#monte lussari
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perasperaadastrid · 6 months ago
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Singing, "Don't worry about a thing/'Cause every little thing gonna be alright".
Bob Marley & The Wailers, Three Little Birds
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inrng · 2 years ago
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marcelskittels · 2 years ago
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Geraint Thomas of Great Britain and INEOS Grenadiers after crossing the finish line during the 106th Giro d'Italia 2023, Stage 20 a 18.6km individual time trial stage from Tarvisio to Monte Lussari on May 27, 2023 in Monte Lussari, Italy. (Photo by Stuart Franklin/Getty Images)
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sabinerondissime · 2 years ago
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Monte Lussari, frazione di Tarvisio, provincia di Udine
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furlantravelfashionblogger · 10 months ago
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Regione Friuli Venezia Giulia.
Il Borgo di montagna di Monte Lussari in località Camporosso frazione del comune di Tarvisio in provincia di Udine.
📷 --> @sihmels
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espadamiura · 1 year ago
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Santuario di Monte Lussari ❄❄❄
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vira09 · 27 days ago
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MONTE LUSSARI ITALY
#bloggervira.blogspot.com
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cuteofrp · 1 year ago
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by ttrinoid on Flickr.Santuario del Monte Lussari, a pilgrimage church, where according to legend in 1360 a shepherd discovered a statue of Virgin Mary, near Tarvisio, Italy.
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tomostars · 2 years ago
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by ttrinoid on Flickr.Santuario del Monte Lussari, a pilgrimage church, where according to legend in 1360 a shepherd discovered a statue of Virgin Mary, near Tarvisio, Italy.
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monovski · 2 years ago
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by ttrinoid on Flickr.Santuario del Monte Lussari, a pilgrimage church, where according to legend in 1360 a shepherd discovered a statue of Virgin Mary, near Tarvisio, Italy.
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worldbicycleday · 2 years ago
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Giro d’Italia — May 6 to 28, 2023.
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While the Tour de France gets all the prestige, riders generally consider the Tour of Italy (the “Giro d’Italia”) to be much, much harder. This year’s race begins in the Abruzzo region and with the exception of a summit finish in Switzerland, stays entirely within Italy. The race finishes in Rome for only the fifth time in its history.
Always characterized by its mountains, the 2023 Giro offers seven mountain stages and six summit finishes, including a mountain time trial on the Giro’s penultimate day that finishes atop the Monte Lussari. As usual, the final week is a beast, with three more summit finishes before the final time trial.
This year’s race features three individual time trials, which is probably why Belgium’s Remco Evenepoel (Soudal Quick Step) has made the focal point of his season. The reigning world champion won last year’s Tour of Spain to take the first grand tour victory of his career, and as one of the sport’s best time trialists, likes what the course has to offer.
Start lists are far from finalized, but we expect Evenepoel to be challenged by Slovenia’s Primož Roglič (Jumbo-Visma) a 3-time Vuelta winner who’s tried several times but failed to win the Giro, and Great Britain’s Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), winner of the 2018 Tour de France. All of them should have the defending champion, Australia’s Jai Hindley (BORA-hansgrohe), to contend with as well.
How to Watch: GCN+
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trixies-allstar-crown · 2 years ago
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Philippa York Analysis: Roglic, redemption and the valley of death
Monte Lussari provides grand finale, but Giro needs a rethink from CyclingNews RSS Feed https://ift.tt/TRaHEhm
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inrng · 2 years ago
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marcelskittels · 2 years ago
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Mark Cavendish of Great Britain and Astana Qazaqstan Team during the 106th Giro d'Italia 2023, Stage 20 a 18.6km individual time trial stage from Tarvisio to Monte Lussari on May 27, 2023 in Monte Lussari, Italy. (Photos by Stuart Franklin/Getty Images)
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Giro: Mattarella incorona Roglic, "giorno spettacolare"
La tappa finale del Giro d’Italia a Roma incorona Primoz Roglic vincitore della 106/a edizione dopo il capolavoro di ieri nella cronoscalata sul Monte Lussari, e saluta Mark Cavendish che 15 anni dopo la prima vittoria di tappa nella corsa rosa si prende l’ultima tappa dell’edizione 2023, 17/o successo al Giro, congedandosi così nel modo migliore: a fine stagione lascerà infatti l’attività…
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libero-camillo · 2 years ago
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14 Secondi
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Quattordici interminabili secondi dopo 3489km, 51000 metri di dislivello, la carriera che credo sia scorsa quasi tutta nella decina di secondi fermo con la catena saltata che poteva compromettere tutto. In quel momento gli deve essere passata per la testa il Tour dominato perso per un soffio, proprio all'ultima tappa, proprio con una crono in salita, quando i nervi gli saltarono come oggi la catena. Quel giorno di tre anni fa salendo aveva la stessa faccia cadaverica che ebbe Schleck anni prima, quando perse il Tour all'ultima crono contro Evans. Sono momenti indelebili nella storia del ciclismo, momenti fissi nello spazio tempo, in cui andrebbe a finire così anche se la gara la ripetessi mille volte: c'è un predestinato a vincere per la classifica e un altro per il destino. Vince il destino sempre. Oggi non era così, non c'era un predestinato, Thomas e Roglic erano troppo vicini e nei giorni scorsi ognuno aveva palesato debolezze con brevi momenti di cedimento. Roglic più veloce in salita, ma Thomas più solido ed esperto nelle cronometro, scarto minimo: grande incertezza. Partono, la tensione è forte dopo ore di attesa. Li guardi in faccia e non capisci da che parte stia il destino, vuole fare anche lui da spettatore: entrambi calmi, entrambi con gli occhi di sa che se la giocherà fino in fondo e darà spettacolo nella salita. Partono, si arriva all'imbocco della salita, stesso tempo; Roglic è un fulmine a cambiare bici, Thomas lo fa con una flemma che palesa sicurezza. Sono i più veloci, ma vanno forte uguale. Vuol dire che Roglic, indietro di 26 secondi in classifica non recupera, ma c'è ancora tutta la salita, una delle più terribili mai masse in una cronoscalata: l'inedito Monte Lussari. Roglic spinge agilissimo con la sua bici che monta un cambio insolito ad una sola corona, un mulinello. Thomas risponde con i suoi rapportoni durissimi, non sembra andare, ma va: all'ultimo intermedio solo 10 secondi per Roglic, ma Thomas ancora di 16 davanti in classifica. Il Giro è sempre più incerto, ormai si pensa che si sfideranno anche nella tappa passerella di Roma, a rubarsi i secondi di abbuono nei traguardi volanti. Sarebbe una novità assoluta nella storia dei grandi giri a tappe, uno spettacolo inedito. Ma improvvisamente la telecamera si sposta da Thomas che passava all'intermedio per inquadrare Roglic con i piedi a terra: un meccanico dietro che prova a passargli una bici, Roglic che cerca disperatamente di far salire la catena saltata e, dietro, Thomas che incede veloce. La catena va a posto, ma la salita è troppo dura: non riesce a partire, non si mantiene l'equilibrio a quelle pendenze. E Thomas si avvicina, il Giro è suo. Poi una spinta del meccanico, due e finalmente Roglic riparte. Le telecamere impietose inquadrano i compagni di Roglic disperati al traguardo: il Giro era difficile, ora è impossibile. Come al Tour tre anni fa è saltato qualcosa, il destino si ripete ancora più beffardo, perché qui si tratta di un incidente. Invece succede qualcosa di inaspettato: Roglic decide che questa volta il destino è suo e inizia a pedalare come un forsennato, anche se manca poco al traguardo. Una manciata di minuti in cui si può scrivere un'altra storia: le sue gambe mulinellano sempre di più, Thomas diventa pesante, Roglic sfreccia nelle ultime curve e, sull'ultima rampa, Thomas diventa legnoso. Alla fine sono 40 secondi di distacco, più una decina persi per l'incidente, classifica ribaltata e Roglic avanti di 14: compagni che si abbracciano piangenti al traguardo, tutti commossi. Nel momento in cui Thomas aveva vinto il Giro l'ha perso e nel momento cui Roglic l'ha perso l'ha vinto. Questo probabilmente non era un momento fisso nello spazio tempo: se lo ripetiamo mille volte, novecentonovantanove volte vince Thomas, ma oggi ha vinto Roglic ed è il giorno in cui anche il destino ha fatto da spettatore, divertendosi.
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