#nuovo paradigma
Explore tagged Tumblr posts
Text
Lo strascico pesante della pandemia è la *commutazione* della Cappa sanitaria in abito mentale e rete di restrizioni civili, sociali, ideologiche, culturali.
È il nuovo paradigma. Gli obblighi e i divieti sanitari diventano inibizioni e controlli, trasferendosi ad altri ambiti, fino a farsi regime.
Marcello Veneziani
58 notes
·
View notes
Text
SCOPERTO UN NUOVO FARMACO PER CURARE LA SCHIZOFRENIA
Il primo farmaco orale per la schizofrenia, dopo 30 anni, è stato approvato e messo in commercio negli Stati Uniti. Un approccio completamente nuovo, “che ha il potenziale per cambiare il paradigma di trattamento di questa patologia”, spiega Chris Boerner di Bristol Myers Squibb la società che lo ha scoperto e che ha ottenuto risultati sorprendenti nei test clinici.
Il Cobenfy per la prima volta agisce sui recettori colinergici anziché quelli dopaminergici, a differenza dei farmaci che hanno finora rappresentato lo standard di cura per la schizofrenia. L’adozione del farmaco è stata autorizzata dalla Food and drug administration, il più importante ente regolatore sanitario statunitense, sui risultati del programma clinico che hanno dimostrato che Cobenfy ha fatto registrare una riduzione statisticamente significativa dei sintomi della schizofrenia nei partecipanti nell’arco di cinque settimane. “Siamo di fronte al primo nuovo approccio alla schizofrenia dopo decenni, candidato a essere un’alternativa agli antipsicotici finora prescritti”, ha affermato T. Farchione, del Centro per la ricerca e la valutazione dei farmaci della Fda.
La schizofrenia è un disturbo mentale con una base biologica associata a variazioni nella neurochimica del cervello, dove si verifica una attività alterata della dopamina e anomalie nella trasmissione del glutammato. La malattia provoca alterazioni della percezione della realtà, deliri e allucinazioni ma anche apatia, ritiro sociale e, non di rado, il suicidio. La patologia è considerata tra le prime quindici cause di disabilità nella popolazione adulta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa 24 milioni di persone nel mondo soffrono di schizofrenia.
___________________
Fonte: Food and Drug Administration; World Health Organization; foto di Andrea Piquadio
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
8 notes
·
View notes
Text
" Più degli americani, noi italiani e altri europei occidentali abbiamo davvero creduto nella fine della storia. Di esserne lo scopo: abbiamo immaginato l’Europa come lo spazio che per primo avrebbe superato lo Stato nazionale in vista di un utopico impero universale del diritto e della pace. Abbiamo salutato la caduta del Muro di Berlino, l’apertura della Cortina di ferro e il crollo del comunismo sovietico come l’annuncio del nuovo protagonismo europeo. Ruggito del topo, esemplificato dal celebre motto del ministro lussemburghese degli Esteri Jacques Poos, che allo scoppio della crisi jugoslava annunciava al mondo: “L’ora dell’Europa è scoccata”.* Non abbiamo capito che la Guerra fredda non era affatto paradigma negativo. Era l’unico equilibrio possibile per evitare la guerra calda che avrebbe distrutto l’Europa, sterminato noi europei e dilagato nel pianeta. Ancora una guerra mondiale nata nel nostro continente, ma per iniziativa di potenze esterne, essendo le interne debellate dalle due precedenti. Nella superiore disputa Usa-Cina-Russia gli europei non hanno voce, al massimo sussurrano a orecchi poco ricettivi. Esprimono interessi e valori diversi, appesantiti da secoli di dispute non solo filosofiche tra genti e culture fiere delle proprie storie e diffidenti delle altrui. "
*Cfr. F. Boidevaux, L’Europe gère les Balkans, “Relations Internationales”, n. 121, 2005/1.
---------
Lucio Caracciolo, La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa, Feltrinelli (collana Varia), novembre 2022. [Libro elettronico]
#letture#scritti saggistici#saggistica#saggi brevi#geopolitica#Lucio Caracciolo#leggere#citazioni#Unione Europea#libri#Storia contemporanea#Storia dell'idea d'Europa#Storia europea#Vecchio Continente#Cina#fine della storia#UE#realismo#ideologie#guerre mondiali#Russia#Europei#La pace è finita#Stati Uniti d'America#Jacques Poos#Europeismo#idealismo#Repubblica Popolare Cinese#utopia#Guerra fredda
15 notes
·
View notes
Text
Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO PRIMO - di Gianpiero Menniti
'DIO È MORTO'
L'espressione è di Nietszche.
Ma non è irriverente.
Per il pensatore tedesco Dio muore perchè la modernità non ha più bisogno del soprannaturale, soverchiata dalla scienza e dalla tecnica che propongono un nuovo paradigma di verità nella conoscenza.
Ma è anche il riflesso paradossale della coerenza di fede: se il mondo è favola...
«Abbiamo tolto di mezzo il mondo vero: quale mondo ci è rimasto? forse quello apparente?... Ma no! col mondo vero abbiamo eliminato anche quello apparente!». - Friedrich Nietzsche, Il crepuscolo degli idoli [1887].
Appunto: la promessa di affermare la verità, promessa che gli uomini compiono in nome di Dio, impone che la scoperta di un mondo apparente induca a non mentire e a proclamare la tragica verità del Dio che non è più tra gli uomini.
Questo è il '900.
E l'unico modo che abbiamo per capire l'arte del XX secolo è di far capo a questo concetto ineludibile.
Se togliessimo la scienza e la tecnica, sarebbe comprensibile il '900?
Ovviamente no.
Se togliessimo Dio dal Medioevo, sarebbe possibile comprendere quella lunga epoca?
Anche in questo caso la risposta è negativa.
Così, Andrea Mantegna (1431-1506) può mostrare il miracolo del Cristo che realmente morto risorgerà: il pathos dell'immagine e il dolore di coloro che lo compiangono è attesa della salvezza che si compie, dell'esperienza umana del Dio che nella morte mostra la via ("Il Cristo morto", 1475-1478).
Allo stesso modo, l'apparenza del mondo e l'impossibilità della verità, come lo stesso Nietzsche aveva compreso, diventano un peso insopportabile che conduce verso l'ineluttabile ricerca del divino.
Quest'esigenza trova sfondo in un celebre dipinto di René Magritte (1898-1967), "La voce dei venti" (1931), considerato tra i più enigmatici del pittore belga.
Quelle sfere, fluttuanti a mezz'aria, non sono che l'espressione del ricercato soprannaturale, l'essenza estetica di un anelito metafisico inseparabile dalle profondità del pensiero:
«ciò che ci distingue non sta nel fatto che non ritroviamo un Dio […] ma nel fatto che non consideriamo, come divino, ciò che fu venerato» - Nietzsche, Frammenti postumi (1887-1888) -
Dio è morto?
34 notes
·
View notes
Text
Quando tutto quello che credevi di sapere cambia,
cosa fai, allora?
Quando tutto quello che sognavi di poter realizzare si allontana,
cosa sogni, allora?
Quando il mondo come lo pensavi si decostruisce,
in che modo avrai di nuovo fiducia in qualcosa?
Quando il manuale che usavi si smaterializza,
quali istruzioni segui?
Quando il paradigma secondo cui vivevi non ha più senso,
come ne trovi un altro che corrisponda a chi tu sei?
Quando il tuo cuore è dolorante, e la ferita continua ad aprirsi,
in che modo continui ad amare e ad ascoltare?
Quando lo svelamento comincia, devi solo aspettare.
Siedi nel santuario in rovina della tua stessa anima,
anche se lo stupore e le grida sono così accorate
da farti piangere tutto il giorno.
Sappi che non sei sola.
Non tentare di sopportarlo, di vincerlo,
di passare in fretta alla prossima cosa,
o ad una soluzione purchessia.
Non inventare nuove bugie affinché coprano quelle vecchie.
Siedi nello sconforto. Siedi nello spazio che si apre.
E apri te stessa al miracolo.
Apriti al pensiero che nella tua coscienza vi è il ricordo,
una memoria che sa
che guarire è, davvero, possibile.
Shiloh Sophia McCloud
10 notes
·
View notes
Text
Sono un trentacinquenne e sono di sinistra. Come per i miei coetanei e per le generazioni successive, l’ideologia è stata ereditata o plasmata sui canoni di un secolo passato. Da quando sono nato, gli unici esponenti del PD o dell’Ulivo ad aver conquistato Palazzo Chigi sono stati dei centristi spostati a sinistra per necessità o per sopravvivenza politica. Due volte Romano Prodi (più di trent’anni di Democrazia Cristiana), Enrico Letta (Democrazia Cristiana e poi Margherita), e Matteo Renzi (Partito Popolare Italiano, epigono della DC, Margherita e adesso di nuovo al centro). Sono stati traghettatori per breve tempo anche Massimo D’Alema, figura di spicco del tafazzismo di sinistra, e Paolo Gentiloni, tra i fondatori della Margherita. Tecnicamente, da più di trent’anni abbiamo una sinistra fantasma o simulacro e, di conseguenza, diverse generazioni di elettori che non hanno una vera e propria rappresentanza politica e che si sono presentati alle urne per non far vincere gli altri (spesso Berlusconi) o non si sono presentati affatto, come dimostra l’astensionismo galoppante.
Forse, riformulando l’incipit, è dunque giusto dire che sono un trentacinquenne e sono di sinistra per sentito dire. Per anni, il centrosinistra è sopravvissuto per inerzia autoproclamandosi erede dell’esperienza di Enrico Berlinguer, ma in modo improprio. I fasti di quell’epoca, quando i comizi del leader del Partito Comunista Italiano erano seguiti in piazza da folle oceaniche, non solo non sono stati replicati nel presente, ma hanno subìto il tradimento di chi ha mollato la classe operaia e in generale i ceti meno abbienti. Il centrosinistra, e in particolar modo il PD, adesso sta tastando con mano il mancato riciclo elettorale. Gli ex comunisti che dopo il 1994 hanno continuato a votare a sinistra per tentare di arginare l’ascesa berlusconiana, ovvero gli anziani che nei decenni scorsi presenziavano alle sempre più sguarnite feste dell’Unità, adesso non ci sono più e i loro figli – o ancora meglio nipoti – si possono dividere in due schieramenti: quelli che hanno mantenuto un’identità di sinistra pur senza ritrovarla nei nuovi rappresentanti e quelli che hanno chiuso il libro di Storia, lasciandosi magari ammaliare dai cavalli vincenti del momento, spostandosi dal Movimento Cinque Stelle a Salvini e Meloni con la leggerezza delle banderuole. Tra i membri del primo schieramento c’è proprio chi per anni ha continuato a votare a sinistra tappandosi il naso, per il classico paradigma del male minore, e chi alle urne ha preferito le spiagge, consegnandosi alla disillusione.
PER RIDARE FORZA ALLE ISTANZE PROGRESSISTE SERVE CHIEDERSI COSA SIGNIFICHI, OGGI, ESSERE DI SINISTRA
24 notes
·
View notes
Text
inizia il 14 marzo un nuovo corso di centroscritture.it: "estetica postumanista"
da giovedì 14 marzo 2024 ore 18 Estetica postumanista Un cambio di paradigma in atto in estetica passa attraverso il superamento di una prospettiva umanista, che pone al centro l’uomo e i valori tradizionalmente associati a una cultura antropocentrica e prometeica (identità, ordine centripeto, gerarchia, canone, esclusività), a una prospettiva postumanista, in cui il decentramento del valore-uomo…
View On WordPress
3 notes
·
View notes
Text
"Tra il 2007 e il 2008 Facebook fa il boom, milioni di iscritti in tutto il mondo lo rendono una realtà, anzi LA realtà. (...) Dov’è il network se ognuno di noi si rifugia in comunità scollegate le une dalle altre? Il Social Network riesce a imporsi come rete principale di socialità virtuale attraverso un paradosso: non fornisce un’arena ma crea un individuo. Il profilo è il colpo di genio dei Social Network che Zuckerberg si ritrova per le mani “naturalmente”, ispirandosi all’album di foto del suo college. (...) Qui entra in gioco l’ultimo fattore della rivoluzione operata da Facebook, quello decisivo: l’Identità. Il nuovo assoluto che Facebook introduce nella cultura internet della metà degli anni zero è la richiesta – più o meno mandatoria – di registrarsi con la propria identità reale: il tuo nome, il tuo cognome, la tua faccia. (...) Rete, profilo e identità, dicevamo. Dall’interazione di questi tre elementi emerge il paradigma del Social Network moderno e la conseguente mutazione antropologica che ha prodotto nelle nostre vite. In cosa consiste questa mutazione? Dovessi dirlo con una sola, lapidaria affermazione: siamo diventati tutti famosi. (...) Nell’architettura del Social Network interagiamo come un uno che si rivolge a molti, a un numero imprecisato di ascoltatori, diversi dei quali neppure conosciamo. È la struttura del palcoscenico. Pensateci, quante volte fuori dai social network vi siete trovati a vivere un’interazione simile dalla parte del palcoscenico? Per la stragrande maggioranza dei viventi, dall’età della pietra al 2004, era una situazione che poteva non verificarsi mai oppure solo occasionalmente: la recita scolastica, la presentazione ai colleghi d’ufficio, la poesia di Natale. Oggi ci troviamo a vivere questa interazione ogni giorno, più volte al giorno, ogni volta che “postiamo qualcosa”. Solo una ristrettissima cerchia di individui viveva con costanza questo tipo di interazione alienata e alienante, le chiamavamo figure pubbliche o V.I.P. (...) Il rapporto è verticale, da qualunque punto lo si guardi."
Alessandro Lolli
2 notes
·
View notes
Text
⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Gianfranco Peroncini
SINISTRA SUL CAVIALE DEL TRAMONTO
Contro l’anglobalizzazione, alla cerca di un nuovo paradigma per il terzo millennio
Come uscire dalle paludi della politica contemporanea? S’impone un decisivo salto di qualità – anzitutto culturale – dal riflesso virtuale alla riflessione che si fa azione: ricostruire una patria, senza retorica e senza indulgenze; riedificare lo Stato dalle fondamenta, restituendogli una forza interiore.
Per invertire l’onda di marea del nuovo millennio – alimentata da un meccanismo globale che ha annegato le sovranità e omologato le coscienze – occorre un nuovo paradigma: nutrire e sviluppare uno spirito pubblico; ripristinare l’interesse generale; rifondare solidamente l’autorità dei governanti, la giustizia nei tribunali, la coscienza dei funzionari, l’equità sociale.
Lo scivolamento della sinistra sul (ca)viale del tramonto – in ordine con la fluidità liberista di una “società aperta” cosmopolita e sradicante – impone il superamento dei vecchi schemi: riaffermare un comune e assertivo anticapitalismo di rottura, per impedire che i dogmi del mercato continuino à insulter l’avenir.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
5 notes
·
View notes
Text
🔭 Esclusivo: Dopo Trento, Venezia, Milano... la nuova distopia urbana approda ora a Palermo.
👉 "Si chiama CORO ed è il progetto per la Control Room del Comune" inaugurato alla presenza del Ministro degli Interni Piantedosi, di Schifani e del sindaco Lagalla, oltre che del Prefetto e del Questore. "La fase sperimentale verrà avviata in questi giorni, mentre la piena operatività verrà raggiunta l'anno prossimo" (Blogsicilia)
👉 Con la nuova control room, "Palermo diventa una Smart City", "un piccolo passo avanti verso la Città Digitale". Il sistema è stato realizzato dalla SISPI, una società a partecipazione comunale per la "realizzazione di soluzioni innovative e complesse" che si occupa, appunto, di Smart City, transizione digitale e gestione dati "in linea con lo sviluppo del modello di Smart Community indicato dal Comune" (un termine che, per chi avesse letto il nostro dossier dedicato, deve far scattare l'allarme).
👉 "Quello di Palermo è un esempio per tutto il Paese. L'intelligenza artificiale entra nella gestione del controllo di sicurezza delle città" ha affermato Piantedosi. Insomma, non solo videocamere, ma sensoristica capillare, IA ed un nuovo paradigma di gestione del rapporto cittadino/territorio/pubblica amministrazione.
👉 Sono numerosi gli ambiti in cui opera la piattaforma: trasporti, sicurezza, rifiuti, ambiente, emergenze varie e anche "Attività produttive". (Monreale Press)
Queste sono solo alcune delle caratteristiche di una progettualità sperimentale che non si limita alla sorveglianza e al controllo del territorio e della popolazione, ma che mira ad "efficientarne" gli spazi, le attività, le abitudini e quindi la vita secondo gli interessi e la visione del Capitale finanziario e tecnologico, oltre che di tutti le consorterie, pubbliche e private, nazionali e sovranazionali, che ne promuovono l'attuazione.
Rise up against the TECHNOCRACY!
https://t.me/canalemiracolomilano
Giorgio Bianchi
Soldi per questi obbrobri ce ne sono a tinchitè. Per la sanità (cito a caso) invece...
3 notes
·
View notes
Text
Il vecchio paradigma dice: " Se mi accadono cose belle, allora sono felice". " Se mi accadono cose brutte, allora sono infelice". Il Nuovo paradigma dice: " Se sono felice allora mi accadono cose belle". " Se sono infelice allora mi accadono cose brutte". La Felicità è vivere in sintonia con la nostra Natura Divina. F. Marchesi art by_taggedzi ************************* The old paradigm says: "If good things happen to me, then I'm happy." "If bad things happen to me, then I'm unhappy." The New Paradigm says: "If I'm happy then good things happen to me." "If I'm unhappy then bad things happen to me." Happiness is living in harmony with our Divine Nature. F. Marchesi art by_taggedzi
3 notes
·
View notes
Text
APPROVATO IL PRIMO VACCINO AUTO-AMPLIFICANTE AL MONDO
Per la prima volta nella storia dei vaccini è stato riconosciuto e approvato un vaccino che si adatta all’organismo e che cambia il modo in cui si possono combattere le malattie, le infezioni e anche i tumori.
Per più di 200 anni i vaccini hanno contenuto antigeni (sostanze che possono innescare una risposta immunitaria e anticorpi) ma il paradigma è cambiato con l’arrivo dei vaccini mRNA scoperti per il COVID-19 che invece contengono istruzioni genetiche che dicono al corpo di produrre le proteine capaci di combattere l’attacco di un virus. Il nuovo ARCT-154 approvato in Giappone è il risultato di anni di ricerche che sono riuscite a individuare la giusta combinazione di RNA auto-amplificante con il sistema di rilascio che permette dosi molto più piccole ed un’efficacia aumentata a seconda delle necessità di ogni organismo. Questi elementi significano costi di produzione molto più bassi e velocità di diffusione sensibilmente aumentata, elementi importanti in caso di pandemie.
Il vaccino ARCT-154 è stato approvato per il COVID-19 grave ma esistono vaccini saRNA già adottati per alcuni ceppi di influenza e altri oggetto di studi clinici e preclinici avanzati per la Zika, RSV e altre malattie epidemiche, oltre a promettenti applicazioni nella lotta contro il cancro. I vaccini contro il cancro vengono generalmente utilizzati per trattare la malattia, non per prevenirla, e la maggior parte funziona utilizzando una parte del cancro come antigene, aiutando il suo sistema immunitario a identificare e attaccare il tumore.
___________________
Fonte: CSL; National Library of Medicine; foto di Edward Jenner
VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
7 notes
·
View notes
Text
VERONIQUE GABAI - READY FOR ROSÉ - Eau de Parfum - Novità 2023 -
Sublimation of summer. French riviera sun bottled.
There’s a place where the sun is pure gold… Mediterranean landscapes and French Riviera have no secrets for Veronique Gabai. I greatly appreciate and feel much my own indeed her fragrance collection in which she captures the regenerative fullness of her native sun, prizing every creation with a magnetic energy, a charismatic touch that embodies the uniqueness of this terroir. Such a joyful ode to the place where she belongs. A clear invitation to make these wellbeing and cheerfulness feelings your own. Forever and ever.
•••
Che bella estate quella che affronti con la leggerezza nel cuore, la libertà di sentire più forte e chiaro il ritmo dei tuoi pensieri, di abbandonarti al silenzio e planare su sensazioni dimenticate, acchiappare ogni istante di questo tempo così mutevole, sempre troppo avaro, troppo veloce e sentire di aver fiducia in questo andare controvento, in questo spendersi a solcare oceani di stelle e abissi dove il sole va a dormire.
È un'ottima estate questa, in compagnia di Veronique Gabai e delle sue fragranze. Una collezione ambiziosa e di inusitata raffinatezza che testimonia un meraviglioso sentire. Veronique raccoglie frammenti di vita, ne filtra l'essenza attraverso gioia ed eleganza trasformando il suo vissuto in affabulanti racconti olfattivi.
C'è un profondo rispetto per le proprie radici, la passione per gli aromi che la Costa Azzurra, sua terra d'origine, le ha trasmesso da sempre, l’incanto sensuale del luogo che ispira le sue creazioni, così potenti nel diffondere quell'energia emanata da sole, mare e natura.
Così sentire la meraviglia... è qualcosa di più dell'annusare, più di una sequenza di note olfattive, più di una formula, più di una sbrigativa concessione al sapere di buono. Più di una fragranza, un modo nuovo di percepire le sensazioni che trasmette e apprezzare la sollecitazione al ricordo che affiora nel contatto.
E siamo già altrove, dove il sole è oro puro con Ready for Rosé, fragranza-inno scanzonato all'estate, alla gioia di vivere, alla libertà, paradigma del godersi l'istante, del festeggiare insieme sulla spiaggia, salutare il giorno con un calice alzato sull'orizzonte e, in questo ghiacciatissimo rosé cogliere una nuova effervescente promessa.
Spumeggiante nella sua freschezza floreale, una magnolia che scintilla di rugiada e vento di mare, il suo sentore terso attraversa la composizione e si specchia in note verdi e candide corolle di gelsomino, rosa, fiore d'arancio, fresia.
Sembra dire sono qui per farti felice, regalarti un sorriso nell'allettante sfumatura frizzantina con il retroaroma piacevolmente asprigno del rabarbaro, e infine scoprirla così convincente, sfacciatamente desiderabile nella mutazione più calda e sensuale orchestrata da ambra, cedro e muschio. Divinamente vibrante e lucente su pelle. Così come un'estate che non vuoi scordare.
Creata da Frank Voelkl.
Eau de Parfum 85 ml. nel flacone design ricaricabile. Online qui
Ogni fragranza della collezione è personalizzabile attraverso i booster Eau du Jour e Eau de la Nuit.
©thebeautycove @igbeautycove
4 notes
·
View notes
Photo
Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO QUARTO - di Gianpiero Menniti
PARADIGMI
Tre dipinti. Medesimo soggetto. Identico autore. Eppure, la scena muta: nell'ultima, scompaiono i due "ladroni". E nelle prime due, non sono in croce: il simbolo appartiene a Cristo. Fatta questa constatazione, banale, evidente, il pensiero corre altrove. S'innesta sul tema dei paradigmi, modelli interpretativi nei quali la cristianità, come religione e tradizione, espressione antropologica e riflessione culturale, s'è fatta storia. I vangeli sinottici narrano la predicazione di Cristo. Il vangelo di Giovanni è già un'interpretazione che fonda la teologia sulla figura di Gesù: la forma del linguaggio attribuito al Redentore appare fin subito differente, aulica, profonda. Dunque, già i Vangeli mettono in luce paradigmi diversi, segnando il corso del pensiero cristiano lungo direttrici che riflettono la molteplicità delle espressioni. Questo spiega la storia e consente di capire l'arte dedicata al culto, collocandola nella temperie degli eventi. Così, Antonello da Messina vive gli anni di culmine dell'arte sacra occidentale, tra la monumentalità iconica di Piero della Francesca, la pittura tonale veneta, le influenze fiamminghe. Nuovi paradigmi. Nuove interpretazioni. Eppure, nonostante sia palese il crogiolo nel quale sobbolle, il pensiero cristiano giunge fino a noi, fino al tempo di un nuovo paradigma, quello della modernità. Una sorta di miracolo. Giustificato da un esempio: il sole non ha mai mutato la sua essenza e la sua collocazione, trapassando dalla teoria tolemaica a quella copernicana. In fondo, questo è il segno lasciato della teologia di Hans Küng. La storia si fonda sugli uomini. Il senso della religione, pur bistrattato e manipolato, riemerge, sempre, nella sua identità originaria. Questo richiamo ci permette ancora di ammirare, tra le molte altre, anche le opere di Antonello da Messina. E di riflettere. Sul passato. E sul presente.
- Antonello da Messina (1430 - 1479): "Crocifissione", 1460, Museo Nazionale Brukenthal, Sibiu (Romania); "Crocifissione", 1475, Musée Royal des Beaux-Arts, Anversa; "Crocifissione", 1475 (data incerta), National Gallery, Londra
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
16 notes
·
View notes
Text
Armando Marrocco Battaglie nel cielo
a cura di Toti Carpentieri
Arte Due, Bollate 2017, 84 pagine, 22,5 x 22,5 cm
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
Torino, Spaziobianco 23 Febbraio - 23 Marzo 2017
Spaziobianco presenta la terza mostra del trittico dedicato ad uno dei maestri dell’arte contemporanea italiana. “Battaglienelcielo” raccoglie le opere create da Armando Marrocco tra il 2003 e il 2016. La mostra è la terza rappresentazione/testimonianza di un percorso artistico originale e complesso iniziato negli anni Cinquanta del XX secolo e ancora in pieno svolgimento. Spaziobianco ha già presentato nelle sue sale ”Il luogo del ritrovo” (nel 2014) e “Uomouniverso” (nel 2015). Ora, con “Battaglienelcielo” offre ai visitatori un nuovo e sorprendente paradigma del mondo poetico di Armando Marrocco.
30/06/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter:@fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano
designbooksmilano
tumblr: fashionbooksmilano
designbooksmilano
#Armando Marrocco#Battaglie nel cielo#art exhibition catalogue#Spaziobianco Torino 2017#art books#Toti Carpentieri#fashionbooksmilano
4 notes
·
View notes
Text
Il maschilismo si diffonde proporzionalmente all'incapacità dei maschi di aggiornarsi ai cambiamenti sociali e culturali. Manca un nuovo paradigma a cui affidarsi e quindi molti guardano al passato. È un momento di trapasso piuttosto delicato e pieno di incognite.
4 notes
·
View notes