono la città e furono pochissimi quelli che si nascosero tra le macerie. Tra questi c'era Władysław Szpilman, il musicista polacco di cui si racconta la storia nel film “Il pianista.” Dopo il conflitto, Hunka e altri 8000 appartenenti alla Divisione Galizia furono prima rinchiusi in un campo di prigionia britannico vicino a Rimini, poi con l’aiuto del Vaticano furono fatti transitare verso Spagna, Francia e Inghilterra. Da qui, il nostro “eroe” raggiunse il Canada negli anni '50, restando attivo nei circoli frequentati da ex SS. Su un blog di veterani ucraini, Hunka descrisse gli anni della guerra come il periodo più bello della sua vita. Chissà cos’hanno pensato gli ex abitanti di Huta Pieniacka, villaggio polacco raso al suolo dalle SS galiziane nel febbraio del ’44, ricordando i bambini gettati contro i muri e le donne incinte squartate. Una volta in Inghilterra, gli autori del massacro non furono interrogati e il governo inglese respinse sempre ogni richiesta di indagare sul loro passato. Nonostante i crimini di guerra dei quali si sono macchiati, una Commissione d'inchiesta canadese ha decretato che, da quando giunsero in Canada, gli uomini della Galizia "hanno tenuto una condotta soddisfacente e niente ha indicato che fossero infetti dall'ideologia nazista.” Oggi l’ex Divisione viene onorata dai nazionalisti ucraini e ogni 28 aprile si tiene una marcia per celebrarne la fondazione. Lo scorso anno la Corte suprema dell'Ucraina ha stabilito che i suoi simboli non sono riconducibili al nazismo, perciò possono essere esposti e messi in mostra. In fondo, come disse il mai pentito Hunka, si tratta solo di ricordare gli “anni più belli", non è vero?
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Oggi si festeggia l'anniversario dell'AUTOSTRADA DEL SOLE.
Tutta fatta a debito cattivo.
Avessimo avuto la UE e la Commissione NON l'avremmo costruita e viaggeremmo ancora per statali, provinciali e vie romane...
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Una giornata che finalmente si riaggiustava dopo un mese di sofferenze inaudite è stata rovinata da notizie che non ho chiesto di ricevere, o comunque non nei loro particolari infimi e più turpi. Solo la laurea con tutti i relativi riconoscimenti – tappa obbligata, altrimenti mi sarei fatta fuori – lo salva dall’essere il peggior anno della mia vita ex aequo col 2016 facendolo slittare in seconda posizione. E di certo non a causa dei comuni avvenimenti che chiunque comunemente esperirebbe in questo secolo nel mondo occidentale. Ormai è anche sciocco ragionare secondo gli anni solari, in realtà, per quanto è innegabile che danno almeno l’illusione di un’interruzione cronologica delle nefandezze. Credevo che essendomi lasciata alle spalle un ambiente familiare di violenza quotidiana durata 28 anni la chiave di volta stesse appesa alla serratura. Invece i provvedimenti del tutto straordinari che è stato necessario prendere per mettere un punto a quella fase hanno assestato un colpo durissimo e imprevisto alla mia quotidianità. In primis ne ha risentito la salute e di solito la salute non mi fa sconti. Poi sono intervenute tante di quelle altre variabili che anche solo sapere di non poter comunicare perché susciterebbero incredulità, scherno, stigmatizzazione e totale emarginazione mi uccide. Gli psicologi che circolano dalle mie zone, ho scoperto, sono tutti grossomodo pagliacci. In ogni caso non potrei permettermi una psicoterapia in pianta stabile. Non c’è una conclusione a queste mie considerazioni. È anche disgustosamente eufemistico dirmi estenuata da tutto, malattie al primo posto indiscusso, sempre e comunque. Non so in cosa sperare e se augurarmi niente. Sto campando solo per l’università, non potendo neanche fruirne come vorrei (e come sarebbe stato ovvio), e per i recenti successi. Sto campando per il prof C presidente di commissione che reincontrandomi in corridoio mi ha riproclamato scherzosamente e informalmente, dato che durante la proclamazione gli avevo negato per dimenticanza la stretta di mano. Sto campando per i complimenti del prof S, per la predilezione gentile accordata dalla prof C e per la disponibilità al dialogo che oggi ha dimostrato il prof D nonostante non lo reputi chissà quanto capace nella didattica. Sto campando per gli svariati momenti memorabili con relatore che purtroppo è tutto meno che la persona integra che ero certa che fosse, e anche questo rappresenta uno dei dolori recenti, di difficilissima assimilazione. Francamente non immaginerei nessuno, al mio posto, se non altre persone molto malate e soprattutto cronicamente, senza cure e senza prospettive di cure, arrabattarsi nell’esistenza in modo migliore, ammesso che si possa assegnare un giudizio di valore che in fondo non può esserci, perché semplicemente si riduce tutto al non rimanerci sotto, a non crepare. Mi sorprendo e mi risulta immensamente straniante pensare a quanta resistenza psichica io abbia dimostrato nel corso di questi lunghissimi dieci anni di puro dolore. Sono diventata altro da me infinite volte e mamma mia, che banalizzazione estrema e ridicola metterla in questi termini a fronte di ciò che realmente è ed è stato.
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
Ora puoi aggiungere i sondaggi ai reblog!
Da ora, quando userai # come prefisso per cercare in un blog specifico, riceverai solo tag come risultati. Quindi se cerchi #gatti in un blog, ti mostreremo solo i post che usano quel tag. (Che sarebbe poi anche quello che succede quando cerchi in tutto Tumblr usando un # prima di ogni termine di ricerca.)
Abbiamo eliminato la tab Oggi in Esplora su web, ora Popolari è di nuovo l'esperienza principale.
Su web, abbiamo aggiunto “Vedi reblog precedenti” al menu del post. Lo puoi trovare cliccando le tre lineette nell'angolo in alto a destra di un post!
Già che c'eravamo, abbiamo fatto un po' d'ordine anche tra gli altri elementi del menu del post su web. L'ordine di alcuni elementi è stato cambiato e “Segui la conversazione” adesso si chiama “Segui post”.
Su Android, “Vedi reblog precedenti” adesso è stato inserito nel menu di reblog per tutti gli utenti con l'ultima versione dell'app.
Come da Normativa sui servizi digitali della Commissione Europea, ora potrai indicare quando un post presenta contenuti commerciali. Così facendo, verrà aggiunto al post il banner "Contenuti commerciali" senza influenzare la visibilità del tuo post ne il posizionamento su Tumblr.
🛠 Correzioni
Ultimamente, postare su Tumblr da IFTTT (EN) è stato molto limitato, causando il fallimento di alcune azioni, ma abbiamo risolto il problema.
Stiamo sistemando molti problemi visivi con Tumblr Patio (EN), per coloro che ci stanno aiutando a testarlo.
Su Android, un piccolo gruppo di utenti non riusciva ad accedere ai messaggi sulla versione 32.9 dell'app. Questo problema è stato risolto nella versione 33.0.
Abbiamo rilasciato un fix per l'app iOS per il problema che alcuni avevano a editare i post in bozze.
Gli utenti non possono più mandare domande ai blog che li hanno bloccati, o che loro stessi hanno bloccato.
Su web, il selettore blog del post editor appariva erroneamente in alto nella barra di formattazione testo. Il problema è stato risolto.
Su web, la pagina impostazioni del tuo blog (tumblr.com/settings/blog/blogname) mostrava il menu impostazioni account nella barra laterale di destra. Abbiamo aggiornato l'area mostrando la barra laterale del blog. (Post, bozze, coda, ecc).
Abbiamo fatto qualche modifica per risolvere il problema di visualizzazione nella inbox quando non c'erano messaggi non letti. Per cui cliccavi sulla inbox ma non trovavi nulla. Facci sapere se il problema persiste.
🚧 In corso
Abbiamo tentato di eliminare quell'odioso bug che continuava a mostrare 1 messaggio non letto nell'inbox delle domande quando in realtà non c'era proprio nulla. Di solito succede quando qualcuno invia una domanda che viene poi sospesa per qualche motivo, oppure si blocca impendendo di vedere la vera domanda. Purtroppo per qualcuno lo abbiamo perfino peggiorato aumentando addirittura il numero di messaggi non letti anche se poi non ce n'erano affatto. Sebbene il secondo sia stato eliminato, stiamo ancora cercando di sistemare la situazione generale.
🌱 In arrivo
Abbiamo appena riepilogato un'altra Hack Week, in cui abbiamo creato qualunque funzione volessimo! Segui @engineering (EN) per vedere cosa siamo riusciti a fare. 👀
Hai riscontrato un problema? Invia una richiesta di supporto e ti risponderemo il prima possibile!
Vuoi condividere il tuo feedback su qualcosa? Dai un’occhiata al nostro blog Work in Progress e avvia una discussione con la community.
Vuoi supportare Tumblr con una donazione diretta? Scopri il nuovo badge Sostenitore in TumblrMart!
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Conte: 'La Commissione Covid è uno strumento politico'
(come lockdown e "vaccini"?)
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--- lancia una inquietante minaccia: "Se X non rispetta le regole UE può essere chiuso".
Gente che non rispetta le regole UE rilanciando palesi bufale fake tipo Cybertruck regalo di Musk a Kadyrov e non si rendono contro che proprio perché i primi a caderci son loro (medioman che desiderano tanto che ciò a cui credono sia vero), sarebbe meglio per loro andarci cauti.
La mia civiltà negli anni '70 e '80 SCELSE DELIBERATAMENTE la libertà di espressione rispetto a chi si sentiva minacciato dalla pornografia. Oggi abbiamo nuovamente tra le palle dei reprobi bacchettoni reazionari IGNORANTI.
Travestiti da progressisti verilibberali, in realtà costretti a camminare all'indietro dalla testa voltata di 180 gradi, come i dannati indovini e superstiziosi di Dante.
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[...] «Meloni ha sempre proclamato fedeltà a Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, dalle cui fila sono usciti gli stragisti degli Anni 70. Ha partecipato a una manifestazione con Ciavardini e criticato la sentenza di condanna sulla strage di Bologna. Il deputato Mollicone ha ricordato in Parlamento il depistatore generale Maletti, definendolo “uomo di Stato”. Ciavardini è uscito dal carcere grazie a Claudio Barbaro, attuale sottosegretario, e a sua volta ha fatto uscire dal carcere Cavallini». Ha senso sollevare una questione fascista sulla commissione antimafia? «Dopo il fascismo c’è il neofascismo: implicato nella stagione delle stragi con ampie coperture istituzionali, ora è penetrato nello Stato, presidia la tolda di comando. È una lunga marcia. Prima per sovvertire la Costituzione, oggi per svuotarla». In che modo, visto che parliamo di una commissione di inchiesta? «L’elezione della Colosimo interviene in un momento particolare. La Corte di Bologna ha appena condannato Bellini, neofascista di Avanguardia Nazionale, che nel 1992 era in contatto con gli esecutori della strage di Capaci e suggerì la strategia di colpire i beni artistici, come fatto nel 1974 da Massimiliano Fachini, leader di Ordine Nuovo a cui apparteneva Pietro Rampulla, artificiere di Capaci. La sentenza di Bologna rivede il delitto Mattarella recuperando la matrice di destra eversiva, come sosteneva Falcone. Stefano Delle Chiaie era a Palermo nel periodo delle stragi. Su questi temi dovrebbe misurarsi la commissione antimafia. Come potrà farlo con questa presidente?». La Colosimo è nata nel 1986. È anagraficamente distante. «Ma è imbevuta di questa solidarietà ideologica. E viene eletta non per un capriccio personale o debito di amicizia della premier, ma con una precisa missione». Quale? «Costruire una contronarrazione revisionista e negazionista: le stragi sono opera solo di Riina, niente c’entrano massoneria, servizi segreti, neofascisti. Al massimo qualche imprenditore del Nord dagli affari sporchi». Ci saranno conseguenze sulle indagini giudiziarie? «Devastanti. Immaginiamo come questa notizia sarà letta da personaggi come Graviano, al 41 bis, o Bellini, che attende il processo di appello per la strage di Bologna». Come? «Questa è gente che conosce i codici del potere meglio di me e lei. Il messaggio è chiaro: sul patto di fedeltà al fondatore di Ordine Nuovo si fonda il controllo di un’istituzione delicatissima. Crede che questo possa incoraggiare collaborazioni?». Meloni e Colosimo hanno un’amicizia antica. «Per una statista, di fronte a una questione istituzionale l’amicizia recede. A meno che non sia lo schermo di una visione strategica, la rilegittimazione del neofascismo. Questa elezione ne è una tappa fondamentale. C’è un filo nero che si dipana». Avevate provato a evitare questo esito? «Avevamo detto: indicate un altro nome, lo votiamo anche noi. Invece la Meloni ha insistito, pur sapendo che noi saremmo usciti dall’aula, una cosa mai successa. Una linea Maginot di decenza». [...]
Da: Scarpinato- “Un filo nero da Rauti a Meloni i neofascisti dietro le stragi”
La Stampa
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Il 29 aprile 1975 ci fu un altra vittima dell'odio comunista.
Sergio Ramelli, 17 anni, militante del Fronte della Gioventu' di Milano, verso le ore 13 di giovedì 13 marzo fece ritorno a casa in via Amadeo dopo una commissione.
Più tardi avrebbe preso il suo motorino e sarebbe andato a frequentare i corsi pomeridiani scolastici.
Il ragazzo legò il suo "Ciao" al solito posto in via Paladini e si diresse verso casa.
Ad un tratto vide due ragazzi minacciosi muoversi verso di lui ed altri posizionati un po' più avanti.
I due erano armati, ma non avevano armi nel vero senso della parola, ma una particolare di quei tempi, la chiave inglese "Hazel 36", una grossa e pesante chiave inglese usata dai meccanici e dagli idraulici.
In quegli anni uno degli slogan preferiti dalle zecche era: "Hazel 36, fascista dove sei?".
In pochi secondi Sergio capì di essere in trappola.
Inciampò e fu colpito dai due ragazzi alla testa.
I colpi sferrati nei suoi confronti furono fortissimi e continui, lasciandolo sanguinante per terra.
Non contento, uno dei due aggressori ritorno' indietro per dare il colpo di grazia a Sergio.
I maledetti Kompagni terminarono il loro infame "lavoro" solo quando una signora anziana si mise ad urlare, implorando loro di smettere.
Ramelli era a terra con il cranio aperto, il sangue e pezzi di cervello accanto.
Fu chiamata un ambulanza e fu portato al Policlinico.
Sergio fu ricoverato con un trauma cranico, una ferita lacero contusa del cuoio capelluto, fuori uscita di materiale cerebrale ed in stato comatoso.
Cesso' di vivere il 29 aprile 1975.
Alla notizia della sua morte la maggioranza di sinistra del consiglio comunale di Milano applaudi'.
Applaudirono per la morte di un ragazzino.
Stramaledettissimi infami. Vigliacchi criminali assassini. Non meraviglia che stiano oggi con lo stupro islamico e lo chiamino resistenza. La feccia non cambia mai... si riorganizza soltanto. Blaterano di pacifismo...ma nel loro gergo è la resa totale e incondizionata alle loro violenze e a quelle dei loro amici muss.
Non abbiamo una vera opposizione che dichiari finalmente il comunismo un crimine contro l' umanità. E così tutti i loro satelliti.
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