#menfreghismo
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Hai mai pensato al fatto di sentirsi vuoti dentro?
Perché secondo me per farlo devi essere in certe condizioni.
Devi avere molto tempo libero
Ma non perché non hai voglia di fare un cazzo
Ma perché non fai un cazzo di quello che hai da fare
Sei svogliato
Apatico
Costantemente assonnato
E ciò ti porta a sentirti vuoto
Sinceramente non penso sia una cosa negativa.
O almeno non del tutto
Raggiungi quel tipo di menfreghismo da invidiare con certe persone
Il problema arriva quando incontri persone ne fanno per te.
Li provi a dare il tutto e per tutto
Ma non puoi
Perché non hai nulla
Sei vuoto dentro
E non hai nulla da offrire
Se non mezza sigaretta
Un abbraccio apatico
E una buona conversazione.
Ma nulla di più
Non riesci ad essere affettuoso
Perché non hai lei
O magari perché sai che è l'unica a cui sai che daresti l'universo nonostante tu ti senta vuoto.
Ma l'universo è vuoto
Quindi
Per quella persona
Dai tutto te stesso.
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11 SETTEMBRE 2014 ore 10.33 - MENEFREGHISMO
sono l'unico a cui non frega un cazzo dare consigli di vita e giocare al piccolo dio in terra?
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Un po' di sano egoismo
Lo so, state lì a pendere dalle labbra delle mie farneticazioni. Che ghenga di morbosetti! Non avete di meglio da fare che invischiarvi in ogni mia inquieta prolusione rinviata ad altrettante prolusioni senza progredire per giungere al beneamante dunque e caricarsi di significati rimandabili a simbologie nascoste, ipertestuali, di scatola cinese o matrioska o patrioska liposuzionata? Siete fortunati, branco di bettolari, ho qualche cazzata da sparare prima che mi salti la fregola di cessare 'sto naufragio vitale, la depressione delle mie giornate a nessun profumo di rosa o gelsomino. A proposito, la depressione. L'inedia vitale che non vorresti abbandonare il letto nemmeno dietro imminente scoppio guerresco, che allo specchio non trovi nulla di vagamente accettabile tanto da scavarti una fossa con feretro a forma di cesso e epitaffio eloquente: "Ah, finalmente ha tirato lo sciacquone, insieme alle cuoia", che ogni volontà interazionale è persa e flaccido di rassegnazione, intimorito dalle ombre tue e degli altri, sei come una carotina di quelle sgraziate e smussate, annerite, che scanseresti in embargo alimentare anche fosse l'ultima risorsa. Ebbene sì, egregio lettore del gregge, che mai commenti e ti sgomenti, si sta che vorrei proprio togliermi dal mondo... non viene niente di buono, ma neanche se mi sforzo di vedere il bicchierino di stricnina quasi mezzo pieno, cioè a metà della metà del suo liquame, o al terzo della metà... le ossessioni rimangono le stesse, assecondate pure, saltuariamente, e il mio livore si stende su quelli che non lo meritano e ai quali dirò due cosette per far loro capire che l'amore è una fottuta presa per il culo e io, logorandomi a mio vizio, torturandomi quasi, sono stanco di saperli ammaccati nell'anima da qualche coglione nato a tradimento di una madre non a conoscenza d'alternative al divertissement solito. Proprio non ce la faccio più, mi spacca. Mi devasta il parossismo degli zerbini dal sentimento malato come il mio, vittime inconsapevoli di un cuore che li calpesterebbe anche fossero dotati di fronzoli d'oro. Dovete capirlo, una volta per tutte, quelli il giardino ce l'hanno fiorito a prescindere dalle vostre risorse giardinistiche. Dato che siamo in vena di bucolicismi, voi siete il geranio che loro non hanno mai avuto intenzione di coltivare. Se lo sono messo lì, tra le piantine la cui cura è una sinecura, e hanno lasciato che gemmasse da solo, senza decidere per il vostro vaso una collocazione migliore. Finito il tempo, hanno promosso la vostra decadenza favorendo la proliferazione di parassiti e vi hanno dimenticati a marcire senza il benché minimo rimorso per avervi tenuti in direzione solare intermittente di transeunti nuvole crasse nell'etra, e per qualche stagione di bella lustranza apparente, prima di vedervi scolorire come foste frutto d'una disaccortezza da botanica principiante. Quando siete divenuti troppo poco decorosi alla vista, vi hanno sradicati e cacciati nella pattumiera come resto inerte. Il verone del loro appartamento patrizio continua a splendere, intoccato, ad accogliere nuove piantagioni di solitudine ederiforme, mentre voi siete stati maciullati da qualche macchinario di qualche alacre discarica caudina. Piangere non serve a niente. Siete il loro esperimento. Le loro prime armi per dargli di dire d'essere alle prime armi. Siete la primina sentimentale, la scuola di Atene ove hanno imparato l'abc da riutilizzare con altre e altri fortunati vincitori (perché pur facendovi credere d'essere scafati/e e navigati/e, voi costituite un unicum, una crepa della loro fredda strategia accumulatoria). Le loro ghirlande fiorite continuano a esalare bontà e beltà, la vita di questi uomini e donne, che io chiamo uomini e donne credendo di fare un torto a tutti gli Uomini e a tutte le Donne, scorre al ritmo incessante della novità e voi siete, invero, un pallido omaggio floreale mai tenuto in considerazione. Ora, di grazia, graziella e grazie al*, perché dovreste, con le vostre intelligenze e le vostre virtù, le vostre ambizioni, i vostri mondi completi o quasi, perdere neuroni appresso a queste categorie amorfe? Me lo spiegate? Lasciamo stare il sottoscritto, io farei meglio a darmi fuoco o all'eremitaggio, non amo niente di me, non vedo come sia possibile amare un altro, e poi, diciamocelo, io suscito solo fiducia, stima, un po' d'affetto, a volte odio, non è detto che mi si sopporti col mio illustre caratterino, ma amore proprio no. Nella solitaria accettazione di una vita romita posso realizzarmi solo e soltanto, non v'è altra prospettiva per me, all'orizzonte s'infittisce il nulla del nulla, lavorativo, sentimentale, amicale, il vuoto delle possibilità... ma voi, amici, voi che avete un futuro di certo più soddisfacente del mio, voi che siete stati ingiustamente trattati da nature morte, fate un favore all'universo: vendicatevi accendendo quei *cazzo di cervelli. Li date per scontati. Mi sa che non vi funzionano adeguatamente. Non scaricatemi addosso altre pene. Ho le mie, potenti, epocali, ad ampia gittata. Vedete di espellerle al più presto le vostre. Le prugne possono aiutarvi. E un po' di sano egoismo.
#geranio#giardino#menfreghismo#sinecura#solitudine#vitavuota#depressione#egoismo#rabbia#delusione#frustrazione#sentimento
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Una sola persona mi chiedeva "come stai?" non per educazione...
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