#mausoleo Tamerlano
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just-wanna-travel · 7 years ago
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Samarqand, Uzbekistan
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touruzbekistan · 7 years ago
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20-04-2018 4° giorno, Bukhara
Sveglia alle 07.30 e partenza alle 08.30 a piedi per la visita di Bukhara. “Bukhārā è stata per secoli una delle più importanti città della Transoxiana islamica, situata a oriente del Khorasan. Durante l'invasione mongola, fu distrutta da Genghis Khan e cadde poi sotto l'influenza di Tamerlano. Più tardi divenne famosa come Khanato di Bukhara ed in questo periodo vide svilupparsi considerevolmente la sua economia grazie ai ricchi traffici mercantili che la coinvolgevano, essendo posta sulla via della seta. La città conobbe il suo periodo di splendore durante il periodo samanide, tra il IX ed il X secolo d.C. quando divenne il cuore religioso e culturale dell’Asia Centrale. L'intera giornata è dedicata alla visita del centro storico, in gran parte risalente al periodo del khanato tra il XVI ed il XVII secolo.“  La prima visita è al Complesso Poyi Kalon con il Minareto e la Moschea Kalon. “Il Minareto Kalon fu quasi certamente, alla sua costruzione, l’edificio più alto dell’Asia Centrale, cosa tanto impressionante da essere risparmiato dalla furia distruttrice di Genghis Khan” con a fronte la Madrassah Miri Arab. Segue la Ark Fortess (no foto, esclusa quella in un cortile per riprendere gli amici che si travestono da regali) e la Bolo Hauz Mosque dal colonnato esterno in legno. In particolare voglio segnalare la visita al Mausoleo Chashma Ayub con l'ossario di Giobbe “Secondo la leggenda Giobbe colpì con un bastone il terreno e in questo punto scaturì una sorgente, dove tra il XII e XVI secolo fu costruito il mausoleo. Il pozzo è ancora attivo ed i fedeli vi attingono l’acqua considerata sacra, pura e curativa. Sempre all’interno del mausoleo c’è un piccolo museo con foto e riproduzioni che fanno capire l’ importanza dell’acqua da queste parti. Una sezione è dedicata al Lago di Aral che dal 1960 ad oggi si è ridotto al 10% delle sue originarie dimensioni.” Ed ancora, all'estremo ovest del nostro percorso, il piccolo Mausoleo Ismail Samani un che sembra realizzato all'uncinetto. Da qui prendiamo il nostro bus per raggiungere l'estremo est dei nostri monumenti: La Madrassa Chor-Minor dai quattro minareti a cupola azzurra. Pranzo in ristorante ditero la siepe di rose dalle 13.00 alle 14.25. Proseguiamo a piedi. La vita di Bukhara si svolge intorno “alla piazza Labi Hauz, al cui centro si trova una grande vasca attorno alla quale sorgono negozi e caffè all’aperto”. Sulla piazza la statua dedicata a Khodja Nasreddin su un asinello. Meta di frotte di bambini per la foto di rito, è un personaggio alla Pierino e Giufà, ma molto più furbo. “Vi si affaccia anche la Madrasa di Nadir Khan Devanbegi, costruita dapprima come caravanserraglio, con la sua sala di riunione dei mistici sufi. E ancora le Madrase di Aziz Khan e Ulug Begh.” Finiamo il tour in hotel alle 15.50. Esco in solitaria fino alle 16.20 per rivisitare alcuni posti nelle vicinanze. Rientro per la doccia e alla 17.30 usciamo per assistere ad uno spettacolo, dalle 18.00 alle 19.00, in un cortile sulla piazza Labi Hauz. La serata, ben congegnato, alterna esibizioni con danzatrici folk accompagnate con musica dal vivo e sfilate di modelle con abiti di alta moda acquistabili in loco, il tutto allietato da the gratuito o cena a pagamento. Altro tempo libero fino alle 19.30 quando raggiungiamo il ristorante per la cena. Alle 21.30 rientriamo a piedi in hotel per il pernottamento.
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touruzbekistan · 7 years ago
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21-04-2018 5° giorno, Bukhara/Sachri Sabz/Umakay/Samarcanda 264km
Sveglia alle 07.00 e partenza in bus direzione Samarcanda alle 08.03. Con solo un pisstop di 10' siamo a Sachri Sabz alle 13.03 giusto per il pranzo in ristorante. Alle 14.16 siamo pronti a digerire il lauto pasto con una passeggiata “nel centro di Sachri Sabz. Conosciuta all'inizio come Kesh (ovvero, "piacere per il cuore"), e dopo aver avuto per breve tempo il nome di Nautaca, Sachri Sabz dovrebbe essere considerata tra le più antiche città dell'Asia centrale. Tolomeo I, generale di Alessandro Magno, catturò il satrapo di Bactria nonché pretendente al trono dell'Impero Persiano, Besso, presso Nautaca ponendo fine all'Impero Achemenide. Alessandro Magno scelse di passarvi l'inverno e qui incontrò la moglie Rossane nel 328-327 a.C..” Città natale di Tamerlano, ossia Amar Timur in lingua locale, partiamo proprio dal grande parco nel quale si erge la sua imponente statua e ci spostiamo a piedi verso le rovine del Palazzo Ak-Serai, -il Palazzo d'Estate-; le Mura della Cittadella con sullo sfondo le innevate cime della Catena del Hissar. Risparmiamo le nostre energie e accettiamo un passaggio con il nostro bus per percorrere i quasi due km che ci separano dal Complesso Dorut Tilavat costituito dalla Moschea Kok Gumbaz; il Mausoleo di Sheikh Shamseddin Kulyai e la cupola di Gumbazi Seyidan. Ci spostiamo al Musoleo di Jehangir, figlio prediletto di Tamerlano e visitiamo anche la Cripta di Tamerlano e la Moschea Khazreti Imam. Partenza per Samarcanda alle 16.15. Effettuiamo una sosta pisstop alcuni chilometri prima di Umakay, una lingua di terra coltivata, presso una linda casa contadina. Ci offrono, per pura ospitalità, delle pagnotte appena sfornate e qualche frutto. Ne facciamo incetta e portiamo il pane con noi per prolungare il piacere di assaggiarlo. Per disobbligarvi potete comprare qualche loro manufatto o dormire nella yurta per gli ospiti. Arrivo a Samarcanda alle 19.15. Doccia prima di cena alle 20.00. Alle 21.00 veniamo portati in centro. Akram ha saputo che in città ci sono dei turisti giapponesi. Questa informazione ci è utile perché sembra che i giapponesi paghino sempre per ottenere uno spettacolo di luci, suoni e video proiezioni in Piazza Registan, altrimenti non disponibile. Significa che noi ne possiamo approfittare gratuitamente. In effetti lo spettacolo è emozionante. Purtroppo io non seguo Akram e mi trovo a dovere lottare tra una marea di spettatori locali riuscendo a vedere, in punta di piedi, ben poco anche se il poco ampiamente meritevole. Akram, esperto della situazione, intrufola i compagni di viaggio in uno spazio oltre le barriere protettive, per cui tutti loro avranno campo libero per foto e video. Io riesco a scattare qualche foto solo dopo l'esibizione. Rientro alle 22.00 per pernottamento.
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touruzbekistan · 7 years ago
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22-04-2018 6° giorno, Samarcanda
Sveglia alle 08.00 e primo trasferimento in bus per la visita della città. Oggi è domenica ed in Samarcanda si sono riversate frotte di vacanzieri per il week end, ma anche numerosissime gite scolastiche. Quindi tutti i monumenti sono particolarmente affollati, ma saremo noi, turisti, il bersaglio preferito delle loro fotografie. Cosi Akram stila una scaletta visite per limitare gli ingorghi per la quale prenderemo il nostro bus diverse volte, percorrendo e ripercorrendo le stesse vie del centro. “Samarcanda è la terza città per dimensioni in Uzbekistan ed è la capitale della Regione di Samarcanda. La città è per lo più conosciuta per essere nel mezzo della Via della Seta nel percorso tra la Cina e l'Occidente. È collocata a 702 metri sopra il livello del mare e nonostante sia un'importante città dell'Uzbekistan, la maggior parte degli abitanti è di lingua tagica. Nel 2001, dopo vari fallimenti, l'UNESCO ha inserito la città vecchia di 2700 anni nella World Heritage List, sotto il titolo di Samarcanda - Crocevia di culture.” Come prima sosta torniamo alla “ grandiosa Piazza Registan. La piazza più famosa di Samarcanda dove si affacciano i suoi monumenti più celebri: le Medresse di Tillya-Kari, di Ulug Beg e di Shir Dor. La piazza e gli edifici furono oggetto di un restauro accurato iniziato nel 1994, in occasione del 600° anniversario della nascita di Ulug Beg. La Medressa di Tillya Kari fu costruita tra il 1646 e il 1660, ed è alta 75 metri. La Medressa di Shir Dor fu costruita tra il 1619 e il 1636, e le dimensioni della facciata sono tali da formare un quadrato di 51 metri. La Scuola Coranica di Ulug Beg porta il nome del nipote di Tamerlano che gli successe sul trono di Samarcanda. L'edificio ospitava fino a 100 studenti che venivano introdotti sia alle scienze religiose che a quelle secolari. Secondo la leggenda, lo stesso sovrano, noto per la sua passione per l'astronomia, soleva impartire lezione agli studenti che vi risiedevano. La sua passione si riflette nella decorazione della cupola interna dell'edificio di un colore azzurro cielo tempestato di stelle. La struttura, minareti compresi, è rivestita in pannelli in mosaico e maiolica raffiguranti motivi geometrici e calligrafici in caratteri kufici. All'interno si trovano le celle degli studenti che si aprono su due cortili e la vasta "Darskhna", l'aula in cui venivano impartite le lezioni.” In una delle stanze assistiamo all'esibizione di un musicista di strumenti tradizionali. A piedi percorriamo la pedonale Tashkent Street per raggiungere “la Moschea Bibi-Khanym, che sbalordisce per la ricchezza del decoro. Il nome deriva dalla moglie del sovrano Amir Timur, nel 14° secolo. Dopo la campagna indiana nel 1399 Timur decise di impegnarsi nella costruzione della gigante moschea nella sua nuova capitale, a Samarcanda. I muri esterni sono 167 metri di altezza e 109 metri in larghezza. La cupola della camera principale raggiunge i 40 metri d'altezza, e la sua entrata è alta 35 metri. Qualche minuto per entrare nel Siad Bazzaar, il mercato coperto e scoperto “più grande della città”. In bus raggiungiamo il ristorante per il pranzo con sposalizio dalle 13.30 alle 14.39. Alle 14.59, dopo pranzo, giusto per digerire, non c'è meglio del “Museo del sito Archeologico di Afrasiab ”. Dopodiché il bus ci porta al “bellissimo Mausoleo di Gur Emir, che ospita la Tomba del grande Tamerlano”, molto visitata, da dove a piedi raggiungiamo il Mausoleo Ak Sarai ed il Mausoleo Rukhabad. Rientro in hotel alle 17.12. Dopo la doccia, sistemo un poco la valigia. In serata alle 19.30, trasferimento in ristorante e cena dalle 20.00 alle 21.15. A grande richiesta torniamo alla Piazza Registan. Stasera niente turisti giapponesi e la piazza è sconsolatamente al buio. Dopo una lunghissima trattativa con una guardia-portavoce non meglio identificata, ci sostituiamo ai giapponesi, e nel nostro piccolo, €2 a testa, otteniamo l'accensione delle sole luci colorate, senza video proiezione e senza musica. Rientriamo in hotel per le 22.40 comunque soddisfatti anche se lo spettacolo è durato solo 10'.
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touruzbekistan · 7 years ago
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24-04-2018 8° giorno, Tashkent/Italia
Sveglia alle 07.30, prima colazione e partenza alle 08.38. Visita della città di Tashkent. “Tashkent è capitale dell'Uzbekistan e sorge in un'oasi irrigata dai fiumi Circik e Keles. Il nome della città è mutato più volte: sotto la dominazione cinese della Dinastia Han era chiamata Beitan. Più tardi cambiò il nome in Chachkand, che divenne poi Tashkand e quindi Tashkent. Maggiore centro economico e culturale della repubblica uzbeka, è sede di cotonifici, setifici, stabilimenti meccanici, industrie chimiche e riveste un importante ruolo di nodo di comunicazioni.” Arrivo alle 08.52 al Khast Imam Complex composto dal Mausoleo Kaffal Shashi, dalla Madrassa Barak Khan e dalla Moschea Tilya Sheikh. Il bus in 7' ci porta alle 10.30 in Mustakillik Maydoni, ovvero Piazza Indipendenza, dai grandi e curatissimi giardini -ce del personale pagato per ripulire manualmente, seduti a terra, le fessure tra le mattonelle dei lunghi viali per liberarli da terra ed erba- e dalla fiamma eterna dedicata ai caduti di tutte le guerre. Da Piazza Indipendenza, passiamo vicino al Museo dell'arte dell'Uzbekistan con il colonnato bianco disposto su un unica fila  per scendere in metropolitana. Prendiamo la metro -assolutamente vietato fotografare- e sbarchiamo dopo una sola fermata sulla Piazza Amir Timur con la statua di Tamerlano a cavallo. Alle 11.31 trasferimento in ristorante vicino all'aeroporto. Arrivo alle 11.43 e partenza alle 12.57 per l'aeroporto dove siamo in 8'.  Al check-in ho la brutta sorpresa di cui accennavo il primo giorno di questo report. Non mi imbarcano la valigia fino a destinazione finale: Catania. Insito con l'operatore; faccio notare che ho un unico ticket per tutti i voli e che in andata la valigia ha viaggiato senza problemi. Ma lui insite che non ha alternative. E quindi, insieme ad altri passeggeri, non ho alternative nemmeno io. Devo ritirare la valigia a Roma e rifare il check-in per la coincidenza Alitalia. Resto contrariato, ma rimango concentrato: so di dovere correre arrivato a Fiumicino. Dopo il controllo di sicurezza, spendo il mio ultimo gruzzolo 17.000 Sum. Facendo bene i conti e aggiungendo di tasca un euro riesco a comprare delle caramelle al duty free senza ricevere resto. Nel mentre si scatena una piccola tempesta di sabbia. Decolliamo alle 15.29 (previsto 15.20) con Uzbekistan Airways per Roma. Durante l'imbarco passano bicchieri con sola acqua. Seguono bevande e abbondante pranzo-cena. Atterraggio a Roma alle 19.09 (previsto 19.15). Fortunatamente il finger di attracco del velivolo è immediatamente dopo la pista di rullaggio, cosi non si perde tempo per sbarcare. Non ho il tempo di salutare nessuno dei miei compagni di viaggio -me ne scuso e li saluto perpetuamente dal web- perché, inaspettatamente, trovo, senza dovere aspettare, la mia valigia sul nastro bagagli. Mi destreggio velocemente e raggiungo il check-in per il mio volo in tempo record tanto che sono al gate alle 20.14. Per scoprire che il mio aereo è in ritardo. Si aspetta il cambio equipaggio e nel mentre si litiga con alcuni passeggeri che hanno imbarcato i loro trolley staccando furbescamente il talloncino apposto dalle hostess al gate per il deposito gratuito in stiva. Decolliamo alle 21.49 (previsto 21.05) e mi sorbisco il mio mesto ma gradito bicchiere d'acqua. Atterraggio alle 22.41 (previsto 22.20). Ritirato la valigia alle 23.08, telefono per il trasferimento in parcheggio. Pagando la custodia insisto (non se ne ricordano) per saldare il mio piccolo debito di €4 contratto con loro nel mio precedente viaggio India-Nepal. E si fanno le 23.35 quando mi metto in strada per rientrare in città e finire quest'avventura. Ciao a tutti, solo fino al prossimo viaggio.
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