#mercato dell'editoria
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C'era Giuliano Amato, 85enne bisognoso e noto esperto di machine learning, che era rimasto senza presidenza di qualcosa. La sua storia ha commosso tutti e l'hanno messo a capo di una commissione che studia l'impatto dell'AI sul mercato dell'editoria. PS Vomito. [L'Ideota]
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Book Pride 2023 a Genova
A Genova Capitale italiana del Libro 2023 tutto è pronto per la quinta edizione di Book Pride, la fiera nazionale dell'editoria indipendente italiana, in programma da venerdì 6 a domenica 8 ottobre negli spazi di Palazzo Ducale. L'evento ha registrato il sold-out da parte degli editori: cento marchi editoriali per 500 metri quadrati di libri sulle bancarelle, circa 180 incontri, dentro e fuori Palazzo Ducale, più di 1.000 studenti preiscritti a Book Young. Ma sono tante le novità di questa edizione di Book Pride a Genova dove, accanto a Laura Pezzino e Marco Amerighi, già curatori di Book Pride Milano 2023, fanno parte della squadra Ilaria Crotti e Valentina Mancinelli, curatrici dell'edizione genovese e Book Young: il meglio dell'editoria indipendente per bambini e ragazzi si rinnova e si amplia coinvolgendo le scuole nella giornata di venerdì 6 ottobre. Grazie alle storiche collaborazioni con la rivista Andersen e l'Econegozio La Formica, è costruito, oltre al consueto programma per le famiglie nello spazio Kids and the City, un ricco calendario di appuntamenti dedicato alle scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado, invaderà tutte le sale nella mattinata di venerdì. Il programma, infine, dà un grande attenzione alla contaminazione tra letteratura e altre arti, con tanti ospiti, in fase di definizione, stranieri e italiani. Come ogni anno, il tema scelto per l'edizione 2023, cioè Nessun luogo è lontano, è stato declinato in una maniera speciale pensata apposta per la città di Genova, dove montagna, città e mare dialogano senza soluzione di continuità, confondendo i margini e sconfinando costantemente l'uno nell'altro quasi a dimostrare la vicinanza con tutto ciò circonda. per questo si è pensato di attraversarli usando tre sentieri diversi e complementari che corrispondono alla conformazione della città: Cime, Incroci e Boe. L'immagine simbolo di Book Pride 2023 è firmata da Sara Garagnani ed è la rappresentazione di una mappa, dove nel disegno le strade (vuoti) connettono parti ordinate diverse (pieni), abitate da scene e simboli. Book Pride è promossa da Adel Associazione degli editori indipendenti, e dalla Associazione Book Pride ed è organizzata da Book Services, in collaborazione con Palazzo Ducale e con Genova Capitale italiana del Libro 2023, rappresenta l’editoria indipendente italiana, un patrimonio culturale unico al mondo con quasi il 50% del valore del mercato nazionale del libro. Read the full article
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La migliore Editoria italiana si presenta alla London Book Fair 2023
Di Pietro Nigro @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND L'Agenzia Ice di Londra e la Associazione Italiana Editori accompagnano 16 importanti editori italiani alla London Book Fair in programma dal 18 al 20 aprile 2023. La migliore Editoria italiana partecipa alla London Book Fair 2023 Torna la London Book Fair, uno dei più importanti eventi fieristici mondiali dell'editoria, e torna a Londra una delegazione dei più qualificati Editori italiani. Alla 52esima edizione di London Book Fair, che si terrà dal 18 al 20 aprile 2023 presso il centro espositivo Olympia di Londra, e che di solito vede un afflusso medio di 15 mila visitatori provenienti da ogni parte del mondo, partecipano anche una qualificata rappresentanza di 16 Editori italiani che saranno accompagnati all'evento dall'Agenzia Ice di Londra e dall'Associazione Italiana Editori. All'evento londinese partecipano dunque 16 qualificati operatori del settore editoriale: si rtatta di 24 Ore Cultura, Corraini Edizioni, Edra Publishing, Golinelli, Griffin Publisher, Gruppo Albatros, Hoepli, Il Portico, Laterza, Lo Scarabeo, Moon, Mondadori, Electa, O.G.M., Piemme, Sassi,Sperling & Kupfer, Tomolo Edigi, O' Edizioni, Vassena @ Milano Scouting & Consulting. Oltre alla presenza nei locali espositivi della Book Fair, importante sarà la partecipazione al cocktail organizzato dal'agenzia Ice di Londra al termine della prima giornata di fiera, il 18 aprile alle 5:30 nell'area espositiva italiana, che offrirà un momento importante di networking con gli espositori italiani presenti. Nelle giornate successive le aziende italiane della collettiva terranno inoltre un pitch di presentazione nell’area comune dello stand ITA, moderato dal giornalista de Il Sole 24 ore Simone Filippetti, dove avranno modo di promuovere le loro nuove proposte e trend editoriali. La London Book Fair, per il tipo di visitatori che attira, è infatti un appuntamento immancabile per publisher internazionali, professionisti ed esperti del settore editoriale. E dunque, grazie all'iniziativa Ice - Aie, 16 case editrici italiane avranno l'opportunità di partecipare e presentarsi ad un evento di grande prestigio e notevole visibilità. Editoria in Uk, un mercato in crescita (anche) grazie all'online Lo scopo da cogliere, partecipando alla London Book Fair, è principalmente di presentarsi al mercato del Regno Unito, il quarto mercato editoriale più importante del mondo, dopo Stati Uniti, Cina, Germania. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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Ciao. Non so nemmeno se la mia domanda ha un senso. È una discussione nata nella libreria dove lavoro tra me ed una cliente. Voleva le consigliassi un libro di letteratura orientale, a suo dire caratterizzata da uno stile inimitabile per gli occidentali. Non ho molti titoli, le ho consigliato "La ragazza dello Sputnik" di Murakami e "Confessioni di una maschera" di Mishima. La cliente ha sostenuto che Murakami si sia "occidentalizzato" nella scrittura per piacere al pubblico europeo ed americano, mentre Mishima sia rimasto più su quello che è lo stile giapponese tradizionale (?)
Quella opera di Mishima l'ho trovata cupa, ma penso dipendesse dai temi trattati, non dal fatto che l'autore fosse giapponese.
Si può davvero dire questo? Lo stile di scrittura si può "orientalizzare" o "occidentalizzare" o non ha senso? Inoltre Murakami è ancora in vita, e può modificare il suo approccio alla scrittura, Mishima è morto e le sue opere sono ferme nel tempo.
Grazie per l'eventuale risposta.
Ciao! Scusa per il ritardo ma la tua domanda aveva bisogno di un po' di concentrazione da parte mia.
Partiamo da un presupposto che è: hai ragione tu nel dire che il paragone regge fino a un certo punto, perché Mishima è morto negli anni 70, Murakami è ancora in vita. Sarebbe come paragonare D'Annunzio e dire e che è più "italiano"/"occidentale" di Fabio Volo. Ha senso? Gnè.
Tuttavia, questa persona non ha tutti i torti quando dice che Murakami è "occidentalizzato", ma più che nei temi lo è nello stile. Infatti, si dice scriva in un giapponese fatto apposta per essere tradotto facilmente in inglese (o che si autotraduce), perché il prodotto dove sa di poter e dover sfondare è il mercato occidentale e non di certo la nicchia del mercato giapponese. Più che occidentalizzazione io parlerei di "marketizzazione", ma è un fenomeno che non riguarda solo Murakami, ma il mondo dell'editoria in toto perché se non vendi non vali. Murakami è solo particolarmente bravo a vendersi perché conoscendo l'inglese sa come rendere facile il passaggio jap>eng e quindi vendere molto nel mercato americano.
Mishima, potrà sembrare più "giapponese" ai nostri occhi, ma non lo era affatto per i suoi tempi. Anzi, è tra gli autori giapponesi con più influenze di autori occidentali in assoluto (Wilde, Mann, Nietzsche e tantissimi altri, conoscenza benissimo la letteratura e la filosofia greca, cosa non di certo comune per un giapponese). Ai suoi tempi non era affatto considerato uno scrittore dallo stile "classico giapponese" ed era quello che in verità lui ricercava.
Quindi dì alla cliente che Mishima le piace proprio perché è "occidentalizzato" perché i temi trattati da Mishima col cavolo che li avrebbe trovati in un "classico giapponese". Aggiungile, inoltre, che molto probabilmente lo stile giapponese le risulterebbe mooooolto noioso (infatti lo è).
Se vuole un classicone giapponese le consiglierei la Divina commedia de loraltri: il Genji Monogatari - 1100 pagine concluse dall'1% delle persone che lo hanno iniziato.
#ask#anon#letteratura giapponese#Mishima#Murakami#ho scritto tutto sbagliato nei tag#vabbè comunque io l'ho letto il Genji
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Kimetsu no Yaiba – Demon Slayer ha salvato il mercato dell'editoria cartacea giapponese nel 2020 #kimetsunoyaiba– demonslayer #koyoharugotouge #manga #shueisha
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👁🗨 #diconodinoi Oggi con immenso piacere, vi segnaliamo che siamo stati menzionati in questo articolo di ricerca ad opera di Symbola - 𝙁𝙤𝙣𝙙𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙚, come "best practice nel settore editoria" soffermandosi sul lavoro di promozione libraria svolto durante il periodo nero del lockdown da alcune librerie indipendenti italiane. " @spinebookstore di #Bari ha deciso invece di puntare sui suoi canali social promuovendo ogni giorno dieci titoli, dai quali gli utenti potevano scegliere la loro lettura e farsela consegnare dagli stessi proprietari." [cit] #Symbola è la Fondazione che promuove e aggrega le Qualità Italiane. Con ricerche, eventi e progetti racconta aziende e istituzioni che migliorano il Paese puntando su innovazione e sviluppo, bellezza e creatività, capitale umano e territorio. L'articolo è davvero interessante e a prescindere vi consigliamo di leggerlo, perchè offre una panoramica divisa in settori di quello che è stato e che potrebbe diventare il mercato dell'editoria in Italia. #spinebookstore #acasatua #consigli #delivery #Spine #Bari #Puglia #Italia #libri #fumetti #autoproduzioni #smallpress #albiillustrati #microproduzioni #editoria #edizioni #italiane #estere #stampe #graphicnovel #illustrazione #arte #poster #bookshop #booklovers #illustratedbooks #indipendente #independentbookshop (presso SPINE Bookstore) https://www.instagram.com/p/CCvRO66AsaC/?igshid=qmzm97m3xlg
#diconodinoi#bari#symbola#spinebookstore#acasatua#consigli#delivery#spine#puglia#italia#libri#fumetti#autoproduzioni#smallpress#albiillustrati#microproduzioni#editoria#edizioni#italiane#estere#stampe#graphicnovel#illustrazione#arte#poster#bookshop#booklovers#illustratedbooks#indipendente#independentbookshop
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Nanni Balestrini, Editoria e movimento (Gli autonomi vol. 3, DeriveApprodi Editore)
«[...] Contemporaneamente alla chiusura di "Quindici" nasce "Potere operaio". L'annuncio della costituzione del gruppo era stato dato alla fine di luglio '69 e in settembre ci fu a casa mia a Roma in via dei Banchi Vecchi la riunione di fondazione. Tra i partecipanti Toni Negri, Franco Piperno, Giairo Daghini, Oreste Scalzone, Sergio Bologna, Lapo Berti. Utilizzando la struttura di "Quindici", i rapporti e anche parte del materiale non pubblicato, ho preparato, con l’appoggio di Feltrinelli, una nuova rivista intitolata "Compagni,". L’idea era quella di continuare l’opera di "Quindici", offrendo all’azione e al dibattito del movimento uno spazio e una visibilità mediatica. Ne sono usciti solo due numeri, non solo per l’improvvisa scomparsa di Feltrinelli, ma piuttosto perché sono nati e si sono moltiplicati i giornali dei gruppi extraparlamentari: quotidiani, settimanali, mensili, e quindi la funzione di dar voce al movimento era cessata, e io ho cominciato a collaborare ai primi numeri di "Potere Operaio". La redazione della rivista era a Milano, nella casa di Giairo Daghini, la famosa comune di via Sirtori. Ricordo che con una vecchia Citroen DS andavo all’aeroporto a prendere Giairo Daghini e Oreste Scalzone che arrivavano all’ultimo momento con gli articoli del giornale. Ci precipitavamo in tipografia per far comporre i testi col piombo delle linotypes, correggere le bozze e impaginare. Ci mettevamo due giorni. Sempre per Potere operaio ho curato le pubblicazioni «Linea di massa», erano opuscoli su temi specifici, come per esempio sul lavoro tecnico-scientifico, curato da Franco Piperno, o sui Cub della Pirelli. Lasciata la Feltrinelli nel '73-74 ho fatto per la casa editrice Marsilio una collana dedicata a testi del movimento intitolata "Collettivo", dove sono usciti tra l'altro Nord e sud uniti nella lotta dello scrittore operaio Vincenzo Guerrazzi e Scrittura e movimento di Franco Berardi Bifo. Su "Linus" pubblicavo le poesie della Signorina Richmond, ironico personaggio metá poesia e metá rivoluzione e nel '76 da Einaudi la raccolta di racconti La violenza illustrata . Mi ero intanto trasferito a Milano dove ho curato con Bifo alcuni numeri della rivista dell'autonomia "Rosso" e mi sono occupato di un nuovo progetto editoriale: l'Ar&a. C'era stato un importante convegno a Orvieto, nel '76, con accesi dibattiti sui rapporti tra cultura e movimento. Era stato organizzato dalla Cooperativa Scrittori, creata da Luigi Malerba e Elio Pagliarani con altri scrittori provenienti dal Gruppo 63. Era l'idea dell'editoria alternativa che circolava dopo il Sessantotto, con esempi realizzati in Germania, e anche in alcune zone del movimento in Italia: gruppi di scrittori o politici che si pubblicano da soli, si fanno la loro casa editrice, se la autogestiscono. Si tratta di iniziative piú che lodevoli che peró devono affrontare difficoltá spesso insormontabili: la debolezza finanziaria, la scarsa competenza editoriale, la poca possibilitá di diffusione. Per risolvere questi problemi si è pensato a una struttura che potesse fornire i servizi di cui dispone un normale editore medio alle piccole iniziative non in grado di sostenerli per la loro dimensione ridotta. Il lavoro redazionale, la grafica, il rapporto con la tipografia e con la distribuzione nelle librerie, l'ufficio stampa, l'amministrazione, il magazzino sono i servizi indispensabile per poter esistere sul mercato librario e superare la fase dilettantesca e artigianale dell'editoria alternativa, affascinante ma inefficace e sempre in perdita. Con l'Ar&a il lavoro degli editori si limitava alla ricerca dei titoli, al rapporto con gli autori e a mettere a punto i libri che intendevano pubblicare. Veniva definita la programmazione, le date di uscita dei titoli, e poi una volta consegnato il manoscritto alla redazione centralizzata l'Ar&a provvedeva a tutto. Il lavoro redazionale e grafico era eseguito professionalmente. Accentrando la stampa su un'unica tipografia era possibile ottenere prezzi vantaggiosi, e la stessa cosa valeva per l'acquisto della carta in grandi quantitativi. L'ufficio stampa poteva offrire ai giornali una vasta gamma di libri di cui occuparsi. Il fatto di operare per diverse sigle permetteva di presentarsi con un buon numero di uscite regolari mensili a un distributore nazionale, che non aveva interesse a lavorare per chi produceva pochi titoli saltuari. Era stata creata una societá tra me, il giovane Luigi Durso che aveva procurato il finanziamento iniziale, e Gianni Sassi, personaggio dell'undreground milanese, proprietario della casa discografica Cramps per cui incidevano gli Area, che ne hanno suggerito il nome. Alcune sigle editoriali coinvolte preesistevano, come la Cooperativa Scrittori, le Edizioni delle donne e Multhipla di Gino Di Maggio, grande collezionista d'arte. Altre sono nate come emanazioni di riviste: L'Erba voglio di Elvio Facchinelli, le Edizioni Aut aut di Pierluigi Rovatti. Lavoro liberato di Francesco Leonetti era legata ai gruppi marxisti-leninisti, e I Libri del No di Dario Paccino ai comitati autonomi operai di Via dei Volsci, mentre Librirossi di Andrea Bonomi all'area autonoma milanese. Piú anomale le edizioni di Squilibri condotte da Dario Fiori detto Varechina che proponeva pamphlet provocatori come Un risotto vi seppellirá, materiali di lotta dei circoli proletari giovanili di Milano, e di Profondo rosso dedicate al thriller e inaugurate con i Racconti sanguinari curati da Dario Argento. Si producevano 7/8 titoli al mese, quanto un buon editore medio, i libri erano presenti nelle librerie, i giornali se ne occupavano, i ricavati delle vendite arrivavano regolarmente e venivano ripartiti con i diversi editori. Nel suo anno e mezzo di vita Ar&a arrivó a pubblicare piú di cento titoli, alcuni con un buon successo immediato come Il Superuomo di massa di Umberto Eco e Fantasmi italiani di Alberto Arbasino, oppure La fabbrica della strategia, 33 lezioni su Lenin di Toni Negri, Alice è il diavolo del collettivo A/traverso, e poi molti titoli delle Edizioni delle donne, in particolare S.C.U.M., manifesto per l'eliminazione dei maschi di Valerie Solanas. Ma nell'inverno 1978 l'Ar&a è costretta a interrompere la sua attivitá. Approfittando della lotta contro il terrorismo la repressione aveva cominciato a aggredire la parte piú esposta del movimento, l'informazione, l'editoria, le librerie, con continue perquisizioni e denunce. Minacce di arresto da parte dei carabinieri avevano convinto il socio finanziatore a sospendere temporaneamente le pubblicazioni, arresto che poi è diventato definitivo [...]».
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Editoria digitale: un mercato in crescita
Sapevate che lo scorso anno in Italia il mercato del libro ha rappresentato la prima industria culturale del Paese? In crescita il settore dell'editoria digitale, tanto che sono in aumento i titoli in formato e-book. Nonostante ciò il settore vendite dei contenuti digital è ancora limitato. Scopriamo pregi e difetti di questo mondo. Editoria digitale: opportunità di un mercato in crescita C'è una buona sinergia di strumenti nel panorama dell'editoria in Italia. Un 60% della popolazione dichiara di leggere libri cartacei, mentre il restante pubblico ha iniziato a fruire di contenuti come e-book e audiolibri. Stiamo parlando di una fascia d'età che va dai 15 ai 34 anni, incentivata alla lettura di libri online grazie al prezzo più basso, alla facilità di trasporto e archiviazione, nonché alla possibilità di fruizione interattiva (fare ricerche sul testo, usare segnalibri o inserire note, etc.). A queste caratteristiche si aggiungono la facilità di reperire testi e la multimedialità. Ma ci sono anche degli ostacoli alla diffusione dell'editoria digitale, come ad esempio l'immaterialità del contenuto o l'insufficiente alfabetizzazione informatica dei lettori e lo scarso comfort visivo. Sembrerebbe che la lettura digitale sia in forte crescita al di là dei suoi difetti. Una cosa è certa: chi legge e-book, legge sul proprio smartphone. Smartphone strumento principe dell'editoria digitale Esistono tanti sistemi per leggere contenuti digital. Read the full article
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Lascio dettaglio per come arrivare Bassano Expo anche costi biglietti: Ottava edizione BASSANO COMIX&DISCOMANIA, fiera del disco, fumetto e del gioco SABATO 4 E DOMENICA 5 MAGGIO 2019 Torna a grande richiesta “Bassano Comix & Discomania”, l’appuntamento per i “cacciatori” di dischi e fumetti da collezione. A Bassano Expo i visitatori potranno rovistare tra decine di stand alla richiesta di dischi, cd , dvd, fumetti, giornalini e ritrovare le emozioni irripetibili che solo il vecchio vinile e gli albi di una volta erano in grado di regalare. In mostra, dunque, pezzi rari e curiosità in grado di ampliare ed arricchire anche le collezioni più preziose. Bassano Comix offre un panorama completo del mercato del fumetto. Insieme ad una esauriente offerta di interessanti pezzi d'antiquariato, garantita dalla presenza di alcuni quotati mercanti, viene presentata un'esauriente panoramica delle nuove tendenze dell'editoria amatoriale e di massa. Non mancano per i collezionisti meno esigenti molti banchi dedicati al fumetto seriale, come le collane Bonelliane alla portata di tutte le tasche. Il salone, dunque, propone una vera e propria rassegna sui personaggi che sono ormai divenuti dei veri e propri oggetti di culto per il pubblico italiano da Martin Mystere ai supereroi della Corno, da Topolino ad Alan Ford, da Tex a Lupo Alberto. Discomania. Gli amanti del rock più classico potranno spaziare tra decine di rarità e trovare pezzi ricercati firmati da Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, U2, Pink Floyd, Bruce Springsteen, Elvis Presley, Patti Smith e tanti altri. Non mancherà certo la musica italiana pronta a fare la sua parte con nomi come Lucio Battisti, Renato Zero, Vasco Rossi o Zucchero, solo per citarne alcuni. L'Associazione Culturare Kolosseo in collaborazione con TNO (la Tana del Nerd Official) vi invitano al Bassano Comix e Discomania Bassano Comix e Discomania Spring Edition 2019 C/O BASSANO EXPO Via Valsugana, 22, ORARIO PUBBLICO 10 –19 Prezzo d’ingresso 6,0€ intero e 5,0€ ridotto* Sei un espositore e sei interessato a partecipare? RICHIEDI IL TUO STAND: Associazione Culturale KOLOSSEO Via Silvio Pellico 43125 Parma tel: 051/19901432 fax: 051/199017 https://www.instagram.com/p/Bw7mQfQBOGV/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=2dai2gvmm4l4
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26 MAR 2019 19:50
LA VOLPE CRIMI NEL POLLAIO DEI GIORNALISTI - IL SOTTOSEGRETARIO GRILLINO AGLI STATI GENERALI DELL'EDITORIA: ''CERTI DI VOI BIVACCANO GRAZIE AI CONTRIBUTI DELLO STATO'', E DAVIDE VECCHI GLI RISPONDE PER LE RIME - RADIO RADICALE ESCLUSA DALLA SALA, IN VIA DI CHIUSURA DA PARTE DEL GOVERNO, TRASMETTE COMUNQUE I LAVORI - SI DISCUTE DI QUERELE TEMERARIE E RIFORME DEL SETTORE
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EDITORIA: VIA STATI GENERALI, A SETTEMBRE LA RIFORMA
Michele Cassano per l'ANSA
"Non c'è niente di peggio che chiudersi in una stanza ed elaborare una proposta senza confronto. Ci possono essere idee contrapposte, ma è lì che entra in gioco la politica: per fare sintesi tra le diverse istanze". Il premier Giuseppe Conte apre così gli Stati Generali dell'editoria, un percorso articolato che dovrebbe chiudersi a settembre con la presentazione dei disegni di legge di riforma e che il governo - a partire dal sottosegretario all'Editoria, Vito Crimi - saluta come un "passo importante", anche per la vita democratica del Paese.
Un passo che "in passato è stato più volte annunciato, senza mai arrivare ai fatti". Da oggi il dibattito è aperto in una sfida tutt'altro che semplice, vista la volontà dichiarata di ridisegnare la geografia di un settore complesso e in continuo cambiamento. "Sarete chiamati tutti a esprimere proposte speriamo innovative", assicura il premier rivolgendosi alle associazioni presenti al dibattito della giornata inaugurale, ma anche a quelle che interverranno in una seconda fase.
Conte cita il tema della disintermediazione, "dell'informazione che arriva direttamente dai cittadini", ponendo una serie di problemi "a partire dal linguaggio dell'odio, che non va trascurato", prima di sottolineare la necessità di garantire che il giornalista sia realmente libero. Un primo passo - annuncia Crimi - è l'avvio da parte del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, di un tavolo sulle querele temerarie. Per il resto il governo attende la conclusione del percorso per dire la sua, anche se avverte già che su alcuni punti non si torna indietro.
"Se l'idea è continuare a pensare che l'unica forma per sostenere l'editoria è il contributo diretto non ci siamo - afferma il sottosegretario -. Bisogna creare un modello nuovo per il rilancio del settore, non per farlo bivaccare ancora per un po'". Un intervento pubblico è necessario - continua -, ma deve andare a sostenere eventualmente la domanda più che l'offerta. Oppure deve favorire l'innovazione, non garantire la sopravvivenza di quotidiani "che fanno concorrenza sleale".
Poi c'è il tema delle agenzie di stampa che "sono troppe rispetto alle esigenze del mercato" e soffrono per i "non pochi disagi" causati dalle riforme dei precedenti governi. Il percorso si articolerà su cinque aree tematiche (l'informazione primaria, i giornalisti, l'editoria, il mercato e i cittadini) e in cinque fasi, da aprile a settembre, con consultazioni online e dibattiti pubblici.
La Federazione degli editori, con il presidente Andrea Riffeser Monti, lancia già alcune proposte: incrementare la misura che prevede l'ingresso di un giovane ogni tre uscite, allargare la par condicio ai quotidiani, creare postazioni di lavoro nelle edicole e - una battaglia comune con i sindacati - intervenire, anche alla luce del voto Ue di domani, a tutela del copyright.
Difendere il lavoro regolare, è invece il cavallo di battaglia del segretario Fnsi, Raffaele Lorusso, che invita il governo a "non criminalizzare tutti coloro che hanno un sostegno pubblico" e per questo verrà chiesta una moratoria sul taglio dei fondo all'editoria. Infine il tema dell'Ordine dei giornalisti, che il governo vorrebbe abolire, ma che il presidente dell'organismo, Carlo Verna, pur spiegando di voler cambiare, chiede di mantenere in vita "a tutela di tutta la comunità".
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@Regrann from @ladradilibri.blog - Questa settimana vogliamo raccontare una storia in cui crediamo molto. Anzi, moltissimo. Ci crediamo perché la Ladra è nata da quello stesso desiderio di indipendenza da rotte già tracciate, da pensieri già masticati e digeriti, da libri che, invece di essere libri, si trasformano in "oggetti falliti" e vengono trattati al pari della passata di pomodoro sottocosto, nei migliori supermercati. E ci crediamo perchè tutti coloro che aiutano la Ladra ad essere quello che leggete tutti i giorni, sanno che il libro non è solo un mercato, un prodotto, o qualcosa con il quale " non ci si campa". Il libro è un bene comune e, come tale, deve essere trattato. Perché leggere non solo rende liberi, ma anche più consapevoli e più forti. Questa settimana ci prepariamo insieme alla terza edizione del #bookpride di Milano, la fiera nazionale dell'editoria indipendente, promossa da #ODEI, l'Osservatorio degli Editori Indipendenti. E lo faremo in compagnia di @marcosymarcos @66thand2nd @lanuovafrontiera e tante news, piccole sorprese. Di cosa sto parlando? Ascoltatevi il podcast di oggi! E buona giornata della felicità a tutti! . . . . #editoriaindipendente #indiebook #indie #indieauthor #bookpride2017 #book #instagood #instabook #bookaholic #bookaddict #bookporn #libri #libro #libridaleggere #librisulibri #libribelli #cultura #love #librodelgiorno #podcast #talkradio #flowerpower #papercraft #paperflowers #happymonday #20marzo #giornatadellafelicità
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Un'altra vittima della crisi dell'editoria e del mercato musicale via Rockol Music News
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Golden Goose Outlet Venezia Dichiara l'intero importo Convenienza finanziaria oggi!
Non si dovrebbe avere per reclutare sul mercato per fare soldi spesi se si può concentrarsi solo sulle vendite. Golden Goose Sneakers Outlet Online uttavia, il contrario di una persona non è legittimo. Se tutti vogliono concentrarsi con successo sul reclutamento, è più forte vendere persone o non prendere dollari. Sfortunatamente, la maggior parte delle persone generalmente vende qualcuno di noi. L'idea è la ragione per cui molti non fanno mai soldi diversi per MLM plus quit. Nel mondo degli affari, gli imprenditori e gli imprenditori si collegano a Additional People's Financial quando questi tipi di prodotti scrivono un business plan nuovo di zecca che le aziende presentano per aiutarvi un piccolo agente o un venture capitalist, ovvero i fondi. Questo corso è Golden Goose Superstar Outlet nche conosciuto come capitale di allevamento. Qui in cambio solo per il profitto (noto mentre il capitale) usato l'acquirente e il venditore che viene presentato dal principale tipicamente ottiene equità (vale a dire azionariato) come parte del modello di business. Il denaro potrebbe anche essere preso in prestito da una banca e questa particolare banca è rimborsata dal capitale e accoglie con favore anche gli interessi elevati sulla finanza. È il lavoro di questo particolare business master come un modo per mettere il nostro capitale che può essere utile; per costruire prodotti possibilmente servizi che generano entrate di risorse umane per pagare ancora una volta il prestito e, usando ovviamente, ognuna delle altre spese che riguardano la piccola impresa. Ovunque per te sei adatto ora usando la tua vita, ti preghiamo di curare per un singolo momento e inoltre di sentire una tale verità. Quegli orologi usati veri non si trovano in questo risultato o addirittura in un risultato, chi è nell'esperienza dell'editoria. Quando la maggior parte delle persone ti dà un po 'di spazio e come risultato cura a sostegno della superstar ggdb dentro di te, lo fai davvero una volta il momento gettare un enorme uovo d'oro. Non preoccuparti, non c'è nessun posto dove assicurarti di andare, gli utenti Golden Goose Outlet Venezia anno tutto e tutto ciò che si richiede per quella vita beata che passione. Hai davvero dimenticato anche l'esistenza d'oro valida - attraverso a. Prima di aiutarti a fare praticamente un'offerta riguardante una proprietà, essere destinato ad assumere un ispettore di casa per cacciare qualsiasi parte all'interno del bene. Nulla potrebbe scoraggiarsi una volta che si è trasferito in una casa di famiglia e 6 mesi di addebiti trovano completamente che queste fondamenta spesso falliscono. Guarda le credenziali, la storia delle funzioni e i riferimenti dell'ispettore poco prima di stabilirti, in modo da esaminare il tuo fidato investimento. XML in aggiunta all'RSS dovrà essere Golden Goose Deluxe Brand Venezia ntegrato in modo che, senza problemi, in molti sistemi di esplorazione e formazione di Internet, un gran numero di utenti possa essere felicemente informato che sta persino utilizzando Rss. Forse in genere come dovrebbero essere i fattori; con RSS, l'onnipresente cavallo di battaglia, facendo silenziosamente il lavoro del dispositivo guidando gli episodi. Come metodo menzionato da un articolo precedente, molti doni attireranno anche l'overtax in un paio di stati dei paesi dell'altra mano. In realtà, potresti finire con una nuova mary tax che sarà in grado di spazzare via dalla casa i tuoi dollari duramente guadagnati. Avrai bisogno e immaginerai tutto quanto prima che qualcuno inizi a diffondere banconote verdi dalla finestra del camion. The Lavish Jerk consente di iniziare senza stress, in sostanza se si sa senza dubbio nulla sul vasto design di Internet oltre al marketing di affiliazione su Internet. Usando praticamente nient'altro che alcuni degli strumenti in cima al suo negozio online, si può effettivamente creare un sito Web molto redditizio oltre a due più tre. Siti web che, pur avendo poca manutenzione, potrebbero farti guadagnare un reddito troppo lungo per arrivare.
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il finanziamento pubblico ai giornali mascherato
Come lo vogliamo chiamare?aiutino di stato?incentivo alla sopravvivenza?sconto di stato?come si può definire un contributo a sostegno dell'editoria?pur sempre soldi a bilancio dello stato..e allora repubblica grida fuori dal coro?Come cambiano i contributi pubblici ai giornali Tra le novità principali: i giornali di partito e quelli dei movimenti politici non prenderanno più contributi diretti Il 24 marzo 2017 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che contiene le nuove regole per la distribuzione dei contributi diretti all’editoria, cioè i fondi con cui il governo finanzia alcune categorie di giornali. La novità più importante è che i fondi non potranno più essere ricevuto da «imprese editrici di organi d’informazione dei partiti, dei movimenti politici e sindacali». Tramite alcuni meccanismi, il nuovo sistema di distribuzione cercherà anche di incentivare il passaggio al digitale: per esempio potranno ricevere il finanziamento solo le imprese che pubblicheranno un’edizione digitale, oltre a quella cartacea, del loro periodico. Inoltre: Per quanto riguarda i criteri di calcolo dei contributi, come nell’attuale sistema, i contributi sono calcolati in parte come rimborso di costi e in parte in base al numero di copie vendute. Vengono riconosciuti in percentuale più alta i costi connessi all’edizione digitale, al fine di sostenere la transizione dalla carta al web. Si prevedono parametri diversi a seconda del numero di copie vendute e si introduce un limite massimo al contributo, che non potrà in ogni caso superare il 50% dei ricavi conseguiti nell’anno di riferimento. Non è ancora chiaro quanto sarà destinato a questo fondo nel corso del 2017. L’anno scorso, le risorse effettivamente disponibili sono state circa una decina di milioni di euro. Nel decreto legislativo approvato dal governo sono definite le sette categorie di imprese editoriali che possono chiedere il sostegno pubblico, e sono: Cooperative giornalistiche che editano quotidiani e periodici; Imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria da cooperative, fondazioni o enti senza fini di lucro, limitatamente ad un periodo transitorio di cinque anni dall’entrata in vigore della legge di delega; Enti senza fini di lucro ovvero imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale è interamente detenuto da tali enti; Imprese editrici che editano quotidiani e periodici espressione di minoranze linguistiche; Imprese editrici, enti ed associazioni che editano periodici per non vedenti e ipovedenti; Associazioni dei consumatori che editano periodici in materia di tutela del consumatore, iscritte nell’elenco istituito dal Codice del consumo; Imprese editrici di quotidiani e di periodici italiani editi e diffusi all’estero o editi in Italia e diffusi prevalentemente all’estero. Questa lista esclude tutti i grandi gruppi editoriali e i principali quotidiani, come Repubblica e il Corriere, che non hanno mai goduto di finanziamenti diretti. Come ha scritto Prima Comunicazione sono escluse anche «le imprese editoriali quotate in Borsa, le imprese editrici di organi d’informazione dei partiti, dei movimenti politici e sindacali, nonché le pubblicazioni specialistiche». È stato cambiato un precedente limite che consentiva l’accesso ai contributi alle imprese editoriali che esistevano da almeno cinque anni; ora quel limite è stato portato a due anni. Sono però stati aggiunti alcuni requisiti che prima non erano previsti, come alcuni obblighi relativi ai contratti di lavoro dei dipendenti. Parlando dei criteri di calcolo dei contributi, il Consiglio dei ministri ha spiegato che «come nell’attuale sistema, i contributi sono calcolati in parte come rimborso di costi e in parte in base al numero di copie vendute. Vengono riconosciuti in percentuale più alta i costi connessi all’edizione digitale, al fine di sostenere la transizione dalla carta al web. Si prevedono parametri diversi a seconda del numero di copie vendute e si introduce un limite massimo al contributo, che non potrà in ogni caso superare il 50% dei ricavi conseguiti nell’anno di riferimento». Sono stati cambiati anche i meccanismi di calcolo dei contributi di «quotidiani e periodici in lingua italiana prevalentemente diffusi all’estero». Il decreto non modifica invece i contributi indiretti, un’altra forma di sostegno all’editoria che consiste in sconti fiscali e agevolazioni sugli acquisti di carta. I contributi indiretti sono stati ridotti moltissimo nel corso degli ultimi anni e oggi ammontano a pochi milioni di euro. Quasi tutti i grandi gruppi editoriali sfruttano questa forma di contributi, anche se non sono particolarmente rilevanti per i loro bilanci. Nell’ultimo bilancio del gruppo RCS, che pubblica il Corriere della Sera, i contributi sono indicati allo 0,5 per cento del totale dei ricavi. Il decreto legislativo è stato approvato in attuazione della legge 198 del 2016 che istituiva un fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e dava deleghe al governo per la ridefinizione, tra le altre cose, della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria. L’obiettivo del decreto è ridefinire – attraverso il fondo creato con la legge del 2016 – il sistema dei contributi a quotidiani e periodici e «misure per gli investimenti delle imprese editrici, l’innovazione del sistema distributivo e il finanziamento di progetti innovativi, di processi di ristrutturazione e di riorganizzazione». Prendendo atto della «crisi del mercato editoriale» il decreto si propone quindi di «assicurare il sostegno pubblico necessario alle voci informative autonome e indipendenti, in particolare a quelle più piccole e legate alle comunità locali». Il decreto legislativo è stato approvato in esame “preliminare” perché, come spiega il comunicato stampa pubblicato dopo il Consiglio dei ministri, «dopo l’approvazione preliminare, il provvedimento sarà trasmesso al Consiglio di Stato ed alle Commissioni parlamentari competenti per l’acquisizione dei rispettivi pareri». Una volta approvato in via definitiva il decreto sarà direttamente trasformato in legge, senza bisogno di ulteriori votazioni. Il parere delle Commissioni non è vincolante per quanto riguarda le modifiche da attuare ai decreti legislativi. Il decreto è stato proposto dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e da Luca Lotti, che è ministro dello Sport ma ha la delega all’Editoria. Fonte il post
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Lascio dettaglio per come arrivare Bassano Expo anche costi biglietti: Ottava edizione BASSANO COMIX&DISCOMANIA, fiera del disco, fumetto e del gioco SABATO 4 E DOMENICA 5 MAGGIO 2019 Torna a grande richiesta “Bassano Comix & Discomania”, l’appuntamento per i “cacciatori” di dischi e fumetti da collezione. A Bassano Expo i visitatori potranno rovistare tra decine di stand alla richiesta di dischi, cd , dvd, fumetti, giornalini e ritrovare le emozioni irripetibili che solo il vecchio vinile e gli albi di una volta erano in grado di regalare. In mostra, dunque, pezzi rari e curiosità in grado di ampliare ed arricchire anche le collezioni più preziose. Bassano Comix offre un panorama completo del mercato del fumetto. Insieme ad una esauriente offerta di interessanti pezzi d'antiquariato, garantita dalla presenza di alcuni quotati mercanti, viene presentata un'esauriente panoramica delle nuove tendenze dell'editoria amatoriale e di massa. Non mancano per i collezionisti meno esigenti molti banchi dedicati al fumetto seriale, come le collane Bonelliane alla portata di tutte le tasche. Il salone, dunque, propone una vera e propria rassegna sui personaggi che sono ormai divenuti dei veri e propri oggetti di culto per il pubblico italiano da Martin Mystere ai supereroi della Corno, da Topolino ad Alan Ford, da Tex a Lupo Alberto. Discomania. Gli amanti del rock più classico potranno spaziare tra decine di rarità e trovare pezzi ricercati firmati da Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, U2, Pink Floyd, Bruce Springsteen, Elvis Presley, Patti Smith e tanti altri. Non mancherà certo la musica italiana pronta a fare la sua parte con nomi come Lucio Battisti, Renato Zero, Vasco Rossi o Zucchero, solo per citarne alcuni. L'Associazione Culturare Kolosseo in collaborazione con TNO (la Tana del Nerd Official) vi invitano al Bassano Comix e Discomania Bassano Comix e Discomania Spring Edition 2019 C/O BASSANO EXPO Via Valsugana, 22, ORARIO PUBBLICO 10 –19 Prezzo d’ingresso 6,0€ intero e 5,0€ ridotto* Sei un espositore e sei interessato a partecipare? RICHIEDI IL TUO STAND: Associazione Culturale KOLOSSEO Via Silvio Pellico 43125 Parma tel: 051/19901432 fax: 051/199017 https://www.instagram.com/p/BwktMjGB9Y4/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=9vacvdz8qb0w
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14 MAR 2019 20:38
TESTATE SUL MURO – COMUNICATO AL VELENO DEL CDR DE “IL GIORNALE” CONTRO L’AD DI MONDADORI ERNESTO MAURI, CHE HA PROPOSTO DI TAGLIARE IL COSTO DEL LAVORO: “PER GIORNALISTI CHE GUADAGNANO STIPENDI NON MOLTO LONTANI DAI MINIMI TABELLARI APPARE INCREDIBILE CHE UN AD CHE GUADAGNA CIRCA 2 MILIONI DI EURO PROPONGA COME UNICA SOLUZIONE LA VENDITA DI UNA TESTATA STORICA”
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Comunicato del Cdr de “il Giornale”
I giornalisti del Giornale esprimono profonda preoccupazione per le dichiarazioni dell'amministratore delegato di Mondadori Ernesto Mauri. Il manager del gruppo che ha una partecipazione del 36% della Società europea edizioni ha spiegato che con l'azionista di maggioranza sta studiando un piano per la riduzione del costo del lavoro.
Ha parlato di non meglio precisati ammortizzatori sociali, di decisioni "meno traumatiche" da trovare "attorno a una tavolo" e del costo del lavoro che non si adegua alle mutate condizioni del mercato. Il Cdr ricorda a Mauri che negli ultimi anni il costo del lavoro del Giornale è costantemente calato, così come l'organico, che è ormai ridotto all'osso se confrontato con quello degli altri grandi quotidiani nazionali.
Ricorda a Mauri che i giornalisti hanno individuato e segnalato all'azienda una serie di sprechi e costi che è possibile ridurre, se non azzerare, visto che non sono funzionali alla realizzazione del prodotto e pesano in modo considerevole sul bilancio. Quindi anche sugli azionisti Mondadori, che ne saranno informati nella sede più opportuna.
Per quanto riguarda le soluzione da trovare insieme, si fa presente presente all'Ad di Mondadori che dal dicembre scorso il Cdr ha dato disponibilità a trattare su un piano di solidarietà ed esodi incentivati, ma l'azienda ha risposto con rinvii e silenzi imbarazzanti. Sono passati quattro mesi e altre perdite economiche che colpiranno gli azionisti del Giornale e anche il portafogli degli azionisti Mondadori. Ma non per colpa dei giornalisti del Giornale.
Per giornalisti che guadagnano stipendi non molto lontani dai minimi tabellari appare incredibile che un Ad che guadagna circa 2 milioni di euro l'anno bonus a parte (2,7 milioni nel 2017) proponga come unica soluzione - per sanare una perdita che per quanto tocca a Mondadori risulta inferiore al suo incasso annuo del 2017 - la vendita di una testata storica dell'editoria italiana senza alcuna riflessione sul suo rilancio.
Il Cdr del Giornale
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