#nuovo profilo
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Ed ecco qua, nel mio nuovo blog, perché ho creato un’altro se l’altro mi piaceva da morire? Infondo erano 7 anni che l’avevo, però a volte bisogna ricominciare da 0 e non vivere nel passato, ecco ora scrivo solo vivendo il presente, ciò che ho perso è andato perduto, ma non tutte le cose sono andate perdute, altre le ho ritrovate. Ecco qui parlerò solo dei ritrovamenti, di come io stessa credo di essermi trovata. Di scrivere di me stessa e di ciò che mi circonda, e di ciò che mi piace. Tumblr mi permette di essere me stessa, in ogni situazione della mia vita. Buona lettura miei lettori
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Ho appena aperto un nuovo account Pinterest.
Ditemi i vostri nomi che vi seguo (lo ho messo privato)
@yumiscrive
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Mi fa troppo ridere la pagina stats di ao3 perché quando ti indica il numero complessivo delle hits e il numero per qualche motivo sale io so che qualcuno sta leggendo o rileggendo qualche mia storia, solo che non so dire quale, perché non ho memorizzato il numero delle hits di ogni singola storia e quindi quando sono lì per caso annuisce con calma, mormoro a me stessa buon per te e mi dico ah, spero che sia x storia.... mi piace x storia
#la storia che spero sia in qiesto periodo è bucaneve#tra poco ripubblicherò una storia che avevo tolto dalla pagina per svariate ragioni e finirò per sperare che le persone leggano quella#la sto editando. è di tanto tempo fa. novembre 2021. la retro daterò infatti ma la ripubblico per la qifrey week#altra storia che mi piace nel nuovo profilo è insonnia estiva quindi spero le persone continuino a leggerla#2 storie che ti piacciono tanto da volere che le leggano a un anno di distanza su 10 è un buon numero. sono soddisfatta.#personal
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Da scienziato che, ad Oxford, ha lavorato sul vaccino poi prodotto e distribuito da AstraZeneca, ecco cosa ne penso. Thread: 1) Secondo alcune stime questo vaccino ha salvato, solo nel primo anno di utilizzo, sei milioni di vite - più di qualunque altro vaccino nello stesso periodo. 2) come qualunque altro farmaco, il vaccino AZ ha effetti collaterali, alcuni gravi. Quelli gravi sono, in frequenza, molto rari e paragonabili a quelli di qualunque altro farmaco. Altrimenti non sarebbe stato utilizzato. 3) hanno fatto scalpore, dato il periodo storico e la particolare attenzione dei media, quelle famose trombosi associate a piastrinopenia. Queste sono simili, per natura, a quelle causate da un altro farmaco approvato, l'eparina. 4) La discussione è tornata alla ribalta perché AZ ha ammesso, per la prima volta in tribunale, che il vaccino può causare questi effetti collaterali rari e gravi. Nota: l'ha ammesso per la prima volta IN TRIBUNALE, ma se ne parla liberamente da anni. Non-notizia. 5) Non mi stupisco che
se ne parli di nuovo, ma questa è una non-notizia dato che della presenza di questi effetti collaterali, come per qualsiasi altro farmaco, si sa da anni, e sia l'azienda che gli enti regolatori ne hanno sempre parlato apertamente. 6) Il fatto che si sappia di questi effetti collaterali rarissimi in realtà è segnale che il famoso "sistema" funziona: - gli enti regolatori se ne sono accorti in farmacovigilanza - l'azienda e la comunità scientifica ne ha preso atto senza problemi 7) Dato che i vaccini a mRNA sono veramente eccezionali in termini di sicurezza (non avendo MAI effetti collaterali potenzialmente letali) ha avuto senso, aumentata la disponibilità di dosi e una volta ridotta la circolazione virale, concentrarsi solo su quelli. 8) Il vaccino AZ ha rappresentato uno strumento di primo soccorso durante le fasi iniziali di pandemia, dati i suoi ottimi profili di sicurezza e la sua efficacia particolarmente contro malattia grave. Ha salvato molte, ma molte, ma molte vite. 9) Quello che mi preoccupa è questo: Il grosso problema di PR è capitato proprio all'unico vaccino che veniva venduto a prezzo di costo. Alla prossima pandemia l'azienda che si rende disponibile a regalarci un vaccino a tali condizioni ce la scordiamo. 10) Chi odia la mia categoria, generalmente ritrae gli scienziati come dei manipolatori di masse, insabbiatori di effetti collaterali. I rari effetti collaterali del vaccino AZ sono stati segnalati proprio dagli scienziati, non da PippoSport69. 11) Ho scritto di più su questo vaccino, e su pandemie future, nel mio libro "Malattia Y". Libro sfortunato con i tempi, uscito 1 mese dopo l'invasione dell'Ucraina. Peccato, è un buon libro e a quanto pare ancora oggi c'è un gran bisogno di chiarezza. 12) Questo thread mi sembrava necessario, ma ora preferisco guardare in avanti. Di recente ho finalmente ottenuto un importante investimento da Oxford per individuare nuovi farmaci contro malattie oncologiche ed altro (vedi pin sul profilo) Non vedo l'ora di ripartire! Saluti:) Giacomo Gorini
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Lo amava, lo voleva
Da timida vicina di casa e moglie esemplare e virtuosa, si era completamente trasformata. Nel giro di un solo anno, da quando nella palazzina era arrivato il nuovo inquilino. Il desiderio intimo nasce e può fare anche questo. Non l'avrebbe mai potuto neppure immaginare lontanamente, dopo quattro anni di matrimonio tranquillo e consolidato. All'inizio lui le stava oggettivamente e irrimediabilmente antipatico: troppo sicuro di sé. Le sembrava suonare falso, nei suoi frequenti complimenti e poi aveva un sorriso evidentemente ingannatore. Perché lei non si sbagliava mai.
Poi col tempo ha imparato man mano ad apprezzarlo e a conoscerne la sofferta storia personale, piena di dolore e sacrificio. Forse era proprio tutto questo fardello ciò che aveva stemperato ogni sua possibile negatività e lo aveva reso infine un tipo semplice, genuino. Ottimista e spontaneo nei modi e nelle scelte personali, nei legami. E che gli conferiva infine un innegabile fascino. Doveva ammetterlo. A volte, basta un particolare al momento giusto a far invertire il senso di marcia del tuo sentimento. Non saprebbe dire esattamente cosa fu che la stregò: se le fossette sulle sue guance quando le sorrideva, forse lo sguardo che sembrava spogliarla ogni volta che la osservava, o il suo profumo forte di maschio.
Comunque, un giorno si sorprese a spiarlo, a desiderarlo, ad attenderne il ritorno dal lavoro trepidante. Tutto in barba ai giusti codici di comportamento, alla sacralità del suo vincolo coniugale, alla correttezza, alla fedeltà nei confronti del brav'uomo che aveva sposato. Quando la passione bussa forte, non c'è nulla da fare: tu apri. Una sera che il marito era fuori città per qualche giorno a causa del suo lavoro, lo invitò a cena. Lui accettò entusiasta e dopo mangiato si ritrovarono a guardare un film sul divano. Quasi subito lei poggiò il capo sul suo petto e percepì il suo irrigidimento imbarazzato. Improvvisa, si girò e incollò le labbra alle sue, egli la staccò da sé con fermezza e le disse: “ma… che cosa fai? Ferma…non si può, non è una bella cosa… ora devo andare…”
Riuscì a trattenerlo, scusandosi in lacrime come solo una donna sa fare, quando vuole ottenere qualcosa. Tornarono a guardare il film, ma lei notò il rigonfiamento anteriore nei pantaloni. Quello è un sicuro indice di desiderio, al di là delle parole e di ogni possibile diniego. Le era chiarissimo: era arrapato per lei. La voleva. Certe cose non le nascondi. Si mise di fianco a lui in ginocchio sul divano, rivolta verso il suo profilo. Gli prese la mano e guardandolo fisso se la infilò nella parte posteriore dei suoi leggins, spingendola così che il medio potesse infilarsi nel solco tra le natiche, sino a penetrarle una delle porte del piacere proibito.
Si sbottonò la camicetta elasticizzata, che subito fece fuoriuscire i suoi seni dai capezzoli freschi, turgidi, innocenti, assassini e dolcissimi. Una donna che ti desideri e ti si offra è in ogni caso una tentazione irresistibile per chiunque. L'uomo non ne potette più: la mano nei leggins già l'aveva e il medio ormai era affondato nel suo ano. La tirò a sé. La prese e la scopò con forza, con molta foga e ancor più passione. Tutta la notte e nel talamo coniugale. Ora lei divide il suo godimento intimo tra il nuovo amante e il coniuge. Al marito riserva il suo lato più romantico, delicato. E continuano insieme la bellissima e semplice storia d'amore iniziata anni fa, condita da sano e frequente sesso tradizionale: nulla che vada mai al di fuori del prevedibile e del seminato. Parlano finalmente di fare un figlio.
E la domenica mattina in chiesa sempre assieme, per rinnovare tacitamente la promessa. Amore coniugale indissolubile. A quell'uomo nuovo invece la belva oscena e scatenata, immorale che è in lei riserva la sua parte più sporca e trasgressiva: gli concede qualsiasi cosa egli gradisca e quando lui lo ritenga più opportuno. A suo piacere ella si china, apre le natiche, la passera o la bocca a seconda di quanto ordinato. Riceve il suo seme, ingoia quale sacra comunione delle anime ed è felice di sentirsi usata, maltrattata. Si scatena letteralmente. Godendo come una pazza. Gli ha confessato in modo esplicito che solo e soltanto con lui si sente la femmina posseduta dal maschio della specie umana. È solo con lui che lei diventa una vera schiava di piacere, l'ancella amorevole raccoglitrice del prezioso liquido seminale maschile. In sostanza, per quell'ossessione virile nella sua mente è fiera di essere un semplice oggetto, che egli potrà usare a piacimento quando ha l'esigenza di svuotarsi.
E quindi ora egli la prende senza riguardi ogni volta che ha desiderio e che il marito non c'è, ovviamente. Fanno le cose con discrezione, in assoluto silenzio, così che nessuno dei vicini sospetti nulla. Solo il letto e le pareti assorbono i loro gemiti, le urla soffocate e le parole oscene proibite sussurrate: la colonna sonora perfetta di questo amore torrido, illegale, traditore e segreto. Bellissimo e irrinunciabile. Lei, devota, quando lui è un po’ giù osa addirittura prendere l'iniziativa: avida e lesta, adatta bocca e gola al suo uccello, si muove con esperienza. Lo fa venire e lo beve fino all'ultima goccia, riuscendo a restituirgli il sorriso e la serenità. Lo cerca. Lo vuole. Lo brama. Lui la usa spesso e per questo la adora. L'amore a volte è il triangolo di un desiderio proibito e imperfetto nella sua realizzazione. Ogni tanto il marito, ignaro di tutto e felice di poter sfoggiare una mogliettina devota e bellissima che lo adora, lo invita a cena.
RDA
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Insegnamenti.
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Il mio nuovo libro "Lettere non inviate" è disponibile su Amazon! Link all'interno del post in evidenza nel profilo.
#pensieri#riflessioni#scrittori#scrittura#libri#lettura#lettori#frasi#frasi tumbrl#citazioni#citazioni libri#frasi pensieri#vita#relazioni#sentimenti#amore#insegnamenti
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Allora, uno dei miei progetti (se qualcunə che legge mi ruba l'idea vi vengo a prendere in casa) è aprire una pagina fb/ig boh che si chiama Mattissimi Inculissimi: una grande enciclopedia di persone reali e personaggi immaginari matti in culo. Immagine di profilo: Ricchi e Poveri.
Questa mattina ho avuto un incontro con questa tipa che vorrebbe le iniziassi a seguire le pagine social del suo progetto e che bello! ho pensato stupidamente, soldi che entrano! di nuovo stupidamente. Nulla, il secondo stesso che abbiamo finito di parlare ho pensato: questa andrebbe dritta dritta nella lista di persone mattissime inculissime e io ho la calamita.
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nuvolaeee è il mio nuovo profilo di ig, se volete seguiamoci💫
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Ascolta, vent’anni fa non era così figo avere un orologio-calcolatrice, giusto? E passare tutta la giornata in casa a giocare con l’orologio-calcolatrice era un indice molto chiaro del fatto che socialmente non te la cavavi troppo bene. E i giudizi come “mi piace” e “non mi piace”, e i sorrisi e le espressioni corrucciate erano riservati agli studenti delle medie. Qualcuno scriveva un biglietto che diceva: “Ti piacciono gli unicorni e gli adesivi? Sorridi!”. Cose così. Ma ora a farle non sono più solo i ragazzi delle medie, le fanno tutti, e certe volte a me pare di essere entrato in uno specchio, una specie di zona invertita dove la merda più sfigata del mondo è assolutamente dominante. Il mondo è degli smanettoni più sfigati.» «Mercer, è importante per te essere fico?» «Perché, ti sembro fico?» Si passò una mano sullo stomaco protuberante, sui jeans stracciati. «È evidente che non sono il più fico. Ma non ho dimenticato che una volta tu vedevi John Wayne o Steve McQueen e dicevi: wow, questi bastardi sono cazzuti. Viaggiano a cavallo e in motocicletta e girano il mondo raddrizzando i torti.» Mae non riuscì a trattenere una risata. Guardò l’ora sul cellulare. «Sono passati più di tre minuti.» Mercer tirò dritto. «Oggi i divi del cinema implorano la gente di seguire i feed che postano su Zing. Inviano messaggi supplichevoli chiedendo a tutti di sorridergli. E porca puttana, le mailing list! Sono tutti diventati portalettere di spazzatura! Sai come passo un’ora al giorno? Pensando a come cancellare l’iscrizione a qualche mailing list senza urtare i sentimenti di nessuno. C’è questo nuovo bisogno: pervade ogni cosa.» Sospirò come se avesse fatto una dimostrazione molto importante. «È semplicemente un altro pianeta.» «È un altro in senso buono» disse Mae. «È diventato migliore in mille modi, e te li posso elencare. Ma se tu non socializzi non posso farci niente. Volevo dire che il tuo bisogno di socializzare è così scarso…» «Non è che non socializzo. Io sono abbastanza socievole. Ma gli strumenti che create voi in realtà producono bisogni di socialità innaturalmente estremi. Nessuno ha davvero bisogno del numero di contatti che fornite voi. Non porta a nessun miglioramento. Non è nutriente. È come le merendine. Sai come le studiano? Determinano con scientifica precisione di quanto sale e quanti grassi hanno bisogno per farti continuare a mangiare. Tu non hai fame, non senti il bisogno di mangiare, quello che hai davanti non ti stuzzica, ma continui a mangiare queste calorie vuote. Ecco quello che spacciate voi. La stessa cosa. Un numero incalcolabile di calorie vuote, il loro equivalente digitale e sociale. E le calibrate in modo tale da rendere altrettanto dipendenti i loro consumatori.» «Oh, Gesù.» «Hai presente quando finisci un sacchetto di patatine e ti vorresti prendere a schiaffi? Sai che non hai fatto nulla di buono per te stesso. È la medesima sensazione, e tu lo sai, che si prova dopo una sbornia digitale. Ti senti vuoto, sprecato e diminuito.» «Io non mi sento diminuita.» Mae pensò alla petizione che aveva firmato quel giorno, per chiedere altre opportunità di lavoro per gli immigrati che vivevano nei sobborghi di Parigi. Era stimolante e avrebbe avuto il suo peso. Ma Mercer non ne sapeva niente, come non sapeva niente di quello che faceva lei, né di quello che faceva il Cerchio, e Mae si era ormai troppo stufata di lui per spiegargli tutto. «E ha distrutto la mia capacità anche solo di parlare con te.» Mercer non aveva ancora finito il suo discorso. «Cioè, non posso inviarti delle mail, perché tu le inoltri subito a qualcun altro. Non posso inviarti una foto, perché la posti sul tuo profilo. E intanto la tua ditta legge tutti i nostri messaggi per cavarne informazioni da monetizzare. Non ti sembra una follia?»
Da Il Cerchio - Dave Eggers
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Da una ricerca recente è emerso che il 20% dei giovani ha difficoltà a comprendere un testo, il 99% se si tratta di un testo di Fusaro.
Vediamo ora un esempio di un testo di Fusaro:
L’uomo senza identità diventa il nuovo profilo antropologico egemonico, coerente con la norma della valorizzazione illimitata, del consumismo assoluto e dell’omologazione planetaria.
(la soluzione tra una settimana, forse)
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La nostra vita è leggermente cambiata;
non viviamo più in città
ma sulla strada che porta al mare.
Di notte occupiamo il tempo
con il passaggio della luna
il ronzio sulle colline
e i cavalli che si dirigono verso la pozza d'acqua.
Se decidi di venire
mi farai compagnia la notte
ora che l'autunno è arrivato
e i cardini stridono nell'oscurità.
Imparerai a pregare
con fervore e disperazione
e questa strana sensazione
corrisponderà al profilo arcigno della natura.
Porta solo pochi vestiti e libri
poiché qui durano più a lungo;
e non dimenticare di portare con te scarpe adatte
c'è una palude dietro la casa
e d'inverno piove molto.
Adesso mi fermo; prenditi cura di te -
e ti amo moltissimo, lo sai.
Penso a te sul divano vicino alla finestra che pensi
al tempo e ai corpi che invecchiano.
Tutto ciò qui non ha senso
non abbiamo che un'eternità forte e lucida
che non stanca, anche se a volte fa bruciare gli occhi.
Devo andare a chiudere la finestra
il vento si è alzato di nuovo.
Maria Lainá, Jamaica inn, da Paura rosa, 1992
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Un insoddisfacente mondo.
Vivo nel mio mondo perché questo in cui siamo non mi soddisfa.
Preferisco essere definita emarginata socialmente, al posto di essere omologata con gli altri, in un mondo dove ormai l'apparenza e l'aspetto di una persona, contano di più del suo animo, del suo io interiore.
Sento che non faccio nemmeno parte di questa generazione.
Odio le fotografie, seppur la maggior parte di esse raccolgano i ricordi più belli di una persona, ma non riesco a restare "ben in posa" per la foto. Mi sento a disagio.
Non ho mai amato uscire la sera, ho sempre preferito quei momenti tranquilli sul divano "Netflix & Chill" come dicono gli americani, O magari leggendo un buon libro.
Non mai piaciuto questo "ostentare ciò che si ha" che è un po' la base dei social media.
L'idea di diventare famosa tramite social, non mi è mai passata per l'anticamera del cervello e, sinceramente, anche, come avevo io, un profilo dove pur non mettendoci la faccia, ma ne facevo comunque parte, mi sentivo dipendente a tal punto di passare il tempo a fare home/profilo tantissime volte in pochissimi minuti.
Questo mondo allontana, ma non unisce, fa sentire più soli che mai, perché fa sentire diversi, anche inconsciamente.
Smisi definitivamente di avere social all'età di sedici anni, durante la mia permanenza in vacanza a casa di mia cugina.
Restai da lei per quasi due mesi, e all'epoca lei si era appena trasferita in un nuovo appartamento e ci hanno messo qualche giorno i signori della compagnia a metterle la linea telefonica.
Ricordo che inizialmente per me era impensabile non avere social e soprattutto non vedere quello che pubblicavano le mie influencer preferite, così i primi giorni furono bruttissimi emotivamente (guardate che schifo la dipendenza).
Intanto i giorni passavano e avevo preso il giro di uscire (perché lei è sempre riuscita a farmi uscire dalla mia tana) 🐻 spesso la sera, e durante il giorno lei lavorava e io restavo con mia zia e dormivo.
Ormai avevo preso questo "giro" di usare i miei gb solo per WhatsApp e mandare qualche messaggio di risposta, a quei 4 gatti che mi scrivevano, tra cui mia mamma. E iniziava a piacermi un sacco questa cosa.
Avevo un sacco di tempo libero, potevo dormire e fare poi, colazione con calma, senza avere la "frenesia" di vedere quello che faceva la gente, la sera prima.
Potevo passare il tempo a guardare il mare fuori dalla finestra con le cuffiette alle orecchie. E "scattare foto con gli occhi" che è poi, il ricordo più bello.
Leggere in attesa della cena, con in sottofondo le onde del mare, senza avere lo stress delle notifiche da dover leggere o i messaggi da dover rispondere immediatamente.
A seguito del mio rientro a casa, qualche giorno dopo, cancellai i profili social, ad eccezione di Pinterest, che è una applicazione che mi ha sempre accompagnata, fin dal giorno, o poco più della fondazione.
In assenza dei social ci ho guadagnato molto in fatto di tempo libero, ma soprattutto anche di ansie e preoccupazioni mentali.
Certo purtroppo, il giudizio di altre persone su di me è ancora attivo e spesso mi ferisce, ma almeno non ho la tentazione di andare a controllare tale profilo x e vedere se ha pubblicato qualcosa su di me, eventualmente, anche se io non conosco tale persona.
Seppur purtroppo, resto ansiosa di carattere, i pensieri intrusivi spesso e volentieri, mi fanno visita e mi fanno stare male, mandandomi letteralmente in paranoia per ogni minima cosa vista o ricordata o che era stata pubblicata, o che magari avevo l'intuizione che fosse stata pubblicata su di me.
Nonostante questo ripeto, resto debole, ma sicuramente ora sono più forte di prima. O almeno, lo sono in parte.
Tutto questo mi serve per dire che, non sto criticando le persone che hanno i social e che li usano abitualmente, ma dico semplicemente che è una abitudine mia, che a me non è più piaciuta e che a me personalmente ha fatto bene mentalmente.
Ad eccezione però, di Tumblr. Tumblr è un social che non ce l'ho mai fatta ad abbandonarlo totalmente. Questo social mi permette di esprimermi attraverso la scrittura, che è il mezzo che preferisco in assoluto, e nel quale, sicuramente, riesco meglio.
E nel quale si sta bene "nascosti nell'ombra."
Qui non serve l'esporsi, serve il tuo vero io, serve chi sei dentro tu, e nient'altro. Solo tu, la scrittura e il tuo nuovo diario virtuale.
@un-mei-no-akai-ito // @un-mei-no-akai-ito (Dom 21.07.24 h02:43)
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La triste vicenda di #IndiGregory passa alla storia per l'ostinazione di impedire ad una famiglia di portare la bambina in un ospedale che si era offerto di prendersene cura. Ci sono volute ore ed ore di agonia.
via https://twitter.com/agambella/status/1723957296768967153
La vita in sé è ostinata e tignosa, molla con tanta fatica e dopo tempo; molla più facilmente il cervellino indebolito, una volta irretito e reso "moderno".
La triste vicenda segna la riaffermazione che i bambini non sono dei genitori SONO DELLO STATO. Come del resto il chiulo di chi giubila per questo, come i cani giornalai che parlano di "genitori egoisti" (sic).
Sotto questo profilo nulla di nuovo sotto il sole: la famigerata "degerazione occidentale" puzza solo di dejà vu statalista nazi - soviet eugenetico ipocrita, btw l'output desiderato dai tamarri di ritorno detrattori e dai loro sodali woke.
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Sono tornata da poco sulla piattaforma e come prima cosa ho cercato il tuo profilo per leggere di nuovo i tuoi pensieri. Scorrendo ho avuto modo di notare che il tuo sguardo è ancora più attento, brillano di significati i dettagli che catturi.
Un tempo hai trasferito nero su bianco un mio scatto, conservo ancora l'immagine di quel capolavoro.
Ho dedicato così tanti nomi al mio blog. Ma l'ultimo, prima che venisse cancellato, si chiamava molcere. Chissà se lo ricordi. Ti auguro ogni bene 🌷
Cara, certo che mi ricordo di te, ogni tanto capiti nei miei pensieri, chissà che strada ha preso la tua vita!
Che gioia leggere le tue parole, quel disegno mi è ripassato tra le mani pochissimo tempo fa, sono felice che ti sia rimasto così impresso e che tu riesca a cogliere così tanta luce qui.
La prossima volta che ne aprirai uno nuovo, se vorrai, sono qua, grazie per aver avuto questo pensiero.
Auguro ogni bene a te 🌸
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Nella mia anima resterà per sempre ben impresso il tuo ricordo.
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Il mio nuovo libro "Lettere non inviate" è disponibile su Amazon! Link all'interno del post in evidenza nel profilo.
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