#mestieri perduti
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solovedreidue · 17 days ago
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ciao, sono Alessio
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"Buongiorno signor Alessio, tra un attimo la collegherò con l'utente desiderato."
È così bella che ogni volta sorride, educata.
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decadentdjentleman · 1 year ago
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Al lavoro come in guerra
Questo quadro drammatico di nuove malattie, contro le quali ci sentiamo spesso indifesi, ha il suo massimo di concentrazione nelle fabbriche moderne, ove si producono le maggiori ricchezze, ove vivono gli operai, artefici primi dello sviluppo economico. E' stato comunicato per esempio all'Università di Grenoble uno studio comparativo sull'influenza dei vari mestieri sull'invecchiamento dei lavoratori nell'Europa occidentale. E' risultato che mentre un taglialegna può lavorare fin dopo i 65 anni conservando una buona salute, un minatore è invece già vecchio a 45 anni, un operai addetto alla catena di montaggio di una fabbrica metalmeccanica a 40, ed una donna che lavora in alcune industrie elettroniche deve essere licenziata << per scarso rendimento >> già a 30 anni. L'invecchiamento è più rapido nei settori dove è maggiore la produttività del lavoro, dov'è più avanzata la meccanizzazione e la semiautomazione. Bisogna purtroppo constatare che, anche in Italia, l'opinione pubblica viene tenuta all'oscuro di ciò che avviene all'interno delle fabbriche. Si ignorano anche le statistiche ufficiali, come il fatto che negli ultimi venti anni (1946-1966) si sono verificati 22.860.964 casi di infortunio e di malattia professionale, con 82.557 morti e con 966.880 lavoratori resi permanentemente invalidi. Si va al lavoro come in guerra, si potrebbe dire. Anzi, peggio che in guerra: gli invalidi sopravvissuti alle due ultime guerre mondiali sono meno di mezzo milione, gli invalidi del lavoro degli ultimi venti anni quasi un milione. Gran parte di questi infortuni sono avvenuti negli ultimi dieci anni: 14 milioni di infortuni su 22 milioni, 632mila casi di invalidità permanente su 966mila: cioè un terzo è avvenuto nel primo decennio del dopoguerra, il periodo della ricostruzione dell'economia italiana, e due terzi nella fase successiva, quella dell'espansione, del << miracolo >>, della << congiuntura >> e dell'attuale ripresa dello sviluppo industriale. In questa fase si è avuta cioè un'intensa accumulazione di ricchezze e di capitali, ma uno sfruttamento, un logorio, un eccidio di lavoratori quale mai si era verificato nel nostro paese. I danni maggiori alla salute dei lavoratori furono tuttavia molto spesso alle rilevazioni statistiche: anni di vita perduti per cause che non rientrano nel rigido elenco delle malattie professionali riconosciute; invecchiamento precoce; malattie croniche in cui è merito solo di cure mediche intense se l'operaio riesce a sopravvivere, non certo a recuperare la salute; e infine disturbi nervosi, comportamenti irregolari, dissesti familiari, carenze educative e affettive, che hanno la loro origine nel logorio fisico e nervoso che la fabbrica capitalistica impone all'uomo, senza che peraltro la società crei condizioni esterne all'ambiente di lavoro (abitazione, zone verdi, trasporti rapidi, salubrità atmosferica ed alimentare, tempo libero, ecc.) capaci di ricostituire rapidamente ed interamente le energie consumate.
Continua...
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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giupelli · 5 years ago
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Il Papa e il bar dell Sport quello che dice il papa nelle varie occasioni di incontro con i fedeli , sembra uscire pari pari dai discorsi di avventori piu' o meno lucidi , dipende dal numero dei cicchetti, che frequentano il mitico locale uniformemente diffuso in Italia . Il Pampero esordisce ." No all'idolatria del denaro " detto dal proprietario del piu' grande patrimonio immobiliare DEL MONDO , oltre 2000 miliardi di € , 4 milioni di miliardi di Lire ,il 40% degli immobili e terreni di Roma e il 22% degli stessi in tutta Italia , e' veramente un insulto al buonsenso e una intollerabile offesa alla gente e alle necessita' dei veri poveri, e' anche proprietario di una banca , lo IOR ,che fino alla fine degli anni 80, oggi non si sa , era la centrale di riciclaggio di denaro sporco ,piu' grande del mondo , remember MARCINKUS, Sindona , Banco Ambrosiano , Calvi appeso sotto il ponte dei Blackfriars a Londra ?,e ancora il Pampero " un modello economico che non sia organizzato in funzione del capitale e della produzione ma in funzione del bene comune ", perche' il suddetto non pubblica l'elenco delle partecipazioni azionarie del Vaticano in tutte le multinazionali del mondo cosi' potremmo verificare la coerenza fra quello che dice e quello che fa? e ancora il Pampero" facciamo la decrescita ", meno 9% del PIL , oltre un milione di posti di lavoro perduti , poverta' di massa , disoccupazione di massa e lui la chiama decrescita felice ........ chi la subisce non penso sia molto felice .......e' questa la dottrina sociale della Chiesa e dei cattocomunisti di oggi , per loro la ricchezza la crea la divina provvidenza non gli imprenditori che investono , la carita' risolve ogni problema sociale , che ce ne facciamo delle fabbriche che inquinano , sono rumorose , scatenano la lotta di classe , bisogna tornare all'artigianato , alle corporazioni cittadine di arti e mestieri , all'autoproduzione alimentare degli orti urbani ,alleviamo pollame e conigli sui terrazzi di casa tra i vasi degli odori e l'insalatina fresca e i pomodorini , dobbiamo tornare al tempo felice in cui comandavano loro , I PRETI ,.......il denaro e' lo sterco del demonio e il ricco e' un delinquente . https://www.instagram.com/p/CBuqowqA9s8/?igshid=zw6h79qge96l
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cassius-writer · 5 years ago
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Penso ancora una volta all'ipocrisia del mio tempo, sento dire spesso che bisogna valorizzare i lavori di una volta per non perderli ma la verità è che, l'insegnamento dato è quello della vita in ufficio. La riscoperta di quei mestieri perduti, non è altro che la necessità data dalla mancanza di lavoro, la menzogna che si stia rivalutando qualcosa quando in realtà, non si sta facendo altro che trovare un modo per sopravvivere. La mia vita magnifica Pagina 42, in vendita su Amazon Daniele Scopigno Foto di: Francesca Piccardi #fotodelgiorno #libriconsigliati #libridaleggere #libribelli #librimania #librichepassione #passionelibri #instalibro #instalibri #lamiavitamagnifica #frasilibri #leggere (presso Cascate Menotre) https://www.instagram.com/p/B2yjWDYIWHr/?igshid=d5cdan2lgh88
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lafavolaincantata1997 · 5 years ago
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La Regione Puglia rilancia i mestieri di una volta, tra i “Maestri Artigiani” anche l'andriese Raffaella Ieva
I mestieri artigianali stanno inesorabilmente scomparendo, con un immenso patrimonio di tradizioni, usi e costumi che svaniranno assieme a loro. Mentre il mercato del lavoro e il tessuto sociale cambiano di pari passo, gli Enti locali provano ad invertire la rotta con politiche volte alla rivalutazione degli antichi mestieri.
Questo accade anche in Puglia dove con la Legge Regionale n.26 dello scorso 19 giugno 2018 è stata approvata la “Disciplina dell’apprendistato e norme in materia di Bottega scuola”. In questo modo la Regione Puglia intende promuovere e favorire, d’intesa con le associazioni di categoria del comparto dell’artigianato, progetti di valorizzazione e recupero dei mestieri dell’artigianato artistico, tradizionale e dell’abbigliamento su misura anche con l’obiettivo di “innestare” giovani risorse nei settori produttivi a rischio di estinzione e incoraggiare il ricambio generazionale attraverso il trasferimento di competenze, lo sviluppo di produzioni di nicchia, l’innovazione tecnologica di processo e prodotto, l’interscambio di competenze tra i diversi soggetti che ne sono portatori.
Questo avviene in maniera analoga in altre Regioni d’Italia dove vi è la stessa sensibilità. Da ciò è nato un grande database nazionale che comprende le migliori esperienze artigianali che sopravvivono al passare del tempo e al cambiamento unidirezionale della società. In Puglia, così come in altre Regioni, è stata istituita anche la figura del “Maestro Artigiano”, un titolo ragguardevole attribuito a coloro che siano titolari o siano stati titolari di imprese artigiane, regolarmente iscritte all’Albo provinciale o regionale delle imprese artigiane. A queste personalità di spicco sarà demandato il compito di insegnare e tramandare il mestiere alle nuove generazioni, attraverso iniziative strutturate in particolari programmazioni su scala provinciale, regionale e nazionale.
VEDI ANCHE: Raffaella Ieva ai Soliti Ignoti Rai1 con Amadeus
Negli ultimi giorni è stato pubblicato l’elenco aggiornato dei soggetti a cui è stato attribuito questo importante titolo, dopo un’attenta analisi di conformità dei stringenti requisiti a cura della Commissione Regionale per l’Artigianato Pugliese (C.R.A.P.).
“Accolgo con entusiasmo ed ottimismo gli sforzi che la Regione Puglia sta facendo per salvaguardare un patrimonio di mestieri che altrimenti andrebbero perduti” – afferma Raffaella Ieva. Per quanto mi riguarda, questo riconoscimento sarà linfa nuova per il prosieguo del percorso iniziato all’interno de La Favola Incantata, che già era marchio registrato e adesso diventerà Bottega-Scuola. Il nostro obiettivo, infatti, è proprio quello di educare le nuove generazioni alla salvaguardia dell’eredità artigianale dei nostri padri, soprattutto in un’epoca di crisi economica che impone, in un certo senso, umiltà e ritorno alle radici”. 
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letteratitudine · 4 years ago
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Al MacS “Anthropocene” di Alessio Deli
Giuseppina Napoli: «Le principesse di Deli, pellegrine senza nome e senza patria, in cammino alla ricerca della “cura”».
La mostra sarà visitabile dal 12 giugno al 16 luglio 2021
Catania - Dopo l’anteprima virtuale dello scorso dicembre 2020, il MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli, presenta, a Catania, la mostra personale “Anthropocene” di Alessio Deli. Il vernissage si terrà il 12 giugno 2021, alle ore 20.00.
L’ingresso sarà contingentato secondo le vigenti normative.
La mostra sarà visitabile fino al prossimo 16 luglio 2021. Per l’occasione, introdotti da Giuseppina Napoli, interverranno i curatori Adriano Pricoco (Accademia di Belle Arti di Catania) e Daniele Raneri (Storico dell’arte).
In esposizione una selezione di sei sculture (Anthropocene, Summer awakening, Figura Femminile, Donna della Preghiera, Donna del Cuoio Blu e Clipeata), realizzate tra il 2010 e il 2019, che rappresentano una sintesi del lavoro svolto dall’artista negli ultimi dieci anni. La ricerca artistica di Alessio Deli, infatti, indaga la dimensione temporale dell’arte attraverso le potenzialità espressive che scaturiscono dal reimpiego di oggetti trovati e manufatti scartati. Il recupero di materiali poveri per la creazione di opere nuove gli permette di raggiungere due obiettivi: da una parte l’artista compila una sorta di campionatura del reale tramite ciò che è stato rifiutato dal sistema del consumo, mentre contemporaneamente sottrae gli stessi oggetti dall’oblio per reinserirli nel flusso del tempo umano; dall’altra la conseguenza di questo processo scaturisce in un’analisi profonda del rapporto dell’uomo con il tempo, nella sua dimensione personale e collettiva (la memoria e la storia), fino a risalire all’essenza primordiale - all’inizio, all’incipit - dell’opera d’arte stessa.
Giuseppina Napoli – Direttrice MacS: «Le figure femminili a cui Deli affida la sua prosa vengono dal passato e si portano dietro e dentro le mutilazioni e la corrosione della storia umana e la violenza dell'uomo sull'uomo. Narrano la povertà che il capitalismo globale ha creato nel nostro tempo e le conseguenze dello sfruttamento spietato del pianeta. Ci parlano della sopraffazione di una piccola parte dell'umanità sulla parte rimanente, oggi acuita dal culmine nel dramma di una pandemia senza precedenti. Con Anthropocene, la prima mostra nell'etere luminifero del MacS, le principesse di Alessio Deli con la ruggine nel cuore e le lacrime secche per l'orrore, si mettono in cammino, pellegrine senza nome e senza patria, alla ricerca della “cura”. Grazie ad Alessio Deli per il suo straordinario apporto artistico e umano alla cultura internazionale».
Adriano Pricoco – curatore della mostra, docente dell’Accademia di Belle Arti di Catania: «L'opera di Alessio Deli che accresce la già notevole collezione del MacS, è come un ponte fra la storia (il passato) e il presente (contemporaneo); un ponte fra un presente insostenibile e un futuro sostenibile. La solennizzazione di un'entità sensibile o sovrasensibile, non scandisce il trionfo dell'artificiale (come fosse un feticcio) sebbene finisca per affermarsi come una universalità astratta, prescinde da qualsiasi legame con una forma determinata e si riappropria di una dimensione immaginifica, che quasi debitrice ad un contesto onirico, crea quel ponte che sublima (o forse istintivamente produce) un processo catartico».
Daniele Raneri – curatore della mostra, Storico dell’arte: «La Bellezza muliebre delle sculture di Deli, sebbene inficiata dalla natura terrena o dai rivolgimenti sociali, rimane imperturbata per giungere alla contemplazione. Eterea e intrisa di malinconia può trascendere il finito per giungere a un livello superiore che non è rintracciabile nel mondo delle cose e che va al di là del tempo e dello spazio terreno. Veramente in queste opere si coglie il più alto valore della Scultura quando questa si pone l’obiettivo di nobilitare l’esistenza e perseguire l’aumento del livello di consapevolezza dell'umanità. Ogni essere umano (e la società nel suo insieme) dovrà prepararsi e ristrutturarsi, se vuole evitare di stagnare nell'inarrestabile cammino involutivo. Quale modo migliore si può intraprendere se non il riscoprimento delle forme femminili di spiritualità, delle immagini dimenticate dalla nostra società patriarcale che vanno recuperate».
Attesissimo Deli che, come ha dichiarato Vittorio Sgarbi, “ha nostalgia di un mondo perduto, e non vorrebbe il presente cui è costretto”, che, riportiamo anche le osservazioni di Lorenzo Canova, “crea cicli suggestivi di sculture che compongono una sorta di denso ed elegante racconto figurativo. (…) figure che si collocano (…) come sacerdotesse ieratiche, vergini custodi di riti e di culti perduti, vestali che nella loro solennità ci pongono di fronte a enigmi inquietanti, portatrici di messaggi superiori destinati a essere interpretati come segni di misteri ultraterreni. La capacità del giovane artista, infatti, non è solo quella di lavorare con il ready-made in senso installativo, ma anche di creare un’armonia tra il polimaterismo e la sua capacità di modellare e comporre le anatomie e i volti, con una qualità formale da scultore antico che nella sua leggerezza si redime da ogni possibile accademismo evidenziando invece una finissima intensit�� di immaginazione e realizzazione iconica”.
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Alessio Deli, nato nel 1981 a Marino, nel 2004 si diploma in Scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le principali mostre personali: 2007 “Metamorphosis”, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino; 2009 “Ars Minor”, Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, Roma; 2009 “Sulle Strade della Multiculturalità”, Camera dei Deputati, Palazzo di Montecitorio, Roma; 2012 “Odusia”, Polo Museale S. Agostino, Cortona, e Museo dell’Agro Veientano, Palazzo Chigi, città di Formello; 2013 “Re-cycle”, RvB Arts Gallery, Roma; 2014 Antologica alla III Biennale Internazionale di Grottaglie, Taranto; 2016 “La Bellezza e la Ruggine”, Sala Santa Rita in Campitelli, Roma; 2017 “Immutabile Dea”, Galleria Gagliardi, San Gimignano, Siena; 2019 “Korai, Incipit Memoria”, Palazzo Valentini, Roma. Tra le principali esposizioni collettive: 2009 “Sursum Corda”, Galleria Interno Ventidue Arte Contemporanea Roma; 2010 “Fabula”, Seconda Edizione: Museo di San Salvatore in Lauro Roma; 2011 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Milano; 2012 Biennale Internazionale di Grottaglie 2012 Taranto; 2012 Asta Bandita da Christie’s; 2012 Invitato alla 42 Edizione di Forme nel Verde, S. Quirico d’Orcia; 2012 The Affordable Art Fair (AAF): Stand - RvB Arts Roma; 2013 Arte Fiera Reggio Emilia; 2013 “Natura”, Galleria SMAC, Roma; 2013 Selezionato per la mostra “In Viaggio con Calvino”, Casa dell’Architettura, Roma; 2016 Inaugurazione Collezione Artisti Italiani, MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), Catania; 2016 “In Vanitas Vanitatum”, Macro (Museo Arte Contemporanea Roma), Roma; 2018 “Empatia”, Triphè Gallery Roma; 2018 “M.A.N.I., Narrativa, Armonia, Narrazione, Italiana”, RvB Arts Gallery Roma; 2020 “Incontri a Sutri. Da Giotto a Pasolini”, Palazzo Doebbing Sutri. Le sue opere figurano tra numerose collezioni permanenti di musei come il MacS (Museo d'Arte Contemporanea Sicilia), Catania, il Museo d’Arte Contemporanea Roberto Bilotti, Rende, Cosenza, il MAM Museo Arte e Mestieri della Provincia di Cosenza, la Raccolta Civica d'Arte Contemporanea, Palazzo Simoni Fè, Bienno, Brescia, il Palazzo Municipale di S. Quirico d’Orcia, Siena e presso la Sede Generale TV 2000 Roma, l'Università degli Studi di Roma La Sapienza Roma, la Basilica S. Maria in Aracoeli Roma e la Nuova Chiesa S. Pietro Apostolo Cosenza. Al suo lavoro Arte Rai ha dedicato il documentario La Scultura Ecologica di Alessio Deli del 2013.
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italreport · 8 years ago
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Vittoria. "Mestieri perduti"
VITTORIA – Fabrizio Longombardo è nato a Vittoria il 9 marzo 1971, ha studiato all’Istituto Professionale e poi è partito volontario per la Marina militare dove ha frequentato il corso per sottufficiale. Dopo pochi mesi ha abbandonato ed è tornato nella sua città per fare il mestiere che più lo attirava: l’elettricista. Da piccolo, seguendo…
Vittoria. “Mestieri perduti” was originally published on ITALREPORT
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infocilento · 8 years ago
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Cilento: alla ricerca di attività e mestieri perduti
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