#negozio cinese
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Quando Lilly è arrivata a casa aveva, tra i suoi giocattoli (essenzialmente peluche e qualche automobilina), questa piccola torcia LED, una cinesata da un euro o giù di lì, la cui luce era già abbastanza fioca per le batterie quasi morte, infatti da lì a poco si è spenta del tutto.
Avrei potuto buttarla, andare dal cinese qui all'angolo e prenderne un'altra, invece ho preferito spendere di più e comprare delle batterie nuove online (questi formati a bottone li trovi solo lì, ne esistono centinaia e a volerli comprare in negozio ti tocca girare con l'auto 3000 posti e inquinare come un cargo merci, oltre il sangue che butti), ma non tanto per il discorso di non buttare e salvare l'ambiente (sì, io ci provo ogni volta che non me lo scordo, ma non mi fascio la testa se non ci riesco), quanto per il fatto che lei adora vedermi riparare le cose, si mette affianco a me e mi guarda, meravigliata, non importa cosa, anche falciare il giardino, riparare un lavandino, saldare un filo su un circuito, ogni volta che vede le mie mani trafficare su qualcosa si mette affianco a me e mi guarda, in silenzio, per tutto il tempo, e vi confesso che è uno dei momenti più belli delle mie giornate, è come se sentissi di essere il suo eroe, che fa magie, sì, delle inenarrabili minchiate il più delle volte, ma agli occhi di una bimba di 4 anni sembrano miracoli, e vi giuro che non c'è notte nella quale io non sogni che lei un bel giorno si appassioni a queste cose, perché se così sarà non ci sarà nulla che non potremo fare insieme.
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Breve storia.
Al signor Mario si rompe il telecomando della tv e scende al negozio sotto casa per comprarne uno nuovo. Il negoziante puzzone però non accetta il pos.
E allora lui indignato lascia la merce sul banco e se ne va. D’altronde al signor Mario fottesega che quello c’ha la tassazione al 45%, le bollette da pagare, l’affitto del locale, le commissioni bancarie.
È un evasore e deve fallire, punto e basta. Tornato a casa e compra il telecomando su Amazon, che quelli sono onesti e si fanno pagare cashless. Starà un giorno senza televisione ma sticazzi. Vuoi mettere perdere una comoda sera spaparanzato sul divano a guardare Lilli Gruber a confronto della lotta contro l’evasione fiscale?
Passa un anno. È quasi sera e il signor Mario, assiduo lettore di Repubblica, è seduto sul cesso a leggere il giornale. C’è scritto che Amazon ha pagato 700 milioni di euro di tasse a fronte di 9 miliardi di ricavi. Più o meno l’8%. E un dubbio atroce lo assale.
Ma proprio nel momento in cui l’illuminazione del momento Fantozzi mentre legge i libri del compagno Folagra sta per redimerlo per sempre zzzzzz clap! Si fulmina la lampadina del bagno. Buio pesto.
Cerca tentoni la carta igienica ma la sua mano non incontra nessun rotolo di morbidezza.
Pare sia finita. Allora il signor Mario tutto sporco e trafelato scende di casa per comprare il necessario dal piccolo negozio sotto casa.
D’altronde è un’emergenza e non si può andar troppo per il sottile. Le questioni di principio possono aspettare.
Con suo sommo sgomento, però, scopre che il piccolo esercente ha chiuso i battenti per sempre.
Come hanno fatto la merceria, l’alimentari, il fruttivendolo, la macelleria, il panificio eccetera eccetera. Abbandonando il quartiere al suo destino di dormitorio senz’anima.
Certo ci sarebbero sempre il minimarket pakistano e il bazar cinese, ma le recensioni online dicono che le lampadine Made in China consumano quanto un Boeing 747, emettono più radiazioni di una Tac e rischiano pure di esploderti in testa.
E la carta igienica è talmente chimica che la pelle ti diventa color verde palude e ruvida come carta vetrata grana 40. Allora apre l’app di Amazon per fare l’ordine, tanto il corriere arriva al più tardi domani pomeriggio. Per stasera si arrangerà.
E invece no. Il colosso dell’e-commerce ha fagocitato tutta concorrenza e pertanto non consegna più in 24 ore.
Adesso fa un po’ come gli pare e consegna in 7 giorni lavorativi. Morale. Il signor Mario passa un’intera settimana a cacare a lume di candela e pulirsi il culo col suo giornale preferito. Chissà.
Magari riflettere in penombra lo aiuterà a capire il problema vero dove sta.
Fine.
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Film italiani in uscita a ottobre
Nata per te (Fabio Mollo): 05/10
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità.
Volevo un figlio maschio (Neri Parenti): 05/10
Alberto è un marito e un padre felice. Ha però un cruccio: avere solo figlie femmine. Il film racconta la storia di Alberto che, grazie a una magia, si ritrova improvvisamente padre di quattro figli maschi.
Phobia (Antonio Abbate): 05/10
Dopo aver abbandonato da anni il casale di famiglia, Chiara torna dalla sua famiglia insieme a Michela, una sua amica. Nel passato di Chiara c'è un trauma non superato: si sente responsabile di un incendio alla stalla avvenuto quand'era bambina e che ha ridotto permanentemente a letto, collegato alla bombola dell'ossigeno, il padre. Tutti sono pieni di rancore. Quando nel cuore della notte Chiara si sveglia, Michela non c'è più e sono scomparse anche le sue cose. Chiara si alza e chiede ai familiari se l'hanno vista, ma questi sostengono che non esiste: Chiara è venuta da sola. Chiara, sconcertata e preoccupata, precipita così in un mistero inatteso e intricato.
La fortuna è in un altro biscotto (Marco Placanica): 06/10
In una città portuale di provincia Leo ha un piccolo negozio di oggettistica e modesto antiquariato. Le cose non gli vanno bene, e si fa sempre più presente la minaccia di uno strozzino. Leo è disposto a tutto, per evitare lo strozzino, con una tanica di benzina e con l'aiuto di un ragazzo cinese, trasforma il suo negozio in un cumulo di cenere. È disposto anche a rubare. A rubare un quadro di valore: la tela di un esponente delle avanguardie del Novecento. Il quadro si trova nella villa di un facoltoso imprenditore, collezionista d'arte, aspirante sindaco nella lista "Famiglia Unita". Destino vuole che il figlio dell'imprenditore e la figlia dello strozzino abbiano una relazione..
Il vuoto (Giovanni Carpanzano): 06/10
Giorgio e Marco vengono da due mondi diversi: il primo è il figlio di un avvocato affermato, il secondo di un agricoltore, lotta per emanciparsi dalla periferia di una città del profondo sud. Entrambi sognano un amore travolgente e soprattutto, per motivi diversi, brucia- no dalla voglia di emergere. La forza che li ha attratti li costringerà a combattere per stare insieme. Il 'vuoto' che li spinge l'uno verso l'altro porterà i protagonisti ad inseguirsi, camminando in bilico proprio sul vuoto che li attrae: due ragazzi e un sentimento inaspettato
La luna sott'acqua (Alessandro Negrini): 09/10
Un visionario affresco nel tempo dalle atmosfere oniriche a Erto, paese devastato dalla tragedia del Vajont, diviso tra il desiderio di rinascita e il bisogno di preservare la memoria di un passato doloroso. Un ritratto onirico che oscilla tra realtà e sogno e sul crinale di una domanda: qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?
Doppio passo (Lorenzo Borghini): 12/10
Dopo che la Carrarese Calcio è stata promossa in serie B con cinque giornate di anticipo, il suo storico capitano Claudio Russo decide di esaudire uno dei più grandi desideri della sua vita e apre un ristorante con sua moglie Gloria grazie anche al prestito del suo amico Sandro Costa. La fortuna però gli volta improvvisamente le spalle. Cerca di arrangiarsi come può finendo per accettare di andare a lavorare nella cava. Ma i soldi guadagnati non bastano, il suo matrimonio va in crisi e la sua vita, di conseguenza, si trasforma in un inferno. Per provare a uscirne fuori, dovrà mettere in discussione la sua integrità morale.
Gli ospiti (Svevo Moltrasio): 12/10
Un casale sparso in mezzo al verde, nove amici che si conoscono da una vita, un bambino che dorme. Poi si accorgono di un intruso, tale Marco. Ma Marco dice che quella è casa sua, anzi, che la sta vendendo e per questo ha lasciato la porta d’ingresso aperta. Il film è una black comedy esclusivamente finanziata grazie a una campagna di crowdfunding.
L'ultima volta che siamo stati bambini (Claudio Bisio): 12/10
Vanda, Italo, Cosimo hanno dieci anni e, nonostante la Seconda guerra mondiale, conoscono ancora il piacere del gioco che condividono con l'amico Riccardo che è ebreo. Il giorno in cui scompare decidono che non si può attendere: i tedeschi, che devono averlo portato via con un treno, debbono essere resi consapevoli del fatto che il loro amico non ha alcuna colpa per cui essere punito. Si mettono quindi in marcia seguendo la strada ferrata. A cercare di raggiungerli ci sono il fratello Vittorio, milite fascista che ha subìto una ferita, e la suora dell'Istituto per gli orfani che ospita Vanda.
Me contro te - Vacanze in Transilvania (Gianluca Leuzzi): 19/10
Nel laboratorio ormai abbandonato del Signor S., Viperiana, Perfidia e la banda dei Malefici stanno tramando un piano malvagio per distruggere i Me Contro Te e il mondo intero: oscurare il Sole con il prezioso diamante delle paure e rendere la Terra un posto buio e desolato. Ma il diamante è nascosto nel posto più spaventoso del Pianeta: il Castello del Conte Dracula in Transilvania! Sofì, Luì, Chicco, Tara e Ajar partono così per la Transilvania, mentre il Signor S. si mette sulle tracce dei Malefici. Qui i nostri amici dovranno vedersela con il Conte Dracula in persona, il suo fedele servitore Patumièr, e sua figlia Ombra. Attraverso passaggi segreti, quadri parlanti e nuovi amori, il gruppo di amici imparerà ad affrontare le proprie paure e realizzerà che le diversità sono un valore e non un limite e non bisogna temerle"
Un weekend particolare (Gianni Ciuffini): 19/10
Elena e Claudio si rincontrano a Malta nello stesso hotel in cui era finita la loro burrascosa storia d'amore. Sarà questo incontro inaspettato a far rinascere in loro la voglia di rivalsa dell'una sull'altro ma anche, forse, il desiderio di recuperare qualcosa che entrambi sentono di avere perduto. Tra sorprese, colpi di scena e combattivi pretendenti che non si danno per vinti, riuscirà la magia dell'isola a riannodare i fili strappati del loro amore?
Mi fanno male i capelli (Roberta Torre): 20/10
Una bella signora bionda sulla spiaggia, orme, onde, lei che raccoglie qualcosa dalla sabbia. Poi si avvicina a un ragazzo e gli dice di essersi perduta. Da una casa vicina un uomo la osserva: Monica sta perdendo la memoria, Edoardo, il marito, la accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti. Antonioni, Michele Placido, Alberto Sordi, con il quale lei dialoga attraverso uno specchio, abiti, cappelli, sentimenti, sperdimenti.
Holiday (Edoardo Gabbriellini): 23/10
Veronica, dopo un lungo processo e due anni di prigione per l'omicidio della madre e del suo amante, viene riconosciuta innocente. Ha solo vent'anni e tutta la vita davanti, ma è difficile guardare al futuro quando gli occhi di tutti sono ancora rivolti a quel tragico evento. Attraverso i ricordi suoi e della migliore amica Giada, riavvolgeremo il nastro di una storia che più avanza, più si fa ambigua.
C'è ancora domani (Paola Cortellesi): 26/10
Paola Cortellesi fa il suo esordio alla regia con un originale dramedy in bianco e nero ambientato nel Secondo Dopoguerra.
Comandante (Edoardo De Angelis): 31/10
La storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili della Regia Marina che durante la Seconda Guerra Mondiale contravvenne agli ordini del suo comando per portare in salvo i 26 uomini che avevano provato ad affondarlo.
Documentari
La strada infinita (Alberto Valtellina, Paolo Vitali): 03/10
Una mappatura delle "eterotopie" che insistono su un importante asse viario di una città italiana.
Gorgona (Antonio Tibaldi): 06/10
Un sguardo sull'isola-carcere della Gorgona, unico esempio europeo di questo tipo di penitenziario.
Careseekers - In cerca di cura (Teresa Sala, Tiziana Francesca Vaccaro): 09/10
Le persone anziane spesso finiscono con il necessitare di attenzioni e cure particolari. Queste possono provenire da più soggetti: i familiari, le badanti, le strutture definite 'case di riposo' ecc. Il documentario si interroga, grazie alla collaborazione di un gruppo di donne che si occupano da tempo della questione, su quali possano essere le condizioni più favorevoli sia a chi è assistito che a chi assiste. Se l'Italia pensa di poter essere nel prossimo futuro un Paese per vecchi deve ripensare alla proprie modalità di assistenza. Si riuniscono sotto la definizione associativa di "Laboratorio di pensiero e parola" a Fabbrico, cittadina in provincia di Reggio Emilia le donne che si trovano al centro della riflessione che Sala e Vaccaro propongono all'attenzione di chi vedrà questo loro lavoro. Ecco allora, in questa narrazione suddivisa in capitoli, una proposta utopica che però è già stata sottoposta a verifica in un gruppo ristretto
Pasolini - Cronologia di un delitto politico (Paolo Angelini): 16/10
Un film inchiesta alla ricerca della verità politica dell'omicidio di Pier paolo Pasolini
Zucchero Sugar Fornaciari (Valentina Zanella, Giacomo De Stefano): 23/10
Jeff Koons - Un ritratto privato (Pappi Corsicato): 23/10
L'artista che è riuscito a elevare il kitsch e il pop per trasformarli in capolavori come pochi artisti visionari nella storia recente.
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QUELLI CHE…
Quelli che non hanno mai tempo per mandarti un messaggio o per rispondere ai tuoi,però hanno tempo per giocare al solitario o ad altri giochi online,per crearsi profili fake sui social con cui spiano tutti, o per recensire il negozio cinese di articoli per la casa dove sono stati tre anni fa 😂😂
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Ad essere "puntacazzisti" per "carro rimotore" si intende il normale "carro attrezzi", perchè la sua principale funzione è "rimuove" un veicolo fermo. Da qui si evince un oggetto che rimuove qualcosa si possa indicare come "rimotore", però, visto che la foto viene da un negozio di cinesi, e l'oggetto è cinese a sua volta, potrei azzardare che la dicitura sia stata elaborata da un qualche traduttore automatico poco furbo :-)
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Il sistema cinese che penalizza chi non paga i debiti – Il Post
Il Wall Street Journal racconta per esempio la storia di Qin Huangsheng, una donna di poco più di 40 anni che vive a Canton, una delle più grandi città cinesi. Faceva la manager e ha contratto decine di migliaia di euro di debiti per pagare le spese di una start up in cui aveva investito e che stava andando in crisi. La società è poi fallita e lei si è cercata un nuovo lavoro, ma senza la possibilità di viaggiare coi treni ad alta velocità ha dovuto lasciarlo. Oggi lavora in un negozio di medicine tradizionali cinesi, dove guadagna uno stipendio di circa 400 dollari al mese, con cui deve trovare il modo di ripagare 40mila dollari che le restano ancora di debiti.
Fatemi un po' capire dove sarebbe l'ingiustizia?
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"Olive Wang, le vere olive ascolane take away".
L'insegna sulla vetrina di un negozio nei pressi di piazza del Popolo ad Ascoli Piceno, corredata da ideogrammi e affiancata da un inequivocabile lampioncino rosso cinese, ha creato sconcerto e anche indignazione nei giorni scorsi nella città patria delle olive fritte all'ascolana, realizzate con l'oliva ascolana del Piceno Dop.
Qualcuno ha chiamato i carabinieri, qualcun altro si è rivolto al sindaco, ma quasi subito si è scoperto che si trattava del set di un cortometraggio in lavorazione ad Ascoli Piceno. "Superbi" - questo il titolo del film - è prodotto da Nie Wiem, associazione culturale ed ente del terzo settore che ha vinto un bando della Fondazione Marche Cultura. Scritto e diretto da Nikola Brunelli (finalista al premio Solinas Experimenta 2023), con la sceneggiatura di Emanuele Mochi e Giuseppe Brigante, il corto con toni da commedia all'italiana racconta "la rivalità tra Fulvio Superbi, storico maestro delle olive all'ascolana (Giorgio Colangeli) e un giovane immigrato di seconda generazione Ismail (Maurizio Bousso), artefice sopraffino di questa specialità" racconta Valerio Cuccaroni di Nie Wiem. La presenza del giovane rivale straniero farà coalizzare contro di lui un gruppo di garanti della "perfetta ascolanità" dell'oliva. In questo caso, la realtà ha superato la fantasia, a giudicare dalla reazioni suscitate dall'insegna: "una cosa involontaria, neppure il più grande esperto di marketing sarebbe riuscito a a inventare qualcosa di simile" ride Cuccaroni, che definisce il corto "una storia glocal". Per Nie Wiem si tratta di un anno fortunato: un'altra produzione dell'associazione, il cortometraggio animato In quanto a noi, di Simone Massi, videopoesia tratta da Montale, ha vinto il Nastro d'argento. La lavorazione di Superbi si è conclusa ieri: il film sarà presentato in prima nazionale a dicembre durante il festival Corto Dorico ad Ancona.
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C’è una nuova figura sociale della quale si parla spesso. È il driver, in motorino o in bicicletta, che con la neve, il freddo, la nebbia, e in estate sotto la canicola, deve consegnare la pizza. È pagato poco, quasi sempre un precario, non ha garanzie. Facciamo bene a preoccuparci per lui. Ma dimentichiamo sempre di parlare di chi sta decisamente peggio di lui. Di chi, nella scala sociale, sta sotto di lui. Il più disperato. Il più solo. Quello di cui nessuno parla mai.
È quello che ha ordinato la pizza.
È chiuso in casa da una settimana. Non esce quasi mai. Digita. Ha le occhiaie fatte di pixel, ormai. Per lavarsi la faccia deve usare un detergente per il computer.
Sotto casa, proprio nella sua via, ci sono due pizzerie, un cinese, un giapponese e un cinogiapponese, sta per aprire anche un giappocinese, e poi ci sono tre bar, una paninoteca, perfino un qebab. Nemmeno troppo unto. Ma lui non ci va. Il cibo se lo fa consegnare in cella, come un carcerato. Anche prendere l’ascensore deve sembrargli una distrazione fatale. Un’avventura in terre sconosciute. Ordina tutto on line: i vestiti, la pizza e lo smacchiatore per pulire le macchie di pizza sui vestiti.
Non entra in un negozio da mesi. All’angolo c’è una libreria, ma i libri li compra su Amazon, così ogni libro fa sessanta chilometri su un camion evitando a lui la fatica di fare trenta metri a piedi. A suo modo, è un recordman: facendosi portare tutto a casa, riesce a provocare un impatto ambientale devastante rimanendo perfettamente fermo…
Non cucina. Nemmeno due uova al tegamino, o un piatto di pasta al burro. Cento generazioni di italiani, prima di lui, hanno cucinato. In questo paese, con tutti i suoi difetti, la cucina è stata per secoli il cuore palpitante di ogni casa. Lui no, non cucina. Niente pentola con l’acqua che bolle, niente cipolla che sfrigola, il solo segno del cibo, in casa sua, è il citofono che suona.
Come volete che stia, uno così? Di buon umore? Ben disposto verso il suo prossimo? Con i pensieri bene ossigenati? Ma no, ovviamente sta male. È di cattivo umore. Diffidente. Per forza poi, scrive sui social le cazzate che scrive. Volete che scriva l’Infinito di Leopardi? E come fa, se l’ermo colle che il guardo esclude, bene che vada è il davanzale della sua cameretta, con vista sul davanzale del condominio di fronte dove uno o una uguale a lui digita tutto il santo giorno le stesse cazzate? Se scendessero in strada, lui e il dirimpettaio, almeno potrebbero guardarsi negli occhi, oppure darsi una manica di botte. A scelta. Insomma avere un contatto umano…
Quello che ha consegnato le pizze in bicicletta, almeno, la strada la conosce. Quello che la pizza l’ha ordinata, rischia di non conoscere più niente. Nemmeno il rumore dei suoi passi per le scale.
Se l’uomo che ha ordinato la pizza si affaccia per un attimo alla finestra, vede arrivare il ragazzo in bicicletta che gli porta la pizza. Il ragazzo sta cantando. Quando si pedala, spesso si canta. Sta cantando una canzone di Gaber: “C’è solo la strada su cui puoi contare, la strada è l’unica salvezza. Perché il giudizio universale non passa per le case, le case dove noi ci nascondiamo. Bisogna ritornare nella strada. La strada per conoscere chi siamo.
- Michele Serra
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Lo scrive la Bbc pubblicando la foto di un negozio con le matrioske di Putin, Lenin, l'astronauta Gagarin. E Xi in primo piano.
Altri sviluppi
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ammesso e non concesso che sia vero....i comunisti, che fantasia demmerda.....
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L’altro giorno ho comprato un completo intimo azzurro in un negozio cinese qui sotto, con molta fatica perché la simpatica proprietaria non voleva minimamente aiutarmi a tirare giù le varie misure che si trovavano troppo in alto.
Oggi torno e le dico che prendo anche il modello rosa, lei un’altra persona.
Anche altlo? Beneeeeee! Plendo subitooooo seno bellooooo sì?!
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Giosuè: “Perché i cani e gli ebrei non possono entrare babbo?”
Guido: “Eh, loro gli ebrei e i cani non ce li vogliono. Ognuno fa quello che gli pare Giosuè, eh. Là c'è un negozio, là, c'è un ferramenta no, loro per esempio non fanno entrare gli spagnoli e i cavalli eh... e coso là, c'è un farmacista: ieri ero con un mio amico, un cinese che c'ha un canguro, dico: "Si può entrare?", lui dice: "No, qui i cinesi e i canguri non ce li vogliamo". Eh, gli sono antipatici oh, che ti devo dire?!”
Giosuè: “Ma noi in libreria facciamo entrare tutti.”
Guido: “No, da domani ce lo scriviamo anche noi, guarda! Chi ti è antipatico a te?”
Giosuè: “I ragni. E a te?”
Guido: “A me...i visigoti! E da domani ce lo scriviamo: "Vietato l'ingresso ai ragni e ai visigoti". Oh! E mi hanno rotto le scatole sti visigoti, basta eh!”
#LaVitaèBella (1997) #RobertoBenigni
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Misterbianco, rapinarono un negozio cinese e presero a schiaffi la titolare: arrestato uno dei responsabili
Misterbianco (Catania), rapinarono un negozio cinese e presero a schiaffi la titolare: arrestato uno dei responsabili Questa Procura della Repubblica nell’ambito delle indagini a carico del 60enne pregiudicato catanese A.T., indagato per rapina aggravata, ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania l’emissione di una misura di custodia cautelare in carcere, eseguita dai Carabinieri della Tenenza di Misterbianco.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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Sequestro di 400.000 giocattoli contraffatti a Biancavilla e Misterbianco
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell'ambito di un piano anti-contraffazione e abusivismo commerciale, hanno effettuato il sequestro di circa 400.000 giocattoli privi delle necessarie avvertenze di sicurezza a Biancavilla e Misterbianco. L'operazione condotta dalla compagnia di Paternò ha preso avvio dopo il rilevamento di giocattoli contraffatti in un negozio di Biancavilla. I finanzieri hanno seguito la filiera di distribuzione individuando l'importatore in un vasto capannone gestito da individui di nazionalità cinese a Misterbianco. Tra i giochi sequestrati figurano contraffazioni di noti brand come Avenger, Barbie, Venom, Supreme, Bing e Fortnite. I responsabili delle attività commerciali sono stati denunciati alla Procura di Catania per violazioni penali in materia di sicurezza dei giocattoli, contraffazione e frode nell'esercizio del commercio. Read the full article
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“Asteroid City” è una bolla di realtà iperrealistica. Come la mostra in Fondazione Prada.
Anni fa trovai in un vecchio negozio di antiquariato cinese – uno di quei posti misteriosi che sembrano usciti da un film ambientato a New York (anche se eravamo a Torino, nota città esoterica in effetti) – un cavallo di legno. Era un cavallo a dondolo, molto bello, un unico pezzo di legno, dipinto e dondolante. Non so perché mi affascinava tanto. Il cavallo divenne una sorta di talismano, uno…
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Informazioni random sui miei OC :
-Sam è per metà giapponese e metà giamaicana. La chitarra l'ha trovata in un negozio dell'usato e ha deciso di mettersela in camera (anche se non ha idea di come suonarla) perché le piace l'estetica. A scuola l'hanno costretta ad entrare nel team di pallavolo, anche se lei non era molto interessata, perché è molto alta e ben piazzata. Tutto ciò, unito al fatto che ha un sacco di piercing in faccia e ha un carattere un po' chiuso, fa sì che spaventi involontariamente i salaryman giapponesi. In realtà è letteralmente una mogliettina anni 50' con i dread: il suo più grande sogno è fare la casalinga e avere tanti figli.
-Aiko e Willow sono sorellastre, condividono la mamma (nota attrice e cantante francese).
Aiko è la minore, assomiglia particolarmente alla madre da giovane e per vivere una vita normale si tinge regolarmente i capelli di castano anche se sarebbe una bionda naturale come Will. Le hanno dato un nome giapponese (pur essendo 100% americana), ma lei trova il Giappone sopravvalutato e considera molto più interessante la Corea del Sud. È molto ansiosa e timida.
Will ha i capelli tagliati a spazzola e passa le giornate tra videogiochi, motori e il suo small business di anelli strani e un po' creepy. Un sacco di gente vedendola pensa che non sia interessata ai ragazzi, ma in realtà è una romanticona che si infatua di ogni bel ragazzo che incontra. Purtroppo spesso le sue storie naufragano miseramente, ma lei non si dà per vinta. Si divide fra LA, dove c'è il padre generale dell'esercito, e Parigi dove abita la mamma.
-Yukiko è per metà russa e per metà cinese ma vive da sempre in Giappone. Parla correttamente 5 lingue (italiano, russo, inglese, giapponese e tedesco) ma proprio non riesce ad imparare il cinese e questo la mette molto in imbarazzo. I suoi capelli ormai sono paglia per colpa della decolorazione, ma è troppo ossessionata dai Targaryen de "Il trono di spade" per decidere di tornare al suo colore originale.
-Charlotte vuole tingersi i capelli color carota da anni ma non lo fa perché sa benissimo che le starebbero male (soprattutto perché si veste quasi esclusivamente di rosa). Studia marketing all'università ma vorrebbe diventare una influencer di successo e mollare tutto per trasferirsi a New York. Vorrebbe anche tatuarsi tutto il corpo, ma è abbastanza certa che questo le rovinerebbe l'estetica #bimbo che si è creata negli anni sui social e vanificherebbe tutti i suoi sforzi... quindi per il momento si è limitata a cosette piccole, carine e facili da nascondere.
-Ichigo ha origini italiane, ma non sa cucinare nemmeno una pastasciutta. Ama il cinema e sta pensando di frequentare un'accademia che le permetta di lavorare in quel settore. Si vergogna un po' del suo apparecchio, quindi si riempie la faccia di glitter così la gente si concentra su quello e non sui suoi denti. Dice sempre che della religione cristiana le interessa solo l'estetica ma in realtà sotto sotto ci crede, e prega spesso.
#oc#original character#scrittura#pensieri#personaggi di un libro che non scriverò mai#2023#fantasia#fanfiction#oc moodboard#random#libri
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