#nicola botti
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Vicenza. La primavera di Bach, dal 17 al 21 marzo. Nuova edizione di Buon Compleanno Bach
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Vicenza. La primavera di Bach, dal 17 al 21 marzo. Nuova edizione di Buon Compleanno Bach. La primavera di Bach, per la IX edizione del Buon Compleanno Bach, si terrà dal 17 al 21 marzo in occasione della Giornata Europea della Musica Antica. Il progetto è ideato dall'Associazione Mousikè - Il Teatro Armonico con l'assessorato alla cultura, al turismo e all'attrattività e con la Regione del Veneto, musei e scuole di musica e chiese del centro storico di Vicenza. Per questa edizione è in programma una giornata speciale domenica 17 marzo: un pomeriggio di musica, da Bach a Radulescu tra le 16 e le 20 per ricordare il maestro Michael Radulescu (1943-2023), organista, compositore e direttore, noto in tutto il mondo e maestro incomparabile per musicisti vicentini e italiani, presente nella cultura di Vicenza tra il 1975 e 2012. Nel dettaglio domenica 17 marzo dalle 16 alle 17.30 "In memoriam Michael Radulescu" nella chiesa di San Filippo Neri vedrà esibirsi Margherita Dalla Vecchia (Conservatorio di Verona), Enrico Viccardi (Conservatorio di Parma), Ruggero Livieri (Conservatorio di Rovigo), Stefano Molardi (Conservatorio di Brescia e Lugano), Umberto Forni, Francesco Botti e gli studenti del Conservatorio di Vicenza che presenteranno e suoneranno diverse composizioni di J.S. Bach sullo storico organo di G.B. De Lorenzi-Zordan, strumento per il quale Michael radulescu fece un concerto per l'inaugurazione sia del primo restauro del 1975 che del secondo, nel 2012. Successivamente dalle 17.30 alle 18.30 nell'Oratorio San Filippo coffee break con memorie di M. Radulescu, a Vicenza e in Italia e alle 19 nella Cattedrale di Vicenza Epiphaniai (1988) per organo e percussioni di Michael Radulescu (1988) con Pier Damiano Peretti all'organo Mascioni e Alessandro Zucchi, con un'esegesi teologica di mons. Roberto Tommasi. Lunedì 18 marzo, all'Odeo del Teatro Olimpico alle 17.45 si potranno ascoltare Le Suite per violoncello BWV 1010, 1011, 1012 (seconda parte) con Francesco Galligioni, interprete raffinatissimo al violoncello barocco. Martedì 19 marzo, alle Gallerie d'Italia - Vicenza alle 13.30 gli studenti del Liceo musicale Pigafetta eseguiranno il concerto "Ti voglio bene Bach!" Mercoledì 20 marzo, al Palladio Museum alle 18 si terrà il concerto "Il buon temperamento" di J.S. Bach al clavicembalo con gli studenti e i docenti dei Conservatori, Nikita Poretti, Francesco Botti e Nicola Lamon. Mercoledì 20 marzo alle 11 al Museo Civico di Palazzo Chiericati nel Salone di San Bartolomeo "A violino solo Adagio e Fuga" dalla Sonata n. 1 in Sol minore BWV 1001, violino Rossella Castaman; "Preludio, Loure, Gavotta e Rondò, Giga" dalla Partita n. 3 in Mi Maggiore BWV 1006, violino Paola Volpi (studentesse della classe del m. Enrico Balboni del Conservatorio di Vicenza). Il programma di mercoledì 20 marzo prosegue alle 12 nella chiesa di San Filippo Neri " per lo sviluppo di una tradizione organistica" (note di M. Radulescu, Vicenza, 1975) con gli Studenti di organo del Conservatorio di Verona, classi dei m. Massimiliano Raschietti e Margherita Dalla Vecchia; alle 14.30, al Tempio di San Lorenzo "La primavera di Bach", con i giovanissimi Studenti della S.M.I.M. Giuriolo; alle 16 al Museo Diocesano. "t.v.b. Bach" con gli studenti del Liceo Musicale Pigafetta, prima parte; alle 17 all'Oratorio di San Nicola "t.v.b. Bach" con gli studenti del Liceo Musicale Pigafetta, seconda parte. La giornata del 20 marzo si chiuderà alle 20.30 nella Basilica dei Santi Felice e Fortunato con "La spiritualità di Bach: Mottetto BWV 229 Komm, Jesu, komm, Cantata BWV 131 sul De profundis", G. Allegri Miserere a 9 voci, eseguito da Il Teatro Armonico e Margherita Dalla Vecchia. Ultima memoria al Michael Radulescu replicando il Mottetto Komm, Jesu, Komm. Come da tradizione di questo progetto, dopo i concerti, nei locali di Vicenza con i musicisti e gli Amici di Mousikè "bach-alà" alla vicentina. Ingresso libero fino ad esaurimento posti; info [email protected], whatsapp al 3201424747... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 2 years ago
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Ambrogio Barili a Casalmaggiore
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In omaggio al ruolo decisivo che Ambrogio Barili ebbe per la diffusione della cultura figurativa nella Milano e nella Cremona degli anni Sessanta e Settanta, il Museo Diotti a Casalmaggiore fino al 14 maggio gli dedica una mostra che mette in luce due aspetti della sua attività. Ambrogio Barili nacque nel 1931 a Reboana di Cella Dati, in provincia di Cremona e, dopo il diploma di geometra, avendo mostrato varie qualità agonistiche nella corsa di mezzofondo, partecipò  a numerose gare di livello nazionale e internazionale e si laureò in Educazione Fisica all’ISEF di Roma. Parallelamente alle attitudini atletiche coltivò anche quelle artistiche e partecipò nel 1961 al concorso internazionale per giovani artisti Albisola 1961, dove la giuria presieduta da Wilfredo Lam gli conferì il I° premio per il Bianco e Nero per l’opera Atleti. Dopo l’esordio, Ambrogio non manifestò più alcun interesse ad esporre, ma continuò a esprimersi nel corso degli anni con matite e acquerelli, fissando su piccole carte soprattutto appunti di viaggio, ma un’innata ritrosia lo portò a mantenere completamente riservata, anche per gli amici, questa sua passione. Ben nota a tutti fu la sua attività di promotore artistico, infatti lavorò presso la Galleria Toninelli di Milano e collaborò con il mercante d’arte Nicola Loi alla gestione dello Studio Copernico che promosse scultori del calibro di Francesco Messina e Arnaldo Pomodoro. La sua attività nell’ambito culturale si attuò però soprattutto a Cremona attraverso la conduzione della Galleria Botti,  aperta nel 1965 in una ex portineria di Corso Garibaldi di fronte alla Galleria XXV Aprile, su impulso del sociologo Danilo Montaldi e di un gruppo di giovani intellettuali cremonesi, per valorizzare la figura del pittore Renzo Botti e di giovani artisti italiani, soprattutto milanesi, con la ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Qualche anno fa gli amici Fabrizio Merisi e Gianfranco Fiameni trovarono le opere su carta che Barili aveva realizzato e tenuto a lungo solo per sé, e furono colpiti dalla loro freschezza e autenticità, da li idearono il progetto di una mostra che però fu interrotto dalla morte improvvisa di Barili nel 2017. Condiviso con il figlio Riccardo, il progetto si concretizza oggi con la mostra allestita al Museo Diotti, curata da Fabrizio Merisi e corredata da un pregevole catalogo con scritti di Gianfranco Fiameni e di Valter Rosa. Il Museo Diotti e il Comune di Casalmaggiore hanno deciso di sottrarre all’oblio negli ultimi anni figure che hanno esercitato una notevole influenza nell’epoca e nel contesto in cui sono vissute, ma di cui non resta quasi traccia se non nella memoria di chi li ha conosciute. E proprio da questo è nata l’idea di riservare uno spazio, nella mostra e nel catalogo, a un gruppo di pittori amici che condivisero con Ambrogio Barili, con   opere di Peter Ackermann, Mario Benedetti, Floriano Bodini, Mino Ceretti, Luigi Dragoni, Attilio Forgioli, Giuseppe Guerreschi, Alain Guy Clement, Lino Marzulli, Fabrizio Merisi, Vitale Petrus, Joachim Schmettau, Roberto Sguazzi, Alfredo Signori, Gianni Toninelli e Tino Vaglieri. La mostra resterà aperta fino al 14 maggio in questi orari, da martedì a venerdì, 8.00-12:30,  sabato e festivi 15:30-18:30. Read the full article
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lady-frances-carfax-s-maid · 9 months ago
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Je suis en effet belge francophone et je tiens deux podcasts : le Gallicast (dédié à Doctor Who) et le British Fiction Podcast (dédié aux séries et films anglais, mais malheureusement pour l'instant il n'est pas en ligne car nous n'avons pas de quoi l'héberger). On a fait plusieurs épisodes sur des adaptations de Sherlock Holmes d'ailleurs.
Pour des podcasts francophones (mais pas forcément belges) que j'aime bien:
-L'heure H (Belgique), produit par la RTBF, dispo sur auvio et podcast addict. Globalement les podcasts de la RTBF sont intéressants! J'aime beaucoup écouter ceux sur l'histoire belge ou l'histoire de la BD.
-Dossiers bizarre (Québec): deux fans de sujets mystérieux (ovni, contes et légendes, apparition) en discute sans y croire vraiment. Ils ont de l'humour, c'est léger mais jamais jugeant, et ils m'ont vraiment aidé à traverser une période très dure de ma vie (je les écoutais en boucle quand j'étais à l'hôpital durant ma grossesse, ça c'est bien terminé mais ça a été très compliqué)
-Les podcast de Binge Audio (France), par exemple Programme B qui traite de plein de sujet différents, et de Louie média, orienté féminisme.
-Les pires moments de l'histoire (Quebec) : Apprendre l'histoire de manière décalée et humoristique
-Les enquêtes de Sherlock Holmes, une fiction radiophonique de l'ORTF des années 50, restaurée par l'INA et diffusée sur toute les plateformes. C'est une très bonne adaptation malgré son âge, et la manière dont ce Watson raconte les évènements. Petit extrait: La première fois qu'il se pointe à Baker Street: "J'aimais bien la cage (l'appartement) et j'ai aussi aimé l'oiseau (holmes) donc je suis resté"
Les "pièces radiophoniques" (audio drama) c'est quelque chose qui s'est perdu pendant longtemps après avoir eu du succès dans les années 50-60. Il y a eu un revival dans les années 2010 des saga MP3, avec notamment Le Donjon de Naheulbeuk, Reflet d'Acide, le Survivaure, la IIIe légion, les deux minutes du peuple... Mais... Ben c'était l'humour des années 2010. Mention honorable pour l'adaptation VF de H2G2 par Nicolas Botti néanmoins.
Btw la raison pour laquelle je ne réagit pas beaucoup sur tumblr c'est que je ne parle pas très bien anglais et que je suis timide et autiste (mais je suis là quand même). Même mes fanfictions de fandoms obscurs, je les écrits en français, et c'est uniquement parce que les fans de Raffles sont adorable et utilise Google traduction que j'ai des lecteurs.
Hi, (not so) random question, you’re Belgian right? So you speak French? Might possibly be in need of some advice (:
I am Belgian and even live in Brussels so I really should know French, but I don't really. I can understand spoken French mostly, it's the speaking and writing that I struggle with. Written French is readable but I'm not very fast and regularly need to translate.
I can still try to help though, but I'm not sure I'll know <3
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paoloxl · 4 years ago
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Appello per la liberazione immediata di Dana Lauriola firmato da oltre un centinaio di membri del corpo accademico, giuristi, intellettuali ed esponenti del mondo della cultura. Dana, attivista notav, è detenuta in carcere da ormai quasi sei mesi per aver parlato in un megafono durante una manifestazione contro il raddoppio della Torino-Lione
Alla Ministra della Giustizia
prof. Marta Cartabia
Al Garante nazionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale
Mauro Palma
Al Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale per il Piemonte
Bruno Mellano
e, per conoscenza
Al Tribunale di sorveglianza di Torino
Dana Lauriola, militante No Tav, è in carcere dal 17 settembre 2020 ‒ e, dunque, da quasi sei mesi ‒ in esecuzione di una condanna a due anni di reclusione per il reato di violenza privata (per il quale, con il bilanciamento tra aggravanti e attenuanti, la pena prevista dalla legge parte da 15 giorni).
I fatti per cui è stata condannata risalgono a nove anni fa e sono stati commessi nel corso di una manifestazione di protesta e di solidarietà con Luca Abbà, agricoltore valsusino in quei giorni in bilico tra la vita e la morte dopo essere rimasto folgorato su un traliccio dell’alta tensione su cui si stava arrampicando, inseguito da un agente di polizia, in un’azione dimostrativa contro l’apertura del cantiere della Nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La manifestazione si concluse con il blocco, per alcuni minuti, delle sbarre dei caselli di accesso all’autostrada Torino-Bardonecchia. Il danno subito dalla società concessionaria dell’autostrada per il mancato pagamento del pedaggio da parte degli automobilisti in transito è stato quantificato dal tribunale in 777 euro e a Dana Lauriola è stato contestato «di avere, usando un megafono, intimato agli automobilisti di transitare ai caselli senza pagare il pedaggio, indicando le ragioni della protesta». Diventata definitiva la sentenza, Dana Lauriola ha chiesto di scontare la pena in misura alternativa, ma il Tribunale di sorveglianza di Torino ha respinto l’istanza, pur in assenza di precedenti condanne definitive e nonostante l’esistenza di un lavoro stabile di notevole responsabilità e le valutazioni ampiamente favorevoli dei servizi sociali dell’amministrazione della giustizia. La motivazione del rigetto è che Dana Lauriola «non ha preso le distanze» dal movimento No Tav e che il suo domicilio «coincide con il territorio scelto come teatro di azione dal movimento No Tav, il quale ha individuato il cantiere di Chiomonte per la realizzazione della futura linea dell’Alta Velocità come scenario per frequenti manifestazioni e scontri con le Forze dell’ordine».
La vicenda ci lascia sbigottiti/e e preoccupati/e, come cittadini e cittadine impegnati/e nell’associazionismo, nella politica, nell’informazione, nel mondo dell’arte e della cultura. Per la sorte di Dana e per il trattamento del dissenso nel nostro Paese.
Non entriamo, qui, nel merito della qualificazione giuridica dei fatti e di altri aspetti (pur inquietanti) inerenti la ritenuta responsabilità di Dana e la concezione del concorso di persone nel reato sottesa alla condanna, ma denunciamo, da un lato, l’evidente sproporzione tra i fatti (commessi senza violenza alle persone e con un danno patrimoniale di assoluta modestia) e la pena e, dall’altro, la sorprendete anomalia della mancata concessione di una misura alternativa al carcere (pur consentita dalla legge e coerente con le condizioni soggettive di Dana). Il nostro stupore e la nostra preoccupazione, poi, aumentano guardando alle motivazioni con cui l’istanza di misura alternativa è stata respinta: Dana non può beneficiare della pena alternativa e, quindi, merita il carcere per aver tenuto fermi i propri «ideali politici» e la propria opposizione al Tav e perché abita nella valle in cui ci sono i suoi affetti, i suoi interessi, i suoi compagni di vita e di militanza!
Percepiamo la carcerazione di Dana come una grave ingiustizia sul piano personale e come un pesante attacco alla libertà di tutti di manifestare ed esprimere le proprie idee e di dissentire da scelte politiche ritenute sbagliate e dannose. La nostra denuncia e la nostra preoccupazione sono condivise dalla grande maggioranza di una valle che da trent’anni chiede inutilmente di essere ascoltata e da molti cittadini e cittadine che non sono contrari alla Nuova linea ferroviaria ma hanno a cuore le libertà e i diritti fondamentali.
Per questo vi chiediamo, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, di adottare ogni iniziativa utile a favorire l’immediata scarcerazione di Dana: per porre rimedio a un’ingiustizia in atto, per dare un segnale di attenzione ai temi implicati dalla vicenda, per ripristinare condizioni di agibilità politica anche (e soprattutto) per chi dissente.
4 marzo 2021
FIRMATARI
1) Maria Luisa Boccia (Centro per la Riforma dello Stato)
2) Daniela Dioguardi (Udipalermo)
3) Ketty Giannilivigni (Udipalermo)
4) Franco Ippolito (Fondazione Basso)
5) Livio Pepino (Volere la luna, Edizioni Gruppo Abele)
6) Tamar Pitch (Università di Perugia)
7) Grazia Zuffa (Società della ragione)
8) Alessandra Algostino (Università di Torino)
9) Stefano Anastasia (Università di Perugia)
10) Gaetano Azzariti (Università di Roma La Sapienza)
11) Letizia Battaglia (fotografa)
12) Mauro Biani (vignettista)
13) Alessandra Bocchetti (saggista)
14) Luciana Castellina (politica e scrittrice)
15) Franco Corleone (già sottosegretario alla Giustizia)
16) Maura Cossutta (Casa internazionale delle donne)
17) Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice)
18) Teresa Degenhardt (Queen’s University, Belfast, Studi sulla Questione criminale)
19) Giuseppe De Marzo (Libera – Rete dei Numeri Pari)
20) Ida Dominijanni (filosofa e giornalista)
21) Claudio Fava (presidente Commissione antimafia Regione Sicilia)
22) Lorenzo Fazio (direttore editoriale casa editrice Chiarelettere)
23) Luigi Ferrajoli (Università di Roma3)
24) Angelo Ficarra (Anpi, Palermo)
25) Marcello Fois (scrittore)
26) Maria Grazia Giammarinaro (magistrata)
27) Elisabetta Grande (Università del Piemonte orientale)
28) Sabina Guzzanti (attrice e regista)
29) Loredana Lipperini (giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica)
30) Luigi Manconi (A Buon Diritto)
31) Lea Melandri (saggista)
32) Luca Mercalli (climatologo e giornalista scientifico)
33) Paolo Mondani (giornalista)
34) Tomaso Montanari (Università per stranieri di Siena)
35) Michela Murgia (scrittrice)
36) Francesco Pallante (Università di Torino)
37) Giovanni Palombarini (già magistrato)
38) Valeria Parrella (scrittrice)
39) Mariella Pasinati (Udipalermo )
40) Valentina Pazé (Università di Torino)
41) Marco Revelli (Università del Piemonte orientale)
42) Maria Concetta Sala (Udipalermo, Palermo)
43) Giorgia Serughetti (filosofa politica)
44) Evelina Santangelo (scrittrice)
45) Vincenzo Scalia (Università di Winchester, Studi sulla Questione criminale)
46) Anita Sonego (presidente Casa delle donne Milano)
47) Armando Sorrentino (avvocato)
48) Sergio Staino (vignettista)
49) Vittorio Teresi (già magistrato)
50) Chiara Valerio (scrittrice)
51) Simone Furzi, ricercatore
52) Laura Cima, ecofemminista
53) Alberto Castiglione, regista
54) Alessandra Sarchi, scrittrice
55) Helena Janeczeck, scrittrice
56) Teresa Ciabatti, scrittrice
57) Rossella Milone, scrittrice
58) Caterina Bonvicini, scrittrice
59) Hamid Ziarati, scrittore
60) Elvira Seminara, scrittrice
61) Marta Bellingreri, reporter l’Espresso, Al-Jazeera English
62) Alessio Mamo, fotoreporter l’Espresso, Guardian
63) Vittoria Tola, UDI
64) Giulia Potenza, avvocata, responsabile nazionale UDI
65) Adriana Laudani, avvocata
66) Emma Dante, regista
67) Valentina Chinnici, insegnante, consigliera comunale Palermo
68) Lorenzo Teodonio, fisico climatologo
69) Lorenzo Coccoli, storico
70) Rita Di Leo, docente di relazioni internazionali
71) Giulio De Petra, docente di tecnologie digitali
72) Carmelo Caravella, sindacalista Cgil
73) Luisa Simonutti, ricercatrice di filosofia politica, Cnr
74) Alessandro Montebugnoli, economista
75) Bianca Pomeranzi, esperta di cooperazione e politiche di genere
76) Fulvia Bandoli, politica ecologista
77) Mario Dogliani, costituzionalista
78) Alberto Olivetti, filosofo di estetica
79) Caterina Botti,  filosofa morale
80) Laura Bazzicalupo, filosofa politica
81) Claudio De Fiores, costituzionalista
82) Chiara Giorgi, storica
83) Laura Ronchetti, costituzionalista
84) Nicola Genga, Ministero dei Beni culturali,
85) Rocco D’Ambrosio, sacerdote filosofo politico
86) Giuseppe Cotturri, docente di teoria del diritto e delle istituzioni
87) Stefania Vulterini, saggista
88) Emilio Giannelli avvocato
89) Gisella Modica Udipalermo
90) Giovanna Martelli, già parlamentare
91) Claudia Pedrotti, avvocata Udipalermo
92) Rita Barbera, già direttora istituti di pena
93) Elvira Rosa, coordinamento antiviolenza palermo
94) Gisella Costanzo, attrice
95) Sandra Rizza, giornalista
96) Laura Piretti, UDI
97) Alida Castelli, UDI
98) Liviana Zagagnoni, UDI
99) Pina Mandolfo, operatrice culturale
100) Francesca Traina, Udipalermo
101) Loredana Rosa, Il femminile è politico: potere alle donne
102) Rita Calabrese, Udipalermo
103) Marina Leopizzi, Udipalermo
104) Giovanna Minardi, docente Università Palermo
105) Mimma Grillo, Forum antirazzista Palermo
106) Ida La Porta, Udipalermo
107) Bice Grillo, Udipalermo
108) Toni Casano, redattore Pressenza
109) Alessandra Notarbartolo, coordinamento antiviolenza Palermo
110) Agata Schiera, Udipalermo
111) Beatrice Monroy, scrittrice
112) Emi Monteneri, Udipalermo
113) Angela Militello, Udipalermo
114) Etta Sgadari, Udipalermo
115) Elena Diliberto, Udipalermo
116) Mimma Argurio  (segretaria generale Fisac Sicilia)
117) Elvira Morana (CGIL Sicilia)
118) Anna Maria Tirreno (segretaria Camera del lavoro CGIL Palermo)
119) Rita D’Ippolito (insegnante in pensione)
120) Rosario Nicchitta (architetto)
121) Novella Nicchitta (formatrice)
122) Ornella Russo (insegnante)
123) Anna Di Salvo (Città Felice, Rete la Ragna-Tela)
124) Enza Longo (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
125) Maria Rosa Turrisi (preside in pensione)
126) Angela Galici (Coordinamento antiviolenza 21 luglio Palermo)
127) Simona Sorrentino (medica)
128) Elvira Rosa (Il femminile è politico: potere alle donne)
129) Gemma Infurnari (UDIPalermo)
130) Elisa Romano (Università di Pavia)
131) Maddalena Giardina (avvocata, UDIPalermo)
132) Anna Marrone (docente, UDIPalermo)
133) Emilia Martorana (Coordinamento antiviolenza 21luglio Palermo)
134) Katia Orlando (insegnante, consigliera comunale Palermo)
135) Maria Concetta Pizzurro (UDIPalermo)
136) Silvia Miceli, docente (UDIPalermo)
137) Maria Grazia Patronaggio (Le Onde onlus)
138) Valeria Andò (docente Università di Palermo)
139) Benita Licata (dirigente Scolastica)
140) A. Maria Catalano (dirigente Scolastica)
141) Gaia Nicita (docente)
142) Valeria Ferrauto (docente)
143) Margherita La Porta (funzionaria MEF)
144) Giusi Vacca (agente pubblicitaria)
145) Flora Arcuri (docente)
146) Cetti Iovino (imprenditrice agricola)
147) Alessandra Jaforte (docente)
148) Claudia La Franca (architetta)
149) Virna Chessari (docente)
150) Gilda Messina (docente)
151) Valeria Adamo (docente)
152) Giorgia Calì (docente)
153) Nadia Saputo (docente)
154) Claudia Calzolari (docente)
155) Gabriella Pucci (imprenditrice agricola)
156) Daniela Gennaro (dirigente scolastica)
157) Cristina Fatta del Bosco (imprenditrice agricola)
158) Amelia Crisantino (docente/scrittrice)
159) Anna Maria Ruta (dirigente scolastica)
160) M. Antonietta Spadaro (storica dell’arte)
161) Anna Cottone (docente Università Palermo)
162) Tommaso Di Caccamo (redattore tecnico)
163) Agostina Passantino (bibliotecaria)
164) Licia Masi (pensionata, operatrice sociale volontaria)
165) Rossella Reyes (dipendente regionale)
166) Sabina Cannizzaro (pensionata regionale)
167) Cristina Pecoraro (pensionata regionale)
168) Rosalba Rinaudo (insegnante in pensione)
169) Carmelo Lucchesi (insegnante in pensione)
170) Francesca Citarrella (operatrice sociale)
171) Laura Zizzo (guida turistica)
172) Michela Fiore  (casalinga)
173) Antonia Cascio (pensionata)
174) Adriano Di Cara (ingegnere)
175) Antonino Di Cara (operatore sociale)
177) Sandra Giovanna Cascio (casalinga)
178) Alessandra Bruno (avvocata)
179) Emilia Esini (Maghweb)
180) Gabriele Tramontana (Maghweb)
189) Fabrizio Cacciatore (Maghweb)
190) Vincenzo Allotta (Maghweb)
191) Sofia Calderone (Maghweb)
192) Epifania Lo Presti (Maghweb)
193) Elisa Chillura (Maghweb)
194) Chiara Ercolani (Maghweb)
195) Marianna Castronovo (Maghweb)
196) Giuseppe Grado (Maghweb)
197) Marta Cutrò (docente)
198) Sebastiana Zangla (docente)
199) Maria Clara Provenzano (docente)
200) Maria Oliva Caldarella (docente)
201) Emanuela Bajardi (docente)
202) Candida Di Franco (docente)
203) Alessandra Martorana (docente)
204) Gabriella Costanzo (docente)
205) Teresa Burderi (docente)
206) Elvira Leone (pediatra)
207) Gisella Duci (docente)
208) Maria Di Chiara (docente)
209) Donatella Lombardo (docente)
210) Francesca Koch (storica)
211) Francesca Martino (musicista)
212) Ugo Mattei (Università di Torino, Generazioni Future)
Per adesioni:
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infocilento · 8 years ago
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Associazione "sfrattata" dalla biblioteca di cui è affidataria: cambiata la serratura d'ingresso
Cambiata la serratura d'ingresso alla #biblioteca comunale, polemica dell'associazione che la gestisce: "E' un affronto!"
Scoppia la polemica: “grave affronto verso chi ha consentito ai cittadini di usufruire della biblioteca”
(more…)
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vinotv · 2 years ago
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#iobarolo Nonostante la minacciosa pioggia , più di 800 persone sono corse a degustare i numerosi vini presentati con orgoglio dai produttori langaroli per #iobarolo , l’evento organizzato da @stradadelbarolo che per la prima volta si è svolto a Castiglione Falletto . Tante botti posizionate lungo gli affascinanti vicoli storici , hanno fatto da banchi di assaggio per i vignaioli che hanno proposto i loro vini accompagnati da racconti , storie e curiosità del territorio e delle famiglie che ogni giorno si impegnano a rendere grande questa denominazione , tra le più amate del panorama vinicolo internazionale. Sold out infatti anche per i due salotti degustazione , condotti da me e da @danilopoggiowine e organizzati proprio per approfondire l’aspetto umano oltre che storico e territoriale , che si cela dietro a questi grandi #barolo . Nel primo abbiamo incontrato due cantine che hanno messo a confronto le due generazioni attualmente in carica, per sottolineare lo spirito di continuità e tradizione , unito a nuovo sprint e innovazione che anima le cantine a conduzione familiare. Da un lato Nicola e @francescaargamante della cantina @ruggericorsini dall’altro Franco e Daniele Conterno della cantina @francoconternowine - Cascina Sciulun . Nel secondo appuntamento aneddoti , ricordi e racconti sono stati al centro dell’incontro che ha visto come protagonisti Maurizio Rosso della cantina @gigirosso e Alessandro Locatelli della cantina @rocchecostamagna . Un evento che mi resterà nel cuore non solo per gli assaggi di vini spettacolari ma per l’animo storico culturale dei produttori di Barolo presenti che ho potuto conoscere più nel profondo. Grazie grazie a @stradadelbarolo , al suo direttore Daniele Manzone e alla bravissima @sarasaccobotto ! 📸 Vittorio, Giulia e Sara ———————————————— #followmywinepassion #vinotv #chiaragiannotti #vinoitaliano #winetime #italianwine #winelover #winetasting #tasting #feedyoursoul (presso Castiglione Falletto) https://www.instagram.com/p/CiHuieON3D1/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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keibadrive · 2 years ago
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2022年 カルロヴィタディーニ賞(G3) レース結果と動画
カルロヴィタディーニ賞Premio Carlo Vittadini G3 2022/06/19 サンシーロ競馬場 3R 芝1600 6頭立て 馬場状態:Good 3歳以上 2022年 カルロヴィタディーニ賞(G3) レース結果 着順 枠番 馬番 馬名 性齢 斤量 騎手 調教師 オッズ 人気 タイム着差 1 5 1 アリアインポータントAria Importante 牝4 57 D.バルジューDario Vargiu A.ボッティA Botti 1.7 1 1:35.10 2 4 2 シーマエマージェンシーCima Emergency 牡5 58.5 A.フレスAntonio Fresu グリゼッティギャロッポGrizzetti Galoppo SRL 4.0 2 1/2 3 3 4 mordimi 牡4 58.5 N.ピンナNicola Pinna A.ボッティA…
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businessanalyzer · 3 years ago
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ohmoguer · 3 years ago
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.       LA DONNA E'  MOBILE -  Rigoletto 2.       DI QUELLA PIRA - Il Trovatore 3.       AVE MARIA CENTRAL PARK VERSION 4.       VICINO A TE S'ACQUETA - Andrea Chénier  - Duet with Ana María Martínez 5.       AU FOND DU TEMPLE SAINT - Les Pêcheurs de perles - Duet with Bryn Terfel 6.       O SOAVE FANCIULLA - La Bohème - Duet with Pretty Yende 7.       LIBIAMO NE' LIETI CALICI - " La Traviata” with P. Yende, B Terfel, A.M. .Martínez 8.       AMAZING GRACE 9.       NEW YORK, NEW YORK - Duet with Tony Bennett 10.    THE PRAYER - Duet with Céline Dion, with David Foster on piano 11.    MORE (Ti guarderò nel cuore) with Chris Botti on trumpet and David Foster on piano 12.    YOUR LOVE (Once upon a time in the west) 13.    NEL BLU, DIPINTO DI BLU (Volare ) with David Foster on piano 14.    FUNICULI' FUNICULA' with Andrea Griminelli on flute 15.    EN ARANJUEZ CON TU AMOR - Concierto de Aranjuez with Nicola Benedetti on violin 16.    TIME TO SAY GOODBYE ( Con te partirò) duet with Ana María Martínez 17.    NESSUN DORMA - Turandot 18.    'O SOLE MIO (BONUS TRACK)   https://www.instagram.com/p/CRfUv2zsOAL/?utm_medium=tumblr
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confrontodemocratico · 4 years ago
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Nomine Asl, indagati Zingaretti e l’assessore D’Amato. I pm: “abuso d’ufficio”
Nomine Asl, indagati Zingaretti e l’assessore D’Amato. I pm: “abuso d’ufficio”
Il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore alla sanità Alessio D’Amato sono indagati con l’accusa di abuso d’ufficio, falsità commessa da pubblico ufficiale e rifiuto d’atti d’ufficio. Nell’inchiesta sono indagate altre sette persone con le stesse accuse. Nell’elenco in particolare figurano Andrea Tardiola, segretario della giunta della Regione Lazio e Renato Botti,…
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cosimofanzago1591 · 4 years ago
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Cosimo Fanzago
Italia, Clusone (Bergamo), 13 ottobre 1591 – Napoli, 13 febbraio 1678
-scultore e architetto del periodo Barocco del 1600
-allievo di: Pietro Fanzago (lo zio), Angelo Landi
-guardó e si ispiró a: C. Monterossi, Silla da Viggiù, G.A. Paracca di Valsoldo, B. Viscontini
-collaboró con: Nicola, Bartolomeo Botti, Francesco Balsimelli,
-visitò in giovanissima età Bergamo, Milano, Roma
-operò soprattutto a Napoli
-«Fu Cosimo alto a maraviglia della persona....Fu di aspetto che movea riverenza in vederlo» (Bernardo De Dominici)
-Lo zio Pietro fu un ingegnere, matematico e fonditore e aveva costruito l'orologio planetario di Clusone. Fu in questa esperienza familiare che il giovane Cosimo iniziò a destreggiarsi nei primi rudimenti della scultura con ruoli limitati a quello di scalpellino e marmoraro
-Gli inizi lombardi furono, con molta probabilità, accompagnati da brevi spostamenti verso le città di Bergamo e Milano dove era fervente l'attività edilizia dei conventi. Qui fu che molto probabilmente Cosimo Fanzago iniziò a muovere i primi passi nella sua definizione artistica. Gli scultori attivi a Milano verso la fine del Cinquecento e inizi del Seicento iniziarono ad elaborare nuove soluzioni plastiche dove la figura risulta è svincolata dall'architettura.
-Al vicentino C. Monterossi o ai lombardi Silla da Viggiù, G.A. Paracca di Valsoldo, B. Viscontini, giunti a Napoli probabilmente dai cantieri romani di S. Maria Maggiore, il Fanzago dovette guardare durante il suo presumibile soggiorno romano prima di stabilirsi a Napoli nel 1608. Nell'attività di questi artisti e di quanti operavano nella stessa direzione il Fanzago trovava assicurazioni per certe sue intuizioni giovanili e per alcune ipotesi di lavoro maturate in patria, che gli avrebbero consentito, nel giro di pochi anni, di sveltire il lento processo di trasformazione della plastica e della decorazione partenopea.
-Morto il padre, nel 1612, si spostò a Napoli presso lo zio paterno Pompeo che svolgeva nella Capitale del Viceregno il mestiere di orpellaio e Ufficiale delle Gabelle del Grano e delle Farine a Porta Capuana.
-Nel 1612, quando risulta nei documenti già a Napoli da almeno quattro anni quando partì dalla sua terra natale, stipulò un contratto lavorativo con il marmoraro e scultore fiorentino Angelo Landi; arrivato a Napoli come molti altri artisti fiorentini al seguito di Giovanni Antonio Dosio��per il cantiere della Certosa di San Martino.
-Fanzago viveva, insieme ai familiari, alla Duchesca (attualmente alle spalle della Statua di Garibaldi in Piazza Garibaldi) nelle case dello scultore Girolamo D'Auria.
-Il suo stile, per quanto innovativo rispetto a precedenti soluzioni affini in ambiente partenopeo, appare ancora contenuto entro termini di equilibrata spartizione spaziale di tradizione cinquecentesca.
-Aveva, dunque, diciassette anni quando si trasferì a Napoli (1608), dove il settore delle arti plastiche e decorative era dominato in massima parte da maestranze toscane, tra cui il citato Landi, Felice de Felice, Vitale Finelli, Pietro Bernini, trasferitosi a Roma nel 1607, artisti legati ancora a quell'indirizzo genericamente classificato come "classicismo manieristico" ma che già mostravano i sintomi di rinnovamento morfologico e che portarono all'affermazione del linguaggio naturalistico
-A partire dal 1623 iniziò a lavorare per i suoi committenti più importanti, i Certosini di San Martino.
-Tra il 1619 e il 1624 collaborò, insieme ai marmorari Nicola, Bartolomeo Botti e Francesco Balsimelli, alla realizzazione del ciborio dell'altare di Santa Patrizia, oggi al Museo di Capodimonte
-Nel 1628 fu accusato dell'omicidio, o come mandante, del marmoraro Nicola Botti, collaboratore del Fanzago nella Certosa e per tali ragioni fu allontanato dai Certosini per un breve periodo.
-Dopo il 1630 il Fanzagi diede inizio a numerosi lavori più specificamente architettonici a cui vanno aggiunti quegli esempi di "arte semidecorativa" quali altari, pulpiti e cibori, veri e propri apparati scenografici atti a sconvolgere con la loro presenza la lettura delle preesistenti strutture spaziali. Estese e coloratissime superfici, fatte di tarsie marmoree, di decorazioni plastiche zoomorfe e fitomorfe, riprese dal formulario tardo cinquecentesco, a contatto con la luce si vivificano, perdendo la loro funzione di elemento di cesura tra spazio esterno e spazio interno, per diventare elementi di continuità naturale e reale.
-Nel cantiere della Certosa, luogo dove l'estro creativo del Fanzago ebbe il suo momento più felice.
-Nel 1636 con la collaborazione di Giuliano Finelli, mise mano al progetto della Guglia di San Gennaro su commissione dell Deputazione del Tesoro per la scampata devastazione dell'eruzione del 1631. 
-Nel decennio in cui scoppiò la rivoluzione che condusse all'istituzione della Repubblica Napoletana di Masaniello. Cosimo Fanzago rimase coinvolto nella vicenda tanto da figurare molte volte nei documenti legati ai rivoluzionari, fu autore del gesto eroico che salvò la vita allo scultore Giuliano Finelli dalla condanna a morte avanzata da Gennaro Annese. A seguito della rivolta gli fu commissionato dal viceré Duca di Arcos il famoso Cenotafio del Mercato dove fu stabilita la cancellazione della gabella che aveva provocato i tumulti; il cenotafio era costituito da una parte scritta, dove erano annunciati i diritti del popolo, e da una parte statuaria dove vi dovevano essere le statue del viceré, il cardinale Ascanio Filomarino e il re Filippo IV di Spagna. A seguito della commessa dell'opera fu tacciato dal popolo di essere filo-spagnolo e costretto a fuggire a Roma nel 1648 dove rimase per i successivi quattro anni con brevi ritorni a Napoli.
-É noto che il Fanzago avesse un carattere generoso con la committenza e grazie alle sue intercessioni diversi artisti poterono esprimere il loro estro creativo in totale autonomia come avvenne per il pittore Francesco Solimena che poté brillantemente iniziare a soli diciott'anni la sua carriera con lavori nella chiesa del Gesù Nuovo, perché il Fanzago, che aveva intuito il valore del giovane artista, si era fatto garante presso i committenti dei buoni risultati della sua opera.
-Il 13 febbraio 1678 morì lasciando ancora incompiute diverse opere che vennero continuate dai suo più stretti collaboratori come Lorenzo Vaccaro e diversi altri. Fu sepolto con molta probabilità nella chiesa vicino alla sua abitazione, in vico dei Cavaioli, la Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori.
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carol-agostini · 4 years ago
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Varaschin vini e spumanti, Confraternita del Prosecco ed un Enoesperto d'eccezione Nicola Menin.
Quella maglietta caro Nicola ti si addice egregiamente, chi te l'ha regalata e spedita sa e conosce il valore che ogni giorno apporti al mondo prosecco.
Inizia così il mio tour a Valdobbiadene con una guida d'eccezione, per l'appunto l'enoesperto Nicola Menin, colui che sviluppa, porta avanti con impegno progetti territoriali in zona e non solo.
Accompagnata per mano come del resto questa figura professionale fa con le aziende, mi sono trovata da "champagnista" proiettata nel mondo "prosecchista", devo dire grazie a Nicola mi sono trovata a mio agio.
La prima azienda visitata è stata Varaschin Vini e Spumanti, in cui si producono le bollicine trevigiane, sede attuale della Confraternita di Valdobbiadene che dal 1946 (già Confraternita del Prosecco) vigila e promuove un prodotto che non è solo vino ma anche storia e tradizione, impegno, la passione, l'amore per questi luoghi.
Ho fatto anche un piccolo tour per rendermi conto della collocazione delle vigne, alcuni appezzamenti possono rientrare tranquillamente nella coltivazione eroica, dato dalle pendenze dei terreni in collina.
"Il Vino … Comincia sempre col rifiutarsi, con garbo e villania secondo temperamento e si concede solo a chi aspira alla sua anima, oltre che al corpo, apparterrà a colui che lo sa 'scoprire con delicatezza" citazione di Luigi Veronelli divenuta uno dei simboli della Confraternita, poichè l' attività di questa realtà ha contribuito ad elevare e custodire la cultura degli uomini che sono i protagonisti del successo economico raggiunto da questo vino.
La Confraternita è considerata un'autentica università del Prosecco, con la sua sede ricavata da una cella vinaria a tutta volta, dove si respira aria di mistero, di segreti, racchiusi nelle bottiglie tenute protette in questa stanza quasi caveau.
Veri pezzi da collezione, le cui date risalgono al lontano 1919, io ho avuto la fortuna di bere un prosecco del 1978, un vin santo di 16 anni, di cui 15 in barrique.
Altra informazione raccontano che le origini della Confraternita si identificano in gran parte nelle precarie condizioni ambientali dell'immediato dopoguerra; allora, dopo le tristi vicende belliche, incombeva sul settore vitivinicolo la minaccia dell'esodo degli agricoltori dalla collina verso i più remunerativi e sicuri lavori della pianura e il conseguente pericolo del totale abbandono dei vigneti.
Quindi per non perdere un patrimonio così importante che solo l'uomo era in grado di trasmettere, si rendevano necessarie forti iniziativa di salvaguardia, affinchè i fondatori di quella che divenne in seguito la Confraternita di Valdobbiadene non si risparmiarono nel dare, aiutando gli agricoltori a superare il difficile momento.
Cresciuta nel tempo, è oggi composta da tecnici e da esponenti di spicco del settore vitivinicolo, tutti impegnati nello sviluppo del sodalizio, ma soprattutto per far crescere sempre più il prestigio del prosecco e del suo territorio.
Doveroso ricordare Orfeo Varaschin, scomparso precocemente, titolare con la sorella Raffaella e il cugino Andrea, dell'azienda vitivinicola, memorabile il suo ruolo di comparsa nel film "Finché c'è Prosecco c'è speranza" dove ha interpretato l'addetto al riposizionamento delle bottiglie nella scena del poligono di tiro al fianco dell'attore Giuseppe Battiston“,
All'interno della Cantina troverete il poster che rappresenta il film in questione, un pezzo di cinematografia italiana.
"Non so dove vanno le persone quando scompaiono, ma so dove restano» di Antoine de Saint-Exupery, parole comparse sui social da parte della famiglia per annunciare la scomparsa del titolare dell’omonima azienda vinicola con sede a San Pietro di Barbozza".
Io vi posso dire che entrare in quell'azienda e in quel caveau, resta impressa una sensazione di presenza, come se il tutto, dall'aria che si respira, alle bottiglie esposte, ad ogni assaggio fatto, fosse protetto e osservato da qualcosa non visibile, ma solo percettibile.
Strana sensazione di pace, serenità e di storia, quasi una trama di occulto, ma è solo suggestione, data dalla conformità del luogo, dai dipinti nei muri, dai colori e dalla disposizione di ciò che arreda e arricchisce l'ambiente.
La grata prima del varco traccia un percorso emotivo, come del resto la stanza precedente, dove ci sono ancora botti molto vecchie che segnano il cammino dell'azienda Varaschin e del territorio stesso.
Oltre a tutto ciò, la bravura di Nicola Menin nel raccontarne sviluppi, situazioni, progetti, esperienze produttive e di vita di questa famiglia e della Confraternita.
Grande conoscitore, ha saputo rendere tutto invitante e stimolante, con la sua passione ha intrigato la mia curiosità, ma soprattutto la mente; ed è così che nella mia vita si apre un capitolo nuovo, si chiama "Glera", un vitigno che posso dire essere predisposto a lungo invecchiamento, ora ne ho le prove.
Simbolo grafico dell'azienda i bicchieri e la vite, lo vedete nel logo pensato e utilizzato dal 1930.
Ciò mi fa pensare che dalla costituzione il messaggio da trasmettere era quello del convivio, del bere bene, dell'unione nel bere, infatti ci sono più bicchieri rappresentati nell'immagine del logo.
Mi piace dedurre che la scelta della sede della Confraternita non sia stata a caso, ma sia fondata sullo stesso messaggio comune, gli uomini uniti per il bere bene, aggiungo consapevole.
Alcuni prodotti dell'azienda: Varaschin Valdobbiadene Cartizze Primo Passo DOCG (Glera), Varaschin Superiore di Cartizze Valdobbiadene DOCG (Glera), Brunoro Valdobbiadene DOCG Brut (Glera).
Grazie a Nicola Menin per la splendida giornata educativa, formativa e sensoriale....coming soon!
Di Carol Agostini
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giuliocavalli · 7 years ago
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«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori
«Non possiamo permettere che ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna»: una lettera ai direttori (la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le parole che escono fuori da alcuni dibattimenti televisivi sono parole che mettono fortemente in crisi o addirittura contraddicono l’essenza stessa della nostra Costituzione, il richiamarsi a un patto antifascista e democratico. L’attentato di Macerata, dove un simpatizzante neonazista ha cercato la strage di uomini e donne africani, è qualcosa che ci interroga nel profondo. Le vittime sono diventate il bersaglio di un uomo la cui azione terroristica si è nutrita della narrazione tossica veicolata non solo da internet ma anche dal mainstream mediatico. Dopo quello che è successo non possiamo restare in silenzio. Serve una maggiore assunzione di responsabilità, serve un nuovo patto fra chi fa comunicazione e i cittadini. Le parole di odio, lo abbiamo visto chiaramente, possono tradursi in atti di violenza omicida. Azioni che, acclamate e imitate, rischiano seriamente di innescare una spirale di violenza. Per noi è evidente che il nodo mediatico ha contribuito a produrre e legittimare lo scatenarsi delle pulsioni peggiori. Per questo chiediamo ai media di non prestare più il fianco alla propaganda d’odio, ma di compiere anzi uno sforzo nel contrastarla. Intere fette di società (per esempio i migranti e i figli di migranti) nella rappresentazione mediatica esistono pressoché solo come stereotipo o nei peggiori dei casi come bersaglio dell’odio, contraltare utile a chi fa di una propaganda scellerata il suo lavoro principale. Sappiamo che nei media lavorano seri professionisti che come noi sono molto preoccupati per la piega degli eventi. Servono contenuti nuovi, modalità diverse, linguaggi aperti e trasparenti. Non possiamo permettere che nel 2018, ad 80 anni dalle leggi razziali, ritornino quelle parole (e quegli atti) della vergogna. Dobbiamo cambiare ora e dobbiamo farlo tutti insieme. Ne va della nostra convivenza e della nostra tenuta democratica. Quello che chiediamo non è un superficiale politically correct. Chiediamo invece una presa in carico di un mondo nuovo, il nostro, che ha bisogno di conoscersi e non odiarsi. Antonio Gramsci scriveva: Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Dipende da noi non lasciar nascere questi mostri. Dipende da noi evitare che torni lo spettro del fascismo nelle nostre vite. Per farlo però dobbiamo lavorare in sinergia e cambiare i mezzi di comunicazione. E dobbiamo farlo ora, prima che sia troppo tardi. Giulio Cavalli Vanessa Roghi Helena Janeczek Igiaba Scego Sabrina Varani Christian Raimo Paolo di Paolo Michela Monferrini Frederika Randall Graziano Graziani Francesca Capelli Shaul Bassi Loredana Lipperini Shulim Vogelmann Amin Nour Reda Zine Sabrina Marchetti Amir Issa Alessandro Triulzi Francesco Forlani Fiorella Leone Francesca Melandri Ilda Curti Marco Balzano Alessandro Portelli Attilio Scarpellini Filippo Tuena Francesco M.Cataluccio Laura Bosio Gianfranco Pannone Antonio Damasco Franco Buffoni Evelina Santangelo Caterina Bonvicini Lisa Ginzburg Camilla Miglio Emanuele Zinato Andrea Inglese Andrea Raos Maria Grazia Meriggi Alessandra Di Maio Roberto Carvelli Francesco Fiorentino Grazia Verasani Caterina Venturini Alessandra Carnaroli Lorenzo Declich Gennaro Carotenuto Silvia Ballestra Chiara Valerio Marco Belpoliti Paola Caridi Marco Missiroli Alessandro Robecchi Valeria Parrella Nicola Lagioia Enrico Manera Jamila Mascat Maria Luisa Venuta Rossella Milone Giacomo Sartori Antonella Lattanzi Barbara del Mercato Amara Lakhous Rino Bianchi Carola Susani Roberto Carvelli Isabella Perretti Rosa Jijon Davide Orecchio Antonella Lattanzi Simone Giusti Simone Siliani Alberto Prunetti Chiara Mezzalama Elisabetta Mastrocola Teresa Ciabatti Andrea Tarabbia Antonella Anedda Elisabetta Bucciarelli Francesco Fiorentino Paola Capriolo Paolo Morelli Simona Vinci Giorgio Vasta Orsola Puecher Antonio Scurati Vins Gallico Daniele Petruccioli Enrico Macioci Maria Grazia Calandrone Eraldo Affinati Elena Pirazzoli Leonardo Palmisano Emiliano Sbaraglia Maura Gancitano Marco Mancassola Rosella Postorino Alessandra Sarchi Carlo Lucarelli Giorgio Pecorin Gianni Biondillo Ornella Tajani Mariasole Ariot Giorgio Fontana Girolamo Grammatico Francesca Ceci Brunella Toscani Tommaso Giartosio Attilio Scarpellini Simone Pieranni Elisabetta Liguori Giuliano Santoro Orofino di Giacomelli Maria Grazia Porcelli Giovanni Contini Federico Faloppa Federico Bertoni Flaminia Bartolini Dario Miccoli Emanuela Trevisan Semi Alessandro Mari Tommaso Pincio Laura Silvia Battaglia Anna Maria Crispino Andrea Bajani Renata Morresi Francesca Fiorletta Federica Manzon Angiola Codacci Pisanelli Alessandro Chiappanuvoli Società italiana delle Storiche Benedetta Tobagi Giuseppe Genna Fabio Geda Daniele Giglioli Angelo Ferracuti Alessandro Bertante Riccardo Chiaberge Giorgio Mascitelli Gherardo Bortolotti Annamaria Ferramosca Anita Benedetti Letizia Perri Luisella Aprà Masturah Atalas Rosalia Gambatesa Barbara Summa Lorenzo D’Agostino Anna Toscano Fabrizio Botti Chiara Veltri Sergio Bellino Barbara Benini Valentina Mangiaforte Maria Motta Emanuele Plasmati Giuseppe Maimone Paolo Soraci Pina Piccolo Graziella Priulla Leonardo Banchi Valentina Daniele Massimiliano Macculi Susanna Marchesi Corrado Aiello Giovanni Scotto Liliana Omegna Domenico Conoscenti Francesco Falciani Mario Di Vito Ileana Zagaglia Maria Elena Paniconi Antonio Corsi Stefano Luzi Nicola Marino Barbara Lazzarini Antonella Bottero Camilla Mauro Pietro Saitta Gianni Montieri Francesca Del Moro Adam Atik Maurella Carbone Sabrina Fusari Francesa Perlini Antonella Bastari Donatella Libani Alessandra Pillosu Lidia Massari Gianni Girola Andrea Fasulo Lidia Borghi Roberta Chimera Gaetano Vergara Camilla Seibezzi Lisa Dal Lago Nicoletta Mazzi Annamaria Laneri Sandra Paoli Cristina Nicoletta Leonardo De Franceschi Olga Consoli Chiara Barbieri Valentina De Cillis Letizia Perri Angelo Sopelsa Alessandra Greco Simone Buratti Giacomo Di Girolamo MariaGiovanna Luini Costanza Matafù Lorenza Caravelli Elena Maitrel Cavasin Leopoldina Bernardi Donatella Favaretto Simona Brighetti Margherita D’Onofrio Ivana Buono Manuela Olivieri Maria Cristina Mannozzi Helleana Grussi Elisabetta Galeotti Antonio Sparzani (si può firmare qui)
(la pubblica Nazione Indiana qui) Siamo studiosi e studiose, scrittori e scrittrici, preoccupati dal dilagare dell’odio nei media italiani. Odio verso le donne, i migranti, i figli di migranti, la comunità Lgbtq. Un odio che è ormai il piatto principale di moltissimi talk show televisivi nei quali vige da tempo la politica dei microfoni aperti, senza nessuna direzione o controllo. E spesso le…
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infocilento · 8 years ago
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Piazza Vittorio Emanuele II: se ne parlerà in diretta Facebook
Piazza Vittorio Emanuele II, l'iniziativa del gruppo La Forza Del Futuro: se ne discuterà in diretta Facebook
L’iniziativa è del gruppo politico La Forza del Futuro
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latinabiz · 4 years ago
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I dati della Regione Lazio delle cure sanitarie
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Tenda I dati che emergono dal P.Re.Val.E. 2020, il programma regionale di Valutazione degli Esiti degli interventi sanitari nel Laziosono stati presentati dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, insieme all’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato, al direttore del Dipartimento di Epidemiologia del Lazio, Marina Davoli e a quello della Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria, Renato Botti. Ha spiegatolo stesso Zingaretti: "Nel Lazio migliorano le cure, diminuiscono le diseguaglianze di accesso a livello geografico e diminuisce la mortalità evitabile (circa 960 decessi in meno per infarto). Il rapporto dimostra come nell’ultimo anno vi sia stato un generale miglioramento degli esiti di cura nella Regione ed è anche grazie a questo straordinario lavoro che il Lazio è uscito dal Commissariamento." Ha commentato l’Assessore D’Amato: “Durante il lockdown il sistema non si è mai fermato: sono stati effettuati 44 trapianti è rimasto invariato il numero totale degli interventi di chirurgia oncologica. Sono in aumento gli interventi per il tumore maligno alla mammella (84% interventi effettuati nelle Breast Unit). Sono diminuiti anche i parti cesarei (-4.600 in meno l’anno). Da segnalare anche l’assottigliarsi delle diseguaglianze nell’accesso alle cure. Grazie alla nuova SDO possiamo verificare i volumi e gli esiti per singoli operatori e per singola struttura. Questo rappresenta una vera rivoluzione”. #cronaca Read the full article
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Il decalogo per la prevenzione di tumori e patologie cardiovascolari
Al congresso di Cardioncologia  di Napoli si sottolinea l’importanza del movimento da includere nei programmi di riabilitazione. Ma la disinformazione induce uomini e donne a condurre una vita troppo sedentaria mentre è accertato che un programma su misura per il paziente aiuta a prevenire le recidive. Illustrato il decalogo cardioncologico “Mangiare poco e seguire una corretta alimentazione, perdere i chili in eccesso in caso di sovrappeso o obesità e svolgere una regolare attività fisica non solo riduce il rischio di recidiva nel paziente oncologico, ma avrà una efficacia che andrà a sommarsi a quella determinata dalle terapie farmacologiche”. Così Nicola Maurea e Michelino de Laurentiis  Copresidenti del Congresso Nazionale di Cardioncologia che si svolge a Napoli all’Istituto Nazionale per i Tumori Fondazione Pascale  il 30 gennaio e all’Hotel Excelsior dal 31 gennaio al 1 febbraio. Oltre ai Professori Maurea e de Laurentiis , rispettivamente  Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Pascale e  Direttore del Dipartimento di Oncologia Senologica, l’appuntamento è organizzato con il Direttore Generale Attilio Bianchi e il Direttore Scientifico Gerardo Botti. Anche quest’anno si ripete la partnership con il Centro Oncologico più importante al mondo, l’ MD Anderson Cancer Center di Houston, Università del Texas .   L’obiettivo della cardioncologia è diagnosticare, prevenire e trattare le eventuali complicanze cardiovascolari in pazienti che seguono terapie antitumorali; per questo il percorso terapeutico va stabilito grazie al confronto e alla collaborazione continua tra oncologo e cardiologo, così da prevenire tutte le eventuali forme di cardiopatia, dalle più lievi a quelle più importanti.  Ma, per migliorare l’efficacia delle terapie farmacologiche è fondamentale prevedere una regolare attività fisica per i pazienti cardioncologici.  Secondo i dati riportati dalla Fondazione AIOM infatti, il 38% delle persone colpite da tumore non fa sport, nonostante ne siano stati ampiamente dimostrati i benefici: praticare infatti una regolare attività fisica aiuta a combattere il cancro, a contrastare  gli effetti collaterali delle terapie antitumorali e a  prevenirne persino le recidive. “Inoltre - spiega  De Laurentiis - lo sport comporta tantissimi benefici a livello psicologico che si ripercuotono positivamente sull’intero organismo e su tutto il percorso terapeutico e riabilitativo. Infatti il movimento, lo stare in mezzo agli altri, creano nel paziente la percezione di ritrovata “normalità” e socialità che allontanano l’ansia e soprattutto il rischio di cadere in depressione, che può colpire fino al 40% di questi pazienti, spesso “ripiegati” su se stessi e chiusi nei loro pensieri. Per cui, un paziente stimolato e motivato diventa molto più collaborativo perchè con i suoi feedback -che per noi medici sono importantissimi -  diventa di grandissimo aiuto nella formulazione di un percorso terapeutico “mirato” e nel suo monitoraggio costante.  Di conseguenza, grazie ad un atteggiamento così propositivo, contribuisce inconsciamente a migliorarne l’efficacia perché non lo “subisce” passivamente ma ne diventa parte attiva. A questo si aggiunge il fatto che l’attività fisica provoca l’aumento delle endorfine con un conseguente stato generale di benessere; per cui, tutto questo “circolo virtuoso” che gradualmente coinvolge l’intero organismo contribuisce a migliorare moltissimo la qualità della vita del paziente”.  
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“Ma il dato che emerge al Congresso, che e’ una recente acquisizione scientifica  - afferma Maurea -  e’ che l’esercizio fisico intenso protegge dalla cardiotossicita’ dei farmaci antitumorali. Fare sport intenso, insomma, previene lo scompenso cardiaco e questo e’ particolarmente vero nelle donne affette da cancro al seno.  Tanto che e’ stato illustrato  il programma di riabilitazione cardiaca  in corso all’MD  Anderson Cancer Center” . Ma quanto bisogna allenarsi e che tipo di allenamento va adottato? Come afferma Maurea: “L’allenamento aerobico contribuisce all’ossigenazione dei tessuti, il che vuol dire purificare l’organismo dalle tossine. Vanno benissimo quindi le passeggiate veloci, la corsa moderata, la bicicletta e il nuoto. Ma occorre anche un allenamento anaerobico che rinforza i muscoli e potenzia la struttura fisica, prevenendone il decadimento. Ovviamente è fondamentale fare prima tutti gli esami necessari considerando che trattandosi di “atleti speciali”, bisogna “personalizzare” il programma per ciascun paziente. Per questo tutti i passi vanno compiuti sotto la guida costante e sinergica del cardiologo, dell’oncologo, del medico di base e del medico dello sport che potranno inserire lo sport in modo direi obbligatorio all’interno del percorso terapeutico e riabilitativo”.
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De Laurentiis conferma che basta poco per “rivoluzionare” l’approccio del paziente verso il suo percorso: “Con mezz’ora di attività fisica moderata da praticare tutti i giorni si ottengono dei benefici inimmaginabili: per esempio si riduce del 25% la mortalità per tumore del seno nelle donne rispetto a quelle sedentarie. A questo proposito, anche noi medici dovremmo essere più persuasivi verso i nostri pazienti spingendoli maggiormente a fare sport, perché un incoraggiamento “certificato” da parte dello specialista abbatterebbe non solo le titubanze del paziente ma anche le resistenze dei familiari. Questi ultimi infatti, per essere “protettivi” verso i loro cari ed essendo spesso poco informati sui benefici dello sport, spesso “lavorano” inconsapevolmente in una direzione opposta e non sinergica rispetto a quella che consigliamo noi: infatti, invece di incoraggiarli a muoversi consigliano loro di stare quanto più è possibile a riposo.  Se a questo aggiungiamo che solo il 39% dei pazienti dichiara di aver avuto dal proprio medico il suggerimento di praticare uno sport, possiamo ragionevolmente affermare che se questa percentuale aumentasse, anche il totale dei pazienti più “proiettati” verso l’attività fisica aumenterebbe notevolmente con tutti i benefici che abbiamo potuto analizzare fin qui”. “Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale – conclude Maurea – perché contribuisce a contrastare gli effetti collaterali delle cure ad alto impatto sull’apparato cardiovascolare,  come la chemioterapia e le cure biologiche. Per una efficace dieta antitumorale basta seguire poche regole: bisogna limitare o abolire carne rossa, zuccheri e dolci. I latticini  vanno consumati senza esagerare, non vanno eliminati del tutto. Anche perché tutti gli alimenti devono fornire il giusto apporto dei nutrienti necessari in termini di carboidrati, proteine, vitamine, grassi e Sali minerali. Se squilibriamo una dieta rischiamo di renderla carente”.   Il decalogo Cardioncologico : Controlla il peso corporeo evitando che incrementi sotto l’effetto delle terapie o riducendolo in caso di sovrappeso/obesità: rimanere del proprio peso forma è fondamentale per abbassare il rischio di malattie cardiovascolari e ridurre il rischio di recidiva. Adotta uno stile di vita attivo abituandoti ad usare il tuo corpo ogni volta che è possibile, spostandosi ad esempio a piedi o in bicicletta ed evitando, quando possibile, ascensori e scale mobili. Pratica attività fisica/sportiva con regolarità 2-3 volte a settimana: è una “cura” che contrasta gli effetti collaterali delle terapie e riduce nettamente sia il rischio cardiovascolare sia il rischio di recidiva del tumore. Riduci o abolisci il fumo di sigarette Riduci o abolisci il consumo di alcool Controlla colesterolo e trigliceridi, i valori possono alterarsi in corso di terapie oncologiche; per ridurli sì a dieta, attività fisica ed eventuali farmaci ipolipemizzanti. Controlla la pressione sanguigna e, in caso di ipertensione, adotta una terapia farmacologica adeguata sotto controllo medico. Scegli una dieta equilibrata, ricca in vegetali, limitando o abolendo la carne rossa e gli zuccheri e i dolci, ma senza nessun’altra restrizione particolare. Diete estreme, come ad esempio la dieta vegana, sono più difficili da mantenere equilibrate e non esiste nessuna chiara dimostrazione di eventuali vantaggi. Valuta con il tuo oncologo l’opportunità di assumere calcio, vitamina D e farmaci antiosteporotici per contrastare la tendenza all’osteoporosi indotta dalle terapie praticate. Rivolgiti ad un team cardio-oncologico per un approccio ottimale al controllo integrato dei rischi oncologici e cardiaci     Read the full article
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