#momento di malinconia
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alberto--c · 1 year ago
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“Il tramonto è quel momento magico del finire del giorno nell'attimo in cui la natura stende un velo morbido sulle corse del giorno: i ritmi rallentano, il cielo si colora, la pace e la quiete si aprono sul nostro orizzonte, ma è anche un momento nel quale una sottile venatura di malinconia solca il nostro cuore... è un momento nel quale la natura sta trasmettendo messaggi emozionali al nostro io.”
Piero Laliscia
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abatelunare · 4 months ago
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Piccolo momento di malinconia
Passa in televisione lo spot dell'imminente nuova edizione del Grande Fratello. Ho pensato subito a papà. Lui detestava visceralmente quella trasmissione. E quando gli facevo notare che bastava semplicemente non guardarla, lui ribatteva: mi dà fastidio la sola idea che vada in onda. Non dico se ne facesse una malattia, ma quasi. Anche in questo eravamo diversi. Era uno dei problemi che adesso non ha più.
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singinthegardns · 7 months ago
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Che cosa posso dirti? Passa tutto ma passa fino a un certo punto, ogni cosa ti resta attaccata addosso e non smetti mai di sentire il suono di ciò che hai perso tra una canzone e l'altra come la sensazione di quella perenne malinconia che ti stanca e ti dice "tu sai vivere solo così, provando nostalgia." E se mi distraggo un attimo rivedo tutto, ogni giorno che s'è messo tra me e questo momento, questo momento in cui voglio solo il mare e parlare, parlare, parlare, ci sono cose che non dico mai solo perché non le voglio ascoltare. Che ti posso dire? La vita è così, un momento prima sai tutto e quello dopo non sai un cazzo e io, proprio come sempre, inizio solo per finire in un abbraccio.
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susieporta · 5 days ago
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IL CORPO DEL DOLORE
Ecco alcuni estratti di Eckhart Tolle tratti dai suoi libri Il Potere di Adesso e Un Nuovo Mondo che spiegano chiaramente cos’è il corpo di dolore, come nasce e come dissolverlo.
COME NASCE IL CORPO DI DOLORE
Qualsiasi emozione negativa che non sia completamente confrontata e vista per quello che è nel momento in cui nasce, non si dissolve completamente. Si lascia dietro un resto di dolore.
I resti del dolore rimasto da una qualsiasi forte emozione negativa non affrontata, non accettata, e quindi non lasciata andare, si uniscono per formare un campo energetico che vive in ogni cellula del vostro corpo. Questo campo di emozioni vecchie, ma ancora molto presenti e che vivono in quasi tutti gli esseri umani, è il corpo di dolore.
Il corpo di dolore è una forma di energia semi-autonoma che vive nella maggior parte degli esseri umani, un’entità fatta di emozioni. Ha una sua intelligenza primitiva, non dissimile dalla furbizia animale, diretta principalmente alla sopravvivenza.
COME SI NUTRE IL CORPO DI DOLORE
Come tutte le forme di vita, periodicamente ha bisogno di nutrirsi, di prendere nuova energia, e il cibo che richiede consiste di energia compatibile con la propria, un’energia che vibra a una frequenza simile. Ogni esperienza emozionale dolorosa può essere usata come cibo dal corpo di dolore; ecco perché prospera con il pensiero negativo così come nel dramma delle relazioni. Il corpo di dolore è dipendente dall’infelicità.
Può essere uno shock quando comprendete per la prima volta che vi è qualcosa in voi che periodicamente cerca emozioni negative, cerca infelicità.
Si nutrirà di ogni esperienza che entri in risonanza con il suo stesso tipo di energia, ogni cosa che crei ulteriore dolore sotto qualunque forma: collera, capacità distruttiva, odio, afflizione, dramma emozionale, violenza, perfino malattia. Il dolore può alimentarsi soltanto di dolore, e una volta che il corpo di dolore si è impadronito di voi, necessitate di altro dolore, e diventate vittime, o persecutori.
La sua sopravvivenza dipende dalla vostra identificazione inconsapevole con esso, nonché dalla vostra paura inconsapevole di affrontare il dolore che vive in voi. Allora può impadronirsi di voi, diventare voi, e vivere attraverso voi. Deve alimentarsi tramite voi.
Cosi il corpo di dolore, quando vi ha posseduto, creerà nella vostra vita una situazione che riflette la sua propria frequenza energetica, perché se ne possa nutrire. Il dolore può solo nutrirsi di dolore. Il dolore non può nutrirsi di gioia: la trova veramente indigesta!
COME SI INNESCA E RISVEGLIA
Se lo considerate un’entità invisibile a sé stante, vi avvicinate molto alla verità. State in guardia per scoprire eventuali segni di infelicità in voi, sotto qualunque forma: può essere il corpo di dolore che si risveglia. Può assumere la forma di irritazione, impazienza, malinconia, desiderio di offendere, collera, furore, depressione, necessità di avere qualche dramma nei rapporti personali, e così via.
Il corpo del dolore emozionale ha due modalità di essere: latente ed attivo.
Può essere in uno stato latente per il 90 % del tempo. Tuttavia, in una persona profondamente infelice, può essere attivo fino al 100% del tempo.
Alcune persone vivono quasi completamente nel loro corpo di dolore, mentre altre possono sperimentarlo solamente in certe situazioni, come nelle relazioni intime, oppure in situazioni legate ad abbandoni o perdite del passato, ferite emozionali o fisiche e così via.
Qualunque cosa può risvegliarlo, specialmente se risuona con uno schema di sofferenza del vostro passato. Quando è pronto per risvegliarsi dal suo stato latente, perfino un pensiero o un’innocente osservazione fatta da qualcuno che vi è vicino lo può attivare.
Il corpo di dolore è un campo energetico, quasi come un’ entità, che si è temporaneamente istallata nel vostro spazio interiore. È energia vitale che è rimasta intrappolata, energia che non sta fluendo più. Ovviamente il corpo di dolore è lì perché sono accadute in passato certe cose. È il passato che vive in voi e se vi identificate con quello, vi identificate con il passato.
L’identità di vittima è credere che il passato è più potente del presente, che è l’opposto della verità. È il credere che altre persone, e ciò che vi hanno fatto, siano responsabili per chi voi siete ora, per la vostra sofferenza emozionale, o per la vostra incapacità di essere chi siete veramente.
SOLO RISIEDERE NEL MOMENTO PRESENTE PUO’ SCIOGLIERE IL DOLORE
Lo schema abituale del pensiero che crea l’emozione è invertito nel caso del corpo di dolore, almeno inizialmente. In questo caso l’emozione guadagna rapidamente il controllo del vostro pensiero e, una volta che la mente è stata sopraffatta dal corpo di dolore, il pensiero diventa negativo. La voce nella testa vi racconterà storie tristi, oppure piene di ansia o di rabbia, su voi stessi o sulla vita, sugli altri, sul passato, sul futuro, o su eventi immaginari. La voce starà incolpando, accusando, lamentandosi, immaginando. E voi sarete così totalmente identificati con qualsiasi cosa vi dica quella voce, credendo ai suoi pensieri distorti. A quel punto, la dipendenza dall’infelicità è in atto.
In ogni momento mantenete il sapere di quel momento, in particolare del vostro stato interiore.
Se vi è rabbia sappiate che c’è rabbia. Se vi è gelosia, difesa, impulso a litigare, bisogno di aver ragione, un bambino interiore che esige amore ed attenzione, o dolore emozionale di qualunque tipo; qualunque cosa sia, sappiate la realtà di quel momento e mantenete questo sapere.
Non cercate nessun altro stato che quello nel quale siete ora, altrimenti metterete in piedi un conflitto interiore ed una resistenza inconscia.
Perdonate voi stessi per non essere in pace. Il momento in cui accettate completamente il vostro non essere in pace, la vostra non pace viene trasmutata in pace. Qualunque cosa accettiate completamente vi porterà lì, vi porterà nella pace. Questo è il miracolo dell’arrendersi. Quando accettate ciò che è, ogni momento è il miglior momento.”
Respira, sii presente, senti l’energia del corpo di dolore, testimonia i pensieri e le emozioni che sono sorte. Non c’è niente di sbagliato in questo momento, sii consapevole del momento. Puoi anche agire ‘in modo negativo’ ma l’importante è che ci sia consapevolezza. E ogni volta il corpo di dolore sarà sempre più debole e la tua presenza sarà sempre più intensa, e la tua gioia sarà sempre più costante e quella ferita primordiale si dissolverà.
Eckhart Tolle
Da la luce nel buio
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fuoridalcloro · 3 months ago
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Un giorno forse all’improvviso in un momento in un moto di una foglia caduta al suono di un grido al riflesso di una goccia sospesa per una parola pronunciata per un po’ di polvere sollevata senza chiedere nulla Un giorno forse all’improvviso in una precipitosa allegria al tonfo di un passo veloce per una dissolta malinconia senza l’incertezza della ragione così in uno spazio dimenticato della memoria mi troverai E nessuno saprà di me tranne il tuo cuore.
-Lucia Ferrara-
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tulipanico · 9 months ago
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Al momento la mia testa è un groviglio, come le cuffiette quando si tengono per troppo tempo in tasca. Mi nascondo dietro l'ansia, assecondo quelle sensazioni negative, le osservo agire ed immobilizzarmi. Quelle volte in cui riesco a fare un poco di quello che vorrei ne consegue una sensazione strana, una malinconia melmosa più che una luminosa gioia. Sabbie mobili fatte di occasioni sprecate, di tutti quei giorni di vita vera non vissuti: io vorrei solo essere felice di quei piccoli passettini che, di tanto in tanto, riesco a muovere in avanti. Sono stufa di guardarmi solo attraverso i miei occhi.
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conilsolenegliocchi · 4 months ago
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~ Bolla di sapone ~
Fatta d'illusione e meraviglia.
Bella, nella lentezza ipnotica che pare studiata per incantare chi osserva.
Delicata, da far trattenere il fiato e un po' tremare il cuore.
Leggera, sei volata oltre tutti i miei vetri rotti, a tratti illudendomi persino di poter volare via con te.
Quanto ho desiderato toccarti, pur sapendo che in qualsiasi momento avrei potuto perderti.
E sei esplosa, infatti, senza un apparente perchè, nel momento più bello del tuo aleggiare.
Tutto è rimasto sospeso com'era, anch'io, ferma e incredula col naso all'insù.
Del tuo passaggio nessuna traccia, solo quel po' di sapone che fa scivolare nei pensieri e nei ricordi di quando t'ho avuta per un attimo, due, nulla più.
E adesso tutta questa malinconia è solo colpa mia, perché tu non eri altro che una bolla di sapone e io, io, una sciocca che ti voleva amare.
@conilsolenegliocchi 🐞
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@libere-fantasie l'avevo conservata, ma era tempo di lasciar volare anche questa bolla di sapone...
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ars-solitudine · 10 months ago
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Ma chiunque abbia avuto un dolore così grande da piangerci fino a non avere più lacrime, sa bene che a un certo momento si arriva a una specie di tranquilla malinconia, una sorta di calma, quasi la certezza che non succederà più nulla.
Clive Staples Lewis
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annegatasstuff · 1 year ago
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‘’ Quando l'anima è avvolta da una malinconia senza fine, la musica diventa il rifugio più sicuro. In un mondo che sembra così incerto, lasciatemi sprofondare nelle note che mi abbracciano e dimenticare tutto il resto.Le parole si perdono nel vento, ma le melodie rimangono impresse nel mio cuore. Attraverso le note struggenti, mi immergo nel mare dei ricordi e delle emozioni. È come se ogni nota fosse un frammento del mio io più profondo, che cerco di preservare e proteggere.Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare. Le lacrime si confondono con le gocce di pioggia che bagnano il mio viso, mentre la melodia si insinua dentro di me, come un abbraccio consolante. In questo istante, mi sento in grado di esprimere tutto ciò che il cuore non riesce a raccontare.La musica è un viaggio senza fine, in cui mi perdo e mi ritrovo. È un'ancora che mi tiene salda nel mare impetuoso delle emozioni. E quando il peso della malinconia sembra soffocarmi, mi lascio avvolgere da una canzone, immergendomi nel suo abbraccio, sperando che l'amarezza svanisca.Non c'è chiave che tenga, perché la musica mi libera e mi fa sentire viva. E se dovesse esistere una chiave per aprire il mio cuore, sarebbe solo la melodia delle mie emozioni. Così, mi chiudo dentro una canzone e butto via la chiave, perché in questo momento, è l'unica cosa che mi fa sentire veramente viva. ’’
L.R
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orenzel · 1 month ago
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Il passato riaffiora sempre, è come una bolla d'aria nelle profondità del mare dell'età.
Spesso un ricordo è una carezza che riscalda la mente col suo calore; la nostalgia di un momento, laddove non comporti il pentimento, crea uno strano senso di felicità e di pace con cui l'individuo tende a fasciare le sue ferite. Il che rappresenta anche qualcosa di ironico poiché quel momento, quell'istante perduto nella sabbia del tempo è ormai trascorso perdendo la sua corporeità. Tanti si girano indietro ad osserverare ciò che è stato spogliando il presente delle sue vesti per rivestirlo con abiti trascorsi, con i vestiti di un qualcosa che fu ed è stato come cura ad una malinconia che può rappresentare un attimo, dei giorni o addirittura un futuro che è alle porte ma ancora da trovare.
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illsadboy · 11 months ago
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Oggi nevica ❄️ ma mi mette malinconia e senso di solitudine… vorrei compagnia in questo momento 🫂
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mynameis-gloria · 9 months ago
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Torno da questi giorni in cui il mio cuore ha fatto molteplici piroette per le tante emozioni provate. Tornare a Bologna, seppur per due giorni è stato meraviglioso, ripercorrere ricordi, momenti, rivedere quei colori, respirare quelle vibrazioni e degustare quei carboidrati paradisiaci mi era mancato come non mai. Era passato più di un anno dal nostro ultimo arriverderci e in questi giorni poterla rivedere sempre splendente in tutta la sua energia e follia mi ha fatto sorridere ma soprattutto aver avuto l'occasione di mostrare a mia sorella alcuni dei perché dei per come e dei motivi per cui anni fa, ci ho lasciato il cuore.  Spero di averle trasmesso un po' di questo amore e di averle fatto vivere Bologna come la vivono i miei occhi!
Tutto perfetto, persino il tempo è stato abbastanza dalla nostra parte e ieri sera il concerto ci ha regalato un ricordo indelebile. Impiantato nelle nostre teste fino a quando ne avremo memoria
Ricordi che però dovrò davvero tenere allenati ed è qui che arriva la malinconia, per l'episodio riguardante i video perduti e la galleria rovinata, per cui a quanto pare non c'è rimedio! E allora ecco che tutto si sfuma, si perde e in un attimo è sparito. Cancellato. E da ieri sera un velo di tristezza mi è rimasto perché a queste cose ci tengo da impazzire, perché sono RICORDI, che avevo filmato spensieratamente, riprendendo noi due pazze e scatenate cantare a squarciagola ogni canzone, dedicarcele, dedicarle, ridere, emozionarci, filmare ogni esibizione e scenografia, i gesti, i balli, le parole, gli inediti successi e lo stesso amore dichiarato e provato dal gruppo, per questa grande città.
Ci avevo messo davvero tanto cuore
Lo avevo fatto per entrambe. È vero che ce lo siam vissuto ugualmente ma certe cose non potrò riviverle, riguardarle e di momenti insieme non ne abbiamo poi così tanti! Questo era nostro, un regalo tra sorelle, un ti voglio bene urlato in silenzio, un momento che ci ha fatto unire e rese complici. Cerco di non pensarci troppo, di pensare a tutto il resto che è andata bene,  perché se no gli occhi mi si riempiono di lacrime e mi sento già abbastanza stupida così!
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susieporta · 11 days ago
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L’ULTIMA LUNA
30 Dicembre 2024
Buongiorno Anime Belle,
finiamo l’anno con una bella Luna Nuova nel segno del capricorno, l’ultima Luna che ci traghetterà nel 2025.
La Lunazione invita ad assumerci le nostre responsabilità, lasciando andare quelle che non sono di nostra competenza. Tra queste anche il voler salvare il mondo, gli altri o credersi responsabile degli stati emotivi altrui. No, noi non decidiamo come stanno gli altri, semmai siamo degli attivatori delle tematiche altrui e così gli altri con noi. Non sono gli altri a crearci dolore o sofferenza, e nemmeno la gioia e la felicità. Queste emozioni le abbiamo già dentro di noi e le attiviamo in determinate circostanze. Crediamo che siano le circostanze a crearci quelle emozioni, ma non è così! Noi le possediamo già; semmai, le circostanze sono l’effetto di quelle emozioni che portiamo dentro.
Tutto parte da noi, ogni cosa, ogni evento: la risposta è solo nostra e così quella di chi ci sta di fronte.
È questo un momento ideale per riflettere su ciò che si vuol davvero nella vita, considerare la priorità e fare un bilancio delle proprie esigenze e desideri.
Questa Luna Nuova potrebbe portare un po’ di malinconia e senso di solitudine, ma è il metro di giudizio per capire quanto siamo vicini o lontani dal nostro centro.
E con questa Luna Nuova io vi auguro di concludere il 2024 nel migliore dei modi e di iniziare il 2025 ancora meglio… sarà un anno veramente interessante e di grande cambio energetico.
A voi, che in questo anno mi avete dimostrato ancora di più il vostro affetto e supporto, dedico il caffè con la panna!
“L’ultima luna
la vide solo un bimbo appena nato,
aveva occhi tondi e neri e fondi
e non piangeva
con grandi ali prese la luna tra le mani, tra le mani
e volò via e volò via era l’uomo di domani
e volò via e volò via era l’uomo di domani”
(“l’ultima luna” Lucio Dalla)
Akash astrologia moderna
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greatmoonballoon · 1 month ago
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E dopo una sana risata dopo aver guardato sketch comici su tiktok, mi è di nuovo calata un'enorme tristezza e malinconia mista a solitudine. C'è un posto vuoto nel mio cuore per il momento e chissà per quanto ancora.. pazienza.
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unfilodaria · 2 months ago
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Quanti di voi...
Quanti di voi sono monotematici in quello che fanno e soprattutto pensano quotidianamente? Credo che da giovani si sia più portati a spaziare con la mente, a sognare storie incredibili o banali avventure, ad aggrapparsi a un piccolo particolare e a costruirci su fantasie improbabili e fantasmagoriche. Con l'avanzare degli anni, il peso delle responsabilità, il lavoro, le delusioni e le gioie, che inevitabilmente tendono a diradarsi, costringono la nostra visione del mondo e dello spazio su poche tematiche, se non sempre le stesse: cosa mi aspetta domani al lavoro? Come ci arrivo a fine mese? Cosa mi cucino? Che devo comprare? E soprattutto (e non negate), in una sorta di rewind, si torna e si ritorna sulle proprie occasioni mancate, sulla monotonia della vita, sui pochi amici (solidi) rimasti, sui pettegolezzi, su quello che ci può riservare il futuro, sulle insoddisfazioni (come nel mio caso) amorose. Guardandomi intorno, sono pochissime le persone che conosco che possono dirsi soddisfatte, che siano contente di come la loro vita abbia svoltato negli anni, dei loro amori, delle loro delusioni, della fantasia dell'amore mancato per scarso coraggio o perché il treno l'hai perso, degli affetti quotidiani che si sbiadiscono giorno dopo giorno e che non ti rendono felice o che fanno sentire almeno soddisfatto chi condivide con te i tuoi spazi. Quindi io ritorno col pensiero alla stessa persona, che ho lasciato andare via e che ben contenta è andata via, se non lo era già da tempo, e se, al momento, penso di essere diventato monotematico, poi mi convinco che non sono il solo a sentirsi solo, spaesato e insoddisfatto. Perché avere la vita che scorre su binari certi, soprattutto di questi tempi, è un terno al lotto, è vincere la lotteria di Capodanno, segnare un gol in rovesciata alla Pelé, è trovare un portafoglio zeppo di monete e non doverlo restituire a nessuno. Insomma, una botta di culo che a pochi fortunati riesce. Gli altri si accontentano, fanno spallucce, nicchiano, si dicono "mai peggio" oppure restano con una malinconia insondabile nel cuore, che difficilmente qualcun altro riuscirà a cancellare o a sostituire. Ma continuare a sognare, anche se si sta navigando abbondantemente negli "anta" e si vede sfuggire il tempo, non ha mai ucciso nessuno e a me piace continuarlo a fare, perché se oggi mi è andata male, mi auguro che prima o poi questa onda grigia finisca per sfumare in una verde tenue o in una celeste radioso. Ma ciò non toglie che chi mi manca mancherà sempre, perché queste cose sono i tasselli insostituibili della tua vita, che fanno di te quel che sei.
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unatipafuorinorma · 2 months ago
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Filo
Il mio regalo per te è arrivato oggi. Il tuo messaggio per me è arrivato oggi. E io che dubitavo. Dubitavo di quel filo che ci lega, ma che invece c'è. Che non è come voglio, della natura che vorrei. Ma c'è.
Sai smentire i miei dubbi (o certezze?) e smantellare le mie paure in un attimo. Gioia di un secondo...ma gioia. Destinata a finire, ma che comunque è stata.
È ora di lasciarti scivolare via dal cuore, dalla testa, dalla pancia. Sicura che quello che c'è (e che non è tutto quello che vorrei, ma c'è) nessuno me lo porterà via, nemmeno lei.
Il filo invisibile, oggi l'ho riconosciuto ancora. Sottile. Resistente. Chissà se è stata lei a suggerirti di esserci anche tu nella foto che mi hai inviato. Chissà se è stata lei a suggerirti di non includerla nelle immagini testimoni della vostra felicità. Probabile, ma spero che non sia così.
Possibile ma, anche se fosse, non mi sentirei in dovere di esserle grata. Troppo facile essere empatica quando si è stata scelta. Il suo stare in disparte non richiesto, anche se desiderato. Un rimanere dietro le quinte un po' ipocrita, quando invece, nella realtà, si domina il palcoscenico.
Ma era l'unica alternativa accettabile. Restare nascosta, visto che da me non era stata inclusa. Visto che nella storia che ho scelto per voi (per te e tua figlia), per te, lei non c'è e non è un caso. C'è già abbastanza nella realtà...
Che poi non è vero che non c'è! L'occhio attento e indagatore c'ha messo un po', complice il desiderio di farla evaporare nell'oblio, ma alla fine ha trovato tracce della sua presenza. Non poteva non esserci e stupida chi nell'illusione di questa possibilità s'è cullata.
Un lembo di pigiama, un dito...una presenza che vorrei cancellare ma che rimane indelebile. Una presenza che, anche volendo, non sarò io a cancellare. E che se anche venisse cancellata probabilmente non porterebbe i riflettori ad accendersi su di me.
Una presenza che non posso cancellare, né dimenticare ma che forse, spero, col tempo perderà peso specifico e quando la vedrò non sentirò più lo squarcio. Al petto, nella pancia. Non sentirò più trapanarmi le domande nella testa, domande che rimarranno senza risposta. Non sentirò più il dolore.
Lui è un balsamo che lenisce le mie ferite e gli sono grata. Forse bisogna aprirsi a ciò che è differente da quello che abbiamo sempre pensato essere "su misura" per noi.
Ma appena compari tutto il resto impallidisce, si affievolisce e perde spessore. Si assottiglia fino quasi a scomparire. Ma lui è tutto quello che ho ora. Cioè, tutto quello che ho e che somiglia a quello che vorrei.
No, non è "tutto quello che ho". È una persona, è un incontro. Un incontro nel momento giusto. Del desiderio. Di essere consolata, ascoltata, coccolata, bramata.
Lui sembra esserci, in quest'incontro. Forse più di me, o forse è un'illusione. Forse senza "forse", è un incontro che va liberato dai fantasmi del passato.
Aprire le porte, darsi possibilità, anche non cercate, anche fuori dagli schemi dei miei desiderata. Paura che l'entusiasmo che si sprigiona dalla sensazione di essere cercata svanisca, lasciando il vuoto di sempre a regnare sovrano.
Paura di non essere più capace di essere il miele che attira l'ape e di finire dimenticata in qualche punto dell'etere.
Perché le parole accendono qualcuno e su altri scivolano via come olio sull'acqua? Una parola, differenti pesi specifici.
Sentire un legame a volte è violenza, se non porta a ciò che vuoi. Una dolce violenza dal sapore di malinconia.
Sentire un legame e non poterlo vivere come vuoi è dolcezza violenta, una convivenza di fiaba e incubo contemporaneamente coesistenti.
Aprire le porte...riempire vuoti o svuotare pieni, che in fondo è la stessa cosa.
Un'amica mi ha detto che basta a se stessa. Riuscirò anch'io nell'intento? Placherò la mia fame?
Anoressia sentimentale, anzi inedia. Difficile, da qui, provare sazietà.
Eppure mi hai ringraziato subito e, leggendo il mio regalo per te, hai rischiato pure di commuoverti, hai scritto.
Per me il rischio è diventato realtà. Per te anche, credo. Corrispondenza emotiva. Pericolosa come una droga, che ti fa volare ma quando finisce è impalpabile come l'aria e crea un vuoto solido e pesante come un masso (o una montagna). Corrispondenza...chissà fino a che punto...
È il punto che delimita la mia sofferenza ed è per questo che è ora di lasciarti andare.
Accettare la solitudine, raggiungere la sazietà emotiva nutrendosi d'altro. O abituarsi alla fame, per non sentirla più.
Dimenticarmi di ciò che eravamo, perché in effetti poi non lo siamo mai diventati. Come un seme che non ha mai germinato.
Non parlarti per non sentire più il piacere di quello che già siamo e di ciò che saremmo potuti diventare, ma non saremo mai.
Eppure nonostante tutto, nonostante faccia anche male, mentre fa del bene (e mentre scorre il bene), quel filo c'è.
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