#obbiettivo
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ragazzoarcano · 1 year ago
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un-mei-no-akai-ito · 3 months ago
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💮🎐👺
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a-silent-bear · 4 months ago
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Quando speri cosí tanto in una cosa, che pensi: forse sono tornata ad avere interessi, sono tornata ad avere aspirazioni. Forse sono tornata a vivere.
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sybilcartomanzia · 4 months ago
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SYBIL MI OCCUPO DI FORNIRE SUPPORTO E GUIDA PER ESPLORARE IL PROPRIO POTENZIALE E RAGGIUNGERE TRAGUARDI SIGNIFICATIVI.
Non vengono trattati disturbi psicologici o altre problematiche sanitarie, il percorso è di sviluppo personale e NON un intervento terapeutico.
La relazione tra Coach e Cliente è una relazione di partnership paritaria e volta
a rafforzare l'autostima del Cliente conseguentemente può essere interrotto in qualsiasi momento senza il rischio di creare una qualche dipendenza.
Tante volte per troppo tempo mi avete quasi supplicata di farvi da guida nelle vostre scelte di vita quotidiana, io (per mancanza di tempo) mi sono quasi sempre dovuta rifiutare di farlo, essendo la mia professione già abbastanza impegnativa, molto spesso le persone scelgono o si ritrovano ad affrontare le proprie difficoltà da sole, ma capita che non siano capaci sempre di superarle, così si finisce nel cadere in un circolo vizioso, continuando ad applicare modalità di comportamento e d'azione fallimentari.
Ti aiuto a uscire da questo tipo di situazioni.
Mi pongo come una guida esperta che conosce le strade e le "mappe" per portare il cliente al proprio miglioramento.
L'80% di voi che mi contatta costantemente lo fa per essere accompagnati sull'atteggiamento da mantenere col proprio partner per via di situazioni presenti nella coppia.
È IMPORTANTE SAPERE COME SAPERSI COMPORTARE IN DETERMINATE SITUAZIONI, LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE SI EVITA LA ROTTURA DELLA COPPIA DOVUTA PER TRADIMENTO, INCOMPRENSIONI, GELOSIE, RAFFREDDAMENTO DEL RAPPORTO DI COPPIA, E MILLE ALTRE MOTIVAZIONI.
La durata del percorso di Coaching e il numero delle sessioni variano a seconda delle esigenze e degli obiettivi da raggiungere, non esistono ricette preconfezionate: ogni sessione è personalizzata, ogni esperienza è costruita su misura per essere realmente efficace e risolutiva.
Il percorso di Coaching mira a rendere il Cliente autonomo, quanto più velocemente e meglio possibile, ciò non toglie che il Cliente può continuare a rivolgersi a me per affrontare un'altra sfera della sua vita per un nuovo obiettivo avendo la necessità solo di sessioni periodiche per avere utili consigli, senza più seguire un percorso costante, proprio perché oramai autonomo e indipendente.
☆ TARIFFARIO ☆
La mia tariffa oraria è di 190€/h.
Il mio ruolo è quello di supportare le persone, ascoltando i loro bisogni e portandoli a superare i loro problemi.
☆ PROMO SESSIONI ☆
Possibilità di personalizzare "pacchetti"
in base alle esigenze del Cliente dalla durata di
▪︎4 sessioni
▪︎7 sessioni
▪︎10 sessioni
PER FISSARE L'APPUNTAMENTO CONTATTARE SYBIL DALLE 14:00 ALLE 23:00 TUTTI I GIORNI COMPRESO GIORNI FESTIVI.
SE AL MOMENTO DELLA CHIAMATA NON RIUSCITE A COMUNICARE TELEFONICAMENTE LASCIATEMI UN MESSAGGIO WHATSAPP, APPENA POSSIBILE SARETE RICONTATTATI.
GLI APPUNTAMENTI SARANNO GESTITI IN BASE ALLA DISPONIBILITA'.
HO VOLUTO ACCONTENTARVI E VI CHIEDO SOLO DI NON FARMENE PENTIRE PERCHE' IO PER VOI STO RINUNCIANDO A QUEL POCO DI TEMPO LIBERO CHE AVEVO PERCIO' SE NON TROVO COLLABORAZIONE DA PARTE VOSTRA TRONCHERO' L'INIZIATIVA.
☆☆ SYBIL 3461227782 ☆☆
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crisicsgames · 10 months ago
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Manca poco una partita al completamento o due ... prossima impossibile
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glorsymon · 10 months ago
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Semplicemente Buongiorno a Tutti, oggi parliamo del muscolo della Froza di Volontà e di come allernarlo per raggiugnere i nostri obbiettivi!!! Buon Ascolto Simone Barnaba https://www.spreaker.com/show/simone-barnaba
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nasirsagron · 1 month ago
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Il vecchio cuore bianconero non solo ci fa il cambio modulo per la prima volta proprio a Torino, ma ci offre un Politano titolare a tutta fascia
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womenforwomenitaly · 1 year ago
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Il rapporto UNFPA 2023 raccomanda l’importanza di fornire servizi universali per eliminare le barriere alla partecipazione delle donne nei processi decisionali, raggiungere l'uguaglianza di genere e bilanciare la vita familiare e lavorativa garantendo pari diritti. Istruzione, sanità, energia pulita e sviluppo sociale saranno questi gli obbiettivi in agenda alla prossima presidenza italiana del G7 nel 2024.
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ragazzoarcano · 5 months ago
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“Cambia,
ma inizia lentamente,
perchè la direzione
è più importante della velocità.”
— Clarice Lispector
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ALESSANDRIA. DEPOSITO NUCLEARE: "DALLE CHIACCHIERE ALLE CHIACCHIERE, SOLO PRPOPAGNADA ELETTORALE".
I sindaci dell’alessandrino concvocati all’auditorium di Marengo dal presidente della provincia Enrico Bussalino, in quota Lega, hanno concordemente detto No al deposito nucleare non solo in provincia di Alessandria, ma in tutto il Piemonte. Ma le prime crepe già affiorano dagli interventi dei relatori in sala e si così si passa dal No deciso con la convocazione di manifestazioni al più scontato…
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gotaholeinmysoull · 1 year ago
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le mie cosce sono diventate praticamente il doppio rispetto a due anni fa
i’m not ok
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gisatako · 1 year ago
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Ok, anche un completo verde giacca+pantalone è entrato nella mia vita
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buscandoelparaiso · 2 years ago
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@ milan per favore la lazio é seconda vorrei ricordarvi, FATE QUALCOSA
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psic0paticaa · 1 year ago
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yomersapiens · 1 month ago
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La speranza è la prima a rammollire
Nei periodi come questo, quando gli occhi peggiorano drasticamente, mi rifugio nei ricordi. È l'unico posto dove i colori sono ancora gli stessi e le persone ancora definite. Ho un archivio di ricordi fotografati accuratamente nel corso della mia esistenza. Reperti dal millennio passato. Ci navigo tra cartelle organizzate per argomento. Passo ore così. Ricordando. Ricordo ad esempio quando tutto questo calvario era iniziato una qundicina di anni fa. Ricordo che la luce era troppo forte e non riuscivo ad andare in giro durante il giorno. Di notte entravo al cinema indossando gli occhiali da sole perché la luce dello schermo era lame che infilzavano la retina. In quel periodo, quello che inizialmente fu solo un'eredità degli anni 90, documentare divenne un vero e proprio obbiettivo. Fotografare tutto per non perdere niente. Non riuscivo a godermi quello che stavo vivendo completamente ma potevo fotografarlo e poi, la notte, abbassando la luminosità dello schermo al minimo, potevo ripercorrere lo scattato e comprendere quello che avevo vissuto. Ho vissuto sempre in due tempi diversi. Il primo nel momento stesso in cui accadeva, incapace però di comprenderlo pienamente, il secondo quando il momento era passato, rivivendolo attraverso i ricordi, aggiungendo i sensi mancanti. Questa modalità di vivere comporta il subentrare di un ingrediente tanto saporito quanto terribile: la nostalgia. Io ero in quelle foto. Ero dietro l'obbiettivo ok, ma io ero lì, incapace di godermelo eppure c'ero! Così, quando ripercorrevo, mi mancava non esserci stato davvero. Poi ahimè si è ripercosso su tutto. Anche nei periodi in cui la vista non ha grossi problemi, resto sempre distante. Non mi fido di quello che sto vivendo perché preferisco diventi un ricordo in cui aggiungere tutta la nostalgia che voglio a mio piacimento.
Equivale a vivere in tempi diversi. Ho perso fiducia nel futuro. L'ho dovuta ridimensionare davanti a un'altra terapia fallita. Io davvero ci speravo questa volta ma poi lo dico sempre che ci spero. Non sono cinico come sembro. Sono un cinico a posteriori. Accade qualcosa di brutto e dico "Ah ma tanto lo sapevo che andava così" e in realtà non sapevo niente, anzi, nel mio cuoricino di adolescente pulsava linfa di speranza. Come un coglioncello. Ci speravo in questa terapia perché non mi sarebbe dispiaciuto avere un pensiero in meno. Ma poi, se le cose fossero andate bene, che me ne sarei fatto del bene? Io il bene non me lo so godere. Sembro uno di quelli che inviti a cena, gli metti il piatto in tavola e lui aggiunge subito altro sale senza nemmeno aver assaggiato. Giusto perché deve rovinare quello che riceve. Questa terapia doveva funzionare ma poi sai che palle che mi sarebbero venute ad andare in giro e magari godermi quello che c'era attorno?
Al telefono con mia madre non riesco a sorridere, mi dice che le manca il Matteo che fa lo scemo e fa battute. Manca anche a me quel Matteo. Mi manca non poterlo chiamare e fargli fare il suo spettacolino per tranquillizzare i genitori e per fortuna stiamo a centinaia di chilometri di distanza così questi contatti si centellinano altrimenti dovrebbero confrontarsi con un uomo che giace per la maggior parte del tempo sul divano con il telefono quasi schiacciato in faccia per riuscire a guardare video da qualche social network asiatico. Non mi piace avere gente attorno a me quando sto così. Non mi piace dover spiegare cosa si prova e quello che odio più di tutto è quando mi viene fatto presente che potrebbe essere molto peggio. Lo so cazzo. Tutto potrebbe essere molto peggio. Ma molto potrebbe anche essere non dico meglio ma almeno evitare di rompere il cazzo.
Ti chiudi in te stesso e non vuoi dire come stai. Almeno riesco a scrivere. Ci sono alti e bassi. Oramai questa tecnica di scrittura simile a un diario mi aiuta a tenere traccia delle maree della mia salute. Non voglio dimenticare i precedenti del male per ricordare che poi, forse, se si è fortunati, passa tutto. Bisogna ritirarsi nella propria caverna, mentale o reale, e aspettare. Avere sempre pazienza. Questa estate ho avuto un paio di momenti dove sono stato davvero bene e me li sono appuntati perché non scappassero durante i periodi bui. Bui sul serio. Bui come il bar dove mi rinchiudo a scrivere scappando dal timido sole viennese. Mi costringo a ricordare attraverso le foto, gli archivi, le pagine del diario, i tatuaggi. Il mio corpo è una mappa del tesoro, nascosti tra i rotolini di ciccia ci sono racconti, amori del passato, battute. Devo ricordare.
Quando mia nonna si è ammalata di Alzheimer ho capito che quello sarebbe stato il mio inferno. Perdere pezzi del mio passato, della mia identità. Certo, sarebbe stato un allegerirsi, ma il prezzo è troppo alto. Dimenticare i nomi delle persone a cui voglio bene. Dimenticare dove sta il bagno. Dimenticare il tuo piatto preferito.
Vorrei la mia testa funzionasse esattamente come le cartelle dove deposito quello che non voglio perdere. Sperando che nessun virus o difetto dell'hardware accorra. Vorrei salvare tutto per i momenti difficili. Organizzare per data e importanza. Alcune cartelle le avrei nascoste o addirittura cancellate. Le volte in cui ti ho fatta piangere. Le volte in cui non sono stato abbastanza. La foto che ho scattato quando hai detto che non mi amavi più, che ho scattato per commerare quel dolore mentre tutti e due stavamo sorridendo. Come quando scatto un ritratto davanti allo specchio per poi guardare nel telefono che aspetto ho, come sto invecchiando. Se la mia testa fosse organizzata così io sarei più tranquillo. Non avrei paura di un eventuale peggioramento della mia condizione perché tanto potrei andare sul desktop e cliccare da qualche parte un'icona gigantesca (per facilitarne l'individuazione) e navigherei in quel mare, remando tra momenti pessimi e momenti lontanamente buoni.
La musica aiuta. È autoreferenziale lo so, ma anche la musica che ho scritto io mi aiuta. Riascolto alcune tracce sperando di poterle tornare a suonare. Accadrà. Lo so. Lo sento. Quando non vedo mi torna il bisogno di cantare. Che rottura di cazzo deve essere avermi accanto. Non biasimo il mio gatto che mi odia e anzi, lo capisco. Ha sempre fame. Costantemente. Io oramai lo accontento e basta, ho provato a dargli delle regole, a farlo dimagrire, ma poi ho pensato, cosa è meglio per lui? Una vita breve ma piena di cibo e quindi rilassata, oppure una vita lunga e sana ma sempre dietro a chiedere di essere nutrito e insoddisfatto? Sai quando pensi di fare il bene per qualcun altro e allora prendi una decisione ma poi non serve a nulla perché comunque non rendi l'altro felice perché prova tu a spiegare che ci vuole tempo perché le cose migliorino a chi non ha idea di cosa sia il tempo perché è una palla di pelo rossastro.
Scrivere di getto mi aiuta. Sono i discorsi che non sto facendo a nessuno perché non riesco a comunicare con nessuno e che non voglio neanche fare a un essere umano reale voglio scriverli perché scrivendoli resteranno. Potrò rileggerli. Ti immagini andare da una persona e dirle "Oh senti ti ricordi quello che ti avevo detto quella volta che non stavo tanto bene e allora mi sono messo a parlare di come mi piacerebbe avere un sistema di archiviazione nel mio cervello simile a..." e poi mi fermerei perché anche meno dai. Trattieniti. Forse sono sempre stato questa forma di scrittore. Uno a cui piace parlare da solo. O parlare con se stesso. Che ha diverse personalità che entrano in scena quando le cose si complicano.
Non c'è una nuova terapia all'orizzonte. Quella che è fallita era l'ultima speranza. Allora si torna indietro. Si prova una terapia che era fallita anni fa. Proprio agli inizi della mia carriera di malato cronico. La provo adesso, quindici anni dopo, anche perché non ricordo esattamente cosa andò storto all'epoca perché non avevo preso appunti a riguardo! Errore fatale! Adesso invece ho imparato e scriverò tutto e poi lo confronterò tra altri quindici anni quando tornerò a provare la stessa terapia per la terza volta. Si spera io sia vivo tra quindici anni e che non sia diventato un calcolatore elettronico strabordante di cartelle contenenti foto e testi e tracce audio.
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