Tumgik
#mi dispiace per tutto ma io sta vita non la sopporto più
ross-nekochan · 4 months
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Mandate vibes positive per questa tornata di colloqui perché, sarò sempre sognatrice speranzosa del cazzo, però sento profumo di assunzione (anche se mi mancano i colloqui n.2 ad entrambi). 🤞🤞🤞🤞🤞🤞
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sognosacro · 4 months
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Credo di odiare i lavori su commissione.
Mi sembra di essere una fabbrica, una fotocopiatrice di idee altrui e non riesco a metterci talento e passione in questi lavori.
Mi dispiace mamma.
Sto lavoro hippie che sto facendo per il cliente che vi raccontavo (praticamente finito) mi sta mandando in bestia perchè ho capito il senso che voglio dare alla mia vita e questo è praticamente il contrario.
Diosanto.
ora ve lo faccio vedere anche se non è finito.
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non c'è niente di magico e bellissimo.
Fosse mio lo avrei strappato.
E non ditemi "ma è colorato bene" perchè è l'unica cosa su cui non avevo regole e quindi l'unica in cui mi sono divertita.
Il resto mi ha detto lui cosa copiare dalle foto e dove mettere gli elementi aggiuntivi.
proprio mi ha chiesto di farlo assieme e gli ho detto di no, perchè cazzo. Già che ci sei fallo da solo no?
Bho. Ho sbagliato tutto e mi dispiace.
Io non sopporto i clienti.
Alcuni sono carini e gentili, altri proprio.
Non so come fate.
Preferisco vendere la mia stessa arte, quella vera.
Non questi disegni fattucchieri.
scusate ma... non c'è nemmeno la prospettiva. Più lo guardo più mi arrabbio.
non avrei dovuto accettare.
e ora mi do della stupida.
poi chi cazzo vuole nell'arte i suoi stessi problemi.
bah!!!! 😡
(dovevo sfogarmi ciao)
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sciatu · 4 years
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DOPO LA FESTA
Lo svegliò l’odore del caffè e inconsciamente capì subito che doveva essere un caffè fatto in casa. Aprì gli occhi ma vide solo il bianco delle lenzuola e solo il vederlo gli fece venire un gran mal di testa tanto che chiuse gli occhi “Amore ti ho portato il caffè” disse una voce femminile “Che strana voce ha Gessica questa mattina.” Si disse, ascoltando ad occhi chiusi quella voce sottile quasi da bambina. Sentì sulle labbra il bordo della tazzina e presala in mano bevve lentamente “Buonissimo, pensò, proprio come piace a me Gessica questa volta è stata brava” Apri gli occhi sorridendo e si vide davanti il volto di una donna che non aveva mai visto. Era mora con gli occhi scuri, mentre Gessica era bionda con gli occhi chiari, la ragazza indossava un accappatoio chiaro con disegnato degli orsetti e da come era aperto sul davanti, si capiva sia che sotto non indossava nulla sia che aveva una misura di petto tripla di quella di Gessica. Anche il resto del suo corpo era il doppio di quello di Gessica che con i suoi cinquanta chili scarsi sarebbe scomparsa dentro l’indumento. “Che c’è?” Chiese lei vedendo la sua faccia sconcertata. “La luce, mi da fastidio.” Rispose dicendo in parte la verità. “dovevi vedere che mal di testa avevo io quando mi sono svegliata – fece lei sorridendo con aria complice – poi mi sono fatta una doccia ed è passato tutto. Fatti anche tu una doccia, vedrai che starai meglio” Aprì l’anta di un grande armadio tirando fuori un accappatoio con coniglietti Solo allora, alzandosi dal letto, si accorse che era nudo. Guardò le due nudità, che pensò di nascondere tra le mani e poi la ragazza cercando qualche scusa. Lei invece gli passò l’accappatoio e sfiorò con le labbra quelle di lui “Uhmmm – fece lei sotto voce – mi fai venire voglia” e si girò dirigendosi verso la sala su cui, attraverso un disimpegno, si affacciava la stanza da letto. L’ osservò andarsene muovendo il suo di dietro in una maniera tale, che pur di misura XXL aveva un che di aerea civettuoleria con gli orsetti dell’accappatoio che sembrava ballassero il chachacha “Ma che minchia ho fatto? E quanto minchia ho bevuto? Mannaia a mia sembra che non so che non sopporto l’alcool e che poi non mi ricordo nulla!!!” Si chiese preoccupato ed incazzato con se stesso. Andò verso il disimpegno in cui vi era anche la porta del bagno che era un trionfo di rosa e di cornici barocche colmo del profumo di creme rimasto a mezz’aria insieme al vapore. Prima di entrare nella doccia si guardò nello specchio che copriva la porta del bagno. I capelli erano scomposti come se si fosse pettinato con i mortaretti, mentre la faccia sembrava quella di un ‘pizzatu o peggiu, di nu cugghiuni di mulu, tanto era brutta, grinzosa e smorta. Sul petto aveva dei segni come di graffi e li in basso vide delle strisce rosse che pensò preoccupato sangue scoprendo che invece era rossetto Il pensiero andò alla fidanzata. “Che gli dico ora a Gessica?” Entrò nella doccia e aprì l’acqua e solo mentre si insaponava si ricordò un cosa tremenda “Gessica mi ha lasciato!!” restò immobile nella doccia mentre l’acqua calda scendeva in piccoli rivoli sul suo corpo  e lavando la schiuma dall’odore di papaya con cui si era coperto. Ora ricordava! Aveva litigato con Gessica. Anzi no, lei era venuta all’appuntamento che gli aveva chiesto e gli aveva restituito l’anello. “Mi dispiace, ma nun è cosa” “Comu nun è cosa? C’è un altro?” “No, ma nun è cosa, ommai si comu n’amicu: non provo più niente. È come se mi fossi svegliata da un sogno capendo che era un incubo. Devo finire questa farsa prima che ci facciamo male” “Ma come un incubo? C’è un altro?” “No – rispose lei incazzata – non c’è un altro, è che non ci sei tu!” Si girò e se ne andò Lui la rincorse e la fermò “C’ è un altro, troia, non me lo vuoi dire! Come può essere che dopo cinque anni che stiamo insieme prendi e mi lasci così, come si lascia un cane per strada” Lei diventò una belva ed incominciò ad urlare “Non c’è nessuno, sei tu che mi hai rotto, con le tue visite ai parenti, con il parlare di un domani con solo impegni e sacrifici, senza mai pensare a quello che io voglio e a come la penso. Io voglio stare con qualcuno che mi riempia la vita non che me la organizzi! Perciò hai rotto, capito? R-O-T-TO” E l’osservò con gli occhi di una belva. La guardò stupito, chiedendosi se fosse proprio lei quella che chiamava “amorino” o “micettina” e che invece era na rannissima buttana! Reagì quindi come reagiscono tutti gli uomini stupidi: le diede uno schiaffo! Ma all’ultimo momento rallentò la forza dello schiaffo, perché era un gesto contro la sua natura e perché non aveva senso. Perché in fondo l’amava e non poteva farle del male. Lei invece gli restituì lo schiaffo con una violenza tale che dopo aver fatto due giri su sé stesso andò a sbattere contro un albero del marciapiede e scivolò sulla strada finendo sdraiato tra due macchine parcheggiate.  Probabilmente era svenuto perché si ricordò solo la voce di un bambino che diceva “Guarda mamma due piedi” E la madre rispondere, “non toccare è cacca” Si ricordò vagamente che si alzò e sentendosi le guance gonfie per lo schiaffo e il colpo all’albero decise di andare da Mario, un suo amico che abitava li vicino a cui raccontò quello che era successo. Mario gli diede del coglione perché tutti avevano capito che lei lo voleva lasciare, mentre solo lui insisteva a non capire, a voler continuare “ma se due si vogliono bene, si parlano e le cose si risolvono” Si difendeva lui “Ma lei ti parlava in tutti i modi, con il corpo, le allusioni e le parole. Ma tu eri chiù orbu i na littiridda (pipistrello): non hai mai capito na minchia!” Concluse l’amico. Poi ebbe pietà e gli disse che avevano organizzato una festa clandestina in un Palmento verso Santa Teresa, sarebbero andati a divertirsi e dopo due bicchieri di vodka avrebbe sicuramente dimenticato Gessica. Dopo quasi un ora e mezza di macchina finì in un vecchio baglio dove in un magazzino enorme stavano chiusi per via delle limitazioni del Covid, un centinaio di ragazzi che ballavano storditi dalla musica, dalle canne e dall’alcool. A lui bastarono pochi bicchierini di vodka al melone per imballarsi. Si mise a girare per il magazzino pieno di ragazzi, che ballavano agitandosi nella penombra e nella nebbia formata dal fumo denso delle canne. Ballavano stordendosi, accecati da un mitragliare ritmico di raggi laser e assordati dalla musica ossessiva. Ad un certo punto gli sembrò di vedere la forma filiforme di Gessica con la sua chioma bionda e lunga. Pensò che forse era li con il nuovo ragazzo. Furioso si aprì una strada tra la folla per raggiungerla. Dopo aver sgomitato a destra e sinistra la arrivò alle spalle ed era appoggiata ad una botte piena di bicchieri di plastica con altri ragazzi che gli stavano intorno. Le toccò la spalla gridando “Gessica...” pronto a restituire lo schiaffo che aveva ricevuto. Anzi stava quasi per farlo partire quando la bionda si girò mostrando una barba di tre giorni e un naso aquilino che da solo faceva provincia. “Chi Cessica e Cessica? Cammelu sugnu! cu je sta Cessica” Disse seccato il biondo con proboscide “Nenti, nenti, ho sbagliato persona” fece frenando il braccio che stava partendo. “Levati i cà ricchiuni chi finisci male” disse uno alto e grosso quanto un paracarro seduto vicino a Cammelu “Vatinni , chi nun ti mittemu i mani in coddu picchi nun vulemu prublemi” Sottolineò l’uomo elefante. “Na cosa dissi, puru pi sbagghiu” rispose e si allontanò ostentando una faccia cattiva per tener a bada il gruppo. Si spostò di lato sedendosi su uno sgabello accanto un'altra botte, sempre guardando gli amici di Cammelu in cagnesco. “e tu chi sei?” Disse una voce da bambina. Si girò e la vide. Era la classica curvy: faccia da bambola e corpo da lottatore di sumu “Che è una botte riservata anche questa?” Fece lui seccato e rassegnato a non aver più pace. “in teoria si – fece lei tristemente – lei mie amiche mi hanno portato qui per non farmi pensare al mio ragazzo che mi ha lasciato, poi si sono imboscate col primo che trovavano. Ora sono qui, sola, abbandonata da tutti e con la sensazione di essere per sempre una tagliata fuori” “Davvero il tuo ragazzo ti ha lasciato? Anche la mia ragazza mi ha lasciato…” “Benvenuto nel club degli abbandonati” Fece lei alzando un bicchiere di plastica pieno di un liquore rosso. Lui prese un bicchiere di plastica, vi versò i rimasugli dei bicchieri che erano sulla botte e disse serio “Salute” Bevve l’intruglio d’un fiato, facendo una smorfia quando gli arrivò nello stomaco. “e a te perché ti ha lasciato” Chiese lui. “Perché si vergognava di me. Tutti si vergognano di me! Anch’io mi vergogno di me. E a tè perché ti ha lasciato” “Perché non le stavo più bene” “E cioè…?” “L’amore è come un vestito, deve essere della tua taglia, deve essere per come tu vuoi essere. Quando ci siamo conosciuti ero della taglia giusta, formale ed elegante. Ora è cambiata la moda, va il casual ed il cafone. Non le stavo più bene, allora mi ha mandato a fanculo!” Lei lo guardò tutta seria qualche secondo “Ha fatto bene - come se avesse capito fino in fondo il suo discorso – Se un vestito non ci fa sentire a posto, è inutile tenerlo” “lo so, ma io pensavo che quello era il vestito che voleva. Pensavo che stare insieme voleva dire famiglia, figli, cena la domenica, visita alle zie, vedere i mobili per la casa. Per lei stare insieme voleva dire non dover sentire nessuno e divertirsi. A me rompeva le palle visitare quelle mummie delle zie, ma pensavo che doveva essere fatto, che se eravamo fidanzati eravamo parte delle nostre famiglie mentre lei si era fidanzata proprio per scappare di casa” “e perché non ne avete parlato?” “Perché non ci pensavo, credevo che quello era stare insieme. Perché pensavo di fare la cosa giusta invece non avevo capito na minchia!” “ A volte, ognuno vive il suo amore scrivendosi una parte che poi non sa recitare, o non è adatta a lui. Allora invece di trovare un punto d’incontro, una soluzione, si preferisce scappare. Il mio ex ha fatto così e forse anche la tua ha fatto così. ” “Giusto! Per amore uno non dovrebbe levarsi i vestiti, ma le sue ipocrisie e preconcetti” “Parli bene, bravo! Ma allora perché ti sei fatto lasciare?” “Perché la persona saggia capisce il problema prima che capiti, quella stupida capisce tutto solo dopo che è successo il disastro e spesso neanche allora” “Bravo” Disse lei finendo le ultime gocce del bicchiere Lui la guardò come se la vedesse per la prima volta. “Lo sai una cosa? Non ce ne deve fregare niente se ci hanno lasciato! Noi siamo meglio di loro: noi siamo abituati a soffrire! la vita non ci schiaccerà: noi da sfigati abbiamo fatto della sofferenza la nostra corazza” “giusto: siamo come l’aglio, più ne butti giù più ti torna su” Lui la guardò non capendo forse per l’alcool che incominciava a fare effetto. “L’aglio? Chi minchia ci ntrasi” “io nei paragoni ho sempre fatto schifo – poi abbassando gli occhi e arrossendo aggiunse sottovoce – sono stupida” Lo disse con un’aria triste e facendo sporgere il labbro inferiore come fanno le bambine quando stanno quasi per piangere. A lui la faccia triste che mostrò lo fece ridere “Ma quale stupida e stupida vaja: stupido è il mondo che ci vuole tutti brillanti e spiritosi come cocainomani” Carmelu e i neandertaliani che lo accompagnavano, li guardavano scambiandosi battute e grosse risate Lui sentì che era partita un'altra canzone di J-Ax e per evitate problemi con quei vicini trogloditi decise che era meglio spostarsi da dove erano. “Balliamo! Facciamo vedere a tutti che ci siamo anche noi” Le prese la mano e la portò nell’aia che faceva da pista da discoteca e si misero ad agitarsi come presi dalle convulsioni. Poi, come sempre, arrivò un lento e si abbracciarono dondolandosi a destra e sinistra. Lei aveva la testa sulla sua spalla e lui stava valutando l’ipotesi di far scendere la sua mano sul posteriore di lei perché ormai a Gessica non gliene doveva fregare niente. “ Tu  faresti l’amore con me?” “Certo – le rispose – sei una bella ragazza, chi non lo vorrebbe fare?” “mi ricordo che il mio ex diceva che gli facevo schifo, che ero tanto grossa che non riusciva ad abbracciarmi” “I ricordi sono come le banconote fuori corso: possono essere belle o brutte ma in ogni caso non hanno più nessun valore. È inutile che li accumuli, perché non potrai spenderli mai. Lasciali stare i ricordi del tuo ex e pensa che inizi una nuova vita” Lei gli sorrise ed appoggiò la testa sulla sua spalla, ma dopo meno di qualche minuto la risollevò “Scusami, non mi sento bene, voglio….  voglio tornarmene a casa. Grazie della compagnia. Mi ha fatto bene” Lui gli avrebbe anche creduto se dai suoi occhi non fossero partite due lunghe strisce di lacrime. Si staccò da lui e se ne andò quasi barcollando. Vedendola zizzagare tra la folla, lui pensò che dentro di sé lui era come lei, disorientata, amareggiata, offesa, sola, delusa e tutto quello che uno poteva sentire in una simile situazione.  Pensò anche che per come barcollava, sicuramente si sarebbe ammazzata da qualche parte. Non che lui non fosse alticcio, ma lei sicuramente stava peggio di lui. La raggiunse e si mise accanto a lei “vuoi che ti accompagno? Non mi sembra che puoi guidare” “no, no sto bene credimi” Rispose prima di lanciare un urlo perché aveva messo un piede in fallo e stava per cadere. La prese al volo e la portò al parcheggio delle macchine. Questo era tutto quello che ricordava. Il resto, compreso il nome di lei, era da qualche parte nella sua testa, tra l’alcool che ancora non aveva smaltito e il ricordo di Gessica che faceva sempre meno male.
Uscì dal bagno rinfrancato e con l’accappatoio con i coniglietti e le pantofole a forma di coniglio attraversò la sala di fronte alla camera da letto. La sala faceva da salotto sala da pranzo e cucina. A lato della piccola cucina a vista c’era una vetrata che dava su un terrazzo dove sotto una tenda lei (come si chiamava? Anna? Carmela? Assunta?) era seduta ad un tavolo pieno di cibo. Dalla terrazza si vedeva il mare di un blu intenso sotto un cielo di un azzurro slavato e con un silenzio irreale rotto dal rumore di qualche camion o macchina che passava per strada. Si avvicinò seguendo il profumo di uova strapazzate e briosce calde. “Ho preparato qualcosa” Si sedette affamato e incominciò a mangiare tutto quello che gli capitava “Non ho mai avuto tanta fame al mattino” “Forse hai fame perché sono le quattro di sera” “Le quattro? Mamma mia ma quanto abbiamo dormito?” “poco visto che ci siamo addormentati per le sette del mattino, quando è passato il camion della spazzatura” “Ma scusa, siamo usciti alle undici, che abbiamo fatto da quell’ora alle sette?” “Abbiamo fatto! e tanto anche…” Rispose con uno sguardo malizioso Elisa? Alberta? Gianna? Lui la guardò incapace di crederle perché con Gessica amarsi più di mezzora era un record mai raggiunto. “Tutto questo tempo a letto? Incredibile” “Bhe non tutto questo tempo, ti ricordi? Abbiamo iniziato nell’ascensore…” Si ricordò! Improvvisamente si ricordò quando, arrivati a casa di Emanuela? Natalia? Marta?  dopo che lui le aveva parlato in macchina dell’importanza dell’essere sull’apparire, con esempi importanti da Maradona a San Francesco, Filomena? Renata? Marina?  gli chiese se voleva un caffè a casa sua, così poteva aiutarla a cercare le chiavi che non riusciva neanche ad aprire la borsetta. Lui accettò perché nelle ultime curve aveva avuto qualche problema a restare nella sua corsia. Scesero ed entrarono in un piccolo ascensore, tanto piccolo che pur stringendosi riuscivano appena a chiudere le porte. Erano cosi vicini che lui era quasi imbarazzato e per questo disse a Susanna? Concetta? Giulia? “Una volta facevano questi ascensori piccolissimi” Marta? Immacolata? Francesca? Fece la faccia sconsolata “Non è piccolo l’ascensore, sono io che sono grossa, che sono troppo grassa e stupida! A me nessuno mi amerà con la passione e la voglia che danno alle altre, nessuno mi sceglierebbe mai tra tutte le mie amiche o mi farebbe sentire come l’unica donna da amare. Tu parli parli, ma io sarò sempre una delle tante, buona per cinque minuti di sesso e per restare sola con una vita di rimpianti.” Alla luce fioca e tristemente gialla della lampadina, la guardo stupito perché alla fine, tutte le parole dette in macchina e il silenzio con cui le aveva ascoltate, non avevano risolto il nocciolo del suo dolore. Capì che era inutile buttare salvagenti di parole ad un’anima che stava affondando nel mare del suo non amarsi e che doveva tuffarsi in quel mare e andare a riprenderla prima che per sempre scomparisse nei suoi abissi, sfiorendo e inaridendosi. Allora lentamente, si abbassò di poco e delicatamente appoggiò le sue labbra su quelle di lei sfiorandole appena perché lo schiaffo di Gessica gli aveva fatto capire che ad ogni azione corrisponde una reazione contraria e di ugual intensità. “per me non sei una seconda scelta” Le disse con ancora le sue labbra calde delle sue. Alberta? Gaia? Ruth? aveva gli occhi fissi nei suoi come mani tese di un naufrago che spuntano tra le onde. “non so crederci più…” Gli rispose con un filo di voce. Era questo quello che la intristiva quello che aveva ucciso la sua speranza nella vita: aveva perso la sua fede nell’amore. Allora, come un giocatore d’azzardo, decise che doveva puntare tutto quello che poteva, per prendere tutto, o niente. Scese lentamente a toccare quelle di Beatrice? Gaia? Nicole? con le sue labbra semiaperte e a metterci più passione, ma capì subito che quello era un bacio che chiunque poteva dare a chiunque e che non era quello il modo di farle capire che lei, senza essere nessuno, era importantissima, che la vita, non era il dolore che ci poteva dare ma le opportunità che offriva. Allora fece scendere le sue mani sulla sua schiena premendo il suo corpo contro il suo soffice e profumato corpo. Quando le sue mani arrivarono al fondo schiena lo accarezzò lentamente in tutta la sua grande estensione, poi afferrata la sua veste, incominciò a raccoglierla tirandola su lentamente. Intanto la sua lingua era andata a cercare quella di lei invitandola a giocare a seguirla nella sua ricerca del piacere. La veste era ormai tutta nelle sue mani e le sue dita si erano raccolte intorno al filo del suo tanga. Allora incominciò ad abbassarsi lasciando tutta una scia luminosa di baci, sul collo e sul seno di Gloria? Valentina? Marcella? mentre faceva scivolare il suo tanga fino a che non lo lasciò su i suoi piedi. Risali lentamente continuando con i suoi baci sulle ginocchia, sulle tonde cosce, restando nascosto sotto la gonna e da li arrivò fino all’altra bocca di Raimonda? Gioconda?  Ilaria? che baciò nello stesso modo e con la stessa intensità di prima. Emerenziana? Angela? Epifania?  lo aveva seguito nel suo voglioso scendere, prima sorridendo, poi stupita, quindi persa in quanto le stava facendo, abbandonandosi all’ ondata di sensazioni che provava. L’ascensore era ormai al piano e la piccola lampadina si spense. Il buio era riempito solo dal respiro di Martina? Margherita? Rosa? sempre più affannoso, mentre chiudeva gli occhi e il suo respiro aumentava diventando più profondo e ritmico. Piegò la testa all’indietro e con le mani premette la testa di lui sotto il vestito contro il fuoco del suo corpo aiutandolo, muovendo il bacino avanti e indietro, a darle tutto quello che in quel modo voleva dirle sulla vita e sull’amore, ora che apparivano essere una sola cosa. Poi ci fu il rumore di una serratura che si stava aprendo e di corsa si ricomposero, Monica? Federica? Rachele? aprì la porta del piccolo ascensore, lo prese per mano e corse alla porta di casa sua tirandoselo dietro. Si chiuse la porta alle spalle e lo guardò. Lui si avvicino per sentire ancora il calore del suo corpo e Azzurra? Asia? Annarita? lo prese dalla camicia, lo attirò a se e lo baciò come se la sua anima attraverso le sue labbra dovesse scendere dentro di lui a cercare la sua. Non era un bacio, era come quando il sale si scioglieva nell’acqua, ora Pasqualina? Litteria? Epifania? si stava sciogliendo in lui per essere insieme qualcosa di diverso da quanto erano prima, da quello in cui gli altri li avevano infelicemente trasformati. Lui capì che Assunta? Pina? Maddalena? Era quel tipo di donna che ogni uomo avrebbe voluto accanto, non tanto per il sesso, ma perché sapeva restituire tutte le emozioni, tutta la gioia e piacere che le si dava. Si ricordò che era iniziato tutto così con Teresa? Serena? Angelica?
Sorrise soddisfatto. Era la cosa più strana che avesse mai fatto per una donna. Mostrò i graffi sul petto “E questi ?” “È stato quando mi hai fatto mettere su di lui…” Ricordò improvvisamente anche questo. Le aveva detto di salire su di lui e di muoversi per come le dava più piacere. Lei aveva incominciato e poi aveva trovato il modo giusto e quando lui le aveva afferrato i meloni davanti e li aveva spremuti, lei era come svenuta e si era aggrappata con le unghie al suo petto per non cadere dal letto. “però anche tu mi hai fatto male “ Gli disse Alessia? Fiorella? Selvaggia?  simulando il broncio E gli fece vedere una spalla dove vi erano stampati i suoi denti “ E questo?” “ Quando mi hai fatto fare la capretta e mi dicevi tutte quelle cose cattive  dandomi  gli schiaffi sul sedere e tirandomi i capelli.” Lui ebbe un flash back, con il sederone di Tindara? Febronia?  Ada? Che andava avanti e indietro e lui che le mordeva la spalla stringendole il seno. Lei si era abbattuta sul letto, accasciandosi tra le lenzuola disfatte con un lungo lamento, tanto che pensò le fosse venuto un infarto. Invece sorrideva e i suoi occhi mostravano solo il bianco del piacere assoluto. “Abbiamo fatto tutto questo?” “Si, poi abbiamo fatto il gioco del “Mi piace”. Tu mi baciavi sul corpo e io ti dovevo dire se mi piaceva o no e poi io l’ho fatto con te. Poi abbiamo parlato ci siamo detti tante cose di noi. Ti ho detto cose che neanche al mio ex ho detto.” “E anch’io ti ho detto tante cose?” “si. Mi hai fatto pensare. Poi hai incominciato a farmi il solletico e siamo finiti a fare l’amore” “Ancora?” “Si ancora. E’ stato dolce, molto bello…” “Insomma ci siamo divertiti! Ed io che non mi ricordo nulla… che figura” “Abbiamo giocato tutta la notte. Mi hai detto che l’amore è un gioco. Se dai una palla a dei bambini questi giocano tanto da non sentire fame e fatica, e noi stavamo facendo lo stesso. Il sesso era il nostro gioco e giocare è il modo più felice di vivere.” Lui sorrise. “Ieri è stata la giornata più triste della mia vita e nello stesso tempo è stata quella più fortunata perché ho incontrato te. In fondo questa è la vita” Si alzò una folata di vento che scosse la tenda che copriva la terrazza. Nuziata? Crocifissa? Immacolata? Si strinse l’accappatoio “Sta incominciando a fare freddo” “Ti aiuto a portare tutto dentro” Prese il latte e la spremuta di arancia e li portò dentro nel frigo. Federica? Stella? Matilde? raccolse tazze e tazzine e li mise nell’acquaio incominciandoli a pulire. Lui andò nella stanza da letto per vestirsi. Lo fece lentamente perché gli piaceva essere in quella stanza che sapeva di Gilda? Arianna? Bianca? Lei arrivò poco dopo e si sdraio a letto. “Mi riposo cinque minuti e poi rifaccio il letto”. Lui l’osservò distendersi nel letto e mettersi sotto le coperte con l’accappatoio. Le si sdraiò accanto e Alberta?  Ginevra? Aurora? si avvicinò abbracciandolo ad occhi chiusi e gli chiese “Ora cosa siamo? Fidanzati?” “Tu cosa dici?” “Siamo qualcosa in mezzo tra essere amici ed essere fidanzati - Restò qualche secondo in silenzio - Non voglio fidanzarmi!  Non voglio rincominciare tutto da capo con amici e parenti. Non voglio correre dietro a quello che sono gli altri o a quello che pensano” “È meglio restare così più che amici, ma non innamorati” “non seriamente innamorati!” precisò lei “Ti spaventa impegnarti di nuovo?” “Si e forse non ne vale la pena. Meglio essere una tra le tante, amare quando e se serve, ma restare libera senza impegni. Stare insieme è difficile. Io non so più sopportarlo!” “Forse è giusto così! La laurea, il lavoro, il matrimonio, tutti a darti obiettivi che adesso non hanno più senso. Forse hai ragione, forse è meglio restare cosi, fuori da ogni definizione.” “Per ora è quello che voglio. Ho bisogno di fermarmi e capire cosa voglio. Non voglio più decidere per paura di restare sola, o perché mi sento incapace di affrontare la vita. Uno deve scegliere per quello che prova, che desidera, non perché deve scegliere per ora paura della solitudine o di essere diversa dagli altri” Lui restò in silenzio per qualche secondo ”Io penso che la vita cambia sempre e proprio per questo devi cogliere le opportunità che ti arrivano. Per farlo però devi sapere cosa vuoi. Devo pensarci anch’io. Però ora ho sonno.” Si giro chiudendo gli occhi e mettendo i piedi sotto le coperte. Anche lei si girò dandogli le spalle e si accucciò per dormire “Se vuoi puoi andare – disse con la voce impastata di sonno – non ti preoccupare che non mi offendo…. Lasciami il tuo numero di cellulare…. Il mio è scritto sulla lavagnetta in cucina.” Lui rispose con una specie di grugnito.
La svegliò un odore forte che sul momento non capiva cosa fosse. Allungò la mano cercandolo, ma il letto era vuoto e sentì solo le lenzuola fredde. “Se ne è andato! È giusto così – pensò con un po' di tristezza – ha fatto quello che gli avevo detto di fare. Non posso prendermela! È un bravo ragazzo e con lui mi piace parlargli e giocarci. Ma non posso obbligarlo. Non posso imporgli la mia presenza per sempre, per una notte di sesso che abbiamo avuto. Grazie a lui però ho capito. Non esiste gente di seconda o prima scelta! Esiste chi sa dividere il proprio cuore con qualche altro come si divide il pane ed altri che non hanno nulla da dividere perché il loro cuore è come pane secco. Lui è dei primi: tutto quello che ha fatto lo ha fatto per me, perché mi sentiva uguale a lui e in fondo lo siamo. Lui ha aiutato me e io lui, abbiamo già un legame, dobbiamo solo capire quanto è forte. Lo chiamo domani per un caffè e magari stiamo un po' insieme per parlarci. Speriamo che mi abbia lasciato il cellulare e scritto come si chiama. Eravamo tanto brilli che non ci siamo neanche chiesti il nome. Ma non avevamo bisogno di sapere il nome o di chiamarci. Eravamo già nella stessa solitudine e li insieme e non potevamo lasciarci. Mi piace stare con lui, non mi fa sentire stupida e mi piace come mi bacia. Forse però domani non posso incontrarlo. Forse era meglio dirglielo prima. Comunque lo chiamerò per sentirlo. Ho voglia di rivederlo. Forse ne ho bisogno...” L’odore divenne più forte. Ora capì cosa era: frittura di aglio! Sicuramente aveva lasciato la vetrata aperta ed era salito l’odore della cucina del piano di sotto. Doveva alzarsi e chiuderla perché se no l’appartamento avrebbe avuto l’odore di una trattoria. Si alzò stringendosi addosso l’accappatoio. Ciabattò dinoccolandosi verso la porta della sala. Quando l’aprì restò di stucco. La sala era buia perché nella poca luce del crepuscolo, solo la luce della cappa della cucina era accesa. Davanti alla cucina c’era lui che stava muovendo con abilità la padella più grande da cui proveniva il rumore di gusci di vongole che si urtavano. L’osservò versare un bicchiere di vino bianco che sfrigolò liberando verso l’alto una nube di vapore. Incominciò a tritate sul tagliere il prezzemolo fresco e il suo odore riempì la sala unendosi a quello dell’aglio. Il suo pancino incominciò a gorgogliare di gioia nel sentire quei profumi. Si avvicinò lentamente alla cucina e quando fu a pochi metri di distanza lui si girò mentre sorseggiava un bicchiere di vino bianco. Le sorrise. “Ho visto le vongole in frigo. Se non le facevo si piddianu (sarebbero andate a male).” Sorrise ancora e si girò a tritare il prezzemolo. Dopo alcuni colpi si fermò e senza voltarsi le disse. “Ci ho pensato! Ho capito che per me non sei una seconda scelta, non lo puoi essere più” Lei si avvicinò e lo strinse appoggiando la testa sulle sue spalle, chiuse gli occhi e sorrise felice. Lui riprese a tritare il prezzemolo e lei restò attaccata a lui, “Va bene così – gli disse stringendolo e strusciandosi con lui come se fosse una coperta calda in inverno – non ci pensare, va bene così” Fuori il sole era una sottile striscia gialla che divideva il blu scuro del mare da quello del cielo. La striscia luminosa lentamente  scomparve e mare e cielo diventarono un unico colore.
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Menomale che ve lo ha detto pure Liam che non avete saputo ascoltare. Ma continuate con le vostre stronzate. Io intanto supporto questo diamante preziosissimo. Da sempre e per sempre al tuo fianco,nulla cambierà questo amore. Sorridi sempre che te lo meriti. Liam è una persona preziosa,è per pochi. Sorridi sempre,che con il tuo sorriso illumini il mondo. Liam merita tutto il supporto e l'amore del mondo. Liam è la persona più bella che esista al mondo,sia fuori che dentro,e mi dispiace che molti di voi vi soffermiate sulle voci che girano e sugli articoli di giornale buttandogli subito merda addosso senza andare a informarvi. Non ve lo meritate per niente. L'unica cosa che voglio dire e che Liam merita tutto il successo e l'amore del mondo,è uno degli artisti più sottovalutati di sempre e spero che abbia il successo che si merita. Mi sono venuti i brividi a pensare a quello che sta passando Liam. Siete delle persone orribili e avete spento una delle persone più dolci e gentili che esistano. Liam voleva solo rilasciare il suo album ed essere felice,ma ovviamente la gente fa schifo. Ricordatevi,prima di sputare nel piatto in cui avete mangiato,che Liam c'è stato sempre fin dall'inizio,è stato lui a metterci in riga quando Zayn ha lasciato la band,è stato lui a prendersi cura di noi. Liam fa molto per noi non sopporto di vederlo così mi manca. Voi non potete neanche capire quanto io sia fiera di lui,quanto io sia grata a lui per essere la persona magnifica che è,per avermi salvata nel momento più duro della mia vita. Grazie per tutto quello che hai fatto e che continui a fare per me,Liam. Sei e sarai per sempre un pezzo fondamentale della mia vita. Per me sarai sempre il ragazzo con la fobia dei cucchiai,colui che ha lottato contro tutto e tutti per arrivare dov'è adesso. È una persona così buona e l'odio e la cattiveria che avete nei suoi confronti potete tenerla per voi. Supporto/seguo Liam dai tempi dei One Direction e non ho mai,e dico mai,pensato di abbandonarlo. Ha fatto parte della mia vita per tantissimi anni e di certo,dopo tutto quello che ha fatto lui per me,non sarete voi a dirmi se è giusto o meno seguirlo. Liam merita di essere trattato meglio,in ogni circostanza. Non merita di essere trattato come cattiveria,ne ha passate tante in questi anni ed è già una fortuna che sia ancora vivo nonostante tutto. Liam è speciale,Liam è dolce,Liam è coraggioso,Liam è forte. Liam è la persona migliore che esista al mondo e non merita nessun tipo di odio. Ne ha passate tante e ora merita solo di essere felice. Lasciategli vivere la sua vita e smettetela di rompergli le palle con le vostre cazzate. I’m so proud of you Liam
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aikerbicosyudu · 6 years
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Mercoledì 13 Marzo 2019
sto lavorando da sette giorni, mi piace 
Ogni giorno ci lavoro
Tante piccole sconfitte, tante piccole vittorie
E’ una guerra calma, come nuotare sott’acqua 
L’insonnia resta un problema, addormentarsi alle cinque, perdere la mattina
*risatina* Mi snerva perdere le mattinate! Desidero quasi che il cielo si ingrigisca certe mattine, come ieri, le giustificazioni personali per convivere con sé stessi, sono loro le mie acerrime nemiche; dico sempre che mi farò la doccia prima di fare colazione, quella non la salto mai! La doccia invece sì, quella abitualmente si evita. 
Sono ancora in piedi, ho capito chi sono i volti da dimenticare e con loro tutto il veleno che si portano, molti dubbi ma c’è ne sono molti meno, stasera Mecna, ieri Piero Ciampi o era ieri l’altro ? 
La settimana scorsa mi sono schiattata le membra di droghe, ho fatto bene a dire al tizio di non vendermi più nulla e quindi guadagnarmi la sua antipatia insistendo, non ci sono ancora andata.
Ho conosciuto persone molto belle, sembra che adesso stia imparando a conoscerle meglio per questo motivo capisco  me e le mie reazioni più attentamente, come direbbe Schopenhauer verso fiducia non in maniera uniforme, sapessi arò cazz sta o’ libro in questione, siamo a quota ancora da accertare di due libri persi.
Mi preoccupo molto per mia sorella, voglio starle vicino, non so come fare, riesco a stare vicino in modo distorto appena con le persone che inizio ad amare in quel senso, mi è tornato alla mente tramite il contatto con un oggetto precedentemente posseduto da qualcun’ altro un ricordo agghiacciante, una follia veramente, potrebbe essere sconvolgente, decisivo, ho represso il ricordo, l’ho represso come quando ci si siede a forza su di una valigia, non ho voluto accettare nemmeno l’idea, l’ho lasciata nel limbo, come molte cose, non ho chiamato lo psicologo, non sto andando a scuola guida, sto sbagliando, domani potrei rimediare, non voglio fare nessuna delle due cose, però forse è questo essere adulti, stringere i denti, accettare dei compromessi amari, fare le tue cose, crearsi un tuo spazio di sospiri in cui seduto accetti, quelle rinunce temporanee, l’azione al loudness, devo fare delle cose per poter andare avanti, il tempo è prezioso, ogni attimo e l’addizione di ciò che sarà, attimi che davvero, non tornano, non torneranno e corrono i momenti, una corsa per avvicinarsi a chi si è in cui si è sempre in svantaggio, fare il meglio per me, perché é così difficile ?  Dubito tremendamente di quello che sono, ma devo fare queste cose, stare nel gioco , a me piace leggere, piace l’automobile, piace l’indipendenza, sono dipendente dal guscio donatomi dai brutti pensieri.
Mi fanno male i talloni
Lost love letters fog lake 
Mi piace anche condividere shareare le canzoni, tanto, a lavoro mi diverto, domani imparerò a fare i ravioli (ahaha ei domani potrei appendere)
No, non voglio appendere, tanto meglio imparare, eliminando questa opzione, scartando la variabile; lavoro nella cucina di Nello, lui lavora con Ambra che è anche la sua fidanzata, sono forti i ragazzi, esteticamente sono armonici ma diversi, Nello è molto alto, tipo 180 cm o qualcosa sopra, ha i capelli rasati a zero sullo scalpo e molto lunghi sulla nuca, ha la carnagione chiara ed ha le spalle larghe come le braccia, è uno dei cuochi più intelligenti e probabilmente bravi che conosca, ha inventato un miscuglio assolutamente personale di tradizione gastronomica giapponese e ingredienti, “trucchetti” Napoletani, ha gli occhi un po’ a mandorla neri, la barba lunga, ha un bel sorriso simpatico e quasi timido ma solo nel manifestarsi sulle labbra, gli occhi ridono, Ambra invece è piccola di statura, ha le mani grandi, lunghe ed indossa anelli, mi hanno colpito subito, perché rispecchiano il suo carattere, l’adoro perché non le sfugge nulla, è silenziosa e non s’interessa di soffermarsi sul negativo, non più me ne accorgo perché è malinconica nello sguardo che allo stesso tempo è penetrante nell’iride azzurro intenso delle iridi, Ambra ha un Bell sorriso, infatti ridiamo sempre, di cosa si può parlare se non di doppi sensi in cucina!? Stiamo troppo bene, mi diverto anche se ci facciamo un po’ un culo a fare i cazzi vari, stare in giro ultimamente mi scazza tremendamente, non li sopporto, non mi trovo, ho la sensazione addosso di pessimismo, di. pesantezza, voglio bene a Ernesto e Clara e mi dispiace, però azzecco con le persone che hanno brutti modi loschi di esistere anche con se stessi, io che voglio dalla gente? 
Persone buone, che non mi giudichino e non lo facciano già per cazzi loro, persone che non conoscono l’invidia, persone da cui poter imparare, persone con cui proteggersi a vicenda, ma ca’ p’ me nùn c sta niènt
Loro sono uniti da legami che non capisco, sono aliena, l’ultima volta è finita che non ho saputo gestire, come sempre ho guardato i cazzi generali eticamente corretti e non i miei, ma forse l’eticamente corretto nella propria vita è rivolto solo ai cazzi propri e all’esito positivo dei suddetti. 
Arriverà il mio sole.
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"Rapporto tra suocera e nuora"
Ci sono suocere che trattano le "nuore o i generi" come se fossero i loro secondi figli,invece a me è andata male e non capisco il perché.
Non ho mai fatto nulla per essere odiata da lei,gli ho sempre portato rispetto nel bene e nel male anche se lei mi facesse bella faccia a cattivo gioco,sono due anni che la sopporto che il nostro rapporto è in bilico e sono stanca,il mio compagno è eccezionale con me,ogni volta che litigo con sua mamma fa sempre di tutto per farci fare pace e avvolte ci riesce però poi ritorniamo sempre a litigare per ogni minima cosa.
Lei prima si lamentava sempre che uscivamo sempre e che non stavamo mai dentro casa,adesso che stiamo sempre dentro casa si lamenta anche di questa cosa ed io ad oggi penso che ci fa apposta perché ad oggi penso che lei lo faccia solo per far litigare me e il mio compagno.
Dentro casa ogni mese quella che fa la spesa di almeno 300-400€ al mese sono io perché fosse per lei fa la spesa di 100€ e la casa è sempre vuota,non sa cosa vuol dire la parola "rispetto" nemmeno "grazie" con un minimo di educazione e rispetto.
Non sa cosa vuol dire farsi "i fatti propri" di casa sua,ogni volta che io e il mio compagno litighiamo si mette sempre lei di mezzo,mette sempre il suo zampino in ogni cosa,non sa cosa vuol dire "intimità"
Ogni volta che io e il mio compagno ci mettiamo a letto il pomeriggio per riposarci lei sta sempre dietro la porta a vedere se facciamo altro o non so cosa. È non è giusto che si debba comportare anche da "mamma gelosa" ormai io e suo figlio stiamo insieme da ben "3" anni abbiamo anche un figlio insieme che amiamo più della nostra vita e che ora ha 1 anno e 6 mesi. Vorrei solo capire perché io e lei non riusciamo ad andare d'accordo.
Forse perché siamo scappati con suo figlio? Oppure perché siamo diventati genitori troppo giovani? Quando due persone si amano secondo me l'età il tempo non conta mai nulla perché niente e nessuno potrà mai separare due persone che si amano.
Lei sin dall'inizio ha sempre fatto in modo di separarci,ma non ci è mai riuscita e mai ci riuscirà perché noi siamo forti! Più di quanto lei crede.
Ci vorrà molto per fare si che io e il mio maritino ci lasciamo. Ne abbiamo vinte di battaglie e ne vinceremo molte altre anche contro di lei se è questo quello che vuole.
Mi dispiace mammina ma ora devi farti da parte perché ora è il mio turno.
Baci😘
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Odio chi si mette in mezzo.
Odio chi ti scrive tutto il programma che farà da oggi fino alla fine dell'estate. Odio chi si programma le cose, chi mi dice ogni singola cosa di ciò che sta per fare e sta facendo. Non me ne frega niente, possibile che mi debba scrivere anche quando stai sul cesso?
Odio chi, pur essendo tanto forte, mostra di essere tanto debole quanto una foglia, chi ingigantisce le cose e chi deve per forza far pena alla gente, perché la sua vita, la sua intera e unica vita fa schifo. Sentite, i momenti no ce li abbiamo tutti, son duri certi giorni ma è proprio dura la vita, perciò è inutile fare le vittime perché questo atteggiamento può dar solo che fastidio alle altre persone.
Odio chi dà la colpa agli altri anche quando non è così mai nella vita,chi per una scemenza ne fa un dramma e chi pensa che la sua vita possa essere tanto figa così da snobbare gli altri.
Non mi trovo con gran parte delle persone, lo so, ma più di tutto, non sopporto le persone che non lasciano libere di fare ciò che gli altri vogliono. Ma perché devo per forza risponderti anche quando non voglio?
Odio chi è talmente, così pesante da rendere e dico tutto così noioso che vi prego voglio sparire. "Na botta di vita dddaaai"
Odio chi è così scettico da non capirmi mai del tutto. Odio chi non mi dà ragione quando le cose son palesi, chi con una scusa se la cava anche se alle volte questa non è del tutto plausibile.
Odio, io odio con tutto il mio cuore chi non ci mette un po' di gentilezza, premura, parsimonia ed intelligenza nelle cose che fa.
Odio le persone costruite,
Chi fa di tutto un fascio d'erba,
Odio le persone che rubano i sogni agli altri, che fanno credere agli di essere tanto bravi ma in realtà è tutto fumo e niente arrosto.
Odio le persone che ti ci fanno sentire per poi dirti "no scusa" "mi dispiace non volevo"
Chi in questo modo si sente un po' diverso ma è uguale a tutti gli altri.
Chi si nasconde dietro una maschera non si sa per quale motivo.
Chi è così falso da scherzarci su, su ogni tipo di circostanza.
Odio chi non dice le cose chiare e tonde, perché vuol far impazzire gli altri, chi si fa i complessi per cose prettamente inutili, chi minimizza le robe importanti, chi rende tutto così fottutamente difficile anche se le cose si vendono lontano un miglio.
E odio un sacco di cose si, il caldo afoso, la gente che urla per parlare, chi è troppo nervoso anche nelle festività, nei giorni tranquilli.
Odio chi detta le regole solamente perché la loro opinione è l'unica che conta, ignaro del fatto che il "dirittto di parola" esiste per una ragione e le opinioni si fa bene ad ascoltarle.
Odio così tante cose in questa terra che forse sarà meglio che schiatti no?
Dovrei scriverne un libro delle cose che odio ma forse il mio unico problema è che non riesco a capire la gente e farmi capire.
Ho già detto che odio chi visualizza e non risponde no? Chi reputa che la conversazione sia finita anche quando non è così.
Odio, io odio la scienza così da prendermela a settembre per ben due volte.
Odio le materie orali, i voti che a cosa servono ancora non lo so, i ragazzi che alle volte sembran bambini che fanno rumore, che si scannano, che giocano con le palline di carta stagnola.
Chi non dice la propria accennando un "non importa" "non è niente" quando in realtà è tutto ed importa.
Odio con tutto il mio cuore le penne che non scrivono, che son dure, che scrivono chiaro o che lasciano troppo inchiostro; odio le pieghe nei libri nei quaderni anche se son consapevole di farlo anch'io per segnarmi i concetti buoni.
Odio quando scrivo male, e lo so son complessata ma è così.
Odio strappare i "foglietti di carta" in qualche quaderno tenuto come l'oro.
E lo so, ho scritto cose a caso, forse non collegate bene tra loro.
Ma that's the life e faccio quello che voglio, scrivo ciò che voglio.
E le cose che odio al diavolo.
Vaffanculo.
E buon proseguimento a tutti.
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veronicaartemisia · 4 years
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     🦋🔥     —      𝐍𝐄𝐖 𝐑𝐎𝐋𝐄      𝐯𝐞𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐞𝐦𝐢𝐬𝐢𝐚 & 𝐧𝐢𝐜𝐨𝐥𝐞 𝐣𝐚𝐲𝐧𝐞      ❪    ↷↷     mini role ❫      nicole's          home      27.01.2021  —  #ravenfirerpg
Giorni intensi erano stati quelli che s'erano susseguiti nelle vacanze natalizie, giorni in cui protagonista era stata la neve ma non solo, anche la costante ricerca del colpevole del disastro di Halloween, la cui ricerca aveva occupato la mente di molti. Tante erano le supposizioni che aveva ascoltato di straforo mentre la giovane dagli occhi cerulei era intenta a prendere un semplice caffè o a farsi qualche foto in giro per la città. Andavano dalle più semplici a quelle più strane, ma nessuno sembrava capire che cosa fosse successo, perfino Veronica ancora si chiedeva se fosse stata realmente una fuga di gas. In cuor suo, sperava solamente che presto fosse fatta giustizia. Ai giorni intensi erano seguiti altri giorni di quiete, come quel mercoledì mattina in cui libri e libri giacevano distesi sul tavolo della cucina mentre venivano osservati con occhio quasi sconsolato. Gli esami erano ormai alle porte, ma la concentrazione della Maffei sembrava essere volata decisamente altrove. Una testa bruna entrò nel suo campo visivo in quel momento, più bella che mai, i lineamenti leggeri come se fossero disegnati da una mano d'artista, ed un sorriso sincero aleggiò sulle labbra della più giovane.
« Ehi... Niente ospedale? »
Nicole Jayne Maffei
< No cugina, Hayley ha la febbre e ho deciso di prendermi un giorno libero. > Disse mentre entrava nella grande cucina, dove la cugina stava evidentemente studiando. Era felice di vederla, così Nicole avrebbe potuto parlare con qualcuno. Ne sentiva davvero il bisogno. Inoltre lei e la cugina erano sempre andate d'accordo ed era piacevole conversare con lei. Veronica sembrava capirla. < Ma sta bene tranquilla, sono bambini e la prendono spesso. Finalmente sta riposando però, magari appena si sveglia le è già passata. Le farò un latte caldo con i biscotti, lei lo adora. > Spiegò successivamente mentre si metteva seduta accanto alla ragazza. Nicole da quando aveva avuto la bambina, aveva dovuto iniziare a comportarsi da donna e soprattutto da mamma. Aveva lasciato perdere le sue vecchie abitudini per Hayley e in verità, non le era dispiaciuto farlo. < Cosa studi Vé? Posso aiutarti in qualche modo? > Chiese poi.
Veronica Artemisia L. Maffei
Lontani erano i ricordi di quando sedeva in qualche prato cercando di isolarsi da chiunque volesse avvicinarsi. Sembrava esser trascorsa una vita dai ricordi anche dell'Italia che ora sembravano diventare sempre più sbiaditi. Mano a mano che il tempo passava, tutto diventava meno chiaro e ciò su cui si stava concentrando da ormai era lì ad un passo davanti a lei. Scrollò in modo quasi impercettibile il capo prima di concentrarsi completamente sulla cugina che, da quando aveva avuto la bambina, aveva avuto ben poco tempo per il loro rapporto, e lo capiva perfettamente. « Ouch... Mi dispiace. » Commentò la giovane Maffei prima di osservarla aggirarsi per la cucina con quella eleganza innata. Si lasciò poi scivolare sulla sedia prima di alzare lo sguardo verso il soffitto cercando la ragione per cui dovesse continuare a studiare ancora e ancora. Era appassionata di diritti civili, credeva ciecamente nella libertà di ognuno, ma vi erano volte come quella in cui la voglia di studiare veniva decisamente meno. « La piccola potrebbe perfino avermi sentito imprecare... E giuro che non voglio svegliarla... Sono alle prese con diritto internazionale, e ti dirò è davvero fin troppo noioso per i miei gusti. Raccontami qualcosa, distraimi da questa materia così soporifera! »
Nicole Jayne Maffei
< Sei tu che hai scelto una facoltà noiosa. Vedi la mia? Non ti annoi mai, perché stai sempre con l'ansia di non passare gli esami o di uccidere qualcuno durante il tirocinio. > Disse mentre prendeva il succo dal frigo e successivamente si metteva seduta davanti alla cugina. Ogni facoltà era difficile. Bisognava impegnarsi sempre e l'importante era non scoraggiarsi. < Sai che fai? Chiudi tutto e rilassati, ok? Più ci pensi e peggio è. Prenditi una paura e dopo riprendi a studiare. Fai una pausa. > Le consigliò successivamente, mentre le porgeva il bicchiere pieno di succo fresco. Nicole aveva sempre fatto così, quando mancava di concentrazione. < Raccontami qualcosa cugina, qualcosa che dovrei sapere. Iniziamo con le cose positive al momento. > Iniziò successivamente, mentre la osservava. Si perché Nicole aveva delle notizie, ma non erano proprio positive.
Veronica Artemisia L. Maffei
Un sorriso piegò le di lei labbra ascoltando la replica della cugina che, tutto sommato, non aveva proprio tutti i torti. Aveva scelto la facoltà di giurisprudenza perché convinta di quei fondamenti che reggevano tutta la costituzione statunitense, dal primo all'ultimo emendamento, tuttavia non toglieva il fatto che alcune materie fossero decisamente noiose. Si mise poi più comoda, incrociò le gambe sotto di sé e piegò il capo prima da una parte e poi dall'altra cercando un qualche beneficio. Sapeva di dover fare una pausa, tutta la tensione di quel dannato esame si concentrava all'altezza delle spalle e trovarsi completamente bloccata, beh, non era un'opzione. « E pausa sia... Avrei comunque deciso di staccare per un po', mi sembra di non assimilare alcuna nozione. » Si stiracchiò poi in modo decisamente non femminile prima di appoggiare gli avambracci sul tavolo e poggiare così il volto sulle sue stesse mani che ora aveva incrociato. « Ehi, ehi... Sono io che ti chiedo di aggiornarmi e ciò che ottengo è di cominciare io? No, no, non ci siamo... E poi la mia vita è totalmente ed indiscutibilmente piatta ultimamente. Tu piuttosto? »
Nicole Jayne Maffei
Nicole ci aveva provato. Avrebbe preferito iniziare la conversazione con qualcosa di leggero. E con qualcosa che riguardava la cugina, ma non c'era problema. Nonostante la Maffei non avesse tante novità, poteva comunque raccontare dalla cugina degli ultimi giorni. Prese il bicchiere di succo tra le mani e se lo portò alle labbra. Era buono. < Non ho molte novità. Diciamo che tu sai che Hayley è un pò perseguitata, giusto? Il fatto che qualcuno l'ha vista diventare una ragazzina pericolosa.. > Intendeva i veggenti e le loro visioni sul futuro di Hayley. < Non le rende la vita facile. Perchè alcuni soprannaturali piuttosto che aspettare e rischiare di essere uccisi da lei tra qualche anno, preferiscono togliersela di mezzo. Allo stesso tempo però ci sono quelle persone.. > ' cacciatori ', si stava riferendo a loro, senza però pronunciare quella parola. < .. che vogliono allenarla affinchè diventi davvero pericolosa. E niente, ho ricevuto una lettera che diceva che quello è il futuro di Hayley e che se io non avessi collaborato, me l'avrebbero portata via. > Disse successivamente. Non sapeva chi fossero queste persone che minacciavano la sua bambina. Già, anche perchè se lo avesse saputo, sarebbe stato fin troppo semplice. Questo però faceva intendere alla Maffei che da sola, non poteva farcela. < Niente... Ho chiesto protezione ai Johnson, visto che loro dovrebbero proteggerci tutti quanti. > Spiegò. Anche il padre, Antonio, era d'accordo con la decisione presa dalla figlia. Anzi, il sindaco sembrava fidarsi tanto dei Johnson, tanto da supportarsi a vicenda. < Questa è la mia novità. > Sorrise leggermente. Era abbastanza tranquilla, perchè aveva anche altre persone accanto. Jordan, Lorenzo, Harper.. Persone che avrebbero cercato Hayley in capo al mondo, se necessario. Loro, al contrario di alcuni idioti, non la temevano.
Veronica Artemisia L. Maffei
Aveva attirato completamente l'attenzione di Veronica il discorso della cugina, soprattutto perché ricordava qualcosa, ma non sapeva che tutto sembrava divenire sempre più tangibile. Il sol pensiero che la piccola Hayley fosse in pericolo faceva imbestialire l'italiana che voleva proteggere a tutti i costi quella creatura che sembrava essere di porcellana. Si ritrovò così a stringere con più forza le stesse di dita delle mani che teneva intrecciate le une alle altre. « Come si vuol far male ad una creatura così piccola? » Disse con un cipiglio sempre più profondo sulla fronte. Non si capacitava di come il male potesse infiltrarsi in ogni anfratto della loro vita, ma così era. Era felice tuttavia di sentire come Nicole avesse preso in mano la situazione, di come stesse gestendo tutto senza lasciarsi prendere dai nervi. Sciolse l'intreccio di mani allungando poi la destra per posarla sull'avambraccio della donna come se con quel gesto potesse ribaltare il mondo e darle al contempo un poco di forza. « Hai tutto il mio sostegno, in tutto e per tutto. E hai fatto bene a chiedere aiuto, loro che ti hanno detto? Diventerà una ragazzina tosta come la mamma, ne sono certa. »
Nicole Jayne Maffei
< Beh, quando qualcuno prevede che tua figlia sarà una cacciatrice, allora alcune persone hanno paura. Nonostante non si sappia se i cacciatori esistano ancora, sappiamo che sono molto furbi e pericolosi. > Chi volevano prendere in giro? I cacciatori esistevano eccome, solo che non si conosceva la loro identità. In ogni caso a Nicole non importava. Lei voleva solo proteggere la figlia e non permettere a nessuno di toccarla. Hayley era piccola, innocente e andava protetta. < Come capi degli umani, ho dovuto chiedere il supporto dei Johnson, visto che Hayley è umana. Ma comunque ho ricevuto sopporto anche da altre persone, per questo sono abbastanza tranquilla. Sai, all'inizio pensavo di essere sola in questa situazione, però mi sbagliavo. > Il supporto che Nicole aveva ricevuto, era stato davvero tanto. < Volevo solo che tu lo sapessi.. > Concluse sorridendo. Veronica faceva parte della famiglia ed era importante che anche lei sapesse.
Veronica Artemisia L. Maffei
Quando Veronica s'era trasferita a Ravenfire non conosceva quella realtà che ormai era diventata parte integrante della sua quotidianità. Credeva ancora ad un mondo del tutto diverso da quello che aveva imparato a conoscere con il suo arrivo. L'esistenza di cacciatori, e tutto ciò che ne conseguiva, aveva fatto sì che la giovane italiana si ritrovasse a fare i conti con una realtà difficile da comprendere. Cacciatori ed esseri sovrannaturali facevano parte della sua vita, eppure ogni volta che ci ripensava, una parte di lei — la più razionale — continuava a dirsi che era impossibile. « Non sarai mai sola, Nicole. » Commentò con una certa sicurezza l'italiana. S'avvicinò poi alla cugina e l'abbracciò forte, come se da quel momento tutto fosse sulle spalle non solo di Nicole, ma anche su quelle di Veronica. Sua nipote era pericolo, e non avrebbe permesso a nessuno di far sì che quella visione divenisse realtà. Era accanto a Nicole e alla bambina, erano una famiglia e nessuno veniva lasciato indietro.
❪ 𝑭𝒊𝒏𝒆 𝑹𝒐𝒍𝒆. ❫
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Menomale che ve lo ha detto pure Liam che non avete saputo ascoltare. Ma continuate con le vostre stronzate. Io intanto supporto questo diamante preziosissimo. Da sempre e per sempre al tuo fianco,nulla cambierà questo amore. Sorridi sempre che te lo meriti. Liam è una persona preziosa,è per pochi. Sorridi sempre,che con il tuo sorriso illumini il mondo. Liam merita tutto il supporto e l'amore del mondo. Liam è la persona più bella che esista al mondo,sia fuori che dentro,e mi dispiace che molti di voi vi soffermiate sulle voci che girano e sugli articoli di giornale buttandogli subito merda addosso senza andare a informarvi. Non ve lo meritate per niente. L'unica cosa che voglio dire e che Liam merita tutto il successo e l'amore del mondo,è uno degli artisti più sottovalutati di sempre e spero che abbia il successo che si merita. Mi sono venuti i brividi a pensare a quello che sta passando Liam. Siete delle persone orribili e avete spento una delle persone più dolci e gentili che esistano. Liam voleva solo rilasciare il suo album ed essere felice,ma ovviamente la gente fa schifo. Ricordatevi,prima di sputare nel piatto in cui avete mangiato,che Liam c'è stato sempre fin dall'inizio,è stato lui a metterci in riga quando Zayn ha lasciato la band,è stato lui a prendersi cura di noi. Liam fa molto per noi non sopporto di vederlo così mi manca. Voi non potete neanche capire quanto io sia fiera di lui,quanto io sia grata a lui per essere la persona magnifica che è,per avermi salvata nel momento più duro della mia vita. Grazie per tutto quello che hai fatto e che continui a fare per me,Liam. Sei e sarai per sempre un pezzo fondamentale della mia vita. Per me sarai sempre il ragazzo con la fobia dei cucchiai,colui che ha lottato contro tutto e tutti per arrivare dov'è adesso. È una persona così buona e l'odio e la cattiveria che avete nei suoi confronti potete tenerla per voi. Supporto/seguo Liam dai tempi dei One Direction e non ho mai,e dico mai,pensato di abbandonarlo. Ha fatto parte della mia vita per tantissimi anni e di certo,dopo tutto quello che ha fatto lui per me,non sarete voi a dirmi se è giusto o meno seguirlo. Liam merita di essere trattato meglio,in ogni circostanza. Non merita di essere trattato come cattiveria,ne ha passate tante in questi anni ed è già una fortuna che sia ancora vivo nonostante tutto. Liam è speciale,Liam è dolce,Liam è coraggioso,Liam è forte. Liam è la persona migliore che esista al mondo e non merita nessun tipo di odio. Ne ha passate tante e ora merita solo di essere felice. Lasciategli vivere la sua vita e smettetela di rompergli le palle con le vostre cazzate. I’m so proud of you Liam 
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ipotesi-controversa · 7 years
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Ciao Alberto,
non so bene come iniziare questa lettera e ancora meno so ciò che voglio scriverci su questo stramaledettissimo foglio bianco.
Mi dispiace, mi dispiace sul serio per quello che sta succedendo in questi giorni, sembra di vedere me qualche mese fa quando i tuoi amici non facevano altro che importunarmi, quindi sì, visto che penso che tu te lo sia chiesto, ti capisco, ti capisco fin troppo bene. Tu dici che non sia colpa mia, e invece io temo proprio che sia così. È colpa mia per la maggior parte delle cose che accadono in questa dannatissima relazione che di andare per il verso giusto non ne vuole sapere, e non per colpa nostra ovviamente.
Io sono esausta, esasperata, nervosa, non ce la faccio più, ma sono felice. Se c’è una cosa che posso assicurarti ad occhi chiusi in questo precisissimo istante è che sono pienamente felice, proprio come dieci mesi fa. Era un po’ che non ero così in pace con me stessa, e tu sbagli quando dici che mi sto accontentando, che potrei avere moto di più con chiunque altro. Sbagli e anche tanto.
Mi è sempre interessato poco cosa pensasse la gente di me, e questa, posso assicurarti che è forse l’unica cosa che in vita mia non è mai cambiata. Ho imparato fin da subito a fregarmene di quello che diceva la gente sul mio conto, dei loro pareri personali, delle loro cattiverie. Certo, non è stato facile sopportare le voci dei tuoi amici sul mio conto, ma insomma ne siamo usciti, ne siamo più che usciti, come da tante altre situazioni.
Devo ringraziare dal profondo del mio cuore i tuoi genitori di aver messo al mondo e di aver cresciuto un figlio come te, devo ringraziarli di farmi sempre sentire a casa, devo ringraziare tua madre di supportarmi e sopportare le mie lamentele che so perfettamente non essere facili da ascoltare e da apprendere, perché forse la mia, non è proprio la famiglia in cui una madre sogna di mandare il proprio figlio anche solamente a cena. Devo ringraziare te, ma anche loro, se quando torno a casa la sera sono felice e sento di essere dalla mia realtà, a momenti, un po’ troppo pesante.
Devo ringraziarti per le piccole cose, per i mille piccoli gesti che fai per me, per le cenette romantiche, per i sorrisi che mi fai spuntare e per la pazienza che hai con me in tante cose che non sto nemmeno ad elencare perché le sappiamo fin troppo bene, entrambi.
E no, se c’è una cosa che davvero non sopporto è il fatto che tu ti stia ostinando a dire che esiste sulla faccia di questa terra qualcuno che può rendermi più felice di così, perché no, posso assicurartelo, non esiste una persona che si avvicini nemmeno per sbaglio a regalarmi qualcosa di migliore rispetto a quello che mi regali tu. Io non so più come fartelo capire, io non voglio che mi guardino altri occhi, non voglio che mi accarezzino altre mani, non voglio che mi aspetti sotto casa nessun altro, non voglio che sia un’altra persona a sorprendermi, non voglio che la buonanotte e il buongiorno me li dia qualcun altro, non voglio tenere la mano a nessun altro mentre cammino per le vie del centro, non voglio immaginare alcun tipo di futuro che non sia con te, non voglio nemmeno sapere come sia svegliarsi con un’altra persona affianco e non voglio nemmeno immaginare come possa essere andare in qualche posto con una persona che non sia tu.
Io non voglio vivere pensando “come sarebbe stato se tutto questo l’avessi fatto con lui?”.
Io non voglio vivere senza di te, perché non ne sono in grado. Non sono in grado di fare nulla senza te, o meglio, riesco, ma è tutto più cupo quando tu non ci sei, e la tua mancanza si fa sentire in maniera troppo forte ogni tanto da non riuscire quasi a respirare, non so come spiegarti questa sensazione, ma senza te tutto mi sembra un schifo. Posso dire che mi sembra uno schifo?
Non è facile vivere in questa mia vita, posso assicurartelo, è pesante dover sempre pensare “se lui non stesse con te, cara Giulia, a quest’ora sarebbe al mare con i suoi amici, o probabilmente con la sua ragazza, avrebbe sicuramente passato un estate migliore di questa; cara giulia, gli hai rovinato l’estate e forse anche la vita.” È difficile dover convivere con questo pensiero, è difficile non pensare che sia colpa mia, perché per tante cose è colpa mia. La tua infelicità è colpa mia. E non è affatto facile accettarlo, fare finta di nulla, pensare che però tutto sommato mi ami, che quando mi baci e quando ti bacio stiamo da dio.
Quello che voglio dire è che, potrebbe presentarsi al mio cospetto un ragazzo apparentemente perfetto, un ragazzo che conosce a memoria i miei comportamenti, un ragazzo di cui io conosco vita, morte e miracoli, proprio come pietro, potrebbe presentarsi al mio cospetto una persona che mi dia tutto ciò che voglio, che non faccia nulla di più che regalarmi integralmente la sua persona proprio come io farei con lui, potrei anche incontrare una persona che mi faccia viaggiare il doppio di quanto potresti farmi fare tu, potrebbe sconvolgere la mia vita in maniera sicuramente più sconvolgente rispetto a quello che potresti fare tu, potrebbe scrivermi poemi su poemi colmi di parole prive di significato, ma sai, non me ne fregherebbe assolutamente niente, e no, non posso semplicemente innamorarmi di un altro, non posso convincere il mio cuore a fare tanto, non posso dirgli che per il suo bene è meglio lasciarti andare. No. Se è questo che mi chiedi, ti dico no. Non riesco. E non penso ci riuscirò mai.
Il mio più grande difetto è la gelosia, hai perfettamente ragione quando lo dici, sì, sono gelosa in una maniera spropositata, ma tu non lo saresti se ti accorgessi che la cosa che hai tra le mani è la tua unica fonte di salvezza per la sopravvivenza in questa vita? Non lo sei ora che sembra che qualcuno voglia portarmi via da te?
Io vedo solo te, ho in testa solo te, amo solo te, ho voglia solo di te, e no, non vado davvero da nessuna parta senza di te, ne ora, ne domani, ne mai, quindi rassegnati alla mia presenza nella tua vita.
Io ti amo, ti amo e ti amerò per il resto dei miei giorni, senza riserva, senza risparmiarmi mai perche ti meriti il massimo, anzi, molto più che il massimo. Ti meriti solo cose belle. Ti meriti tutto l’amore del mondo, ma ti prego, ti scongiuro, fai in modo che un giorno, non troppo lontano io sia tua moglie, fai in modo che io prima o poi sia la signora Biga, facciamo in modo di tenerci semre stretti uno all’altro, non perdiamoci mai, non dobbiamo perderci perché tu sei l’unica cosa bella della mia piccola esistenza.
E sono seria quando dico che non so come faremo combaciare le nostre due mila incomprensioni, non so come faremo ad andare d’accordo senza litigi ogni tre per due, ma so per certo una cosa, che mai e poi mai, avrò voglia di amare un’altra persona, di accarezzarla, di sorriderle, di farmi bella per altri occhi che non siano i tuoi, mai.
Costi quel che costi, io, questa esistenza te la dedico, tutta; e se ne avessi due, te lo giuro amore mio che te le dedicherei entrambe, senza pentimenti, senza tenere niente per me.  
Ti amo più della mia stesa vita, più dei confini dei mondo
E si, sei un totale disastro, non fai altro che farmi innervosire, ma quando mi spari un sorriso dei tuoi, quando mi abbracci forte, quando mi fai un complimento, io volo, non tocco per terra, mi sento invincibile.
E grazie, perchè tu mi hai salvata. Mi hai semplificato la vita, me l’hai fatta amare.
Grazie amore mio. Di tutto.
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maximus21lol · 7 years
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Comunque ste grazie mille di tutto e di oggi e della tua presenza. Come dice la descrizione della foto senza di te non vado avanti, anche quando ti svelo i modi per vincere il jackpot e mi dici "no" nella maniera più stronza possibile. Okay tipo che non stiamo assieme e non ce l'abbiamo in progetto in un futuro vicino però sto bene così con te. E non nel senso che mi puoi friendzonare per i prossimi dieci anni che ti becchi le peggio schiaffonate, nel senso che il tuo lovv lo sento. Anche se non sembra vero ciò che ho appena detto dato che io sono una merda ansiosa e martello regolarmente ogni due settimane su sta cosa perché boh se non si fosse ancora capito sono quel ragazzo che ti fissa e vedi negli occhi che pensa "passiamo una vita assieme". Mi dispiace per te, tanto anche, manco a me piace essere così. Rip ste che ha l'ansia come best😂 Comunque eravamo che comunque a max va bene così purché passi tanto tempo con te. Perché, oltre al fatto ripetuto più e più volte che il tempo passato con te è oro colato, nonostante tu sia un pezzo di ghiaccio ed una stronza sento che c'è qualcosa anche da parte tua paradossalmente in quei "no" ed in come nonostante tu muoia di solletico ti diverti quando cerco di ammazzarti standoti attaccato che muori di caldo. Odio fare il saccente riguardo cose che non riguardano me, però è proprio vero che sei un pezzo di ghiaccio. Sapendolo mi rendo conto che anche starmi ad un centimetro su un divano mentre fissiamo una tv e pezzi delle nostre braccia si sfiorano è tanto per te, sopportare il caldo mentre ti sto così vicino è tanto e sopportare io che gioco col tuo corpo è tanto. Sapendolo riconosco che c'è del romanticismo anche se non mi stai distesa fra le braccia o stiamo appiccicati tutto il tempo. Sapendolo so che quando devi fare la pipì e ti lasci trattenere da max per essere abbracciata è tanto. E mettendo insieme centinaia di questi habits ne avrei per anni, ma mi voglio fissare su ciò che faccio e ricevi con piacere. Quando sparo un doppio senso assurdo e rotolo solo io dalle risate per poi abbracciarti mentre te rimani impietrita dal disagio, quando urli massimo ma comunque ridi mentre ti distruggo le ascelle, quando durante un abbraccio ti baciucchio il collo, o come quando oggi ti baciavo la guancia ogni volta che dicevi di dover fare la pipì. Te non sei la tipa che fa queste cose, ma è altrettanto vero che non sei la tipa che quando non le vorrebbe non le respingerebbe. Quindi anche quando dici le stesse cose che mi dici dal vivo ma me le dici su WhatsApp che sembra che ti faccio piatto mi ricordo di come sei in realtà. Di come non mi sembra assolutamente che quando faccio cose come quelle precedentemente elencate ti voglia scollare da me perché ti risulto un accollo, per quel che mi riguarda, io percepisco il contrario. Quindi boh per quanto noi due possiamo stare in questo lungo limbo volevo dirti che mi piace. Perché alla fine consiste in questo, il mio mood che cambia quando sono con te, il fatto che tu mi manchi dai due secondi dopo che ti ho lasciata dietro alla porta, io che sono un po' più felice quando ti ho affianco, io che ti sopporto anche quando non ascolti una mia canzone quando te la mando, quando mi rompi le palle per quando mi arriva l'erba, quando non vuoi due cannucce nello stesso bicchiere perché fa troppo coppia, quando sorridi mentre mi friendzoni bastardona, quando mi visualizzi i messaggi e non mi rispondi, quando penso che potrei lasciare un bot a dare il buongiorno e la buonanotte mentre mi suicido e te manco te ne accorgersti, quando sclero per la gelosia ma me lo tengo per me, io che sorrido quando fai espressioni orribili, quando mi martelli, quando mi fai male sulla spalla, quando mi riprendi perché non metto a posto camera, quando urli davanti ad un fuffi, quando prendi e ti fai i photoset di Gesù, quando mi scrivi "i know" sotto le cose tenere però poi spammi i cuori, quando mi rubi i calzini, quando sbavi dietro ai personaggi e quando ti canti le peggio cancrate. Perché Stefani e Max sono questo, il trionfo della semplicità di uno davanti alle smanie di protagonismo dell'altra. Adesso è ovvio che per l'ora, per il mio grado di stanchezza e per il corso degli eventi sono più sentimentalista del solito, but alla fine queste cose ci sono sempre, è solo il fatto di farle venire fuori. Un po' come quella roba che hai letto oggi, io ho un botto di rabbia repressa nei confronti delle persone ed il giorno che ho scritto quella roba ci stavo veramente male. Come vedi ne avevo per tutti, anche per te, però se mi ricordo bene cosa ho scritto fra te e gli altri c'è una differenza sostanziale. Gli altri si sono comportati da veri pezzi di merda e non hanno via di scampo dalla mia rabbia, te sei sempre stata giustificata, perché quando c'è rabbia repressa per te perché il mood è quello poco dopo riesci sempre a recuperare facendomi ricredere e ricordandomi che te e la continuità siete due cose diverse e che la mia testa amplifica il tutto. Ste te sei ancora qua dopo così tante cose e dopo così tanto tempo perché io non mi sono mai annoiato di te e ne varrà sempre la pena aspettarti. Tu non sei normale, e mi incazzo appunto quando vedo che fai la persona che segue le schematiche sociali con gli altri, ma appunto perché non sei normale mi ricordo che con max tu sei tranquilla di non usare nessuna maschera perché prima o poi ci arrivo alle cose. Cosa vuol dire? Sicuramente non che con gli altri fai la falsa, ma semplicemente con me quando fai le cose sono sicuro che le fai con piacere, le fai spontanee e se le fai te le senti. Avrò sempre onestà da parte tua. Per questo mentre ascoltavo te che dicevi che dovevi fare la pipì e lo alternavo a baciarti la guanciotta ero felice che non mi stessi facendo sentire come un accollo indesiderato ma che qualche minicici apprezzava buttata negli angoli profondi del tuo essere. So che prima che ammetterai una cosa del genere passeranno ancora anni, ma se fossi una facile ed una normale non sarei così particolarmente attratto da te. Stesso discorso sull'onestà riguardo al fatto che se mi chiedi di andare a raggiungere un ponte tibetano fuori Torino, trascinarmi in un museo o portarmi ai villaggi belli per far foto lo fai perché vuoi farlo con me. E per quanto ti possa infastidire la cosa sono attività di coppia queste, scusa, lo so che mi vuoi uccidere ma è vero gnegne. E per quanto tu possa fare bleah a pensarci a come una coppia mi piace che di fatto lo siamo. Mi piace fare coppia con te scema. Come piace a te ma prima che tu me lo dica e/o lo realizzi ne passa ancora di tempo. Niente, tutto questo per cosa? Perché non ti scrivevo niente di intenso e pregno di ammmmore da un po' e mo' te lo becchi di colpo muahaha Ah sì ovviamente anche perché per come concepisco l'amore che ricevo da te, quello che manda in tilt la scimmia coi piatti che hai intesta quando te ne chiedo a riguardo, questo è più o meno il mio equivalente. Siamo solo due persone sparse su sette miliardi ste, ma per la nostra visione del mondo siamo le due persone su tutte le altre sette miliardi. Nulla, veramente nulla, conosco che è il tuo essere anche quando oggi hai capito che stavo per dirti che ti amo a mi hai fermato. Cici è una persona sensata che ha fatto ciò al 50% perché max ha il potere di scombussolarla e all'altro 50% perché sta cosa se la vuole tenere per più avanti. Però boh, per adesso lo scrivo solo io e non te lo dico però è palesse che ti lovvo. Vorrei solo fermarmi ad osservare assieme un attimo come, per quanto ancora non abbia una forma definita, il nostro amore è qualcosa di fottutamente stupendo. Ho passato un'ora a scrivere ciò per farti capire col cuore in mano che quando stiamo assieme il mondo è un po' più bello. Ti amo scemotta, ma se mi scrivi sentimentale finisci male comunque Apprezza ciò per quello che è, un'altro saggio sul quanto ti amo da portarti nel corazon. Scusa per il lungo tempo passato a leggere ma i feelings li esprimo così, sopportami xoxo
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Ciao ex migliore amico, lo so che non ti importa e che adesso penserai ‘che palle, ancora Giulia’ beh, mi dispiace. Mi dispiace che tutto sia finito così. Mi dispiace del fatto che a me importerà sempre di te, mentre tu te ne stai già sbattendo. Mi dispiace ricordare di noi. Mi dispiace rispondere alla domanda 'chi è il tuo migliore amico?’ Perché io non lo so più chi è il mio migliore amico. Sai io penso che avere un migliore amico sia una cosa abbastanza seria, infatti io al primo che passa non dico 'sei il mio migliore amico’ e sai perché? Perché il mio migliore amico eri tu, e sarai sempre e solo tu. Nonostante il male che mi fai ogni giorno. Nonostante le lacrime che mi fai versare. Nonostante tutti i “ti odio”. Nonostante tutte le volte che ti mando a fanculo. Sai,io ancora mi ci perdo nei tuoi abbracci. Ricordi quando ti dicevo che amavo abbracciarti? Ecco, ancora adesso amo farlo. Ma non posso, non più come prima. Tu non vuoi e anche una parte di me lo vieta. Per volere bene a te smetto di volerne a me stessa. Sai, quando so che stai male e non posso fare niente per farti sorridere piango. Eh. Perché? Perché sto perdendo tempo? Semplicemente perché ci tengo. Semplicemente perché non sono mai riuscita seriamente ad abbandonarti..perché l'avevo promesso, no? 'Migliori amici per sempre’ ricordi? Beh forse adesso non ti importerà più di tanto, la tua migliore amica è un'altra. Quando stai male hai bisogno di lei,non di me. Mi dispiace. Andrei contro me stessa. Vale la pena rischiare? Davvero, vale la pena di perdermi ancora? Non lo so. Però vederti così mi distrugge. L'altra notte mi sono svegliata,e il mio primo pensiero sei stato tu. Ho pensato a come sia potuta finire la nostra amicizia. 'Ho visto persone volersi talmente bene che ora non si parlano più’ ma perché? Dio santo. Perché? Non possiamo perderci così, capisci? Capisci la gravità della situazione? Mi manchi e scrivo lettere che non ti manderò mai solo per sfogarmi. Mi manchi e il mondo mi sta crollando addosso perché non ci sei. Sai io penso che il mondo in una persona non si riesce a tenere,è troppo pesante, ma in due si. E noi ci riuscivamo benissimo. Mi manca messaggiare con te alle 3 di notte. Mi manca sorridere con te. Mi manca piangere con te. Mi manca dirti che sei scemo ma che non ti abbandonerei mai. Ma sai, solo io le ho mantenute le promesse. Solo io ti penso. Tu no. E come può andare avanti un'amicizia,se a tenerci è solo una persona? Mi manchi, perché non lo capisci? Una volta li sapevi leggere i miei occhi, i miei gesti. Ora no. Stai diventando dislessico come il resto delle persone. Mi manca il mio migliore amico. Mi manchi, tipo che era un tipo. Mi manchi. Torna ti prego. Torna che senza di te il mondo mi crolla addosso. Torna che da sola non posso farcela. Torna che non sopporto l'idea di averti perso. Torna perché devi mantenere quelle promesse. Torna. Io sono qui ad aspettarti. E si, ti aspetterò. Anche tutta la vita. Perché nessuno potrà mai colmare il vuoto che tu mi hai lasciato.
- me
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aikerbicosyudu · 5 years
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ODIO
mi sveglio, primo pensiero “Agne non hai interessi “
secondo odio stare a casa , la storia di alzare il culo a diciannove anni senza di niente, mi pietrifica, anche perché io sono una che manda al diavolo, dico parole senza mezze misure che esondano, non sopporto i soprusi, gli stronzi, i falsi e gli idioti, date quindi le mie skills; il lavoro diventa un problema, il bello qual è ? Che per essere aiutata, devo prima aiutarmi Dio, ce l’avete presente?
Ecco. La madre premurosa come mamma chioccia, predatrice come l’aviaria mi obbliga psicologicamente a “amore, vai due mesi dallo psicologo e poi parti, capito amore, solo due mesi, io voglio che tu stia bene” E non ci sono santi, io per avere un aiuto normale da parte loro devo schiattare in corpo, come sempre, dallo psicologo non ci voglio andare, come quando avevo dodici anni e mi ci hanno portato perché sì, ora  anche, stessa roba, tutti stanno benissimo, tranne me, ma che cazzo eh, ma che cazz ripeto. Capro espiatorio sempre, a scuola, nei gruppi, perché ? Per dell’inconsapevolezza riversata addosso come olio bollente, io mi taglio fisicamente, ma l’autolesionismo me l’hanno insegnato loro, dormendo nello stesso letto dopo essersi detti le peggio cattiverie. 
La roba mi aiuta, che ridere il più grande pluriomicida degli anni 70′ del novecento è la mia migliore amica.
Sento che perdo tempo, sento una rabbia dentro che calmerò, tuttavia l’unica chance sarebbe la vita di rischio della strada, che per carità, non mi dispiace ma mi fa sentire a disagio, perché ? Perché vuless sta quiet a scrivere, a disegnà ma ch s fa, non si può avere tutto, m’agg piglia a patent
detto questo, iniziamo questa goliardica giornata 
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diciassettetredici · 7 years
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🌑
Mi chiedo che cosa ho sbagliato. So che nessuno mi capisce e so anche che l'unica persona che ci ha provato e in parte ci è riuscita, se n'è andata proprio per questo. Mi chiedo come si fa a dire di amare una persona e poi buttarla via così. Ti amavo così tanto e non capisco perché ogni volta che si cambia rapporto cambi anche tu. Vorrei capire il senso di tutto questo ma purtroppo non ci riesco. Sto impazzendo e per quanto io prova a fregarmene e cercare di convincermi che non è niente poi capisco che proprio questo mio far finta di stare bene mi uccide di più. Mi resta solo questo vuoto costante, questo fortissimo senso di niente. Non riesco neanche più a piangere per quanto fa male, ho finito tutto. Non mi era mai successa una cosa del genere e purtroppo non ho nessuno che mi aiuta, perché io di certo non lo chiedo, ma questo mi basta per capire chi davvero mi vuole bene. Mi dicono tutti che sono cambiata, quando semplicemente si sta solo facendo vedere l'altra parte di me che preferivo non mostrare ma ora sta uscendo fuori senza che io me ne accorga. Poi in fondo mi dispiace essere così ma è soltanto il modo che ho trovato per reagire a tutto questo. Sono arrivata davvero a un punto in cui non vedo più niente e non so trovare l'uscita. Mia madre mi ha salvato la vita circa tre settimane fa e ieri l'ho rivista piangere per me, le sto facendo così male in questo periodo che vorrei non averle mai raccontato niente e vorrei non avesse visto niente quel giorno. Mi hai fatto credere nell'amore che avevo sempre sognato di provare ma poi mi hai svegliato sul più bello e mi hai abbandonato così all'improvviso senza una spiegazione che abbia avuto un senso. Ci ho creduto troppo a quelle parole che tu probabilmente consideravi soltanto parole ma sono contenta che non capisci tutto questo e non ti trovi al mio posto, perchè non riusciresti a superarlo. Mi manchi troppo e non so come comportarmi per riuscire a stare meglio perchè qualsiasi cosa faccia resto sempre con quest'angoscia che non finisce mai. Mi sento questo peso sullo stomaco che non se ne va neanche quando riesco a prendere sonno, vorrei piangere per liberarmi almeno un po' e magari sentirmi un po' più leggera ma non mi escono fuori neanche più le lacrime e quelle volte che sbotto non riesco neanche a respirare. Mi sento oppressa da qualcosa con questo nodo in gola che non sopporto più. Odio tutti più di prima e appena qualcuno cerca di abbracciarmi o semplicemente toccarmi o avvicinarsi lo allontano immediatamente perché non voglio più le attenzioni di nessuno. Ho una nausea costante per tutto, mi da tutto fastidio tutto e soprattutto quando cercano di consolarmi dicendo che mi capiscono ma a me viene solo da ridere perché sono davvero ridicoli, non se ne salva uno. Mi sfogo ancora soltanto scrivendo, anche se ormai anche questo non mi da più tanta soddisfazione come quando scrivevo di noi, di te, di cose uniche e meravigliose. Ora scrivo solo di me e di questo dolore finché non riesco a trovare questa porta socchiusa con un po' di luce per uscire e ricominciare, ma da una parte spero di trovarla chiusa... -Fla via -@diciassettetredici
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mrlemming · 8 years
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Porcoddio mi sono rotto il cazzo, degli altri, de me stesso, dei problemi che creo cercando soluzioni che non mi competono. Ma che stracazzo devo fare pe vive tranquillo? non posso sta dietro a tutti, amici, parenti, responsabilità. Diocane non riesco a trovare un cazzo di equilibrio, do tanto ad alcuni che non se lo meritano e poco a chi se lo merita e tutti mi guardano con occhi strani non capendo cosa cazzo provo per loro. Sto trascurando i miei amici, sto ignorando chi dovrebbe esaltarmi, non sto ricevendo nulla indietro se non accanimento da coloro che vedono che prima c’ero e  poi non ce so stato più e diocane sto pure a scrive demmerda ma non me ne frega un cazzo. Me sento completamente vuoto, privo in ambizioni, voglia de vive, voglia di creare rapporti, dioporco ma pure voi fatevi avanti senza incazzarvi, perchè io sono un fiolo, un imbecille che ha paura del confronto e di dire ciò che prova realmente, perchè ho bisogno dell’ amore delle persone ma sarebbe impossibile per me riceverlo se dicessi veramente quello che penso. C. diocane quanto me dispiace de come sto a buttà vià un amicizia infinita pe le mie solite stronzate e la mia mancanza di fiducia nelle persone, J. porcamadonna m’ hai cambiato la vita ma bisogna mettere le carte in tavola, è inutile che te lamenti sempre de me, dioporco ma l’ empatica hai presente cos’è o ti è sconosciuta? io non ho voglia di farmi comandare a bacchetta da te, che per quanto tu sia più grande di me e abbia esperienza maggiore su alcune cose resti un coglione su altre, non scolti mai un cazzo di quello che dico, porcamadonna te riempio de consigli ma te sei troppo orgoglioso e scansafatiche pe fa le cose fatte per be, sempre a tirà via, me voi fa diventà un uomo? allora impara a tirare i coglioni fuori e vai a prenderti tua figlia. e Jalan, sei tutto ciò che ho sempre voluto e sono qui pronto per starti accanto e accontentarti e darti tutto ciò di cui hai bisogno ma ho un disperato bisogno di sicurezza, di sapere che ci sei, che non hai paura di me, che non hai paura di un sacco di stronzate che non capisco, diocane cosa cazzo ti nascondi, cosa cazzo ti tieni dentro, non so come farai, il mondo è fatto di persone tanto meschine e critiche, giudicanti, ed io che ti apprezzo per quello che sei, che ho buttato giù tutti i cazzo di muri che avevo alzato per proteggermi dalle sofferenze emozionali, mi ritrovo a pentirmi di quello che ho fatto, perchè così ho freddo, paura, non ho difese con te, e non sopporto il fatto che non ti fidi di me. Cazzo. porcodiddio. tutto ammerda va, questa è la realtà, non un immaginazione del cazzo, voglio che ti impegni seriamente, molto seriamente a centrarti su di te, sulla realtà, perchè ti capisco, so cosa vuol dire cadere in quel limbo, bello eh? non sentire un cazzo per non sentire la sofferenza? e come pretendi di crescere senza di essa? io sto cercando di farti assaporare la vita, ti prego butta giù la tua insicurezza, muri, opinioni, tutto cazzo, tutto, butta giù tutto, fai vedere realmente chi sei, cresci. E non pensare che me ne andrò perchè io sto assorbendo come una spugna tutta la sofferenza che esiste pur di non fartela provare ma anche io devo sfogarmi. anche io sono pieno dimmerda. non so nemmeno perchè sto a scrive invece de dittelo a voce, probabilemente perchè non ti farebbe lo stesso effetto, dando per scontato che lo leggerai. io diocane ti amo, ok? bene. madonna puttana quanto sono lunatico. e me sento pure come se non mi fossi sfogato abbastanza, come se diocane butterei tutto all’ aria oggi, amici, amore, famiglia, lavoro, vita. tutto via e ricominciare, e invece no perchè sono obbligato a combattere, benvenuti nella vita, diocane, questo è sopravvivere, senza illusioni, la vità non è uno scialo, è un impegno con noi stessi, e per quanto sia fragile nel mio essere umano, nulla mi fermerà dal rialzarmi, senza illusioni andare avanti. e piangere, perchè è fondamentale.
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19 e tre quarti.
E' strano sai, il non avere bisogno di nulla ma sentire la mancanza di tutto. Sento che sta arrivando la primavera, oggi stavo facendo un giro in macchina e mi sono ricordata i prati verdi, stanno verdeggiando di nuovo e noi non ci sdraieremo ad osservare il cielo. Dentro me ho l'inverno più gelido che esista. Sento il vuoto. Non è come dicono, non si soffre per un po' e poi passa, non diminuisce col tempo, non ci si abitua. Ci si abitua alle cose brutte, è vero, ci si abitua ad una madre che sta male, ad un amico che scompare, ad una ferita di cui resta una cicatrice, non si abitua a qualcosa che potrebbe cambiare se solo lo volessimo. Perchè se solo lo volessi scovolgerei il mondo intero perchè sai che ne sono capace. Perchè non mi interessa di altro se non di te. Non c'è legge che tenga davanti ad un amore ed è bene che tu lo sappia. Non mi sono abituata e non mi abituerò mai all'assenza di te. Il dolore aumenta, non diminuisce, non si sminuisce, sento solo una grandissima nostalgia, un vuoto incolmabile e non c'è nulla che riesca a riempirlo. Mi intaso le giornate di cose inutili, passeggiate, panorami bellissimi, il mio lavoro e il sorriso dei clienti, cerco di parlare con le persone, sorrido più che posso ma non ci riesco. Mi chiedo cosa stai facendo tu. Vorrei imparare a vivere senza di te come ho imparato a guidare, giorno dopo giorno un po' meglio, ci ho impiegato tre mesi a prendere la patente, ma ho imparato. Vorrei che dimenticarti fosse così, studiare e mettere in pratica, imparare e fare progressi fino a non pensarti più. Sai, la mattina mi sveglio, sempre prestissimo e faccio tutto di corsa, arrivo a lavoro e l'unica cosa che faccio e aspettare che arrivi, so che non lo fai ma sto li in attesa perchè mi da quel poco di speranza che mi basta per arrivare alla fine della giornata. Torno a casa e penso a cosa potrei fare non per vivere ma per occuparmi la giornata, uscire a fare due passi, sistemare casa, sistemarmi i capelli, ma poi niente serve se sono io ad essere spenta. Non so neanche cosa sia diventata e non sorrido per davvero da un sacco di tempo. Mi sto lasciando spegnere e mi spiace, dicono che ci sia della forza dentro di me ma non riesco a tirarla fuori o forse non voglio, amavo essere protetta da te e non vedo perchè debba farlo da sola quando tu sapevi farlo così bene. Mi manca tutto di te e per qualche strano motivo non riesco a trovare nulla che mi dia almeno la metà della felicità che provavo con te. Circa un mese mi ero messa in testa di dimenticarti del tutto, riempirmi la testa di così tante cose da dimenticare persino il tuo nome. Pessima idea. Il dolore è diventato ancora più forte, mi sono resa conto che è inutile cercare un surrogato di te, non esiste e in ogni caso non è neanche mezza emozione. Non ne vale la pena. Ho deciso di non mettermi fretta, di non cercare necessariamente di andare avanti solo per mantenere il tuo stesso passo. Mi hai lasciato indietro e resterò ferma qui ancora per un po', mi do il tempo di capire, di pensare, di accettare il fatto che tu sia così lontano. Alle volte penso di dirtelo. Penso che a chiunque farebbe piacere sapere che c'è qualcuno al mondo che lo ama sopra tutte le cose. Probabilmente farebbe piacere anche a te. Ma se tu lo sapessi già e lo stessi solo ignorando? Certe volte mi dico che in fondo peggio di così non può andare e chi se ne frega, potrei cercarti e scomparire, posso crearmi una nuova identità, falsificarmi i documenti, fare le valigie e scappare lontanissimo. Mi chiamerei Claudia, o Luana, tingerei i capelli di nero e farei finta di essere un'altra persona. Ho pensato proprio a tutto. Sarei triste ugualmente, solo con un altro nome e un nuovo colore di capelli. Cosa pensa la tua nuova ragazza? Cosa ti dice? Come ti guarda? Spero solo che tu stia bene, però me lo chiedo spesso. Se è meglio un amore a metà che fa bene o uno intero che fa male. Ho visto che ci sono un sacco di persone interessanti, gentili, buone, con cui fa piacere passarci insieme un'ora o due, ma la vita con chi la vorresti passare? Ti senti innamorato? Lo senti battere il cuore o ti sta solo mantenendo in vita? Non sopporto il fatto di non sapere come ti senti.  Penso solo che non c'è giorno dove non ti vorrei qui con me e sta diventando impossibile, sento una tristezza che mi inghiotte completamente e non so realmente da dove partire, non lo so, semplicemente non lo so ed io ho sempre saputo tutto. Avevo sempre la risposta pronta ma stavolta no, riesco solo a dire che troverò una soluzione, ti scordo o ti cerco e nessuna delle due mi va bene. Perchè le cose non vanno mai come vorremmo noi? Che desideri adesso? Cosa cerchi, cosa aspetti? Lo so che capita anche a te, di sentire di essere sempre nello stesso posto, bloccato, e qualcosa va male e forse qualcosa va bene, ma davvero possiedi ciò che sogni? Hai quello che vuoi o semplicemente ti accontenti di quello che passa? Io non lo so, penso solo che ogni cosa che vorrei ha il valore di un filo di capello se non lo condividi con me. Credo che ci sia una tempistica giusta per ogni cosa, per sognare, per progettare, per ridere, ed io credo che il periodo perfetto sia questo, ma tutto questo non ha più un valore e mi dispiace, mi dispiace dei miei vent'anni, mi dispiace di come realmente stia spendendo tutto questo tempo, mi dispiace non riuscire ad essere me stessa, a sognare e progettare qualcosa per un domani che include solo me, mi dispiace non riuscire più a ridere, neanche a piangere se proprio vuoi saperlo, credo che le lacrime si incastrino da qualche parte e non riescano ad uscire, mi dispiace tenermi dentro tutto quello che vorrei dirti e non ne ho l'opportunità, mi dispiace non riuscire più a provare nessuna emozione, nè gioia, neanche  rabbia. Ho il cuore vuoto e non solo quello. Sono un vuoto che si espande in continuazione e non so come fermarlo. Dicono che non è male chiedere aiuto, aiutami come  aiuti un anziano con le buste della spesa, un bambino a recuperare un pallone in una proprietà privata, aiutami perchè il mondo è un posto orrendo, ci stiamo perdendo e tu sei la differenza. Non chiedo mai aiuto ma stavolta lo farei e lo chiederei proprio a te. Non immagini neanche quanto può essere buio  il cielo alle due di pomeriggio.
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