#miglior attrice
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awardseasonblog · 2 months ago
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(via Oscar 2025: le 12 migliori attrici da tenere d’occhio (previsioni ottobre))
Rispetto alle prime previsioni del mese di luglio salgono le quotazioni per l’esordiente Mikey Madison, protagonista di una delle pellicole favorite quest’anno per la categoria Miglior film, Anora, vincitrice della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes.
Dietro di lei, si confermano in pole position: Karla Sofia Gascon che per la sua performance in Emilia Perez è pronta a fare la Storia come la prima attrice transgender ad ottenere la nomination e Angelina Jolie che per la sua apprezzata prova in Maria si avvia verso la quarta candidatura della sua carriera.
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primepaginequotidiani · 3 days ago
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PRIMA PAGINA Corriere Della Sera di Oggi martedì, 07 gennaio 2025
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umi-no-onnanoko · 8 months ago
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100 domande curiose
1. Libro preferito?
2. Autore preferito?
3. Poesia preferita?
4. Ti piace scrivere?
5. Ti piace leggere?
6. Disegni?
7. Ti piace l'arte?
8. Sei mai stato/a ad un museo?
9. Artista preferito?
10. Film preferito?
11. Attore/attrice preferito/a?
12. Regista preferito?
13. Colonna sonora preferita?
14. Saga preferita?
15. Personaggio preferito di Harry Potter?
16. Personaggio preferito di un libro?
17. Personaggio preferito di un film?
18. Serie tv preferita?
19. Canzone preferita?
20. Cantante preferito/a?
21. Band preferita?
22. Hai mai scritto una canzone?
23. Hai mai scritto una lettera a mano?
24. Hai mai ricevuto una lettera scritta a mano?
25. La pazzia più grande che hai fatto?
26. Ti piacciono le sorprese?
27. La sorpresa migliore che hai ricevuto?
28. La sorpresa più bella che hai fatto?
29. Quale pianeta visiteresti?
30. Preferiresti essere una sirena o una fata?
31. Quale decade preferisci?
32. Sei una persona creativa?
33. Quale lavoro vorresti esistesse?
34. Quali animali vorresti si unisserero per dare vita ad una nuova specie?
35. Pic nic al mare o in montagna?
36. Ti piace il teatro?
37. Hai mai visto un balletto?
38. Sei mai stato/a ad un concerto?
39. Hai mai cantato in pubblico?
40. Hai mai ballato in pubblico?
41. Adotteresti un bambino?
42. Adotteresti un animale?
43. Moto o auto?
44. Preferisci nuotare o volare?
45. Quale personaggio Disney pensi di essere?
46. Quale villain Disney ti rappresenta?
47. Quale cultura ti affascina?
48. Se potessi condividere un senso (tatto, vista,olfatto, gusto,udito) con la tua anima gemella quale condivideresti?
49. Vampiro o licantropo?
50. Credi nella fiamma gemella?
51. Temporale o arcobaleno?
52. Musica classica o rock?
53. Ti piace recitare?
54. Hai mai suonato in pubblico?
55. Hai mai recitato in pubblico?
56. Sai leggere i silenzi?
57. Sai rispettare i silenzi?
58. Soffri il solletico?
59. Riesci a fare ridere gli altri?
60. Sai ascoltare?
61. Ti fidi?
62. Ti piace fare foto?
63. Sei fotogenico/a?
64. Musica in streaming, Spotify, CD o vinile?
65. Anime preferito?
66. Manga preferito?
67. Meglio i manga/anime di ieri o quelli di oggi?
68. Cartone animato preferito?
69. Il tuo cavallo di battaglia in cucina?
70. Il piatto che proprio non ti riesce?
71. Quale colore non sopporti?
72. Cosa non può mancare in casa tua?
73. Quale tua caratteristica vorresti avessero anche gli altri?
74. Cosa "rubesti" da un altra persona?
75. Come organizzeresti il primo appuntamento?
76. Come vorresti fosse il tuo prima appuntamento?
77. Faresti il primo passo?
78. Amicizia uno a uno o gruppo di amici?
79. Le parole che vorresti sentirti dire?
80. Cosa vorresti dire agli altri?
81. Credi nel destino?
82. Credi nella fortuna?
83. Pratichi la gratitudine?
84. Ti senti cambiato rispetto a 10 anni fa?
85. Cosa cambieresti di questi ultimi 10 anni?
86. Come ti vedi tra 10 anni?
87. La famiglia è solo quella di sangue?
88. Gli amici sono una seconda famiglia?
89. Si deve sempre perdonare chi si ama?
90. Cosa non ti perdoni?
91. Vorresti tornare bambino/a o diventare adulto/a?
92. Vorresti essere del sesso contrario al tuo?
93. Balletto preferito?
94. Ballerino/a preferito?
95. Conosci il messaggio dei fiori?
96. Giorno o notte ?
97. Alba o tramonto?
98. Freddo o caldo?
99. Sole o pioggia?
100. Scegli tu questa domanda
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io-pentesilea · 2 months ago
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Senza tema di smentita, posso dire che oggi ho vinto l'Oscar come miglior attrice.
Non so se protagonista o no, ma ho vinto l'Oscar!
Barbara
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francescosatanassi · 9 months ago
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NAZISTI A CINECITTÀ
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"Una vita difficile’ di Dino Risi è da sempre uno dei miei film preferiti. Ciò che non sapevo è che il tedesco che sorprende il partigiano interpretato da Sordi si chiamava Borante Domizlaff ed era un vero nazista. Non uno qualsiasi, ma un maggiore delle SS che agli ordini di Kappler sparò alle Fosse Ardeatine. Dopo la guerra fu imprigionato al Forte Boccea di Roma con Kappler e altri ufficiali nazisti. Cera anche il comandante della X° MAS Valerio Borghese. Dopo un fallito tentativo di evasione furono trasferiti a Regina Coeli e accolti con saluti e slogan dai fascisti detenuti. Il 20 luglio 1948 Kappler fu condannato all'ergastolo e Domizlaff assolto per aver agito "senza la consapevolezza di eseguire ordini illegittimi." Si convertì al cattolicesimo con l'obiettivo di uscire dal carcere e ci riuscì sposando una ragazza italiana, trasferendosi così a Roma. Non ha mai utilizzato nomi falsi e il suo indirizzo era pubblico, anche se portava a una società di produzione cinematografica per la quale forse lavorava. Lo collega al passato una foto scattata nel 1961 per la comunione della figlia. Assieme a lui c'è Mina Magri Fanti, madrina e vicina di casa, ma anche militante dei movimenti neofascisti, era lei che si interpellava con Kappler quando era detenuto. Celebrò la funzione Alois Hudal, il vescovo seguace di Hitler che nascondeva e aiutava i nazisti in fuga. Nella foto c'è anche Vittoria Vigorelli, che lavorava nel cinema come segretaria e forse fu il tramite per introdurre Domizlaff nell'ambiente. L'ex SS recitò anche in ‘La ciociara’ che valse a Sofia Loren l'Oscar come miglior attrice, in ‘Tutti a casa' di L. Comencini e in altri film. Non fu l'unico nazista a interpretare se stesso nei film italiani del dopoguerra. Assurdo che nessuno si sia accorto o abbia sorvolato sulla presenza di un criminale tra le comparse, anche perché lo sceneggiatore de ‘Una vita difficile' era Rodolfo Sonego, ex comandante partigiano che per il film si era ispirato alla propria vita, inserendo tra le comparse amici, conoscenti e, forse senza saperlo, un assassino nazista mai pentito.
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angelap3 · 9 months ago
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Il naso e la voce più belli del mondo.
“Volevo fare l’attrice. Diventai una cantante perché non riuscivo a trovare lavoro come attrice. Ero famosa a Brooklyn da quando ero piccola per la mia voce. Ero famosa per avere una bella voce e non avere un padre. Ero unica. Quando hai un vuoto nella vita e un’infanzia strana, diciamo, ti senti invisibile e disorientata. Volevo essere felice, volevo essere il massimo di ciò che potevo essere”.
È stata una bambina con un’infanzia complicata. Orfana di padre (morto giovane per un attacco epilettico), ha dovuto vivere prima dai nonni e poi con la madre e il secondo marito, “senza amore”.
È stata una giovane donna consapevole di avere una voce strepitosa, e subito dopo il liceo ottiene una borsa di studio di recitazione in cambio della cura dei figli della proprietaria di quella scuola.
È già una donna quando, rifiutata a Broadway, guadagna cantando nei bar del Greenwich Village.
Poi il successo planetario.
10 Grammy (tra cui un Lifetime Achievement Award e un Grammy Legend Award). 34 album pubblicati in studio. 145 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. E poi il cinema: con Funny girl ha vinto l’Oscar come miglior attrice protagonista. La seconda statuetta arriva con astarisborn.
Nel 1983, con Yentl, Barbra Streisand è la prima donna a scrivere, produrre, dirigere e interpretare un film in un grande studio. Per la stessa pellicola, è stata la prima donna a ricevere un Golden globe come miglior regista.
Oggi compie 82 anni.
E accipicchia Barbra, che vita!
https://m.youtube.com/watch?v=a8DE5U6npkQ&pp=ygUyYmFyYmFyYSBzdHJlaXNhbmQgLSB3b21hbiBpbiBsb3ZlIHRyYWR1cyBpbiByb21hbmE%3D
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chez-mimich · 18 days ago
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DIAMANTI
Nel film di Ferzan Opzetek c’è una battuta, fatta da una sarta, che potrebbe passare inosservata, ma che in sostanza riassume il film quando, rivolgendosi ad una collega, dice che se la costumista Bianca Vega ha vissuto a Parigi, Londra e New York, lei è stata solo a Morlupo. In quello sperduto paese un mio zio frequentò il seminario. Ecco, se vogliamo azzardare, potremmo dire che Opzetek, che si ostina a considerarsi un regista geniale, sembra conoscere bene Morlupo ma non Parigi, Londra e New York e riesce a mettere insieme un film provinciale e raffazzonato, senza alcun sviluppo, moralista e prevedibile. Troppo severo? Può darsi, ma davvero non capisco come Ferzan Opzetek che pur sembra essere persona colta e intelligente, debba essere prigioniero del giro delle attricette da fiction, dove, paradossalmente, la più credibile sembra essere Mara Venier, nei panni della factotum della sartoria-comune femminista. La storia, per così dire, è appunto ambientata in una grande sartoria degli anni Settanta, che funge anche da casa comune di un gruppo di sarte ed è diretta da Alberta e Gabriella Canova (nemmeno i nomi sono troppo originali), dove il nutrito gruppo di sarte deve confezionare i costumi per un film seguendo le indicazioni della costumista Bianca Vega (altro nome improbabile). Il febbrile lavoro è raccontato in maniera più che prevedibile e Opzetek costruisce una galleria di personaggi altrettanto prevedibili, direi stereotipati, incentrati tutti su un panfemminismo di maniera che trova il suo elemento di spicco in una insopportabile Geppi Cucciari, molto cabarettista e poco attrice, che non rinuncia alla battuta completamente fuori luogo. Non si comprende bene se il soggetto del film sia il lavoro coniugato al femminile oppure la presa di coscienza delle donne. Probabilmente entrambe le cose, ma questa duplicità di intenti rende il film debole, confuso. Inoltre non si può non notare come Opzetek, ancora una volta, faccia il pieno di tutto il “romanismo cinematografico”, con la solita tavolata conviviale e con la presunzione di fare del metacinema, con riprese-verità sulla preparazione del film, pensando forse di aver scritto qualcosa di simile a “Sei personaggi in cerca di autore”, ma senza rendersi conto di aver girato solo una specie di fiction e nemmeno della miglior qualità. Se proprio, scavando a fondo per cercare qualcosa di positivo, potremmo dire che l’ambientazione dell’azione in una sartoria risulta essere una scelta originale, anche se il paragone con “Il filo nascosto” del geniale Paul Thomas Anderson, appare del tutto naturale e dal cui confronto, il povero Opzetek esce piuttosto malamente.
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diceriadelluntore · 2 months ago
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Inga: In altre parole le vene, i piedi, le mani, tutti gli organi dovrebbero essere ingranditi.
Frederick: Esatto.
Inga: Allora avrebbe un enorme schwanzstucker!
Frederick: Questo è evidente.
Inga: ooooooh!
Igor: Diventerà molto popolare
Teri Garr è morta oggi all'età di 79 anni. L'attrice resterà nella storia del cinema e nell'immaginario collettivo per il ruolo della procace Inga in Frankenstein Jr di Mel Brooks. Ma al cinema ha fatto moltissime cose: i film con Elvis Prestley, La conversazione di Francis Ford Coppola, ottenne una candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in Tootsie, ha lavorato con Martin Scorsese e Robert Altman. In TV, era la mamma di Phoebe in Friends.
Era malata di sclerosi multipla, e per tanti anni si è impegnata per la ricerca medica contro questa malattia.
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donaruz · 10 months ago
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Esattamente 48 anni fa arrivava nelle sale italiane un capolavoro leggendario: "Qualcuno volò sul nido del cuculo".
Film maestoso!
È tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962 e tradotto in italiano nel 1976 da Rizzoli. L'autore scrisse il libro in seguito alla propria esperienza da volontario all'interno del Veterans Administration Hospital di Palo Alto, in California.
È uno dei tre film nella storia del cinema (insieme a "Accadde una notte" di Frank Capra e "Il silenzio degli innocenti" di Jonathan Demme) ad aver vinto alla cerimonia degli Oscar del 1976 i premi come:
▪️ Miglior film a Michael Douglas e Saul Zaentz
▪️ Miglior regia a Miloš Forman
▪️ Miglior attore protagonista a Jack Nicholson
▪️ Miglior attrice protagonista a Louise Fletcher
▪️ Migliore sceneggiatura non originale a Lawrence Hauben e Bo Goldman
fonte Wikipedia
Atlantide
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unpopporno · 1 year ago
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Alexis Love 
Sacramento , California ; 7 aprile 1987 è una modella erotica e attrice pornografica.  E' entrata nell'industria del porno nell'agosto del 2006. Di solito appare in film in cui viene sfruttata la sua apparenza da bambina. Questa attrice di origini messicane ha lavorato per aziende come Bangbros e ALS Scan.
 La sua filmografia è composta da film in cui interpreta scene eterosessuali , bisessuali ed anche da sola . Ha realizzato anche nudi artistici.
Alexis è stata nominata  Pet of the Month dalla rivista Penthause nel maggio 2008.
Le esibizioni di Alexis erano note per essere energiche e autentiche, con particolare attenzione al sesso appassionato e agli orgasmi intensi. È stata anche elogiata per la sua capacità di connettersi con i suoi co-protagonisti e creare una vera alchimia sullo schermo. La sua professionalità e dedizione al suo mestiere le hanno fatto guadagnare un fedele seguito di fan e diverse nomination ai premi, inclusa una nomination all'AVN Award come migliore nuova stellina nel 2007.
Nonostante il suo successo, la Love ha scelto di ritirarsi dall'industria cinematografica per adulti nel 2008, dopo soli due anni. Ha citato ragioni personali per la sua decisione, affermando che voleva perseguire altri interessi e trascorrere più tempo con la sua famiglia. E' apparsa in più di 150 film per adulti, Sebbene possa essersi lasciata alle spalle l'industria del cinema per adulti, la sua eredità sopravvive attraverso le sue numerose interpretazioni e l'impatto che ha avuto sull'industria durante la sua breve ma memorabile carriera.
Dopo aver lasciato l'industria del cinema per adulti, Alexis ha mantenuto un basso profilo ed è rimasta in gran parte lontano dagli occhi del pubblico. Non è chiaro cosa abbia fatto da quando è andata in pensione, ma rimane una figura amata dai suoi fan, che continuano ad apprezzare la sua bellezza, il suo talento e il suo contributo all'industria del cinema per adulti.
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klimt7 · 10 months ago
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Un film d'Evasione
da premio Oscar
ANDIAMO A VEDERE COSA C'È DIETRO :
I "picconatori" dello Stato Italiano siedono tutti quanti sui banchi del Governo, e già edificano il MONDO A ROVESCIO teorizzato dal Generale Vannacci.
Miglior attrice Protagonista:
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Il meraviglioso mondo di Giorgià, degli evasori fiscali e dei loro complici seduti in Parlamento.
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Da ascoltare il Podcast
"Circo Massimo" :
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Chi sta minando il Bilancio del nostro paese pur di favorire le principali categorie di evasori?
Chi ?
Chiedere la Delega Fiscale per partorire una riforma fiscale che aiuta chi, già oggi, non paga le imposte, è un atto terroristico e folle che danneggia le stesse fondamenta della nostra Repubblica e rischia di mandare in pezzi in modo irreparabile la coesione sociale del nostro amato belpaese.
Nella mente della Meloni c'è questa visione folle: lasciare il peso delle imposte sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati, e per tutte le altre categorie trasformare le IMPOSTE in una scelta facoltativa:
Volete Voi, fare beneficienza a favore delle casse dello Stato?
È vostra la scelta. Vostra la benevolenza.
Siete liberi di versare un piccolo obolo per le finanze italiane, oppure andarvi a spendere quelle somme in supercar Lamborghini, Ferrari, in barche da diporto, o in attici superlusso da intestare a società di comodo da costituirsi appositamente.
Oppure potete devolvere quelle somme a società off-shore basate nei paradisi fiscali quali le isole Cayman!
Contattate al più presto il vostro Commercialista di fiducia per i dettagli e le modalità da seguire per mettere in atto la vostre benemerite volontà.
Per voi, "Facoltà e Volontà", a discrezione
Per i lavoratori dipendenti: OBBLIGHI !!!!
Le gouvernement de Giorgia Meloni fait exploser l'équilibre financier de l'État italien en criant :
" Mesdames et Messieurs, jouez à votre jeu, vive la liberté et le plaisir de s'évader !!! "
Povera patria
( FRANCO BATTIATO )
youtube
Altro che "FRATELLI D'ITALIA" !
In realtà, i veri patrioti siamo noi!
Noi, lavoratori dipendenti che paghiamo fino all'ultimo euro di Imposte e finanziamo tutti i servizi statali ( Scuola, Sanità, Infrastrutture, Forze dell'ordine, Università, Pubblica Amministrazione ed Enti Locali e (In) Giustizia, ), che poi utilizzano tutti quanti, senza averne titolo.
Apriamo gli occhi su quale film sta andando in onda oggi in Italia.
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awardseasonblog · 2 days ago
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ilcaffeletterariodimars · 2 months ago
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⋆˙⟡ recensione: la diva julia - w. somerset maugham
Inghilterra, primi anni del Novecento. L’affermata attrice teatrale Julia Lambert comincia una relazione clandestina con il ragioniere del teatro in cui lavora, di proprietà del marito. Lei si convince che sia una tresca temporanea, in cui i sentimenti non sono coinvolti, ma presto si rende conto che questo giovane ragioniere, di carnagione un po’ troppo pallida e decisamente troppo magro, è riuscito a farla innamorare nuovamente.
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L’amore, un sentimento che l’aveva trasportata fino alla nascita del figlio e che era sicura di provare per suo marito, Michael – l’uomo più bello e modesto d’Inghilterra, come non si stancava mai di ripetergli. Il suo fascino composto e elegante l’aveva lasciata senza fiato fin dalla prima volta che l’aveva visto, sul palco, anche lui come attore. Gentile com’era, aveva deciso di mettere da parte la sua carriera teatrale per poter fare emergere Julia e fondare una compagnia insieme – lei non aveva mai recitato così bene prima che fosse lui a dirigerla, e si sentiva di amarlo più che mai. Poi con la guerra e dopo il parto, qualcosa cambia in Julia: Michael non è più il ragazzo modesto che l’amava talmente tanto da sacrificare la propria carriera, ma diventa un uomo snob per cui non prova altro che fastidio. E, ciò nonostante, gli rimane fedele per venti anni – episodi fugaci di divertimento non potevano certo essere considerati come tradimento, giusto? – fino a quando la fiamma dell’amore non si riaccende grazie a questo giovane riccioluto che la conquista con un'umile tazza di tè. 
In La diva Julia, W. Somerset Maugham dipinge un quadro psicologico magistrale della sua protagonista – o come piace chiamarla a lui, “eroina” – di questo appassionato romanzo. Comprendiamo il suo stato d’animo grazie alla sua mimica, che è spesso accompagnata da parole che vogliono dire il contrario di quello che prova. Da attrice provetta, la migliore in tutta l’Inghilterra, nasconde le sue emozioni e non si lascia il tempo per poterle elaborare: utilizza il teatro anche nella vita reale, mascherando il nucleo della sua anima per poter continuare a interpretare il ruolo dell’attrice famosa, della madre amorevole, dell’amante appassionata. Viene spontaneo simpatizzare per Julia, perché impariamo a conoscerla nella sua intimità, perdonandole gli sbagli e capendone il forte disagio interiore, che lei non ammette mai a sé stessa. Molte volte ci sentiamo presi da un moto di sconforto e vorremmo quasi poter intervenire per proteggerla e avvisarla di non commettere lo stesso errore due volte; e forse anche l’impotenza nel cambiare la sua sorte ce la fa apparire in una luce ancora più drammatica.
Allo stesso tempo, tuttavia, il lettore deve stare attento a non farsi coinvolgere troppo per evitare di perdere la sua imparzialità: la prosa scorrevole ci induce torpidamente a condividere le opinioni dell’eroina, che trova sempre un modo per giustificare le sue decisioni ingiustificabili.
«La gente non cerca ragioni per fare quello che desidera» rifletteva. «Cerca solo scuse».
Alla fine Julia sembra vincere: appartata in un angolino di un ristorante, lontana dagli occhi indiscreti della folla, si convince che la vita reale non è altro che teatro e che la vita vera stia sul palcoscenico, davanti al pubblico. Maugham costruisce così il romanzo più perfettamente tragicomico: la grande attrice comica diventa, senza rendersene conto, la protagonista di uno struggente dramma esistenziale in cui i ruoli interpretati vanno a racchiudere, come matriosche, l’unicità della persona, nascondendola. Il tentativo grottesco di rifiutare la realtà dei fatti aggiunge una vena profondamente tragica e contemporaneamente comica alla narrazione.
In questo Maugham, con le sue doti di romanziere impeccabile, sembra farsi erede del Socrate del Simposio, riuscendo a comporre allo stesso tempo una divertente tragedia e un’amarissima commedia. Nel leggere La diva Julia, ci viene ricordato con forza che l’esistenza non è solo comica o tragica, ma che entrambi i poli ne caratterizzano lo scorrere inesorabile fino all’ultimo momento.
Mars. 
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ilblogdellestorie · 1 year ago
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"Sarà l'incomunicabilità, l'affanno della vita, il troppo lavoro, ma certo qualcosa al giorno d'oggi non funziona come prima". Oggi nel 1973 moriva Anna Magnani, vincitrice di due David di Donatello e prima donna italiana a vincere un Oscar come miglior attrice.
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elizabethwill · 6 months ago
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Lasciamo scegliere Elizabeth: risposta alle obiezioni più frequenti di chi tifa per la coppia Jack-Elizabeth (J/E)
Premessa: se pensi che Jack Sparrow sia il miglior partner per Elizabeth Swann e sei particolarmente sensibile alle critiche rivolte alla tua coppia ideale, anche se argomentate, ti sconsiglio di leggere questo post. Non offendo le persone né giudico i loro gusti e non m’interessa prendere parte alle “guerre tra fan”; inoltre, mi ritengo capace di esprimere la mia opinione in maniera civile e rispettosa. Tuttavia, so anche quanto possa diventare suscettibile e “protettiva” la gente nei confronti del proprio personaggio preferito e delle proprie coppie del cuore. 🙂
In sintesi: no agli insulti gratuiti, sì alle critiche costruttive. Se la vedi così anche tu, allora leggi pure il resto del post, indipendentemente da ciò che pensi della coppia J/E. Se, invece, tendi a evitare qualsiasi tipo di critica alle tue coppie del cuore, ti suggerisco di fermarti qui e non proseguire la lettura. Fan avvisato, mezzo salvato! 😉
Post molto lungo ⚠️ 🚧
Parte 1: La libertà di Elizabeth e la libertà di Jack
Uno degli aspetti essenziali del personaggio di Elizabeth Swann è il suo desiderio di libertà. Sin dal primo film di “Pirati dei Caraibi”, Elizabeth ci viene presentata come una giovane donna intraprendente, audace e volitiva: protesta con il Commodoro perché lui arresta Jack Sparrow; si appella al Parlay per negoziare con Barbossa, nel tentativo di proteggere l’intera città di Port Royal; brucia il rum per richiamare l’attenzione della Marina Britannica, affinché recuperi lei e Jack intrappolati sull’isola; fugge dalla Dauntless per andare a combattere nella grotta dell’Isla de Muerta. Insomma, Elizabeth pensa con la propria testa e agisce di conseguenza, mettendo anche in discussione le convenzioni sociali e il decoro.
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Nel secondo episodio della saga assistiamo a una sorta di suo “flirt” con Jack Sparrow, il quale, nel corso del film, dimostra di essersi quantomeno invaghito di lei, se non addirittura innamorato. I due hanno una conversazione interessante, che mette a nudo una debolezza di Elizabeth (gli impulsi egoistici). In un certo senso, si riconoscono simili e ammettono di avere delle affinità, mentre un’innegabile tensione sessuale aleggia fra loro. Da qui l’attrazione di Elizabeth nei confronti di lui (forse rafforzata dall’entusiasmo che una giovane attrice deve aver provato recitando al fianco di Johnny Depp, all’epoca considerato un mito e non ancora gravato dal peso degli scandali che l’hanno colpito negli anni recenti).
Il personaggio di Jack incarna la libertà del tipo più assoluto, che non conosce regole, schemi o confini. Come Elizabeth, anche lui agisce sempre di testa propria, ma è ancor più spregiudicato: mente, manipola le persone per i propri scopi personali, cerca di rigirare ogni situazione a proprio vantaggio. È una sorta di prestigiatore che trasforma la vita in un trucco e può contare su una lingua svelta, una mente acuta e un sorriso carismatico. Cosa potrebbe fare Elizabeth, che fin dall’inizio ha una visione “romanticizzata” dei pirati, se non scoprirsi attratta da lui?
Ora, che tale attrazione non sia sfociata in amore è, a mio avviso, palese: Elizabeth non è mai stata innamorata di Jack. Essere affascinati da qualcuno e provare desiderio sessuale nei suoi confronti non equivale ad amarlo. Non c’è dubbio, tuttavia, che fra i due si fosse stabilita una certa complicità che invitava il pubblico a riflettere sul loro rapporto.
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L’argomentazione preferita dei sostenitori di quest’ipotetica coppia (dico “ipotetica” perché i personaggi non si sono mai messi insieme e ciò va riconosciuto per ragioni di onestà intellettuale) sembra essere la seguente: Jack è un pirata e un uomo libero, Elizabeth desidera la libertà e l’avventura, perciò stando con lui potrebbe avere e fare tutto ciò che vuole, lontano dalle costrizioni della società. Talvolta, nel tentativo di portare avanti questa tesi, si menziona la scena del primo film in cui Jack salva Elizabeth dall’annegamento, strappandole il corsetto per impedirle di soffocare; il corsetto rappresenta le convenzioni sociali che limitano la libertà di lei, e Jack viene considerato l’unico uomo in grado di offrirle una via di fuga da esse.
In tale ottica, Jack viene inquadrato come portatore di libertà, mentre Will Turner – l’amico e amore d’infanzia, il giovane che a lungo ha detestato i pirati – diventa l’emblema del conformismo che manterrebbe Elizabeth legata alle restrizioni della società, spingendola ad accettare il ruolo di moglie e madre tradizionale. Inoltre, è un dato di fatto che alcuni tra i più fieri sostenitori della coppia J/E vedono la relazione fra Will ed Elizabeth come una “favoletta” irrealistica, la cui unica ragione d’esistere risiederebbe nell’abitudine della Disney di proporre coppie e lieti fini inverosimili. Secondo queste persone, far finire insieme Elizabeth e Jack sarebbe stata la soluzione più credibile, auspicabile e coerente con i caratteri dei personaggi.
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A ciascuno le sue convinzioni: personalmente non credo affatto che Elizabeth sarebbe stata meglio con Jack che con Will. Soprattutto, però, non ho mai creduto, nemmeno per un istante, che il tipo di libertà che Jack avrebbe potuto offrirle fosse ciò che lei desiderava veramente, nel profondo.
Quella di Jack è una libertà che non ammette relazioni stabili e durature, né assunzioni di responsabilità. È la libertà a cui potrebbe anelare un ragazzino, una sorta di eterno Peter Pan che rifugge dagli impegni e dai sacrifici. È la libertà di chi è capace di perseverare per sé stesso e non per amore degli altri.
Elizabeth, che persevera nel suo amore per Will quando ancora lui non si è dichiarato e non c’è garanzia che, un giorno, loro due possano stare insieme – anzi, è molto più probabile che non possano perché sono di classi sociali diverse; Elizabeth, che per salvare la vita di Will accetta la proposta di matrimonio di un uomo che non ama – un brav’uomo, certo, ma pur sempre uno di cui non è innamorata; Elizabeth, che per un anno intero, dopo che suo padre ha dato la propria benedizione a lei e a Will, ha modo di riflettere sulle difficoltà che le causerebbe sposarsi con qualcuno privo di ricchezze e di titoli nobiliari, ed è comunque decisa a sposarlo; Elizabeth, che dà Jack in pasto al Kraken perché sa che, sacrificando il Capitano, potrà salvare il resto della ciurma, ma poi si sente in colpa per quel gesto estremo; Elizabeth, che nella cella dell’Olandese comprende il desiderio di Will di aiutare il padre e capisce il peso che lui porta sulle spalle; Elizabeth, che nel ruolo di Re dei Pirati parla di sudore, forza e coraggio, lasciando chiaramente intendere che non c’è libertà più grande di quella che viene difesa combattendo, anche a prezzo della vita, e trova il suo primo alleato proprio in Will; Elizabeth, la cui gioia nel pronunciare il suo “sì” durante il matrimonio rocambolesco (ma romanticissimo!) sulla Perla Nera è quasi palpabile… Davvero il destino di questa donna, mi chiedo, è stare con qualcuno che la cosa che sa fare meglio – a parte servirsi della propria intelligenza e capacità di portare gli altri dove vuole lui – è scappare?  
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Con questo non intendo sminuire Jack, che in più di un’occasione si dimostra capace di atti di coraggio e di altruismo non indifferenti. Sia Will che la stessa Elizabeth lo definiscono “un brav’uomo” – e penso che abbiano ragione. Ciò non toglie che la vita di Jack sia paragonabile a un continuo girovagare senza una meta precisa, con i desideri e gli impulsi momentanei come principale guida (non per niente la sua bussola cambia direzione proprio in base ai desideri!). Sinceramente credo che Elizabeth meriti qualcosa di diverso: la possibilità, oltre che di viaggiare per mare, di avere una casa, un saldo approdo a terra. La possibilità di uscire dai rigidi confini del ruolo di figlia del Governatore senza finire col condurre una vita randagia, che include giusto qualche sosta occasionale a Tortuga e in altri posti simili. La possibilità di trovare una sua via per costruirsi un futuro, senza rischiare di vivere all’ombra di un Capitano tanto affascinante e carismatico quanto in balìa del vento dei propri desideri. Perché mai Elizabeth dovrebbe seguire lui e stare con lui, quando nel corso del terzo film ottiene una sua nave e un suo equipaggio?
Alla fine della storia, Elizabeth non ha bisogno della libertà che potrebbe offrirle Jack. È già una donna libera – e lo è soprattutto grazie alle proprie scelte, in relazione alle quali si comporterà di conseguenza, senza sottrarsi agli impegni e alle responsabilità. Ha scelto di opporsi alla Compagnia delle Indie Orientali e di combattere contro Beckett? Dovrà guardarsi le spalle e tenersi preparata ad affrontare eventuali rappresaglie. Ha scelto di sposare Will? Lo aspetterà e custodirà il suo cuore. Non è una prigioniera, è una donna adulta che ha preso delle decisioni consapevoli. Nei dieci anni che separano la partenza di Will dal suo ritorno potrà andare dove riterrà più sicuro, per mare o per terra, e avrà tutto il tempo di costruirsi una vita, una casa e una nuova routine. Nessuno le sta chiedendo di confinarsi su un’isola… tanto meno l’uomo che ha sposato.
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Fine Parte 1 🚧 [continua…]
Immagini tratte da: buffysummers, Sparrabeth Dead Mans Chest GIF Tenor, mylovewithdamon, G Lee Pinterest, rikrgif, ceeyoutea, lady-arryn, Google Immagini.
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angelap3 · 10 months ago
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Oggi è il 7 Marzo, ed in questo giorno, nel 1908, a Roma nasceva la grande attrice Anna Magnani. Fin da dopo poco la nascita, fu data subito in affido alla nonna, quindi Anna fu subito abbandonata dalla madre e non conobbe mai il padre naturale. La nonna si assume tutte le responsabilità per la sua crescita ed il suo studio e la Magnani dopo un primo approccio alla musica, con lo studio del pianoforte, trovò nella recitazione la sua passione e la sua strada, frequentando la Scuola di Arte Drammatica di Roma. Iniziò a lavorare in teatro e nella rivista ed ebbe presto opportunità di collaborazione con Paolo Stoppa e Totò. I suoi inizi cinematografici partono dal 1928. Riuscì presto ad imporsi all'attenzione del pubblico e della critica per le sue spiccate doti d'interprete drammatica, sanguigna e passionale e nel 1945 raggiunse la fama mondiale con la sua straordinaria partecipazione al film “Roma Città Aperta” di Roberto Rossellini. Nella sua carriera vinse l'Oscar come migliore interprete, due David di Donatello, cinque Nastri d'Argento, un Globo d'Oro, un Golden Globe, un Orso d'Argento a Berlino e molti altri premi internazionali. Viene considerata tra le maggiori interpreti della storia del Cinema. Morì a Roma nel 1973, a 65 anni.
Bruno Pollacci
“Assicurate de avè le mani pulite bene prima de toccà er core de na persona.”
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