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Napoli – Atalanta (Partita 30), come l'ultima delle provinciali
Napoli – Atalanta (Partita 30), come l'ultima delle provinciali #NapoliAtalanta #ForzaNapoliSempre #TimCup #CoppaItalia
Ci sono partite che ti fanno disperare, sono quelle nella quali va tutto storto, i movimenti dei singoli, quelli di squadra, l’attitudine, l’approccio alla gara è sbagliato, la concentrazione resta a casa. Sono quelle partite durante le quali vorresti spegnere la TV perché ti sembra troppo irreale quello che stai vedendo. Ci è ormai familiare questo stato di cose. E poi c’è l’andata della…
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Sesta giornata di Serie A: tra big match e derby della capitale
Nuovo fine settimana, nuovo turno di partite per la Serie A che arriva alla sua sesta giornata. Un primo gustoso antipasto è arrivato con le partite del sabato e il big match tra Inter ed Atalanta mentre stasera torna in campo il Napoli ma soprattutto va in scena il derby della capitale tra Lazio e Roma. Le partite del sabato, gli anticipi della sesta giornata di Serie A Sono le milanesi ad essere e protagoniste del sabato di Serie A. Il Milan sbanca La Spezia andando a vincere 2 a 1 con tantissime difficoltà con una certezza in più: la "dinastia" dei Maldini continua. Figlio di Paolo e nipote di Cesare, Daniel Maldini alla prima da titolare con la maglia del Milan segna la sua prima rete in Serie A. Sarà poi Brahim Diaz a chiudere i conti dopo il momentaneo pareggio dei liguri con Verde. Passando alla Milan neroazzurra, parreggio show con l'Atalanta. Un 2 a 2 ricco di empzioni e colpi di scena. Al momentaneo vantaggio interista con la rete di Lautaro Martinez, risponde l'Atalanta prima con Malinovski e poi con Toloi che sfrutta una pessima respinta di Handanovic. L'Inter riagguanta il pareggio con Dzeko per poi sprecare su rigore con Dimarco il possibile nuovo vantaggio interista. Brivido finale con l'Atalanta che segna con Piccoli ma la VAR annulla tutta perché sul rilancio in extremis del portiere interista la palla era già uscita dal campo. Altro spettacolo va in scena al Marassi di Genoa, la prima con la nuova gestione americana. I liguri pareggiano 3 a 3 col Verona che era andata in doppio vantaggio con Simeone e Barak ma negli ultimi 15 minuti di gioco succede letteralemtne di tutto. Il Genoa ribalta il risultato con Criscito su rigore e poi doppietta di Mattia Destro ma non finsce qui visto che al 91esimo Kalinic trova il 3 a 3 finale. Domenica di calcio, il "lunch match" La nuova domenica di calcio italiano è iniziata con il match delle 12:30 tra Juventus e Sampdoria. I bianconeri erano chiamati a confermare la crescita mostrata nella vittoria in rimonta contro lo Spezia mentre i doriani doveva scrollarsi dalle spalle la pesante sconfitta per 4 a 0 in quel di Marassi contro il Napoli di Spalletti. Parla. Le tre partite delle 15 In questo momento sono in campo 6 squadre per tre partite di grande importanza per il proseguimento del campionato: - Fiorentina - Udinese (entrambe accomunate da un ottimo avvio di campionato, nonostante dei pesanti stop contro le migliori del campionato) - Sassuolo - Salernitana (pessimo inizio per entrambe le squadre coi neroverdi che devono riscattarsi dopo 4 sconfitte consecutive) - Empoli - Bologna (match che mette in palio punti importantissimi per la lotta salvezza) Il derby della capitale La sesta giornata di Serie A, però, ha come portata principale lo storico derby della capitale. Lazio e Roma scendono in campo per affrontarsi in una delle classicissime del calcio italiano che ha regalato da oltre 50 anni emozioni, gol e ricordi indimenticabili da parte di embrambe le tifoserie. Il gol al 90esimo di Behrami, la quadrupletta di Montella, il selfie di Totti, il gol di Lulic che regalò la Coppa Italia ai biancocelesti tantissimi episodi che segnano la storia di questo derby. Oggi alle 18, però, va in scena il primo derby per Sarri e per Mourinho. Con la Roma che sarà orfana del suo capitano Pellegrini espluso per doppia amminizione nel finale della quinta giornata di campionato. La Lazio, invece, deve ritrovare le motivazioni perse da ormai troppo tempo e quale occasione migliore se non il derby di Roma? Le gare delle 20:45 Chiudono la giornata Napoli - Cagliari stasera alle ore 20:45 e Venezia - Torino che segnerà il monday night alle ore 20:45. Gli azzurri accolgono un grande ex ovvero Walter Mazzari che torna al Maradona dopo gli anni di gloria della prima qualificazione in Champions League dell'era De Laurentiis. La gara in Veneto, invece, sarà un altro grande scontro salvezza con i padroni di casa che avranno di fronte dei granata in grandissima forma reduci da due vittoria e un ottimo pareggio contro la Lazio. Read the full article
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Semifinale andata Coppa Italia, Napoli-Atalanta senza reti | www.economymagazine.it
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Coppa Italia, andata semifinali: 0-0 tra Napoli e Atalanta. Duello per la finale martedì a Bergamo
Coppa Italia, andata semifinali: 0-0 tra Napoli e Atalanta. Duello per la finale martedì a Bergamo
{$inline_image} Leggi la notizia su Calcio Casteddu Coppa Italia, andata semifinali: 0-0 tra Napoli e Atalanta. Duello per la finale martedì a Bergamo
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Giornata Natalizia.
Per La prima volta la Serie A fa un regalo a tutti i tifosi di calcio e non si ferma per La sosta natalizia. Cosa tra l’altro che ho semper pensato, ma non solo perchè in Premier ad esempio giocano e molti appassionati di calcio come me sono costretti così a vedere le partite (a volte mediocri) del calcio inglese piuttosto che verde la loro squadra, ma anche perché quale occasione migliore di stare tutti insieme in una casa, o anche soli a riposo su un bel divano e vedersi le partire? Cioè fosse per me durante le feste il calcio dovrebbe raddoppiare, non fermarsi. Ma io sono malato, si sa. Detto ciò questa prima giornata di calcio pre natalizio ci regala un weekend ricco di partite super interessanti, e visto che tanto alla fine qualche soldo per natale lo riceveremo tutti (chi più chi meno), perchè non investirlo in un bel picchetto? E allora via con la prima partita: Udinese-Verona. Oddo ha letteralmente resuscitato una squadra che con Del Neri stava andando tranquillamente in zona retrocessione. Il tecnico ex Pescara ha cambiato modulo e giocatori ed ora l’Udinese ha rifilato la prima sconfitta stagionale all’Inter e ha anche fatto penare il Napoli in Coppa Italia. Complimenti. Il Verona anche ha dato 3 schiaffoni al Milan, ma c’è da dire che attualmente il Milan è forse la squadra più triste d’Italia (insieme al Benevento). Pecchia sta cercando di risollevare le sorti dei gialloblu ma oggi deve fare i conti con diverse assenze. Insomma i friulani con il fattore campo sono favoriti, quindi dico la facile 1, la difficile XH. Seconda partita: Milan-Atalanta. Milan a pezzi, ma d’altra parte si era visto già da tempo e non sarà certo il cambio con il traghettatore Gattuso (ennesimo ex giocatore buttato là tanto per) a risollevarli. Oltretutto oggi dovranno fare a meno di Suso e Romagnoli. Insomma male male. L’Atalanta invece ha regalato 3 punti alla Lazio, infatti dopo essere andata in vantaggio due volte è riuscita a farsi raggiungere alternate volte da una Lazio che non sembrava inarrestabile (Savic a parte). Ora però contro questo Milan può solo fare punti. La facile over, la difficile 2. Terza partita: Sassuolo-Inter. Il Sassuolo cerca di acquistare un pò di continuità anche se finora non ne ha avuta, continuano a sbagliare rigori e poi se riesce provano a vincerla. Berardi è in calo, un pò per gli infortuni e un pò perchè forse vuole cambiare aria, sta di fatto che questa squadra non sembra la squadra degli anni passati. L’Inter invece ha beccato La prima sconfitta in campionato grazie ad una super organizzata Udinese, che ha fatto di necessità virtù, attaccando poco ma non mancando mai il bersaglio. Ora però i nerazzurri non possono permettersi di perdere altri punti quindi credo che a Reggio Emilia ci sarà poco da fare per i neroverdi. La facile 2, la difficile 2H. Ultima partita: Napoli-Sampdoria. Match dalle forti emozioni visto che gli ultimi sette incontri tra queste due squadre sono sempre finiti gol. Il Napoli ha vinto soffrendo anche in Coppa Italia per 1-0 contro l’Udinese e il gol è stato proprio del riposato Insigne. La Samp invece ha perso contro un modesto Sassuolo e la mia paura è che la squadra di Giampaolo si senta già appagata dall’inizio di stagione super. Oggi comunque sarà una partita difficilissima per loro in ogni caso e credo che il Napoli continuerà a vincere. La facile gol, la difficile 1. Ricapitolando:
GIOCATA FACILE:
Udinese-Verona: 1
Milan-Atalanta: over
Sassuolo-Inter: 2
Napoli-Sampdoria: gol
GIOCATA DIFFICILE:
Udinese-Verona: XH
Milan-Atalanta: 2
Sassuolo-Inter: 2H
Napoli-Sampdoria: 1
Postilla marcatori: Gomez, Icardi, Mertens
Campionati esteri:
Leicester-Manchester United: 2
Real Madrid-Barcellona: gol&over
Man City-Bournemouth: over3,5&1
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C’è stato un momento – tanti anni fa – in cui assieme agli allora amici partitellari programmavamo gitarelle e puntatine negli stadi della Serie A italiana. L’ondata repressiva, l’iper imborghesimento e la trasformazione in pubblico da salotto dei tifosi della massima categoria ancora non avevano avuto luogo e installare le proprie terga di fronte a un Napoli-Atalanta o a un Lazio-Fiorentina aveva il suo perché e sapeva trasmetterti sempre un qualcosa da immagazzinare nella propria mente.
Ciò che è diventata la nostra Serie A a distanza di anni lo sappiamo un po’ tutti. Di pari passo con il declino del nostro calcio (e del nostro tifo) ha imposta la propria elefantiaca grandezza con spettacoli smorti e troppo spesso privi di anima.
Non sono così ingenuo da credere che i politici di turno, quelli firmatari del celebre Protocollo d’Intesa stipulato questa estate, amino il suono del tamburo o abbiano sposato per credo ideologico la battaglia di chi in questi anni si è opposto alla tessera del tifoso (e in particolar modo all’articolo 9). Di certo sono stati più furbi e – in piena volata elettorale – hanno carpito uno dei punti sul quale battere per accalappiarsi eventuali consensi. Però l’hanno fatto, e questo è il dato concreto. Certo, gli anni prossimi ci diranno se il conferire maggiori responsabilità alle società e altri aspetti di questo documento si riveleranno una trappola. Per il momento però, perdonatemi la grossolanità con cui lo ammetto, godiamoci quelle poche cose buone che ci hanno lasciato.
Fiorentina-Atalanta è una di quelle partite storiche per il nostro panorama ultras. Rivengono alla mente vecchie battaglie e tortuosi aneddoti letti sui vari libri (peraltro di ottima fattura) che queste realtà hanno dato alla luce nella loro esistenza. Per me Fiorentina-Atalanta coincide anzitutto con uno dei primi ricordi nitidi che ho del calcio. Stagione 1995/1996, le due compagini si affrontano in finale di Coppa Italia. Ho scoperto da poco questo mondo e in quelle serate (andata e ritorno) mi diletterò a seguire questo evento di fronte alla piccola televisione della cucina, assieme a mio padre.
Quelle due sfide saranno segnate da tutto ciò che da anni ha contraddistinti il mondo del tifo italiano: maxi torciata in tutto lo stadio nella gara disputata al Franchi, tifo infernale da ambo le parti, grandi nomi in campo e pesanti incidenti nel match di ritorno giocato ai piedi delle Alpi Orobiche.
È chiaro che di quel piccolo mondo antico sia rimasto ben poco. Così come della società che lo circondava. Tuttavia la notizia che i tifosi bergamaschi potranno tornare a Firenze senza tessera del tifoso è di quelle che fanno rumore. E meritano attenzione. Per questo mi metto in viaggio da Roma senza alcun dubbio. Quasi stordito dal ritornare a mettere al centro della mia domenica partitellara una partita di Serie A. Un posticipo, tanto per non farmi mancare niente e complicare i miei piani di rientro nella Capitale.
Il viaggio scorre tranquillo e come sempre l’ottima fermata di Campo Marte mi dà l’opportunità di scendere dal treno ed essere praticamente davanti allo stadio Franchi.
Non è un grande periodo per la Fiorentina. Il pubblico viola – o almeno la maggior parte di esso – contesta apertamente la presidente dei Delle Valle e negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di cessione. Malgrado ciò, e malgrado una squadra tutt’altro che spumeggiante, l’impianto di Viale dei Fanti fa registrare sempre ottimi numeri. E questa sera non sarà da meno.
Già un’ora e mezza prima della partita c’è davvero un gran brulicare di gente attorno al suo perimetro. Qualcuno, forse rivangando nel passato, si aspetterebbe qualche torpedone nerazzurro spuntare all’improvviso, ma di questi tempi fare simili numeri equivale a un suicidio di massa. Oltre a essere praticamente impossibile considerato l’ingente schieramento di forze dell’ordine.
A una mezz’ora dal fischio d’inizio faccio il mio ingresso nella pancia dello stadio ideato dall’architetto Nervi. Inutile ribadire la mia avversione per le orrende cancellate che ormai da anni divorano selvaggiamente la bellezza e la particolarità di alcuni nostri stadi.
La prima occhiata è logicamente al settore ospiti e – devo essere sincero – nell’osservare i circa 300 atalantini presenti rimango un pochino perplesso. Sia chiaro, hanno delle attenuanti: la gara è stata ufficialmente aperta ai non tesserati solo giovedì sera, con la vendita disponibile venerdì e sabato fino alle 19 (vendita peraltro interrotta numerose volte). L’orario serale, con il rientro a Bergamo in nottata, non è certo il massimo e, infine, è ovvio che con la storica trasferta di Lione alle porte in molti hanno dovuto effettuare una scelta (più che altro per ragioni economiche direi) con la stragrande maggioranza di supporter “normali” che per ovvie ragioni ha optato per la trasferta in terra francese.
Ciò detto però aggiungo: numericamente si poteva senz’altro fare qualcosa di più. Ma poco male, durante la serata gli orobici colmeranno questa lacuna con la qualità.
La Fiesole fa sfoggio dei suoi bandieroni e poco prima dell’inizio il cuore del tifo toscano si compatta scambiandosi i primi “attestati di stima” con gli avversari. All’ingresso delle due squadre solita sciarpata dei gigliati mentre gli atalantini (a cui non sono state fatte entrare le aste dei bandieroni) si producono in una coreografia tanto semplice quanto retrò: bandierone usato a mo di copricurva e torciata che rimanda la mente ai bei tempi che furono. La battaglia tra il Giglio e la Dea è cominciata.
Dopo una manciata di minuti Chiesa porta subito in avanti i padroni di casa, aiutando la curva a far sentire ancor più la propria voce. Mi voglio inizialmente soffermare proprio sui viola ed essere il più onesto possibile. Negli ultimi anni sono venuto spesso al Franchi e quasi sempre ho evidenziato come, malgrado un buon blocco centrale, la Fiesole facesse davvero fatica a primeggiare a causa della scarsa collaborazione da parte del pubblico restante. Ecco, questo è un appunto che stavolta non mi sento di fare. Anzi, posso tranquillamente dire che degli ultimi incontro da me visti questo è sicuramente quello in cui gli ultras fiorentini si sono espressi in miglior modo.
Credo che la massiccia presenza dei tamburi (che bello risentirne il suono in tre settori su cinque di uno stadio di massima divisione) abbia davvero giovato ai toscani. Oltre a una maggiore coordinazione tra tutti i gruppi, sono in tanti a seguirne il suono e protrarre così diversi cori. Tante belle manate, qualche bel coro a rispondere e molti canti, come detto, tenuti a lungo. Molto bella l’esultanza al gol del vantaggio. Paradossalmente questa buona prestazione (parla di quello che ho potuto vedere io chiaramente) non arriva neanche con la migliore Fiorentina degli ultimi anni. Sintomo di come davvero basti un minimo di libertà di tifo per far germogliare nuovamente quel fiore che per intere stagioni ci ha resi la Regina d’Europa in fatto di tifo organizzato.
Venendo al settore ospiti inizialmente sottolineavo come con la qualità i nerazzurri fossero riusciti a sopperire la scarsa quantità. Un tifo che praticamente non si è fermato per tutta la partita, anch’esso aiutato dalla presenza di un tamburo e colorato dall’accensione di tantissime torce. Strumenti per troppo tempo demonizzati, che in realtà non solo non hanno mai ucciso nessuno ma hanno sempre reso lo spettacolo calcistico quel qualcosa di unico e particolare rispetto a tanti altri sport.
Il pareggio di Freuler al 94′ fa ovviamente esplodere il settore ospiti. Un’esultanza a dir poco scomposta che si avvale ancora del massiccio utilizzo della pirotecnica.
Così al triplice fischio è l’Atalanta a raccogliere i soddisfatti applausi dei propri tifosi, mentre per i viola ci sono fischi, uniti ai cospicui insulti nei confronti di una terna arbitrale rea (secondo il pubblico di casa) di aver sfavorito la Fiorentina.
Spenti gli ultimi focolai ed effettuate le ultime foto posso riporre l’attrezzatura e dirigermi verso Piazzale Montelungo, in attesa del più classico dei Flixbus che mi ricondurrà a notte fonda all’interno delle Mura Aureliane. Stanco morto ma soddisfatto per aver rivisto un barlume di normalità in uno stadio di Serie A. Sperando si tratti solo dell’inizio di un cammino che deve ricondurre i tifosi italiani a vivere il pallone in maniera libera e folkloristica. Caratteristiche che possono solo migliorare uno sport nazionale ormai ridotto a colabrodo.
Simone Meloni
Fiorentina-Atalanta, Serie A: l’antica battaglia tra il Giglio e la Dea C'è stato un momento - tanti anni fa - in cui assieme agli allora amici partitellari programmavamo gitarelle e puntatine negli stadi della Serie A italiana.
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Tantissimi auguri al mitico Giuseppe Savoldi (Gorlago, 21 gennaio 1947) Tra i centravanti italiani più prolifici della sua generazione, in Serie A ha collezionato 405 presenze segnando 168 reti, ponendolo in quindicesima posizione nella classifica marcatori all time del massimo campionato italiano. Capocannoniere della Serie A 1972-1973, e per 3 volte della Coppa Italia (1969-1970, 1973-1974 e 1977-1978), vanta il primato dell'attaccante che più volte (12) è riuscito a presenziare nella top ten dei marcatori della massima serie italiana. Esordì in Serie A, oggi Serie A TIM, nel 1965, diciottenne, con la maglia dell' Atalanta Bergamasca Calcio. Fa il suo debutto a livello professionistico il 29 agosto in Coppa Italia, segnando anche un gol contro il Vicenza. L'esordio in massima serie risale invece al 5 settembre successivo, in Atalanta-Fiorentina (1-1), prima giornata del campionato 1965-1966: in questa partita il tecnico degli orobici Puricelli lo schiera come ala sinistra, ruolo che Savoldi ricopre anche nella successiva giornata di campionato, chiusa con un pareggio a reti bianche contro la Juventus. Successivamente Puricelli (che sarà esonerato dopo cinque giornate) lo mette da parte, e anche con il suo sostituto Stefano Angeleri Savoldi continua a giocare principalmente nelle giovanili bergamasche; torna in prima squadra il 24 ottobre, giocando come mezzala in Atalanta-Lazio (0-0). Il 30 gennaio 1966 Angeleri schiera per la prima volta Savoldi nel suo ruolo naturale di centravanti, nella partita pareggiata per 1-1 sul campo della Juve: si tratta dell'ultima presenza del giovane attaccante bergamasco, che rivedrà il campo solo nei mesi di maggio e giugno nella Coppa Rappan, durante la quale gioca 2 partite e segna anche una doppietta, il 25 giugno 1966 nella partita vinta per 6-1 contro il Racing Strasburgo. Chiude quindi il suo primo anno da professionista con 9 presenze totali (4 in campionato, 3 in Coppa Italia e due nella Rappan) e 3 gol (uno in Coppa Italia e due nella Rappan). Nella stagione 1966-1967 Savoldi viene schierato con maggiore continuità da Angeleri, e il 9 ottobre 1966 segna il suo primo gol in carriera in Serie A, nella partita vinta per 3-1 sul campo della Lazio. Il 20 ottobre Savoldi, impiegato regolarmente come centravanti fino a fine stagione, segna la sua prima doppietta in massima serie, regalando alla squadra bergamasca un successo per 2-1 nel derby contro il Brescia; segna poi altri due gol in campionato, entrambi nel girone di ritorno: il primo contro il Lecco il 12 marzo 1967 e il secondo (il quinto stagionale) all'ultima giornata di campionato in Foggia-Atalanta (4-1). Nel suo secondo campionato in prima squadra Savoldi fa registrare un bilancio di 27 presenze (26 in campionato e una in Coppa Italia) con 5 reti. Nonostante le offerte ricevute da varie squadre di Serie A, rimane all'Atalanta anche nella stagione 1967-1968, nella quale oltre a giocare una partita in Coppa Italia e due contro l'Austria Vienna in Mitropa (competizione in cui segna anche una rete, il 15 novembre 1968 nella sfida di andata vinta dai bergamaschi per 2-1 a Vienna) si conferma come centravanti titolare del club orobico, scendendo in campo in 27 delle 30 partite di campionato, nel corso delle quali mette anche a segno un totale di 12 reti, chiudendo per la prima volta in carriera in doppia cifra e confermandosi come uno dei giovani emergenti del campionato. Nell'estate del 1968 viene ceduto a titolo definitivo al Bologna Fc 1909, in cambio dell'attaccante brasiliano Sergio Clerici e di un conguaglio di 175 milioni di lire. Milita con profitto, dal punto di vista realizzativo, nelle file della squadra felsinea sino al 1975, sollevando due Coppe Italia nel 1970, anno in cui si fregia anche della Coppa di Lega Italo-Inglese, e nel 1974. I successi nella coppa nazionale arrivano entrambi col trionfo di Savoldi nelle relative classifiche marcatori, e sono inframezzati nel 1972-1973 dall'affermazione anche come capocannoniere della massima serie, con 17 reti, a pari merito con Gianni Rivera e Paolo Pulici. Proprio coi bolognesi è suo malgrado protagonista di un fatto passato alla storia del calcio italiano: durante una trasferta ad Ascoli Piceno nella stagione 1974-1975, Savoldi realizza un gol regolare ma non convalidato per l'intervento di un raccattapalle, Domenico Citeroni, che da dietro la rete respinge volontariamente la palla in campo dopo che la stessa aveva già varcato la linea di porta, ingannando così l'arbitro. Mette a referto un totale di 140 gol in maglia rossoblù, che ne fanno il quarto marcatore assoluto nella storia dei bolognesi dietro ai soli Angelo Schiavio, Carlo Reguzzoni ed Ezio Pascutti nonché, con 17 reti, il miglior goleador degli emiliani nelle coppe europee, a pari merito con Reguzzoni e Harald Nielsen. A luglio 1975 il Bologna cedette Savoldi all' SSC Napoli per la cifra di un miliardo e quattrocento milioni più la cessione di Sergio Clerici e la metà del cartellino di Rosario Rampanti (fino ad allora in comproprietà tra Napoli e Torino), valutati nel complesso 600 milioni, da cui anche l'appellativo di Mister due miliardi che Savoldi si guadagnò. Tale operazione, la più costosa mai portata a termine nel mondo del calcio professionistico fino ad allora, fu aspramente contestata anche nello stesso capoluogo partenopeo, in un periodo di grave crisi economica e recessione che diede adito ai rappresentanti sindacali di argomentare che con metà della cifra spesa sarebbe stato possibile rimborsare ai netturbini della città gli stipendi arretrati loro dovuti dal Comune di Napoli; tuttavia la passione sportiva dei napoletani prevalse sulle istanze sociali della città e la società registrò, grazie all'acquisto di Savoldi, 75 000 abbonamenti entro la fine dell'agosto successivo con conseguenti tre miliardi di lire di incasso. Nei quattro anni trascorsi sotto al Vesuvio sigla 77 gol complessivi, vincendo nel 1976 un'altra Coppa Italia e una nuova Coppa Italo-Inglese; realizza inoltre due quaterne, in un Napoli-Foggia 5-0 di campionato e in un Napoli-Juventus 5-0 di Coppa Italia del 1978, edizione che lo vide prevalere come miglior marcatore grazie a uno score di 12 reti, primato dell'epoca superato 11 stagioni più tardi da Gianluca Vialli nel 1988-89. Nel 1979 torna da capitano a Bologna dove, al termine della stagione, risulta coinvolto nello scandalo del Totonero venendo squalificato per tre anni e mezzo. Dopo uno sconto di pena di due anni concesso dalla Federcalcio, ritorna in campo per un'annata con la squadra dei suoi esordi, l'Atalanta, nel campionato di Serie B 1982-1983. A fine torneo, dopo aver segnato 1 gol in 16 presenze, dà l'addio al calcio giocato. Comprendendo anche la sua prima parentesi con gli orobici, gioca un totale di 83 partite con la maglia nerazzurra, realizzando 22 gol ...
⚽️ C'ero anch'io ... http://www.tepasport.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952
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PROBABILI FORMAZIONI - Coppa Italia, andata delle semifinali: le ultime su Napoli-Atalanta | www.tuttomercatoweb.com
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Semifinale Coppa Italia, Atalanta-Napoli! Gli azzurri passano il turno, andata fuori casa e ritorno al Maradona | www.calcionapoli24.it
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Il "derby" del Franchi.
Parte oggi il girone di ritorno della Serie A, e tutto va come previsto ad Agosto. Juve campione d’inverno, Roma e Napoli subito dietro, Palermo,Pescara e Crotone che retrocedono. Insomma un campionato noioso e già scritto che però ogni domenica tira fuori partite improbabili (tipo l’Atalanta che ne va a fare 4 al Chievo…). Oggi ci sono tante partite divertente, almeno sulla carta, e la conclusione sarà il posticipo Fiorentina-Juve, partita sentitissima da entrambe le tifoserie, un pò come se fosse un derby non derby vista l’accesa rivalità. Partiamo però dalla prima partita: Sampdoria-Empoli. L’Empoli ha vinto la settimana scorsa 1-0 su rigore per il rotto della cuffia ma il pareggio sarebbe stato senza dubbio il risultato più giusto. La squadra di Martusciello è forse una delle più brutte del campionato e si salva solo perchè c’è chi riesce a fare peggio. La Samp invece è andata a perdere immeritatamente al San Paolo, dove l’ingiusta e stupida espulsione di Silvestre è costata cara ai liguri che fino a quel momento stavano facendo un vera impresa. Forse il pareggio potrebbe andare bene ad entrambe ma la Samp deve fare punti e se non li fa ora in casa contro questo Empoli non so quando. La facile 1X, la difficile 1. Seconda partita: Napoli-Pescara. Il Napoli dopo aver vinto in casa contro la Samp ha vinto anche contro lo Spezia facendo un ampio turnover. Il Pescara invece la settimana scorsa non ha giocato ed ora potrebbe essere carne da macello per una squadra che sta procedendo spedita (anche se non senza grattacapi). Penso che il Napoli prenderà questi 3 punti senza grossi problemi, quindi la facile over e la difficile 1H. Terza partita: Lazio-Atalanta. Questa è veramente una partitaccia. La Lazio la settimana scorsa avrebbe dovuto fare a pezzi il barcollante Crotone ed invece si sono ritrovati a vincere all’ultimo minuto dopo aver anche sbagliato un rigore. L’Atalanta invece è attualmente la squadra più in forma della Serie A, e lo ha dimostrato sia andando a vincere a Verona la settimana scorsa che allo Juventus Stadium in coppa Italia. Ora se la partita si giocasse a Bergamo direi Atalnata e via, ma il fattore campo può aiutare molto la Lazio e quindi preferisco non rischiare. Vado sui gol, la facile gol, la difficile over. Ultima partita: Fiorentina-Juventus. LA Viola sta ormai attraversando un periodo altalenante che dura da mesi (forse un anno). Sembra non riuscire a trovare la giusta dimensione, squadra da Champions? Squadra da Uefa? Boh…passano dal giocare ottime partite allo scomparire totalmente dal campo. La settimana scorsa non hanno giocato a Pescara a causa delle condizioni meteo e in settimana hanno sconfitto il Chievo in coppa Italia. La Juve ha fatto altrettanto in settimana contro l’Atalanta (soffrendo) e ha anche vinto la settimana scorsa grazie ad un superlativo Higuain, come sempre. Ora la Fiorentina deve cercare quanto meno di limitare i danni in casa e secondo me difficilmente perderà, c’è anche da considerare che la Juve deve fare i conti con diverse assenze importanti mentre invece la Viola ha recuperato alcuni giocatori. Punto sull’importanza della partita per i padroni di casa e quindi dico la facile gol, la difficile 1X. Ricapitolando: GIOCATA FACILE: Sampdoria-Empoli: 1X Napoli-Pescara: over Lazio-Atalanta: gol Fiorentina-Juventus: gol GIOCATA DIFFICILE: Sampdoria-Empoli: 1 Napoli-Pescara: 1H Lazio-Atalanta: over Fiorentina-Juventus: 1X Postilla marcatori: Muriel, KAlinic, Immobile Campionati esteri: Man United-Liverpool: gol Siviglia-Real Madrid: over Marsiglia-Monaco: 1
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