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#metropolitana roma
fashionluxuryinfo · 5 months
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Yourban 2030 e Irae Edition presentano Mind The Earth L’Arte sui sedili, i soffitti e le pareti dei vagoni della Linea A della metro di Roma per raccontare l’ambiente
Dal 7 maggio, per 5 mesi, i vagoni della metro arancione di Roma si trasformano in galleria d’arte per romani e turisti tra immagini, suoni e parole degli artisti di IRAE
Dal 7 maggio 2024 per cinque mesi, i vagoni di un treno della Metro A di Roma si trasformano in galleria d’arte itinerante con Mind The Earth, installazione site specific nata dalla progettualità di Yourban 2030 e promossa dalla stessa no profit inspirata agli obiettivi dell’Agenda 2030, in collaborazione con ATAC Roma, media partner HF4 communication.
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ma-pi-ma · 3 months
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Roma, 2024.
- La Metro è in ritardo...
- Omofobo!
Matteo Brandi
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clacclo · 10 months
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Non ho parole. 😳
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dicaeffe · 2 years
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Wandering baboon
September the 22nd, 2022 - Peeling plaster Underground of Rome, Italy ••••• Babbuino errante
22 settembre 2022 - Intonaco scrostato Metropolitana di Roma, Italia •••••
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ifattinews · 2 years
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Eventi: Pomeriggio romano tra "I FATTI" d'arte e cultura
 L’Aps Vox è lieta di invitare i lettori dei nostri giornali e non solo, all’evento culturale che si svolgerà il giorno 20 dicembre 2022 ore 15.00 presso la sala PROTOMOTECA del Campidoglio a ROMA    I protagonisti dell’evento, presentati dal Dott. Mauro Paggi, sono:    Anna Rita Tombari con il suo libro “Il canto del gallo”     Maura Lisci che presenta il primo dei suoi 7 libri fantasy “Nonno…
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dottodibotallo · 2 years
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Roma
Ti giuro Roma non fai più per me, forse non ne hai mai fatto.
Ti porto nel cuore ma non sull'asfalto
Troppo grigio, troppo smog, troppo caos, troppi rumori, troppa fretta, troppe storie pesanti, troppa foga
Respira
E vai via da qua
Ti ho voluto bene, te ne voglio ancora, i tuoi colori, la tua storia, la tua magnificità, hai monumenti in ogni strada, i tuoi tramonti sono bellissimi la tua arte ancora di più, sorrido con una nota di nostalgia ma vai bene nel cuore.
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ilpianistasultetto · 3 months
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.. e mentre mezza Europa applaude la politica che esalta e conosce un solo tipo di famiglia, una sola sessualita', donna-uomo, Roma colora la sua metropolitana per il Gay-Pride. La Capitale ha scelto dove mettere la sua "decima" per la buona pace di milioni d'italiani "vannaccizzati". Roma citta' aperta, sempre!
@ilpianistasultetto
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poetadellaserra · 3 months
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Quando la metropolitana diventa nostalgica ❤️
Segnaletica verticale poetica nel cuore del quartiere Ostiense, Roma
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libero-de-mente · 2 months
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Alberto Angela: Un divulgatore nell'Antica Roma
(Spunto per un racconto di fantasia)
Immaginatevi se Alberto Angela, con la sua solita passione e il suo inconfondibile stile, si trovasse catapultato indietro nel tempo, nell'antica Roma. In quell'epoca del passato che tanto lo affascina e rapisce.
Immaginiamo il nostro amato divulgatore cortese, con la sua barba curata e i capelli con quel disordine ordinato, in mezzo ai Fori Imperiali, ma invece di spiegare ai telespettatori, di ritrovarsi a dover interagire con i romani dell'epoca.
Tutto inizia quando, durante la ripresa per una nuova puntata di Stanotte sul Grande Raccordo Anulare, Alberto si avvicina troppo a una strana macchina del tempo nascosta che sbuca dal terreno, dopo l'ennesima ricognizione archeologica in merito ai lavori della nuova metropolitana, la Linea Legio XV.
Alberto inavvertitamente calpesta la parte appena sporgente, un bagliore improvviso e... ecco fatto! Si ritrova in toga, con i capelli raccolti in un elegante nodo, e una pergamena in mano invece degli appunti di Stanotte a.
"Salve, cittadino romano!" - lo saluta un centurione, guardandolo con aria perplessa.
Alberto, pur cercando di mantenere la calma, non può fare a meno di balbettare - "Ehm... salve! Io sono... Alberto Angela, un umile studioso del vostro tempo".
Il centurione lo osserva attentamente, poi esclama - "Un umile studioso? E cosa mai studierai, cittadino? Forse la filosofia? O forse la retorica?"
Alberto, con un sorriso imbarazzato, risponde - "Beh, diciamo che studio un po' di tutto dalla storia all'archeologia, passando per la paleontologia".
Il centurione, con gli occhi spalancati, lo interrompe - "Paleontologia? Ma chi è mai questa paleontologia? Forse una nuova divinità?"
Il centurione trovando alquanto strano questo Albertus Angelus (io quando ero in Spagna negli anni '80 parlavo in italiano mettendo sempre la "s" finale, così come con il latino metto "us" e vado da dio... anzi da Giove) decide di portarlo in Senato.
Da quel momento in poi, Alberto davanti ai senatori, cercherà di spiegare cosa sia un documentario ma viene scambiato per un mago; tenta di analizzare un reperto archeologico con una lente d'ingrandimento ma viene accusato di spiare; per non parlare del momento in cui cerca di spiegare la teoria dell'evoluzione.
Mentre cerca di spiegare il concetto di "evoluzione" ai senatori romani, Alberto si ritrova a disegnare un albero genealogico che parte da un pesce e arriva fino all'uomo moderno. L'assemblea scoppia in una risata fragorosa - "Un pesce che diventa un uomo? Cittadino, forse hai bevuto troppo vino!"- esclama un senatore con aria di sufficienza.
Per nulla sconfortato, Alberto cerca un modo per dimostrare le sue teorie e decide di organizzare una sorta di "lezione pratica" nei Fori Imperiali. Raduna un gruppo di bambini romani, i quali si dimostrano entusiasti della novità, iniziando a mostrare loro fossili e reperti archeologici. Ma le cose non vanno come previsto, un bambino affascinato da un teschio, lo scambia per una maschera e inizia a usarlo per giocare.
Nel frattempo, a palazzo imperiale, l'imperatore Tito, incuriosito dalle strane voci che circolano sulla presenza di un "mago" che parla di pesci che diventano uomini, decide di incontrare personalmente Alberto.
Alberto viene invitato a una cena sontuosa e, durante il banchetto, l'imperatore gli chiede di eseguire una dimostrazione delle sue capacità. Alberto, ricordandosi i consigli di Paco Lanciano, improvvisa una sorta di "esperimento scientifico" con del vino, dell'acqua e un uovo sodo, cercando di simulare la formazione della Terra.
L'imperatore, pur non capendo nulla, rimane affascinato e lo nomina "mago ufficiale" della corte.
Ma l'avventura non finisce qui. Alberto infatti verrà da prima coinvolto in una rissa tra gladiatori, poi tenterà di introdurre l'uso della carta igienica nel mondo romano e, per sbaglio, attiverà un meccanismo all'interno del Colosseo, facendo uscire tutte le fiere ingabbiate nei sotterranei dell'anfiteatro.
Per rabbonirle e permettere la loro cattura, Alberto imposterà la voce come quando narra i documentari della BBC durante Noos. I felini così incantati, con tanto di fusa, rientreranno docilmente nelle gabbie.
Alla fine, esausto ma felice, Alberto riuscirà a tornare nel presente, portando con sé un'esperienza unica. Con tanti spunti per scrivere un nuovo libro: Magus Scriptor - Come si divulgava cultura nell'antica Roma. Prossimamente solo nella libreria di casa mia.
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crazy-so-na-sega · 10 months
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che cos'era una chiesa cristiana?
si usavano già allora queste parole? Probabilmente si. Nelle lettere Paolo parla delle sue "chiese" - che per essere meno clericali potremmo chiamare semplicemente "gruppi". E "cristiana"? Anche. La parola è nata ad Antiochia, in Siria, dove Paolo ha cominciato la sua predicazione una decina d'anni dopo la morte di Gesù. Sotto la guida di Paolo si sono moltiplicate le conversioni e si sono cominciati a chiamare christianoí i seguaci di quel Christós che parecchi, a partire dalle autorità romane, consideravano un capo ribelle ancora in vita. Questa leggenda metropolitana ha cominciato a diffondersi e nel 41 è arrivata a Roma dove per tutta risposta l'imperatore Claudio ha emanato un decreto contro gli ebrei, accusati di provocare disordini in nome del loro leader Christós.
Roma, Antiochia e Alessandria erano le capitali del mondo, ma anche in una zona periferica dell'Impero come la Macedonia, dove viveva Luca, poche decine di persone in qualche città si consideravano la Chiesa di Cristo. Queste poche decine di persone non erano poveri pescatori incolti come nella Galilea delle origini, di cui non sapevano nulla, e nemmeno uomini di potere, ma piuttosto bottegai, artigiani, schiavi. Luca mette l'accento su alcune reclute di classe più elevata, soprattutto romane, ma Luca è un po' snob, portato al name-dropping, il tipo capace di precisare che Gesù non era soltanto figlio di Dio ma discendeva anche, da parte di madre, da un'ottima famiglia.
Alcuni erano ebrei ellenizzati, la maggior parte greci giudaizzanti, ma dopo il loro incontro con Paolo tutti, ebrei e greci, pensavano di aver aderito a una delle correnti più pure e autentiche della religione d'Israele, non a una fazione di dissidenti. Continuavano ad andare in Sinagoga, se non venivano accolti con eccessiva ostilità. L'ostilità si manifestava, ovviamente, laddove c'erano una vera sinagoga, una vera colonia ebraica e veri ebrei circoncisi. Non era il caso di Filippi, mentre era il caso di Tessalonica, dove Paolo è andato subito dopo. Quando il nuovo arrivato ha attratto a sé una parte dei loro fedeli, gli ebrei non l'hanno presa bene. Lo hanno denunciato alle autorità romane come fomentatore di disordini e lo hanno costretto a fuggire; la scena si è ripetuta a Berea, la città vicina. Che cosa potevano fare allora i convertiti di Paolo? O andare come prima in sinagoga, e vedersi in privato, senza richiamare l'attenzione, per mettere in pratica le istruzioni lasciate dal nuovo guru. O aprire un'altra sinagoga.
Ma davvero? Era così semplice? Facciamo un po' di fatica a crederlo. Pensiamo subito a scismi, eresie. Il fatto è che siamo abituati a vedere in ogni religione un fenomeno più o meno totalizzante, ma nell'antichità non era affatto così. Su questo punto, come su molti altri che riguardano la civiltà greco-romana, mi rifaccio a Paul Veyne, scrittore magnifico oltre che grande storico. Ora, dice Paul Veyne, nel mondo greco-romano i luoghi di culto erano piccole imprese private; il tempio di Isis di una città non aveva più rapporti con il tempio di Isis di un'altra città di quanti non ne abbiano, per esempio, due panifici. Uno straniero poteva dedicare un tempio a una divinità del proprio paese esattamente come oggi potrebbe aprire un ristorante etnico. Era il pubblico a deciderne il futuro, andandoci o no. Se arrivava un concorrente, al massimo poteva soffiare dei clienti al tempio - rimprovero che veniva mosso spesso a Paolo.
Già gli ebrei prendevano questi argomenti meno alla leggera dei pagani, ma sono stati i cristiani a creare un'organizzazione religiosa centralizzata, con la sua gerarchia, il suo Credo valido per tutti e i provvedimenti contro chi non si allineava. Nel periodo di cui parliamo questa invenzione era ancora ai suoi primi vagiti. Quello che cerco di descrivere somiglia, più che a una guerra di religione - gli antichi non sapevano nemmeno che cosa fosse -, a un fenomeno che si osserva spesso nelle scuole di yoga e di arti marziali, e di sicuro anche in altre realtà, ma io parlo di quella che conosco. Un allievo di livello avanzato decide di passare all'insegnamento e si porta dietro una parte dei condiscepoli. Il maestro ci rimane male, e lo fa più o meno vedere. Per amor di concordia alcuni allievi alternano i corsi dell'uno e dell'altro, e dicono che si trovano bene, che i due corsi si integrano. Dopo un po', la maggior parte fa una scelta.
-Emmanuel Carrère -Il Regno
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denny1416 · 3 days
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Cose che non voglio mai dimenticare:
- il primo viaggio dopo il covid, a Roma con mia cugina. speravo di incrociare certi occhi, riconoscerli. ero felice, mi veniva voglia di piangere. la città era come nei ricordi di bambina. e quando me ne stavo per andare, mentre sedevo al parco del colle oppio, una tristezza incontenibile.
- la prima volta che mi hai detto al telefono, dopo essere venuti, che ti era sembrata più intima delle altre.
- mio fratello neonato che mi tende la mano dalla culla, per dormire accanto a me.
- quando N. mi ha detto che mi trovava interessante, per me lui era tipo chris hemsworth. (maledetto, sei il mio più grande what if)
- quando ho costretto mio padre a portarmi al cinema per vedere le winx, mentre mamma era a letto con la febbre. non potevo aspettare, dovevo sapere il segreto di bloom e di domino.
- quando mia mamma mi ha portata in libreria per la prima volta. eravamo alla casa al mare in Calabria, la libreria si chiamava Victoria ed odorava di nuovo e infinito.
- il tuo sguardo davanti alla metropolitana quando il primo incontro si era esaurito, noi due silenziosi. volevamo dire tante cose, tu hai parlato per primo come sempre e mi hai chiesto di non dimenticarmi mai di te. promesso.
- i miei cugini piccoli che mi regalano disegni.
- le risate genuine la notte di halloween a casa mia con G. e F., avevamo sedici anni e tutto ci sembrava facile, eccetto la matematica.
- le serate con il medico bono di cui M. era innamorata. una parte di me, quella più buia, si compiace se pensa che ha sorpreso il medico a fissarmi e scattare foto di nascosto.
- quando il prof di arte si è "sottomesso" (rega' non come pensate voi, non fate i porci), dopo essersela presa con me inutilmente. che soddisfazione è stata per la me di diciassette anni, lasciargli intendere che lo avevo mandato a fanculo. che io ero quella forte. ammetto che in questo c'è del sadismo, dovrei chiedere a Freud?
(ci sono tante altre cose, ma sono più intime e le scriverò sul mio diario)
Cose che voglio dimenticare, ma probabilmente non lasceranno la mia mente:
- il vuoto negli occhi di mio cugino A., soprattutto quando ride voglio scordarlo. è anche più triste. un tempo era un bambino turbolento, che mi faceva tanto ridere, adesso nemmeno parliamo.
- mio fratello che tira i pugni nel muro durante la quarantena.
- le incessanti liti dei miei prima della mia laurea.
- le urla a casa dei nonni il 12 dicembre.
- tu che ti arrabbi con me.
- l'università.
- le attenzioni che ho dato a quel coglione di G. che vive di fronte a me. che tempo sprecato, per una persona così piccola.
- quando le merde dei parenti mi regalavano vestiti di taglie più grandi perché "tanto tu sei come tua cugina A., avete la stessa taglia" e non era vero. non ero grassa, ma ci ho sempre creduto guardandomi allo specchio.
- quando le persone a cui voglio un bene dell'anima mi hanno detto che non faccio un cazzo, mettendo in dubbio il mio disagio.
(e altro)
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lanavetro · 9 months
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Un segno del destino è quella scritta che ho trovato nella metropolitana di Termini mentre tornavo verso casa. Mi sono fermato a guardarla e dopo un pochino ho pensato di fotografarla. Ed è stata l'unica cosa che ho voluto conservare di questo scappata a Roma, nonostante abbia fatto un mucchio di cose che alla fine ho capito non interessarmi troppo, tranne una in particolare che ho dovuto consumare con fretta. La noia è quel percorso laterale che ti indebolisce emotivamente.
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crossroad1960 · 9 months
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Che abbiamo fatto noi romani per meritarci tutti ‘sti sindaci, uno peggio dell’altro – si chiedeva ieri una signora strizzata nella calca della metropolitana alle 7.30 di mattina. È una domanda da cui sono inseguito, ultimamente. In una recente chiacchierata con Italia Oggi mi era stata formulata così: non ci meriteremmo un governo migliore? E poco prima di incontrare la signora strizzata, l’avevo sentita a Radio radicale in un commento nientemeno che del Financial Times, a proposito del popolo israeliano meritevole ben altro premier che Bibi Netanyahu. Siamo gente adorabile, agguerrita sul principio costituzionale della sovranità che appartiene al popolo, ma pronta a spogliarsi della prerogativa se le cose vanno male. Non è nemmeno furbizia da mercanti, proprio ci crediamo alla nostra innocenza da cui discende un eterno vittimismo. E pochi l’hanno spiegato meglio di Alessandro Manzoni nella Storia della colonna infame. Einaudi ne ha appena pubblicata una nuova edizione in cui il curatore, Adriano Prosperi, segnala l’arrivo, intuito dall’autore, di un nuovo e possente protagonista, il popolo, «il quale crede che v’abbia degli uomini che tentano di avvelenarlo in massa». I processi e le esecuzioni degli untori sono dati in pasto alla voracità folle del popolo, che non ne risponderà mai. Allora, era il 1630, c’era la peste ma soprattutto non c’era la democrazia. E cioè i torturatori e i boia almeno non li aveva votati nessuno, mentre i sindaci di Roma, i governi italiani e il premier israeliano sì. Soltanto che il popolo è ancora vorace e continua a dirsi innocente e vittima, nel gusto di restare suddito. (Mattia Feltri)
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ifattinews · 2 years
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Allerta vento: stop scuole ad Ostia, a Roma chiusi i parchi, giardini, ville storiche e cimiteri
Il comune avverte che oggi 22 novembre, in relazione alle previsioni metereologiche che annunciano forti venti di burrasca sul litorale del Lazio, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha firmato un’ordinanza per la sospensione dell’attività didattica per le scuole, di ogni ordine e grado, presenti nel X Municipio di Ostia. Per quanto riguarda il resto della Capitale, l’ordinanza del Sindaco…
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duccnguyen · 2 years
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The pyramid of Caius Cestius, built-in about 18–12 BC Influenced by Egyptian culture, many Romans had pyramids built to house their tombs. Built-in the surrounding wall of the city, this is the only one to have come down to us. #IlikeItaly #Italy #Roma #Rome #VisitRome #igersitalia #IgersRoma #RaccontandoRoma #PyramidofCestius #PiramidediCaioCestio (at Piramide (metropolitana di Roma)) https://www.instagram.com/p/CmrptLXJ4Xa/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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nothingunsolvable · 1 month
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Andiamo nei dettagli
Il mio primo viaggio in treno da solo da Agrigento a Roma
12 ore di viaggio in treno molto stressante che sono arrivato a Roma molto stanco e confuso e dovevo raggiungere l’Ergife Hotel e non sapevo dov’era la metropolitana e non avevo mai preso un taxi a quell’epoca.
E poi
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