#melissa paur
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6rookie-writer0110 · 2 years ago
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How about nsfw drabble of Melissa Paur (Friday the 13th) x dom Male Reader? Reader punishes Melissa for being brat by tying her to bed and pounding her ass, while spanking her and making her apologize for bratty attitude. Before you ask something, it's not rape, just dom/sub sex.
I will write it 👍
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pcarlnecklace · 18 days ago
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FULL NAME: victoria eloise sterling .
GENDER AND PRONOUNS: cisgender female , she/her .
ETHNICITY/NATIONALITY: white american .
ORIENTATION: demisexual / demiromantic .
DATE OF BIRTH: august 1st .
AGE: 20 .
OCCUPATION: summer camp counselor at camp crystal lake , college student ( communications major . )
HOMETOWN: princeton , new jersey .
HEIGHT: 5'8'' .
MBTI: estp .
TEMPERAMENT: choleric-sanguine .
APPERANCE: victoria has a coiffed bob in blonde , swept neatly to the side and falling just above her shoulders . her eyes are blue , and a signature beauty mole rests just beside her lips . her outfit is a navy-blue button-down blouse with loose sleeves and a gentle v-neck that elegantly showcases a single real pearl necklace . matching trousers and black rounded flats .
FACE CLAIM: susan jennifer sullivan as melissa paur in friday the 13th part vii: the new blood .
PERSONALITY: very arrogant , she’s not the type to go down with the ship—she’ll abandon it (and you) the second things start to sink . but while her selfishness makes her a liability in a tight spot , she doesn't mean physical harm to anyone—her cruelty is more verbal and passive-aggressive . despite her cold , polished exterior , victoria’s not entirely heartless . on the rare occasion her self-preservation instincts line up with helping others , she's a surprisingly effective support player . just don’t expect her to fix the car or fight jason head-on—she’ll be halfway down the trail before you even notice she's gone .
⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀biography .
victoria sterling was born into privilege and polish , the only child of dr. jonathan sterling , the prestigious dean of an ivy league junior college , and cynthia sterling , a sharp-tongued defense attorney . rised in an upscale princeton estate , victoria never knew what it meant to need anything—because she always got what she wanted . whether it was a new car for her birthday or a last-minute admissions letter pulled from thin air .
at prep school , victoria was the girl everyone hated but still invited to their parties . manipulative , sassy , and quick to discard friends when things got messy , but behind the eye rolls and cutting remarks was a girl who didn't really know who she was when no one was watching .
victoria volunteered for a summer counselor gig at camp crystal lake—mostly to pad her college resume with "volunteer work" and avoid going on another summer abroad with her parents . she didn’t really want to be there , especially not in the middle of the woods without proper plumbing , but she figured it’d be a place to drink cheap beer , tan by the lake .
that same summer would go down in infamy .
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0sit0 · 5 years ago
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paoloxl · 6 years ago
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E’ successo tutto alle 4 di mattina di giovedì scorso.
Il rassicurante rumore della risacca marina che si infrange sulla spiaggia di Torre Melissa è stato soverchiato all’improvviso da una esplosione di urla di paura e grida di soccorso.
Gli abitanti del piccolo Comune che sorge ad appena 25 chilometri da Crotone, sono saltati giù dai letti e si sono precipitati sul bagnasciuga per trovarsi di fronte alla scena di una piccola imbarcazione a vela che si era rovesciata in mare, a qualche decina di metri dall’arenile.
Nonostante fosse notte fonda e le temperature di poco sopra lo zero, i cittadini di Torre Melissa non hanno esitato a bagnarsi per prestare soccorso ai naufraghi, utilizzando anche l’imbarcazione di salvataggio messa a disposizione dal vicino hotel Miramare.
Tra i primi a precipitarsi sul luogo del naufragio, c’era anche il sindaco di Torre Melissa, Gino Murgi, che ha immediatamente provveduto ad organizzare i soccorsi (qui la commovente intervista al sindaco di Radio Capital).
“Quando sono arrivato ho trovato una situazione drammatica. Gente seminuda, mezzo morta di freddo, che gridava… mamme che si disperavano con urla strazianti che i loro bambini erano rimasti bordo della barca. Così abbiamo provveduto a fare quello che bisognava fare: aiutare chi era in difficoltà. Gli abitanti del villaggio hanno portato stufe, coperte, vestiti, bevande calde… c’è stato un intervento pronto e professionale da parte delle forze dell’ordine che ho immediatamente avvertito ma anche una grande risposta di solidarietà da parte dei miei concittadini. Ho visto persone che si sono tolte i giubbotti e li hanno dati a questi sfortunati”.
Alla fine dell’operazione, sono state tratte in salvo e rifocillate 51 persone che si sono dichiarati curdi. Tra loro 6 donne e 4 bambini. Un elogio al coraggio e alla solidarietò dei cittadini del piccolo paese calabrese, è venuto dalla stessa Agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr).
“E’ stato un avvenimento drammatico ma che per fortuna si è concluso senza vittime - ha concluso il sindaco Murgi -. Un avvenimento al quale, quantomeno, va dato il merito di aver fatto emergere tutta l’umanità che c’è nelle persone”.
Una unanimità tutta dal basso che fa contraltare alla disumanità di un Governo che continua a veicolare razzismo ed a cavalcare fake new. Quando non le crea direttamente. Pensiamo, tanto per fare un esempio, al ministro Matteo Salvini che proprio ieri in tv, senza che nessuno si sognasse di contraddirlo, ha parlato di “soli” 23 morti in mare nel 2018 quando in realtà sono stati 1.313, e senza contare i dispersi.
“Quando è accaduto a Torre Melissa dimostra l’ipocrisia di gente come Salvini che orchestra crudeli campagne elettorali su vicende come quella dei 49 profughi della Sea Watch, al solo scopo di diffondere paure e distrarre l’opinione pubblica dai fallimenti del suo Governo - commenta Pino De Lucia, fondatore delle cooperativa calabrese Agorà Kroton ora impegnato ad assistere i 51 profughi curdi -. Il ministro parla di chiudere i porti ma non si rende conto, o finge di non rendersi conto, che il mare non si può chiudere. Anche con i porti chiusi, in Calabria i profughi continuano a sbarcare come prima. Questa cieca politica volta ad innalzare muri, invece di gestire la questione migratoria, può creare sofferenze ai profughi e diffondere paure tra gli italiani, ma non può certo fermare le migrazioni”.
Chiusi o aperti che siano i porti, gli sbarchi continuano. I primi curdi sono sbarcati nel coste calabresi nel 1998 e tra i volontari che si erano impegnati nell’accoglienza, assieme a Pino De Lucia, c’era un giovane Mimmo Lucano. “E’ proprio dall’esperienza maturata con i curdi in Calabria che, nel 2001, sono nati lo Sprar ed il modello Riace - spiega De Lucia - La provincia di Crotone è una delle più povere d’Italia ma, forse proprio per questo, la gente si fa in quattro per aiutare chi ha bisogno. Nonostante tutte le parole di odio che escono dalle bocche dei nostri ministri, la notte del naufragio tutta Torre Melissa è corsa sulla spiaggia per aiutare quei poveretti portando tutto ciò che poteva portare: viveri, medicine, biancheria pulita, indumenti dalle scarpe ai giubbotti. Il sindaco Gino Murgi non ve lo confesserà mai, ma lui stesso è andato a casa a prendere i pigiami dei suoi figli per portarli ai bambini curdi che avevano le vesti bagnate. Quando ci troviamo di fronte a persone in difficoltà, tutti agiamo così”.
Tutti tutti? 
“Beh… tutti tutti magari no. Mi viene in mente un tizio che, conoscendo la sua passione per i giubbotti, si sarebbe fregato una delle giacche dei soccorritori”.
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carmenvicinanza · 3 years ago
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Lizzo
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https://www.unadonnalgiorno.it/lizzo/
In America se sei donna, nera e grassa sei intrappolata in uno stereotipo. A cosa andavo incontro a causa del colore della pelle, mio padre me lo ha spiegato da piccola. Qui i genitori hanno la responsabilità di dire ai figli cosa rischiano. Sappiamo come una certa America tratta i neri, e se sono donne è anche peggio. Ho invece imparato da sola quanto siano discriminate le persone grasse. Ecco, la mia è una sfida. Nessuno deve soffrire quello che ho patito io. Ma il cambiamento parte da noi. Da fuori possono ferirci ma la mortificazione inizia nella nostra testa: ci si sveglia odiando il proprio corpo. Le mie canzoni sono un invito a cambiare prospettiva. Siamo tutte belle e sexy se vogliamo esserlo.
Lizzo, cantautrice, rapper e musicista statunitense. Diplomata in flauto traverso al conservatorio e autrice di canzoni straordinarie come Juice e Truth hurts, i suoi brani sono inni alla body positive e all’autostima.
Nata a Detroit col nome di Melissa Viviane Jefferson il 27 aprile 1988, è cresciuta a Houston per poi trasferirsi a Minneapolis.
A 14 anni già scriveva rap e si esibiva con varie  band, nel 2013 ha iniziato la sua carriera da solista con l’album Lizzobangers, nel novembre dello stesso anno, Time l’ha nominata tra i 14 musicisti e musiciste da tenere d’occhio nel 2014.
Era già stata ospite al celebre Late Show with David Letterman.
Nel 2014, Prince le fa incidere BoyTrouble, contenuta nel suo album Plectrumelectrum.
Nel 2014 partecipa al progetto What’s Underneath, dove si toglie i vestiti mentre parla del rapporto con il suo corpo.
Inspirata da questo progetto scrive My Skin. Nel 2015 esce l’album Big Grrrl Small World.
La canzone Good as Hell, del 2016, viene inserita anche nella colonna sonora del film Barbershop: The Next Cut.
È stata anche giudice ospite nella decima stagione di RuPaul’s Drag Race e, nel 2018 è stata nominata ai Teen Vogue Music Issue.
Il successo internazionale è arrivato nel 2019 con il terzo disco Cuz I Love You, anticipato dal celebre singolo Juice, rimasto nella top 10 della Billboard 100 per diverse settimane.
Nello stesso anno, al cinema, è prima doppiatrice in UglyDolls e poi attrice in Hustlers.
Si è esibita anche al Together at Home, concerto virtuale di beneficenza organizzato da Lady Gaga durante la pandemia di COVID-19.
Ai Grammy Awards del 2020 è stata l’artista che ha ricevuto più nomination, ben otto, vincendone tre come miglior album urban contemporaneo, miglior interpretazione pop solista e miglior interpretazione R&B tradizionale.
Dopo aver lottato per tutta la vita con il suo sovrappeso, Lizzo è diventata paladina dell’accettazione del proprio corpo. I testi delle canzoni parlano di diversità, rapporto col proprio corpo, sessualità e colore della pelle.
Il corpo di ballo che la segue in tour, le Big Grrrls, è composto solo da ballerine in evidente sovrappeso.
Evidenziando l’inclusività dei corpi e celebrando l’individualità, Lizzo ha lanciato una linea di abiti e lingerie per taglie grandi.
Ha compiuto un duro percorso per costruire la sua autostima e superato le sue paure grazie alla musica.
Ha anche realizzato un reality, Attenti alle Big Grrrls, definito dal New York Times “la grande novità del panorama televisivo contemporaneo”.
Gli ultimi 10 anni sono stati un sogno: album fortunati, show seguitissimi, abiti incredibili, ho cantato perfino al Madison Square Garden, il palco più ambito. Ho tante idee per il futuro e vanno in ogni direzione. Non so quali realizzerò. Ma continuerò a inseguire sogni sempre più grandi.
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supersergiofabi · 4 years ago
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Un nuovo assassino con la maschera di Ghostface prende di mira un gruppo di adolescenti, facendo ripiombare la città nel terrore e riaffiorare le paure di un passato che sembrava ormai sepolto. Venticinque anni dopo la serie di efferati e crudeli omicidi che sconvolse la tranquilla cittadina di Woodsboro Nel 2022 arriva in sala un nuovo appuntamento con   Scream Neve Campbell ("Sidney Prescott"), Courteney Cox ("Gale Weathers") e David Arquette ("Dewey Riley") tornano a interpretare i loro ruoli iconici in Scream insieme a Melissa Barrera, Kyle Gallner, Mason Gooding, Mikey Madison, Dylan Minnette, Jenna Ortega, Jack Quaid, Marley Shelton, Jasmin Savoy Brown e Sonia Ammar. #nevecampbell #scream #horrormovies https://www.instagram.com/p/CVAGq0PMs30/?utm_medium=tumblr
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wazafam · 4 years ago
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Though Michael Myers and Leatherface are certainly iconic as slashers, they suffer from one flaw. Michael Myers mainly kills with a kitchen knife while Leatherface is prone to using a chainsaw. Filmmakers tend to overuse their gimmick weapons and thus, a lot of the kills feel the same.
RELATED: How Jason Voorhees & Michael Myers Are Similar (& How They're Different)
That is definitely not the case for Friday The 13th. Sure, he has his signature machete but for over for almost forty years, Jason Voorhees has remained inventive. In every entry, Jason has killed the bystanders at Camp Crystal Lake with a wide variety of weapons. Some of these kills have led to the weapon of choice becoming iconic in the series.
10 Hedge Shears - Friday The 13th Part V: A New Beginning
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Technically, this is not really Jason Voorhees but it's still a famous weapon that was even brought into Friday The 13th The Game. The Jason imposter sneaks up to a naked woman and jams the blades of the shears into her eyes. He then brings the blades together for a brutal kill.
It's a shame that the MPAA watered the kill down but it at least was a more effective off-screen kill thanks to the gory sound design. The hedge trimmers never returned in the film series, making it a unique weapon for A New Beginning.
9 Liquid Nitrogen - Jason X
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Fans who both like and dislike Jason X can admit that the liquid nitrogen kill was effective. Just as a couple is having sex somewhere on the ship, it seems to wake Jason up like he just whiffed smelling salts. Jason X brings about the most iconic kill of the movie when Jason surprises Adrienne as she works.
After she struggles for a bit, Jason finished the job by forcing her face down into a sink of liquid nitrogen. From inside the sink, the audience actually watches her face freeze up before Jason brings her back out. That could have been fine enough but then he slams Adrienne's head against to counter to see her face shatter. Even Jason Voorhees knows that science can be fun and lethal.
8 Wood Chopping Axe - Various
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A seemingly basic weapon but Jason has actually used this one many times across Friday The 13th movies. It was used by Jason before he even found his famous machete. It can be seen being used by Jason Voorhees across eight different movies including the 2009 reboot.  This makes the ax the second most often used weapon by Jason.
It was also used to give Jason his famous crack in his mask in Friday The 13th Part 3. One of the best ax kills would come from The New Blood when he kills the bully character Melissa Paur with an ax right into her face before throwing her across the room.
7 Pickaxe - Friday The 13th Part 2
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Though the machete is the weapon most people remember, it was not Jason's first weapon. In Friday The 13th Part 2, Jason's sack mask and weapon highly resemble The Town That Dreaded Sundown's masked killer. To fit within that look, Jason wielded a pickaxe.
RELATED: Friday The 13th: 10 Ways Jason Voorhees Changed Over The Course Of The Franchise
In Part 3, Jason went through a massive overhaul and the pickaxe was no longer a go-to weapon. Instead, the weapon would go on to be wielded by Henry Warden in My Bloody Valentine. However, Jason still does use a pickaxe in Friday The 13th The Game.
6 Uber-Machete - Jason X
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When Jason is revived using nanotechnology, he sports a brand new cybernetic look. With this look came a new machete; it was meant to look futuristic but the truth is that it's simply another type of machete with a chrome finish.
This type of machete is known as a tapanga and the only thing giving it a sci-fi aesthetic is the custom handle. Uber Jason's machete is much like Uber Jason himself: a ridiculous and unfitting but fun addition to the series. Sadly, it and Uber Jason were canceled from appearing in the game due to legal issues.
5 Fence Post - Friday The 13th Part VI: Jason Lives
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In Jason Lives, the titular character was back from the grave and he was gathering equipment as he went. His very first weapon as an undead killer is what brought him back to life: a metal fence post that acts as a lightning rod right into his body.
Jason uses the fence post as a spear which not only makes for an iconic pose but two kills in a row. The fence post sadly never made a return in the movies but is in Friday The 13th The Game as Part VI Jason's standard weapon.
4 Tree Trimming Saw
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One thing to note about Jason Voorhees: he keeps his ingenuity to static weapons and tools. The only time Jason has used a motorized tool for the killing was in Part VII: The New Blood. In the second act, Jason chases the evil Dr. Crews and finally kills him by sawing open his stomach with the tool.
RELATED: Friday The 13th: Every Unmasked Jason Voorhees (In Chronological Order)
It's a satisfying kill to a human villain that would have been better if left uncensored by the MPAA. The saw is another one-hit wonder that only appeared in The New Blood.
3 Spear Gun - Various
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Jason's first weapon after gaining the iconic hockey mask. In Friday the 13th Part III, Jason tricks the surprisingly likable Vera into thinking he is Shelly who is playing yet another prank. With perfect accuracy, Jason fires a spear right into Vera's eye thus killing her.
In Jason Takes Manhattan, Jason would use a spear gun again right in the opening. First, he fires and misses with the spear so Jason impales a man with the spear gun itself. Jason would then wield the spear by hand to kill the man's girlfriend.
2 The Sleeping Bag - Various
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Jason Voorhees will literally use anything as a weapon. In The New Blood, with actor Kane Hodder's favorite kill in the series, Jason drags a woman in her sleeping back out of her tent. As she struggles, Jason swings the sleeping bag against the tree thus shattering the woman's skeleton.
This kill became so famous that Jason X would homage it and the reboot would feature a different kind of sleeping bag kill. Even in Friday The 13th The Game, the sleeping bag kill can be done. It could easily be considered the most iconic kill in the series.
1 The Machete
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No matter what though, the machete will always be the most famous weapon. In Part 2, Jason uses a different kind of machete to kill Mark know as a golok. Meanwhile, the classic Latin machete that most think of, was used to kill Pamela Voorhees in part one and wound Jason in Part 2.
From Part 3 all the way to the 2009 remake, Jason can always be seen with a Latin machete. Despite coming later than one might expect, it is the weapon everyone thinks of. It's on posters, merchandise, and is even the prop given with Halloween costumes every year.
NEXT: Friday The 13th: 5 Moments From The Franchise That Are So Bad They're Hilarious (& 5 That Are Just Plain Bad)
Friday The 13th: Jason Voorhees' 10 Best Weapons | ScreenRant from https://ift.tt/3ly6iXc
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geminicolecollins · 4 years ago
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𝙀𝙨𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙤 𝙍𝙤𝙡𝙚    ‌     𝐴𝑎𝑟𝑜𝑛, 𝑀𝑒𝑙𝑖𝑠𝑠𝑎, 𝐽𝑎𝑚𝑒𝑠 & 𝐽𝑒𝑠𝑠𝑖𝑒                          𝑅𝑎𝑣𝑒𝑛’𝑠                  12.01.2021 𝐻. 23:30                      #ravenfirerpg
𝐉𝐄𝐒𝐒𝐈𝐄: Ohlallà, guarda chi c’è. 𝐌𝐄𝐋𝐈𝐒𝐒𝐀: Tu che hai ancora da guardare? 𝐉𝐄𝐒𝐒𝐈𝐄: Oh? Che succede, ti dà fastidio la mia presenza? Oh poverina, perché piuttosto che dare aria alla bocca solo perché ce l'hai non passi a reagire in qualche maniera migliore? Dai, su, sei scortese, e poi io posso anche fissare come hai fatto tu l'altro giorno 𝐌𝐄𝐋𝐈𝐒𝐒𝐀: E tu.. Tu che razza di problemi hai? Io non ti ho fissata. Mai. L'altro sera eri tu a guardare noi, e poi hai cercato di attaccar briga a tutti i costi con me! 𝐀𝐀𝐑𝐎𝐍: Senti, perché non te ne torni da dove sei venuta, invece di rompere le scatole a noi? Eh?! *fulminò la Dood con lo sguardo. Odiava quando le persone se la prendevano con le persone a cui teneva* 𝐉𝐄𝐒𝐒𝐈𝐄: Taci, insetto patetico. * Jessie si voltò verso di lui ringhiando. Sì, ringhiò come una bestia, un animale. Come una Dooddrear, mentre gli occhi divennero luminescenti. Un lucente scarlatto prese posto del turchese mentre la sua natura volta a diffondere terrore e nutrirsi di pensieri negativi prendeva il sopravvento. E senza nessuno sforzo, rivolse la propria influenza anche su Melissa* 𝐀𝐀𝐑𝐎𝐍: *Si iniziò a sentire strano, spaventato, gli occhi diventarono lucidi* S-smettila! SMETTILA CAZZO! *urlo. Stava vivendo la sua paura, la paura della solitudine, paura che, se qualcuno scoprisse che anni fa era dipendete dalle droghe, sarebbe rimasto da solo, perché era già successo che perdesse degli amici per colpa della sua dipendenza* 𝐌𝐄𝐋𝐈𝐒𝐒𝐀: *Negli occhi di Melissa cominciarono ad accumularsi lacrime. Le velarono la vista, mentre il cuore le correva nel petto. Fredrik. La sua presenza, la sua figura, sembrava essere lì. Mel avrebbe voluto fuggire, ma come? E Michael, "Oh, Michael". Angoscia, terrore, paura. Doveva aggrapparsi a qualcosa. I cristalli, il ciondolo. Lo strinse, respirandoa fondo. Non stava migliorando, ma provò a parlare.* S-Smettila. Pazza. Socio-Sociopatica. 𝐉𝐀𝐌𝐄𝐒: Si, ma non fargli così tanto del male. * Le si rivolse quasi con pietà. Sapeva che quella natura poteva essere letale, lui era stato da entrambe le parti. * 𝐉𝐄𝐒𝐒𝐈𝐄: Fargli così del male? Suvvia, del sano terrore sarà in grado di saziarmi per un po'. E tu? Che c'è, non vuoi nemmeno favorire di questo grandioso banchetto che ci si sta presentando dinanzi? Resisti a quello che siamo? Un gran peccato. Vorrà dire che ce ne sarà di più per me. *Vedeva, percepiva, conosceva le loro paure, i loro segreti, quel che più li portava a sentire il viscerale e pungente desiderio di scappare. tremare e piangere. Era divertente, estremamente divertente, specialmente quando lei stessa era tanto disperata da ridursi a provare odio per chiunque. A quel punto i suoi occhi tornarono normali e l'influenza lentamente andò svanendo* 𝐉𝐀𝐌𝐄𝐒: Io non so come te. Ti rispetto, ma fai quel che vuoi. Piuttosto muoio di fame. * Rispose gravemente mentre alcune paure gli sfioravano il naso, gli pizzicavano i desideri più reconditi della sua natura. Deglutì mentre quegli occhi cangianti cercavano un appiglio in quella donna così diversa da lui. Era in estrema difficoltà, lo era davvero ed il suo volto mutò cercando di rincorrere quei pensieri. Sospirò, la lingua corse velocemente sul proprio labbro inferiore e non si accorse nemmeno di aver rubato un dettaglio pauroso da quelle loro menti. Ora il suo cuore era infranto, totalmente infranto. Ricordò per attimo cosa significava essere un umano e ne percepì angoscia e nostalgia. Gli mancava essere se stesso, gli mancava essere James, quel James, quello stupido e allegro, quello che avrebbe fatto qualsiasi cosa tranne rubare le paure perché, in fondo, lui era stato tirato su dalle paure e dalle fortezze. Senza accorgersene una lacrima gli rigò il volto, verità era una: era ancora umano dentro.*
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theseershoto · 4 years ago
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//All we are broke glass S&O Quel giorno la giovane aveva un sacchetto pieno di zuccheri e cibo poco salutare, ma ne aveva bisogno. Aveva bisogno di essere una comune ragazza col suo fedele amico intenta a mangiare schifezze. Bè comuni a parte per il luogo di incontro ma erano dettagli. Almeno era silenzioso. Così Ophelia si intrufolò in obitorio. Tra quei corridoi vuoti, quei respiri spezzati e quelle anime perse. Andò dritta verso la metà, bussò alla stanza in cui avrebbe trovato Shoto per tre volte. «Ei sono io, ho portato da mangiare. Perciò puoi chiudere ogni tesoro di questi corpi in un cassetto o coprirli? Grazie» Shoto Ryuck *sapeva che l'avrebbe raggiunto Ophelia, quindi aveva già sistemato i corpi nelle loro celle, gli strumenti erano tutti puliti ed in ordine e aveva anche indossato un paio di guanti puliti, così da poterle aprire con un gran sorriso* Per chi mi hai preso? Ho sistemato tutto quando mi hai detto che stavi per arrivare. Sono un ottimo padrone di casa io! Melissa Ophelia Kane A quel punto la giovane entrò pian piano, con andatura molle e meno sicura del solito. Era visibilmente stanca. «Scusa ma per te è normale, per gli altri no e a volte lo dimentichi.» Gli lasciò notare per poi sedersi su un lettino libero. «Dimmi che mi sono seduta su qualcosa di sterilizzato per favore» Lo disse un po'per prenderlo in giro stavolta. Farlo innervosire la divertiva. Shoto Ryuck E io che pensavo fossi curiosa abbastanza da volerne vedere uno! *la prende in giro, indicandole la parete di sportelloni in cui conservare i corpi....lui la chiama "la cella frigorifera" come se fossero manzi in fresco a stare lì dentro* Ehi, per chi mi hai preso, sono un medico e un professionista! *ride insieme a lei, avvicinandosi all'amica con un gran sorriso sul suo viso* Melissa Ophelia Kane «Ne ho visto uno.. Pochi secondi prima era vivo poi non più» Ammise con uno sguardo dispiaciuto mentre sta seduta sul tavolo e spacchetta il suo cibo. Aveva visto Fredrick uccidere qualcuno dinnanzi a lei ed in parte era colpa sua. Ma non aggiunse altro. Non voleva essere pesante, era qualcosa che doveva gestire con sé stessa e il suo terapeuta ma dirlo ad alta voce era già qualcosa. «Scusa non.. Fa finta che non abbia mai parlato» Shoto Ryuck *prende il suo pranzo e si siede accanto a lei. Lo poggia momentaneamente alla sua destra per poi sporgersi nella direzione opposta per abbracciarla. Sa bene cosa vuol dire quando qualcuno ti muore davanti. A lui è successo, con sua madre. È stato il cancro a prendersela, non qualcun'altro... Ma è stato comunque un trauma per il piccolo Shoto, trauma che si porta ancora dietro da adulto* Non scusarti.... Sai che con me puoi parlare, come ma soprattutto quando vuoi. Quando ti senti pronta. Sappi però che puoi dirmi tutto. Melissa Ophelia Kane Senza esitare si sporse verso di lui lasciandosi andare, aprendo le braccia e ricambiando quel momento dolce di cui aveva tanto bisogno. « Io.. Io alcune volte sto coi dood perché mi aiutano ad affrontare le mie paure. Gli permetto di usare i poteri su di me. So che è strano, ma rivivevo sempre gli stessi problemi negli incubi, invece quando sono indotte dai dood sono più coscente a rispondere e reagire. Così sono diventata consapevole di cosa mi fa paura e come stare meglio, con me ha funzionato» Lo raccontava mentre il capo stava poggiato al suo petto. Sapeva il trauma che aveva provato lui, ma quella volta non era colpa sua. «E io vorrei continuare.. Ma dopo mi odierai..» Shoto Ryuck Allora partiamo da una cosa, che è la più importante di tutte e non devi dimenticare mai. Io non potrei mai odiarti. Mai. Sei la mia migliore amica, la più sincera che ho. L'unica persona all'infuori della mia famiglia di cui mi fido, ok? L'unica che conosce la mia storia, il mio passato, perché piuttosto allontano le persone anziché aprirmi. Sei una sorella per me e non mi perderai mai *le prende il volto fra le mani ricoperte dai guanti solo per dire queste cose con aria convinta, anche dura, mentre la guarda negli occhi perché si imprima a fuoco le sue parole. Dopodiché riprende a stringersela forte* Per quanto riguarda quello che stai facendo, ci sono poche cose che mi interessa sapere. Ti metterà nei guai o in pericolo? Sia dal punto di vista legale che pericolo fisico. Da quello legale, se riguarda l'aria di mia competenza, posso aiutarti. Seconda cosa, sei sicura che siano persone affidabili? Non per razzismo, ma sei sicura che vogliano aiutarti e non approfittare di te? Ultima cosa, provi sollievo e ti senti meglio facendolo? Se è così allora continua, però tienimi aggiornato ok? O mi preoccuperò per te, sai come sono Melissa Ophelia Kane E a quel tocco lei lo guardò dai suoi profondi occhi celesti, persi in cerca di una bussula che in quel momento sembrava lui. «Ma vedermi come un mostro si... E.. È una cosa che succede da un po'. Un dood non è mai affidabile al 100%, c'è sempre il fattore di rischio. Ma si mi sento me stessa facendolo, è un modo per buttare tutto fuori e condividerlo, meglio di quando vado in terapia. Io ho bisogno di stare col mio dolore a volte e di stare vicino a quello degli altri, non lo so perché. Il mio terapista dice che è semplicemente perché sono stata cresciuta così» Stampò un bacio sulla fronte di Shoto a quelle parole dolci però e rimase accanto a lui per poi prendere fiato e continuare il racconto che aveva interrotto. «Io.. Ogni tanto collaboro con un dood, gli porto delle persone per usare i poteri su di loro. Non è niente che non serva a forticarli e poi loro come creature hanno bisogno di sfogare ogni tanto i loro poteri. Poco alla volta non crea grossi danni.. O così pensavo. Quella volta era diverso, era arrabbiato e.. Ed è andato oltre e la persona è divenuta una vittima, fino a... Hai capito.» Shoto Ryuck Un mostro? Tu? Ti ricordo che siamo uguali Pheli. Veniamo dallo stesso schifo e siamo risorti come fenici, ma la violenza e la morte sono comunque le uniche cose che conosciamo... E si, i terapisti hanno ripetuto queste cose mille volte anche a me mentre tentavano di farmi togliere i guanti. Il primo a mettermeli è stato mio padre e ancora li porto, perché mi aiutano. Potrà essere sbagliato, sembrare malato, ma mi aiuta.. Vale lo stesso per te. Quello che fai può sembrare sbagliato e malato ma se ti aiuta va bene. Solamente tienimi aggiornato, perché se ti fanno del male intenzionalmente, non importa quanto io sia scarso come veggente di terzo livello.... Ma se ne pentiranno perché sei mia sorella. E questo non vale solo per i dood, ma per tutti in questa città. *le sorride, soprattutto a quel bacio, accarezzandole con dolcezza i capelli e la schiena, quasi la stesse cullando mentre le racconta quelle cose* Innanzitutto non è colpa tua. Come noi non controlliamo i nostri poteri, loro non controllano i loro...solo che noi danneggiamo noi stessi ma loro gli altri, non è volontaria la cosa, sono solo i poteri che funzionano così. Se lavora un po' di più sul controllo delle sue emozioni forse può funzionare meglio? Spero... Ora passiamo a qualcosa di più importante. Il cadavere? Che ne avete fatto? Ci sono le vostre impronte? Le tue? Melissa Ophelia Kane «Posso sposarti e adorarti anche se ci faremo le corne a vicenda per il resto dei nostri giorni?» Chiese completamente ammalata dal suo discorso. Era difficile che ella non si perdesse nei suoi pensieri mentre qualcuno parlava. Ma Shoto...era come se riuscisse a dare voce a pensieri che aveva in testa ma non comprendeva. Si sentiva così leggera ora. «Ma perché devo pagare un terapista quando ho te? Se tutti quei soldi fossero andati a te... Ora tu avresti.. Una Mercedes come minimo si» Pensò ad alta voce un po'per alleggerire la domanda dopo. «Io non l'ho toccato minimamente e il responsabile è esperto, purtroppo troppo, non hai idea di quanto. Ma sulle emozioni ho provato a dirglielo, come risposta ho ricevuto un semplice "i dood fanno così, noi agiamo senza pensare alle conseguenze", cioè parlo col muro» Shoto Ryuck Beh dipende, se rimorchi ragazzi carini possiamo anche giocarci entrambi, visto che sono relazioni extra coniugali di cui siamo consapevoli *ride anche lui contento di averle sollevato il morale e lasciandole un bacio su capo, fra i capelli profumati* Perché il terapista ti "guarisce". Ti insegna a vedere il mondo non più con gli occhi di chi ha subito violenza ma come una persona nuova. Solo che è un processo lungo e doloroso, ma soprattutto non possibile per tutti. L'importante è che non sei un pericolo per te stessa, che non ti fai del male da sola e non hai pensieri suicida e autolesionisti. Dopodiché se sei felice anche nel tuo bozzolo di mondo, è rischioso in realtà turbarti per rigirarti come un calzino il cervello... C'è il rischio che dopo tu sviluppi malessere. Si, so queste cose perché la psicologa ha voluto che provassi a togliere il guanto e le prendessi la mano una volta e ho avuto una visione di lei che parlava ai miei zii. Per questo ho continuato ad andarci sapevo che alla fine sarebbe andata così e mi avrebbero detto che sto bene e lasciato così *scrolla le spalle, ridendo perché non si immagina proprio con una Mercedes. Ma dopo si fa serio, nel sentire che quel dood è tanto testardo* Beh allora digli che anche tu hai i tuoi contatti. Se trovo un solo cadavere le cui indagini riconducono a te, non importa quanto e dove dovrò palpeggiarlo, ma lo frego... E si... Ho i miei conoscenti in polizia a cui poter riferire cosa ho visto. Tu sei al sicuro comunque, ma lui se rischia di esporti, affonda. Quindi meglio che pensi alle conseguenze, mia sorella non è un gioco Melissa Ophelia Kane Le parole di Shoto furono come una nuova linfa che scorreva dentro di sé e di cui lei aveva tanto bisogno. Rimase accanto a lui, a mangiare e chiacchierare. Sembrava che le ansie fossero passate. Infondo era facile confortare Ophelia, bastava rassicurarla e dimostrarle di esserci per lei. Lei non doveva sentirsi da sola, se si evitava questo la si aiutava tantissimo. Ma non tutti lo capivano. Shoto l'aveva intuito eccome, per quanto avesse difficoltà nel contatto altrui si sforzava con lei. Ophelia lo notava, notava tutto, soprattutto la sua sincerità. //fine role ❤️
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melissacosenzablog · 5 years ago
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IL FIGLIO DI MARIA
QUANDO GESÙ SI RIVIDE IN ISACCO
RACCONTO DI MELISSA COSENZA
LA STORIA DI ABRAMO DAL PUNTO DI VISTA DI GESU' - PUNTO DI VISTA INTERNO, NARRATORE AUTODIEGETICO - IL PUNTO DI VISTA DI GESU' SI SOVRAPPONE A QUELLO DI ISACCO
Madre, piccola gemma schiusa al sole di un giorno ingannevole, come le mani che ti strapparono al tempio. Non saprei dire se ti fidassi ancora di quelle mani nodose della sacerdotessa che, alla tua prima luna di donna, ti condusse fuori, poiché non più pura ai suoi occhi.
Madre, fiore nato dal fango, mantenesti il candore di una purezza che non tutti possono percepire.
Eri poco più di una bambina e ti consegnarono al mondo. Non ti proteggevano più le mura del tempio. Destinata sposa, non ti fu concesso l'addio ai giochi e neppure all'infanzia. Diedero alla tua vita una svolta, violenta, immediata.
Cosa ricordi? Hai memoria di quando sciogliesti i lunghi capelli, o di Giuseppe, l'uomo che ti prese con sé? Tu sbocciavi, mentre lui appassiva. Tu, che avresti voluto la luce di una giovinezza gioiosa, vivevi all'ombra di un uomo al suo tramonto, impegnato a carezzare il legno, molto più che te, buon falegname ma nient'altro che quello.
I tuoi giorni trascorrevano nel silenzio, ma poi qualcosa accadde. Il tuo ventre diveniva più pieno, le guance rosa e parlarono di miracolo.
Tu imparasti a lasciar dire, anche perché nel tempio avevi imparato il silenzio.
Volevano che fosse miracolo e così fu per ogni uomo, per ogni secolo, eternamente.
Quanto evocativa può essere una parola? Miracolo... Che potere in una sola parola, e pensare che quel miracolo ero io, tuo figlio, il figlio di Maria.
Madre, eri una donna con tratti di bambina, e me tra le braccia. Che potere che hanno le parole! Volevo essere figlio di Maria, io e te soltanto, e invece fui figlio di Dio.
Inizialmente avevo imparato il tuo stesso silenzio, perciò non chiesi nulla su Dio e neppure parlai, poi un giorno tutto cambiò, perché c'è sempre un giorno in cui inizi a farti domande, su tuo padre e, nel mio caso, su Dio.
Fu così che scoprii una storia vecchia di duemila anni, ma cosa vuoi che siano duemila anni per Dio, se non un soffio?
Quel Padre, quel Dio, come tutti amavano chiamarlo, un giorno chiese ad Abramo di sacrificare, in suo nome, il figlio Isacco.
 Abramo amava suo figlio. Questo i figli degli uomini lo ricordano ancora, dopo duemila anni. Nei suoi occhi mi piace pensare che ci fosse per il figlio Isacco lo stesso amore che tu provavi per me. Un uomo era capace di tanto amore per un figlio, per la sua famiglia, per le piccole cose e anche per la vita, ma quello che chiamavano Dio gli chiese di rinunciare a quel figlio anzi di togliergli la vita. Ne rimasi stupito, quasi sconcertato, poiché oltre al tuo amore, mi era sembrato che il resto del mondo fosse anaffettivo, diviso tra chi soffre per esose tasse e chi conta i denari, tra i mercanti che invadono i templi, e le donne curve a lavare i piedi ai ricchi.
Duemila anni prima però un uomo era stato diverso.
Abramo era diverso. La povertà in lui splendeva, come un vanto, tanto sapeva sopportarla, tanto che ricco lo rendeva l'amore.
Ascoltavo questa storia, vecchia di duemila anni, raccontata dai figli degli uomini, e pensavo alla tua triste vita di fiore strappato dai campi. Un giorno Lui lo percepì, nei miei occhi, e allora chiese cosa affollasse la mia mente.
«Figlio mio, parla al Signore, Dio Tuo. Che accade? Ti turba la sofferenza degli umani?».
«Padre, a turbarmi è la sofferenza che Tu stesso causi loro, senza ritegno, da duemila anni. Perché Abramo, perché mia madre? Desideravi sottrarre un figlio a uomo capace d'amare, così come duemila anni dopo sottraesti a Maria la sua giovinezza. Che Dio è quello che non prova pietà, né compassione?».
La terra tremò, un fulmine squarciò il cielo e poi la sentii, fragorosa, la sua risata.
«Gesù, figlio mio, ti resi uomo tra gli uomini affinché li capissi, ma non perché tu dimenticassi la Verità. È dunque per te oggi il giorno del Giudizio, il giorno in cui giudichi me, il Signore, Dio tuo? Orsù dimmi pure, quale sentenza emetti? Credi sia io colpevole».
«Non son qui per giudicare, ma per capire».
«La vita è eterna, figlio mio, e, come sai, le parole da me pronunciate vennero spesso fraintese. Chiesi ad Abramo quanto amasse suo figlio e se ci fosse qualcosa di più prezioso. Insegnavo ad Abramo la resilienza poiché non sarebbe stato Dio a sottrargli chi amava, ma il ciclo stesso della vita. Magari non gli avrebbe sottratto Isacco, bensì sua moglie, ma è la vita che dà e poi riprende, che si rinnova... Ma gli uomini hanno bisogno di qualcuno con cui prendersela e così Abramo, che temeva di perdere tutto, per il suo troppo amore, diede alle sue paure il nome di Dio».
«Chi saresti dunque, se non Dio?».
«Mi chiamarono in tanti modi e lo faranno ancora, finché non impareranno a sopravvivere alle loro stesse responsabilità».
Madre, piccola gemma, quel giorno mi sentii figlio di un Padre dai mille volti, venuto dal mare, venuto dal deserto, dal cielo e dal vento, qualcuno che molti nominano quando non sanno dare un nome alle proprie responsabilità.
Allora pensai che siamo tutti responsabili, Abramo, io stesso e ogni essere umano e così, mentre mi misero in croce pensai ad Abramo poco resiliente, alla forza delle parole, anche di quelle nate da una mera deresponsabilizzazione e, in quel momento, avrei voluto essere soltanto il figlio di Maria, come forse Isacco avrebbe voluto soltanto essere figlio di sua madre e non di un Abramo che non aveva il coraggio del suo stesso amore.
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recensioniyoungadult · 5 years ago
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CUORE RUBATO - Melissa Spadoni, RECENSIONE
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Titolo : CUORE RUBATO  Autore : Melissa Spadoni Casa Editrice : Self Publishing Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
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Recensione
CUORE RUBATO – Melissa Spadoni Ciao readers, chissà come procede la vostra quarantena. Spero nel migliore dei modi. La mia è invasa da parole, frasi e libri..tanti libri. Uno di questi è “Cuore Rubato” di Melissa Spadoni, che ho appena finito. Già solo il nome dell’autrice dovrebbe farvi rizzare le orecchie, in quanto sapete quanto ami la sua scrittura ed i suoi romanzi..beh “Cuore Rubato” è solo l’ennesima conferma. Eventi raccontati con POV alternato, con il solito stile ironico, frizzante e carico di emozioni che caratterizzano questa autrice. Lorelay è una ventiseienne con una madre che, dire oppressiva, rompipalle, invadente e bigotta è poco. Ha tarpato le sue ali, limitandola e facendola sentire sempre in difetto, fin quando, volendo perseguire la sua indipendenza, la nostra protagonista va a vivere con Ella, personaggio che ho amato tantissimo, per la sua ironia. Durante il matrimonio di Tessa e Devon (sì gli stessi della trilogia delle stagioni che, come sempre, vi invito a leggere), Lorelay fa la conoscenza dello scapolo incallito Joh..anzi, Joshua Batista Stassen, che di innamorarsi proprio non ne ha mai avuto l’intenzione. Ma si sa, al destino non ci si può opporre e, prima o poi, capitoliamo tutti. “Quegli occhi che, sono certo, nascondono un intero mondo, mi stanno stregando. Ammaliando. Intrappolando è forse la parola più corretta”. “In ben 33 anni di vita, anzi, quasi 34 visto che il 7 Novembre è il mio compleanno, non ho mai infranto un solo punto. Eppure.. eppure trenta secondi di quegli occhi e io mi sento già sulla strada per rincitrullolito city” Già, perché da quel momento entrambi saranno intrappolati negli occhi dell’altro.  Da quel bacio fugace in ascensore, nel villaggio alle Hawaii, dove i coniugi Walton hanno celebrato le loro nozze, non riusciranno più a dimenticarsi. Adoro il modo di scrivere di Melissa, soprattutto il suo introdurre parole mai sentite, che rendono ancor più intrigante e divertente i suoi romanzi. Se avete letto la trilogia, sicuramente vi ricorderete il dolciasmo (ovvero l’orgasmo da dolcetto..mitico) mentre qui troviamo: “E non appena le nostre iridi si incontrano, io capto una strana morsa alla bocca dello stomaco. No, non è una fitta, o una puntura di spillo. È più come una specie di presa, una scarica elettrica. Uno..uno zazazù. Zazazù? E da dove cazzo mi è uscita questa?” “Lorelay è l’unica ragazza che mi abbia mai respinto con tanta risolutezza dai tempi..non so. Da quando ho tolto il pannolino? Anche se ricordo che andavo forte anche con il ciuccio in bocca e le tutine con i piedini”.  Eh sì amiche, avete letto bene..lo zazazù sarà il nuovo e fantastico modo per dire di aver preso una cotta. Ma che dico una cotta? Una bruciatura in piena regola. Joh e Lorelay, con le loro paure, insicurezze e soprattutto, con gli iniziali rifiuti di lei e parenti invadenti ed abili a giudicare prima di conoscere, vivranno una serie di eventi che porteranno, ovviamente, ad un happy ending che vi resterà nel cuore. L’amore arriva ovunque, anche nei cuori più restii..li cattura, li ruba e li fa suoi, regalandogli sogni indimenticabili. SCOPRI IL NOSTRO TEAM Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
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Trama
CUORE RUBATO – Melissa Spadoni “Joh è un irriducibile Peter Pan. Ha più di trent’anni e ancora non riesce a impegnarsi davvero in nulla: né nel lavoro, né con le donne. Per lui è tutto un gioco. È tutto divertimento. Le cose serie e durature, sostiene, non sono nel suo DNA. Almeno fino a quando, al matrimonio dei suoi amici, Devon e Tessa, non incontra gli occhi luminosi della timida e riservata Lorelay, la cuginetta della neo signora Walton. Una ragazza così diversa e lontana da lui e dal suo mondo, che lo porterà a pensare in una maniera completamente nuova. A comportarsi in un modo totalmente differente dal suo solito. A desiderare cose, che mai e poi mai, aveva pensato di poter desiderare, sognare, creando non pochi casini nel tentativo di farsi notare dalla bella Lorelay. Cuore Rubato è la storia di un pasticcione che combinerà un disastro dietro l’altro, nel tentativo di crescere e maturare, ma lo farà in una maniera assolutamente adorabile.” *I fatti narrati in Cuore Rubato, sono collegati agli avvenimenti della Novella -Fiori D'Arancio- nella raccolta -Merry Little Christmas-* CUORE RUBATO – Melissa Spadoni Buona lettura, silvia. Se ti è piaciuta questa recensione ti consiglio di acquistare questo libro direttamente su Amazon  Cliccando qui Ringraziamo di cuore a tutti quelli che continueranno a sostenerci seguendoci e per chi farà una piccola donazione! Grazie di cuore! SERVIZI ONLINE PER IL TUO LIBRO Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
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garudaerboristeria · 5 years ago
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Buongiorno amici miei! Nonostante la quarantena e la reclusione la rubrica dell’Erboscopo non si ferma neppure per il mese di aprile! Ahimè questa volta tocca gli amici del Cancro, che detengono il primato di più sfortunati di Aprile! Parola d’ordine: PAURA, dovete affrontare le vostre paure per recuperare la vostra libertà interiore! Bisogna ammettere però che arrivate ad aprile piuttosto privati ed affaticati cari amici del Cancro! Insomma...per voi questo è un periodo molto impegnativo, perché quando ai problemi personali si sommano anche quelli del paese in cui si vive è facile cadere preda dello sconforto. Ma non disperiamo perché nella crisi c’è sempre il seme del cambiamento, della possibilità e chissà che da tutto questo caos non arrivi qualcosa di buono! E quindi? Che si fa? Bisogna superare le emozioni negative per recuperare il senso della visione e l’obiettività, perché solo quella può aiutarci a ritrovare un senso a tutto ciò che ci succede dentro e fuori di noi. È fondamentale cercare di andare avanti, allontanando la paura, quell’emozione che paralizza, che vi fa sentire impotenti, che crea più danni di quanti non possiamo immaginare. Perché è proprio la paura che fa fare errori grossolani, che fa fare scelte sbagliate, scelte che poi prima o poi ci si ritorcono contro. Parlo della paura, perché in molti casi è stata questa l’emozione con cui vi siete dovuti confrontare. Riassumendo quindi: c’è uno schema da spezzare e una paura da superare. Ma ora passiamo al lato bello dell’Erboscopo...ecco tanti consigli Erboristici per voi ❤️🌱 In questo mese avremo tutti bisogno di rinforzare il nostro sistema immunitario, non solo chi è del cancro, quindi potremo avvalerci di rimedi naturali come VITAMINA C, ECHINACEA, SAMBUCO, ASTRAGALO o PAPAYA FERMENTATA. Infine se iniziate a sentirci infastiditi dai pollini potete iniziare a prendere del gemmoderivato di RIBES NERO, da una a tre volte al giorno. Per affrontare il lato emotivo e la paura invece, vi consiglio Tisane di TIGLIO, di MELISSA o di PASSIFLORA. Gli oli essenziali e il resto nei commenti! (presso San Lorenzo al Mare) https://www.instagram.com/p/B-bk-fjhqD5/?igshid=1w62euupckk6i
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cartomanziasvizzera · 8 years ago
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pleaseanotherbook · 6 years ago
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Parlarne tra amici di Sally Rooney
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Progressivamente l’attesa ha iniziato a sembrare meno un’attesa e più come se la vita altro non era che questo: il diversivo delle incombenze da assolvere mentre la cosa che aspetti continua a non succedere.
“Parlarne tra amici” è l’esordio della scrittrice irlandese Sally Rooney pubblicato in Italia da Einaudi. Si tratta di una storia complessa che segue la vita di una ragazza irlandese che si barcamena tra le sue passioni, lo studio, le relazioni interpersonali e tutto un universo interiore che tende un po’ a sfuggirle di mano.
Frances è una ragazza acuta e razionale, analizza ogni istante della sua esistenza e decide qual è la posizione più adatta da assumere per sembrare a proprio agio. Anche se forse non si è mai interrogata su cosa significhi essere davvero a proprio agio con se stessa. Frequenta l'università a Dublino, e scrive poesie che la sua amica Bobbi mette in scena durante serate frequentate da un'umanità molto attenta a occupare il posto giusto. Frances ha con Bobbi, che è lesbica, un rapporto strano, fatto di ammirazione e sudditanza; Bobbi le sembra così certa del suo ruolo, quasi non lo stesse soltanto recitando. Durante uno dei loro reading incontrano Melissa, una fotografa e scrittrice molto apprezzata. E iniziano a frequentare lei e il marito Nick, un attore di una certa fama. Parlano tra di loro di qualsiasi cosa: sesso, politica, arte, religione, convinti di potersi mettere al riparo dai sentimenti che intanto dentro di loro crescono. Sono belli, intelligenti, votati al successo e anticonformisti, pensano che le piccole meschinità dei rapporti umani non li riguardino, e invece scopriranno di essere soggetti alle stesse irrazionali leggi emotive di chiunque altro. E scopriranno di potersi fare molto male.
La definizione di “Millennials” potrà anche sembrare banale eppure rappresenta in pieno un’intera generazione ancorata perfettamente al mondo dell’internet, nerd, con un mare di passioni, proiettata verso il futuro, fortemente tecnologica e allo stesso tempo con chiaro in testa il senso dell’analogico. Ricordi vivissimi dei modem a 56k, dei primi lettori CD, della graduale scomparsa delle cabine telefoniche. E allo stesso tempo è una generazione piena di incognite, di dubbi, di paure, di insoddisfazioni. La Rooney ha la capacità di ritrarre quella situazione di costante precariato che affligge i nati tra gli anni ottanta e novanta. In una Dublino vivace e rivoluzionaria si muove Frances una ragazza piena di sogni e speranze, razionale e intrepida, una scrittrice e una artista, che si lascia affascinare dalle persone che incontra e allo stesso tempo galleggia su una vita astratta fatta di università e incontri e soprattutto della sua relazione con Bobbi. Frances non sa bene cosa vuole, non sa neanche che cosa aspettarsi dal futuro, quella vita che sembra lontanissima e invece è proprio dentro l’angolo, incastonata tra una scelta e un’altra. Si barcamena tra lo studio e la scrittura mentre si ritrova improvvisamente a condividere i pensieri e gli abbracci con una coppia di artisti. Per tutta una serie casuale di eventi Frances conosce Melissa e Nick, e insieme a Bobbi costruisce un castello di interazioni con loro, che la porteranno a chiedersi dove sta andando. Le conversazioni tra queste persone diventano un pretesto per la Rooney per navigare le acque impervie per i drammi di una società liquida, dagli amori come scoppi, dalle emozioni forti e scoperte che lasciano completamente prostrati. Perché ci si interroga soprattutto sui mali del nostro tempo come la depressione, l’abbandono, la solitudine, lo sfruttamento della propria sfera privata per rafforzare la propria immagine pubblica. Frances è l’emblema della ragazza piena di potenziale che cerca la propria strada, ma è anche la figlia di un mondo che non lascia speranza, di una società un po’ malata, segnata da un egoismo di fondo e dalla paura di fare davvero la differenza e di fallire. Ci accusano di essere una generazione di disperati e fannulloni, eppure siamo sempre lì a scalare la montagna per arrivare in cima “anche arrancando come quel vecchissimo Peugeot”. Leggendo di Frances mi sono resa conto di quanto il nostro vissuto sia universale, come i miei dubbi e le mie paure sono gli stessi dei miei coetanei, di quanto sia difficile superare certi schemi mentali, di quanto sia facile cadere vittime dell’insoddisfazione e di comportamenti meschini e di egoismi tutti umani.
 Il particolare da non dimenticare? Un mazzo di fiori…
 Il ritratto di una intera generazione, quei millennials precari e contraddittori che cercano di sopravvivere come meglio possono, incostanti e provocatori, e allo stesso tempo incredibilmente fragili e confusi.
Buona lettura guys!
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cartomanziaaltelefono · 8 years ago
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viaggiatricepigra · 6 years ago
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Opinione: La Babysitter Perfetta, di Sheryl Browne
Sei pronto ad affrontare le tue paure? «Dopo aver letto questo libro non ci si fida più di nessuno, quello che sembrava normale fino a ieri non lo sarà mai più.» - The Bookseller È brava. Troppo brava. Non esistono braccia più sicure delle proprieper proteggere i figli. Ma non si può stare con loro tutto il tempo. A volte è necessario affidarli a qualcuno di cui ci si possa fidare ciecamente. Trovare la persona giusta non è facile: lo sanno bene Melissa e suo marito che cercano una babysitter per le loro due meravigliose bambine. Nessuna sembra all’altezza. Nessuna è abbastanza in gamba, dolce e rassicurante. Fino a quando non incontrano Jade, che è semplicemente perfetta. Le loro figlie la adorano, vogliono sempre stare con lei, e Jade le ama come se fossero sue. Melissa non potrebbe essere più felice di così e le affida la gestione della famiglia, tornando a occuparsi del lavoro. Ma all’improvviso in casa cominciano a succedere cose strane: le bambine non sembrano più così al sicuro e Melissa ha sensazioni che non riesce a spiegarsi. Si tratta solo di piccoli dettagli, non ha alcuna prova ma sente che qualcosa non va. Decide allora di parlarne con il marito, che però non le crede: forse è solo la stanchezza per i troppi impegni, o lo spettro della depressione. Jade è l’unica che le sta vicino, l’unica che la ascolta e, giorno dopo giorno, Melissa si convince sempre di più che Jade sia stata una scelta fortunata. È davvero perfetta. Forse anche troppo. Eppure Melissa sta per scoprire che ogni perfezione nasconde una macchia, un neo, una sbavatura. Che ogni persona, anche la più gentile e altruista, ha un passato alle spalle, una cicatrice, un brutto ricordo. Che si possono proteggere le persone amate, ma non per sempre. Anche se sono i propri figli. Un romanzo che parla alle paure più profonde. Perché tutti dobbiamo affrontare il momento in cui bisogna fidarsi di un estraneo e consegnargli quello che abbiamo di più prezioso. Ma non possiamo mai essere sicuri di conoscere qualcuno per davvero.                
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Ringrazio la Garzanti che mi ha permesso di leggerlo in anteprima, visto che la trama mi incuriosiva parecchio e finalmente posso dire: un bel thriller psicologico, che è imprevedibile nonostante le cose siano palesi e vengano addiruttura dette fin dal primo momento le intenzioni di alcuni personaggi. Infatti questo è uno dei suoi punti di forza: la prevedibilità, e più avanti vi spiegherò come mai. Una storia all'apparenza molto semplice che però nasconde tante di quelle insidie che ti fanno iniziare a dubitare di chi si può avere intorno. Ovviamente questa storia è portata al limite, perché credo sia difficile che una situazione del genere possa capitare (per come strutturato il romanzo), però resta possibile e tiene sempre alto il dubbio verso chi riponiamo la nostra fiducia. Tutto inizia per puro caso, quando una casa accanto a quella di Mark e Melissa prende fuoco nella notte e i due si trovano a soccorrere la giovane che ci viveva, Jade. Attaccano subito bottone e grazie anche ad un'amicizia immediata fra Poppy (la loro figlia più grande) e Jade, questa ragazza viene portata a casa di questa coppia, in cui inizierà lentamente a farsi spazio, rendendosi sempre più indispensabile. Partendo dalle piccole cose, come fare da babysitter una sera, fino a diventare una figura cardine per questa famiglia. Una persona che sembra davvero troppo perfetta per essere vera, che è capitata in un momento casuale ma che si rivela estremamente preziosa per tutti loro, visto che (nonostante nessuno se ne accorga) i casini iniziano non appena lei entra in quella casa. Lei non è affatto stupida e vedremo come riuscirà a manipolare tranquillamente tutti in maniera molto sottile per portarli dove vuole lei, per poter portare a termine i suoi scopi. Ci sono più voci che narrano questa storia attraverso il proprio punto di vista ed è fondamentale perché, appunto, ognuno di loro ha una sua visione di tutto quello che sta succedendo e ci rendiamo conto molto in fretta di quanto possano essere diverse dalla realtà dei fatti, e di quanto possa essere facile manipolare le persone. È interessante che ci sia la prospettiva della stessa Jade, perché nonostante sia abbastanza palese la sua doppia faccia e di quanto sia una persona disposta a qualunque cosa pur di ottenere quello che si era messo in testa...è inquietante la facilità con cui lei ci riesce e gli stratagemmi che inventa, ed è inquietante ancora di più entrare nella sua mente, scoprendo pezzetti di lei che ci lasciano spesso attoniti. Uno dei punti di forza del romanzo è sicuramente la prevedibilità, poiché fin dalle prime pagine intuiamo immediatamente chi sia Jade e lei stessa ci dirà che cosa vuole ottenere, l'unico mistero resta il come si evolverà la storia e come risponderanno a tutte le provocazioni e le insidie che la ragazza metterà davanti alla coppia, pronta a fare qualunque cosa per i suoi scopi. Una pecca è il finale, perché si chiude tutto in pochissime pagine e lascia troppe domande aperte. Una chiusura estremamente veloce e brusca, ed è davvero un punto nolente. Visto che tutto è stato progettato con calma e ci viene narrato con molti dettagli, nonostante a volte passino settimane fra un capitolo un altro, vediamo questa quotidianità come si sviluppa e tutti i vari momenti di questo piano che finisce col coinvolge tutti. E questo alla fine manca perché viene troncato ed in brevissimo tutto finisce senza dare possibilità a qualcosa di un filino più ampio che permetta al lettore di chiudere meglio questa storia così particolare. Era davvero un enorme peccato. Nel complesso mi ha stupito in positivo, non mi aspettavo soprattutto che venisse svelato tutto, o quasi, già dall'inizio. Di solito infatti nei thriller bisogna faticare a capire chi sia il colpevole e perché faccia certe cose, qui invece lo sappiamo già eppure è questo che ti tiene incollato alle pagine: riuscire a capire se e come ci riuscirà. Si parla di gelosia, si parla di affinità di coppia, si parla di fiducia,...perché principalmente c'è di mezzo questo matrimonio in cui marito e moglie vengono spinti sempre di più uno contro l'altro, ed è interessante (ed inquietante) notare quanto poco basti per riuscire a conquistare la fiducia di qualcuno, oppure perderla. Visto lo stile e questa originalità sarebbe davvero interessante leggere altro di questa autrice, perché il romanzo è molto scorrevole, decisamente originale ed interessante, coinvolge tantissimo il lettore e viene proprio voglia di scoprire come andrà avanti tutto questo, nonostante si conoscano tantissimi dettagli. Sicuramente è una lettura che consiglio perché davvero bello; questo non è il suo primo romanzo, ma dalle varie impressioni generali sembra abbia una discreta fama e se anche gli altri romanzi sono vagamente simili, è ampliamente meritata tutta questa popolarità. Chissà se arriverà altro di suo in Italia. Nel frattempo, fateci un pensiero: esce oggi! from Blogger https://ift.tt/2TBOVsP via IFTTT
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