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#nozioni
deathshallbenomore · 2 years
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come cazzo fai a dire che la legge di dio esiste ed è infallibile e sulla base di questo assunto riconoscere la piena legittimità di interi sistemi giuridici io davvero adesso spacco qualcosa
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mirmidones · 1 year
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ma non è vero porca troia basta parlare male della mia bibbia amatissima
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giulianafacchini · 2 years
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La teoria dei gusci vuoti nei libri
La teoria dei gusci vuoti nei libri
Dei gusci pieni sento la mancanza, se trovo quelli vuoti. Cosa cerco nelle storie scritte? L’anima. In quelle orali c’è quella di chi gli dà voce. Gliela presta, per così dire; le parole si investono e il buon narratore fa breccia nei cuori degli astanti. Ma in quelle che ti leggi da solo stampate sulla carta? Lì la questione si complica, perché è un luogo dove l’anima di chi legge e di chi ha…
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crazy-so-na-sega · 1 month
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I paradossi nacquero nel momento in cui qualcuno si accorse che c'era qualcosa di "anomalo" nel linguaggio a partire dalla nozione di "essere" (to on). Eraclito e Parmenide che avevano "scoperto" (o inventato?) questa nozione, si erano subito accorti che entrava in collisione con altre nozioni, e in particolare con quelle di "movimento" e "pluralità". Come sappiamo Eraclito accettò semplicemente la contraddizione che ne derivava, mentre Parmenide volle sbarazzarsene.
Il discepolo di Parmenide, Zenone escogitò a sostegno della sua tesi i noti "argomenti dialettici" di Achille e la tartaruga, dello stadio, della freccia, i quali servivano sostanzialmente a mostrare che, se si mantiene che l'essere è unico, ed è identico a sé stesso, ogni concessione fatta al movimento e alla pluralità diventa contraddittoria. Per esempio:
"Un segmento di retta si può dividere all'infinito: lo si dimezza, poi si dimezza la metà che si è ottenuta, e così via, senza fine. Dunque il segmento deve essere formato da un numero infinito di parti. Ma quale è la lunghezza di queste parti? Se è zero, allora il segmento non ha lunghezza, dunque non esiste; se la lunghezza è superiore a zero, per quanto piccola sia, il segmento avrà una lunghezza infinita, dunque non sarà un segmento. Di conseguenza: il segmento sarà inesistente, o non sarà un segmento".
La C (contraddizione) per Zenone si eliminava, molto semplicemente, eliminando una premessa (RAA)* cioè suggerendo che il segmento non ha parti, poiché l'essere è unico e indivisibile.
Sembra che Eubulide, l'inventore dei più classici paradossi della nostra tradizione, avesse gli stessi obiettivi: il suo scopo però non era mostrare che solo certi concetti, come il movimento o la pluralità erano difettosi; si trattava invece di far vedere che tutto il linguaggio comune, espressione della doxa, doveva essere ridotto all'assurdo.
Certo, se non si vuole stabilire che nozioni così utili come il movimento e la pluralità o in generale tutto il nostro modo normale di lavorare con il linguaggio debbano essere eliminati, la contraddizione rimane, e richiede interventi di tipo diverso.
* reductio ad absurdum
-F.D'Agostini (Paradossi)
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autolesionistra · 3 months
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Probabilmente è valido anche per altri settori però ci sono alcuni campi tipo la modellistica meteorologica, la biologia riproduttiva, l'informatica o le amministrazioni locali in cui dopo un certo numero di ore passate ad acquisire nozioni per risolvere un problema uno smette di interrogarsi sulla causa del problema specifico e inizia a chiedersi come faccia di preciso a funzionare tutto quello che apparentemente sta funzionando.
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libriaco · 2 months
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Disordine in cucina
L’astrazione come mezzo per eliminare le cose inutili Procedere a un’astrazione equivale a prepararsi a cuocere qualcosa mettendo prima via gli attrezzi e gli ingredienti di cui non si ha bisogno per la ricetta, in maniera che ci sia meno disordine in cucina. È il processo di rinunciare alle idee che non servono agli scopi attuali, affinché il cervello sia meno ingombro di nozioni inutili. Siete più bravi a fare pulizia nella vostra cucina o nel vostro cervello?
E. Cheng, [Cakes, Custard and Category Theory, 2015], Biscotti e radici quadrate, Firenze, Ponte alle Grazie, ebook, 2016 [Trad. L. Serra]
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abatelunare · 10 months
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Il compito di un insegnante
Il compito di un insegnante non dovrebbe essere esclusivamente quello di trasmettere una serie di nozioni. Io penso debba mostrare all'alunno la direzione che dovrà percorrere con le sue gambe. E aiutarlo a capire quali sono le sue particolari capacità personali. Soltanto così può sperare di crescere. A quanto pare, è una cosa che i presunti docenti di Amici non sono capaci di fare. Fanno entrare un allievo, poi a un certo punto gli dicono: non sei più quello che eri all'inizio, non vedo miglioramenti né risultati. Eh, ma se non lo aiutano a capirsi, sarà un po' difficile che questi ragazzi trovino la propria identità artistica. Comodo mollare uno perché si è stati in grado di mostrargli la direzione giusta. La colpa viene sempre data a questi ragazzi, che vanno giustamente in confusione. Perché vedono cacciati quelli che qualcosa sanno anche fare e tenuti quelli che non possiedono alcun talento. Un allievo va aiutato e incoraggiato. Non preso per il culo.
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canesenzafissadimora · 3 months
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"Il vero male del mondo" disse Carlo al fantasma di Umberto Eco "è uno e uno soltanto: l'ignoranza!".
"In realtà è la semi-ignoranza" chiosò il professore.
"Che intendi dire?"
"Intendo dire che una sana e completa ignoranza non crea danni.
Ad esempio, quando ero in vita e vivevo nella mia casa di Milano, non ne sapevo nulla di impianti elettrici ed ero completamente privo di nozioni sull'argomento.
Perciò, consapevole della cosa, mi affidavo completamente al mio elettricista.
Questo perché l'ignoranza totale è accompagnata anche dal timoroso rispetto dell'argomento ignorato, e di conseguenza dall'umiltà.
Se invece avessi letto al tempo due o tre manuali e, convinto di aver assimilato il sapere, mi fossi messo in testa di farmi l'impianto elettrico da solo, probabilmente avrei dato fuoco alla mia biblioteca di inestimabile valore."
"Quindi mi stai dicendo che una conoscenza approssimativa è più dannosa rispetto a una totale ignoranza?"
"Esattamente, soprattutto se associata ad un'altra caratteristica molto comune."
"Sarebbe?"
"La coglionaggine."
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anchesetuttinoino · 1 month
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Se pensavate che con i tappi legati alle bottiglie di plastica l’Unione Europea avesse toccato vette inarrivabili, beh, vi sbagliavate. Evidentemente non vi eravate ancora imbattuti nel corso per imparare a diventare drag queen. Proprio così, un vero e proprio campo estivo riservato ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni.
Dieci giorni di full immersion durante i quali viene loro insegnato a «esplorare il proprio alter ego», a «imparare nozioni riguardanti la storia queer e l’identità di genere» e soprattutto a «diventare attivisti Lgbt». E non finisce qui, perché quelli del campus hanno pensato proprio a tutto, anche all’aspetto pratico della faccenda. Nella descrizione dell’evento - che si terrà a Girona, in Spagna, dall’1 al 10 settembre - si legge che tra gli obiettivi del corso c’è anche quello di «imparare alcune abilità relative all’arte del drag che possono anche supportare future opportunità di impiego». Una sorta di alternanza scuola-lavoro in salsa gender. Ancora. Il campo estivo è riservato «a 30 giovani, 10 leader di gruppo e 4 facilitatori».
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klimt7 · 6 months
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C'è la vita che viviamo, e poi ai lati ci sono spazi immensi, nei quali non mettiamo mai piede.
Perché?
Perché ci costringiamo a rinchiuderci nello spazio angusto e breve delle nostre abitudini mentali e della nostra pigrizia intellettiva?
Perché non preferiamo fare un passo da parte, rompere il sentiero battuto, cambiare direzione e prospettiva? Perché non vogliamo mai lasciare il gregge?
Io lo faccio fin da bambino, allenato e spronato dai nonni materni che ho avuto.
Uscire sotto la luna, nel giardino-cortile dei nonni. È così che ho sfidato fantasmi e incubi notturni. Quelli stessi che si affollavano nei miei sogni inquieti. E così ho iniziato a farlo nonostante la paura del buio, per sfidare il mio stesso panico, il disorientamento che ti da l'oscurità, il cuore in gola per i rumori sospetti al di lá della siepe.
E crescendo mi sono ritrovato sul terreno dei margini, dei bordi, con l'intenzione di sfidare i limiti, con pensieri insoliti e ribelli.
Il mio approccio alla poesia ha sempre avuto questa qualità rischiosa. Il rischio di non essere compresi.
Perchè dentro di me, abitava il desiderio di un’esperienza diretta, personale, tattile, quotidiana e travolgente.
Perché mi importava cosa arrivava e di come si sentiva la mia pelle. Di persona.
Era il desiderio di scoprire terre incolte, angoli sparsi, limiti e contorni, come se stessi accarezzando il mondo e, attraverso questo atto, ricrearlo daccapo!
Mi ha sempre attanagliato la curiosità, il bisogno di stare attento e di sperimentare in prima persona, evitando nozioni teoriche e astratte. Mi sono concesso il privilegio di scoprire l'universo come lo guardassi per la prima volta.
Occhi innocenti e mente da esploratore!
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libero-de-mente · 3 months
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Questa mattina comincerò a usare il Palo Santo. Si d'accordo visto il tenore degli eventi della mia vita, l'uso del Palo Santo potrebbe prendere anche la via di Sodoma. Ho già resistito ai veti dati dalle nozioni scientifiche e naturalistiche della mia vicina, testimone di Geova e accanita ecologista, nonché mia spacciatrice ufficiale di marmellate e confetture, del fatto che incensi & C. producano CO2 in un ambiente chiuso pari a venti sigarette. Le ho detto che morirò da eroe. Del resto non mi aspetto nulla di più. L'altro giorno ho voluto omaggiare la data di compleanno di mio padre portandogli dei fiori sulla tomba. Delle rose in particolare, camminando davanti alla Parrocchiale e ricordandomi che mio padre ha trascorso buona parte della sua vita a Messa, ho pensato fosse cosa gradita entraci e spargere sui petali dell'acqua Santa. Si lo so una mossa da paraculo la mia, una mossa con l'intenzione di rabbonire anche l'Onnipotente.
Non ha funzionato. Anzi. Qualcosa è andato storto e ai piani alti qualcuno s'è pure incazzato di brutto. Così con una telefonata ricevuta dopo in paio d'ore, l'equilibrio della sofferenza e sfigaggine della mia esistenza è stato ristabilito. Più che Yin e Yang mi darei al Gin e Rum, che il Chakra e il Karma si sono persi sulla ruota che gira, a bordo del treno che passa una sola volta. Mentre io ero col naso all'insù ad ammirare nuvole che prendevano forme di parolacce. Sicuro.
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iviaggisulcomo · 11 months
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"Io credo che ogni situazione sia una storia a sé, che non esista un vero e proprio di solito funziona così, perché ognuno ha i suoi tempi, i suoi ritmi, le sue paure e il suo passato con cui fare i conti. Ho capito, guardandoti, che imparare nozioni di pasticceria o ascoltare le tue figuracce era importante perché tu sei tutte queste cose, e perché quando ci sentiamo liberi di ridere delle nostre storture con qualcuno allora ci avviciniamo davvero a quella persona, senza temere di essere giudicati."
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elenascrive · 7 months
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“Ci resta solo la poesia.
In un mondo che non riconosco più, ci resta solo la poesia.
In un mondo in cui i più sposano cause senza senso e prendono le distanze dal dolore vero, ci resta solo la poesia.
Quando un apericena ha più senso dei valori, dell'etica, della gioia e persino dell'amore, sì, ci resta solo la poesia.
Mentre qualcuno si sta sostituendo a Dio, ciò che scompare è proprio ciò che ci resta: la poesia.
In una realtà in cui non conta la sostanza, ma la forma, in cui le competenze vere sono cancellate dalle nozioni, dal sapersi vendere, dallo sgomitare per catturare meno di un secondo di attenzione, cosa può salvarci se non la poesia?
La senti anche tu quella fame che non si placa?
Quella fame, amico mio, è l'anima. È ciò che abbiamo dimenticato. È l'umanità. È l'amore.
È solo la poesia.”
- Elisabetta Barbara De Sanctis
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vintagebiker43 · 5 months
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sarti13carla su Threads
Forse è il caso di dare due nozioni storiche, tanto per chiarire le idee ai criptofascisti che le hanno confuse.
Il secondo gruppo per numero tra i partigiani erano i giellisti del Partito d'Azione (Giustizia e libertà), che non esitavano a dirsi anticomunisti. Come erano anticomunisti anche tanti badogliani.
Curiosamente tra i fascisti non c'erano antifascisti.
La differenza sta tra la libertà democratica di essere quello che si vuole e l'oppressione fascista. Non è difficile.
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falcemartello · 1 year
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Tutti preoccupati e stupiti per questa meravigliosa e stupefacente #ChatGPT che dà risposte "quasi umane" in base ad un algoritmo che si basa su un infinito database di nozioni.
Ho provato a dialogarci: dà le classiche risposte da piddino rincoglionito, da giornalista politically correct, da democristiano dei bei tempi che furono, da scemo di guerra intervistato a casaccio davanti ad un cantiere, da vaccinato che vive nel terrore costante di schiattare come un pirla, da politico cocainomane che biascica la prima supercazzola che gli viene in mente, o da paraculo simplex preposto nei gangli di potere, anche fossero solo i controlli del ridicolo greenpass. Ovviamente quando non sa cosa rispondere, spara cazzate e fake come se non ci fosse un domani.
Insomma, il 98% della gente manco potrebbe notare di parlarsi semplicemente allo specchio.
Che barba che noia, che noia che barba.
🌐 t.me/ArsenaleKappa
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angelap3 · 6 months
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La parola di oggi è INSEGNARE.
Nell'immediatezza si pensa all'insegnamento riferendosi alla scuola e a tutto ciò che si riferisce alla pratica di nozioni, mestieri e varie altre attività.
Se riflettiamo sul suo significato etimologico, un po' ci dovrebbe intimidire: IN SEGNARE, imprimere un segno.
Gli IN SEGNANTI, pertanto, hanno un compito gravoso e bellissimo.
Risuona l'arte antica della " segnatura" che vola tra arti magiche, esoterismo, credenze popolari fino ad atterrare alle religioni, che di riti di segnature fanno largo uso.
Perciò insegnare assume un ruolo che va al di là della semplice somministrazione di nozioni: si imprimono le idee, i concetti, il modus operandi sul mondo.
Non solo è una responsabilità: assume una vocazione di missione.
Lascio le amare conclusioni a chi, in questo momento, volgerà il pensiero alla scuola.
(Angela P.)
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