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#neurobiologia
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La inteligencia emocional es muy importante ...
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EL COACHING NEUROBIOLÓGICO ES UNA SUBDISCIPLINA TANTO DE LA BIOLOGÍA COMO DE LA NEUROCIENCIA. Y Nosotros aplicamos ese conocimiento a través de prácticas de Coaching para el desarrollo, sanación y transformación holística de la persona.
LO QUE NOS HACE DIFERENTES de otras formaciones es que formamos profesionales que sepan cómo hacer los cambios que quieren en su vida y en la de sus clientes, no sólo a nivel mental comportamental y emocional sino a nivel neurológico, bioquímico y fisiológico, pues damos múltiples herramientas de acompañamiento y aplicación diaria para desprogramar los patrones inconscientes que no son sanos ni efectivos para la vida.
Por medio de ejercicios, meditaciones guiadas, prácticas personales, lecturas, videos, webinars online y demás material multimedia te enseñamos a crear tu destino desde el aquí y ahora manteniendo una intención clara y emociones elevadas para atraer ese futuro deseado al presente; todo con fundamentación científica.
TE ENSEÑAMOS A ENTRENAR LA MENTE, LAS EMOCIONES Y EL CUERPO PARA LA SANACIÓN, el éxito y el empoderamiento personal y que tengas una vida libre de las heridas del pasado permitiéndote tomar decisiones diferentes para obtener resultados diferentes en tu vida, y todo esto lo podrás aplicar en tu ejercicio profesional como coach en el acompañamiento de otros en su propio proceso de sanación y transformación.
No ofrecemos sólo un curso de formación profesional sino un proceso de autoconocimiento y de sanación personal y familiar.
Tenemos más de 19 años formando profesionales en Coaching, dando acompañamiento personalizado durante la formación profesional. Nuestro diplomado está avalado por Cocrear Internacional, FLAPCO (Federación LatinoAmericana de Profesionales de Coaching Ontológico) y la AENEH (Academia Europea de Neurociencias, Economía y Humanidades).
Solicita la información.
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sudaca-swag · 7 months
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entrar a la universidad es como entrar a un agujero negro temporal como que hace 5 años que estoy aca
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canesenzafissadimora · 3 months
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Le dieci regole della manipolazione mediatica
1. La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell'area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali.
Noam Chomsky
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falcemartello · 1 year
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA...
🔻Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
Dedicate 5 minuti e non ve ne pentirete.
Non foss'altro per ampliare le proprie conoscenze.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky
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lupo64sblog · 1 year
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA.
Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale  è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
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ambrenoir · 6 months
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“Non tutte le dipendenze affondano le loro radici in abusi o traumi, ma credo che tutte possano essere ricondotte a esperienze dolorose. Una ferita è al centro di tutti i comportamenti di dipendenza. È presente nel giocatore d'azzardo, nel tossicodipendente di Internet, nello shopping compulsivo e nel maniaco del lavoro. La ferita potrebbe non essere così profonda e il dolore non così lancinante, e potrebbe anche essere del tutto nascosto, ma è lì. Come vedremo, gli effetti dello stress precoce o delle esperienze avverse modellano direttamente sia la psicologia che la neurobiologia della dipendenza nel cervello.”
Gabor Maté
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elcitigre2021 · 11 months
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Você é aquilo que pensa!!!
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Todos somos energia, todos temos nossa frequência pessoal. Olhem que interessante a confirmação deste fato: a frequência de uma pessoa atuando na água pode ser vista quando seu reflexo é projetado na parede. Greeg Braden
Você é quem pensa que é… ou é mais do que jamais sonhou ser possível?
Um crescente corpo de evidências científicas está validando a antiga compreensão mística de que você tem a capacidade de acelerar o seu crescimento através do uso de práticas de aumento de consciência que podem mudar drasticamente a sua saúde, a neurobiologia e até mesmo os genes que afetam a sua expectativa de vida.
A ciência está agora a apontar-nos na direcção de sermos co-criadores e arquitectos conscientes da nossa realidade e de redefinir a forma como pensamos sobre nós próprios – a nossa origem, as nossas capacidades e o nosso potencial. É uma jornada da “evolução por acaso” para a “transformação por escolha” – uma mudança que muda a maneira como você pensa sobre si mesmo e seu relacionamento com seu corpo e nosso mundo.
Por exemplo, quando você aprende a harmonizar o coração com o cérebro, pode reduzir o estresse, acessar estados avançados de criatividade e realmente isolar seu corpo dos colapsos típicos do envelhecimento. Ao entrar nos estados gama, você pode participar de um “superaprendizado” que permite assimilar novas informações com muito mais rapidez. Você pode aumentar sua empatia, intuição e sabedoria mais profunda. A nova história humana: despertando seu potencial evolutivo para autocura, longevidade e superpercepção
A nova história humana trata de mudar a sua consciência, a fim de mudar os próprios fundamentos da sua biologia. Ao fazer essa mudança, quanto mais confiante você se sentir, menos temerá as outras pessoas e menos temerá mudanças em sua vida. E quando você muda sua perspectiva sobre o que é possível, você expande sua visão do que é capaz de alcançar e de se tornar.
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susieporta · 1 year
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SOLVE ET COAGULA
Un uomo con aspirazioni spirituali deve essere disposto ad abbandonare nuovamente ogni immagine sublime della verità spirituale, edificata nel e grazie allo spirito, e permettere che muoia. È possibile un vero avanzamento nello sviluppo spirituale quando immagini e comprensioni nuove sostituiscono quelle vecchie, giacché solo le immagini nuove possiedono forza. Questo fatto si può dimostrare in maniera irrefutabile attraverso i recenti studi di neurobiologia. La nostra coscienza archivia tutte le immagini conosciute in determinate categorie della memoria e le riporta al quotidiano. Solo le immagini che il nostro cervello registra come sconosciute, come nuove, captano la nostra attenzione e liberano sufficiente energia perché da questo possa scaturire un atto. Per poter pervenire ad una evoluzione spirituale deve, pertanto, aver luogo una dissoluzione permanente e una nuova formazione di strutture mentali. Nell'alchimia questo processo si definisce solve et coagula, dissolvi e ricongiungi, o ancora meglio "muori e divieni".
(Il cervello e l'anatomia della liberazione - Centro Studi Rosacroce)
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sudaca-swag · 4 months
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sísifo universitario y la materia de 1ro que no logra pasar todavía
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“La neurobiología es el estudio de las células del sistema nervioso y la organización de estas células dentro de circuitos funcionales que procesan la información y median en el comportamiento.“ - https://es.wikipedia.org/wiki/Neurobiologia.​
EL COACHING NEUROBIOLÓGICO ES UNA SUBDISCIPLINA TANTO DE LA BIOLOGÍA COMO DE LA NEUROCIENCIA. Y Nosotros aplicamos ese conocimiento a través de prácticas de Coaching para el desarrollo, sanación y transformación holística de la persona.
LO QUE NOS HACE DIFERENTES de otras formaciones es que formamos profesionales que sepan cómo hacer los cambios que quieren en su vida y en la de sus clientes, no sólo a nivel mental comportamental y emocional sino a nivel neurológico, bioquímico y fisiológico, pues damos múltiples herramientas de acompañamiento y aplicación diaria para desprogramar los patrones inconscientes que no son sanos ni efectivos para la vida.
Por medio de ejercicios, meditaciones guiadas, prácticas personales, lecturas, videos, webinars online y demás material multimedia te enseñamos a crear tu destino desde el aquí y ahora manteniendo una intención clara y emociones elevadas para atraer ese futuro deseado al presente; todo con fundamentación científica.
TE ENSEÑAMOS A ENTRENAR LA MENTE, LAS EMOCIONES Y EL CUERPO PARA LA SANACIÓN, el éxito y el empoderamiento personal y que tengas una vida libre de las heridas del pasado permitiéndote tomar decisiones diferentes para obtener resultados diferentes en tu vida, y todo esto lo podrás aplicar en tu ejercicio profesional como coach en el acompañamiento de otros en su propio proceso de sanación y transformación.
No ofrecemos sólo un curso de formación profesional sino un proceso de autoconocimiento y de sanación personal y familiar.
Tenemos más de 17 años formando profesionales en Coaching, dando acompañamiento personalizado durante la formación profesional en Coaching NeuroBiológico. Somos una Escuela con presencia en varios países de Latinoamérica y nuestro diplomado está avalado por Cocrear Internacional, FLAPCO (Federación LatinoAmericana de Profesionales de Coaching Ontológico) y la AENEH (Academia Europea de Neurociencias, Economía y Humanidades).
Puedes ver más información en  www.coachingneurobiologico.com/escuela/diplomado-coaching/
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parolequotidiane · 10 days
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Alberi in cammino 2024
Un gigante verde testimone del tempo Domenica 22 settembre 2024 alle 16.30 al Parco Villa Ghigi (Bologna) appuntamento all’ombra del grande Cedro dell’Himalaya con “Alberi in Cammino”, percorsi poetici e musicali tra i giganti secolari dell’Appennino Emiliano. Ospite il professor Stefano Mancuso, fondatore della Neurobiologia vegetale, che terrà una lectio magistralis. Per la prima volta la…
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vitorsouzamascarenhas · 2 months
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A natureza das emoções tem sido um tema central no pensamento ocidental há milênios, permeando diversas esferas da cultura como arte, religião, filosofia e ciência. Com os avanços das neurociências nos últimos anos, surgiram novas hipóteses sobre como as emoções são geradas e processadas em nosso cérebro, especialmente por meio dos estudos do sistema límbico. Quer saber mais? Acesse: https://vitorsouzamascarenhas.com.br/textos/explorando-a-neurobiologia-das-emocoes/
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paginadepsihologie · 3 months
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levysoft · 5 months
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Le persone con un’intelligenza sopra la media non sono definite solo dai punteggi scandalosamente alti che ottengono ai test di QI. Queste persone, infatti, tendono ad avere in comune molte altre caratteristiche. Vediamone alcune.
1. Le persone intelligenti sono più insicure
Paradossalmente, le persone intelligenti riconoscono i limiti del proprio intelletto e questo talvolta le rende molto insicure. La consapevolezza dei propri limiti le induce al costante miglioramento. Il classico studio di Justin Kruger e David Dunning ha evidenziato che le persone meno intelligenti tendono a sopravvalutare le proprie capacità cognitive. Con un esperimento è stato chiesto a un campione di persone di svolgere un test e poi assegnarsi un punteggio sulla base delle risposte che ritenevano di aver fornito con esattezza.
Si è osservato che il gruppo che commetteva più errori era anche quello che tendeva a sovrastimare la bontà del compito svolto. Al contrario, le persone che avevano risposto correttamente alle domande, sottovalutavano il punteggio ottenuto. La sindrome della superiorità illusoria sembra essere una vera piaga nella società contemporanea. In fondo, quasi due secoli fa anche Charles Darwin era consapevole di questo «L’ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza».
2. Sono esploratori, curiosi e aperti a nuove esperienze
Una ricerca pubblicata sul Journal of Individual Differences (Furnham e Cheng, 2016) suggerisce l’esistenza di un legame tra l’apertura a nuove esperienze e l’intelligenza. La curiosità intellettuale che ci spinge a conoscere nuove culture, approfondire argomenti e scoprire ciò che è altro da noi, sembra essere un buon indicatore di intelligenza.
Un ulteriore studio correlazionale condotto presso la Penn University ha notato che le persone con mentalità aperta tendono a ottenere punteggi più alti ai test d’intelligenza.
3. Amano la solitudine
In realtà, il titolo di questo paragrafo è ingannevole. Le persone più intelligenti non amano la solitudine, piuttosto la ricerca suggerisce che tendono a trarre meno piacere dalle relazioni interpersonali rispetto alla maggior parte degli esseri umani. In altre parole, le persone intelligenti sono meno appagate dalla socializzazione. La ricerca, pubblicata sull’autorevole British Journal of Psychology, è stata poi ripresa nel nostro articolo: perché le persone intelligenti hanno meno amici.
4. Hanno un buon autocontrollo
Chi ha un buon autocontrollo non è succube delle gratificazioni immediate e sa posticipare il piacere. Una ricerca pubblicata sull’autorevole rivista Psychological Science (Shamosh et al., 2008) ha correlato la capacità di posticipare una gratificazione immediata per ottenerne una maggiore in futuro (autocontrollo) con punteggi più elevati ai test d’intelligenza.
L’autocontrollo è correlato alla corteccia prefrontale anteriore del cervello. La letteratura scientifica è ricca di evidenze che collegano la corteccia prefrontale alla capacità di ragionamento, al problem solving, alla memoria di lavoro, al comportamento pianificato e a tante altre capacità cognitive di ordine superiore.
5. Sono più divertenti
Gli scienziati dell’Università del New Mexico, hanno osservato che le persone con un buon senso dell’umorismo tendono ad avere punteggi più alti ai test del QI. Non solo, lo stesso team di ricerca ha indagato il QI di particolari professioni notando che i comici professionisti tendono a ottenere punteggi più elevati della media ai test di intelligenza. Questa particolare caratteristica è stata associata in modo specifico all’intelligenza verbale.
6. Apprezzano l’umorismo macabro
«Stasera ceniamo insieme?» – «Sì, ma solo se mangiamo carne umana.». Cosa ne pensate di questo scambio? Ebbene, sembrerebbe che le persone che ottengono punteggi più elevati nei test di intelligenza verbale e non verbale, riescano ad apprezzare maggiormente l’umorismo nero. Lo studio è stato pubblicato nel 2017 sulla rivista Cognitive Processing (Willinger et al. 2017). Niente paura, i ricercatori hanno somministrato al campione diverse batterie di test e coloro che apprezzavano il cosiddetto black humor non erano affatto disturbati o aggressivi.
7. Imparano dai propri errori
L’intelligenza umana è una qualità mentale che consiste nella capacità di imparare dall’esperienza e adattarsi alle nuove situazione usando le nozioni apprese per manipolare e migliorare l’ambiente circostante. Quando l’ambiente è immutabile, la capacità di adattamento correlata all’intelligenza prevede la facoltà di cambiare se stessi per affrontare in modo più efficace anche l’ambiente più ostile.
Questa appena descritta è la definizione di intelligenza sulla quale gli scienziati concordano (Stenberg et al., 2012). E’ chiaro che chi presenta un’intelligenza sopra la media è una persona in grado di riconoscere i propri errori e imparare da essi e con la flessibilità sufficiente a consentirle un buon adattamento al contesto sociale e alle sfide quotidiane.
L’intelligenza non è un valore assoluto
Dalla definizione contemporanea di intelligenza si capisce che questa non è un valore unitario. L’intelligenza è definita come la capacità di adattamento attivo all’ambiente. Un adattamento efficace si basa su processi cognitivi come la percezione, l’apprendimento, la memoria, il ragionamento e la capacità di problem solving. Questo ci fa capire che l’intelligenza non è un processo mentale unico, non è un valore assoluto, bensì la combinazione selettiva di diverse capacità.
Il QI (quoziente intellettivo) è un punteggio ottenuto tramite test standardizzati che hanno lo scopo di misurare l’intelligenza. L’intervallo dei punteggi è compreso tra 85 e 145. Il punteggio medio si attesta con un valore intorno al 100. Ci sono molti dibattiti sulla validità dei test d’intelligenza perché questi, anche se standardizzati, sembrerebbero non misurare l’intelligenza assoluta ma abilità specifiche di funzioni cognitive associate ad essa.
L’intelligenza al servizio della propria affermazione personale
Nel corso degli anni sono emersi numerosi studi che correlano l’intelligenza a uno stile di personalità disorganizzata e, ahimè, anche a disturbo mentali. Il Dipartimento di Psicologia del Pitzer College in California, ha somministrato dei test per la valutazione della salute mentale a un gruppo di persone con un QI elevato. Il Team californiano ha studiato persone con un QI a partire da 132, mentre il QI della popolazione generale sappiamo essere di 100. L’indagine condotta dal Pitzer College ha dimostrato che le persone molto intelligenti hanno maggiori probabilità di soffrire di una serie di disturbi mentali. Il realtà, il fardello che si porterebbero sulle spalle le “persone più intelligenti” non sarebbe il QI in sé ma emotivo. In altre parole, le persone con un elevato QI sembrerebbero essere disregolate emotivamente, sembrerebbero subire le emozioni e viverle con un “volume emotivo” troppo elevato.
[…] 
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puravibenamastes-blog · 5 months
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Componente genético ligado ao Alzheimer é descoberto em estudo
Um estudo liderado por pesquisadores do grupo de Neurobiologia e Demência, do Instituto de Pesquisa Sant Pau, em Barcelona (Espanha), revelou a ocorrência de um gene ligado ao desenvolvimento do Alzheimer. Leia mais (05/06/2024 – 12h04) Artigo Folha de S.Paulo – Equilíbrio e Saúde – Principal Pulicado em https://ift.tt/4jIEk3a
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