#mi sento veramente male
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non so che dire se non che sono onorata di averti ispirato a creare questa fanart bellissima 😭 adoro come mimmo prende la giacca di simone e come si guardano, sei riuscitə a ricreare perfettamente l'atmosfera di tensione che ho immaginato durante quella scena. vorrei dire tanto altro ma mi hai lasciata senza parole se non grazie ora vado a piangere 😭😭😭
La Gerusalata Liberemme ✨
Fanart ispirata alla splendida “Il fato ci ha fatto (r)incontrare” di @tyrionsonoftywin99 🥰
Voglio ricordarli così, circondati dai libri e dimenticando ultimo episodio della seconda stagione. Episodio che, neanche a dirlo, mi ha fatto piangere fiumi di lacrime e maledire chiunque abbia avuto la brillante idea di allontanare Mimmo.
Voci di corridoio dicono che tornerà nella S3 quindi preghiamo insieme e accendiamo un cero affinché questo accada! 😭
Ora corro a recuperare gli ultimi capitoli perché sono rimasta scandalosamente indietro 🥹✨
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SPOT INTEGRALE FIGC X DOP/IGP
#QUESTA PUBBLICITA LA COSA PIU BELLA DI EURO2024 FINO AD ORA mi sento di un male che non potete capire#spalletti che compare nel buio in mezzo alle caciotte urlando cose a caso#LA RECITAZIONE LA SCIOLTEZZA IL BRIO L'ENTUSIASMO#gigione e lollo pelle nell'omaggio al teatro dialettale#io veramente come fate a volere male a sti 4 disgraziati
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questo libro è molto divertente perché la scrittrice si arrabbia perché il suo marito sembra italiano (e si chiama alberto) e lei non lo sembra e le commesse le parlano in inglese e le chiedono se ha imparato l'italiano da suo marito KASJDHAKSJDH
#sto cercando di parlare l'italiano come posso ok ...#è divertente perché lei parla l'italiano migliore#mi sento veramente male per lei ma ... è divertente da leggere
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Scrivere queste parole mi costa un’enorme fatica, non solo perché sento un vuoto dentro che non riesco a spiegare, ma perché metterle nero su bianco mi obbliga ad affrontare una realtà che sto cercando di ignorare da troppo tempo. Mi sento smarrita, tradita, delusa, e soprattutto stanca. Stanca di credere nelle persone, stanca di dare il meglio di me per poi ritrovarmi sempre con un pugno di niente tra le mani.
È incredibile quanto dolore possa provocare un'amicizia che finisce, soprattutto quando quella persona non era solo un'amica, ma una parte di te, qualcuno che credevi sarebbe rimasto per sempre. La cosa peggiore, è restare, ma con la distanza emotiva di chi non ti capisce più, di chi non è più veramente lì per te. Credevo in te. Ti ho aperto ogni parte del mio mondo, anche quelle che avevo sempre nascosto agli altri. Ti ho mostrato le mie fragilità, le mie insicurezze, i miei sogni e i miei fallimenti. E tu eri lì, accanto a me, come se niente potesse mai separarci. Eppure, eccoci qui, quasi due estranee che si guardano da lontano, senza nemmeno il coraggio di parlarsi, senza nemmeno la forza di spiegarsi.
Non capisco come si possa cambiare così, da un giorno all’altro. Non capisco come tu abbia potuto guardarmi negli occhi, sapere cosa stavo passando, e comunque scegliere di allontanarti. Sai cosa mi stava passando per la testa, sai quanto fosse difficile per me anche solo alzarmi dal letto ogni giorno e non strapparmi la pelle. Eppure, hai scelto il silenzio, hai scelto l’indifferenza, hai scelto di lasciarmi andare senza una vera e propria spiegazione quando avevo più bisogno di te.
E sai qual è la cosa peggiore? Che tutto questo mi sta facendo dubitare di ogni singolo rapporto umano. Mi guardo intorno e vedo solo superficialità, persone che non sanno cosa significhi costruire qualcosa di vero, qualcosa che duri nel tempo. Tutti pronti a prendere ciò che possono, a succhiare via ogni briciolo di energia, ma nessuno disposto a restare, nessuno disposto a lottare per un legame. È come se il concetto di rispetto non esistesse più, come se l’empatia fosse diventata una qualità rara, quasi inesistente.
Non capisco come si possa essere così leggeri nel distruggere qualcosa di così prezioso. Non capisco come tu possa aver scelto di trattarmi come una persona qualunque, dopo tutto quello che abbiamo condiviso. Mi fa male, un male che non riesco nemmeno a descrivere. È un dolore che mi tiene sveglia la notte, che mi fa mettere in discussione ogni cosa di me stessa. Sono stata troppo? Non sono stata abbastanza? Ho fatto qualcosa di sbagliato? O semplicemente non valgo abbastanza per te, per nessuno?
Non voglio più credere a nessuno. Non voglio più aprirmi, più fidarmi, più sperare. Ogni volta che l’ho fatto, mi sono ritrovata a raccogliere i pezzi di un cuore che ormai non so nemmeno se valga la pena ricostruire. È come se fossi circondata da persone che non sanno cosa significhi amare davvero, rispettare davvero, rimanere davvero. Mi sento usata, vuota, come se tutto ciò che ho dato fosse stato preso e gettato via.
E adesso, qui, in questo periodo buio della mia vita, mi sento più sola che mai. Non c’è nessuno su cui possa davvero contare, nessuno che sappia cosa significhi esserci davvero. È come se stessi gridando sott’acqua, e il mondo continuasse a girare, ignaro del fatto che sto annegando. E tu, tu eri quella persona che pensavo mi avrebbe salvata, quella che non avrebbe mai permesso che mi sentissi così. E invece, sei stata proprio tu a spingermi più a fondo.
Non voglio più vivere con questa costante paura di essere abbandonata. Non voglio più costruire legami che alla fine si rivelano fatti di nulla. Ma allo stesso tempo, non so come fare a smettere. Perché nonostante tutto, nonostante il dolore, una parte di me continua a sperare che qualcuno, un giorno, sia diverso. Ma quella speranza si sta spegnendo, e con essa, anche una parte di me.
Non credo più alle persone. Non credo più ai “per sempre”, ai “ci sarò sempre per te”, alle promesse fatte sottovoce. Perché ogni volta che ci ho creduto, sono rimasta sola, a raccogliere i pezzi di un cuore che ormai non regge più. E tu eri l’ultima persona da cui mi sarei aspettata tutto questo.
Mi sento un guscio vuoto, una persona che non sa più come fidarsi, come amare, come vivere davvero. E tutto questo per cosa? Per credere di nuovo alle persone? Per aver sperato che tu fossi diversa?
Non mi rimane più nulla, se non il dolore di tutto ciò che abbiamo perso. E la tristezza di sapere che, probabilmente, a te non importa nemmeno più.
Ed è questo che fa più male, sai? Sapere che, mentre io passo le notti a chiedermi dove ho sbagliato, tu probabilmente non ci pensi nemmeno. Sapere che per me eri una sorella, un pezzo di vita irrinunciabile, mentre per te sono diventata una presenza superflua, qualcuno che è facile lasciare indietro.
Non riesco a capire come ci si possa spegnere così, come si possa scegliere di voltare pagina senza neanche provare a spiegarsi. Non riesco a capire come il rispetto che credevo avessimo l’una per l’altra possa essere diventato così fragile da frantumarsi senza un vero motivo. E il dolore cresce, giorno dopo giorno, perché continuo a cercare risposte, a dare un senso a questa fine, ma non trovo nulla. Solo vuoto.
Sai quanto è devastante perdere fiducia in qualcuno? È come se qualcosa dentro di te si spezzasse in modo irreparabile. Ogni volta che provo a ricordare i momenti belli, le risate, le confidenze, sento una stretta al petto. Ogni ricordo si trasforma in una ferita aperta, una prova di quanto mi sono sbagliata su di te, su noi.
Ero già in difficoltà. Lo sapevi. E nonostante tutto, hai scelto di andartene, di tirarti indietro proprio quando avevo più bisogno di te. Come si fa? Come si può essere così insensibili? Non riesco a capire se sono io il problema, se pretendo troppo, o se semplicemente sono stata sfortunata a credere ancora una volta nella persona sbagliata.
Sai cosa fa più paura? L’idea che ormai io non riesca più a fidarmi di nessuno. Che ogni volta che qualcuno si avvicina, sento solo la paura di essere ferita di nuovo. È come se stessi costruendo un muro intorno a me, un muro che mi protegge ma che allo stesso tempo mi isola. Perché se nemmeno tu, che consideravo una parte di me, sei rimasta, allora chi mai potrebbe farlo?
Non so più cosa aspettarmi dalle persone. Non so più se esista davvero qualcuno in grado di comprendere cosa significhi rimanere, lottare per un legame, rispettarlo, anche quando è difficile, anche quando richiede sforzo. Mi sembra che nessuno sappia più cosa sia il rispetto, cosa significhi tenere davvero a qualcuno. Tutto è diventato così effimero, così fragile, che a volte mi chiedo se valga ancora la pena provare.
Mi sento stanca. Non solo fisicamente, ma dentro, nel profondo dell’anima. È una stanchezza che non si riesce a spiegare, che ti spezza ogni giorno un po’ di più. Ogni delusione, ogni abbandono, ogni parola non detta aggiunge un peso che diventa insopportabile. E mi chiedo quanto ancora riuscirò a sopportare.
Forse sbaglio io, forse sono io che mi aggrappo troppo alle persone, che vedo cose che non ci sono. Forse sono io che mi illudo, che mi costruisco castelli in aria, che vedo legami dove gli altri vedono solo convenienza. Ma se è così, allora non so più chi sono. Non so più come fare a essere diversa, come fare a non dare tutta me stessa, anche quando non dovrei.
Quello che mi distrugge è che non posso smettere di volerti bene, nonostante tutto. Nonostante il dolore, nonostante la delusione, una parte di me spera ancora che un giorno ti renderai conto di quello che abbiamo perso, di quanto valeva il nostro legame. Ma forse è una speranza inutile, una speranza che mi farà solo più male.
E allora resto qui, con questo vuoto dentro, cercando di capire come andare avanti, come continuare a credere nella vita, nelle persone, quando tutto sembra crollarmi intorno. Forse non ci riuscirò mai del tutto. Forse questa delusione mi accompagnerà per sempre, come un’ombra che non riesco a scrollarmi di dosso.
Ma quello che so è che non dimenticherò mai il dolore che mi hai lasciato, il senso di perdita, di abbandono. Non dimenticherò mai quanto pensavo che fossi diversa, e quanto invece mi sbagliavo. E questo, forse, è ciò che mi farà più male di tutto.
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Ho bisogno di cambiare. Forse questa è l'unica cosa che so al momento. E' tornato il buio, è tornato prepotentemente, come non mai e non so come affrontarlo. Sinceramente non so cosa sia andato storto nella mia vita, in quale momento o in quali momenti mi sono perso. Non è la prima volta che mi accade, ho avuto i miei periodi no ma non sono mai stati così visibili, esposti al mondo. C'è un mondo di rabbia dentro me che ho sempre saputo gestire ma ultimamente no, basta veramente un cazzo e come una bomba sono pronto ad esplodere. Questo mi fa tremendamente paura, anche perché non importa chi ci sia dall'altro lato e si ritroverà a beccarsi tutto il mio odio. Odio, odio per cosa? Questo ancora devo capirlo. Nella mia vita ho sofferto si, come tutti e meno di molti ma questo non può e non dovrebbe giustificare nulla. Sono bloccato, non riesco a vivere, e quando poi lo faccio e torno alla normalità è sempre peggio, ogni volta fa un po' più male. Forse la parte peggiore è vivere quegli attimi di felicità che mi mancano perché sono un ingordo, ho bisogno di sentirmi pieno, a volte anche un po' apprezzato ma allo stesso tempo non sono capace di gestirlo. Ho imparato che non sono mai contento di nulla, non mi basta mai e quindi come si fa? Come posso sopraffare questo mio modo di essere? Sono sempre in conflitto con me stesso, come se ci fossero due personalità che a volte convivono nello stesso momento e questo crea un conflitto enorme, vado in tilt. Spesso penso che l'unica soluzione sia quella di isolarmi, di mandare tutti via, le persone sono sempre state bene senza di me, possono continuare a farlo per il resto della loro vita. Ma della mia che ne sarà, deve davvero finire così? Deve essere davvero "un solo attimo di beatitudine può forse colmare una vita intera?". Non sono pronto a questo, non sono pronto a vivere un futuro misero fatto di solitudine, ne ho già vissuta tanta, ad un certo punto deve arrivare il mio momento no? Forse il mio momento è già arrivato e l'ho perso? Ed ora che si fa? Come supero tutta la tristezza che sento in ogni centimetro della mia pelle? Tutta questa tristezza che a volte non ha fatto parte della mia vita per alcuni attimi. Ci si abitua mai a stare male? Dobbiamo davvero vivere una vita di merda quando potremmo essere felici? Non lo so, ho perso il libretto delle istruzioni di questa vita. Ho perso tanto e sto continuando a perdere, sto continuando a perdermi. Aspetto un po' di luce in questa oscurità, una mano che forse mi tiri su anche se so che dipende tutto da me. Da me, appunto, questo è il problema più grande. Ho sempre provato a fare tutto da solo nella mia vita e questo è il risultato, un "uomo" a pezzi che distrugge tutto ciò che tocca. In fondo volevo solo una vita, una famiglia, una casa e dei figli, ed invece eccomi qui, io e i miei demoni a pensare su come farla finita. Ho bisogno di cambiare, ma per cambiare devo cambiare me, non so se ci riuscirò.
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Mi fa male vedermi allo specchio con gli occhi spenti e un sorriso debole, mi fa male non essere libero di sentire a causa di tante paure, mi fa male non essere libero di essere me stesso senza paura di essere ferito. Mi fa male vedermi camminare così stanco e così appesantito e non poter fare nulla per sentirmi più leggero. Sì, sono triste per me stesso, non è che mi vittimizzerò per questo o quello, quello che mi fa veramente male è che ho perso la forza di amare me stesso e di amare gli altri, ho perso la forza di continuare ad essere coraggioso. Non riesco a trovare la strada verso me stesso perché mi sento perso, non soffro per nessuno se non per me stesso.
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che poi la cosa che mi dispiace è che a volte avrei anche voglia di mettermi a conoscere una persona e magari qualche volta provo anche, magari ci esco una volta, però solo il pensiero di andare oltre mi fa salire l’ansia alle stelle, non lo so pensavo che crescendo mi sarebbe passata questa cosa ma più vado avanti più gli impegni sentimentali mi fanno stare male perché non riesco a stabilire una connessione emotiva, non riesco ad entrare nella vita di una persona perché mi sento a disagio e non riesco a far entrare qualcuno veramente nella mia vita perché non lo voglio, è la mia vita, i miei spazi e non riesco a pensare di condividere veramente e profondamente
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Dorme, il mio angelo
Sembra una creatura fragile, delicata. Durante il giorno affronta la vita, il lavoro, le amicizie e tutto ciò che le capita con gentilezza, pazienza. Non farebbe del male a una mosca. Ma non fatevi ingannare. Questo è solo il quadretto apparentemente idilliaco di quando riposa, sazia d'amore mentre io me la guardo, rapito e istupidito dall'amore.
Non fatevi fuorviare dalla sua apparenza innocua, dai tratti delicati del suo volto e dalla sua magrezza: sotto il cofano invece lei ha un motore truccato, comandato da una sua mente sensualmente dittatoriale. Me n'ero innamorato per la delicatezza dei suoi modi. M'ha stregato con ciò che sa fare col suo corpo. Infine mi ha legato a sé col sapore della sua pelle, con l'expertise della sua lingua, con i suoi odori personali meravigliosi.
Mi comanda. E io in compenso me la lecco tutta con estremo gusto. Ovunque: non tralascio nulla. Nuda è bellissima: è veramente un capolavoro della natura. È una creatura nata per farsi adorare. Nell'intimità non mi fa sconti: pretende obbedienza assoluta. Non ho margini di manovra, con lei. Né li desidero più. Eseguo alla lettera i suoi ordini e godo nell'esserle sottomesso, amo essere un valido aiuto perché lei possa godere.
Durante il giorno, lavoro, discuto, guadagno denaro, organizzo il lavoro di centinaia di uomini e donne. In pratica sono una persona risoluta, equilibrata e generosa, che quando occorre sa farsi rispettare. Ma, come sottofondo alle mie azioni, c'è sempre il costante pensiero di lei, la voglia di sentirne sulla mia lingua il sudore intimo, dopo la sua giornata d'impegno. E a seguire, sempre lei: nel mio palato e in gola, quando ingoio i suoi umori. Dio, se è una “croce e delizia”, questa donna per me!
La sera ceniamo, rigoverniamo chiacchierando allegramente, diamo una ripulita in giro e organizziamo la colazione e i vestiti per l'indomani. D'un tratto, lei si fa estremamente seria. È sparita ogni traccia di dolcezza dal suo comportamento. Io non vedo l'ora che ciò accada. Mi ordina di “saggiarla”, di prepararla e io eseguo, fingendo di volerla domare. La frugo nell'intimità, la faccio eccitare.
Ma d'un tratto la sua recita nella parte dell'agnello finisce, s'è stufata ed esce fuori la leonessa ruggente. Mi dà ordine di portarla in camera. Capisco che ora ha voglia, poi mi comanda di leccarla e farla godere. So che devo essere scrupoloso, se voglio guadagnarmi l'accesso del mio uccello dentro di lei. Che comunque non è mai scontato.
Il gusto delle sue intimità mi è entrato nell'anima. Mi possiede, è una vera droga. L'unica, per me che non fumo e non m'ubriaco. Quando per qualche ragione mi si nega, perché è incazzata per fatti suoi o mi vuole punire, io letteralmente non ragiono più. Voglio lei, desidero solo lei. Il profumo della sua pelle, la morbida consistenza e la dolcezza dei suoi seni mi urgono in ogni momento.
Mi occorre, per vivere, il sapore dei suoi umori e del suo sudore mentre è impegnata a godere sotto i colpi della mia lingua che le si intrufola nell'ano o nella fica a lungo. Ne ho bisogno. Come l'aria. Più dell'aria che respiro. Ecco: la sento che rientra. Voglio che mi dia degli ordini. Desidero essere dominato da lei. Non esiste altra donna che lei. È la mia musa, la mia Dea, l'unica padrona. La vedo direttamente aggressiva, oggi. Nessuna transizione graduale da donna dolce a fiera ribelle, stasera tra noi.
-Ciao, nullità: stasera cambio di programma. Non ho fame. Vai subito in camera e spogliati. -Subito, mia signora. Posso chiederti perché? Avevo preparato una cenetta succulenta, per ritemprarti prima dell'amore… -Certo che puoi chiedere: perché ho avuto una cazzo di giornataccia e quindi ho solo una gran voglia di farmela leccare per bene. A lungo e con tanta passione. Sai, stronzetto incapace, ho comperato un giocattolino per iniziare a farti definitivamente mio schiavo, a sentirti soffrire e godere prendendolo nel culo. Quindi non voglio perdere altro tempo! Sono curiosa e poi mi devo sfogare. Voglio vederti completamente sottomesso lacrimare di dolore sotto i miei colpi. E dei tuoi esperimenti fallimentari in cucina non mi frega un cazzo. Chiaro? -Oh, si: vado subito cara, angelo mio! Tu mi sei padrona adorata e devi essere obbedita in tutto! Non vedo l'ora di leccarti a lungo e poi di soffrire per darti tutto il piacere che vuoi. Usami come e quanto vorrai.
RDA
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Gli ultimi giorni: fa freddo e ho paura di spendere troppo di gas, mi copro e scappo in biblioteca e a casa soffro il freddo più freddo che c'è
Il mondo mi fa male e sento di non avere la forza di restare in piedi. Sono sempre in ritardo e penso di non avere tempo, non mi rilasso mai veramente e mi sento un palloncino troppo gonfio, vorrei uno spillo per poter scoppiare
La mia famiglia ogni giorno mi ferisce in qualche modo e non mi dà valore neanche un po', per fortuna ci sono i rotolini con lo zucchero e qualche email di qualche prof carin* che mi tirano un po' su.
La ricerca per la tesi sta andando, ho due bozze di indice che proporrò al professore mercoledì e spero con tutto il cuore che vada bene.
Voglio uccidermi, ma desidero una vita
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La fine di una relazione tossica.
Dopo un anno di relazione, dal giorno 29 agosto 2023 sono ufficialmente “libera”. In che senso? Intendo LIBERA non nel senso di “Fatevi avanti, ragazzi!”, ma nel senso che mi sento come se mi fosse stato tolto un grande peso di dosso. Come mi sono ritrovata in quella relazione? È una storia lunga. Perché l’ho definita “tossica”? Ebbene: piangevo sempre, avevo bisogno di lui ma al tempo stesso stavo male (“dipendenza affettiva”), volevo già uscirne da molto tempo prima ma non riuscivo a farlo o a dirgli di no e anche se abbiamo passato dei momenti teneri insieme non sono mai stata veramente felice. Certo, quando abbiamo ufficialmente rotto, qualche lacrima è scesa. C’erano pur sempre dei sentimenti coinvolti. Ma se avessi continuato a “vegetare” in quella situazione sarei stata molto, ma MOLTO peggio.
Scrivo tutto questo anche per aiutare chi magari è intrappolato in una relazione simile ma non sa come uscirne. Il mio consiglio è: NON abbiate paura di troncare il rapporto. FATELO E BASTA. Senza pensarci. Come uno strappo di cerotto. Ve ne sarete grati, credetemi 😊
Detto questo, passo e chiudo!
P.S. Sentitevi liberi di far girare questo messaggio a chiunque credete che possa averne bisogno, ricordando che: 1) non siete soli e 2) potete farcela!
~ Ragazza libera
#frasi#storie#storie di vita#lezioni di vita#relazioni#relazione tossica#relazioni tossiche#relazione finita#vita#libertà
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Voglio dirti solo questo
" Mi Dispiace"
Non esserci riuscita .
Non averti mai raggiunto
È un dolore che rammarico
Per sempre.
" Mi Dispiace veramente"
Non aver trovato mai le parole giuste
Quelle chiare ,che sanno costruire ponti
Sui quali anche noi duri ,di carattere
Possiamo mettere da parte l' ego ed ascoltarci .
La mia vita passerà così a scrivere
Su una piattaforma,che nessuno mai
Leggerà.
Ci sono attimi in cui vado a nascondermi
In posti isolati ,solo per ascoltare il vento
E scrivere su nel cielo .
Quasi fosse possibile, raggiungerti col pensiero.
Ho creduto addirittura di sentirti
Alle mie spalle .
Quasi tu potessi osservare i miei silenzi.
E ho scritto di pelle ,di cuore
Di brividi impossibili.
Non capisco perché ci siamo fatti cosi male ?
Perché ci siamo abbandonati ,trascurati
Obbligati a dimenticarci .
Tu lo sai da sempre...
Io con te volevo solo parlare
E se fosse successo mai avrei preteso altro
Che morir negli occhi tuoi ...
Ci sono giorni in cui mi obbligo a star bene
E altri in cui il petto mi dice
Smettila ,non mentire più a te stessa .
Ti ha dato fastidio non essere accettata
Per questo ne parli ancora !
Non lo so se è vero .
So solo che quando scrivo di quel che sento
Trema il cuore e le lacrime accarezzano
Quel viso che nessuno ha mai voluto
Accarezzare .
Cosi mi ricompongo e mi dico
Hai deposto i tuoi sentimenti
In un posto dove chiunque potesse
Guardare e sentire
Cosa si prova a morir da soli
In un angolo nascosto ho rivelato
Il miracolo dei miei giorni vuoti .
Inchiostro sacro colmo di incertezze
E di mancanze che la vita mi ha donato .
Anaise
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Update of my life
Lo scorso mese sono stata una grande, ho camminato tanto è avuto un dieta perfetta, bevevo acqua sempre e mi sentivo proprio meglio. Non ho fumato erba e ho bevuto un bicchiere di vino un paio di volte.
Questo mese è una cazzo dì tortura. A Mykonos ho conosciuto Dimitri, questo ragazzo super gnocco che mi ha dato dell’erba gratis quando io e Giorgia ci siamo autoinvitate a casa sua. E li tutto bene. Me la sono portata in Inghilterra e da quando sono tornata dalla Grecia e ho ricominciato a fumare, alla fine sono mini canne con veramente un punta di tabacco però mi salgono tantissimo e faccio binge eating. Ho cominciato a dimenticarmi le cose di nuovo, ho quasi sempre fame, e mi viene più voglia di zuccheri raffinati e dolci in generale; la cosa peggiore è che non riesco a controllare la mia mente, ho voglia di un dolce? Me lo mangio e poi mi sento in colpa perché mi sono detta che avrei smesso di consumare ultra processed food.
La sera ci penso alla canna e dico “quanto me ne vorrei fare una” che poi non mi da più tutta questa felicità è mi tiene più che altro incollata al cellulare. Però sono più dipendente di quel che io pensassi.
Sono uscita con amici e mi sono bevuta il vino. Torno a casa in Italia e mi offrono il vino. Fra poco vado a Barcellona e sono in un resort tutto incluso con free bar.
Vi dico solo che se lo scorso mese ho perso 7 chili questo mese in 14 giorni ne ho ripresi 3.
E ci sto male, perché tutti mi dicono “ma sei dimagrita tantissimo” eppure io non mi piaccio ancora al 100% e così divento insicura.
Penso sia l’erba che mi fa questo effetto. E penso che la finirò perché non la posso ignorare. Ma dopo quella non la compro e a novembre ricomincia con crearmi la mente più forte, flessibile e furba.
Sto imparando a leggere il mio corpo. Ma sto vedendo che per ora è più difficile tu quanto io abbia creduto.
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Non credevo ci si potesse odiare così tanto nella vita, ho raggiunto il punto in cui mi ucciderei pur di mettere fine a questa insensata esistenza che conduco. Ormai sono anni che va avanti così, io veramente non so come cambiare la situazione, non so se mai troverò il modo, so solo che mi sento miserabile nella vita che ho e vorrei finisse tutto. Sto male, mi sento soffocare, vorrei chiudere gli occhi e non aprirli più. Davvero questi sono gli anni più belli? Si può vivere così a soli vent'anni? Sentendosi inutili, persi, uno spreco di spazio sulla terra, un peso per tutti. Cos'è che non va in me? Perché io non posso avere una vita normale? Perché per me è tutto più difficile, tragico, immobilizzante? Perché gli altri vanno avanti e fanno progressi mentre io resto ferma o vado indietro? Sono stanca, esausta, non so per quanto sopporterò ancora.
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non so come spiegare alle persone che quando sparisco non lo faccio con cattiveria e non è di certo per qualcosa che hanno detto o fatto loro, ma semplicemente perché mi sento più morta che viva e anche rispondere a un messaggio mi sembra un’impresa impossibile, oppure mi dimentico, oppure sento il bisogno di isolarmi completamente dal resto del mondo e rispondere ai messaggi è l’ultima cosa a cui penso. ovviamente mi sento uno schifo, è veramente un comportamento da stronzi, ma proprio non riesco, se sto male non riesco
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Perché mi sento così? Come se mi mancasse da morire e come se fosse successo ieri.
Lo so che è solo un momento, ma fa veramente troppo male.
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Finalmente sono un ferie.
Niente di che per l'Europa, ma qui avere più di 3 giorni di fila di festa è un miracolo di dimensioni astronomiche e di cui dovrei ringraziare tutti i kami giapponesi (anche se non se lo meritano).
Domani cerco di fare l'italiana pure io e vado al mare, anche se non ho un costume e, tra il mio odio per lo shopping e il fatto che molto probabilmente avrò una XXL giapponese, mi sa che è meglio se per una volta non compro su internet (ultimamente sta diventando il mio unico modo per non rimanere senza niente da mettere - e non sto esagerando).
Vorrei già andarmene pure da sto lavoro, ma vabbè che lo diciamo a fare. Ho fatto così tanto per trovare qualcosa che avesse orario flessibile e smartworking e invece comunque lo standard è l'ufficio. Poi ovviamente io ho avuto il grande culo di stare nel dipartimento dei visti quindi c'è sempre un via vai di passaporti immane, per cui se non ci sei tu, il lavoro va sugli altri che già hanno la loro merda da fare, già fanno gli straordinari e quindi via di senso di colpa e di responsabilità... poi uno si chiede perché questi so strani e si ammazzano di fatica: eccovelo spiegato facile facile.
Per questo motivo ultimamente sto pensando di traslocare. Ho trovato un monolocalino bellino a 10 min A PIEDI dall'ufficio (che è centralissimo) con un affitto abbordabile... peccato che qui esiste questa cosa magica chiamata "spese iniziali" per cui tu prima di entrare devi pagare tutta una serie di cose che loro faranno per te (tipo cambio chiavi di casa, pulizia generale, disinfestazione ecc) al prezzo che dicono loro pure se tu non vuoi. Peccato che ste spese iniziali ammontano a MEZZO STIPENDIO e se ti metti a pensare a tutte le cose nuove che vanno comprate (dato che qui gli appartamenti si vendono completamente vuoti e senza elettrodomestici), insomma, non lo so se voglio buttare uno stipendio così. Però dall'altra parte sto vivendo veramente male con sti viaggi continui in treno e ora con sto caldo che ammazza la voglia di vivere di chiunque... se ripenso all'anno scorso in cui non mi avevano ancora assegnato a nessun posto e sono stata tutta l'estate a casa... Madonna che culo che ho avuto e solo ora lo sto realizzando perché è veramente impossibile vivere così.
Ah poi vabbè parliamo in verità di buchi di monolocali dato che sono 20 m2 e sono pure TANTI. Ho visto annunci di appartamenti singoli di 13/15 m2 SENZA ARMADIO a prezzi che manco vi sto a dire. Poi dite la crisi abitativa a Milano e che la gente vive nei buchi a prezzi folli... che ve devo dì.
Inizialmente volevo fare un viaggio al sud per vedere delle amiche che abitano lì però poi tutte loro si sono impegnate con altre persone (perché giustamente le ferie queste sono e se non ci si muove addio) e quindi vaffanculo non sono andata da nessuna parte. Un poco me ne pento, un poco sono talmente stressata che veramente voglio solo morire sti giorni.
Poi considerando che in 1 anno sono stata a Tokyo meno di 10 volte nonostante ce l'abbia potenzialmente a 2 passi, direi che è meglio se me la comincio a girare un poco in più finalmente.
Per il resto come sto? Boh io mi sento sempre peggio. Questa non è vita, questa non è la mia vita. Però che devo fare, che posso fare? Niente posso fare. Posso solo patire, fare come quelli che non ho mai capito: fare finta che vada tutto bene, che questa sia vita; lo fanno tutti quindi lo devo fare anche io.
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